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"Oh no..nè cameriera e nè mogliettina..compagna..no?" lo guardai mentre finiva di spogliarsi.
Le essenze stavano dando il loro effetto a quella atmosfera già calda, per un attimo mi sembrò di essere in quei bagni visto in Anatolia dove le donne si fanno belle per i loro amanti e si raccontano confidenze.."Non mi scandalizzo..mio bel concubino..vuoi altro?" e sorrisi maliziosamente avvicinandomi.."Eviti di baciarmi? Chissà come sono i tuoi baci..caldi e passionali come il tocco della tua mano..come te". |
La suora condusse Clio con sè nella cucina del refettorio accanto alla chiesa.
“Vediamo quale dolce si potrebbe fare...” disse la religiosa aprendo la credenza “... magari al cioccolato? Oppure alla marmellata, così ne lasceremo una fetta anche ad Icarius... lui adora i dolci con la marmellata.” Sorridendo. Ad un tratto però Clio, da fuori, sentì giungere delle voci. Erano dei bambini che giocavano con dei bastoni, immaginando fossero spade. “Questa è Mia Amata!” Esclamò uno di quelli. “Ed io sono Guisgard!” “Lo vuoi fare sempre tu!” Protestò un altro di quei bambini. “Va bene...” un altro ancora di quelli “... ma poi non potrai innamorarti, altrimenti la Gioia dei Taddei ti ucciderà!” |
Gwen si ritirò nella sua stanza e si addormentò.
La stanchezza la prese subito, facendola cadere addormentata. Ma le sensazioni e le emozioni della giornata influenzarono i suoi sogni... Il battello era in volo e le ragazze furono portate sul ponte, vestite di pochi stracci che il vento gonfiava e sollevava sotto gli occhi di quei pirati. Cominciarono allora a gettare la Sorte, per vedere a chi toccasse ognuna di quelle ragazze. E fra esse vi era anche Gwen. Cominciò la conta. Una dopo l'altra le ragazze furono così assegnate a ciascuno di quei pirati. E per ultima toccò a Gwen. Ma prima che il tutto si concludesse, arrivò qualcuno che gettò sul ponte un sacchetto di monete d'oro. “Questa è la mia.” Disse. Gwen lo guardò, riconoscendolo subito. Era Elv. “L'ho pagata e sarà la mia preda.” Continuò Elv. “Scioglietela e portatela sulla mia nave.” Ordinò poi. Un rintocco dell'orologio e la ragazza si svegliò. Era ancora notte fonda, ma quel sogno l'aveva turbata. |
“Sono un uomo d'onore, madama.” Disse il capitano ad Elisabeth. “E mantengo la parola data al mio equipaggio. Naturale che avranno anche i miei uomini la loro parte. Ed anche voi, se volete saperlo. Si, vi pagherò con parte di quel denaro. Contenta? Sono meno odioso adesso ai vostri occhi?” Sorridendo.
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“Prima di baciarti” disse Icarius ad Altea, mentre i vapori ed i profumi di quel bagno invadevano ogni angolo della camera “perchè non ti spogli anche tu? Il vapore può sciuparti i vestiti...” sorridendo “... renderli appiccicosi, trasparenti...”
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Sorrisi mentre mi toglievo le scarpe "Ti preoccupi per i miei vestiti?" mentre sfilai il vestito a terra staccando i bottoni e cadde a terra.."Eh...io volevo preparare la nostra stanza con tante candele colorate e profumate..ma di tempo assieme ne avremo e molto".
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Mi svegliai di colpo. Quel sogno era stato assurdo. Che cosa voleva dire? Sapevo, fin da piccola, che i miei sogni avevano dei significati ben precisi e non erano affatto casuali, ma di questo non ne capivo davvero il senso.
Mi sedetti in mezzo al letto e cercai di calmarmi. Fuori era ancora notte fonda. Sospirai; avevo come la strana impressione che avrei impiegato un po' per riaddormentarmi. |
Seguii volentieri la suora.
