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La sua voce mi colpì all'improvviso,pensavo di non essere stata notata da lui come da tutti gli altri.
- Io- farfugliai presa alla sprovvista- sto solo prendendo un po' d'aria, non riuscivo a prendere sonno..i rumori della nave,non mi sono ancora famigliari temo.- Avevo parlato in fretta, come a giustificare la mia presenza lì. Certe volte Dension riusciva a farmi sentire come una scolaretta che veniva rimproverata per una mancanza dalla maestra e questo mi spiazzava totalmente,mandandomi in confusione. - Mi dispiace aver disturbato.. Ecco ti ho visto da solo e volevo essere sicura tu stessi bene.- Restai un attimo a guardarlo,non si voltava a parlarmi e questo mi dava ancora di più un senso di inquietudine. - Tolgo il disturbo dunque - aggiunsi tormentando una mano con un'unghia nervosamente e accennai ad andarmene |
E mentre quei pirati sfogavano la loro rabbia contro Elv a terra ed inerme, Gwen prese la pistola che teneva nascosta, fissando Gurenbarba che se ne stava immobile a poca distanza da lei, guardando come i suoi pestavano a sangue Elv.
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I pirati inveivano sempre di piu` su Elv ed io morivo dentro sempre piu` ad ogni colpo.
Osservai Gurenbarba e, approfittando della distrazione generale, alzai il braccio e aprii il fuoco. Due colpi, proprio all'altezza del petto. Nessuna esitazione. |
“Lo senti” disse Dension, sempre senza voltarsi verso Dacey “questo canto dei miei uomini? E' una vecchia canzone... si chiama Perfidia... la cantavano i marinai sul molo in cui andavo a giocare da piccolo... parla di una donna che dopo molti anni rivede il suo amato, l'uomo che non ha avuto il coraggio di seguire, pur amandolo disperatamente... e la canzone descrive la sua finta indifferenza mentre parla con altri uomini, fingendo di non accorgersi di lui, pur morendo dentro di sé per gelosia... e così fa per tutta la sera, fino a quando lui va via... già, l'Amore non va sprecato...” si voltò finalmente verso di lei “... è fresco stanotte... l'aria di mare può essere ingannatrice e farti ammalare...” si tolse il mantello e lo avvolse attorno a Dacey, con le sue mani che stringevano le braccia e le spalle di lei.
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Gwen sparò due colpi.
Al petto di Gurenbarba. Questi si voltò verso la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite. Tentò di dire qualcosa, ma poi stramazzò al suolo. Tutti si erano voltati a quegli spari, vedendo poi il loro capitano steso a terra. |
Annuii ascoltando quella canzone malinconica e dalle parole del capitano qualcosa dentro di me mi suggerì che lui stesso aveva conosciuto l'Amore in passato ma questo gli aveva portato sofferenza.
Pensai alla donna della canzone, come poteva ignorare l'uomo amato tornato dopo anni. Stavo per condividere questi miei pensieri con il capitano quando questi mi cinse le spalle coprendole con il mantello. Rimasi ammutolita e divenni rossa in faccia, me ne accorsi subito e sperai nel favore della notte per celare il mio colorito a Dension. - Grazie - mormorai infine a fatica |
“Ora lo sapremo...” disse Icarius a Clio.
Poco dopo i due filosofi raggiunsero il gruppo. I due discutevano animatamente, ma davanti a loro smisero e salutarono con cortesia. “Salute a voi, signori.” Uno di loro al gruppo. “Chi siete?” “Avventurieri e studiosi.” Fece Icarius. “Davvero?” L'altro filosofo. “Ottimo. Allora forse potrete aiutarci.” “Si, perchè noi” il primo dei due che aveva parlato “siamo in disaccordo su una cosa. Abbiamo una frase da completare ma non sappiamo come farlo.” “Vi ascoltiamo...” disse Hansiner. Ed il primo filosofo recitò: “Non solo di labbra e carezze Amor è conosciuto, ma di tutto ciò porta e dona Gioia, poiché egli è...” |
Gurenbarba tento` di reagire, ma le ferite non gli permisero di andare oltre, cosi` stramazzo` al suolo.
Tutti i pirati si voltarono verso l'ormai defunto capitano e si riunirono attorno` a quest'ultimo. Io approfittai e corsi da Elv, mi abbassai su di lui e lo tenni stretto a me, continuando a stringere saldamente la pistola in una mano. "Scusa" affondando il viso nei suoi capelli, con la voce rotta e infinite lacrime che minacciavano di uscire "Scusami, scusami, scusami. Non volevo che andasse cosi`. Mi dispiace". Non sapevo che altro dire, ero distrutta nel vederlo in quello stato. Intanto, una lacrima calda, salata e solitaria, rigava il mio volto. |
I due filosofi si avvicinarono e ci salutarono cortesemente.
Era come se in un modo o nell'altro facessero parte della nostra ricerca. Infatti le loro parole ricordavano un enigma, come ci aveva detto l'eremita. Ascoltai attentamente la frase. "Assoluto?" Dissi, quasi senza pensarci. |
Le mani di Dension era forti, sicure, come se sapessero come muoversi mentre stringevano le braccia e le spalle di Dacey sotto quel mantello.
Lui era dietro di lei e quasi la ragazza poteva avvertire il petto del capitano contro le sue spalle. Il vento gonfiava piano le vele ed il canto dei contrabbandieri si era fatto più basso e vago, mentre le stelle scintillavano basse sull'orizzonte appena lambito dalle prime luci del litorale in lontananza. “Hai freddo...” disse lui piano “... stai tremando...” |
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