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Quel bacio caldo, intenso, e nello stesso tempo forte, deciso
Quel bacio fatto di rabbia e passione. Quel bacio violento, sensuale, assoluto. Un bacio che ti toglie il fiato. Un bacio che ti fa vacillare. Un bacio fatto di lussuria, gemiti e sospiri. Lo stringevo e lo baciavo con impeto, passione, desiderio. Poi lo staccai bruscamente da me, guardandolo negli occhi. "Adesso hai capito?" con la voce ancora rotta da quel bacio così intenso "Hai capito che non ti cercavo stamattina per potare la siepe?" leccandogli le labbra. |
Sorrisi e dopo un po' si addormentò.
Allora di soppiatto mi avvicinai al letto e mi stesi accanto, restando a guardarlo dormire, incantata dalla sua meravigliosa bellezza. Non vedevo l'ora di scoprire come la vita eterna avrebbe fatto sbocciare ancora di più la sua perfezione. Così terrena e umana, ma anche così stupenda e assoluta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Co... come...” disse Icarius ancora intontito da quel bacio lascivo di Lys “... come sarebbe a dire... madama?” Rosso in viso e deglutendo.
Elv si addormentò e Gwen si stese accanto a lui per guardarlo meglio. Tutto sembrava calmo finalmente. Il palazzo era immerso nella notte e nei suoi silenzi. Ad un tratto però Gwen udì qualcosa. Un latrato innaturale giungere dal giardino. Come se un grosso animale fosse entrato da fuori. |
Mi piaceva la quiete che si respirava ora.
Improvvisamente tutto sembrava più tranquillo, più calmo e mi godevo quella tranquillita stando sdraiata accanto a lui guardandolo dormire. Ad un tratto sentii un latrato di un animale e mi affacciai vedendo di cosa si trattasse. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen corse ad affacciarsi.
Il giardino era buio, silenzioso, spettrale. Ad un tratto la vampira vide qualcosa. Come un'ombra veloce che si mosse leggera fra le siepi. Una grossa ombra, simile ad un grosso animale. |
Dev'essere stata Clio.
Sì, dev'essere stata lei, gli ha cancellato la memoria e questo si è rincitrullito in una notte. Sospirai, sempre più delusa. "Forse l'hai dimenticato ma ieri notte eri nudo nel mio letto..." guardandolo negli occhi "E io volevo finire quello che avevo iniziato!". Scossi la testa, guardandolo negli occhi. "Eri così bello, così eccitante, mi facevi perdere la testa con quegli occhi vergognosi e teneri, con quell'espressione da cucciolo ferito..." le mie mani percorrevano tutto il suo petto, scendendo poi a cercare il suo membro che era così prorompente la notte prima, ma ora? "Perché l'hai dimenticato, piccolo?" parlando con voce sensuale, ammaliante. "Hai dimenticato anche il mio corpo?" prendendogli la mano e portandomela sul seno "E quello di mia sorella? Oh, scommetto che hai visto anche il suo..." sempre con lo stesso tono. "Possibile che in poche ore si possa cambiare tanto?" scrutandolo tutto con aria lasciva. "È un vero peccato, avevo davvero voglia di prendermi l'Icarius di ieri..." con aria enigmatica "Di farlo impazzire di piacere, di fargli perdere il senno... sì, un vero peccato..." sussurrai, con voce calda e sensuale. |
Il viaggio in carrozza era apparso eterno, la pioggia della notte precedente aveva creato diverse buche nel terreno ed era stato tutto un sobbalzare dopo l’altro.
