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Icarius sorrise e si appoggiò a Clio per raggiungere la stanza per il bagno.
“Noto che molte cose per me scontate a te invece sfuggono, o le ignori addirittura...” disse mentre si incamminava con lei “... davvero dunque non hai mai lasciato questo luogo...” fissandola, essendo così vicino al suo viso “... beh, vorrà dire che ti insegnerò tutto ciò che so.” Divertito. “Magari partendo dai Greci, fino alle cose più semplici e piacevoli.” |
L'oceano.
Infinito, sterminato, misterioso, primordiale. Altea lo percorreva, ignorando però come. Aveva l'idea di camminare lieve sulle acque, quasi sospinta dal vento. Non riusciva a vedere i suoi piedi sulle onde e camminava seguendo la Via Lattea che meravigliosa attraversava il firmamento. Simile ad una strada sospesa tra l'orizzonte ed il cielo, il suo sciame di stelle eterne davvero pareva guidarla come una scia. Ed infine Altea giunse su una spiaggia di un'isola misteriosa. Come se l'avesse guidata davvero la Via Lattea. Si svegliò. Era sulla scialuppa con gli altri e la notte appariva ancora molto lunga. Ma l'immagine di quel sogno era vivo in lei.http://www.paolodesanti.net/files/47...=1411155761038 |
Taddeus sorrise fissando Dacey.
“Invece mi interessa moltissimo ciò che dite...” disse “... si, ho letto qualche libro del genere... mi piacciono le storie che lasciano volare via la mia fantasia... ditemi, qualche volta mi leggerete una delle vostre storie? Ma solo se volete...” |
Si appoggiò a me e sorrisi.
"Già.." annuendo "Conosco molto poco di Retania, figurati le cose di regni ancora più lontani.." divertita. "Certo che non ho mai lasciato questo luogo..." sospirai "Che senso avrebbe dire il contrario?" rabbuiandomi per un momento. Poi mi illuminai alle sue parole. Volevo davvero crederci, credere che avrei potuto imparare un sacco di cose nuove. "Mi piace, imparare cose nuove.." sorrisi, gaiamente "Non mi capita molto spesso.." divertita. Raggiungemmo la stanza da bagno, ed entrammo. Ecco, indicando la grande stanza con pavimenti policromi e una profonda vasca che la riempiva quasi integralmente. Nell'aria si potevano sentire i profumi delle essenze che le ancelle avevano sparso nell'acqua. "Eccoci..." sorrisi, guardandomi intorno, il vapore e il tepore lasciavano intendere che l'acqua era già calda. "Vuoi darmi i tuoi vestiti così li mando a lavare?" chiesi, candidamente. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...925156a807.jpg |
" Già... Avete colto il punto. E' proprio la fantasia che deve essere stimolata dalla lettura e per mia fortuna io ho una fervida immaginazione. Credo anche sia grazie a mio padre, pensate di vivere in mezzo a reperti e schizzi di animali leggendari...si impare a sognare ad occhi aperti" con un grande sorriso, incoraggiata a parlare dal suo apprezzamento.
"Naturalmente, per me sarà un piacere ma promettetemi di avere un giudizio sincero, non dovevo cercare di indorarmi la pillola" " Altezza avete mai letto qualcosa di Karishma Jones?" azzardai, nessuno sapeva che dietro a quel nome c'ero io. |
Quel sogno..così reale..la Via Lattea mi mostrava magicamente la strada della salvezza e mi trascinava sospinta da strana magia del Cosmo o arcano..i miei piedi scivolavano sulle onde come creatura del mare.
Mi svegliai e capii fu un sogno, ma guardai la volta celeste, e con un senso di tranquillità dissi solo.."Non prendetemi per pazza, sapete sono scettica di natura..ho fatto un sogno..dobbiamo seguire la Via Lattea e troveremo Terra..avanti remiamo." |
Nyoko ed Erien si avvicinarono a quella gente così intenta a fissare il lago.
“Perdonate...” disse il dotto elfo ad uno di quelli “... perchè tutti fissate con tanto interesse il lago?” “Per vedere il drago di Santa Rosa...” rispose quello. |
Spalancai gli occhi.
"Il drago?" Guardai fissa Erien come per poter scorgere il suo stupore. Che quella orma appartenesse a questo 'drago'? Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gwen, Gillen, Selia e Daniel cominciarono a scavare fra le macerie, seguendo il pianto di quel bambino.
Alla fine riuscirono a liberare un passaggio ostruito da una trave crollata e videro in un cunicolo una figura minuta avvolta da una coperta.http://www.weirdwildrealm.com/filmim...not-scared.jpg |
Scavammo e scavammo, finché non giungemmo in un cunicolo.
