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Bert rise.
"Ho solo detto dottoressa..." disse divertito "... ma ha ragione, hai un bel nome, quindi perchè non usarlo? Quindi mi hai già catalogato come uomo e come paziente." Finendo il suo drink e fissando Marin. "E tu invece? A quale categoria di donna appartieni?" |
"Beh non è strano, io catalogo sempre tutti" con finta altezzosità, prendendo un sorso di cocktail.
"Io?" chiesi, presa in contropiede "Al tipo ritenuto troppo complicato, credo" con sorriso sarcastico. |
Mi chiedono in molti da dove arrivi la mia ispirazione, le storie che mi tormentano notte e giorno perché le metta su carta, i mondi che ho costruito negli anni.
Tutto in realtà è nato prima di me, in un tempo antico e lontano, quando paradossalmente la fantascienza stava nascendo. Racconto sempre di come trovai quel diario, in un vecchio mobile nella soffitta di un prozio che avrò visto si e no quattro volte da quando ero bambina, dato che i miei nonni hanno smesso di frequentarlo senza che ci fosse un motivo apparente. Raccontava le avventure di una mia antenata, quella di cui porto il nome, che visse avventure incredibili all’inizio dell’Ottocento. Anche se in realtà lo zio sosteneva che lei fosse una scrittrice e quello fosse solo un romanzo che aveva lei stessa come protagonista. E visto quanto c’era scritto, beh, poteva anche essere, ma la mente di una bambina che ama scrivere propendeva molto di più per una storia fatta di misteri da risolvere, strani arcani e avventure. Avevo creato almeno una decina di finali per quel diario, che si interrompe senza preavviso il 16 giugno 1806. Cosa era accaduto alla mia antenata? Nessuno lo sapeva. Così, la mia fantasia aveva iniziato a viaggiare e da lì era nato tutto. Ed era nata lei, Jackie, la mia eroina. Con i suoi tatuaggi, i capelli verdi e quell'aria strafottente che aveva conquistato i lettori di ogni età. Beh, non assomigliava ai ritratti della mia antenata, ma la sua grinta e la voglia di avventura non avevano eguali. Quando la macchina giunse sulle rive del lago, presi un profondo respiro, beandomi dell'aria salmastra. Mi sporsi dal finestrino quanto bastava per osservare l'hotel Scipione che occupava, da solo, un'intera isola praticamente "È perfetto.." sussurrai, guardandomi attorno. Era proprio quello il Palazzo Imperiale di Stonies, dove si sarebbe svolto il quarto capitolo della saga. Mi venne da ridere a immaginare Jackie che doveva cercare di inflitrarsi tra il personale, sembrando una ragazza tutta carina, quando invece il suo habitat naturale era il pub malfamato che gestiva nel cuore più torbido della città di Mys, sul pianeta dalle sette lune. Amavo immergermi nei luoghi che descrivevo nei miei libri, trattandosi poi di un universo intero, con pianeti, asteroidi, costellazioni e interi popoli, potevo smuovere al meglio la mia fantasia. La macchina si fermò, bloccando i miei pensieri. Scesi e mi diressi alla reception. Ad aspettarmi trovai il custode dell'hotel. "Buongiorno!" gli sorrisi "Jiul, giusto? Ho parlato con lei al telefono per la prenotazione?". https://i.pinimg.com/564x/82/23/cd/8...4d753c548f.jpg |
Juil era un uomo di colore, alto, col capo rasato, lo sguardo stretto, i denti biabchissimi.
Era sulla sessantina o poco meno. "Si, ha parlato con me." Disse lui stringendo la mano a Sunis. "La stavo aspettando." Sorridendole. "Venga le mostrerò la sua camera e poi le farò fare un giro per l'hotel." L'uomo mostrò così alla scrittrici l'intera struttura, indicandole infine la dispensa in cui avrebbe trovato scorte e viveri, in modo da non doversi allontanare dall'Hotel durante la stesura del suo romanzo. L'hotel infatti sorgeva in un angolo isolato del grande lago, immerso com'era in uno scenario mozzafiato e tranquillo. La scrittrice sarebbe rimasta da sola in quell'hotel per i prossimi msi, così da non essere disturbata. "Lei potrà muoversi liberamente per tutto l'hotel" Juil a Sunis prima di andare via "ma eviti la stanza 701." Fissandola. Bert rise piano a quelle parole di Marin. "Interessante..." disse poi prendendo il menù "... complicata in cosa? Sul lavoro? Nelle amicizie? In Amore?" |
Presi anch'io il menù, sfogliandolo, mentre riflettevo.
