Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2046)

Guisgard 16-11-2012 02.52.35

Giuff si avviò verso la scogliera, facendo un cenno ai suoi e subito i bucanieri cominciarono a seguirlo, tirando le corde che tenevano legati Talia e Blind.
All'ombra di quella scogliera i raggi del Sole proiettavano una luce incerta, quasi lugubre come quella di un'eclissi.
I ramoscelli dei rampicanti si intrecciavano con i fiori che crescevano sparsi e selvaggi tra quelle pietre levigate dalla calura e dalla salsedine, con le corolle e i petali che a quella luce oscurata andavano ad assumere forme estranee e aliene alla conoscenza e alla memoria degli uomini.
Come se quello scenario apparisse diverso e sconosciuto, con la sua vegetazione ignota e misteriosa, simile ad un mondo arcaico ed arcano, destinato a spettri e fantasmi invece che ai vivi.
“Boyuke...” disse Giuff, chiamando a sé il suo fidato taglia gole “... ti occuperai di imbarcare il nostro avvocato su una lancia e di metterlo nella giusta direzione per Las Baias. Quanto a milady...” fissando Talia “... nell'attesa sarà ospite nella mia cabina, dove io stesso avrò riguardo e premura affinché non trovi spiacevole o noioso il suo soggiorno a bordo.”
“Ma, capitano...” perplesso il bucaniere “... lei non fa parte del bottino predato?”
“E' cambiato qualcosa, forse?” Fissandolo Giuff. “I miei ordini vanno eseguiti, non discussi.”
“Si, capitano.” Annuì Boyuke.
“Voi non potete fare questo!” Disse Blind. “Avete chiesto un riscatto e dunque gli ostaggi vanno...”
“Fate silenzio.” Lo zittì il Gufo Nero. “Pagato il riscatto, come detto, sarete entrambi liberati. Anzi...”con un ghigno “... milady dopo questo soggiorno sulla mia nave sarà ancor più bella... qualcuno infatti afferma che i piaceri della carne rendano più fresco e seducente l'aspetto di una donna...”
“E' da vigliacchi questo!” Gridò Blind.
Giuff allora lo colpì con uno schiaffo al volto.
“Un'altra parola e a Las Baias tornerà solo la tua testa!” Con rabbia il Gufo Nero.

Cheyenne 16-11-2012 06.34.09

Quell'uomo si rivolse a me con tanta famigliarità da farmi rabbrividire...
Mi fu subito evidente che non ero uno stupido scherzo di Sesc.
"Chi siete signori?Come fate a conoscermi?" dissi con una voce che lasciava trasparire una certa insicurezza.
"E cos'è questa storia di Gon?"
Mi sistemai vicino ad una parete, quella più vicina all'uscita, pronta a reagire ad ogni eventualità.

Parsifal25 16-11-2012 10.51.23

Compresi il cenno e ci si preparava all'esibizione.......corsi verso uno di loro e dissi:

"Come è accaduto? Nessuno si è reso conto del fatto......credo che il comandante sarà molto adirato, per il misfatto!!!"

Subito dopo, allontanandomi, dissi: "se vogliamo aver fortuna,dovremo sbarazzarci subito del corpo......porta male!!!!"

E tornai' al mio posto.

Clio 16-11-2012 14.16.48

Mi aggiravo tra varie imbarcazioni ormeggiate al porto, cercando informazioni, scrutando di continuo il mare lontano.
"Ma guarda un po' chi si vede da queste parti!"
Mi voltai, chi aveva parlato era un giovane uomo dall'aria bonaria e cordiale.
"Buongiorno Paul! Come mai da queste parti?" Risposi sorridendo.
"Potrei farti la stessa domanda, Clio.. "
Annuii : "Cerco notizie su una nave... È partita mesi fa per le Flegee e non ne ho più saputo nulla!"
Lui allargò il sorriso e indicò la sua uniforme : "guarda che hai davanti un capitano di vascello! Di che nave si tratta?"
"Santi numi! Sei entrato in marina... Sacrilegio!" Dissi ridendo "la nave è la New Tiger.. Ti sarei immensamente grata se mi facessi avere sue notizie".
Paul restò pensieroso per un attimo : "No, in effetti anche io non ne ho ricevute, ma mi informerò, tranquilla.." Si sporse per accarezzarmi il viso: "il generale Timory era un padre anche per me".
"Grazie, amico mio.."
"Di un po', sciagurata..." Guardandomi malizioso : "non ti sarai mica innamorata di un marinaio?"
Risi. "No, mai.." Con una smorfia ".. Ma non ci sei lontano.. Il mio promesso sposo è imbarcato su quella nave.."
"Oh, ti sposi?" Sgranando gli occhi ".. Sono felice per te Clio.."
Lo guardai come se avesse detto qualcosa di estremamente stupido.
"Non mi hai sentito? Il mio promesso sposo è partito per le Flegee su una nave di cui si sono perse le tracce.. Avrei dovuto impedirglielo, maledizione"
"Si, in effetti non é una bella situazione..È un soldati anche lui?"
"Ma va! È un artista, è in missione per il re.." Sbuffai guardando lontano.
"E tu che ci potevi fare, contro un ordine del re, sentiamo?" Rise lui.
"Avrei dovuto andare con lui..."
"Perché non l'hai fatto?"
Risi di nuovo, quasi isterica: " devo preparare le nozze, e tessere il vestito da sposa.." Lo guardai con una smorfia.
Lui scoppiò a ridere, fragorosamente, incapace di trattenersi.
"Tessere? Tu?" Senza smettere di ridere "questa si che è bella!!! Sei la stessa ragazza che ci apriva la strada negli accampamenti olandesi?"
Risi con lui "sembrerebbe di si.. Come cambia il mondo amico mio.."
Scossi la testa : "dovresti ringraziarmi, altroché, mica tutti gli eserciti hanno un'esca così efficace.."
Ridemmo insieme, spensierati
"Poveri olandesi.. Ignari.."
"Poveri un accidenti, hanno ucciso mio padre, lo diceva sempre lui.. "
"Carne da cannone.."
"Già..."
Buttai la testa all'indietro e chiusi gli occhi per un momento.
"Come mi mancavano questi discorsi da soldataglia!"
Lui si avvicinò e mi prese la mano.
"Farò tutto ciò che è in mio potere, Clio, per avere notizie sulla New Tiger, e sul tuo fidanzato... Ti auguro davvero di poter trovare la felicità.. Sei come una sorella per me.."
Corrucciò la fronte per un momento: "ripensandoci però non ho mai rischiato la pelle fianco a fianco a mia sorella.."
E ridemmo, ancora una volta, gaiamente.


Sogni, ricordi, incubi più diversi affollavano la mia anima imprigionata in un corpo senza vita.
Non sentii le voci attorno a me, né mi accorsi di ciò che accadde in seguito.