Tornavo nella mia città natale dopo diverso tempo, avendola lasciata ufficialmente per andare a trovare una lontana zia. La verità era che la mia famiglia aveva deciso di allontanarmi, preoccupata per il mio stato di salute. Faticavo infatti a dormire per più di un paio d’ore di fila, sovente mi svegliavo nel cuore della notte con un senso di oppressione al petto, qualche volte le lacrime agli occhi e, cosa assai più preoccupante, mi pareva di udire bisbigli e vedere figure ombroso che svanivano al mio battito di ciglia. Durante la mia assenza la città aveva subito scompiglio, per mano del mio stesso fratello che ora si ritrovava al potere. Non mi ero sorpresa nell’apprendere tale nuova, fin troppo consapevole delle aspirazioni che da sempre aveva avuto. Sognava infatti di rendere la nostra famiglia la più potente. Il potere sapeva renderlo schiavo e inutili erano stati i miei diversi tentativi di avvertilo di tale prospettiva. Ora aveva il potere eppure, una volta raggiunta la nostra bella dimora, dopo aver lasciato la carrozza ed avere percorso i diversi corridoi, dinanzi a me non vi fu l’immagine di un uomo felice, che finalmente aveva raggiunto un arduo obiettivo. Mio fratello appariva provato, stanco, teso ma quando tentai di indagare in merito, mi liquidò rapidamente, essendo in compagnia di altri uomini. Per quanto potesse volermi bene, infatti, continuava a dire che il mio problema di nervi, così chiamava tutte le strane cose che sentivo, mi metteva in una condizione di inferiorità rispetto a lui che, dunque, aveva il dovere di tenermi nascoste le sue occupazioni e preoccupazioni. Benché fossi adulta finiva per trattarmi ancora come la stesa bambina a cui deturpava le bambole. Così andai nelle mie stanze dove trovai i miei bagagli già riposti al giusto ordine e una vasca di legno per farmi il bagno. Non vedevo l’ora di togliermi la terra e la polvere di dosso. Fu dunque solo a cena, ben vestita con soffici stoffe piene di decori, alcuni gioielli di famiglia, gli occhi contornati da linee nere che donavano loro un aspetto felino e i capelli scuri raccolti in un alto chignon adorando da fiori, che potei finalmente ritrovare mio fratello, il Maresciallo, in totale solitudine e tranquillità. Seduti alle due estremità del tavolo, tentai nuovamente di interrogarlo, contando sul favore del vino che , generoso, riempiva sempre il calice di mio fratello. “ Sono andata via che vi era un governo ed ora ci sei tu: Non puoi negarmi il racconto di come è avvenuto!” Esordii con l’entusiasmo di chi vuole sapere le novità, di chi è stato via da troppo tempo e ha bisogno di recupero il tempo perduto. https://i.pinimg.com/originals/1b/c6...5cd607c49c.gif Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Dubito troverò un uomo che mi ami, anzi poveretti.. Chi si avvicina fa sempre una brutta fine." sospirando e vedendo nei suoi occhi uno scintillio di stelle.
Ascoltai con attenzione le sue parole e i miei occhi smeraldini si aprirono.. "Una maledizione? Di che si tratta?" toccando la mia medaglia con il simbolo afragoglinonese. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Il giardino era buio, cupo e silenzioso, come il palazzo.
Ma vidi una grossa sagoma che si aggirava veloce fra le siepi. Eccola. Era tornata. Quella maledetta bestia era tornata. Prima di uscire dalla stanza diedi un piccolo bacio ad Elv e poi scesi giù a cercare Ivan per andare insieme fuori a controllare. Stavolta dovevo vedere e capire. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Un tempo sono stato un nobile signore e grande guerriero...” disse la figura spettrale ad Altea “... questo palazzo era la mia dimora e molti uomini erano ai miei ordini... ero l'ultimo Afragolignonese in questa terra... avrei dovuto andar via come gli altri cavalieri, ma invece decisi di restare in questi miei possedimenti... la malvagità però della gente del posto era pronta a colpirmi... il barone col tradimento uccise molti dei miei e confiscò le mie terre... io mi nascosi nei boschi ma venni catturato... senza alcun processo fui poi giustiziato... sul patibolo però gridai vendetta, maledicendo il mio nome fino a quando non avessi ucciso il barone ed i suoi discendenti... è rimasto l'ultimo... l'ultimo discendente del barone... si tratta di lord Misk, signore di Monsperone... fino a quando resterà vivo io non avrò pace...”
