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Tatiana annuì poco convinta a Gwen e le due vampire presero ad avvicinarsi a quell'ombra.
Subito un flebile raggio di Luna, pallido e cupo, si fece largo tra i rami di uno dei cipressi del cortile, sfiorando quella figura che si rivelò essere un uomo. Era alto e magro, il viso perfettamente sbarbato fatta eccezione per due eleganti baffetti scuri. La bocca era sottile, di taglio crudele, con due labbra meravigliosamente rosse che facevano da contrasto col pallore generale e cupo del suo volto. Gli occhi erano di un vermiglio scuro, quasi purpureo, i capelli lunghi e neri, pettinati con cura all'indietro. Era vestito di tutto punto, come se appartenesse ad un'aristocrazia straniera, con un lungo mantello nero ed un berretto ampio e foderato. “Buonasera...” disse con un perfetto Sygmese, benchè la cadenza tradisse un accento diverso e togliendosi il berretto. Fissava le due belle vampire, soprattutto Gwen con un'insistenza che poteva di certo apparire inopportuna, se non addirittura sinistra. http://img.izismile.com/img/img5/201...ces_640_12.jpg Altea uscì sul balconcino e vide che sull'albero c'era qualcuno. Lo riconobbe: era il giovane Furio. Se ne stava tra le foglie, fissando il cielo con una strana e malinconica luce negli occhi. Poi si voltò piano verso la dama. “Ho sentito una vecchia storia...” disse “... se si fissa troppo la Luna allora si può morire e diventare un fantasma... ma io non ci credo... la Luna non aiuta mai gli innamorati... è crudele e lontana... non vive nel mondo, ma nello spazio... non è amica degli uomini... è pallida e cattiva...” |
Era Furio e guardava la Luna, ma alle sue parole rimasi sbigottita.
Salii sull' albero e mi misi vicino a lui.. "Eppure la Luna ispira da sempre gli innamorati, i poeti e i letterati, come puoi dire questo..io amo la Luna, così misteriosa e bella" e forse io ero come la Luna...misteriosa e fredda a volte e pallida. "Trasformarsi in un fantasma...dove hai sentito questa leggenda?" lo guardai incuriosita. |
La Luna illuminò la figura, che assunse i contorni di un uomo.
Ben vestito, anche se con un evidente sentore straniero. Si voltò, mostrando degli occhi quasi purpurei, il volto appena caratterizzato da baffi scuri, come i lunghi capelli portati all'indietro. Quel sentore forestiero si avvertì anche nel suo accento e il suo sguardo era molto insistente, a differenza di quello curioso negli occhioni grandi di Elv. "Buonasera" risposi sorridendo e porgendogli la mano "Sono la contessa Gwen Ygraal, e lei è la contessa Tatiana Sokolovna" presentando entrambe. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1618d62f86.jpg |
Altea raggiunse Furio sul ramo, suscitando il suo sorriso.
“Perchè mi avete detto che amate un fantasma...” disse lui “... ed io...” esitò “... voglio essere amato da voi.” Quasi dicendolo tutto d'un fiato, come a voler trovare il coraggio. Per il tutto il tragitto in carrozza l'uomo non poté fare a meno di guardare la bella e disinibita Lys, cercando spesso con la coda dell'occhio la sua generosa scollatura. Attraversavano il bosco di Chanty, così poeticamente racchiuso ed incorniciato da quelle dolci colline tappezzate dai vitigni, dagli ulivi, con gli austeri cipressi svettanti ed incantati, i casolari sparsi qua e là, gli antichi castelli ammantati di rampicanti e muschio. “Il Maresciallo” disse l'uomo “è senza dubbio un uomo straordinario. Di quelli psdroni del loro Tempo e dei loro simili. Sembra nato per esercitare il potere, madama. E' un uomo d'armi, dunque pratico, dai modi spicci e temerario. Da poco peso alla cultura, ma molto invece all'azione ed alla risolutezza. E' forte forse come solo Ercole poteva esserlo e sicuramente per voi guardarvi i suoi favori e la sua protezione sarebbe cosa assai saggia.” Con tono allusivo. “Onoratissimo...” disse lui sfiorando con le labbra rosse la mano di Tatiana “... fortunatissimo...” facendo poi lo stesso con quella di Gwen, stavolta con un lieve bacio più insistente, guardandola fissa, per poi sorridere appena e mostrando i suoi denti magnificamente bianchi ed aguzzi. “Amate la solitudine noto.” Tatiana con un sorriso civettuolo. “Più che altro la temo...” rispose lui “... sono straniero e provengo da un paese lontano, assai diverso da questa verde e libera terra... le nostre foreste non sono dolci, ma cupe e selvagge, mentre le nostre donne non posseggono il dono della bellezza come invece la natura ha disposto in modo così generoso nei vostri confronti, mie signore...” fissando soprattutto Gwen “... dunque per questo, ignorando i modi per convivere con gli altri abitanti di queste fiabesche lande, prediligo la solitudine.” Con un lieve inchino del capo. |
"Sei un pazzo...un folle..significherebbe la morte per te, ti preferisco vivo" pensando intensamente e sospirando pensando al tocco di lui sulla mia pelle, sul collo..sembrava vivo..avevo sentito il calore della sua mano.