"In generale, credo" risposi "Forse una risposta un po' vaga, ma è fenomeno diffuso che una donna indipendente e realizzata crei insicurezze negli uomini. Tu in questo da che parte stai?" stavolta con un sorriso più curioso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Che a me farebbe bene, visto che sono anche troppo sicuro di me." Disse Bert facendo l'occhiolino a Marin.
Sfogliarono entrambi il menù per decidere cosa ordinare, ma quasi per caso Marin notò qualcuno attraverso i vetri del ristorante, dall'altra parte della strada. Aveva una maglietta con il cappuccio alzato sul capo e scriveva qualcosa con una bomboletta sul muro opposto al ristorante. Terminò di scrivere e si voltò, quasi avesse percepito lo sguardo di Marin. Poi andò via, fra la folla. Sul muro era rimasta qusta scritta: "Essi non credono, voi si." |
Risi di gusto alle sue parole.
"Ottima risposta, davvero" annuendo. Stavo ancora leggendo i piatti sul menù, quando per caso notai un tipo scrivere qualcosa sul muro opposto, scappando poi via quando notò che lo stavo guardando. "Guarda là, un tizio ha appena scritto quelle parole sul muro" dissi, indicando il punto, con sguardo perplesso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert guardò attraverso il vetro.
"Si vede non è tipo che ami troppo la città pulita." Disse divertito. "Sarà un teppista." A Marin. "Hai scelto cosa ordinare?" |
Accennai un sorriso al sarcasmo di Bert, ma ero ancora stranita, non sapevo perchè, ma quelle parole continuavano a risuonarmi in testa.
"Credo prenderò il filetto agli agrumi" risposi, chiudendo il menù. "In realtà, oggi stanno succedendo parecchie cose strane..." proseguii dopo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Io invece assaggerò l'orata con creme miste e millefoglie di cedro." Disse Bert.
Consegnarono i menù al cameriere e Bert riempì i loro bicchieri col vino bianco che aveva scelto, porgendone poi uno a Marin. "Strane? Perchè mai?" Fissandola. |
Ordinammo la cena e poco dopo arrivò il vino, che Bert versò nei nostri calici.
"Prima, ti concedo di scegliere il brindisi" con un sorriso divertito, sollevando il bicchiere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise piano.
"Brindiamo alle donne complicate" disse portando il suo bicchiere vicino a quello di Marin "e al modo segreto per conquistarle!" Divertito. |
Ridacchia scuotendo appena la testa.
"Sono curiosa di scoprire quale sia" commentai. Presi allora un sorso di vino e mi schiarii la voce. "Ora veniamo alla ragione per cui mi sono rivolta a te" iniziai, guardandolo. "Stamattina, è venuto da un tipo, di nome Joe Sev. Credevo fosse un normale paziente come gli altri, ma mi ha rivelato di essersi rivolto a me a causa di una specie di "visione", se così possiamo chiamarla. Pare che un'entità gli abbia predetto la fine del mondo come lo conosciamo, esattamente fra tre giorni. E poiché mi ha vista partecipare al tuo programma, mi ha chiesto di intercedere " spiegai. Perfino pronunciandole ad alta voce quelle parole mi suonavano surreali, indefinite. "Non dispongo di altri dettagli, purtroppo, è tutto quello che so" prendendo un altro sorso di vino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert scoppiò a ridere.
"Non so quale sia peggio..." disse divetito "... tu che hai dato spago a quel folle... o io che pensavo avessi accettato il mio invito solo per stare con me..." guardando Marin senza smettere di ridere. |
"Beh, innanzitutto ho accettato il tuo invito e dovresti già segnarlo come un passo avanti" replicai prontamente, con un sorriso sicuro.
"E poi, ho solo fatto il mio dovere" con un'alzata di spalle. "E quel tizio, per di più, stava iniziando a scaldarsi. Non dico che mi sembrasse proprio pericoloso, ma non mi sembrava molto in sé, ecco..." con aria pensierosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'hotel era davvero incantevole, con quel misto di decadenza e antica opulenza che faceva vagare la mente di noi scrittori come se in ognuna di quelle stanza fosse celato un mistero da scoprire.
Uno di quei misteri che si raccontano nei vecchi film, fatti di atmosfere soffuse e delicate, quei misteri che ti corrono dietro la notte, mentre cerchi di prendere sonno. Sorrisi, nel guardarmi intorno, immaginando come trasformare quel luogo nelle mie pagine. Mi elettrizzava l'idea di essere lì tutta sola. Un sogno che avevo fin da bambina, ma che solo dopo il successo della mia saga ho potuto permettermi. D'un tratto, le parole di Julis mi colpirono. "Ah sì? E cosa c'è nella stanza 701?" con un sorrisetto divertito. "Non è che perché non scrivo horror, una frase del genere non mi susciti immediatamente curiosità!" scherzai, guardandomi subito intorno per vedere, scioccamente, se la camera 701 fosse nei paraggi. |
"Bene, allora ora sai che quel tipo è un fanatico" disse Bert a Marin "e se dovesse di nuovo farsi vivo non esiterai a chiamare la polizia, no?" Facendole l'occhiolino. "Ora però direi di tornare alla nostra cena."