In fondo vedemmo una zona ostruita da una trave e lì c'era una figura minuta avvolta in una coperta. "Guarda..." a Gillen, indicando la figura. |
L'uomo colpito da Ghirò mandò un grido per quel calcio e poi i accasciò dolorante a terra.
Allora Prince ed i suoi uomini lo circondarono. “Bel lavoro, piccola...” disse Prince a Ghirò “... su, ragazzi, tiratelo su...” I suoi presero il nuovo arrivato e lo fecero alzare da terra. “Chi sei?” Prince a quello. “La stessa cosa vorrei chiedere a voi...” mormorò ansimando e tossendo “... questa è casa mia... voi che diavolo ci fate qui?” |
“Ripensandoci” disse Nasan a Gaynor “preferisco dedicarmi alla lettura dei vari documenti e contratti riguardanti sponsor e pubblicità...” sorridendo “... ti lascio quindi alla tua lettura, sicuramente più piacevole della mia.” Annuendo, per poi raggiungere la sua cabina.
Gaynor allora si rilassò coricandosi e prendendo il suo libro. Trascorsero alcuni minuti, quando iniziò a sentire dei rumori, forse provenienti dal ponte della nave. Tornò di nuovo il silenzio e poi ancora quegli strani rumori. Un attimo dopo dall'oblò lasciato aperto a causa del caldo, un'ombra, silenziosa e rapida, entrò nella sua cabina. Ne entrò poi un'altra ed un'altra ancora. Circondarono il letto della bella diva e prima che potesse gridare o tentare di difendersi una di quelle la immobilizzò, fino a farle perdere i sensi. Poi solo il buio. E quando Gaynor riaprì gli occhi tutto era mutato attorno a lei, come fosse un incubo assurdo e terribile. Il Sole cocente, la fitta vegetazione ed il suono ossessivo di sordi tamburi. Poi alcune braccia forti la presero di peso, trascinandola tra canti tribali sfrenati. http://4.bp.blogspot.com/-JuLWgmgZ8x...k/s1600/01.jpg |
"Ehi troppe domande e comunque devi rispondere prima alla nostra, noi te lo abbiamo chiesto per prima." Dissi imbronciata.
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Nasan declinò l'offerta di uno dei miei libri e così mi lasciò sola.
Presi allora uno dei miei romanzi preferiti, Dieci Piccoli Indiani, e mi misi a letto a leggere. Dopo poco sentii dei rumori, ma non ebbi neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che mi trovai circondata da alcune ombre, che mi catturarono facendomi perdere i sensi. Quando mi risvegliai, mi ritrovai in quella che mi sembrava una foresta, assordata da canti tribali e suono di tamburi, dove alcuni uomini che mi parevano gli stessi indigeni incontrati quel mattino mi presero di peso, trascinandomi con loro. È un incubo... pensai... è solo un incubo... ora mi risveglierò... Ma non mi risvegliavo, e allora in preda al terrore cominciai ad urlare... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
EPISODIO III: Il re dei mostri
“Ho visto sorgere dall'abisso della mia immaginazioni mostri e demoni terribili nel loro essere visionari, eppure reali come lo siamo io e voi adesso.” (Go Nagai) “Sarò il più imparziale e severo dei giudici.” Disse sorridendo Taddeus a Dacey. “Karishma Jones?” Ripetè. “No, non credo di aver mai letto, né sentito questo nome... confesso dunque la mia ignoranza.” Sospirò. “Ditemi, è la vostra scrittrice preferita” La carrozza tornò al palazzo, atterranno nel cortile colonnato. In breve il principe e la bella scrittrice in erba raggiunsero le sale interne. “Oggi non ho voglia di dedicarmi ad udienze e questioni legate al protocollo reale...” mormorò il reggente di Retania “... posso sperare di avere la vostra compagnia per il resto della giornata? Abbiamo un discorso interrotto, no? Riguardo libri e scrittori...” sorridendo a Dacey.http://cdn.mode.com/files/15492f7092...14675722de.jpg |
“Oh, lo farei volentieri...” disse Icarius sorridendo a Clio “... ma poi? Resterei nudo davanti a te... non che mi dispiaccia, anzi... ma forse dovresti voltarti...” facendole l'occhiolino.
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" Vi credo sulla parola" con un sorriso mentre la carrozza girava per ritornare al Palazzo, entrando nel cortile.