Altea 16-11-2012 15.00.37

Fortunatamente il viaggio fu breve..non sopportavo più le urla di quell' uomo, avrei voluto intervenire mentre vedevo le angherie contro i marinai..ma contro la stupidità era inutile lottare.
Approdammo in quella vivace località ma non scesi.."Messere ma dove ci troviamo esattamente, non conosco questo posto."

Guisgard 16-11-2012 15.46.05

“Forse si è suicidata a causa della prigionia” disse uno dei bucanieri “o forse è stato proprio capitan Giuff ad ucciderla, magari dopo una notte di passione e rum...”
“No, non penso.” Fece un altro. “Quella ragazza valeva un bel riscatto e poi c'era la storia di quella mappa. Lei è stata l'unica a parlare con quella pazza, rammentate?”
Gli altri annuirono.
“Comunque lui ha ragione...” mormorò un altro di quei pirati e facendo segno a Parsifal “... tenere una suicida a bordo porta male. Gli spiriti del mare ci faranno affondare. Dobbiamo disfarci di quel cadavere.”
“C'è un solo modo” prendendo la parola Gurenaiz “per allontanare da noi i cattivi auspici di quel cadavere... seppellirla. Così il suo spirito troverà pace e non verrà a tormentarci.”
“Si, giusto.” Fecero gli altri in coro.
“Andremo io e il mio amico.” Disse Gurenaiz, indicando Parsifal. “Chi altri viene con noi?”
“Vengo io...” mormorò uno dei filibustieri “... prima la seppelliamo, meglio sarà...”
I tre presero allora il corpo di Clio e lo chiusero in un sacco.
“Prima però bisogna avvertire il capitano.” Fissandoli uno dei filibustieri.

Talia 16-11-2012 16.09.30

Fissavo il confronto tra Blind ed il pirata con gli occhi sbarrati... ero terrorizzata... terrorizzata per le minacce all’avvocato, per la sua partenza, per quella nuova nave appena arrivata... ma più di tutto ero terrorizzata dal pensiero di ciò che ne sarebbe stato di me una volta che Blind se ne fosse andato... questo pensiero mi tormentava, mi atterriva... e tuttavia mi imposi di non badare alla ginocchia che mi tremavano forte, tanto che avrebbero potuto cedere da un momento all’altro, né al cuore che mi stava sprofondando sempre più in basso, in un buio cupo... chinai semplicemente il viso e rimasi immobile ed in silenzio, chiusa nella mia più altezzosa freddezza.

Guisgard 16-11-2012 16.50.08

“Tornate qui con i miei trentamila Fiorini d'oro e riavrete la vostra dolce ragazza.” Disse con un ghigno Giuff a Blind.
“E di cosa, se è lecito, avete chiesto trentamila Fiorini d'oro?” Chiese all'improvviso qualcuno dall'alto della scogliera sovrastante.
Era Guisgard, seguito da alcuni dei suoi pirati.
L'ombra proiettata dalla scogliera teneva quasi imprigionati Giuff, Talia, Blind e quel pugno di bucanieri, rendendo incerte le loro figure.
Guisgard e i suoi, allora, scesero attraverso un piccolo pendio e quando furono più vicini alla scena sottostante il corsaro abbassò di nuovo lo sguardo, vedendo stavolta chiaramente i volti di tutti loro.
E nel vedere Talia i suoi occhi azzurri furono attraversati da un lampo, il suo viso sbiancò e l'incedere, fino a quel momento fiero e guascone, divenne incerto, fino a bloccarsi del tutto.
Guisgard stava lì, a pochi passi sopra di loro, immobile, con un'espressione contratta.
Fino a quando il suo sguardo, reso vivo ed inquieto dal bagliore provocatogli da quella visione, divenne gelido ed impenetrabile.
“Capitano, tutto bene?” Chiese Fidan al corsaro.
“Cos'hai, Guisgard?” Fissandolo Austus.
“Ma nulla...” mormorò Guisgard “... nulla...” scosse lievemente il capo, come a volersi destare da un sogno “... ho idea che il nostro amico Giuff voglia fare il furbo... tenetevi pronti ad ogni evenienza...” aggiunse accigliato.
I suoi annuirono e tutti insieme raggiunsero poi Giuff e gli ostaggi.
Nel vederli arrivare, Giuff si allontanò di qualche passo, raggiungendo la parte di spiaggia sgombra da ombre, anche se ormai il cielo andava a coprirsi di alte e scure nuvole, lasciando Talia e Blind accanto ai suoi filibustieri.
Guisgard e i suoi uomini passarono allora accanto ai due ostaggi, senza che lui si voltasse a guardarli, ma con totale indifferenza passò oltre e raggiunse il Gufo Nero.
“E chi potrebbe essere quell'altro pirata?” Mormorò Blind, con gli occhi fissi sui due corsari poco distanti, per poi voltarsi verso Talia.
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Guisgard 16-11-2012 17.05.53

“Siamo a Torregaves, una piccola località praticamente attaccata a Las Baias.” Disse il capitano ad Altea. “Qui i controlli sono minori ed è più facile importare ed esportare merce.” Rise. “Che ti venga un accidente!” Gridò all'improvviso ad uno dei suoi uomini. “Fa attenzione con quelle casse, o ti frusterò a sangue!” Tornò a fissare Altea. “Per arrivare a Las Baias vi conviene prendere la corriera del vecchio Nut... è diretto proprio là e in mezz'ora la sua carrozza sarà sotto il palazzo del governatore. Eccolo...” indicò “... sta appunto facendo salire a bordo i passeggeri...”

Guisgard 16-11-2012 17.11.06

“Siamo i tuoi Angeli Custodi, bellezza...” disse l'uomo a cui Gon si era avvicinata “... perchè ti stiamo seguendo sin dal tuo primo arrivo a Las Baias...” accarezzò la scimmietta “... ed è stato Gon a portarti da noi...” fissò Cheyenne con un ghigno e lasciò libero Gon di prendere un frutto che stava sulla cassa “... ma ora, promesso, non ci separeremo più...”
E proprio in quel momento altri due uomini armati apparvero alle spalle di Cheyenne, bloccandole la possibilità di scappare da quel luogo.

Altea 16-11-2012 17.21.37

Ringraziai l'uomo freddamente visto il comportamento che continuava ad avere, scesi dal pontile e sbadatamente non mi accorsi che dalla sacca cadde il manoscritto...prima di salire a bordo della carrozza volli andare a guardare la zona attorno al molo, avevo un pò di tempo.