Gwen trovò Ivan nel salotto e gli parlò della misteriosa bestia vista in giardino. Subito lui si alzò ed afferrò una scure ampia e dalla lama seghettata. I due uscirono. Fuori era tutto buio ed Ivan aveva con sé una torcia per vincere le tenebre ed i suoi misteri. “Sembra non ci sia nulla...” disse lui guardandosi intorno. Icarius si bloccò davanti a Lys ed ai suoi atteggiamenti. Lei portò la mano si lui sul suo abito, all'altezza del seno, mentre la mano di lei scendeva ad accarezzargli il petto, fino a raggiungere i suoi pantaloni, dove era più eccitato. “Madama...” disse lui deglutendo e col viso paonazzo “... io... io vi chiedo scusa... non disobbedirò più...” immobile ed imbarazzato davanti a lei. Dopo essersi lavata e cambiata, Dacey scese nel salone al pianoterra, dove suo fratello la stava attendendo per la cena. La stanza appariva ampia ed alta, con al centro una lunga tavola rettangolare di solida quercia ben tagliata e lucidata a dovere. Il camino che con la sua fuliggine col tempo aveva annerito le pareti della sala ora era spento e spettava ad alcune lampade illuminare l'ambiente. Il Maresciallo era seduto ed attendeva sua sorella. “Di nuovo bentornata, Dacey.” Disse bevendo. “Ora finalmente posso accogliere come si deve mia sorella. Purtroppo qui al palazzo c'è sempre da fare. Sono tempi complicati per Monsperone... sua signoria il barone è ancora prigioniero... ma tu cosa mi racconti? Il tuo viaggio?” |
Io ed Ivan, e la scure, uscimmo in giardino, illuminando la strada con una torcia.
Sembrava tornato tutto calmo, non sembrava esserci più traccia di quella creatura. "Continuiamo a cercare, probabilmente si è nascosto da qualche parte, fra alcune siepi..." dissi piano. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Ivan continuarono a cercare, a muoversi lenti e guardinghi fra le siepi del giardino.
Però non sembrava esserci nulla. “Se era grossa come dici” disse Ivan “non può essersi nascosta al punto da risultare invisibile... potrebbe essere fuggita così com'è entrata?” Fissando Gwen. |
Lasciai tintinnare le mie dita sottili sul tavolo in legno massiccio, fino a raggiungere la figura di mio fratello, ora non più attorniato dai vari consiglieri.
Gli accordai un rapido abbraccio, più concentrata sui lineamento del suo viso, che si dimostrò stanco proprio come avevo notato appena arrivata. “ Sono notizie preoccupanti quelle che mi porti...” Dissi gravemente, sistemando un lembo del mio abito mentre sedevo a tavola. “ Io invece non posso che rassicurarti. La zia Mildred sta bene, anche se adora passare il suo tempo lamentandosi di ogni più piccola inezia.” Sospirai al ricordo di quella donna tediosa, con il doppio mento e la voce sgradevole , presso cui avevo forzatamente soggiornato negli ultimi tempi. “ Dal canto mio, cambiare aria ha davvero aiuto i miei nervi.” Non esageravo, le notti erano state più calmi, gli incubi meno frequenti, non avevo avvertito forti presenti intorno a me, ne voci o sussurri, tanto che mi ero davvero convinta di essere suggestionabile e sciocca. Dovevano essere davvero solo i nervi a farmi provare e vedere certe sensazioni inquietanti. “ Ora sono io che mi preoccupo per te, questa tua nuova posizione... le responsabilità, i rischi... e se i nemici del Barone decidessero di prendersela con te?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Continuammo a girare per il giardino, ma senza risultati.
"Sì, potrebbe, anche se proprio non capisco come potrebbe essere entrata, o tantomeno uscita. I cancelli sono chiusi e sono alti per essere scavalcati da una bestia grossa e pesante. Comunque, mi sa che ora tu abbia ragione, visto che non c'è in giro..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Magari.” Disse con un impeto di orgoglio e rabbia il Maresciallo, per poi fissare Dacey. “Che venissero!” Esclamò. “Io non sono un diplomatico ed un politico, ma un soldato! Troverebbero pane per i loro denti!” Addolcì appena lo sguardo. “Sono comunque lieto del tuo arrivo, sorella... star qui ti farà bene... e poi ho sempre avuto grandi ambizioni per te...” mormorò.
“Già...” disse Ivan “... tu torna pure in casa, Gwen... per scrupolo farò io un altro giro... voglio accertarmi che non ci sia davvero... poi controllerò che il portone sia ben chiuso.” Annuendo. |
Ero indecisa se lasciarlo lì da solo o andare.
Stavo per incamminarsi, ma tornai indietro. "No Ivan, non mi va di lasciarti qui da solo, non me la sento. Non sopporterei un altro dei nostri attaccato. Resto finché non finisci e poi rientriamo." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Sarai anche un soldato ma quelli sono uomini potenti...”
