Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 27-02-2012 02.25.07

Ad udire quelle parole di Altea, Reas perse il controllo.
Uscì di corsa e si diresse verso la torre dove alloggiavano i cavalieri del Tulipano.
“Ora il capitano cercherà lo scontro con sir Kojo!” Disse Berengario ad Altea. “Potrebbe finire in un duello e forse con la morte di uno dei due! Perdonatemi, ma siete stata avventata a raccontargli tutto! Il capitano Reas è un uomo che si lascia dominare dai suoi stati d’animo e questo ora non possiamo permettercelo qui a Tylesia!”
Reas, intanto, era arrivato nella torre e chiese di vedere Kojo.
“Cercavate me, capitano Reas?” Con un ghigno il cavaliere.

cavaliere25 27-02-2012 11.05.17

Guardai la bambina e dissi certo che ti aiuto ora proviamo una cosa presi la bottiglietta di acqua benedetta e dissi ora vediamo se riesco a scacciare via il demone che vive dentro di te

Altea 27-02-2012 12.28.41

Sentii le accuse di Lord Berengario...la colpa era mia? mia.. che ero stata portata qui con la forza, che avevo subito questo genere di angherie e io ero quella che veniva accusata..e Reas salì verso la torre dei Cavalieri per avere vendetta, ma la vendetta ero sicura non era verso di me, ma verso tutti i soprusi che quei Cavalieri facevano a Tylesia, la Regina e a quel castello. Avrei potuto salire e fermare tutto, ma non era certo mio compito..la causa non era mia. Così mi allontanai, ormai ero decisa...il Calars mi aveva portato in questo posto incantato ed ero partita come una viaggiatrice senza meta e senza motivo, ma nulla viene per caso, la nostra vita è come un cammino e come un fiume scorre e sa dove portarci, solo noi dobbiamo seguire l'andamento di quel fiume che è il nostro destino.
Mi addentrai nel giardino, lentamente, senza farmi vedere e notare...mi avvicinai a quel cancello d'oro, presi il lucchetto, era troppo duro, non vi era modo di uscire, avrei potuto scavalcare il cancello ma le inferiate erano appuntite, troppo rischioso...mi sedetti di fronte al cancello, improvvisamente davanti a me apparì qualcosa di strano, una strana luce, alzai gli occhi al Cielo e la Luna sembrava volesse aiutarmi...come un raggio di sole illuminava quei diamanti e formavano un alone che andava a riflettersi in un lembo del fiume che scorreva sia dentro e fuori del giardino, misi una gamba dentro...l'acqua era profonda...la Natura voleva aiutarmi. Mi tuffai, e nuotai, nuotai, non so nemmeno io dove ma vedevo quel bagliore che mi guidava fino a un punto dove riemersi...e il Calars mi fu benevolo, mi voltai e dietro le mie spalle vidi solo il Castello...ero uscita finalmente. Presto mi rialzai, ero bagnata fradicia ma non mi importava, iniziai a camminare per un sentiero alberato finchè vidi delle luci e mi trovai nella città di Tylesia e come una bimba ammiravo il suo splendore, mi incamminai verso una stradina, onde evitare mi potessero trovare.

Talia 27-02-2012 14.31.42

Il sole brillava alto nel cielo terso e la campagna si distendeva intorno a noi pacifica e silenziosa, come immersa in un leggero sonno. Lo scalpiccio regolare dei nostri due cavalli era, insieme al passo felpato di Sheylon, l’unico rumore che rompeva quella quiete, altrimenti assoluta e quasi ovattata. Era inverno, e nonostante ciò quel giorno l’aria era così tiepida ed intensamente profumata che sembrava voler annunciare l’imminente arrivo della primavera.
Eppure, pure in quest’apparente pace, un occhio attento avrebbe forse potuto scorgere i germi di una latente inquietudine...
La mia schiena rigida, il respiro lento e gli occhi che, pur tentando di restare fissi sulla strada, correvano invece spesso, ad intervalli quasi regolari, al cavaliere che cavalcava al mio fianco, avrebbero forse potuto indicare quanto il mio cuore fosse pesante nel petto.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44001)
Guisgard finalmente si voltò a fissare Talia, guardandola negli occhi.
“Perché pensi che debba perdonarti?”

I miei occhi incontrarono i suoi per un istante ed allora, quasi colta di sorpresa, io li distolsi...
“Perché...” iniziai lentamente a dire “Perché io...”
Ma subito venni interrotta da un uomo che comparve dalla leggera curva in fondo alla stretta strada con il suo gregge di pecore.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44001)
Ma in quel momento comparve un gregge lungo la strada.
Il pastore, avvicinandosi e vedendo Sheylon, si impaurì, mentre i suoi cani cominciarono ad abbaiare da lontano alla tigre.
“Non abbiate paura!” Disse Guisgard al pastore. “Non accadrà nulla alle vostre pecore! Diteci, piuttosto, dove siamo? Che contrada è questa?”
Il pastore, dopo qualche attimo di titubanza, fece qualche passo verso di loro.
“Siamo ormai presso le pendici del monte Summus…” rispose “… vedete la montagna?” Indicando un piccolo monte innevato che dominava la zona. “Non è molto imponente, eppure quest’anno la neve ne ha ricoperto gran parte… siete ai Piedi di Cristo, messere.”
“I piedi di Cristo?” Ripeté Guisgard.
“Si, messere…” annuendo il pastore “… così è chiamato questo luogo alle pendici del Summus… e quando fa freddo al punto da nevicare, noi pastori diciamo che cade la neve anche ai Piedi di Cristo.”

Sospirai leggermente alle parole dell’uomo...
“La neve ai Piedi di Cristo...” ripetei, quasi sovrappensiero, sollevando contemporaneamente gli occhi verso la sommità del monte che il pastore ci stava indicando “E’ un nome insolito... ditemi, vi prego, buon uomo... vi è forse una ragione per cui questa zone è detta ai Piedi di Cristo?”

Daniel 27-02-2012 16.28.41

“Il frutto che cresce al freddo del palazzo,
cercalo di tal colore, cercalo se non sei pazzo.”