Cheyenne 16-11-2012 17.29.22

Due uomini mi afferrarono alle spalle senza darmi la possibilità di scappare dalla via di fuga che avevo previsto.
Tentai di divincolarmi ma invano.
Provai ad urlare, ma uno di quei due brutti ceffi mi tappo la bocca con la sua manaccia. Gli morsi il palmo della mano ed ad emettere un grido fu lui, il suo compare in tutta risposta mi schiaffeggiò.
Gli sputai addosso.
L'uomo che mi aveva parlato osservava la scena quasi divertito.
I miei due assalitori mi spinsero verso quello che evidentemente era il capo e mi costrinsero a sedermi per terra, dopo avermi legato le mani con una corda spessa.
Pensai di prendere il coltello che portavo con me fin da bambina,con delle splendide rune incise, ma poi mi ricordai di averlo lasciato nella mia stanza prima della cena...che stupida!
Benché sconfortata, decisi di non fare trasparire i miei timori, fissai allora il capo della banda con occhi fermi e decisi, in attesa di una sua mossa.

Guisgard 16-11-2012 17.30.07

“Guardate, laggiù...” disse qualcuno “... il temporale si avvicina alla baia...”
“Allora dobbiamo lasciare la spiaggia?” Chiese Gurenaiz.
“Ma no, capitano.” Ridendo l'indigeno. “E' ancora lontano. E da qui si può vedere tutto lo spettacolo senza correre rischi... guardate!” Indicò. “Quei fulmini sembrano sempre più vicini!”
“Si, è davvero incredibile questo spettacolo!” Esclamò Gurenaiz.
“Si, da togliere il fiato!” Fece Clio, che era abbracciata a lui.
“Ora c'è la danza del vento!” Ridendo l'indigeno.
“Cosa sarebbe?” Chiese Gurenaiz.
“Ora si alzerà il vento che porta il temporale” spiegò l'indigeno “e tutti balleranno al suo soffio.”
Tutte le coppie allora cominciarono a ballare.
“Posso avere l'onore di questo ballo, principessa?” Alzandosi Gurenaiz e rivolgendosi a Clio.
“Certo, capitano.” Ridendo la ragazza e porgendole la mano.
I due allora cominciarono a danzare nel vento.
Ad un tratto qualcuno urlò ed indicò il mare.
“Guardate, l'Isola Perduta! E' sbucata dagli abissi!”
E il temporale raggiunse la spiaggia.

Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata avvolsero il corpo di Clio in un sacco e lo chiusero con vari nodi.
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Talia 16-11-2012 17.33.29

La parole di Giuff suonarono come una sentenza sopra la mia testa e quella di Blind... ne avvertivo il peso e l’ineluttabilità, ne avvertivo la durezza e la mortale ferocia...
Tenevo la testa china, gli occhi bassi e gelidi... ma dentro tremavo di paura e di rabbia per la nostra impotenza di fronte a tanta prepotenza e crudeltà.
Poi, all’improvviso, quella voce...
sussultai...
spalancai gli occhi e, in un primo tempo, mi guardai intorno, smarrita...
poi sollevai la testa di scatto.
Alcune figure erano in piedi sulla scogliera di fronte a noi, rese invisibili dal sole alle loro spalle...
socchiusi gli occhi, tentando di distinguerne i contorni, ma era impossibile...
eppure quella voce...
il cuore prese a battermi forte...
ma non era possibile...
no, non lo era...
non poteva esserlo!
Ad un tratto quelle figure si spostarono e presero a scendere la scogliera verso di noi... e, lentamente, le loro sagome iniziarono a diventare via via più riconoscibili, potevamo vedere i loro lineamenti ora e il loro aspetto...
e così vidi l’uomo che aveva parlato poco prima.
Lo vidi... e di nuovo sussultai violentemente.
Per un istante i miei occhi incrociarono i suoi... erano spalancati per la sorpresa e la paura, i miei occhi, eppure rimasero su di lui, immobili, come in cerca di qualcosa.
Poi all’improvviso i suoi divennero freddi e lui li portò lontano... scese l’ultimo tratto di scogliera, dunque e, passandoci di fronte senza più uno sguardo, si avvicinò al pirata...
Tremai quando mi passò di fronte... e per un istante qualcosa di indefinito si impossessò di me... ma riuscii a dominarmi, così rimasi immobile.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 50452)
“E chi potrebbe essere quell'altro pirata?” Mormorò Blind, con gli occhi fissi sui due corsari poco distanti, per poi voltarsi verso Talia.

La voce di Blind mi colse di sorpresa... quasi mi fossi dimenticata dalla sua presenza lì...
“Pirata?” mormorai allora, voltandomi di scatto a guardarlo “...pirata?
Ma tacqui... come se quella notizia tanto ovvia avesse appena fatto breccia nella mia mente, portando scompiglio.
Tacqui, e tornai a guardare i due pirati.

Guisgard 16-11-2012 17.58.58

“Signorina...” disse all'improvviso un pescatore ad Altea “... vi è caduto questo...” mostrandole il manoscritto.
Si avvicinò alla ragazza e lo lasciò nelle sue mani.
Proprio in quel momento il vecchio Nut suonò la campanella che indicava la partenza imminente della sua carrozza per Las Baias.

Guisgard 16-11-2012 18.07.19

Il capo della banda fissò Cheyenne e alzandosi si avvicinò verso di lei.
“Da oggi le cose per te cambieranno.” Disse. “E questo forse ti aiuterà a capire in che modo cambieranno.” E la schiaffeggiò con forza. “Legatela bene. Ma che le corde non le rovinino la pelle. Altrimenti il suo valore calerà...”
Gli altri membri della banda, allora, presero la ragazza e la legarono ben bene, per poi buttarla a terra in un angolo della grotta.
Gon mangiucchiava un frutto e la fissava.
“Corri al porto” ordinò il capo a uno dei suoi “e fa preparare tutto per la partenza. Massimo per domani all'alba voglio lasciare Milisclosa.”
L'altro annuì e corse via.
“E tu cerca di non darci problemi...” voltandosi poi verso Cheyenne “... so come procurarti dolore e lasciare intatta la tua bella pelle d'ebano. Intesi?”

Cheyenne 16-11-2012 18.18.01

Mi tornarono allora in mente le parole di quel sarto a Las Baias
Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 49487)
E se poi vuoi guadagnarti da vivere, allora posso sempre consigliarti il bordello del porto... i pirati, infatti, sembrano apprezzare il colore della pelle di quelle come te!

Tremai...
Avrei voluto lottare ma capii che sarebbe stato inutile in quel momento.Gli uomini erano troppi e non avevo modo di slegare le corde..avrei dovuto aspettare un momento più propizio.
Decisi di tentare con le parole "Che cosa volete da me? Qualsiasi cosa sia vi frutterà molto meno che chiedere un riscatto ai miei parenti...sono sicura che riusciremo a trovare un accordo che soddisfi sia me sia voi..."