Potevo comprendere lo stato d’animo di mio fratello, sebbene mi preoccupasse la sua indole fin troppo guerriera. Era fiero e audace, sicuro di se e delle sue posizioni ma questo poteva attirare le mire degli oppositori. “ Ed io sono contenta di essere finalmente tornata a casa.” Risposi cordiale poco prima di sorseggiare un bicchiere di corposo vino rosso. “ Ambizioni? Una delle cose che ci eleva dal resto degli animali... ma credevo che tu avessi ambizioni per te stesso, specialmente ora, non per me... A che mai potrei esserti utile fratello?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ivan sorrise a Gwen, grato delle sue premure.
Così i due continuarono il loro giro nel giardino, senza trovare nulla. Controllarono anche il portone e videro che era ben chiuso. “Mah, è tutto molto strano...” disse pensieroso lui. Ad un tratto si udì un grido giungere dall'interno della casa e poi un cupo latrato. “E' in casa!” Gridò Ivan. “Il successo di uomo” disse il Maresciallo a Dacey “passa per quello della sua famiglia. Tu come sorella dell'uomo più vicino al barone di Monsperone devi ambire al massimo.” Riempì ancora il suo calice. “Ma per ora questi sogni sono destinati a restare tali...” bevendo amaramente. Ad un tratto arrivò un soldato. “Signore...” “Avanti.” on un cenno della mano il Maresciallo. “Per voi...” dandogli una lettera. Il Maresciallo la prese e cominciò a leggerla, per poi cambiare espressione. |
Ero perfettamente consapevole del significato di quella frase, successo, reputazione, buon nome, ricchezza di uno andava a influenzare la sua intera famiglia, nel bene o nel male.
Per questo ero stata allontanata dalla città, durante un momento politico delicato, per via dei miei strani comportamenti di nervi che avrebbero potuto avere un impatto negativo anche sulla reputazione di mio fratello. Tuttavia non mi ero mai vista come una pedina nelle mani di lui. Finora. Poggiai il bicchiere, indurendo l’espressione del mio viso. “ Che cosa dovrei fare dunque? Quale sarebbe il tuo piano?” Provai a non apparire sgarbata nelle domande, sebbene il mio tono fosse chiaramente insistente e teso ma non ebbi risposta , l’attenzione di mio fratello ormai era per una lettera. Una lettera capace di modificare il suo volto e il suo umore. Attesi che il servitore uscisse per poter indagare. “ Chi ti scrive?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Continuammo il giro e ancora non trovammo nulla.
Mi congelai quando sentii le urla e il lattato provenire dalla casa. "Lo sapevo, dannazione!" esclamai disperata, mentre a velocità della luce ci precipitavamo in casa. Era ovvio che ci avesse attirati in giardino solo per avere campo libero dentro. Ma non avrebbe ucciso nessun altro, finché io fossi stata viva. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Forse il demonio.” Disse il Maresciallo piegando la lettera e guardando poi Dacey. “O magari la fortuna...” finì il suo calice di vino “... devo capire se questa lettera dice il vero...” alzandosi “... pare che sua signoria il barone sia stato liberato... la somma che ho inviato un mese fa sembra sia stata sufficiente... se ciò è vero anche la tua vita sta per cambiare.” Chiamando alcuni servitori. “Fate venire messer Fagianus.” Ordinò il Maresciallo.
Gwen ed Ivan corsero veloci in casa. Trovarono solo un cupo silenzio. Poi dalle scale scese Tatiana. “Era la voce di Markos...” disse spaventata “... e poi quel latrato...” “Andiamo in camera sua!” Gridò Ivan. Corsero e la trovarono sottosopra, col corpo di Markos riverso fra le lenzuola in un lago di sangue. Come già per Isabel, anche il collo del giovane era stato lacerato da un violento morso. |
La leggenda della Pieve di Monsperone
Non mi importava se mia sorella aveva provato a riportare quegli occhioni sulla retta via, non mi importava se aveva provato a contagliarlo col suo candore, con la sua purezza, con tutte quelle cose noiose di cui si vantava tanto.