Questo recitava l'inciose.. un frutto.. Di colore sicuramente verde.. Ma io.. Forse.. Senza pensarci due volte corsi fuori dalla sala.. l'altra volta io l'avevo sentito.. Era debole ma c'era.. Corsi per i corridoi fino ad arrivare ad una piccola stretta scalinata buia tra due arazzi.. Si sentiva una leggera traccia magica.. Iniziai a scendere di leto visto che era molto stretto.. Man mano che si scendeva era sempre più buio ma i muri si allargavano.. La traccia magica saliva di intensità.. Dopo parecchi scalini arrivai ad un corridoio nero come la pece.. Alla fine una leggera luce biancastra.. Corsi sempre più veloce fino ad arrive in un enorme sala.. Era lunga con sei navate laterali.. Nelle prime quattro navate era rappresentato un cavaliere diverso per ogni navata.. Nelle ultime due quattro enormi e potenti draghi.. Alla fine su un altare si trovava un piccolo piedistallo.. Da lì proveniva la luce.. Mi avvicinai e trovai una strana mela verde-trasparente al cui interno c'era una piccola chiave dorata.. Cercai nigros con la mente e gli dissi:
"L'ho trovata".

Guisgard 27-02-2012 16.37.50

Cavaliere25 prese la boccettina con l’acqua benedetta per scacciare il demone.
Ma prima che il boscaiolo arrivasse ad usarla, la fanciulla soffiò e la boccettina cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi.
Un attimo dopo, la porta dietro Cavaliere 25 si chiuse a chiave.
“Allora anche tu sei come gli altri…” mormorò la giovane “… anche tu credi che io sia malvagia… sei come tutti loro… vuoi farmi del male… io ti avevo dato la mia fiducia e tu invece hai cercato di colpirmi a tradimento… sei cattivo… come tutti loro… si, sei malvagio…”
Ora Cavaliere25 era bloccato in quella stanza.

Guisgard 27-02-2012 16.51.40

Quella bellissima visione aveva avvolto Altea.
Prima la Luce, poi le calde acque del Calars, infine le chiese, i palazzi e le case di Tylesia.
Ma fu un attimo.
Poi la realtà.
Altea si destò da quel miraggio così reale, eppure solo frutto di una visione.
E Altea si ritrovò nuovamente davanti al cancello d’oro.
“Non potevate uscire dal palazzo attraverso questo cancello, milady…” disse Fin Roma “… esso non da all’esterno del palazzo, ma nel suo inaccessibile e meraviglioso giardino…” sorrise e smettendo di suonare si avvicinò alla ragazza “… l’uscita del palazzo è dall’altra parte…” indicando un viale che si trovava in direzione opposta alla loro “… siete triste… forse vi sentite sola…” riprendendo a suonare “… Tylesia è molto bella e sono certo che vi scalderà, almeno per un pò, il cuore…”
Ma proprio in quel momento arrivò Reas.
“Vi stavo cercando, milady…” fissando Altea “… perché siete qui da sola? E poi oggi soffia un vento freddo su Tylesia… meglio entrare al caldo nel palazzo… venite, vi accompagno io…”
Intanto, quasi senza far rumore, Fin Amor era andato via, come sparito.

Altea 27-02-2012 17.06.34

D'un tratto mi destai, quella luce sembrava affievolirsi come un miraggio..che era successo? Mi trovavo di nuovo nel giardino del Palazzo, quando udii la voce del Cappellano...ero disperata, mi trovavo di nuovo li, prigioniera, ma egli mi venne vicino, indicandomi un sentiero che portava al cancello di uscita.."Grazie sir Finn, grazie per avermi indicato quella strada, non mi sento sola..nè triste, mi sento prigioniera e sto rischiando la mia vita qua dentro..." non riuscii neppure a finire il discorso che subito sir Reas mi trovò nei giardini e con gentilezza mi invitò a tornare nel Palazzo...e il Cappellano svanì come quella visione.
"Sir Reas, vi ringrazio della vostra gentilezza ma vorrei stare un pò sola nel giardino, se permettete, il vento può essere anche piacevole a volte e rinfresca i propri pensieri. Vi ringrazio della gentilezza".

Guisgard 27-02-2012 17.07.45

Quella mela di giada trovata da Daniel, sotto i raggi del luminoso Sole pomeridiano, liberava lunghi e sognanti riflessi che animavano quell’ambiente.
All’interno la chiave dorata scintillava con una purezza primordiale.
Il ragazzo era fuori di sé dalla felicità per aver trovato quella chiave.
Aveva anche pensato intensamente a Nigros per avvertirlo di quella straordinaria scoperta.
Ma in quel momento Daniel sentì dei passi alle sue spalle.
Si voltò e vide una figura.
“Cosa ci fai qui?” Fissandolo Shoyo. “Chi ti ha dato il permesso di andare in giro per il palazzo? Forse vuoi un’altra lezione? Magari vederti mozzata anche l’altra mano?”
Un attimo dopo giunsero anche quattro cavalieri del Tulipano.
“Va tutto bene, milady?” Domandò uno di loro.
“Si, è solo questo sciocco ragazzo…” rispose la donna.
“Ah, sei qui, birbante!” Arrivando Nigros e guardando Daniel. “Ti mando nelle cucine e tu perdi tempo a girovagare! Ora ti punirò io! Avanti, vieni con me, subito!” Si voltò poi verso Shoyo. “Spero non vi abbia recato noie, milady?”
“Dottor Nigros…” fece la lady guerriera “… i cani vanno tenuti al guinzaglio… la prossima volta fate più attenzione a cosa fa il vostro assistente… questa volta è stato fortunato.”
Nugros annuì e portò via con sé Daniel.