"Che dici...io non ho sonno..andiamo a gironzolare in giro, magari per il Palazzo di notte, in giro di misteri..magari scopriamo qualcosa..andiamo nella biblioteca" lo guardai come una bambina curiosa. |
Dopo aver quasi sfiorato la mano di Tatiana, baciò la mia, ma con lieve insistenza, con le labbra sottili, affilate e rosse, scoprendo appena i denti.
Notai subito il cambiamento di tono di Tatiana e dentro di me alzai gli occhi al cielo. Ascoltai poi la risposta del vampiro e sorrisi. "Lusingata, signore" mormorai "Con chi abbiamo l'onore di parlare?" chiesi poi, curiosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Altea, il volto di Furio si illuminò con un bellissimo sorriso.
“Si...” disse lui come se non si aspettasse tanta fortuna “... oh si! Si, certo!” Esclamò. Allora scese dall'albero ed aiutò la dama a fare lo stesso. Era notte fonda e tutto il palazzo dormiva. Forse il mondo intero dormiva, eccetto loro due. Lui guardò Gwen con quei suoi occhi così mutevoli che sembravano celare un'infinità di misteri, di secoli, di fughe, di cacce perdute e di passioni proibite. Un velo purpureo simile a certi crepuscoli di monti stranieri e selvaggi, dove la fantasia e la pura da sempre si perde in mondi gotici e dannati, intrisi di sinistro romanticismo e segreta voluttà. “Mi perdonerete” disse alla vampira dai capelli rossi “se vi nego il mio nome? Per un voto ho giurato di serbarlo e fino a quando non porterò a termine una promessa esso sarà segno della mia debolezza.” Guardandola con quell'insistenza che adesso poteva diventare quasi opprimente, forse. “Se avrò la vostra comprensione ed il vostro assenso vi giuro che null'altro vi negherò ed ogni vostro desiderio sarà per me un ordine ed un pegno alla vostra generosità.” Con un lieve inchino. |
Mi piaceva quel panorama, quelle colline erano rassicuranti in un certo qual modo, sognanti quasi, un paesaggio che sembrava trasmettere tranquillità e pace.
Tornai a guardare il messo accanto a me, ascoltando avidamente ogni informazione che poteva darmi su questo Maresciallo. "Sembra un uomo davvero incredibile da come lo descrivete, uno di quelli che fanno perdere la testa alle donne, dico bene?" con un sorrisetto malizioso. "E ditemi, questo Maresciallo ha anche un nome?" incuriosita. |
Scendemmo dall 'olmo e Furio mi aiutò come sempre ed entrammo da una porta laterale aperta.
"Facciamo silenzio" a bassa voce.."E' strano, senti..sembra tutto il Palazzo sia addormentato, quasi incantato..addormentato per noi...andiamo all' avventura, ho visto una libreria piena di oggetti e libri ma non sono entrata ancora" vieni. Camminavamo piano nel marmo freddo sotto i miei piedi nudi quando raggiungemmo una porta intarsiata, era semiaperta e lo feci entrare per primo e la chiusi. Accesi un candeliere..."Guarda che meraviglia..che posto strano..pieno di oggetti strani" guardandomi attorno e vicino a Furio. |
L'espressione che aveva negli occhi era strana.
In un certo senso, non era dissimile da quella degli occhi del Maestro, solo con una spruzzata di voluttà in più. E i suoi sguardi erano sempre più insistenti, avrei osato dire quasi opprimenti. Ascoltai e mi disse di non poter dire il suo nome. Abbozzai un sorriso composto e superbo a quelle ultime parole su di me e per un attimo distolsi lo sguardo. "Ma certo, rispetto la vostra posizione, non potrei non farlo" acconsentii, con tono cordiale. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...83b161220a.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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