"Oh, credo che un dolce alle marmellate sarebbe una splendida idea.." Sorrisi "Ditemi che posso fare e seguirò le vostre direttive..". Poi sentii quei bambini giocare e sorrisi. Mia Amata... Era quello di cui parlava la suora il giorno prima. "Sapete, ieri sera dalla mia finestra vi ho sentita raccontare delle storie ai bambini..." Con un sorriso incerto "E sono rimasta affascinata, in realtà non sapevo se fossero favole o realtà, ma poi.. Ieri ho accompagnato un prete in città, sempre che fosse un prete, e.." Esitai "Ho visto molte delle cose che credevo fossero favole.. Non so, forse vi sembrerò scortese ma, mi piacerebbe conoscere quella storia, se non è un segreto naturalmente, e se vi va di raccontarmela...". Ero davvero curiosa, e quella storia cominciava ad affascinarmi molto, anche se sapevo così poco, eppure mi sembrava come se alcuni pezzi si potessero incastrare l'un l'altro. |
La suora sorrise a Clio.
“Ogni storia ha molti capitoli” disse “ed ognuno merita di essere raccontato... voi a quale capitolo vi riferite? Cosa avete visto davvero in città di così fiabesco?” |
Sorrisi, in effetti aveva ragione.
"Ho visto la gabbianella blu, e non per la prima volta a dire il vero.. poi.." pensai "Ho visto una nave corazzata sorgere dall'acqua per solcare il cielo, come non ne ho mai viste in vita mia ma soprattutto..." facendo cadere lo sguardo da dove ancora si udivano quelle parole "Ho visto.. quella spada.." sorrisi "O meglio, ho visto una spada incredibilmente simile a quella che avevate descritto a quei bambini, dapprima sembrava un fiore, poi fuoco, poi acciaio.. davvero impressionante..". |
Il Capitano.....sfodero'un bel sorriso....magari qualche dente lo aveva salutato da tempo ma la sua parola era da vecchio lupo di mare...." La mia parte la dividerete con gli altri uomini.....loro hanno famiglia e sicuramente ne avranno piu' bisogno di me...per il mio silenzio non temete....per quanto mi riguarda la faccenda e' chiusa....una cosa solo....ho bisogno di questo posto.....non saprei dove andare...magari una volta a Nuova Camelot...spero mettiate una buona parola......".......sorrisi...vedendolo uscire dalla cabina......in realtà sarei potuta tornare tra i boschi.....ma la solitudine incominciava a pesarmi........e poi come avrei fatto senza il cigolio di X78
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Capitolo IV: La maledizione dei Taddei
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.” (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto I) La sera non era distante e la stanza appariva intrisa dei vapori e delle essenze di quel bagno. Altea fece scivolare a terra il suo bel vestito, restando con indosso solo la sua biancheria di pizzo. “Si dice” disse Icarius, chinandosi e raccogliendo il vestito “che l'imperatrice Poppea amasse rivelare ai pretoriani di non indossare nulla sotto il suo abito, così da lasciarli a fantasticare mentre passeggiava nel palazzo...” e rialzandosi accarezzò con la stoffa del vestito la pelle nuda e liscia della gitana “... tu però noto hai ancora qualcosa sotto...” sorridendo malizioso. Ma ad un tratto udirono gridare tra le murature del vecchio castello. Era Pepino. http://images.spaziogames.it/articol...4/15224_2a.jpg |
Rimasi senza il vestito e l' aria era calda ma benefica..e non solo per il vapore delle essenze.
Mi strinsi a lui..pelle contro pelle..potevo sentire il suo calore pervadermi fin dentro l' anima..ma dovevo stare attenta al mio cuore. "Allora, la prossima volta ... lascerò a te svelare cosa vi sta sotto il mio vestito". Lui raccolse la veste accarezzandola come fosse essenza della mia pelle e anima. Ma ad un tratto qualcosa di inquietante turbò quel momento..un urlo..e capii di chi fosse, spaventata.."E' Pepino..che sta succedendo...oh non penso un marito geloso" e mi strinsi ad Icarius.."Temo devo rimettere quel vestito..e dobbiamo andare a vedere che sta succedendo..tesoro mio". |
Quel sogno.
Inquieto ed enigmatico aveva turbato Gwen. La ragazza infatti non riuscì più a chiudere occhio fino all'alba. Cosa poteva mai significare? Solo le sensazioni di Gwen? I suoi desideri? Le sue paure? O altro? Poi il palazzo si destò ed anche Ilamei scese in cortile per fare colazione. |
“Resterete con noi” disse il capitano ad Elisabeth “fino a quando lo vorrete. Avete la mia parola, madama.”