Io avevo visto i suoi occhi bruciare, consumarsi alla luce fioca delle candele nella mia camera da letto, quando tutto il suo corpo gridava perchè lo facessi mio, mentre quegli occhioni da cucciolo mi facevano impazzire. E non c'è purezza che tenga davanti al baratro di oscurità lasciva e calda in cui posso trasportarlo io. Può illudersi finchè vuole la bionda sorellina, io non lo lascerò andare, non mollerò la presa sulla mia preda, sono una fiera selvatica, dopotutto. Una di quelle che non lasciano scampo, che non hanno freni, limiti, pietà. Il mio sguardo non nascondeva nulla di tutto ciò, ogni espressione era chiara e limpida nell'azzurro chiaro incorniciato da un cerchio blu come la notte. Lui mi guardava, e io sostenevo il suo sguardo con una determinazione che sembrava intimidirlo. O forse era la mano sul mio petto, così esposto dalla profonda scollatura dell'abito rosso scarlatto che mi accarezzava il corpo come una leggera carezza. La mia mano accarezzava lasciva il segno della sua eccitazione, così saldo e duro da essere incredibilmente invitante. Poi quelle parole, quello sguardo imbarazzato, un sorrisetto divertito mi si dipinse sul viso. Era così ingenuo, così inersperto, non aveva davvero idea del genere di demone che aveva davanti. Poi il mio sguardo si fece più cupo, più intenso, più minaccioso. La mia mano si strinse all'improvviso attorno al suo membro, strizzandolo tutto, facendogli quasi male, la mia stretta era forte e intensa. "Oh lo spero, Icarius.." senza allentare quella stretta, nè lasciare i suoi occhi "Lo spero per te, perchè sai, posso essere davvero cattivo con chi mi disobbedisce.." con la voce calda e sensuale, determinata e lasciva, la voce di una donna che è capace di prendersi quello che vuole, quando vuole, e non permette a niente e nessuno di intralciare i suoi piani. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...d1eca71cbb.jpg |
Il barone libero.
Di certo non mi attendevo una simile notizia così all’improvviso. E non sapevo neanche come interpretarla e ancora più difficile per lei era interpretare le frammentarie parole che mormorava il fratello leggendo. Fortuna e sfortuna sapevano essere fin troppo mutevoli, niente meno che la faccia della medesima medaglia, ed era la sorte a decidere quale lato predominasse dopo ogni lancio. Pareva dunque che il lancio fosse avvenuto, la moneta in aria e non restava che affidarsi al destino per scoprire quale faccia fosse destinata a incidere la sua vita e quella del fratello. E nuovamente mi sentii una pedina nelle mani altrui. “ Sono sicura che il Barone, quando saprà dell’impegno impiegato per salvarlo, saprà essere generoso. Sicuramente questa novella indica fortuna per noi.” Dissi, decisa a ignorare il fato ma a costruirlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Tutto era svanito e c'era solo silenzio.
Poi arrivò Tatiana. No! Non di nuovo Marko! Corremmo in camera sua... E lo vedemmo immerso nel sangue, col collo lacerato. Avrei detto che in quel momento mi sentii morire, se non fossi stata sicura che era impossibile. C'era riuscito finalmente a portarmelo via, alla fine c'era riuscito. Ed io non lo avevo protetto. Era colpa mia, io non lo avevo protetto e questi erano i risultati. Mi avvicinai come un automa al letto e strinsi il corpicino senza vita di Marko. "Perdonami, ragazzino... È colpa mia... Non ti ho protetto..." sussurrai pianissimo, baciandogli i capelli. Non mi importava di sporcarmi con tutto quel sangue, volevo solo stringerlo un'ultima volta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai attentamente ogni singola parola in silenzio, ovvio era un Afragolignonese e quindi temuto dai contadini.
Lo guardai e gli lanciai il medaglione.."L' ho trovato nella biblioteca del Palazzo dove risiedevo con mio marito, lo riconosce?". "Comunque ho alcune cose da dirvi, sono stata nel castello del Maresciallo, un guardiano mi ha detto nelle segrete vi sta un ultimo nobile Uscianese e forse lo impiccano, è vero? Ma ieri notte ho udito i soldati del Maresciallo e hanno parlato di una bara trovata vuota, di un morto e poi hanno maledetto un Afragoglinonese e che lo doveva uccidere prima...voi sapete qualcosa?" perplessa. Mentre accarezzavo la scollatura pensierosa. https://image.afcdn.com/breves/video...w767h767c1.jpg |
“Si, sarà positiva...” disse il Maresciallo a Dacey “... anche per te.”
