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Mi raggiunse, prendendo il mio braccio e facendomi voltare.
Respirai a fondo, rimanendo in silenzio. Poi lo abbracciai. "Ed io non sono arrabbiata con te, ma ogni secondo qui diventa una tortura, ho più paura al pensiero di Ghin che dell'assassino e se resto qui è solo perché ormai voglio arrivare in fondo a questa vicenda, ma non è facile..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non devi aver paura..." disse Elv fissando Gwen "... ti proteggerò io... anche dal duca..." senza lasciare il suo braccio.
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Sorrisi intenerita dalla sua promessa, in cui credevo fermamente e gli accarezzai il viso.
Poi gli diedi un dolce bacio sulla guancia. "Grazie..." mormorai, con tono sincero. Mi sentivo bene al pensiero di lui al mio fianco, ma non come prima. Ora c'era qualcosa in più e sapevamo bene cosa, ma pensarci era una bella sensazione, confortante, rincuorante, quasi rinvigorente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise e restituì la carezza a Gwen.
"Su, ora rasserenati e va a riposare..." disse indicando la porta della camera di lei "... ti farà bene... io sono nella stanza accanto, tranquilla..." con tono rassicurante. |
Mi resitituì la carezza, la sua mano calda e morbida sul mio viso.
Mi sentivo comunque meglio, era come se riuscisse a curarmi, in uno strano modo che non capivo, nessuno aveva mai avuto tale potere su di me. Sorrisi ed aprii la porta, la mano che faceva scattare la maniglia verso il basso. Poi, mi avvicinai ad Elv e lo baciai dolcemente, per pochi secondi. "Buonanotte..." sussurrai dolcemente, le mie dita che scivolavano fra le sue ciocche corvine. A quel punto, mi chiusi in camera, assicurando la porta con un giro di chiave perchè non si poteva mai sapere e mi misi a letto. Si erano succedute tante cose oggi, per lo più tristi, sconvolgenti o semplicemente detestabili, ma Elv, lui era l'unica luce in grado di rischiarare le ore asfissianti che passavo qui dentro. Ancora non mi sembrava vero che provasse per me i miei stessi sentimenti, ma ora che lo sapevo era dolce tornare con la memoria a quel pensiero. E speravo che tali piacevoli fantasie aiutassero il mio sonno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Doveva essere un bacio breve e leggero, ma Elv poi la strinse a sè e la baciò con trasporto.
Un bacio che divenne lungo e caldo, profondo. "Buonanotte..." disse poi, restando a guardare Gwen fino a quando non richiuse la porta della sua camera, andando a dormire. |
Le emozioni di quel bacio appassionato e caldo, intenso, erano ancora vive dentro di me e mi ritrovavo a sorridere, avvolta nelle lenzuola candide, al pensiero delle sue mani che mi stringevano e alla foga dei suoi baci.
Lasciai che il suo profumo, che avevo portato con me, mi cullasse in questa notte che mi allontanava da lui, nell'impazienza di rivederlo al mattino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fu una notte lenta e silenziosa, chiara di stelle sconosciute ed illuminata da una Luda eterea, fredda e lontana.
Ombre cupe e spettrali vagavano nella brughiera, forse in cerca di prede e di vittime. Gwen aveva appena chiuso gli occhi, quando un rumore sordo e metallico echeggiò tea i bastioni del castello dei Dantorville. |
Il ragazzo finalmente tornò, ce ne aveva messo di tempo!
Mi sedetti su una poltrona mentre parlava, e ascoltai ogni sua parola, cercando di immaginare quella ragnatela di intrighi che si nascondeva dietro le sue parole. Lo fissai intensamente, quasi volessi leggergli nell'anima i pensieri più reconditi. "Hai capito.." mormorai tra me e me "La faccenda si fa sempre più strana..". Accavallai le gambe dalla parte opposta con un leggero sorrisetto malizioso. Sapevo di mettere in imbarazzo il ragazzo, ma non me ne curavo, anzi, era divertente. Mi alzai, con un movimento leggero e delicato. "Cosa ne dici di farci una passeggiata per il castello, ora che tutti dormono, e vedere se scopriamo qualcosa?". |
Best ascoltava ogni parola di Destresya, ma Il suo sguardo fu subito catturato dal movimento di lei nell'accavallare le gambe nell'altro verso.
Uno sguardo, quello del giovane, che indugiò a linho, piu del dovuto su quelle cosce. "Si, certo." Disse poi lui. "Certo, madama. Io sono pronto." |
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