Clio 16-11-2012 18.26.34

Il sole era alto e un afa estiva ricopriva tutta l'isola.
Camminavo, dalla spiaggia verso l'entroterra. Non sapevo dove fossi diretta, ma continuavo a dirigermi verso un punto preciso, come se una forza mi spingesse.
D'un tratto vidi Jhonn davanti a me. Corsi da lui.
"Non saresti dovuta venire fino a qui.." disse lui con una smorfia perfida, e un'espressione sovrumana.
Mi spinse, con forza, facendomi cadere a terra.
"Che stai dicendo?" rialzandomi "Che ci fai tu qui, piuttosto?"
"Non saresti dovuta venire.. ti avevo avvertito.."
E senza che si muovesse, sentii una forza che mi spingeva a terra, più tentavo di rialzarmi più una raffica di vento gelido, nonostante il sole alto, mi ributtava a terra.
Mi parve, in un momento, di vedere quattro volti nel vento.
"Gli spettri, ora stanno cercando te.." la voce di Loren eccheggiò nella mia mente "E Jhonn è uno di loro.. avresti dovuto ascoltarmi.."
"No!" riuscii solo debolmente a dire, mentre il mio corpo era in balia di quei venti spettrali.


Qualcuno si accorse di me e mi chiusero in un sacco. Ma io, ovviamente, non mi accorsi di nulla.

Guisgard 16-11-2012 20.09.19

Guisgard e i suoi raggiunsero così Giuff, che stava seduto su una vecchia botte, fiancheggiato dai suoi filibustieri.
“Salute, Giuff.” Disse Guisgard.
“Salute a voi, caro capitano.” Rispose il Gufo Nero.
“Boyuke.” Sorridendo Guisgard.
“Capitano.” Con un lieve cenno il bucaniere.
“Sono arrivato solo poco fa, a causa di un breve scalo a Balunga.” Fece Guisgard. “Ed ero venuto a salutarvi, caro socio, ma, per Giove, ho interrotto affari molto importanti a quanto vedo.” Voltandosi verso Talia e Blind. “Chi sono costoro?” Indicando i due ostaggi.
“Sono due prigionieri.” Rispose Boyuke.
“Rispondete a nome del vostro capitano, Boyuke?” Sorridendo Guisgard.
“Sono due prigionieri che ho catturato su una nave olandese.” Prendendo la parola Giuff.
“Si, abbiamo visto i resti galleggianti fra le onde.” Fissandolo Guisgard. “Beh, mi congratulo con voi, Giuff... io invece non ho avvistato una vela.”
“Le fortune della guerra, amico mio.” Alzandosi dalla botte Giuff.
“E anche quelli sono fortune della guerra?” Indicando i due ostaggi Guisgard.
“E che fortune!” Esclamò il Gufo Nero. “Un membro della Compagnia delle Flegee Occidentali e la figlia di uno dei suoi più alti rappresentanti!”
“Accipicchia.” Di nuovo con quel suo sorriso Guisgard. “Allora devo congratularmi ancora con voi. Ma forse dopo avervi rinfrescato la memoria...” cambiando espressione “... soprattutto riguardo ad un articolo del nostro regolamento che impone di dividere in parti uguali il bottino... e di un altro che vieta di catturare donne e di molestarle.”
“Ah, ma quell'articolo non ha senso!” Sbottò il Gufo Nero. “Non è da veri uomini!”
“Eppure non sembravate di questo parere quando abbiamo firmato il nostro accordo...”
“Non avrete mica voglia di attaccar briga per una sciocchezza simile?” Con uno sguardo cupo Giuff.
E si formò un mormorio attorno a loro.
“No...” sorridendo Guisgard e guardando gli uomini di Giuff intorno a loro “... non ne vale la pena... avete ragione, è una sciocchezza...”
“Benissimo, amico mio.” Annuendo Giuff. “Anche perchè uno di questi prigionieri è mio. Anzi, mia. Affari personali. Diciamo un bonus per aver catturato quella nave da solo.”
“E i trentamila Fiorini d'oro?”
“Quelli sono il bottino” rispose Giuff “e va diviso secondo gli accordi, naturalmente.”
“Naturalmente...” ripetè Guisgard “... però il regolamento recita che la bella dama va custodita con cura... e perchè dovete essere voi a tenerla? Perchè non Boyuke, o Sephard, o Tolt? Fanno parte del vostro equipaggio e la preda spetta a voi come a loro... o questo non vi garba?” Sorrise nuovamente.
Giuff lo fissò senza dire nulla.
“Allora, caro capitano...” continuò Guisgard “... se volete avere il frutto del nostro comune bottino di guerra mi sta anche bene... purchè lo paghiate...”
“Pagarlo?” Ripeté Giuff.
“Si e il riscatto l'avete fissato voi stesso...” annuì Guisgard “... trentamila Fiorini d'oro.”
“Ma, il riscatto lo paga il governatore di Las Baias!” Esclamò Giuff. “E quando arriverà ce lo divideremo!”
“E se il governatore si rifiutasse di pagare?” Scuotendo il capo lo Sparviero Nero. “Eh, no!” Esclamò. “Se volete tenervi la ragazza allora dovete pagare l'intero riscatto!”
“Capitan Guisgard ha ragione!” Disse Fidan. “E' il regolamento!”
“Credo si stiano dividendo il bottino...” mormorò Blind “... che il Cielo ci aiuti...” voltandosi verso Talia.
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cavaliere25 16-11-2012 21.40.53

Mi sedetti a fianco alla bambina e dissi come si chiama la tua bambola? domandai sorridendole e cercando di farla aprire con me sai noi non siamo cattive persone vogliamo solo aiutarti continuai a dire guardando la bambina non ti faremo nessun male anzi ti tratteremo come una principessa che ne dici ci stai e gli porsi una mano aspettando la sua

Guisgard 17-11-2012 02.31.47

A quelle parole di Cheyenne, l'uomo che sembrava essere il capo della banda si abbandonò ad una fragorosa risata.
“Sciocca ragazza...” disse scuotendo il capo “... ti riferisci forse al colonnello? Oh, certo, lui è molto ricco, ma lo sono anche coloro che ci stanno aspettando sull'isolotto di San Martino delle Flegee, per partecipare ad una asta dove tu, puoi contarci, sarai il pezzo pregiato. E quando c'è concorrenza, c'è sempre convenienza!” E rise di nuovo.
Poi, con un gesto improvviso, portò un ferro appuntito sulla fiamma di una delle torce.
“Se osi darci noie” aggiunse “o fare resistenza, giuro sul demonio che ti marchierò a vita, imprimendo sulle tue carni la lettera che contraddistingue gli schiavi.” Il suo sguardo non ammetteva repliche. “Un marchio indelebile. E ora cerca di dormire... domani dovrai essere bella e riposata quando sarai messa in vendita.”

