Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 19-11-2012 16.47.18

“Ma cosa...” disse piangendo quella ragazza a Cheyenne “... cosa possiamo mai fare? Questi sono mercanti di schiavi e non hanno scrupoli, né umanità! Ci venderanno a chissà chi... ed è... è orribile!” E scoppiò di nuovo a piangere forte. “Come pensi di poter scappare? Sono tanti e ci tengono legate! E ho sentito dire che ci porteranno in un'isola per venderci!”
Ad un tratto la porta alle spalle di Cheyenne e si aprì e subito la ragazza, dall'altra parte della parete, si zittì.
Un uomo entrò e posò ai piedi di Cheyenne un frutto ed una ciotola d'acqua.
“Mangia...” fissandola “... mangia altrimenti ti sciuperai...”

Altea 19-11-2012 16.49.46

Entrai in quella sala che già avevo visto, mi guardai attorno...il Governatore era privo di gusto, se non per i modellini di legno e risi tra me e me.
I minuti di attesa sembravano quasi ore quando all' improvviso si aprì la porta..e apparve il Governatore in tutta la sua frivolezza e orribile figura.
Ascoltai le sue parole...per fortuna ci era cascato alla scusa di mio padre, ma io dovevo farmi perdonare dalla mia famiglia e se avessere saputo che mi fossi recata dal Governatore mantenendo i loro desideri tutto sarebbe stato dimenticato. Capii che non dovevo fare altro..pure se volevo vedere il mio maestro Lin e parlargli del manoscritto.
"Si Eccellenza, una leggera febbre passeggera, per fortuna è passata..sapete, non fa per me stare a lungo in casa..e mi sono sentita in dovere di ricambiare il vostro invito di giorni fa...e poi sono in pegno con voi..mi avevate promesso un bellissimo gioiello?" sfoderai il mio migliore sorriso alzando gli occhi al Cielo come fosse una preghiera..dammi un marito abbiente e bello non lui.

Cheyenne 19-11-2012 16.54.00

La porta si aprii di botto.
La ragazza dall'altra parte si amnutolì.
Un uomo mi portò del cibo.
"Grazie, ma ti prego slegami le mani per pochi ninuti altrimenti non riesco a mangiare. Ti prometto che non farò nulla per scappare, tanto è inutile vero?"
Tentai di sorridergli per rendere le mie parole più eloquenti e tesi le braccia incatenate verso di lui.

Guisgard 19-11-2012 17.11.31

“Va bene...” disse l'uomo a Cheyenne “... ti libererò una mano, giusto per farti mangiare... ma bada di non fare la furba o te ne farò pentire amaramente.”
Si chinò e liberò il polso destro della ragazza dalla catena che la teneva legata alla parete.
“Ecco...” restando immobile davanti a lei “... mangia... e fa alla svelta...” aggiunse fissandola.
http://www.serienjunkies.de/news/big...-33986_big.jpg

Cheyenne 19-11-2012 17.29.25

"Grazie, farò in fretta te lo prometto."
Presi velocemente la ciotola e trangugia il pasto, che aveva un gusto di pesce rancido. Presi poi il frutto e gli diedi qualche morso veloce.
"Senti, posso chiederti come ti chiami?Voglio sapere il nome di chi è stato così veloce con me...Approposito il mio nome è Cheyenne...anche se probabilmente non ti interessa....
Sai stavo pensando, insomma, il commercio di schiavi ti frutterà bene no? Perchè continui, potresti vivere bene tutta la vita nel lusso...E saresti padrone di te stesso.."
Le mie parole parvero colpire l'uomo nel segno.

Guisgard 19-11-2012 18.17.36

Il governatore sorrise ad Altea.
“Avete ragione.” Disse alla ragazza. “Ma non vi darò un solo gioiello, ma tutti quelli di Las Baias!” Esclamò.
Prese allora uno scrigno colmo di pietre preziose e lo aprì davanti alla ragazza.
“Scegliete tutte quelle che più vi piacciono!” Entusiasta il governatore. “Perchè... per quanto preziose, non lo saranno mai quanto voi! E non solo queste vi donerò!” Prese Altea per mano e la portò in un grande salone.
Al centro vi era una vetrinetta in legno, nella quale erano esposti tutti i modellini della collezione del governatore.
“Venite, cara...” sorridendo ad Altea “... dall'ultima volta che siete stata qui ho fatto costruire altri modellini di navi...” indicò poi uno spazio vuoto nella vetrinetta “... vedete in quel punto? Lì presto ci sarà il pezzo più bello di tutta la mia collezione! La nave più famosa di tutte le Flegee!”

cavaliere25 19-11-2012 18.19.47

Prima voglio sentire la parola d'ordine se no niente acqua chiaro e restai li a guardare la piccola e capire cosa era successo ma non riuscivo a farla parlare dovevo escogitare un modo ci pensai su e dissi ascolta io ti porto l'acqua e tu però poi mi racconti di te che ne dici? domandai sorridendole

Clio 19-11-2012 18.23.34

Il cielo era limpido e nero, una fredda brezza notturna mi accarezzava il viso, asciugando le lacrime che, imperterrite, mi scendevano sul viso.
Un rumore improvviso mi destò dai miei pensieri. Mi voltai di scatto.
"Ehi.. Sono solo io... Alice mi ha detto che ti avrei trovato qui.. Che ci fai tutta sola?"
Non risposi, non volevo che mi vedesse in quello stato.
"Ma... Stai piangendo.." Continuò lui facendosi più vicino "..è .. è colpa mia?"
Scossi la testa, sospirando.
"No.." Tentando di controllarmi ".. Figurati.. Ho un altro paio di fidanzati che partono per le Flegee domani..." Dissi muovendo la mano in un gesto di stizza.
"Su, su non fare così.." Sussurrò John abbracciandomi.
"Cos'è non ti fidi di me?" Continuò sorridendo "sai che non potrei amare nessun'altra.. Il mio cuore è stato tuo fin da quando eravamo ragazzi, fin dalla prima volta in cui sei entrata nella bottega di mio padre.. Ricordi?"
"Potrei mai dimenticarlo?" Dissi abbandonandomi a quell'abbraccio, così dolce e inviolabile, pregando che il mattino non arrivasse mai.


Il mio corpo fu trasportato sulla terra ferma. Guerenaiz e il suo Guardiamarina vegliavano su di me. Ma il veleno era potente e il mio sonno, assai profondo.

Guisgard 19-11-2012 18.31.56

“Sono la principessa Maraiel” disse la bambina a Cavaliere25 “e figlia del Viceré di Balunga. Hai capito ora, razza di scimpanzé?” Lo fissò accigliata, sempre stringendo a sé la sua bambola. “E ora voglio l'acqua! Ho sete! Portami l'acqua, sbrigati!”