In quel momento arrivò un uomo magro, vestito con abiti da dotto, da maestro. “Questa è lady Dacey, mia sorella.” Il maresciallo. “Lui è Fagianus, consigliere del barone.” Presentandolo alla ragazza. “I miei omaggi, madama.” Il nuovo arrivato. Aveva un che di enigmatico nello sguardo Fagianus. Subito il Maresciallo gli consegnò la lettera e lui la lesse. https://movieplayer.net-cdn.it/image...lot-189284.jpg Gwen restò per lunghi istanti stretta al cadavere di Marko. “Ora seppellirò anche lui...” disse Ivan avvicinandosi alla vampira dai capelli rossi, cercando di farla scostare. “Dov'è Elv?” Ad un tratto Tatiana preoccupata. “Non conosco questo medaglione, non mi appartiene...” disse la figura ad Altea, per poi fissarla “... quel nobile è morto... è stato ucciso ieri notte nel bosco... ferito da una tagliola è stato poi raggiunto e sbranato da lupi...” con tono cupo. |
Mi scostai da Marko solo quando Ivan si avvicinò.
Guardai Tatiana. "Era nella mia stanza a riposare, quando sono uscita" dissi e subito andai nella stanza, per accertarmi che almeno lui stesse bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gli occhi di Icarius erano grandi, azzurri, spalancati, con Lys che invece lo braccava, lo fissava cattiva, provocante e cattiva.
La mano del giovane giardiniere era ferma sulla scollatura generosa del vestito di lei, ormai sudando a contatto con quella stoffa leggera e quella pelle calda. Poi quella stretta della padrona, una morsa sui pantaloni di lui, così forte da fargli male. “Ah... ahh... ma... madama...” disse lui tra dolore e piacere “... no... non lo faccio più...” come un cucciolo sottomesso e spaventato. Più Lys stringeva la mano sui suoi pantaloni, più sentiva l'eccitazione di Icarius crescere. Ad un tratto si avvicinò Aegos, con la sua solita aria da scanzonato. “Così gli fate paura, madama.” Divertito. |
Rimasi sgomenta.. "Lo hanno ucciso.. Ecco perché I soldati avevano paura perché hanno detto se si scopriva il cadavere si sarebbe scatenata una guerra.. Sono spiaciuta" piena di rabbia.. "E ora non ci sono altri possono aiutarci? Il medaglione.. Grazie.. O la Dama Nera si arrabbia" quindi non era lui l'amante della Rosa Nera.
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Gwen raggiunse la stanza in cui dormiva Elv e lo trovò fortunatamente ancora steso ed addormentato.
Intanto Ivan aveva portato fuori il cadavere del povero Marko. Ad un tratto in casa si sentì suonare il violino di Nikolaj. Ad ogni morte, pareva, che lui amasse suonare il suo violino. La figura restituì il medaglione ad Altea, continuando a fissarla in modo enigmatico. In quel buio ancestrale che avvolgeva le rovine, quegli occhi indefiniti sembravano essere gli unici sprazzi di bagliore e luce, oltre la torcia che bruciava. “Nessuno può aiutarmi...” disse cupo “... spetta dunque a me estirpare la maledizione uccidendo il barone... a me, visto sono solo come solo gli spiriti sanno essere...” |
I suoi occhi continuano a brillare in modo enigmatico, afferrai il medaglione e lo indossai.. "E come farete solo.. Ma siete il misterioso cavaliere ha ucciso tutti quei soldati del Maresciallo?" sussultando.
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Sospirai di sollievo vedendo Elv tranquillo che dormiva beato.
Sarebbe cascato il mondo, o anche tutto l'universo, se fosse successo qualcosa ad Elv. Avevo perso alcune delle persone più importanti della mia vita in poche ore e prendevo che tutto ciò avesse una fine. Andai a cambiarmi e a ripulirmi dal sangue del povero ragazzo e misi un abito pulito. Intanto, Elv dormiva ancora, e ne aveva davvero bisogno. Sentii il violino di Nikolaj e riconobbi una certa coincidenza. Ad ogni volta in cui aveva suonato, corrispondeva una morte. Pensai che forse avevo giudicato troppo presto il suo modo di elaborare i lutti, sebbene ci avesse lasciati comunque sconvolti la freddezza con cui aveva accolto la morte di Isabel.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...08f140afc9.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Essendo stata assente per la maggior parte del tempo che aveva caratterizzato la prigionia del barone, poco conoscevo tutti i vari dignitari che attorniavano il nobiluomo durante il suo governo.