In quel momento il cameriere portò i loro piatti. "E poi devi ancora rivelarmi quel segreto, no." Divertito Bert a Marin. Juil sorrise. "Non c'è nulla di misterioso, nè alcun orrore." Disse divertito a Sunis. "Purtroppo la camera 701 affaccia sulla parte orientale del lago, dove un tempo c'era uno stabilimento chimico, fatto chiudere in seguito dalle autorità. Tuttavia aveva già inquinato buona parte del terreno intorno a esso. Per questo la direzione tiene chiusa la camera 701, in modo da evitare esalazioni sgradevoli e nocive a dipendenti e clienti." |
Annuii appena, sperando che filasse tutto liscio.
Onestamente, non avevo idea di come tutti ciò sarebbe andato, non sapevo come Sev avrebbe reagito al rifiuto di Bert e speravo che andasse tutto bene. "Quale? Quello per conquistare le donne complicate?" con un sorriso enigmatico. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Esattamete, mia cara." Disse Bert fissando Marin. "Proprio quel segreto." Facendole l'occhiolino.
In quello stesso istante la ragazza notò qualcuno in piedi, proprio davanti al muro dove il tipo col cappuccio aveva scritto. Era un uomo alto e anziano, dalla lunga barba bianca. E guardava proprio lei attraverso il vetro. |
"Chi ti dice che abbia interesse a condividere un'informazione di tale portata proprio con te?" Bluffando e poggiando il mento sulla mano, mentre mi sporgevo un po' più in avanti.
Notai poi che, vicino alla scritta, vi era un uomo anziano a fissarmi e mi chiesi cosa avessero tutti con me, quel giorno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, perchè difficilmente" disse Bert con vago sorriso a Marin "troveresti qualcuno migliore di me per carpire quel segreto, sai?" Divertito.
Un attimo dopo la ragazza notò che il vecchio era sparito. |
Il tipo era sparito.
Beh, meglio per me e per la mia serata. "Sì, è vero che sei troppo sicuro di te" commentai sorniona. "Cos'avresti, tu, più degli altri? Dimmi" con divertita curiosità, iniziando a mangiare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ammiccai lievemente a quelle parole di Juil.
"Oh se io dovessi nascondere un mistero, sarebbe proprio un tipo di scusa che userei!" facendo l'occhiolino al custode. Poi ridacchiai. "Ma si sa che noi scrittori siamo particolarmente fantasiosi e tendiamo a farci trasportare!" divertita. "C'è altro che deve mostrarmi?" Ero decisamente impaziente di avere quel luogo così unico solo per me. Un'esperienza che mi appariva decisamente esaltante. |
Juil rise.
"Se vuole soggiornare nella 701, prego." Disse divertito a Sunis. "Resterà delusa, temo." Scuotendo il capo. "No, non c'è altro da mostrare." Dandole le chiavi e le varie schede elettroniche per le porte interne. "Ora vado io. Le ho lasciato il numero d'emergenza della Forestale, in caso di bisogno." E andò via. Bert guardò Marin negli occhi. "Non penserai" disse sornione "che mi giochi tutte le mie carte ora, vero?" Facendole l'occhiolino. "Sei un tipo difficile, l'ho capito. Quindi devo giocare con prudenza e astuzia." Versando altro vino nei loro bicchieri. Marin, voltandosi verso il vetro, vide ancora quel vecchio in strada. https://upload.wikimedia.org/wikiped...rimordiale.png |
Lo ascoltai e le mie labbra si piegarono in un sorriso enigmatico e, dovevo ammetterlo, adulato.
Quando avevo avuto l'idea della cena, non pensavo che sarebbe stata così gradevole e si stava rivelando una sorpresa. "È molto onesto te lo concedo" con un risolino silenzioso. Nel frattempo, il tipo continuava a fissarmi ed iniziava a mettermi a disagio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert notò il disagio di Marin.
"Sei strana..." disse "... inquieta, nervosa... non so... va tutto bene? Forse hai bevuto troppo vino?" Il vecchio intanto era scomparso di nuovo. |
Bert si accorse che mi sentivo a disagio.
"No..." dissi "C'era un tipo, anziano, che continuava a fissarmi... Era inquietante..." dissi, scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert guardò attraverso i vetri fuori in strada, ma non vide nessuno di particolarmente inquietante.