Altea 19-11-2012 18.33.28

A un tratto mi trovai quell'uomo dal viso entusiasta..non ragionava assolutamente..ero nei guai...ma semmai avesse chiesto un fidanzamento certamente avrei temporeggiato sul matrimonio..certo..potevo trovare un via di fuga!!
Mi avvicinai allo scrigno con fare malizioso e lo guardai.."Sono incerta..non le perle..non si regalano, portano sfortuna" trattenni una risata "scegliete voi ciò che secondo voi fanno per me e fatele recapitare nella mia dimora".
Poi mi chiuse gli occhi e mi portò dove doveva esserci per me una sorpresa..lo guardai svilita osservando i suoi modellini...ma fui incuriosita dal nuovo modellino che stava arrivando.."E che nuovo modellino sarebbe?"

Guisgard 19-11-2012 18.51.20

Ma quella fu solo una sensazione, un'impressione provata da Cheyenne, probabilmente per aggrapparsi, inconsciamente, ad una lieve speranza.
“Tu parli troppo.” Disse quell'uomo alla ragazza. “E quelle che parlano troppo non arrivano mai troppo lontano.” Si chinò e legò di nuovo il polso di Cheyenne alla parete di legno. “Ti consiglio di dormire... devi essere in forma quando sbarcheremo sull'isolotto di San Martino. Più sarai bella, più pagheranno per te.” Uscì e chiuse la porta a chiave.
“Hai sentito?” Fece la ragazza dall'altra parte della parete. “Il nostro destino è segnato! Ormai siamo condannate!”

Cheyenne 19-11-2012 19.14.49

"No, non bisogna mai perdere la speranza!Mai! E' l'unica cosa che non ci possono portare via! Come stai? Ti hanno dato da mangiare? E i segni della frusta ti fanno ancora male?
Non scoraggiarti, ci sarà un futuro migliore per entrambe.Te lo prometto!
Ed ora scusa ma deve pregare i miei Dei, pare che ultimamente mi abbiano abbandonata..."
Mi raccolsi in preghiera verso il foro che dava all'esterno, come per stabilire un contatto più vicino al Valhalla.
Pregai a lungo, invocando la protezione di tutto il pantheon nordico, in particolare Heimdall, che era in grado di vedere tutto.
Quando ebbi finito ripresi a parlare con la ragazza" Ti prego parlami di te, devo sapere chi sei così domani mattina tenterò di mettermi accanto a te, e se avrò fortuna controllerò le tue ferite."
Non so quale sia la tua fede ma conviene che tu preghi sta notte..

Talia 20-11-2012 00.44.16

Lanciai un’occhiata a Blind e sospirai...
“Beh... non molto...” mormorai in risposta alla sua domanda “Ma mio nonno è una delle persone cui mi fido di più al mondo, è un uomo molto pratico e sarebbe probabilmente la persone più indicata che conosco per trovare una soluzione a... questo! E ciò anche nonostante la sua attuale condizione...”
Ma, proprio in quel momento, le voci alterate dei pirati si frapposero alla mia e così tacqui.
Poco dopo, due uomini giunsero presso di noi e ci trascinarono verso gli altri...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 50483)
“Austus, Fidan, portate qui i prigionieri!” Ordinò Guisgard.
I due bucanieri allora presero Talia e Blind e li portarono dove i due pirati stavano discutendo.
“Io offro” fece Guisgard “trentamila Fiorini d'oro!” Guardò allora i due ostaggi. “Già, trentamila Fiorini d'oro... io mi fido solo di ciò che posso acquistare...” volete forse offrire di più, Giuff?” Fissando poi l'altro corsaro.
“Voi...” mormorò il Gufo Nero “... voi la volete dunque?”
“Certamente!” Annuì Guisgard. “Io li pago i miei capricci!” Si voltò poi verso Boyuke. “Boyuke...” prendendo un sacchetto di velluto blu cobalto “... tu che conosci come pochi altri le perle, dimmi, quanto possono valere queste?” Facendo cadere alcune perle sul palmo della sua mano.
Boyuke ne prese una e la portò alla bocca.
“Uhm...” fece il bucaniere “... sono purissime... direi almeno... tremila o cinquemila Fiorini l'una...”
“E forse anche di più.” Sorridendo Guisgard. “Ma non importa... eccone sei...” mostrandole a Giuff “... per il riscatto richiesto... ed altre ai tuoi uomini per aver catturato la preda...” gettando le sei perle agli uomini del Gufo Nero, che subito iniziarono ad azzuffarsi fra loro per averle “... quanto alla parte del bottino che spetta ai miei uomini, ne rispondo io di persona. Fidan!” Chiamò Guisgard. “Porta a bordo i miei acquisti!”
“Subito, capitano!” Esclamò il bucaniere per poi avvicinarsi a Talia e a Blind, in attesa di seguire il suo capitano.
“Allora, tutto è sistemato, capitano.” Fece Guisgard, mostrando un vistoso inchino a Giuff.

Seguii la discussione tra i due capitani, muovendo gli occhi dall’uno all’altro... ero tesa e vagamente irritata per quel comportamento, per il modo in cui quegli uomini compravano e vendevano persone, quasi fossero oggetti di nessun conto.
Ma fu ben altro sentimento che mi spinse a parlare, anche se non lo avrei ammesso neanche sotto tortura...
“Siete...” sibilai, tirando il mio braccio malamente via dalla presa dell’uomo che si apprestava a spingermi verso la nave appena giunta “Siete solo dei volgari banditi... tutti quanti voi!”
I miei occhi scorsero tutti i loro volti, ma si fermarono dritti in quelli azzurri intensi dell’uomo di fronte a me... tremai di fronte a quello sguardo, ma mi sforzai di sostenerlo...
“Non siete niente altro che banditi... non si possono comprare le persone così. Non si possono comprare uomini e donne come fossero merce qualsiasi! E noi non vi apparteniamo, sappiatelo!”

Guisgard 20-11-2012 00.47.07

Il governatore, a quella domanda di Altea, sorrise fiero ed orgoglioso.
“Oh, una nave speciale.” Disse. “Una nave che pur di catturarla il nostro caro ammiraglio Guidaux darebbe un occhio della testa.” Rise. “E comunque, la nave di cui domandate è...”
“E' la Santa Rita dello Sparviero Nero.” Entrando Musan.
Lo spagnolo si avvicinò alla vetrinetta, fissando per un po' quei modellini.
“La nave del più temibile pirata del Flegeeo.” Aggiunse lo spagnolo, per poi alzare e fissare i suoi occhi in quelli di Altea.