Guisgard 27-02-2012 17.14.17

Reas fissò Altea.
Il forte e freddo vento soffiava e gonfiava i capelli della ragazza e lasciava nei suoi occhi una luce di tristezza.
“Siete triste…” fissandola il capitano “… lo avverto chiaramente… sono i vostri occhi a rivelarlo… restare da sola non vi aiuterà… tra un po’ la regina uscirà dai suoi appartamenti e resterà in compagnia delle dame di palazzo… anche voi potrete stare lì…” la prese per mano “… non siete in pericolo… non in questo palazzo… è una promesso questa che vi faccio… nessuno vi importunerà più…” sorrise “… sapete cosa? Stasera ho voglia di vedere le luci della città, i suoi colori e i suoi suoni. Vi va di uscire per una passeggiata tra le strade di Tylesia?”

Guisgard 27-02-2012 17.31.48

Il pastore, a quelle parole di Talia, alzò gli occhi verso il monte Summus.
“Questa zona è battuta dall’uomo sin dalla più remota antichità, milady…” disse “… da quando, forse, l’uomo cominciò a sfruttare la terra per sopravvivere… è una zona bassa, fertile e al riparo dai venti secchi. I pascoli sono floridi e ruscelli freschi e incontaminati scendono a valle a fecondare il suolo… per questo è chiamata ai Piedi di Cristo, perché è come se fosse al riparo da tutto…”
Guisgard si guardò intorno.
“Giungono spesso stranieri da queste parti?” Domandò al pastore.
“E’ una zona che segna un crocevia tra il Nord e il Sud…” rispose questi “… non è dunque raro che forestieri attraversino queste terre.”
“E voi ne avete visti negli ultimi tempi?”
“Forse un paio.”
“Vi era un cavaliere tra quelli?”
“Un cavaliere?” Fissandolo il pastore. “Intendete come voi, signore?”
“Si, come me…”
“Io no… no di certo… ma forse potrebbero essere giunti…” massaggiandosi la barba incolta il pastore “… forse per la Festa delle Candele… si, spesso i soldati di ventura vengono qui per quella festa… non per devozione religiosa, ma per bere, mangiare e conquistare qualche pastorella…”
Guisgard restò in silenzio.
Lui cercava un cavaliere.
E forse poteva essere giunto davvero in quella terra.
“Dove si terrà questa festa?”
“Proseguite seguendo sempre la strada, cavaliere…” spiegò il pastore “… alla fine troverete il villaggio… lì si celebrerà la Festa delle Candele.”
“Grazie…” con tono cupo Guisgard “… vieni, cavalchiamo da un bel pò…” voltandosi verso Talia “… giunti al villaggio potrai riposarti…” e spronò il suo cavallo.

Altea 27-02-2012 17.38.05

Reas mi prese la mano per rassicurarmi...."Non mi sento triste..ovvero la mia tristezza è dovuta al fatto di essere rinchiusa come una prigioniera e non so per quale reato ...la Regina presto sarà con le sue dame di compagnia?" mi rasserenai "D'accordo, ella è persona di animo nobile e gradisco la Sua compagnia".
Improvvisamente il capitano della guardia mi propose una camminata fuori dal castello...non potevo crederci..avrei potuto vedere quella città in tutta quiete, assaporarne in tranquillità tutta la sua bellezza. "Vi ringrazio milord, accetto volentieri questo vostro invito, arrivai qui come prigioniera e l'unico ricordo che ho di essa erano gli insulti dei cittadini".

Daniel 27-02-2012 18.19.29

Nogros mi portava via da Lady Shoyo.. Non avrei mai potuto ringraziarlo.. Mi aveva salvato talmente tante volte il collo.. Ma mentre mi portava via guardai disperato la mela e la chiave.. Poi appena fummo fuori dalla portata di Lady Shoyo gli dissi:
<<Era la chiave! L'abbiamo trovata! Anzi l'ho trovata! Possiamo aprire il sarcofago ora!>>
Lo guardai intensamente..

elisabeth 27-02-2012 19.34.51

Strane statue e animali di tutte le razze erano com trofei appesi alle mura, avrei voluto le teste di slcuni uomini...sarebbero state piu' appropiate, tirai su le gonne e allungai il passo sino a quando piano piano incominciai a rallentarlo...........e alla fine Tya si presento' ...." Mia cara, volevo infatti ringraziarvi per la scelta degli abiti, anzi volevo ringraziare la persona che vi ha chiesto di curare la mia persona....ho come la sensazione che qualcuno tenga cosi' tanto a me da controllare ogni mio movimento, forse ha il timore che io possa farmi male.....".....accrezzai volutamente il volto della donna......le accarezzai il volto come si fa' con i bimbi che hanno appena smesso di piangere.......incominciai ad intonare una nenia dai suoni orientali........." Parlami Tya e portami da quello ch e' il tuo padrone.....fallo Tya perche' io te lo chiedo con amore...."..........una lieve brezza dagli odori spezziati arrivo' al mio volto........tale era la mia sapienza....che attesi serena le sue parole...

Guisgard 28-02-2012 01.02.58

Quel tocco di Elisabeth e Tya restò sotto il suo controllo.
La voce della maga dei boschi cominciò ad echeggiare, lenta e cadenzata, nella mente della cameriera e questa perse ogni volontà.
“Sir Kojo è il mio signore…” disse Tya “… egli mi ha ordinato di sorvegliarvi e di riportare a lui ogni vostra parola e azione…”
La ragazza allora si diresse verso le scale e fece cenno ad Elisabeth di seguirla.
Poco dopo raggiunsero una delle stanze della Torre degli Eretici, dove alloggiavano i Cavalieri del Tulipano Imperiale.
Qui le due trovarono Kojo intento a scegliere fra diverse spade.
Nel vederle, il cavaliere restò un attimo turbato.
“Lady Elisabeth…” sorridendo.
A quelle parole del suo padrone, Tya si destò dall’incanto di Elisabeth.
“Milord…” mormorò spaventata “… io… non so come sia giunta qui… forse mi ha seguita… vi giuro che non ricordo nulla…”
“Stai tranquilla, mia cara…” avvicinandosi a lei Kojo “… non è successo nulla… eh, la nostra lady Elisabeth è donna scaltra e tu sei troppo ingenua… non è colpa tua…”
“Allora non siete in collera con me, padrone?”
“E perché dovrei?” Accarezzandole i capelli Kojo.
“Grazie, milord…” sorridendo Tya.
Ma, con un gesto tanto rapido quanto improvviso, Kojo afferrò il collo della ragazza e lo spezzò, lasciandola poi cadere senza vita ai suoi piedi.
Con un cenno, poi, congedò il servitore con le spade.
“Ora siamo soli, milady…” rivolgendosi ad Elisabeth “… cosa posso fare per voi?”