Poi la maga lasciò la cabina e prese a passeggiare sul ponte. Il cielo era diventato grigio e minaccioso ed il bel Sole di poco prima ora era svanito fra le scure nuvole. “Il tempo si sta facendo incerto.” Disse X78 alla donna. “Detesto volare in queste condizioni.” Infatti poco dopo il vento cominciò a soffiare minaccioso. “Una tempesta si avvicina, capitano.” Un marinaio. “In che direzione?” Chiese il capitano. “Davanti a noi, signore.” “Forse sarà meglio cercare un punto di approdo...” mormorò il capitano “... volare in queste condizioni può essere rischioso...” |
Non riuscii a chiudere occhio. All'alba mi alzai, anche se ero stanchissima e scesi di sotto.
Mi sentivo stremata, sia dalla mancanza di sonno sia dal sogno, che mi aveva procurato un'inquietudine non ancora sparita. Poco dopo, scese anche la contessa, che mi trovo` intenta a guardare fuori dalla finestra. |
“Allora avete visto la sua nave, la Divina Misericordia” disse la suora a Clio senza scomporsi “e la sua spada, Mia Amata.” Sorridendo. “Cosa dite? Marmellata alle albicocche oppure alle fragole?”
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Quel grido spaventò Altea che si strinse ad Icarius.
“Resta qui...” disse lui rivestendosi “... potrebbe essere accaduto qualcosa...” ed uscì di corsa. |
Sorrisi appena "Oh, beh, un nome un programma come si sul dire, o in questo caso due.." vagamente sorpresa "Perdonate ma... avete detto - sue - ma.. a chi appartengono la nave e la spada, se posso chiederlo?".
Poi rammentai la sua domanda sulla marmellata e sorrisi "Io direi albicocca!". |
“Gwen...” disse Ilamei trovandola a guardare dalla finestra “... già sveglia? Come mai? Non ti senti bene?”
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Icarius mi disse di rimanere li..non voleva rischiassi e così fu, era strano..a volte era così protettivo..era questo ciò che mi affascinava di lui..scoprire chi fosse veramente Icarius perchè, a mio parere, egli era diverso da ciò che mostrava...vi era molta verità ma qualcosa di celato.
Egli se ne andò e io mi misi addosso un asciugamano uscendo dal bagno preoccupata...ormai la notte stava per calare. |
"Sto bene, e` solo che non ho dormito molto e bene stanotte" con un sorriso stanco alla contessa.
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“Icarius” disse la suora a Clio “ama scherzare sempre... lui dice che una crostata è simile ad una donna e la marmellata ne è il suo colore.” Scuotendo il capo divertita. “Il vascello e la spada a chi appartengono? Ma naturalmente a lui, il Falco.”
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Altea si avvolse un asciugamano intorno al corpo ed uscì dalla stanza.
Nel castello dominava un irreale silenzio e sembrava essere deserto. Poi la gitana si accorse di una porta semiaperta. Sembrava condurre su una delle torri. |
“Strano...” disse Ilamei a Gwen “... forse hai fatto un brutto sogno? Se vuoi rinvieremo la tua lezione di oggi col maestro Jean...” fissandola preoccupata.
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Salii.....sul ponte l'aria incominciava ad essere fresca.....X78.......mi si avvicino'...percepivo il suo odore portato dal vento.......Aveva preannunciato tempesta........E tempesta fu.......Il Capitano....non voleva volare...voleva trovare un'insenatura dove trovare riparo..........." Siete sicuro Capitano ?...fermarsi vuol dire poter trovare qualche Battello nemico fare la stessa scelta......."....
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Sorrisi in silenzio..
Questa poi, Icarius che amava scherzare. Io l'avevo visto così serio e distante. Ma naturalmente non avevo il piacere di conoscerlo, l'avevo visto una volta soltanto. Ma era bello sapere che amava scherzare, cominciava ad essere più "vero", meno figura leggendaria come era sembrato a noi attori. Poi quella risposta: il Falco! "Il Falco?" ripetei, incredula "Allora esiste davvero, mi hanno preso per pazza non so quanti che non credevano nella sua esistenza, beh, una cosa è certa... visto come sono andate le cose in città, sa il fatto suo.." sorrisi. |
Attorno a me vi era solo silenzio..silenzio surreale..strano..avrei sentito le voci di Icarius e di Pepino..o se fosse successo qualcosa a questo ultimo almeno di Icarius che mi chiamava.
Guardandomi attorno vidi una porta semiaperta, presi una delle torce del castello e guardai dove portava..vi erano delle scalinate e iniziai a salire e capii portavano a una delle torri, presi forza e coraggio..d' altronde io ero una donna forte e non dovevo lasciarmi impressionare..e mi trovai quasi in cima alla torre.."Icarius, Pepino..siete qui..che diamine sta succedendo?". |
"No..." mentii, distogliendo lo sguardo "Nessun sogno, ho solo...... dormito male" dissi, iniziando a mangiare.