Altea 20-11-2012 01.00.27

Attesi con ansia la risposta del Governatore quando qualcun altro rispose per lui, mi voltai di scatto all'aprisi della porta improvviso ed ebbi un sussulto..un uomo dai tratti ombrosi entrò e mi trovai di fronte a lui.
"Vi ringrazio milord..per avermi dato la risposta. La Santa Rita del famoso..Sparviero Nero. Si, ho sentito parlare di questo pirata" guardai entrambi in modo enigmatico "...da un marinaio al porto. Si dice...sia un pirata diverso dagli altri...un galantuomo. Mi sovviene difficile pensare a un pirata dai modi gentili..comunque" spostando lo sguardo dal nuovo arrivato al Governatore "desidererei il modellino della Santa Rita..e ora presentatemi gentilmente il nuovo venuto, noto sia uomo molto impetuoso."

Guisgard 20-11-2012 01.03.51

“Milady...” disse Guisgard con un enigmatico sorriso a Talia “... ci definite volgari banditi? E sta bene, forse è così. Ma sappiate che ogni bandito ha un suo codice d'onore, un suo regolamento. Il mio? Semplice... rubo e compro ciò che più mi piace. Perchè? Perchè la vita mi ha insegnato a non fidarmi più di nessuno, a non credere più in nessuno. So che solo il denaro non mi mentirà mai, perchè esso sa dare ad ognuno il giusto valore. E per un uomo come me, che ha perso fiducia nei suoi simili, questo è un grande vantaggio. Quanto al resto, milady, voi non siete nella posizione di decidere del vostro destino. Ora siete il bottino che ho comprato, dunque niente di più e niente di meno di quanto è custodito nella stiva della mia nave.”
“Niente affatto!” Gridò ad un tratto Giuff. “Non avrai il mio bottino!”
“No, capitano!” Tentando di farlo ragionare Boyuke.
“Levati di mezzo!” Spingendolo via Giuff e avvicinandosi a Guisgard. “Fermati!” Intimò a Guisgard. “Non mi prenderai quella donna! Non finchè io sarò vivo!”
“Capitano, no!” Gridò Boyuke, per poi trattenerlo. “La faccenda è ormai sistemata! Cosa conta una ragazza in più o in meno! Prederemo altre navi! Non fate sciocchezze, capitano!”
“Lasciami!” Ormai colmo d'ira Giuff.
“Cosa vuoi fare?” Fissandolo Guisgard.
“Voglio la donna!” Urlò Giuff. “Dammela, è mia! Non la lascerò a te!”
“Allora ti ucciderò!” Portando la mano sulla spada Guisgard.
“Capitano, no!” Fece Boyuke, tentando di bloccare il suo capitano. “E' una pazzia!”
“Lasciami ti dico!” Spingendolo via Giuff. “Vieni avanti, maledetto!” Con tono di sfida verso Guisgard. “Voglio la tua testa!”
“Non qui allora, capitano!” Disse Boyuke.
“E sta bene...” mormorò Guisgard “... scegli tu dove e quando...”
“All'Isola del Fungo, appena sorgerà la Luna nuova!” Rispose Giuff. “Sarà un duello all'ultimo sangue!”
“E sia!” Annuì Guisgard. “All'Isola del Fungo!”
Boyuke allora riuscì finalmente a portare via il suo capitano, mentre Guisgard e i suoi, insieme a Talia e a Blind, raggiunsero con una lancia la Santa Rita, con la quale poi ripresero il mare.
Talia e Blind furono poi condotti in una cabina e lì rinchiusi.

Guisgard 20-11-2012 01.20.27

“Non esistono pirati gentiluomini.” Disse Musan ad Altea. “I pirati sono tutti dei vigliacchi e dei rinnegati. E lo Sparviero Nero è forse il peggiore di tutti. Sapete perchè questo mondo va a rotoli? Perchè è colmo di ingiustizie? Io ho una mia teoria...”
“Milady...” fece il governatore “... vi presento il mio luogotenente Juan Musan.” Presentando lo spagnolo. “E' un po' guerriero e un po' filosofo.” Aggiunse sorridendo.
“Il mondo va a rotoli” fissando Musan Altea “perchè esistono cose sottovalutate ed altre sopravvalutate. E lo Sparviero Nero è una di queste.” Mostrò un lieve inchino e baciò la mano di Altea.

Talia 20-11-2012 02.59.38

Lo osservavo in silenzio mentre parlava... lo osservavo, con gli occhi fermi nei suoi... quegli occhi chiari freddi come mai, tanto freddi da farmi rabbrividire.
E poi le sue parole... non credevo che parole tanto cortesi e pronunciate con il sorriso sulle labbra potessero risultare così taglienti...
Ma forse io percepivo qualcosa, in quelle parole, che gli altri non potevano cogliere... e quel qualcosa mi faceva stare male, mi metteva a disagio...
Sostenni il suo sguardo, indisposta... non aveva il diritto di dire quelle cose, pensai, non lo aveva... lui non sapeva come stavano le cose, non sapeva niente.
E tuttavia, prima che potessi ribattere, accadde qualcosa tra quegli uomini... temetti che ne scaturisse una zuffa ed istintivamente arretrai di qualche passo.
E tuttavia nessuna zuffa ne sorse, il capitano Giuff fu portato via in fretta dai suoi uomini e noi venimmo portati sull’altra nave e chiusi in una cabina...
Mi sentivo scossa, agitata... principalmente per quell’incontro inatteso, ma anche per il fatto di essere appena stata ‘comprata’, per quel duello programmato e per un milione di altre cose che si agitavano nel mio cuore e che mi facevano soffrire... pensieri, ricordi, emozioni... tremavo.
Mi lasciai cadere su una poltrona, dunque, e mi presi la testa tra le mani...
era sciocco ed irrazionale, eppure una parte di me era inconsciamente eccitata di essere lì... ed anche un altro sentimento si agitata in me ora, al solo pensare a quegli occhi azzurri così vicini a me, un sentimento che cercai di reprimere ed ignorare, un sentimento che non avrei mai ammesso di provare, non lì, non in quel momento, non dopo tutto ciò che era accaduto...
Sospirai e strinsi gli occhi, nascondendo di più il viso nelle mani e cercando di scacciare quella idea.

