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Altea raggiunse il sontuoso palazzo nobiliare e fu salutata dal vecchio custode Sam.
L'uomo si occupò dei suoi bagagli e la donna entrò, prendendo possesso di quella dimora. La governante Lupesca le portò un caffè. “La signora” disse “desidera altro?” Fissandola. |
Guisgard sorrise a Clio.
“Magari avremo presto un po' di tempo tutto per noi.” Disse, facendole l'occhiolino. Raggiunsero così Iasevol e gli raccontarono tutto riguardo Joshua ed il suo misterioso ritorno. Nel frattempo Guisgard prese il telefonino e rilesse il messaggio inoltrato da Altea. Chi lo aveva mai scritto? |
Gli sorrisi.
"Lo spero.." con occhi sognanti "Mi avevi promesso una cena romantica davanti al camino, no?" sospirai "Non credere che me ne sia dimenticata". Lo seguii così dal dottore, e gli spiegammo ogni cosa. Compreso il fatto che c'erano quattro cadaveri uccisi da un androide da combattimento che sarebbe stato il caso di far sparire. Colsi così l'occasione per avvisare Iasevol del fatto che Guisgard sapeva chi ero davvero. "Cosa ne pensi?" gli chiesi, una volta spiegata ogni cosa. |
“Nel rione commerciale...” dise Elv a Gwen “... a pochi isolati dal grattacielo della Società Cibernetica Ateon... sembra che tutta la faccenda ruoti attorno a quel posto... ormai sono quasi certo che la mia moto si trova lì... ecco perchè ho creduto a quella telefonata...”
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"Sì, anch'io. Dai, andiamo" salendo in moto.
Non ero così sicura che non ci fosse la fregatura, ma valeva la pena tentare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Dimmi di si e ti porto subito a casa mia per quella cena...” disse ad un orecchio Guisgard a Clio.
Poi raccontarono tutto al dottor Iasevol. “E' una brutta storia...” il brillante scienziato “... manderò degli uomini per far sparire quei cadaveri... quanto al misterioso Joshua, cercherò di procurarmi documenti e cartelle mediche riguardo il suo decesso... dobbiamo vederci chiaro...” |
"Si.." sussurrai sulle sue labbra, prima di lasciare la stanza.
Poi parlammo con Iasevol e ci illustrò la situazione. Sapevo che lui avrebbe trovato un modo. "Noi che possiamo fare, dottore?" gli chiesi. |
Gwen ed Elv montarono in sella alla moto di lei e sfrecciarono verso il quartiere industriale.
La città era semideserta e le strade umide. Arrivarono nel quartiere e tutto sembrava normale, tranquillo. Poi ad un tratto videro spuntare da una traversa un individuo. Si avvicinò loro e chiese una sigaretta. |
“Per ora nulla.” disse Iasevol a Clio. “Attenderete nuove disposizioni. Vi farò sapere quanto prima. Andate pure a riposarvi, dopo la brutta faccenda dell'auto nera.”
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Raggiungemmo il quartiere industriale, attraversando le strade quasi del tutto vuote.
Appena ci fermammo, spuntò un uomo, il quale ci chiese una sigaretta, ma io gli feci capire che nessuno dei due ne aveva. Possibe fosse lui luomo della telefonata? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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