Guisgard 17-11-2012 02.58.56

L'isola appariva muta ed inquieta, sotto quel vento che soffiava dal mare, portando con se l'odore di salsedine ed un senso di enigmatico smarrimento.
Ovunque, intorno a lei, Clio vedeva una distesa azzurra e sterminata, mentre le palme arrivavano a piegarsi sotto l'incedere di un cielo inclemente, la cui voce aveva l'eco ed il sibilo di quel vento sconosciuto.
Sconosciuto perchè sembrava giungere dagli estremi confini del mondo.
Ad un tratto quelle folate divennero simili a striduli e a lamenti, come se dall'Aldilà anime dannate facessero udire i loro tormenti.
Il mare allora mutò: da azzurro divenne grigio.
Le onde sembravano trascinare con se pezzi di relitti travolti dalla furia degli elementi, con la spuma non più bianca ma intrisa di sangue vivo.
Clio sentì allora freddo.
Molto freddo.
Sapeva di essere sola.
Alzò gli occhi e vide una sagoma lontana.
Non era facile riconoscerla, ma la ragazza ebbe una chiara sensazione: era Loren.
Si voltò dall'altra parte ed un'altra figura apparve in lontananza.
Era John.
Fissò allora il mare e quelle due figure la raggiunsero.
“Non dovevi...” disse Loren “... non dovevi bere quel veleno...”
“Forse ne hai bevuto troppo...” mormorò John “... si, forse troppo ed il tuo cuore non poteva reggere...”
“Forse non aveva altra scelta...” fece Loren.
“Non doveva fidarsi di lui...” con occhi gelidi John “... non doveva mettere la sua vita nelle mani di quell'olandese... aveva promesso di condurla su un'isola principesca, mentre invece ora lei si ritrova qui... sull'Isola dei Morti, sull'Isola Perduta...”
Ad un tratto si udirono dei rumori.
Era Giuff che avanzava, seguito da Gurenaiz.
“Avanti, scava!” Ordinò il pirata.
Il capitano olandese allora cominciò a scavare, fino a trovare un baule.
Lo issò sulla sabbia e Giuff sparò contro il lucchetto che lo chiudeva.
“Ora non mi servi più...” con un ghigno il Gufo Nero, per poi sparare un altro colpo, stavolta fra gli occhi di Gurenaiz.
Il pirata allora aprì il baule e Clio vide il contenuto.
Era il suo stesso corpo, di un pallore spettrale, con le carni divorate e lacerate da insetti e ratti.
E vedere il suo corpo così ridotto, gettò la ragazza in una cupa disperazione.
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Il sacco con il corpo di Clio fu legato stretto e poi condotto sul ponte dell'Antigua Maria.
Si attendeva ormai solo il ritorno di Giuff per sotterrarlo.

Guisgard 17-11-2012 03.04.28

La Santa Rita si trovava all'ingresso della baia di Vivermagren.
Guisgard era sceso con alcuni dei suoi ed aveva affidato la piccola Maraiel, che era rimasta a bordo, a Cavaliere25.
La bambina, a quella domanda di Cavaliere25, strinse ancor più a sé la sua bambola.
“Ho sete.” Disse all'improvviso a Cavaliere25. “Dami da bere, muoviti.”

Cheyenne 17-11-2012 08.47.39

Schiava...sembrava che non potessi avere un destino diverso da quello..Avrei dovuto ascoltare le parole di quella zingara...
Ripensai a tutte le persone che avevo incontrato nel mio viaggio...No,non posso arrendermi così...devo trovare un modo..lo devo trovare!
La stanchezza si stava facendo sentire e riuscivo a tenere appena appena chiusi gli occhi...Chissà magari Sesc mi sta cercando...forse fra poco arriverà a liberarmi....
O forse no. Forse è un complice di questi uomini....
Decisi di dormire, in ogni caso avrei avuto di essere nel pieno delle mie forze.
Mi rammicchiai in un angolo della grotta e mi misi a pregare affinchè gli dei mi vegliassero durante il mio sonno e che mi aiutassero l'indomani.
L'aria mi muoveva i capelli e la criniera di Gulltoppr, il cielo era limpido e il sole splendeva ridente. "Sesc,dissi voltandomi, non riuscirai mai a raggiungermi!" Spronai ancora di più Gulltoppr. Arrivai per prima al giardino delle rose. Quando Sesc mi raggiunse andammo dal colonnello, ridendo come pazzi, euforici dalla nostra piccola gara.
Il colonnello ci venne incontro felice, sorridendo agli unici due parenti che gli restavano.
Ma ecco arrivare Fhael a farci visita.
Ci sedemmo tutti ad un tavolo di ferro battuto nel giardino e ci godemmo quella magnifica giornata di sole.

Aprii gli occhi e mi ritrovai nella grotta, ancora una volta il dio Loki deve aver giocato con i miei sogni!
Con una lacrima pronta a sgorgare, mi rimisi , per quanto possibile, a dormire.

Parsifal25 17-11-2012 18.47.04

Era strano trasportare un corpo che sembrava "morto", ma il piano doveva funzionare alla perfezione.

"Aspettate un secondo.....prima di procedere a trasportare il cadavere c'è bisogno di allontanare il malocchio, io ho un metodo mio......vi è un poco di sale?"

Guardai' Gurenaiz per vedere quando iniziare......sospirai' invocando una piccola preghierina a Poseidone che mi avrebbe dovuto accompagnare con la "morta-suicida"......

Eravamo pronti a scendere sull'arcipelago......

Clio 18-11-2012 14.49.53

Quella vista mi parlizzò. Non poteva essere mio quel corpo martoriato.
Sentii Giuff ridere, avrei voluto urlare, ma restai immobile, incapace di muovermi.
"Mi dispiace, ho fallito.."
Mi girai di scatto, Guerenaiz era accanto a me, teneva il capo chino.
"Tu.. cosa..? Com'è possibile?"
I miei occhi passavano veloci dalla figura accanto a me al corpo disteso a terra, colpito a morte dalla pistola di Giuff.
Mi guardai intorno, spaesata, incapace di trovare un senso in tutto quello.
"Avresti dovuto proteggerla!" Urlò John, affrontando Guerenaiz "..lei si è fidata di te..l'hai ingannata, maledetto!"
"Sai che non è vero..." disse l'olandese, guardandomi negli occhi "Sai che avrei rischiato tutto per te.."
Non sapevo cosa dire, li guardavo, prima uno poi l'altro, con gli occhi gonfi di pianto e disperazione.
"Le tue erano solo parole vuote.." incalzò John "..promesse vane.."
"Almeno io ero lì.." ribattè Guerenaiz, tra i denti "..era tuo compito proteggerla.. ma non c'eri.."
Erano ormai tremendamente vicini : "Smettetela..." riuscii a dire con un filo di voce "..non è il momento, nè il luogo.. vi prego..".
Si fermarono, ma continuarono a guardarsi accigliati.
"Siamo tutti morti, non è così?"
Dissi guardando Loren, che si era avvicinata al mio corpo senza vita e lo stava avvolgendo in un sacco.
Lei mi guardò e anuii, sorridendo.
"Solo i morti trovano l'isola perduta..." Chiuse delicatamente il mio corpo in un sacco "..ecco perchè gli spettri sono venuti a prendermi..".
Mise di nuovo il mio corpo nel baule, lo chiuse, e ci guardò.
"Forza, dobbiamo seppellirlo..."
La guardammo increduli, senza capire. Fu John a muoversi per primo per aiutarla.
Prese la pala e iniziò a scavare un'altra buca : "Ma non capite?" disse guardandoci, dopo aver scambiato uno sguardo d'intesa con Loren : "dobbiamo proteggere il tesoro.."
Io mi voltai verso Guerenaiz, che sembrava spaesato quanto me.
"Siamo noi gli spettri ora..." disse candidamente Loren "... finchè qualcuno non verrà a darci il cambio..".