Guisgard 20-11-2012 03.17.57

Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata erano sulla spiaggia di Vivermagren.
Poco più avanti videro allora Giuff con accanto i suoi uomini.
Boyuke lo teneva come a volerlo trascinare via.
“Ora calmatevi capitano.” Disse al Gufo Nero. “Sistemerete la faccenda all'Isola del Fungo. Ora riprendiamo il mare.”
“Lo ucciderò” mormorò Giuff “e riavrò la ragazza.”
Si accorse poi dei tre e del sacco sistemato sulla sabbia.
“Cosa è accaduto?” Chiese.
“La ragazza è morta, capitano.” Spiegò il bucaniere che era con Gurenaiz e Parsifal. “Forse suicida.”
“Cosa?” Turbato Giuff. “Dannata! E il mio tesoro?”
“Quale tesoro?” Fissandolo Gurenaiz.
“Nulla...” scuotendo il capo Giuff “... nulla...”
“Va sotterrata.” Fece il bucaniere.
“Si, sotterratela.” Annuendo Giuff. “E che il demonio se la porti! Sotterratela e poi lasciamo questa dannata isola!”
Sotterrarono così il corpo di Clio e poi salparono.
Sulla nave, come deciso, Gurenaiz attuò il suo piano.
“Fingeremo di litigare” disse a Parsifal “e poi vi spingerò in mare. Voi allora raggiungerete a nuoto la spiaggia e riporterete in superficie il corpo di Clio... tra tre ore il veleno terminerà il suo effetto... intesi?”
Gurenaiz allora cominciò a spintonare il suo Guardiamarina.
“Come osi darmi del baro?” Fissandolo. “Ho vinto onestamente i tuoi soldi, canaglia!” Continuò a spintonarlo e ad un tratto lo buttò in mare.
“Cosa succede?” Chiese Boyuke.
“Ho tagliato la gola a quel dannato...” mostrando il suo pugnale con il quale, di nascosto, si era tagliato per simulare l'assassinio di Parsifal “... il suo sangue ora è sulla lama del mio pugnale.”
“Non voglio casini a bordo.” Fissandolo Boyuke. “La prossima volta le questioni personali vanno risolte a terra.”
Gurenaiz annuì.
Rimasto da solo fissò il mare, sperando nel buon esito del suo piano.

Guisgard 20-11-2012 03.39.29

“Si, mi hanno portato un po' di frutta ed una ciotola d'acqua...” disse la ragazza a Cheyenne “... le frustate? Si, ancora mi duole la schiena, ma la paura a tratti mi fa dimenticare il dolore...” ormai non piangeva più e sembrava essersi rasserenata “... io sono Cattolica...” mormorò “... conosco una canzone che la madre superiora ci faceva sempre cantare al mattino come preghiera giornaliera...”
La ragazza, a bassa voce, cominciò ad intonare quella canzone.
Dopo un po' si addormentò, lasciando allora Cheyenne con le sue preghiere per i suoi dei.
Giunse allora l'alba ed il nuovo giorno.
La luce del Sole penetrò in quella prigione e poco dopo un uomo entrò.
“Ecco la tua colazione.” Mormorò. “Mangia tutto, chiaro?” E posò davanti a Cheyenne del latte ed un frutto.

Guisgard 20-11-2012 03.47.24

Talia e Blind si trovavano in una cabina che fungeva da prigione.
L'avvocato osservava il mare da un piccolo oblò, immobile e senza dire nulla.
“Non siate in pena, milady...” disse poi voltandosi verso Talia “... forse ora ci scambieranno con il riscatto... probabilmente non intendono più separarci...” si avvicinò alla ragazza “... che strano individuo quel pirata...” mormorò “... non saprei giudicarlo... aveva un accento inglese ed i suoi modi, non so, tradivano un animo inquieto... e poi quello strano discorso che vi ha fatto... non vorrei essere incauto, ma vedendolo non ho potuto fare a meno di pensare quell'altro pirata di cui vi avevo accennato, quell'ufficiale inglese ammutinatosi e poi divenuto corsaro...”
Ma proprio in quel momento due bucanieri entrarono nella stanza.
“Il capitano vuol vedervi.” Disse Emas. “Non voi.” Fissando Blind che si era fatto avanti. “Milady è attesa.” Fece allora segno a Talia di seguirli.
“Non potete...” mormorò Blind.
“Ordini del capitano.” Fece Emas. “E i suoi ordini non si discutono.” E portarono via Talia, conducendola nella cabina del capitano.
La ragazza si ritrovò così da sola in quella sfarzosa stanza.
Velluti, sete e tessuti di broccati, tutti di gran pregio, ornavano le pareti, con a terra tappetti di Persia, del Catai e delle Indie, sfolgoranti d'oro e d'argento.
Intorno vi erano mobili, sedie e un tavolo intarsiati di avorio, giada e madreperla, con fregi d'agata e corallo, sui quali vi erano bottiglie e calici di purissimo cristallo, con vini, liquori ed elisir dai colori caldi e profondi.
Ovunque poi si vedevano lampade d'oro, vasi di preziosa porcellana del Giappone, icone sacre russe e scrigni ricolmi di orecchini, bracciali, pendagli, medaglioni, smeraldi, zaffiri, rubini e diamanti.
Sul soffitto, ad illuminare l'ambiente, vi era una lampada dorata, i cui riflessi scintillavano tutt'intorno.
Ad un tratto Talia udì dei passi.
Un attimo dopo la porta si aprì.

Cheyenne 20-11-2012 06.38.41

Fu presto mattina.
Un uomo entrò nella mia cella con una ciotola di latte.
Lo ringraziai e bevvi velocemente, quasi tutto di un fiato.
L'uomo stava per andarsene allora lo chiamai. Si girò bruscamente e mi guardò torvo.
"Ci sono altre ragazze sulla nave vero? Io sono una guaritrice..Posso controllarle e sistemarle al meglio per la vendita. Dillo al tuo capo..."
Se ne andò.
Tentai di mettermi in piedi, ormai stavo perdendo la sensibilità delle gambe.
Feci, a fatica, qualche passo.
Poi mi inginocchiai a pregare nuovamente.
Quando ebbi finito feci per avvicinarmi alla parete divisoria ma la mia porta si apri. Il capo banda mi si parò davanti.

cavaliere25 20-11-2012 13.48.21

perchè non ti alzi e te la vai a prendere da sola dissi guardando la bambina sei poco rispettosa nei miei confronti e mi alzi e mi spostai da lei per vedere cosa faceva

Altea 20-11-2012 13.57.38

Sobbalzai al timbro di voce di quell'uomo, Musan, era forte e nel suo volto leggevo una strana sorta di ira, qualcosa di celato..lasciai scivolare lentamente la mano.
"Il mondo va a rotoli sir Musan per un ... semplice pirata? Devo dirvi che sono convinta che al mondo vi sia una moltitudine di falsi perbenisti e moralisti che commettono immonde ingiustizie, lo vedo in questa Terra...quando la gente indigena viene presa a frustate e umiliata. Questo è solo un esempio".
Osservai subito il Governatore per smorzare l'atmosfera che si era venuta a crearsi "Allora conto sulla vostra gentilezza, sarebbe un gesto gentile da parte vostra donarmi quel modellino, sempre che non sia importante per voi ovvio..o per il vostro luogotenente filosofo e guerriero" rivolgendomi di nuovo a Musan.
"Ora..se permettete..sarebbe il caso che qualcuno mi accompagnasse a casa, non sono ancora..guarita del tutto".