" La mia preferita... si possiamo dire così" dissi scendendo dalla carrozza. Per un attimo ero stata tentata di rivelargli il mio pseudonimo. Entrammo nelle grandi sale ed io ero pronta a concedarmi, certa che il principe era atteso per numerosi impegni. "La mia compagnia Altezza?" restando a fissarlo piuttosto sorpresa, " si, certo naturalmente...libri e scrittori, come dimenticare. Permettetemi soltanto di avvisare mio padre che ho fatto ritorno e sarò subito da voi." Mi allontanai dopo un inchino fino allo studio. "Papà...Come procedono i tuoi studi?"chiesi speranzosa, "vorrei poterti assistere ma sono impegnata, il principe ha richiesto la mia presenza per la giornata. Ci vediamo a cena" parlando sul ciglio della porta. Tornai quindi nel salone. "Eccomi Maestà...dunque dicevamo... Karishma Jones... dovreste davvero leggere qualcosa e dirmi che ne pensate". |
La scialuppa proseguiva in balia di correnti e venti sconosciuti, ad una latitudine ed una longitudine ignote, col suo equipaggio ormai senza più cibo, né acqua.
“Dobbiamo solo sperare nella Buona Sorte...” disse Ulpa ad Altea. “Dottore...” uno degli uomini a Raspion “... ho sete... io... io voglio bere l'acqua salata...” “Sciocco!” Lo riprese Raspion. “Perderesti il senno! Avanti, continuiamo a remare... tra non molto sarà giorno...” |
Iniziammo a remare..."Non bevete acqua salata..i pirati dicevano si impazziva" asserii guardando l' uomo strabiliata da quella affermazione. Come poteva dire una cosa del genere.."Si farà giorno..presto muoviamoci..dobbiamo far fede sulla forza nelle nostre braccia e quella mentale". Mi chiedevo dove mai fossimo..non vi era l' ombra di una nave, non si vedevano aerei e nulla ma io guardavo la Via Lattea.
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Erien guardò Nyoko negli occhi e con lei probabilmente condivise la medesima sensazione.
“Perdonate...” disse all'uomo che fissava il lago “... il Drago di Santa Rosa... che nome curioso...” “Secondo la leggenda” fece quello “un terribile drago infestava queste terre appestando l'aria e rendendo impossibile la vita alla gente del posto... fin quando arrivò Santa Rosa che promise a tutti loro di liberarli dal drago se si fossero convertiti alla Fede Cristiana... la gente accettò e la Santa coltivò delle rose che con il loro profumo liberarono l'aria dall'alito pestilenziale del mostro, imponendogli di fuggire nel lago e restare lì per sempre...” |
Ascoltai il racconto dell'uomo, fantastico. Un'altra leggenda. Tutti si basavano su quelle ormai. Mi riscossi e provai a parlare.
"Perdonatemi, ma... Se il drago è stato chiuso dentro questo lago da questa santa. Come mai siete tutti qui a guardare? La promessa è stata infranta?" tenendo la mano ferma sulla spada. Non si era mai troppo prudenti. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gillen si calò nel fossato tra le macerie, fino a raggiungere la figura avvolta da quella coperta.
“Ehi...” disse “... chi sei? Cosa fai qui?” Ma la figura non rispose. Allora il giovane guardò in su verso Gwen, per poi avvicinarsi e tirò via la coperta, scoprendo la misteriosa figura. |
Gillen si addentrò in quello spazio angusto, ma non ricevette alcuna risposta.
Ci scambiamo allora un'occhiata perplessa, lui tirò via la coperta e tutti restammo col fiato sospeso. |
La foresta tropicale, imponente e sterminata, primordiale e pulsante di infinite forme di vita volanti, striscianti o celate negli abissi più profondi del suo ventre sconosciuto e selvaggio era ora attraversata e scossa da un frastuono orribile di grida, di gemiti, canti, fischi e versi incomprensibili, capaci di far gelare il sangue.
Alberi secolari dai rami avvolgenti carichi di foglie ed animali, insetti e frutti dal veleno immediato e mortale, correvano come colonne naturali ed invalicabili, tra l'imponente massa di acque divise in una moltitudine di fiumiciattoli e canali che frastagliavano in tutte le direzioni possibili l'immensa estensione di terre. E poi sterminate piantagioni di bambù spinosi, stretti gli uni contro gli altri, le cui alte cime stavano immobili per l'assenza totale del vento, come se quel luogo fosse incantato da chissà quale maleficio. Tutt'intorno l'aria era appestata dalle esalazioni insopportabili di centinaia di corpi umani che imputridivano nelle torbide ed afose acque dei canali. Gaynor riprese conoscenza in quella Babele di suoni ed odori, tra decine e decine di selvaggi che danzavano ed urlavano con i loro corpi tatuati e martoriati da spilli ed ossi dall'alto e sconosciuto valore rituale. La bellissima diva stava legata su una letto di rami e foglie strette fra loro, come quegli indigeni volessero offrirla in sacrificio al blasfemo mistero di quel luogo. Quattro robusti selvaggi presero la primitiva branda su cui era immobilizzata e la issarono sulle loro spalle muscolose e curve, portandola poi in una sorta di processione, fino a giungere davanti ad una donna nera che inalava i fumi allucinogeni di qualche erba sconosciuta.http://i56.tinypic.com/334uqa9.jpg |
Taddeus attese il ritorno di Dacey e nel vederla tornare sorrise.