Infatti il vecchio era andato via. "Forse" disse a Marin "preferisci andare? Vuoi che lasciamo questo ristorante?" E chiamò il cameriere per il conto. |
Era andato via, ma l'inquietudine era rimasta.
"Sì, magari prendo un po' d'aria" dissi, apprezzando ciò che stava facendo. Non sapevo cosa avessero tutti con me, quel giorno, ma era davvero assurdo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert annuì e pagò il conto, poi con Marin uscirono dal ristorante.
"La serata è ancora giovane..." disse lui sorridendo "... cosa ti piacerebbe fare ora? Una passeggiata al chiaro di Luna? O a rilassarci a casa mia?" |
Respirai a pieni polmoni quando uscimmo fuori.
"Grazie, avevo proprio bisogno di uscire fuori a prendere un po' d'aria" sorridendogli. Il mio sorriso, poi, mutò in qualcosa di più sornione. "Beh, hai detto che non volevi scoprire troppo presto le tue carte ed ora mi proponi di entrare nel tuo territorio? Scarsa memoria o cosa, signor Sper?" guardandolo con attenzione. "Avevi anche detto che saresti stato più furbo. Tuttavia..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise.
"Magari non è come credi." Disse poi a Marin. "Non è detto che voglia subito sedurti." Facendole l'occhiolino. "In realtà volevo farti vedere la lista di fanatici che ogni giorno mi scrivono. Profeti, medium, sensitivi e gente simile che mi chiede di venire in trasmissione. Così da dimostrarti come il tuo paziente non sia diverso da molti altri matti." Divertito. |
"Ah adesso io sarei in mala fede?" dissi, ridacchiando.
"Sapevo della scusa della collezione di farfalle, ma quella degli psicotici, dovuta al mio lavoro, è una tecnica di corteggiamento che ancora mi mancava" annuendo con fare teatrale. "E va bene, per questa volta mi fiderò di seguirti nella tana del lupo" guardandolo divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene, poi non ti lamentare di ciò che ti farò." Disse Bert facendo l'occhiolino a Marin, dopo aver riso di gusto per la battuta di lei sulla collezione di psicopatici. "Prego." Aprendo con marcata galanteria la portiera della Ferrari per farla salire.
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Lessi il biglietto e sollevai gli occhi al cielo, un sorriso divertito sulle labbra.
Cercai un vaso in cui sistemare i fiori, per poi farci una foto e caricarla sui social, accompagnandola da un cuore. Fu il modo più rapido che mi venne in mente per far sapere il mio apprezzamento. |
Scossi la testa con un sorriso sarcastico.
Entrai poi in macchina al suo gesto galante e mi chiesi che piega avrebbe preso la serata. Volevo scrollarmi di dosso le inquietudini e le strane sensazioni di quella giornata, senza pensarci ancora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Britty poco dopo vide arrivare la risposta al suo messaggio su Internet.
Era Jean Van Bell, che così rispondeva: "Wow, quel cuoricino è incoraggiante." La Ferrari di Bret sfrecciò sulla strada, fra le mille luci della città. Rapida raggiunse uno dei grattacieli del centro. Pochi minuti dopo l'ascensore stava portando Marin e Bret al 29° piano, dove c'era l'appartamento di lui. Era un ambiente molto ben arredato, con una splendida vista sulla città. Bret si tolse la giacca e mise della musica in sottofondo. "Mettita comoda..." disse a Marin "... vuoi bere qualcosa?" |
Sorrisi al messaggio di Jean, inviandogli successivamente un’emoticon che rideva.
”Hai avuto un bel pensiero che ho apprezzato molto! Spero di avere il modo per poter ricambiare.” |
Entrammo in pieno centro, fino al grattacielo in cui, al 29° piano, si trovava l'appartamento di Bert.
"Credo berrò ancora un po' di vino" risposi. Mi persi ad osservare il panorama fuori, dire che era notevole era poco. "Qui la vista è davvero mozzafiato " dissi incantata "Il mio loft è giusto alcuni piani più in basso rispetto a questo" con un risolino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise.
"Ne conosco uno in vendita." Disse a Marin portandole il vino. "L'appartamento intendo. Nell'Afra West Side. Il proprietario è un mio amico." Occhiolino. La risposta di Jean a Britty non si fece attendere, con tanto di emoticon: "Certo che puoi. Ti basterà digitare la parolina magica... cheeseburger. Conosco il miglior posto in cui li fanno. Quindi se sei anche tu, come me, stanca di cene e galà ricercate, dimmi di si e gusterai il panino più buono del mondo." |
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