Guisgard 20-11-2012 16.00.10

“Sua eccellenza” disse Musan ad Altea “sono certo vi donerà con gioia il modellino della Santa Rita. Visto che lui, presto, avrà quella vera...” sorrise.
“Eh, il nostro Musan è molto sicuro di se, come potete vedere.” Ridendo il governatore.
“No, eccellenza...” fece lo spagnolo “... si tratta solo di dare il giusto valore alle cose, senza sottovalutare o, peggio, sopravvalutare.” Fissò Altea. “Col vostro permesso, eccellenza, accompagnerò io a casa la nostra dama.” Tornando a guardare il governatore.
“Ma certo!” Esclamò questi. “Naturalmente spero di rivedervi presto, milady...” e baciò goffamente la mano della ragazza.

Altea 20-11-2012 16.12.27

"Certo Eccellenza, quando vorrete voi verrò a farvi visita..pure voi sarete il benvenuto presso la nostra..o meglio la vostra dimora che gentilmente ci avete donato".
Ma subito mi rabbuiai quando Musan si rese disponibile ad accompagnarmi, a dire il vero dapprima guardai stupita il Governatore che mi lasciava assieme ad altro uomo, scossi il capo...era davvero incorreggibile.
Uscimmo dalla sala, sentivo i nostri passi nel lungo corridoio che dava all'uscita e nel frammezzo il nostro silenzio, ormai sembrava che il sole stesse tramontando..usciti dalla dimora mi voltai verso di lui chiedendo "Cosa è sopravvalutato e cosa è sovravallutato milord per voi?"

Guisgard 20-11-2012 16.39.11

La porta si aprì ed alcuni uomini entrarono nella cella di Cheyenne.
E fra loro vi era il capo della banda.
“Tra poco saremo sull'Isolotto di San Martino.” Disse. “Preparati.” La fissò in modo cupo, mentre Gon era fermo sulla sua spalla. “Uno dei miei uomini ha detto che sei una guaritrice? Bene, questo aumenterà il tuo valore. Qualche idiota che crede a questo genere di sciocchezze lo si trova sempre. E fortunatamente per noi, a questo mondo anche un idiota può essere molto ricco.” Fece cenno ai suoi e subito liberarono Cheyenne, portandola poi sul ponte.
Qui fu messa accanto ad altre cinque ragazze, che piangevano e tremavano per la disperazione.
All'orizzonte apparve l'Isolotto di San Martino.

Talia 20-11-2012 16.59.05

Fui condotta in quella cabina e lì lasciata sola.
Per qualche istante mi guardai intorno, stupita... stoffe, sete, tappeti pregiati, mobili finemente cesellati ed impreziositi d’oro e d’argento, oggetti di ogni tipo e foggia, vasi di porcellana e lampade d’oro, gioielli e pietre preziose... lentamente iniziai a vagare per l’ampia cabina, sfiorando appena con la punta delle dita gli oggetti cui passavo accanto...
Ero sorpresa e confusa... una parte di me era eccitata ed un’altra tesa, una parte si chiedeva perché fossi stata condotta lì e l’altra quasi temeva il momento in cui lo avrei saputo...

Il mare era sconfinato ed il sole crepuscolare vi si andava ad immergere, tingendolo di mille bagliori rosa ed arancio.
Io ero immobile di fronte al parapetto sulla parte più bassa del giardino e di tutta quella meraviglia non vedevo niente... il mio cuore era cupo e triste, infatti, e la mia anima era diventata pesante...
Le parole di mio padre continuavano a risuonarmi in mente...
‘Partiremo domani stesso, Talia...’ aveva detto ‘Preparati!’
Dolore e rabbia avevo provato... poi le grida, li urli, i litigi... tutto questo tornava alla mia mente e la feriva...
E poi quella lettera... quella lettera che avevo scritto in fretta, di getto... quella lettera per lui... la lettera in cui spiegavo la decisione di mio padre e la sua ira per la nostra ‘amicizia’... avevo riflettuto prima di usare quella parola... amicizia... avrei dovuto usarne un'altra, il cuore mi diceva di usarne un’altra più intensa e più adatta a ciò che provavo per lui... non sapevo perché, ma non lo avevo fatto.
La mia mente ripercorse quella lettera parola per parola, sospiro per sospiro...
Ad un tratto, dei rumori alle mie spalle... sussultai.
La terrazza del giardino basso scendeva fino alla parte più bassa delle scogliera in quel punto, la casa era lontana ed io spesso mi rifugiavo lì quando volevo stare sola perché non ci andava mai nessuno... quel rumore inatteso, dunque, mi colse di sorpresa e mi spaventò.
Lo spavento, tuttavia, durò solo un secondo... poi vidi colui che, scavalcando il muro, era giunto lì... e la sorpresa, per un momento, mi tolse il respiro.
“Sei qui...” mormorai, correndogli incontro e stringendomi a lui “Sei qui... oh, che pazzia... come sei entrato?”
Per un attimo lui mi strinse a sé, poi delicatamente mi scostò e mi guardò negli occhi...
“Dovevo!” disse “Dovevo, dopo quella lettera... dimmi... è vero? Devi davvero partire?”
Abbassai gli occhi, tristemente.


All’improvviso, quei passi mi riscossero e mi trassero via da quel ricordo...
Mi volteggiai e fronteggiai la porta... giusto in tempo per vederla aprirsi con irruenza.

Guisgard 20-11-2012 16.59.38

“Sapete, milady...” disse Musan ad Altea “... qual'è stato il primo peccato che poi ha condannato l'intera umanità alla sofferenza e al Male? La ribellione di Lucifero...” sorrise in modo enigmatico “... il primo Angelo volle ritenersi simile a Dio, rifiutando di obbedire al suo Creatore... si era sopravvalutato, milady... proprio come fanno molti con quel pirata... quello Sparviero Nero... ho interrogato tutti coloro che sono stati attaccati dalla sua nave... e dai loro racconti mi sono fatto un'idea precisa su quell'uomo... egli è solo un presuntuoso, imbevuto di se stesso... egli non risparmia coloro che ha attaccato per umanità o per compassione... no, egli lo fa affinchè si parli di lui, si diffonda il suo mito... ma io non farò di lui un mito... no, quando lo catturerò lo ucciderò di una morte lenta e miserevole... mostrando a tutti la sua vera e vile natura... dovrà implorare pietà e rinnegare se stesso quando lo metterò davanti al suo destino di morte...” nei suoi occhi si era acceso un vivo odio.
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Cheyenne 20-11-2012 17.18.05

Fui portata sul ponte tra altre cinque ragazze. Cercai con lo sguardo la mia vicina di cella. Tutte le ragazze stavano piangendo ma una , quando mi vide, alzò leggermente lo sguardo.
Mi posizionai accanto a lei.
L'isola di San Martino si stagliò all'orizzonte.
Ci fecero sbarcare e ci legarono tra noi con una catena continua che ci cingeva la caviglia destra.
Camminammo per un lungo tratto nella boscaglia fini a che alle nostre spalle non si vedeva altro che fitti alberi da frutto.
"Ehi,bisbigliai,sono Cheyenne la tua vicina di cella...non piangere..altrimenti ti picchieranno."
Ad un tratto ci fecero svoltare in un piccolo sentiero sterrato e dopo una decina di minuti giunsimo in uno spiazzo circolare.
In cielo era alto, dovevano essere circa le undici, undici e mezzo al massimo.
Al centro dello spiazzo era stato montato una sorta di palco in legno scadente.
Ci portarono ad un lato del rialzo, vicino ad una pedana che ne permetteva l'accesso.
Mentre stavamo camminando avevo udito degli uomini dire che la vendita avrebbe avuto luogo a mezzogiorno.
Alzai nuovamente lo sguardo al cielo, fra poco più di mezzora avre.no iniziato pensai.
Nell'attesa infatti notai sopraggiungere numerosi uomini.
I compratori.

