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Rimasi stupefatta e guardai la governante, che ruolo mai aveva quella donna, Marselle. Forse era perché era amica di Roberttier "Che strano, nel nominare milady Marselle sono diventata degna del vostro interesse. Signor Maladai non sono una certa che non esprime il suo pensiero" sedendomi "Un the caldo e dei biscotti allo zenzero, o del pane bianco con marmellata, e poi mi presenterete alla corporazione. Nel frattempo parlatemi di loro, che cosa vogliono...perché mio padre si era legato a loro".
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"Certo, subito, madama..." disse annuendo Maladai ad Altea, per poi ordinare ad uno dei suoi domestici di andare dal fornaio e dal droghiere per prendere tutto ciò che Altea aveva chiesto "... oh, madama Marselle, con rispetto parlando, è la migliore donna qui ad Afragolopolis." Ridendo il robusto borghese. "Merita ogni rispetto." Divertito. "Quanto alla corporazione, essa ha interessi perlopiù economici, per tutelare i suoi membri dal Diritto Aristocratico. Naturalmente la corporazione ha anche fini sociali, sempre nell'interesse della classe borghese."
Il domestico ritornò e fu servito quanto chiesto da Altea. |
Accettarono di perquisire ancora la casa ed entrarono dentro, mentre io ero tranquilla e forte della fatto che Elv non fosse da nessuna parte, misteriosamente.
A quel pensiero, pensai di aver immaginato quelle carezze sul collo, ma i brividi sulla mia pelle suggerivano il contrario. Sentii le dita giocare fra i miei capelli e quel respiro caldo sulle spalle e lungo la scollatura. Un vago sorriso sorse spontaneamente a quelle sensazioni così effimere, eppure così vivide e reali. Una piccola e profonda parte di me sapeva perfettamente che era lui, anche se non capivo perché, ma era così. Sentii la mano poi scivolare lentamente lungo la schiena e sobbalzai spalancando gli occhi, le palpebre che battevano veloci un paio di volte, sentendo quel tocco insistere sul mio fondoschiena. Che impunito... Cercai di mantenere un certo controllo, visto che i militari giravano ancora per le stanze ed i corridoi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non immaginavo Marselle avesse questo potere ad Afragopolis, ritornò il domestico e iniziai ad imburrare col coltellino il pane bianco per poi cospargerlo di marmellata ai mirtilli e lo assaporai dolcemente "Vedete, dopo ciò che è accaduto a mio padre, ho un po' di timore. Sono una donna sola e vivo con la mia governante, mio fratello è in Marina...e io dovrò andare nel mio Palazzo da sola. Prima di venire qui sono andata a San Michele di Maddola e mi hanno indirizzato da Madame Marselle, qualcuno delle Corporazione potrebbe difendermi? Ho studiato in un collegio di nobili ma io non sono nobile, ho sentito di tafferugli in città tra nobili e borghesi".
Poggiando poi le vermiglie labbra sulla fine porcellana della tazzina da the. |
I soldati continuavano a cercare, senza risultati, mentre Gwen era preda di quelle misteriose attenzioni.
Carezze prima lente, poi più audaci non solo sul suo fondoschiena ma anche all'altezza della lieve scollatura del suo abito, giocando sull'orlo mercato dove sibintravedeva la piega dei seni di lei. "Qui non c'è nessuno, madamigella." Disse uno dei soldati, destando Gwen da quelle sensazioni. "Quei pazzi di sotyo credono di essere ancora nel Medioevo." Scusandosi con lei. "Non temete, madama..." disse Maladai ad Altea "... vi farò avere una guardia del corpo. Uno dei miei operai viene dalla Turchia ed è capace di spezzare la testa di un toro a mani nude." Ridendo. Poi dalla strada cominciò ad udirsi una strana agitazione. |
"Non voglio schiavi" in malo modo "Un uomo serio e colto".
Poi dalla strada si sentì del rumore "Che sta accadendo?" avvicinandomi alla finestra. |
Mi abbandonai al torpore del giorno, quello che mi era riservato, quello che mi avvolgeva mentre gli altri potevano godersi la luce del sole.
Mi lasciai andare a una sorte di strana veglia in cui rilassavo tutte le parti del mio corpo nella mia bara ricamata di velluto rosso. Era rigenerante, era come se in quel momento tutte le energie si concentrassero per donarmi un attimo di pace, quella pace a cui una creatura dannata come la mia aveva rinunciato da secoli ormai. Passarono ore, dopodichè mi destai e mi aggirai per il castello in cerca di una riserva di sangue con cui fare uno spuntino. Guardai fuori dalla finestra per vedere l'ora e avere una panoramica su quello che accadeva in città. |
Non riuscivo a concentrarmi sull'operato dei soldati, sentivo solo quelle carezze, che ora si concentravano insistentemente sulla scollatura, sulla mia pelle sensibile e fremente.
Era una sensazione inebriante, era un piccolo angolino in mezzo a quella follia. Mi distolsi a fatica, seppur in modo brusco, da quelle fantasticherie quando sentii la voce del soldato. Assunsi un'espressione seria. "Non temete. Ho già punito il colpevole di tali illazioni. Grazie per aver provato quanto affermavo" risposi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Madama, gli uomini seri e colti non fanno le guardie del corpo." Disse Maladai ad Altea.
Poi quella confusione che giungeva dalla strada. "Deve essere arrivato in città il rampollo di Lord Corcion..." spiegò uno dei domestici del borghese. Destresya dopo il suo sonno si alzò, bevve del sangue che teneva conservato in casa e poi guardò la sera cittadina dalla finestra. Si accorse allora che per la strada c'era una certa confusione, come se qualcuno fosse giunto in città. "Bene, damigella." Disse il soldato a Gwen. "Ora andiamo via e facciamo sgombrare quella folla." Così fecero. Dispersero la gente ed andarono via. La peggio alla fine era toccata al domestico, malmenato da quegli uomini invasati. |
"Vi ringrazio" annuendo.
La folla finalmente fu fatta sgomberare, ma la sorte peggiore l'aveva subita il povero domestico. "Mary! Chiama subito il dottore! È ridotto piuttosto male!" la esortai, avvicinandomi all'uomo per aiutarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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