Così fui introdotta a una nuova conoscenza che mi colpì subito per io suo sguardo, vagamente inquietante per quanto era profondo. “ Messere, è un piacere.” Alzandomi e porgendo un inchino nei confronti di questi, restando poi attenta per vedere la reazione che avrebbe avuto leggendo la lettera. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
La figura misteriosa e spettrale fissò Altea per un lungo istante.
“Per il vostro bene non dovreste farmi troppe domande...” disse con un tono di voce meno impostato, quasi più naturale. Allora Altea ebbe l'impressione che quella fosse la voce del misterioso Frate giunto nelle segrete a liberarla. Gwen si cambiò d'abito ed ascoltò il violino di Nikolaj che suonava, quasi in memoria del povero Marko. Ad un tratto sentì dei passi dal soffitto, dove c'era la camera del barone. Fagianus rispose con un cenno del capo all'inchino di Dacey. La guardò per un lungo istante. Poi lesse la lettera, senza tradire emozioni particolari. “Ecco...” disse il Maresciallo “... dunque? Sarà vero?” “Non vedo perchè non dovrebbe esserlo...” Fagianus “... la firma è proprio quella di lord Misk... e poi abbiamo inviato ai suoi carcerieri tutte le tasse che si potevano spremere dai cittadini di Monsperone... si, non ho dubbi che sia autentica questa lettera.” “Ottimo!” Con un lampo di soddisfazione il Maresciallo. |
Udii quella voce...si era quella del frate...era stato lui a liberarmi allora.."Eravate voi allora il frate che mi ha liberato? Almeno questo potete dirmi".
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Lo spettro fissò Altea.
“Un fantasma” disse “può salvare qualcuno? Eppure non può neanche salvare se stesso...” |
Ascoltavo ancora quella melodia e in cuor mio lo ringraziai per come stava ricordando Marko.
Perché Nikolaj non lo avrebbe mai ammesso, orgoglioso com'era, ma lo sapevo che finora aveva sempre suonato per ricordare Roze, il mio ragazzino dagli occhi blu e sì, anche la bionda Isabel. Poi, però, oltre alla musica, sentii dei passi provenire dalla camera del barone. Allora, visto che Elv dormiva, salii e rimasi un po' in ascolto. Poi bussai. "Barone, sono io. Mi chiedevo se vi occorresse qualcosa." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"E allora? Voi sapete chi era quel frate...?Siete uno spirito, sapete tutto no?" sorridendo.
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Gwen bussò, ma nessuna risposta arrivò negli attimi successivi.
Solo dopo qualche minuto si sentirono dei rumori giungere da dentro. Poi la porta si aprì ed apparve il barone in vestaglia sulla soglia. “Madama...” disse sorridendo, sebbene fosse ancora assonnato “... no, vi ringrazio... questa stanza è molto confortevole e non ho bisogno di nulla.” Con cortesia. “Bella questa musica...” ascoltando il violino suonare. Per un attimo Altea ebbe l'impressione che quella figura sorridesse appena. Forse sorrise davvero, o forse fu solo una sensazione della dama. Poi svanì nel nulla, come un'ombra. Seguirono lunghi attimi di silenzio, poi Altea cominciò a sentire una melodia. Giungeva dall'interno del palazzo, fra le sue rovine. |
I due uomini presero a parlare tra loro, naturalmente la lettera aveva la precedenza su tutto e determinare se la notizia che recava fosse veritiera era fondamentale.
Di certo non si poteva avanzare alcun passo senza tale certezza, certezza che il nuovo arrivato, messere Fagianus, pareva avere senza troppi pensieri. La liberazione del Duca era dunque cosa fatta, che andava ad aprire nuovi scenari. Scenari che io faticavo a immaginare come solo positivi o negativi, anche perché davvero poco conoscevo delle dinamiche politiche che avevano portato alla prigioni e poi alla libertà del Duca e ancora meno sapevo su chi aveva provveduto a incarcerarlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
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