Altea 20-11-2012 17.31.18

Ascoltai esterefatta le parole di Musan...come mai provava tale odio per quel pirata? Eppure ve ne erano in giro in quei mari, perchè proprio contro di lui..."Milord...non saprei che dirvi, forse vorreste un buon augurio di riuscire nella vostra...impresa..se questo è per voi un desiderio, una sorta di odio profondo per quel pirata. Strano, abbiamo avuto due versioni diverse di quel pirata..quale sarà quella vera?".
Arrivammo nella mia dimora e chiesi a Musan se voleva entrare a conoscere i miei genitori...anche per rendere più credibile il fatto che fossi andata dal Governatore.
In cuor mio iniziai a pensare a quel pirata...sarei andata col maestro Lin a chiedere al suo amico pescatore cosa sapesse dello Sparviero Nero.
Che strano...da quando ero arrivata in quel posto e da quando detenevo quel libretto la mia vita sembrava incentrata su queste storie, eppure io non ero interessata a Tesori..rabbrividii per un attimo.

Clio 20-11-2012 17.36.51

Tutto era buio, freddo e umido intorno a me.
Tentai di respirare, senza successo.
Mi mancava l'aria.
Mi alzai e presi a camminare, spaesata. Mi trovavo in una grotta, in un profondo cunicolo. Camminai rasente i muri, cercando stabilità, ma non riuscivo a ricordare dove mi trovassi.
Un senso di oppressione si impossessò di me. D'un tratto mi parve di vedere qualcosa muoversi nell'ombra.
La seguii.
"Aspetta..." Rantolai.
Non ebbi risposta dalla nuda roccia.
Mi portai una mano alla gola, era vuoto intorno a me ma l'aria sembrava irrespirabile.
Caddi a terra, inerme.
Non so per quanto restai ferma, immobile su quella pietra,
"Clio.. Alzati bambina mia..."
Aprii gli occhi, non c'era nessuno.
Ma quella voce, ne ero certa, era la voce di mio padre.


Il mio corpo senza vita era sormontato dalla nuda terra. Ma il veleno cominciava ad esaurire, pian piano, le sue proprietà.

Guisgard 20-11-2012 17.41.01

Scena XI: Caccia ai pirati

“Io? Conduco la vita più felice che si conosca, una vera vita da pascià. Sono il re del Creato: mi piace un luogo, vi resto; mi annoio, parto; sono libero come un uccello, ho le ali come lui. Le persone che mi circondano mi obbediscono a un solo cenno, e qualche volta mi diverto a burlarmi della giustizia umana sottraendole o un bandito che essa ricerca, o un criminale che perseguita.”

(Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo)



L'aristocratica villa sorgeva su un dolce promontorio a qualche lega dalla via principale per Amsterdam, animata dunque dai traffici mercantili, in un'ansa naturale formata dal mare che in un canale raggiungeva poi un piccolo porto commerciale.
Talia passeggiava nervosamente attraverso una piccola stradina secondaria che dai piedi della collina saliva fin sopra la vetta, sulla quale sorgeva la villa.
La ragazza fissava il mare e si strofinava nervosamente le mani l'una nell'altra.
“Raramente ho veduto il mare così silenzioso...” disse una voce tra i salici “... che sciocchezza, molti neanche saprebbero comprendere quanto sia bello ora il mare...”
“Guisgard...” quasi soffocando un gemito lei “... sei venuto...”
“Se mi conosci come dici” fissandola lui “non dovresti meravigliarti per questo.”
“Potrebbe esserci mio padre” fece lei “o uno dei suoi a sorvegliare la villa. Non dovevi. Non dovevi venire.”
“E cosa avrei dovuto fare?” Tornando a guardare il mare lui. “Accontentarmi dei tuoi scritti? E sapere da essi della tua partenza?”
“Dentro quegli scritti vi è ciò che sento.”
“Si possono scrivere tante cose.”
“Non mi credi dunque?” Scossa lei.
Lui non rispose nulla.
“Non mi credi?” Chiese ancora lei.
“Dimmelo adesso ed io ti crederò.” Rispose lui. “Come ho sempre fatto.”
“Sai...” fissando anche lei il mare “... ho scritto una cosa... una sciocchezza...”
“Dei versi?”
“E' davvero poca cosa...” accennando un sorriso lei “... non li chiamerei versi, no davvero... non ha un vero e proprio titolo... è dedicato a tutti coloro che hanno saputo sognare fino ad oggi... come sto imparando a fare io ora...”
“Tuo padre vuole per te una vita agiata e tranquilla...” mormorò lui.
“Si, credo sia questo il suo desiderio.” Annuì lei. “Del resto è il desiderio di ogni padre.”
“No, non di tutti.” Voltandosi lui. “Mio padre non mi augurerebbe altro dalla felicità.”
Lei chinò il capo.
“Ma per altri la tranquillità è un bene prezioso.” Con un sorriso malinconico lui.
“Forse perchè pensa che qui non sarò mai felice.”
“Questo non conta.”
“E cosa conta allora?”
“Ciò che pensi tu.” Rispose lui.
“Io penso tante cose...”
“Lo so.” Annuì lui. “Ora ne ho la prova.”
“Cosa sai?”
“So che forse è stato bello per te venire qui, fantasticare, sognare...” disse lui “... un meraviglioso passatempo... un angolo di mondo, di mare e di cielo in cui rifugiarsi per scappare dal grigiore quotidiano.”
“Questo pensi?” Facendosi indietro lei, con lo sguardo contrariato ed il mento all'insù.
“In fondo non ci sarebbe nulla di male.” Appoggiandosi ad un ramo lui, con occhi indefiniti verso quella distesa blu. “Del resto tu non mi hai mai illuso, o fatto capire altro.”
“Ero convinta che tu potessi leggere dentro di me” disse lei, con un bagliore negli occhi che poteva celare orgoglio o delusione. O forse entrambe le cose. “Invece vedo che sai dare peso solo alle parole che ascolti, o forse a quelle che non ti arrivano.”
“Non ti sto giudicando, Talia.” Con tono freddo lui. “Non l'ho mai fatto e non comincerò a farlo ora.”
“Ho sbagliato a venire qui.” Fece lei. “Preoccupandomi per te.”
“Anche il colle è proprietà di tuo padre?” Voltandosi verso di lei. “Come la villa?”
Lei non rispose nulla.
“Tuo padre, per quanto ricco e potente, non può avere per sé un intero mondo.” Sussurrò lui. “Nessuno può avere per sé il mondo intero. Anche io mi ero illuso di poterlo racchiudere intorno a te...”
Dalla villa scesero dei rumori.
“E' la carrozza di mio padre...” disse lei “... devo andare... ma non voglio salutarti così... ti scriverò... già domani...”
“Non occorre.” Fece lui. “Partirò prestissimo domani.”
“Partirai?” Stupita lei. “Senza dirmi nulla? Per dove?”
“Non lo so...” sorridendo in modo enigmatico lui “... infondo sono un Lancillotto che vaga in cerca della sua Ginevra... e non mi fermerò fino a quando non l'avrò trovata...”
“Ti auguro di trovarla...” disse lei “... con tutto il cuore... e so che sarà una donna fortunata...”
“Signorina.” All'improvviso una voce. “Suo padre vi sta cercando. Cosa fate qui?” Chiese uno degli uomini di Philip sceso a cercarla.
“Oh...” sorpresa lei “... ero scesa per vedere il mare più da vicino...” si voltò verso i salici, ma Guisgard, con suo sollievo, non c'era più.
“Andiamo, vostro padre vi sta aspettando.”
“Si...” annuì lei, per poi seguire quell'uomo verso la villa.