Il mio corpo, avvolto in un sacco, attendeva la sepoltura. La morte, per quanto apparente, era reale per gli astanti e, in parte, anche per me.

Guisgard 19-11-2012 00.28.33

Guidaux stava seduto ad un grosso ed austero tavolo, ricolmo di scartoffie, mappe e cartine geografiche, compassi ed un paio di sestanti, con lo sguardo fisso a scorrere numeri e resoconti.
Il governatore invece era accanto ad una vetrinetta, dove erano esposti in bella mostra i modellini di navi che componevano la sua collezione.
L'uomo più potente di Las Baias aveva in mano due di quei modellini e ci giocava come se fosse un bambino.
Ad un tratto un servo bussò ed annunciò la visita di Philip Van Joynson.
Guidaux ordinò di farlo passare.
“E' accaduto una cosa terribile...” disse Philip e rivolgendosi ad entrambi gli uomini presenti nella stanza “... la nave su cui era imbarcata mia figlia Talia...”
“Salute a voi, amico mio.” Sorridendo il governatore.
“Eccellenza...” fissandolo Philip “... perdonatemi se giungo così, ma è successa una tragedia...”
Guidaux lo guardò senza tradire alcuna emozione, mentre il governatore restò stupito da quelle parole.
“Vi ascoltiamo, amico mio...” mormorò.
“La nave su cui era imbarcata mia figlia Talia...” agitato Philip “... non è mai giunta a Minisclosa e ormai sembra certo che possa essere stata attaccata da una nave pirata...”
“Ma è terribile!” Esclamò il governatore.
“Era una nave della Compagnia?” Chiese l'ammiraglio.
“Si.” Annuendo Philip.
Guidaux scosse il capo e lasciò cadete i documenti che stava esaminando.
“Dobbiamo intervenire.” Disse Philip.
“Voi mercanti” fissandolo l'ammiraglio “avete la presunzione di poter fare tutto ciò che più vi piace in queste acque, infischiandovene dei decreti governativi.”
“Non è questo il momento, ammiraglio.” Replicò Philip.
“Dite?” Alzandosi Guidaux. “E che momento è allora questo? Quello di armare una o più fregate e mandarle a spasso per questi arcipelaghi in cerca di pirati con i loro ostaggi?”
Philip lo guardò indisposto.
“E cercare dove poi?” Continuò l'ammiraglio. “A Portuga? Un'isola fortificata dai bucanieri e che forse neanche l'intera flotta riuscirebbe ad espugnare? Oppure su qualche isolotto deserto in mezzo al mare? Magari abitato da cannibali?” Raggiunse una finestra e restò a fissare il porto sottostante.
“Volete dire che devo lasciare mia figlia in mano ai pirati?”
“Ma siamo certi che sia stata davvero attaccata dai pirati quella nave?” Domandò il governatore.
“Doveva arrivare ieri a Minisclosa” rispose Philip “ed invece si sono perse le tracce di quella nave. Non c'è altra spiegazione.” Tornò a fissare l'ammiraglio. “Bisogna dunque agire subito.”
“Per ora non possiamo fare molto.” Entrando Musan nella stanza. “L'ammiraglio ha ragione.”
“E mia figlia?”
“Bisogna attendere.” Disse lo spagnolo. “Attendere che si facciano vivi i pirati.”
“Ma è una pazzia!” Esclamò Philip.
“No, è l'unica cosa da fare.” Fissandolo Musan. “Vostra figlia è un bene troppo prezioso per loro. Chiederanno un riscatto. Dobbiamo solo attendere che si facciano vivi.”
“Io non resterò con le mani in mano!”
“Per ora non possiamo fare altro.” Fece Musan. “Dobbiamo aspettare che si facciano vivi. E poi decideremo sul da farsi.”
Philip tradì con una smorfia tutta la sua disperazione.
“State tranquillo...” disse lo spagnolo “... vi prometto che libereremo vostra figlia.”
“Ed io vi sarò grato per sempre...”
“Quando tutto sarà finito” guardandolo Musan “vi rammenterò queste vostre parole, signore.”
Philip annuì.

Talia 19-11-2012 01.50.55

Immobile, con gli occhi socchiusi, fissavo i due uomini che discutevano a qualche distanza da noi... li fissavo tentando di cogliere le loro parole o almeno il senso del loro discorso, eppure il rumore del mare sovrastava le loro voci ed il vento portava le loro parole lontane... tutto ciò che giungeva a me, dunque, non erano che pochi rumori e l'eco di qualche tirato sorriso.
Alle parole di Blind mi voltai a guardarlo...
"Ascoltatemi, avvocato..." dissi dopo qualche minuto, a voce bassa e concitata "Ascoltatemi, vi prego... è importante che voi partiate, secondo gli ordini del pirata! So che vi sembra una follia dividerci, anche io lo pensavo fino a poco tempo fa... ma ora, invece..."
Istintivamente mi voltai e lanciai un'occhiata al nuovo venuto...
"Credetemi, dovete partire e lasciami qui. Io..." esitai ed abbassai ancora un poco la voce "Io, forse, corro meno pericoli di voi, qui... adesso."
Di nuovo tacqui ed un minuscolo, impercettibile sospiro mi sfuggì dalle labbra... mi sentivo strana, mi sentivo come divisa in due: mentre la mia mente era tesa e faticava a razionalizzare quella situazione, infatti, il mio cuore era invece stranamente sereno e scioccamente felice...
Per qualche momento mi crogiolai in questo singolare stato d'animo, poi tornai a guardare Blind...
"A Minisclosa si saranno ormai accorti della nostra assenza..." dissi "E voi dovete cercare con ogni mezzo di raggiungere Las Baias. Dovete arrivare là e parlare con mio padre... non con il Governatore, avvocato... e tanto meno con Musan! No, dovete andare da mio padre e solo da lui e..." volsi ancora una volta gli occhi verso il mare, prima di proseguire "E... vi prego... convincetelo a fare l'unica cosa sensata: consigliarsi con mio nonno prima di agire! Vi prego!"
Una breve pausa... ero combattuta... infine mi decisi...
"Un'ultima cosa..." sussurrai "Se vedete mio nonno, vi prego, ditegli che l'ho trovata e l'ho imparata a memoria. Lui capirà! E... e ditegli anche che ho... che ho ritrovato lui... capirà anche questo!"