“Allora andate a prendere uno dei suoi libri” disse “e me ne leggerete qualche pagina. Magari mentre passeggeremo nei giardini di palazzo.” |
Annuii ma non accennai ad allontanarmi per prendere qualcosa.
" Li conosco molto bene, non ho bisogno di un libro sotto mano..." con fare un po' enigmatico. "Vogliamo andare?" indicando i giardini e porgendogli il braccio affinché mi seguisse. E solo quando fummo tra le piante lussureggianti feci la mia piccola confessione. " Sono io Karishma Jones... Cioè è il mio nome di penna per quando scrivo. Come vi dicevo a mio padre non va molto che io scriva." |
La scialuppa proseguì fino a quando l'orizzonte cominciò a tingersi di un vago chiarore.
Giunse l'alba e le onde dell'oceano pian pian presero a schiarirsi. Ma solo quando il Sole si staccò dall'orizzonte Altea e gli altri naufraghi intravidero finalmente la terraferma in lontananza.http://images.forwallpaper.com/files...blue-sky_p.jpg |
Dopo aver perso di nuovo conoscenza, mi risvegliai nel cuore della foresta, in quello che supponevo fosse il villaggio degli indigeni. Erano tutti impegnati nei loro balli tribali, tra le loro stesse urla ed un fetore disumano che impregnava l'aria. Ero stesa e legata su di una rudimentale branda, che alcuni di loro si issarono poi in spalla per portarmi al cospetto di una donna nera, che stava fumando chissà quale erba allucinogena. Il terrore mi impediva di parlare, anche persino di pensare. Non riuscivo a muovere un muscolo, irrigidita dalla paura e dal pensiero della fine che avrei fatto di lì a poco.
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“Questo lago” disse l'uomo a Nyoko “è la naturale dimora del drago. Esso non lo abbandona mai, ma secondo alcuni, di tanto in tanto fuoriesce tra le acque ed allora è possibile vederlo.”
“Qualcuno lo ha visto?” Chiese Erien. “Nessuno che io conosca.” Rispose l'uomo. “Già...” sarcastico Erien. |
Remammo senza sosta, ormai il Cielo si stava schiarendo ma fu una benedizione.."Guardate" indicai "Vi è terra, sembra un' isola .. speriamo non sia pericolosa, dobbiamo fare attenzione" e continuammo a remare fino ad avvicinarsi...quel sogno si era rivelato vero ed io ero stupefatta.
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Gillen tirò via la coperta, scoprendo la misteriosa figura.
“Un bambino...” disse stupito fissando colui che era uscito dalla coperta “... è un bambino...” guardando poi Gwen che stava sopra, all'eccesso del fossato. Era un bambino sporco, malnutrito e spaventato. |
Quei selvaggi erano come sotto l'effetto di un'estasi avvolgente, simile ad una sorta di magia collettiva, ballando e urlando come ossessi.
Gaynor fu portata davanti ad una donna completamente stravolta da chissà quale sostanza allucinogena, che pronunciava parole incomprensibili con la bava alla bocca e gli occhi completamente bianchi. Poi bagnò il volto della bionda diva con la sua saliva e tutti gli indigeni esultarono. Allora Gaynor, sempre su quella primitiva brandina, fu portata davanti alle monumentali palizzate che aveva visto in precedenza con i suoi amici. Una monumentale porta fu aperta da decine e decine di selvaggi grazie a corde lunghe e spesse. La ragazza così fu portata oltre quella titanica soglia e poi gli indigeni andarono via richiudendo la porta, lasciandola sala in quello scorcio dimenticato della foresta, come se fosse il solenne tributo, l'orrendo sacrificio, il terribile pasto di qualche oscura divinità pagana. http://www.cdhv.it/dati/locandine/Ma...ng_Kong_05.jpg |
Quando Gillen tirò via la coperta,scoprì un bambino.
