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Altea si avvicinò così al fumo e rimase ben nascosta in attesa di scorgere qualcosa.
Vide allora un fuoco acceso, attorno al quale stavano alcuni uomini. “Messere...” disse uno di loro “... cosa faremo ora?” “Forse ritorneremo a casa...” rispose quello che sembrava essere il loro capo “... quante fanciulle abbiamo visto morire... e tutte inutilmente... Tylesia forse è condannata davvero...” “Vogliamo cercare un'altra ragazza?” Domandò un altro di quelli. “Cosa ne dite, signore?” “Occorre una fanciulla speciale, fuori dal comune...” |
si facciamo presto non abbiamo tempo rischiamo di essere presi e risbattino in gattabuia io non ho nessun desiderio vi lascio decidere a voi e mi spostai un po
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Citazione:
<<Allora ora vuoi farti domare o no?>> |
Tremavo, ma mi sforzai di sorridere alle parole di Guisgard... quella visione era stata strana, in qualche modo insolita, e volevo capire meglio di che cosa si trattasse prima di parlarne con lui... anche perché le mie visioni finivano sempre per turbarlo, ed io non volevo che avesse altre preoccupazioni.
E così scendemmo al piano di sotto... E fu lì che quei tre individui ci fermarono e ci chiesero di rispondere alla loro domanda... Citazione:
“Oh, beh...” mormorai poi “E’ davvero un quesito curioso... ed io non pretendo, certo, di possedere le chiavi della verità! Ognuna di queste tre arti è nobile ed unica, capace di trasmettere sensazioni e di far vibrare sentimenti...” Esitai solo un attimo... “La poesia sa descrivere la bellezza di ogni cosa. E’ come un mezzo magico che riesce a mostrarci anche ciò che non può essere visto... un palpito del cuore, ad esempio... o il colore della felicità... il sapore del dolore o l’odore della paura... tutto ciò è in grado di mostrarci la poesia, ed il poeta è come un mago, un incantatore. Vi sono poi, però, sentimenti che non si riuscirebbero a descrivere con l’aiuto delle parole... sentimenti fuggevoli, stati d’animo... oppure emozioni tanto profonde e potenti che il solo tentare di descriverle a parole sarebbe un oltraggio, una limitazione, un insulto... ed è qui, io credo, che la musica giunge in nostro aiuto: la musica ci fa percepire ciò che non può e non deve essere detto, ci dà la possibilità di vivere un sogno infinito e sublime nel breve spazio di qualche minuto...” La mia voce si spense ed io per qualche attimo osservai quel buio che mi avvolgeva... e tante cose vidi in quel buio, tanti ricordi ed emozioni... “Infine...” sussurrai “La pittura! Cos’è la pittura realmente? Che cosa ci mostra? Un uomo che dipinge un albero è un artista? E’ l’albero ad essere arte o è, piuttosto, l’immagine dell’albero a diventarlo?” sospirai “Vedete... io credo che il pittore abbia la facoltà di mostrarci il mondo non tanto com’è, ma come dovrebbe essere... la sua infinita forza è questa, così come la sua più grande debolezza, poiché un occhio attento potrà forse, con non troppa difficoltà, scorgere l’anima stessa del pittore ritratta nel quadro da lui dipinto. Ogni vero artista lascia un po’ di sé in ogni sua opera... ed è per questo che tali opere vivranno, è per questo che chi le osserva potrà trovarle belle o, finanche, potrà scorgere in esse un po’ di sé. La pittura non è dunque soltanto in ciò che vediamo, ma in ciò che percepiamo... è nel cuore, nell’anima, in ogni respiro...” Tacqui... e per un attimo fu il silenzio. “Voi chiedete a me quale tra queste arti sia la più grande, miei signori? Ebbene, io non lo so! Tuttavia posso dire che, secondo il mio parere, l’arte più grande è quella nella quale la mano, la mente ed il cuore di un uomo operano in accordo... ed è per questo motivo che io scelgo la pittura!” |
Era giusto porre domande, una volta usciti di qui......ora avevamo altro da fare.
Ripensando all'osservazione del Maestro Redentos, rifletteì sul dirsi: "Allora....si trasforma solo e sempre in acqua.....sembra un'enigma dalla risposta facile, ma le soluzioni posso essere tante......potrebbe essere il vapore?" dissi."Che ne pensate, Maestro?" |
Il monaco fissò Elisabeth senza però tradire, almeno apparentemente, alcuna emozione.