Guisgard 28-02-2012 01.25.37

Reas fissò Altea e sorrise.
“Allora vado a prepararmi…” disse “… del resto mi occorre una divisa degna di una dama come voi. Farò presto… mi attenderete nel padiglione? Si, lì è più riparato dal vento.” E corse a prepararsi.
Ma poco dopo, Altea fu raggiunta da Isolde.
“Ah, adoro il vento freddo…” fece la donna “… schiarisce l’aria e spazza via le nuvole…” fissò Altea “… sono felice che il capitano Reas abbia deciso di distrarsi… e sono lieta che sarete voi ad accompagnarlo in città… così non penserà a domani…” un ghigno apparve sul suo bellissimo volto “… quando sarà costretto ad affrontare sir Kojo in singolar tenzone… a causa vostra, milady…”

Guisgard 28-02-2012 01.59.09

Nigros trascinava via Daniel.
Giunsero allora dietro una robusta colonna.
“Non hanno sospettato nulla…” mormorò il dottore “… non potevano… loro non sono di Tylesia ed ignorano le nostre leggende…” fissò poi Daniel “… devi stare attento quando incroci quei cavalieri… capito? La regina ha firmato un documento che concede loro dei poteri praticamente illimitati fino a quando reggerà questo stato di guerra… in pratica possono fare il bello e cattivo tempo qui a Tylesia… quanto alla chiave… si, sei riuscito a trovarla… comincio a credere che forse non erano solo sogni quelli che hai visto… ma è necessario che tu sappia la leggenda dei Quattro Guardiani… torniamo nel mio laboratorio…”
E giunti, Nigros cominciò a raccontare:
“Quando Tylesia raggiunse il massimo del suo splendore, il re decise, per difenderla dall’avidità dei popoli pagani, di costruire una speciale guardia della città… chiamò allora i migliori maestri armaioli e fra questi ne scelse i quattro migliori. Ciascuno di loro ebbe il compito di costruire un’armatura speciale, dai tratti divini… a Tylesia erano conservate delle straordinarie reliquie… quattro Pietre particolarissime, forgiate ciascuna con l’essenza di uno dei quattro elementi che costituiscono il mondo… la Pietra Bianca costituita dalla forza dei venti che attraversano l’Aria… la Pietra Rossa plasmata dalle folgori che alimentano il Fuoco pulsante del sottosuolo… la Pietra Blu lavorata dalla forza dell’Acqua che riempie il mare e gli oceani… e infine la Pietra Verde estratta dal cuore vivo della Terra… queste Pietre adornavano la mitica corona di Lucifero, segno del suo primato su tutti gli altri Angeli del Signore, ma alla sua caduta le Pietre si staccarono e caddero sulla Terra…”
Sorrise allora a Daniel.
“Ragazzo mio, queste leggende oggi non possono più essere raccontate…” continuò “… a Tylesia domina la Ragione e non c’è più spazio per gli antichi miti… non farne dunque parola con nessuno…”
Prese allora una chiave di ottone che teneva conservata insieme a molte altre, tutte di materiali diversi, per darla poi a Daniel.
“Ritorna nella stanza della Mela Verde” disse “e sostituisci questa con la chiave vera… nessuno si accorgerà della differenza… bada però a non farti scoprire… va e sii prudente, ragazzo mio.”
E si voltò a fissare un dipinto che raffigurava la caduta di Lucifero.
http://antonellalorusso.altervista.org/caduta.jpg

Altea 28-02-2012 08.07.35

Come detto da Reas mi recai verso il padiglione quando mi accorsi di una donna che mi stava seguendo, mi voltai di scatto e vidi la bellissima Isolde, mi si avvicinò e mi parlò del capitano e del duello...la quale insinuava era dovuto a causa mia....ancora le colpe su me? "Isolde..che piacere rivedervi...allora vi ricordate di me? Sembrava aveste perso la memoria alcuni giorni fa davanti la Regina." La guardai, ella rideva "Non dovete rivolgermi la parola, per colpa vostra il mio maestro è caduto nella sventura..e per quanto riguarda sir Reas, vi state sbagliando, il duello non è dovuto a me, ma a tutto quello che riguarda Tylesia, e ora sparite dalla mia vista" le dissi con odio. Avrei cercato di parlarne con lui durante la visita a Tylesia, dovevo andare in città...e lì avrei saputo cosa fare.

cavaliere25 28-02-2012 10.09.05

No dissi non sono cattivo come gli altri voglio solo aiutarti a sconfiggere il demone che ce in te ero bloccato non potevo uscire dovevo trovare un modo per aiutare quella bambina e di salvarmi io mi guardai in torno per trovare un posto da sedermi visto che non potevo andarmene

Talia 28-02-2012 15.17.09

Ringraziai il pastore con un cenno ed un sorriso, poi subito mi affrettai a seguire Guisgard.
La strada proseguiva pianeggiante e regolare, serpeggiando appena tra i prati che si adagiavano con grazia tra le basse colline... non sapevo più da quanto tempo eravamo a cavallo, potevano essere passati due o tre giorni... era stato freddo, poi caldo, poi ancora freddo... e la mia stanchezza iniziava ormai a diventare difficilmente gestibile.
Allungai appena il passo, dunque, ed accordai l’andatura del mio cavallo al suo...
“Guisgard...” mormorai, quindi “Guisgard, ti prego... fermiamoci! Fermiamoci anche solo per un momento! Io...”
Ma proprio in quell’istante Luthien, che di certo non era più riposata di me, vide qualcosa sulla strada che la spaventò... si bloccò di colpo, dunque, alzandosi senza preavviso sulle zampe posteriori... fui colta alla sprovvista... strinsi le briglie, ma non riuscii a tenermi in sella... scivolai con un grido e caddi a terra... e per qualche attimo non vidi più niente.