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“Non temete...” disse il capitano ad Elisabeth “... i nostri unici nemici sono i vascelli pirati ed essi assalgono le navi solo in cielo aperto, mentre qui stiamo sorvolando una boscaglia... direi di fermarci qui sotto... nessuna nave nemica può paragonarsi ad una tempesta.”
Cominciarono così le manovre di atterraggio. Dopo un po' il battello planò dolcemente in una fitta boscaglia, al riparo e circondato da querce secolari. Era un luogo lussureggiante e all'apparenza incontaminato. “Sembra tranquillo qui.” Cigolò X78. “I miei sensori segnalano normale attività vitale. Immagino qui vivano solo animali e piante.” Ma la sensibilità di Elisabeth avvertì qualcosa di diverso invece. Ma cosa? |
“Oh, esiste, esiste...” disse la suora a Clio, mentre apriva i barattoli di marmellata “... lui è il nemico di Maruania e di tutti coloro che odiano l'Amore... è grazie a lui che molti amanti riescono a sfuggire alla morte... a lui l'Amore è stato negato ed allora si batte affinchè altri lo raggiungano e siano felici...”
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Altea salì le scale e giunse davanti ad una botola aperta che dava proprio sulla torre.
E da qui udì delle voci. “Secondo me hai mangiato e bevuto troppo...” disse Icarius a Pepino, mentre si guardavano intorno. “Invece l'ho veduto davvero!” Esclamò l'ometto. “Era qui, davanti a me!” “Ed ora dov'è?” Fissandolo Icarius. “E' sparito...” scuotendo il capo Pepino. |
Annuii alla suora.
Ecco chi faceva il nostro lavoro meglio di noi. "Sì, ho visto molte delle sue opere in città.." aiutandola con la marmellata "E devo dire che è davvero in gamba, quello che fa è molto nobile.." sorrisi, con un velato senso di malinconia, a ripensare ai miei ribelli, alla nostra lotta. Furono le ultime parole della suora a colpirmi, però. "Perché dite che gli è stato negato l'Amore?" incuriosita. |
“Eppure” disse Ilamei a Gwen “sono certa che qualcosa ti inquieta... non so, forse hai nostalgia della tua terra, forse non ti trovi bene qui... ma non ti forzerò... se vorrai me ne parlerai tu...”
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Vi era una botola che dava alla torre e udii le parole di Icarius e Pepino..cosa aveva mai visto Pepino?
Mi sporsi dalla botola e uscii e mi presentai a loro.."Cosa è successo?" chiesi turbata poichè Pepino sembrava impressionato "Cosa hai visto?". Guardai il cielo e in giro..cosa mai avrebbe visto..."Non dirmi una nave pirata..quel Falco di cui ho sentito parlare in una locanda che salva a Maruania gli amanti? No...dicono sia solo leggenda" e sorrisi ma leggermente preoccupata per Pepino, mentre Icarius sembrava tranquillo. |
“Perchè egli racconta di come la sua stirpe sia stata maledetta” disse la suora a Clio “e per questo tutti i suoi discendenti vagano senza avere Amore, altrimenti saranno costretti a rendere la propria vita... un'intera vita senza Amore...”
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Restai impressionata ad ascoltare la suore.
"Accidenti..." dissi poi, piano, "Che destino crudele, come può esserci vita senza Amore? Beh, eppure è ovvio che il Falco creda nell'Amore, altrimenti non salverebbe tutti quegli innamorati, io credo... e così è anche peggio forse.. intendo, credere nell'Amore ma sapere che ti è precluso... E non c'è nessun modo per combattere questa maledizione?". |
Altea raggiunse i due, stretta solo nel suo asciugamano, che naturalmente il lieve vento cercava di gonfiare.
“Qui c'è vento” disse avvicinandosi Icarius a lei “e con la pelle bagnata” sfiorandole lentamente la spalla nuda “ti verrà un malanno... non preoccuparti, Pepino non ha visto nulla... ha solo sognato... torna di sotto a preparare il bagno, bellezza...” |
"Oh no no assolutamente, sto bene qui" sorridendo "Grazie, comunque"
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Ilamei sorrise a Gwen, per poi annuire.
Le due donne finirono la colazione e poco dopo giunse Jean, pronto ad iniziare la sua lezione con la ragazza. |
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