La porta si aprì di colpo e quel ricordo svanì.
Il capitano entrò e gettò il suo capello su un grosso seggio di panno turco.
“Milady...” disse Guisgard mostrando un lieve inchino “... ma sedetevi pure... non vi trovate a vostro agio forse tra tanti preziosi? Sapete, i gioielli, l'argento e l'oro danno tranquillità.” Sorrise beffardo, per poi riempire due calici di cristallo con un liquore di un rosso caldissimo. “Prego...” porgendole un calice “... qualcuno dice che sia un elisir fatato... come quelli che si leggono nelle Mille e una notte... pare doni l'amore... ma possiamo bere tranquillamente, vero? Io e voi ben sappiamo che l'amore, quello vero, non esiste.” I suoi occhi erano freddi.
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Talia 20-11-2012 20.30.18

Sentii anche quel secondo ricordo scivolare via, mentre lui entrava e, disinvolto, gettava il cappello da una parte...
Lo osservavo in silenzio mentre si muoveva per la cabina, parlava, riempiva due calici di vino e me ne porgeva uno...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 50543)
“Milady...” disse Guisgard mostrando un lieve inchino “... ma sedetevi pure... non vi trovate a vostro agio forse tra tanti preziosi? Sapete, i gioielli, l'argento e l'oro danno tranquillità.” Sorrise beffardo, per poi riempire due calici di cristallo con un liquore di un rosso caldissimo. “Prego...” porgendole un calice “... qualcuno dice che sia un elisir fatato... come quelli che si leggono nelle Mille e una notte... pare doni l'amore... ma possiamo bere tranquillamente, vero? Io e voi ben sappiamo che l'amore, quello vero, non esiste.” I suoi occhi erano freddi.

Abbassai gli occhi sul calice, a quelle parole...
le sue labbra sorridevano ma gli occhi restarono freddi, gelidi come l’inverno...
poi rialzai i miei occhi nei suoi... difficile era comprendere bene ciò che la sua vicinanza causava in me, erano passati più di due anni dall’ultima volta ed avevo ormai perso il conto di tutte le notti che avevo passato a sognarlo, a chiedermi dove fosse e a fare cosa... tremai davanti a quello sguardo, mentre mille e più sensazioni si impadronivano di me... eppure la mia espressione non mutò di una virgola: ero ferita... ero stata molto ferita da lui due anni prima e forse lo ero ancora... anche se non lo avrei mai ammesso, e certamente non con lui.
“No, grazie!” dissi dunque, rifiutando con un leggero gesto della mano il calice ed allontanandomi da lui di qualche passo, apparentemente con noncuranza “Non sono abituata a bere niente del genere...”
Feci qualche passo per la stanza, cercando di recuperare un po’ di freddezza, pregando che le mie guance non fossero arrossate come le sentivo... poi tornai a guardarlo...
“Ma voi, vi prego, non fate complimenti... bevete pure!” dissi con un candido sorriso ed il tono più tagliente che possedevo “Del resto voi non correte rischi, sotto quel punto di vista... dico bene? Dopotutto, chi un cuore non lo possiede, non rischia neanche di perderlo!”

Guisgard 21-11-2012 00.57.41

Così, Cheyenne e le altre ragazze furono portate sul luogo della vendita.
La ragazza che le stava accanto, ascoltate le sue parole, annuì e riuscì per un po' a smettere di piangere.
Tutte loro furono poi condotte dietro il palco di legno e verso Mezzogiorno iniziò l'asta.
Le ragazze, una per volta furono prese e portate sul palco, per poi essere esposte al pubblico di compratori.
Alla fine toccò a Cheyenne.
La ragazza fu esposta sul palco e il banditore cominciò a descriverla al suo pubblico.
“Guardate, signori...” disse “... guardate ed ammirate questo esotico spettacolo della natura... occhi come la notte, capelli scuri come onice e pelle d'ebano... ammirate il suo meraviglioso corpo, le sue forme... questa bellezza selvaggia, figlia di un mondo tribale e primordiale, conosce solo il passionale istinto che anima i popoli pagani e barbari... ella nasconde il fuoco e sarete voi a spegnere quel fuoco... si parte da mille Fiorini d'oro!”

Guisgard 21-11-2012 01.09.54

Musan sorrise ad Altea.
“Voi immaginate quel pirata” disse “come forse appaiono quelli presenti nei libri e nelle leggende. Fantasticate che sia romantico, eroico, un solitario che combatte da solo contro il resto del mondo, alla ricerca della libertà.” Scosse il capo. “Perdonatemi, ma è una visione fanciullesca, per non dire infantile. Mentre voi fantasticate, io ho conosciuto e interrogato le vittime dei suoi attacchi. E posso dirvi che non vi è niente di romantico o di epico in quel pirata. E' un ladro. Un uomo che vive eludendo la legge e predando i suoi stessi simili. Un vigliacco che si nasconde in mare invece di affrontare chi, come me, lo cerca e lo bracca ogni giorno. Un uomo destinato a fuggire e a nascondersi per il resto dei suoi giorni. Ma io non voglio solo catturarlo e poi ucciderlo. No, io voglio far cadere questa sua falsa maschera di eroismo che si è costruito. Voglio portarlo in catene davanti alla gente, facendogli implorare pietà, per poi schiacciarlo sotto i miei stivali.”
Arrivarono davanti alla villa di Altea.
“Scusatemi, ma sua eccellenza mi attende.” Fece lo spagnolo. “Non potrò dunque accettare il vostro invito. Ma ci sarà un'altra occasione. I miei omaggi, milady.” Le baciò la mano e andò via.
Entrando in casa, Altea trovò i suoi genitori ad attenderla.
“Altea, dove sei stata?” Preoccupata sua madre.
“Stavolta il tuo comportamento è imperdonabile!” Tuonò suo padre. “Cosa hai da dire a tua discolpa?”