Guisgard 28-02-2012 16.14.34

Le giornate cominciavano ad allungarsi e l’aria, almeno dove giungeva il Sole, era gradevole.
La Primavera iniziava ad avvicinarsi e un fresco vento da Nord-Ovest si affacciava su Suessyon.
Talia ora stava meglio e la febbre era ormai scesa.
Non poteva ancora uscire, il maestro non le permetteva ancora di farlo, così la ragazza si contentava di stare alla finestra e cantare seguendo il cinguettio degli uccelli e il profumo dell’aria del mattino.
Ma ad un tratto udì un suono.
Era l’ocarina di Guisgard.
“E’ più facile sfidare draghi…” canticchiava il ragazzo “…o scoccare frecce contro il Sole… che salire le tue belle trecce... o seguire la tua voce quando canti…”
Lei rise e rispose cantando:
“E cercherai draghi nella foresta... e altre torri da scalare... o resterai sempre il mio Amico più sincero?”
“Ho veduto due bambini nel bosco...”cantando e arrampicandosi alla finestra lui “... erano mano nella mano… ma forse era troppo presto per abbandonarsi ad un sogno tutto loro…”
Lei rise.
“E quel sogno?” Domandò.
“Arriverà il tempo.” Rispose lui.
“Quando?”
“Magari quando un fiore che sta sbocciando” raggiungendo il davanzale della finestra lui “sarà fiorito…”
Lei allora colse un fiore da una delle piante sulla finestra e lo lasciò cadere sulle mani di lui.
Ma un soffio di vento lo portò via.
Guisgard cercò allora di prenderlo al volo ma perse l’equilibrio e cadde.
Talia lanciò un grido e si affacciò per guardare in giù.
Ma Guisgard riapparve di colpo proprio davanti a lei.
I due restarono l’uno davanti all’altra, in silenzio, per qualche istante.
Occhi negli occhi e i respiri che si confondevano.
“L’ho preso…” sussurrò poi lui, mostrando a lei quel fiore.

Talia, dopo quel ricordo sognato, aprì gli occhi lentamente.
Dopo un pò si guardò intorno.
Era in una casa di legno, con un camino acceso.
Era stesa su un letto e proprio in quel momento entrò una donna.
“Ben sveglia, milady!” Disse. “Come vi sentite?”
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Guisgard 28-02-2012 16.45.11

Cavaliere25 pensava come comportarsi in quella situazione, quando la fanciulla cominciò a piangere.
“La Fede…” piangendo “… tu non hai la Fede… i tuoi amici monaci? Li hai abbandonati… li hai traditi…” e cominciò a mutare voce, parlando poi come il monaco Jovinus “…. Cavaliere25… perché ci ha abbandonato? Perché non sei tornato indietro a cercarci? Volevi aiutarci a costruire una chiesa e invece la tua Fede è crollata come un castello di sabbia… e il nostro sangue ricadrà su di te…”

Talia 28-02-2012 16.52.36

Lentamente aprii gli occhi.
Nel mio cuore e nella mente erano ancora ben vive quelle immagini ed un leggero sorriso mi affiorò sulle labbra...
Buio.
Mi occorse qualche istante per rendermi conto di aver aperto gli occhi ma di non riuscire a vedere altro che buio... un buio strano, come non lo avevo mai visto... un buio attraversato da lampi di luce improvvisi e repentini...
Mi sollevai appena dal letto... c’era un camino acceso da qualche parte: lo sentivo scoppiettare e crepitare, ne avvertivo il calore e l’odore... un odore sottile e particolare che mi dette la sensazione di trovarmi in una stanza con pareti pavimento e soffitto di legno...
Sensazioni.
Sensazioni che mi sfioravano e che si imponevano alla mia mente come assolute certezze.
Sensazioni che resero la mera verità un po’ più lenta da essere assimilata...
Una verità che, tuttavia, presto si impose su tutti i miei pensieri: non ero al buio... io non vedevo più.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44074)
proprio in quel momento entrò una donna.
“Ben sveglia, milady!” Disse. “Come vi sentite?”

Panico.
Avvertii la porta che si apriva e una voce di donna... non la riconobbi... e quella nera, cupa paura che si era impossessata di me mi impedì di soffermarmi a valutarla...
“Guisgard!” urlai d’istinto, con tutto il fiato che avevo in corpo, mentre una lacrima di terrore mi rigava la guancia “Guisgard! Aiuto!”

Guisgard 28-02-2012 17.09.04

A quelle grida di Talia, la donna si spaventò e corse a tranquillizzarla.
"State tranquilla, gli occhi si devono abituare!" Disse abbracciandola. "Siete caduta da cavallo! Vedrete che tutto si schiarirà a poco a poco! Ora rasserenatevi!" Prese una tazza di tisana calda che aveva portato, ma Talia era ancora traumatizzata e quasi la fece cadere in terra, tanta era la sua agitazione.
Le sue grida erano giunte fin nel cortile che precedeva la casa dei pastori.
E Guisgard era proprio nel cortile, con alcuni di quei pastori.
“Vedrete che la festa vi piacerà, messere.” Fece uno di quelli.
“A me interessa trovare un uomo…” mormorò lui.
“Che uomo cercate?” Chiese un altro di loro.
Ma proprio in quel momento il cavaliere si voltò di scatto verso la casa.
Un attimo dopo, lasciati i pastori, corse verso l’abitazione.
Entrò dentro e trovò Talia che gridava, con la donna incapace di farla calmare.
“Lasciatela!” Avvicinandosi lui al letto. “Ci sono io, Talia! Cosa succede? Sono qui, calmati!” E la strinse forte a sé.
Alzò allora gli occhi sulla donna e vide il suo volto impallidire.