Guisgard 19-11-2012 01.52.24

Ad un tratto Cheyenne sentì qualcuno che la strattonò con vigore.
“Svegliati...” disse uno di quegli uomini che l'avevano catturata “... alzati, dobbiamo andare.”
La prese con forza e le mise un bavaglio alla bocca.
“Prova a fare la furba” mormorò “e giuro che ti sfigurerò per sempre, chiaro?”
Nella grotta vi erano altri tre e tutti e cinque, la ragazza e i quattro uomini, lasciarono allora quel luogo.
Attraversarono la fitta vegetazione tropicale, spintonando Cheyenne, che oltre al bavaglio aveva anche le mani strette ad una catena.
Risalirono così a piedi l'altra sponda del lago, prendendo poi un piccolo sentiero che poco dopo li portò, attraverso una piccola galleria naturale, dall'altra parte del promontorio e dunque sul mare.
Qui vi era un piccolo battello ad attenderli.
E sul battello vi era il capo della banda, con Gon sulla sua spalla.
Ad un tratto sul ponte del battello apparve Sesc.
“Ottimo lavoro, anche stavolta.” Disse il capo della banda, per poi dare delle monete al giovane. “Tra un mese ritorneremo.”
“Per allora” sorridendo Sesc “il vecchio colonnello avrà qualche nuova schiava ed io ve la porterò.” Contò le monete. “Però, ad essere sinceri, queste sono poche... lei non è una schiava come le altre” facendo segno a Cheyenne “ma è la nipote del vecchio. Voglio almeno il doppio.”
“I patti erano questi.”
“Ed ora invece voglio cambiarli.” Replicò Sesc. “Altrimenti racconterò tutto al colonnello.”
“D'accordo...” annuì il capo della banda “... ma questa è l'ultima volta che cambio gli accordi...” cominciò allora a contare altre monete, con Sesc che aveva gli occhi fissi su quel denaro.
E approfittando della situazione, un altro della banda arrivò alle spalle del giovane e lo strangolò con un filo di ferro, buttando poi in acqua il suo corpo.
“Sciocco...” con disprezzo il capo della banda “... non amo i furbi...”
Poco dopo il battello partì.

Guisgard 19-11-2012 01.57.04

“Io non voglio attendere oltre.” Disse uno dei bucanieri dopo che Parsifal aveva terminato il suo superstizioso rituale con il sale. “Non mi piace l'idea di tenere a bordo il cadavere di una suicida.”
“Cosa proponi di fare allora?” Chiese un altro pirata. “Senza il consenso del capitano non possiamo fare niente.”
“Vuoi sapere cosa faremo?” Fissandolo il bucaniere. “Prenderemo il cadavere e scenderemo a terra, per poi mostrarlo al capitano e chiedere il permesso per seppellirlo.”
Gli altri annuirono.
Allora Gurenaiz, Parsifal e il pirata che si era offerto di aiutarli, presero il corpo di Clio racchiuso nel sacco e scesero su una lancia.
Con questa raggiunsero la spiaggia dove si trovavano Giuff e i pirati che l'avevano seguito a terra.

Guisgard 19-11-2012 02.14.18

Clio fissava il mare dal porticato in legno coperto da rampicanti, che dalla locanda dava sul meraviglioso golfo.
Un lieve e fresca brezza, intrisa di salsedine, le accarezzava i capelli, mentre dal molo salivano le voci, i rumori e i suoni della vivace attività che animava il porto.
E guardando quella grande distesa blu, la ragazza giocava, quasi senza badarci, con i suoi capelli, fantasticando sulle forme che le grandi nuvole sull'orizzonte assumevano.
“Stai aspettando il tuo amato...” disse all'improvviso qualcuno “... ho indovinato, vero?”
Clio si voltò e vide la zingara che la fissava.
“Eh, si...” continuò la donna “... solo una donna innamorata fissa così il mare... ma quando si ama un uomo di mare c'è poco altro da fare... bisogna saperlo aspettare... solo l'amore, quello vero, può colmare le sterminate distanze che separano il mare dalla terra...” le sorrise “... è bello, vero?”
Clio sorrise e cominciò a descrivere John a quella zingara.
Ma poi si accorse di aver invece descritto Gurenaiz.
“Sai...” mormorò la zingara “... anche io ho amato un uomo che era sempre in viaggio... e so di amarlo tutt'ora... e nelle lunghe attese ho imparato una vecchia filastrocca...” sorrise di nuovo e cominciò a recitare:

“C'è una stella lontana, ogni sera...
appare sul mare, toccala, è vera...
parla agli innamorati e non dice falsità...
ti narra del Tempo e dell'amore che verrà...

C'è una stella lontana, ma sembra così vicina...
fra tutte le altre brilla di più, anche se è piccina...
se sei sola scende dal Cielo e vien a farti compagnia...
ascoltala, raccoglila e custodiscila. Non farla andar via...

C'è una stella lontana, eppure se la guardi puoi toccarla...
se la fissi il mare allora si ferma ed anche il cielo. E ti parla...
parla del tuo amore lontano e del suo ritorno, senza menzogna...
Allora non piangere più. Aspettalo e nell'attesa, amica mia, sogna...”

Allora dal porto si sentì un fischio che annunciava l'ingresso di una nave.
Clio riconobbe la bandiera che sventolava dal suo albero maestro e corse verso il molo.
Dalla nave scesero diversi ufficiali e poi tutti i marinai.
Clio attese ma nessun altro abbandonò quella nave.
“Qualcuno dice” sussurrò qualcuno alle sue spalle “che se non ci fosse stata Penelope ad attenderlo, Ulisse non sarebbe mai tornato ad Itaca, restando a vagare nei mari per sempre...”
Clio si voltò e vide Gurenaiz che le sorrideva.
“Sei tornato...” disse lei, con le lacrime che rigavano il suo bel viso.
“Ma qualcun altro dice anche” fissandola lui “che i mari, per quanto sterminati con le loro distanze illimitate, non bastano a far dimenticare chi si ama...”
E si abbracciarono.
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La lancia con Gurenaiz, Parsifal e l'altro pirata raggiunse la spiaggia di Vivermagren, in attesa di mostrare quel corpo avvolto in quel cupo sonno di morte a Giuff.