Guisgard 21-11-2012 01.22.41

Navi che salpavano per mille porti differenti...
Clio era sul molo e le vedeva andar via...
Ognuna sembrava essere la New Tiger...
Eppure, preso poi il mare, cambiavano aspetto e diventavano relitti galleggianti...
Poi un volto...
John che le sorrideva e la chiamava...
“Clio... svegliati... Clio... svegliati...”

Pian piano la ragazza aprì gli occhi.
La luce che filtrava attorno a lei, in principio, quasi arrivava ad accecarla.
Poi, poco a poco riuscì ad abituarsi ed infine ad aprire gli occhi.
Si trovava in una capanna di bambù e ovunque dal soffitto pendevano frutti esotici, pesci essiccati, cesti e utensili di vario tipo.
Era sola ma ad un tratto cominciò ad udire delle voci che provenivano da fuori.
Tentò di alzarsi ma era ancora troppo debole.
Poco dopo, pian piano cominciò a ricordare tutto.
Il suo rapimento ad opera dei pirati di Giuff, Loren, l'arrivo di Gurenaiz ed il suo piano di fuga.
Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella capanna.
La luce impediva ancora alla ragazza di poter vedere chiaramente, ma la figura che si avvicinò alla branda sulla quale era distesa le apparve chiara.
Era John.

Guisgard 21-11-2012 01.31.18

A quelle parole di Cavaliere25, Maraiel si indispettì ancora di più.
“Voglio dell'acqua” disse con astio “e la voglio subito! Hai capito? O forse sei sordo? O tonto?” Cominciò a battere i piedi a terra. “Ho sete e tu devi darmi da bere! Voglio l'acqua! La voglio!” E avvicinandosi a Cavaliere25 tirò poi un calcio sul suo stivale.

Guisgard 21-11-2012 02.30.03

“Ah, si...” disse Guisgard a Talia, sorridendo quasi con indifferenza “... dimenticavo... voi non bevete vino...” posando il calice su un tavolino d'ebano intarsiato con oro e madreperla “... neanche io un tempo ne bevevo... ma poi ho capito che l'alcool è un potente amico per chi vuol dimenticare... dite che non ho un cuore? E perchè mai? Forse perchè sono un pirata? O perchè amo comprare tanto le cose quanto le persone?” Rise con freddezza, per poi sorseggiare un po' dal suo calice. “Vi dirò... è quasi un vantaggio non possedere un cuore, sapete? Il mio caro amico Giuff, ma forse dovrei dire amico in comune, mio e vostro, vive benissimo pur non avendone uno. Quanto al mio... in verità le donne con cui mi accompagno spesso, con mio e loro piacere, non badano tanto al mio cuore... certo, forse voi, dall'alto della vostra presuntuosa posizione, le giudichereste donne di poco conto, o peggio... ma esse sono sincere... non ingannano, né mentono...” finì il suo liquore e si avvicinò poi ad un forziere.
Lo aprì e ne mostrò il contenuto a Talia.
Vi erano oggetti e pietre preziose quasi di inestimabile valore.
“Guardate, milady...” fece il pirata “... tutto ciò che vedete l'ho raccolto durante i miei viaggi e le mie scorribande per i mari... miglia e miglia senza fermarsi mai...” sorrise, mentre ostentava con orgoglio quella immensa fortuna “... guardate e toccate pure, se volete... vedete questo bracciale? L'ho preso su una nave che proveniva dalla Persia... e questa collana? Era su un veliero greco e trasportava oggetti di proprietà del Sultano Turco... chissà quante donne può comprare una simile meraviglia... ” tenendo in mano quella collana “... già, chissà quanti corpi di bellissime donne... e cosa volete che contino i loro cuori? Ma è possibile acquistare anche quello, sapete? Quanto può valere il cuore di una donna? Prese un piccolo scrigno, modellato in unico blocco d'onice, impreziosito da intarsi di smeraldo e giada.
Al suo interno vi erano delle magnifiche perle.
“Queste perle” fissandola Guisgard “provengono da un mio arrembaggio presso Caparis... sono purissime e perfette... quante altre devo aggiungerne a quelle già spese per acquistarvi e poter vantarmi di possedere anche il vostro cuore?” Rise. “E se aggiungessi anche questo?” Indicando il piccolo scrigno. “E' molto prezioso, sapete? Pare ne esistano solo tre al mondo... uno nelle mani del Califfo di Bagdad, un altro in quelle dell'imperatore del Giappone... ed il terzo qui, nelle mie mani...” dal suo viso svanì quel sorriso beffardo e quell'espressione di vivo compiacimento “... prendetelo, è vostro... prendete tutto ciò che più desiderate... magari vi sarà utile... vostro padre a chi vi ha promessa in sposa? Ad un mercante della sua Compagnia? A qualche amministratore dall'avvenire assicurato? O forse ad un futuro console? Destinandovi così ad una vita tranquilla... niente difficoltà, niente problemi, nessuna distanza da colmare o faide politiche da sistemare... prendete pure ciò che più vi garba...” mostrandole l'immensa fortuna che li circondava “... sarà il mio regalo per il vostro futuro sereno e tranquillo... e non temete...” sorridendo con freddezza “... non reclamerò certo il vostro cuore...” gettando lo scrigno e le perle sul ricco e sfarzoso tappetto ai loro piedi.
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Cheyenne 21-11-2012 07.10.30

Mille fiorini...la mia libertà valeva questa stupida somma.
Gli uomini iniziarono ad accalcarsi intorno al palco e ben presto iniziarono le offerte.
Cercai di estraniarmi, chiusi gli occhi, alla ricerca di pensieri e ricordi sereni.
La mia mente prese a vagare negli spazi della mia anima e ripercorso tutto il mio viaggio dal Nord a Las Baias ed ancora fino a rivedere il volto del buon colonnello.
Persa così nelle mie memorie udii appena la parola VENDUTA scandita a chiare lettere dal banditore dell'asta.
Spalancai gli occhi, colti da un lieve tremore, e scrutai la folla alla ricerca del compratore.
Il mio padrone.


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