Guisgard 28-02-2012 17.31.20

Isolde a quelle parole di Altea rise.
Rise forte.
“Mia cara sciocca sognatrice…” disse con astio “… questa città è segnata… tutti i suoi abitanti lo sono… un nemico formidabile si è mosso per cancellarla dalla faccia della terra… e nulla potrà fermarlo… quanto a voi e al bel capitano… non affezionatevi troppo… sir Kojo lo farà a pezzi domattina… anzi, vi consiglio di fargli passare una bella serata… sarà probabilmente l’ultima… ma se non lo farete voi, allora ci penserò io… è molto affascinante!” E rise di nuovo, per poi allontanarsi.
Poco dopo tornò Reas.
“Siete pronta, milady?” Sorridendo ad Altea. “Tylesia ci attende.”

Talia 28-02-2012 17.42.05

La voce della donna... le sue parole aumentarono solo il mio terrore... ero caduta da cavallo, aveva detto... ne avevo solo un vago ricordo...
Tentò di mettermi qualcosa tra le mani... ma tremavo tanto che tutto mi scivolò dalle mani...
Poi, d’un tratto, dei passi che conoscevo... ed una voce a me molto più che cara...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44079)
“Lasciatela!” Avvicinandosi lui al letto. “Ci sono io, Talia! Cosa succede? Sono qui, calmati!” E la strinse forte a sé.

Le sue braccia si strinsero intorno a me ed io lentamente tornai a respirare con regolarità... tremavo, però... tremavo tanto e non riuscivo a smettere, mentre le mie mani stringevano convulsamente la camicia sulle sue spalle.
Lentamente, quasi tentando di racimolare un po’ di coraggio sollevai gli occhi... ma c’era solo buio davanti a me, un buio che si infittiva sempre più... chiusi gli occhi, stringendoli con forza, poi tornai ad aprirli piano, carica di speranza... la speranza di poterlo vedere ancora... desideravo vederlo, desideravo vedere Guisgard più di qualsiasi altra cosa al mondo...
Ma ogni speranza fu presto mortificata e resa vana dall’evidenza.
Inspirai, quindi, forte per farmi coraggio... poi, delicatamente le mie mani si mossero... seguii le spalle di Guisgard, gli sfiorai il collo, i capelli ed infine gli carezzai le guance...
La sua espressione era seria... potevo sentirlo dal modo in cui serrava la mascella... ed avvertivo il suo sguardo sul mio viso.
“Guisgard...” mormorai “Io... Guisgard, io non vedo più! Non vedo niente!”

Guisgard 28-02-2012 18.31.30

La voce di Talia.
Le sue parole.
Le sue mani su di lui.
E poi il suo respiro prima irregolare, poi finalmente più calmo.
Ma quelle parole riecheggiavano nella mente di Guisgard.
Le sentiva ogni istante come ripetersi all’infinito.
E a quel puntò il mondo parve franargli sotto i piedi, con un sordo ed inesorabile dolore crescergli nel cuore.
La donna li fissava senza dire niente e un attimo dopo giunsero nella stanza i pastori che erano stati con Guisgard nel cortile fino a poco prima.
Guardavano la donna con occhi stravolti.
Questa allora li prese con sé e usciti dalla stanza raccontò loro ogni cosa.
Passarono alcuni istanti.
Istanti nei quali mille immagini, pensieri e ricordi attraversarono il cuore di Guisgard.
Ma lui doveva essere forte.
Forte per tutti e due.
“Talia…” sussurrò accarezzandole il capo “… è… è solo a causa della caduta… sono certo che è momentanea questa cosa…” allora scostò il capo e le accarezzò il volto “… andrà tutto bene… mi credi, vero? Non ti ho mai mentito e non comincerò ora… presto la luce tornerà ad illuminare i tuoi bellissimi occhi… e nel frattempo ci sarò io accanto a te… e ricorda, piccola… anche nell’oscurità più profonda e silenziosa, quando tenderai la mano troverai la mia ad afferrarla…” le baciò dolcemente la fronte e la fece stendere “… ora riposa tranquilla… io sarò qui a vegliare sui tuoi sogni…” e le tenne la mano fino a quando Talia non apparve un pò più calma.
I pastori, nel frattempo, avevano chiamato il medico del villaggio.
Questi visitò la ragazza e poi raggiunse tutti loro nell’altra stanza.
“Allora, dottore?” Impaziente Guisgard.
“La cecità è stata causata dal forte colpo…” spiegò il medico “… ha battuto la testa e questo ha provocato la perdita della vista…”
“Ma guarirà?” Domandò Guisgard.
“Credo sia temporanea la cosa…” spiegò il dottore “… ma non possiamo dire quanto tempo ci vorrà… potrebbe essere questione di giorni, forse settimane… ma anche mesi… o anni… mi spiace…”
La donna scoppiò in lacrime e i pastori si rammaricarono.
“Che disgrazia…” in lacrime la donna “… come è potuto succedere?”
“Il cavallo…” mormorò uno dei pastori “… si è imbizzarrito all’improvviso…”
Guisgard invece restò in silenzio.
Rabbia e disperazione si susseguivano in lui.
Poi, in un impeto incontrollato, afferrò la sua spada e corse verso le scuderie.

Talia 28-02-2012 19.17.21

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44082)
“Talia…” sussurrò accarezzandole il capo “… è… è solo a causa della caduta… sono certo che è momentanea questa cosa…” allora scostò il capo e le accarezzò il volto “… andrà tutto bene… mi credi, vero? Non ti ho mai mentito e non comincerò ora… presto la luce tornerà ad illuminare i tuoi bellissimi occhi… e nel frattempo ci sarò io accanto a te… e ricorda, piccola… anche nell’oscurità più profonda e silenziosa, quando tenderai la mano troverai la mia ad afferrarla…” le baciò dolcemente la fronte e la fece stendere “… ora riposa tranquilla… io sarò qui a vegliare sui tuoi sogni…” e le tenne la mano fino a quando Talia non apparve un pò più calma.

Chiusi gli occhi e, cullata dalla sua voce, mi distesi di nuovo sul letto...
Mille pensieri si agitavano nulla mia mente, pensieri di ogni tipo: ricordi, frammenti di sogni lontani... colori e luci... mille e più immagini che forse non avrei più potuto vedere...
Però la mano di Guisgard stringeva la mia e questo mi dava pace, sicurezza, tranquillità.
Passò qualche momento in cui vagai tra il sonno e la vaglia... poi, ad un tratto, la porta si aprì di nuovo ed entrò un uomo... disse di essere un dottore...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44082)
I pastori, nel frattempo, avevano chiamato il medico del villaggio.
Questi visitò la ragazza e poi raggiunse tutti loro nell’altra stanza.