“Voi parlate di Tylesia” disse “e del suo inestimabile Tesoro senza però conoscere nulla di tutto ciò. Quella città è ormai condannata e non saranno certo poche anime ad incontrare la rovina, con o senza il vostro intervento.” “Come fate a conoscere così bene fatti e questioni che riguardano Tylesia?” Domandò Reas. Il monaco lo fissò ed accennò un enigmatico sorriso. “Rispondetemi” urlò il capitano “o vuol dire che avete mentito!” “Ho forse detto qualche cosa di sbagliato?” Guardandolo il monaco. “Ho forse mentito? Non è celato qualcosa a Tylesia di inestimabile valore?” “Forse...” rispose Reas “... ma di certo voi non potete sapere di cosa si tratta. Neanche io ho mai veduto quel Tesoro di cui parlate. Figuriamoci voi che neanche vivete a Tylesia.” “Tylesia è condannata.” “Silenzio!” Lo zittì Reas. “Tylesia non cadrà! La difenderemo a costo della vita! Quei demoni non vinceranno!” “Guai a coloro” recitò il monaco “che hanno goduto della Luce e tuttavia sono rimasti nelle tenebre. Guai a loro, poiché la loro follia sarà causa di gravi sofferenze.” Fissò poi Elisabeth. “Tylesia è condannata, milady. E con essa gran parte delle anime che vivono laggiù. Ma quelle due anime di cui parlavate... no, loro forse non sono ancora condannate. Lottate dunque per la vostra anima e per quella del vostro amico. Vi darò i cigni, ma solo in cambio del Tesoro che è custodito nel giardino di quella città. Se non volete accettare, allora vi chiedo di lasciare questo posto e non ritornare mai più.” |
A quelle parole di Cavaliere25, Tieste e Polidor si guardarono e cominciarono ad esprimere i loro desideri.
“Voglio tante donne!” Disse Tieste. “Ed io tanto denaro!” Fece Polidor. Un attimo dopo comparvero cinquanta odalische e ben tre carri pieni zeppi di monete d'oro. “Incredibile!” Esclamò Tieste. “Sono ricco!” Urlò Polidor. “Avanti, un ultimo desiderio ed il mio debito sarà saldato!” Disse l'essere liberato dal pozzo. “Complimenti!” Esclamò Alberico, fissando Cavaliere25 e i suoi due compagni. “Ora voglio vedere come riuscirete a mettervi in salvo, portandovi dietro questi tre carri stracolmi di monete e queste cinquanta odalische che non smettono un attimo di stramazzare come tante oche!” |
A quella magia di Daniel, il cavallo cominciò a nitrire forte e poi a scalciare.
Alla fine riuscì ad uscire da quel vortice d'acqua e a galoppare via. “Non è dell'acqua che ha paura quel cavallo.” Disse Giada. “Ma della sua immagine riflessa in essa. Per questo cammina all'indietro quando va a bere. Proprio per non vedersi riflesso. Ora devi trovare il modo di farlo specchiare. Solo così si ammansirà. Guarda, si è fermato sotto quella quercia. Trova il modo per farlo specchiare, Daniel.” |
Redentos, allora, fissò la belva.
“Demone, ascolta.” Disse. “Può essere Vapore la risposta giusta?” La belva rise in modo grottesco. “Avete sbagliato.” Gridò. “Era la seconda possibilità. Ora morirete!” “Aspetta!” Urlò Redentos. “Abbiamo diritto ad un'altra possibilità, visto che siamo in tre! E tocca a me rispondere adesso...” ”Ti ascolto, cavaliere.” Fissandolo la belva. “In nome di Dio, la risposta è” disse Redentos “Neve.” A quella parola di Redentos, la belva lanciò un grido disperato che si mutò in un infinito stridore di denti, in un insopportabile pianto di dolore e in uno straziante lamento senza fine. Le fiamme avvolsero allora quel mostro ed esso si lanciò a terra, per poi sprofondare in un abisso senza fine. Un attimo dopo il labirinto cominciò a tremare. Ma fu solo per pochi istanti. “E' finito!” Gridò Redentos. “E' finito! Non trema più!” Si inginocchiò. “Parsifal, Lilith... abbiamo vinto... abbiamo vinto l'Avvilente Costumanza... Dio sia lodato.” |
Finalmente......la prova era stata superata......è stata la più complicata che abbia mai affrontato, mi grattaì la testa e dissi:
"Non ne voglio più sapere di indovinelli.......non sono il mio forte, assolutamente no." Fissaì il Maestro e con riverenza dissi: "La ringrazio dal profondo del cuore.....senza di lei....non saremo riusciti....." mi volsi, verso Lilith e la carezzaì sui capelli: "ci siamo riusciti" e sorrisi. Dopo i convenevoli, era ora di fuggire.....stava crollando tutto......dovevamo fare in fretta Tylesia chiamava. Presi Lilith e la portaì con me......percorsi nuovamente il sentiero anche se il mio pensiero voleva alle buone anime che avevo incontrato: "Spero che il becchino ed il vecchio mercante riescano a fuggire....." |
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