Vidi la mossa del viandate, se ne andò come fosse offeso "Suvvia dottor Maday, prima di tutto i Taddei sono leali guerrieri e non userebbero questi trucchi. Secondariamente si sa che dopo la morte di Lord Guisgard, il duca Taddeo non è più come prima. Non vi sarà nessuno a portare il nome dei Taddei al torneo" mi congedai e andai dal viandante "Che succede? Te ne sei andato via" prendendo la sua mano.

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"Credo che quel tipo vada controllato..." disse Elv con tono sospettoso verso il viandante "... non mi convince..." fissando Gwen.
Intanto Altea lasciò il cortile e raggiunse il viandante nel giardino.
"Avevo bisogno di stare da solo..." lui voltandosi verso di lei.

Annuii ad Elv.
"Direi di seguirli, adesso, magari scopriamo qualcosa... Andiamo..." facendo un cenno col capo verso la direzione in cui era sparito il viandante.
Iniziavo davvero a sospettare che quell'uomo fosse la chiave di volta per risolvere questo enorme mistero e potevamo essere vicini, molti più vicini di quanto pensassimo.

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Mi sedetti in una panchina sotto una quercia "Siediti" poggiando le mani sulla sua spalla e poi il capo "Perché mai amore?" lasciai volare quella parola con naturalezza "Ah, si.. Mi avevi detto non conosci i Taddei ma sembravi pronto all'attacco" sorridendo leggermente.

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Il viandante si sedette accanto ad Altea, sotto la quercia, in quel pomeriggio cupo e silenzioso.
La guardò dal suo cappuccio simile ormai ad una maschera per un lungo istante.
E poi, senza dire nulla, la prese fra le braccia con fare maschio ed appassionato e la baciò con trasporto, incatenando le labbra di Altea alle sue, in un bacio capace di toglierle il respiro.
Pochi uomini al mondo sapevano baciare così una donna.
In quel momento arrivarono nel giardino Gwen ed Elv e videro quella scena.

Seguimmo il viandante, arrivammo... Ed istintivamente indietreggiai tornando dietro l'angolo da cui eravamo arrivati.
"Bene. Non... Era quello che aspettavo di trovare" mormorai, con tono incerto "Io.. penso che dovremmo provare in un altro momento..." dissi poi.
"Santo Cielo..." scuotendo la testa.

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Fu un attimo e mi attirò a se' con passione e dolcezza e mi strinse tra le braccia e in un bacio appassionato. Era un uomo passionale, d'istinto e mi strinsi a lui e baciandolo fino a non respirare più. "Ti toglierei questa tunica ora" bisbigliai appena.

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"Ed io ti strapperei da dosso questi abiti..." disse il viandante ad Altea, vicinissimo alla sua bocca, con i suoi occhi in quelli di lei e la mano che le stringeva i lunghi capelli biondi con forza e passione, quasi come un padrone fa con la sua schiava.
La baciò ancora, assaporando le sue labbra e la sua lingua, come a voler raggiungere il suo animo più profondo.
Tutto ciò fu visto da Gwen e da Elv.
"Eh, il nostro viandante..." ridacchiando Elv "... non credo abbia pregato molto durante i suoi viaggi..." guardando divertito Gwen.

"Quello è un frate tanto quanto lo sono io..." scuotendo la testa.
"Dai, andiamo, tanto qui non c'è niente da fare, almeno per il momento..." aggiunsi alla fine, tornando indietro.

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Elv ridacciò ancora e poi annuì a Gwen.
I 2 allora andarono via dal giardino.
"Ripensavo a ciò che ha detto il duca..." disse mentre camminavano "... come può essergli apparso l'assasino per spingerlo poi a definirlo non un uomo? Era forse travestito? E quelle luci? Magari un gioco di specchi, qualcosa che riflettesse la luce... il nostro assassino sembra amare molto la teatralità..."