Per qualche momento rimasi immobile dove mi trovavo, allungando le orecchie per sentire ciò che avveniva nell’altra stanza... la porta però era chiusa e tutto ciò che riuscivo a cogliere era il crepitare del camino alla mia sinistra...
Sospirai quindi e mi alzai, avvolgendomi le spalle con una coperta di lana che avevo trovato al tatto sul letto.
Mi misi in piedi, dunque... dapprima in modo un po’ incerto poi, facendomi via via sempre più sicura, iniziai a muovere i primi passi. Con una mano tenevo la coperta stretta, mentre l’altra era tesa avanti a sondare lo spazio... inciampai in una sedia e per poco non caddi, ma mi ripresi in tempo, la spostai e continuai a procedere... raggiunsi un muro, era ruvido ma caldo... lo seguii con la mano, finché le mie dita non riconobbero una porta... cercai dunque la maniglia e la aprii...
Riconoscere da dove giungevano le voci fu più complicato... ma infine, lentamente, riuscii a trovare l’apertura di un’altra porta... sempre tastando con la mano lo stipite, la varcai appena...
C’erano persone in quella stanza, uomini ed almeno una donna... riconobbi la voce di colei che mi aveva curata al mio risveglio...
“Guisgard...” mormorai allora “Cosa succede? Che dice il dottore?”
Un momento di silenzio seguì le mie parole... avvertii una vaga sorpresa aleggiarmi intorno...
Ma non era ciò che mi interessava...
Mi concentrai meglio...
“Non è qui!” conclusi infine “Guisgard non è qui, vero? Dov’è andato?”

Guisgard 28-02-2012 20.03.00

La donna andò incontro a Talia.
“Non dovevate alzarvi, milady…” disse “… potevate cadere… venite, vi riaccompagno nell’altra stanza, dovete riposare…”
Nel frattempo, Guisgard era giunto nelle scuderie.
Ansimava per la rabbia e stringeva in mano la spada.
Luthien lo fissava ignara delle intenzioni del cavaliere.
Lui estrasse la spada e la impugnò a due mani.
Fissò la cavalla e avvicinò al collo dell’animale la lama.
Ma proprio in quel momento lo sguardo finì sulla sella, appesa poco distante, dalla quale scendeva un drappo di colore rosa.
In quel momento l’immagine di Talia in sella a Luthien gli ritornò alla mente.
Non poteva uccidere la cavalla.
Sarebbe stato un altro dispiacere per lei.
Lasciò cadere a terra la spada e pianse amaramente.
In quel momento arrivò uno dei pastori.
Gli poggiò una mano sul capo e raccolse la spada.
“E’ stata una disgrazia, messere…” mormorò “… la cavalla è un magnifico animale… sarebbe un peccato abbatterla…”
Guisgard prese la spada e la conficcò nelle robuste travi della scuderia, per poi uscire ed allontanarsi.
Camminò per un pò, fino a raggiungere la fine del villaggio.
Era in balia dei suoi sensi di colpa.
Prima il maestro, poi Talia, pensava.
Non era stato capace di difendere le persone per lui più importanti.
Alzò il capo, come a cercare conforto nel vento e vide qualcosa.
Una vecchia chiesa poco più avanti.
Ad un tratto sentì dei canti.
“Sono gli officianti.” Disse qualcuno.
Guisgard si voltò e vide una vecchia.
“Sono gli officianti per il Ludus che aprirà la Festa delle Candele…” continuò la vecchia “… e poi per voi giovani ci sarà la Tenzone tra l’Inverno e la Primavera, per scegliere la reginetta del villaggio.”
“Che chiesa è quella laggiù?” Domandò Guisgard.
“E’ la vecchia Chiesa della Vergine del Pozzo…” rispose la vecchia “… apre solo una volta l’anno… a Pentecoste…”

Daniel 28-02-2012 21.34.05

Presi la chiave con cura e la misi in tasca.. Poi guardai Nigros per qualche istante.. In lui riconoscevo una figura paterna.. Prima di andare via gli dissi..
<<Prega per me..>> Corsi di nuovo giù per le scale.. Ritornai alla sala.. I cavalieri non c'erano dovevano essere andati via.. Entrai di soppiatto passando di lato attraverso le navate e dietro le colonne.. Arrivai alla mela.. La sua lucentezza mi abbagliava.. Vidi che potevo toccare la mela e non sentirla sotto le dita come se fosse fatta di aria.. Con delicatezza scambiai le due chiavi e corsi via... Corsiper i corridoi del palazzo quando sentii delle voci e mi chiusi in un ripostiglio delle scope.. Erano solo delle guardie.. Ma ad un certo punto la chiave iniziò a vibrare ed emanare magia pura ed io avvertii che stava arrivando un'altra visione..

Talia 29-02-2012 10.15.45

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44085)
La donna andò incontro a Talia.
“Non dovevate alzarvi, milady…” disse “… potevate cadere… venite, vi riaccompagno nell’altra stanza, dovete riposare…”

Le mani della donna cinsero le mie spalle, facendomi voltare e conducendomi fuori dalla stanza.
Anche lei tremava leggermente.
Sorrisi, dunque, ed appoggiai la mia mano libera sopra la sua...
“Siete una buona donna, signora... ed io vi sono così grata per esservi presa cura di me! Ma vedete... io sto bene. Non ci vedo, è vero... ma per il resto sto bene!”
Sospirai...
“Sapete cosa mi piacerebbe? Uscire fuori, al sole... sentirne il calore sulla pelle, respirare il vento, ascoltarne il fruscio... Vi prego... dopotutto, che cosa può accadermi se mi siedo per qualche momento fuori dalla vostra casa? Vi prego, signora... Vi prego, accompagnatemi fuori!”