Guisgard 19-11-2012 02.58.54

Blind restò sorpreso da quelle parole di Talia.
“Ma...” disse turbato “... lasciarvi sola qui? Nelle mani di questi uomini? Ma è una follia! E poi perchè queste vostre strane parole? Cosa c'entra vostro nonno in tutto questo?”
“Che cos'è nel regolamento, idiota?” La voce di Giuff che gridava contro Fidan interruppe Blind. “Dove volete che vada a prendere trentamila Fiorini d'oro!” Rivolgendosi poi a Guisgard.
“Allora la ragazza sarà comprata da chi li possiede.” Disse questi.
“Chi?” Chiese Giuff.
“Io.” Rispose Guisgard.
“Voi?” Fissandolo il Gufo Nero, per poi ridere.
“Austus, Fidan, portate qui i prigionieri!” Ordinò Guisgard.
I due bucanieri allora presero Talia e Blind e li portarono dove i due pirati stavano discutendo.
“Io offro” fece Guisgard “trentamila Fiorini d'oro!” Guardò allora i due ostaggi. “Già, trentamila Fiorini d'oro... io mi fido solo di ciò che posso acquistare...” volete forse offrire di più, Giuff?” Fissando poi l'altro corsaro.
“Voi...” mormorò il Gufo Nero “... voi la volete dunque?”
“Certamente!” Annuì Guisgard. “Io li pago i miei capricci!” Si voltò poi verso Boyuke. “Boyuke...” prendendo un sacchetto di velluto blu cobalto “... tu che conosci come pochi altri le perle, dimmi, quanto possono valere queste?” Facendo cadere alcune perle sul palmo della sua mano.
Boyuke ne prese una e la portò alla bocca.
“Uhm...” fece il bucaniere “... sono purissime... direi almeno... tremila o cinquemila Fiorini l'una...”
“E forse anche di più.” Sorridendo Guisgard. “Ma non importa... eccone sei...” mostrandole a Giuff “... per il riscatto richiesto... ed altre ai tuoi uomini per aver catturato la preda...” gettando le sei perle agli uomini del Gufo Nero, che subito iniziarono ad azzuffarsi fra loro per averle “... quanto alla parte del bottino che spetta ai miei uomini, ne rispondo io di persona. Fidan!” Chiamò Guisgard. “Porta a bordo i miei acquisti!”
“Subito, capitano!” Esclamò il bucaniere per poi avvicinarsi a Talia e a Blind, in attesa di seguire il suo capitano.
“Allora, tutto è sistemato, capitano.” Fece Guisgard, mostrando un vistoso inchino a Giuff.
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Cheyenne 19-11-2012 09.39.26

Non provai pietà per quel vile traditore e non mi dispiaque vedere il suo corpo scivolare senza vita negli abissi.
Sul battello in viaggio venni condotta sottocoperta in uno spazio angusto e fetido.
Sempre in catene fui lasciata li per un tempo che non sono in grado di quantificare.
La luce penetrava in questa specie di sgabuzzino tramite due piccoli fori su due pareti, la prima dava all'esterno e avvicinandomi a questo buchino riuscivo a sentire un odore di salsedine.
Dalla porta, che dava sul corridoio, arrivavano frequenti rumori.
numerose voci si alternavano...
Ad un tratto mi parve di sentire una di queste voci più vicina delle altre, proveniva dal secondo foro posto su una parete divisoria.
Mi avvicinai, trascinando le catene a fatica, e donandai" Ehi, c'è qualcuno? Rispondi"

Parsifal25 19-11-2012 11.05.52

Concluso il rituale scaramantico......decidemmo di scendere, ed io rispondendo dissi:

"Ora possiamo fare ciò che vogliamo, io mi son avveduto.......".

Calammo la lancia e incominciammo la traversata per giungere sulle coste del luogo di sepoltura di Clio la quale attendeva il suo ritorno.

Ora, mancava solo l'autorizzazione del comandante Giuff ed il piano sarebbe stato completato.

Guisgard 19-11-2012 16.00.54

Cheyenne provò a chiamare, ma nessuno rispose dall'altra parte del parete divisoria.
Ma vi era qualcuno, la ragazza ne era quasi certa.
Poi, dopo qualche istante, Cheyenne sentì piangere qualcuno dall'altra parte di quella parete di legno.
Era la voce di una ragazza.

Cheyenne 19-11-2012 16.03.15

Ebbi un pianto come risposta.
"Ehi non piangere per favore, non sei sola ora. Mi chiamo Cheyenne e tu? Ti va di raccontarmi che ti é successo? Coraggio non temere, troveremo un modo per salvarci"

Guisgard 19-11-2012 16.09.49

Nonostante le parole di Cheyenne, la ragazza dall'altra parte della parete sembrava incapace di smettere di piangere.
Poi, dopo un po', iniziò a diminuire quel pianto.
“No...” disse fra le lacrime “... non parlarmi... o ti sentiranno... mi hanno già frustata ieri notte... ormai... ormai è finita per noi... diventeremo schiave...” e riprese a piangere forte “... è finita...”

Altea 19-11-2012 16.18.36

Presi il manoscritto e subito presi quella corriera, ebbi un sussulto..si fermava davanti al palazzo del Governatore..ottimo, ecco come mi sarei fatta perdonare dai miei genitori.
Subito arrivammo alla meta e scesi in fretta, non ero affatto presentabile e mi recai da Madame Truasson..e chiesi subito un vestito pulito e particolare e di sistemare i capelli per recarmi dal Governatore.
Tutto fu fatto velocemente, scelsi un abito di seta color smeraldo e soprattutto presi una borsetta per celare il manoscritto.
Non avevo scelta..la mia vita era destinata a una prigionia e al Governatore, ebbi un brivido di disgusto e celando le lacrime battei forte coi possenti battenti alla porta del palazzo del Governatore.

Cheyenne 19-11-2012 16.19.52

"No aspetta, con i rumori che provengono da fuori dobbiamo solo parlare piane e nessuno ci sentirà ne sono sicura"
Mi avvicinai ancora di più al foro. Poi mi venne un idea, allargandolo avrei avuto più comodità nel parlarle e nel sentirla.
Trovai una scheggia di legno e inizia a fare forza, era un lavoro molto faticoso e le mani mi facevano male.Dopo poco la scheggia si ruppe. Mi vebbe allora in mente che nei capelli avevo numerose forcine. Ne presi una e con quella pian piano riuscii ad allargare il buco di un centrimetro scarso, ma per ora mi bastava così.
"Senti, sono già stata una schiava, lo sono stata per la più parte della mia vita, capisco come ti senti. Permettermi di aiutarti,parla con me, ti permetterà di non pensare troppo. E poi ti farà smettere di piangere. Le lacrime ti portano via energia, e ne abbiamo bisogno per poter sperare di fare qualcosa per andarcene da questa situazione."

Guisgard 19-11-2012 16.35.23

Altea con il suo bel vestito si presentò al palazzo del governatore.
Fu fatta entrare ed un servitore la condusse nella parte Ovest del palazzo, ben distinta da quella Est adibita agli affari amministrativi, dove si trovavano gli alloggi governativi.
Giunse in una grande sala arredata in maniera sfarzosa ma di cattivo gusto e lì attese l'arrivo del governatore.
Poco dopo l'uomo arrivò nella sala.
“Lady Altea...” andandole incontro “... ma che piacere! Anzi, che felicità! Vostro padre mi aveva detto che eravate malata, rinviando così il nostro appuntamento! Ma ora vi trovo in splendida forma! Anzi, ancor più bella!”
http://www.kinonews.ru/insimgs/persimg/persimg6284.jpg


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