Sembrava terrorizzato, oltre che essere malnutrito e sporco. "Vedi se riesci a portarlo fuori. È pericoloso là sotto, potrebbe crollare tutto" dissi al ragazzo. http://l7.alamy.com/zooms/85864372e1...003-bpjgtg.jpg |
Taddeus fu piacevolmente sorpreso da quella rivelazione di Dacey.
“Voi...” disse stupito “... voi siete...” sorrise “... questa si che è una sorpresa!” Esclamò. “Si, mi avete decisamente sorpreso!” Divertito. “Su, ora sono troppo curioso... voglio assolutamente sentire qualcuno dei vostri scritti...” raggiungendo con lei un albero frondoso del giardino “... si, sono troppo impaziente...” sedendosi ai piedi dell'albero con un cenno a lei di fare altrettanto. |
Tutti esultarono nel vedere la terraferma.
Naturalmente le loro forze, trainate dall'entusiasmo e dalla vitalità ritrovate, si triplicarono. Remarono forte e dopo un paio d'ore erano giunti nella baia di quella che si rivelò ai loro occhi essere un'isola. Appariva come un gigantesco blocco di granito nero in mezzo al mare. E nel vederla, Altea sentì un profondo senso di angoscia, poichè un luogo simile era per forza di cose disabitato.http://2.bp.blogspot.com/-tU0lcn6x92...fKong+(40).jpg |
" Vi prego però di mantenere questo mio segreto" guardandolo seria per poi sedermi accanto a lui sotto l'albero.
" Vi ho sorpreso? Pensavo che un uomo come voi avesse visto talmente tante cose da non sorprendersi più per una cosina così" con un leggero sorriso. " Va bene Altezza allora uhm... sto ancora lavorando su questa idea a dire il vero, per cui potrebbe essere un po' confuso al momento." Socchiusi gli occhi cercando la concentrazione giusta. " La storia parte da un sogno... Di una ragazza che non dorme mai perché appena chiude gli occhi viaggia in un'altra dimensione, totalmente diversa da quella che lei conosce, qualcosa che la destabilizza perché è una specie di mondo sottosopra. La ragazza si sente smarrita in quei luoghi estranei e sempre contaminati dalla nebbia...ma non era nebbia. Erano fumi, fumi di motori, di un oggetto sconosciuto alla ragazza, un oggetto che si potrebbe definire del futuro" |
Quell'orribile donna strafatta, che continuava a parlare nella sua incomprensibile lingua, mi sputò in faccia spalmandomi la sua fetida e viscida saliva sul viso. Lo schifo di quella situazione, unito al terrore, fu troppo per me e così, non potendomi muovere perché legata, mi sfogai nell'unico modo che potevo: piansi, piansi e ancora piansi, fino a che le lacrime mi bruciarono gli occhi.
Dopo poco, fui portata verso la gigantesca palizzata davanti alla quale poche ore prima mi ero fatta fotografare sorridente. In quella stessa palizzata, decine di selvaggi aprirono un'enorme porta tirandola con lunghe e forti corde. E oltre quella porta mi condussero gli indigeni, sempre legata, salvo poi andarsene e richiudersela alle spalle, lasciandomi sola in quell'angolo dimenticato da Dio e dagli uomini. In preda alla disperazione, cominciai a gridare sperando che qualcuno potesse sentirmi. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gillen annuì a Gwen e si chinò sul bambino, per poi prenderlo in braccio.
Con lui allora risalì, arrampicandosi sui detriti più sporgenti. “Ecco...” disse portandolo in mezzo alle due fate ed a Daniel. “Trema dalla paura...” fece Selia. “Avrà fame...” Daniel. “Ehi, piccolo...” Gillen al bambino “... ora sei al sicuro e noi siamo amici... mi puoi capire? Vuoi dirci il tuo nome?” Ma quello restò in silenzio. |
Arrivammo all' isola...la guardavo attentamente, tutti esultavano ma io ero seria e guardai Raspion ed Ulpa.."Che strana roccia..tutta nera..non sarà un vulcano? Magari spento...sembra disabitata questa Isola..oh bella..dovremmo allora sopravvivere".
Portammo la barca fino alla spiaggia e feci cenno ad Ulpa e Raspion di scendere.."Perlustriamola..anche se non abbiamo via di scelta..rimanere qui o morire nel mare". E feci solo pochi passi all' erta. http://www.superherohype.com/assets/...dow-header.jpg |
Gillen risalì col bambino, per poi portarlo in mezzo a noi.
Aveva così tanta paura che tremava. "Dubito che parlerà ora, è troppo scosso... Credo che l'unica cosa da fare sia portarlo al castello, così da dargli da mangiare, farlo riposare e poi vedremo il da farsi... Che dici?" a Gillen. |
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