cavaliere25 29-02-2012 16.18.32

stai lontano da me demone che possiedi questa bambina esci da questo corpo farò di tutto per eliminarti tirai fuori il crocifisso e lo tenni stretto e lo voltai verso la bambina

Guisgard 29-02-2012 16.38.40

“Così ripaghi la nostra amicizia!” Disse la bambina, parlando sempre con la voce del monaco Jovinus. “Così ci avresti aiutato a costruire quella chiesa? Tu non hai Fede e sei destinato a perire!”
Si avvicinò allora a Cavaliere25 e strappò dalle sue mani il Crocifisso.
“Sta scritto…” continuò la bambina, sempre con la voce del monaco “…Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date...
Allora dai capelli finalmente la fanciulla mostrò il suo volto.
http://www.downrightcreepy.com/artic...ing_samara.jpg

cavaliere25 29-02-2012 16.44.52

rimasi sbigottito a vedere quella bambina trasformasi in un mostro non avevo più mezzi per combattere il demone in lei mi allontanai per un po di metri e dissi io non vi ho lasciati mi sono perso e un altro monaco mi a trovato voi siete sempre miei amici e lo sarete sempre ovunque voi siate e rimasi immobile e in silenzio

Guisgard 29-02-2012 16.46.13

Un corteo di cavalieri, di ogni razza e religione, passa in rassegna a cavallo di superbi destrieri e accompagnati ciascuno da paggi, valletti e ancelle.
Poi una processione religiosa che scandiva ogni passo intonando una litania alla Vergine Maria.
E ogni invocazione era seguita da uno squillo di tromba.
Poi, infine, apparve un superbo cavaliere bardato da una magnifica corazza verde e che impugnava una spada dalle fattezze non terrene.
Tutti gli altri cavalieri allora si inchinarono a quello, fino a quando raggiunse un altare, sul quale pose la sua bellissima spada.
Il cavaliere allora si voltò verso tutti gli altri e sollevò la visiera del suo elmo, mostrando ai presenti il suo volto: era Daniel.

La visione durò un attimo infinitesimale, eppure al giovane sembrò lunga quanto un giorno.
Aveva vissuto totalmente quell’esperienza.

Guisgard 29-02-2012 16.57.09

“Ci hai traditi…” gridò la bambina con la voce di Jovinus “… ci hai traditi e abbandonati… i nostri corpi hanno lottato per giorni contro la corrente del fiume… ti abbiamo chiamato fino a quando le acque non ci hanno riempito e fatto esplodere i polmoni… ora verrai con noi nel regno dei morti per espiare le tue pene…” e si lanciò su Cavaliere 25.
Ma proprio in quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò qualcuno.
“Demone!” Gridò padre Nicola. “Lascia questo corpo e ritorna negli inferi! Indietreggia, bestia! Immondo peccatore! Obbedisci! E’ Cristo nostro Signore a comandartelo! E’ il Suo Santissimo Corpo a comandartelo! E’ il Suo Preziosissimo Sangue a comandartelo!” E lanciò contro la fanciulla delle gocce di Acqua Benedetta.
Questa allora restò lacerata, come se quelle gocce fossero frustate.
Si dimenò, grugnì, bestemmiò e inveì contro il Cielo, ma alla fine il demone lasciò quel corpo martoriato dalla diabolica possessione.
La fanciulla allora cominciò a piangere e a chiamare i genitori.
Questi allora, udendo la voce della loro figlia, corsero ad abbracciarla.
“Perché sei venuto da solo qui?” Chiese padre Nicola a Cavaliere25. “Non puoi affrontare da solo un demone! Ti avevo detto di non ascoltare mai le loro parole e tu invece ti sei messo addirittura a chiacchierare con quel demonio!”

cavaliere25 29-02-2012 17.00.07

lo so ho sbagliato ho cercato di aiutare quella bambina ma credo che non sia fatto per queste cose poi mi avvicinai alla bambina e dissi come ti senti ? poi mi girai e dissi grazie mille per avermi salvato sia me che questa bambina

Daniel 29-02-2012 21.25.00

Quella situazione iniziava a non piacermi.. Perchè ero io? .. Corsi fuori dal ripostiglio e andai nel laboratorio di Nigros dove lo trovai a leggere un libro.. Corsi da lui e gli dissi tutto.. La chiave.. La visione.. Io cavaliere.. E poi gli dissi:
<<Che vuol dire tutto questo?>>

Guisgard 01-03-2012 00.44.59

X Quadro: Il Cavaliere Blu

("L'eroe giacque là senza sonno fino a che vide il grigiore dell'alba. Il giorno non dava ancora molta luce, che subito il suo cappellano fu pronto a cantare messa a Dio e a lui.")

(Wolfram Von Eschenbach, Parzival)



La fanciulla era ora tra le braccia dei genitori, ancora un pò scossa e indebolita ma ormai fuori pericolo.
Fissò Cavaliere25 e mostrò un lieve sorriso al ragazzo.
“Andiamo, è tardi.” Disse con tono severo padre Nicola al boscaiolo.
E senza aggiungere altro s’incamminò verso il cuore della selva.
I due giunsero così presso uno stagno alimentato da un canale che scorreva tra ciottoli vecchi di millenni.
Dall’altra parte della sponda, dove il canale generava una piccola cascata, c’era una stretta grotta scavata nel granito e un salice con le sue foglie ne ostruiva l’entrata.
“Questo luogo è santo…” mormorò padre Nicola senza però voltarsi verso Cavaliere25 “… quando vieni qui devi abbandonare il tuo spirito a due sole cose… pregare ed ascoltare…” e quelle sue parole furono accompagnate solo dal sibilo del vento.
http://www.daveallenphotography.com/gallery/lgrotto.jpg

Guisgard 01-03-2012 00.48.50

Nigros fissò Daniel.
Gli si avvicinò e prese la chiave.
“Non lo so…” mormorò “… non so perché a te… ignoro ogni cosa… non immaginavo neppure un suo risveglio… eppure, a quanto pare, sta accadendo… e sembra che abbia scelto te, ragazzo… già, sembra che il Cavaliere Verde abbia scelto proprio te…”


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