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“Sceglierai tu il posto adatto.” Disse Gurenbarba ad Elv, per poi ordinare a Tharos di portare il secchio a prua.
“Magari anche più in alto...” mormorò Elv, mentre caricava il fucile. “Sul pennone di prua!” Ordinò il capitano e Tharos obbedì. “Dieci piedi?” Chiese Gurenbarba. “Anche di più...” fece Elv. “Ah, davvero?” Ridendo il capitano. “Venti? Trenta? Quaranta? Forse cinquanta? O magari sessanta?” “Anche in cima al pennone.” Disse Elv. “Buffone!” Gridò qualcuno della ciurma. “In cima, Tharos!” Esclamò Gurenbarba. E quando il secchio fu posto in cima al pennone, Elv guardò ancora Gwen, per poi prendere la mira e sparare. |
Il contrabbandiere guardò Dacey che si sedette a fatica sulla sedia ed annuì.
Poi uscì dalla stanza. Fuori le manovre continuavano, tra le grida dell'equipaggio e il vocio confuso dei profughi. Poi, ad un tratto, di nuovo qualcuno bussò alla porta della cabina. “Sono io, il capitano...” disse da fuori Dension “... posso entrare?” |
*- La stanza é tua, é naturale che tu possa entrare - dissi con un sorriso udendo la voce del capitano.
Poteva essere quella la mia occasione per imbarcarmi nell'avventura? Doveva esserlo,ma come, per parlargliene avrei dovuto ammettere che avevo sbirciato nelle sue memorie e non me avevo il coraggio. Solo allora mi accorsi che nella fretta il diario era stato riposto in modo errato.* |
Elv fece spostare il secchio, facendolo mettere in cima al pennone.
Si volto` ancora un attimo a guardarmi, prese la mira ed io trattenni il fiato. Poi sparo`. |
La porta si aprì ed il capitano entrò nella cabina.
“Si, la cabina è la mia” disse sorridendo a Dacey “ma dentro vi è una passeggera, non una mia concubina e magari ti stavi vestendo.” La guardò. “L'uomo che ho mandato per avvertirti dell'imminente arrivo dice che sei ancora affaticata nel muoverti. Come ti senti? Riesci ad alzarti e camminare per scendere a terra?” |
Elv sparò.
Trascorsero forse due secondi. Due secondi quasi infiniti per Gwen che assisteva. Due secondi. Tanti impiegò il proiettile per raggiungere la cima dell'alto pennone. Due secondi ed il secchio saltò in aria, per poi cadere diritto sul ponte e fracassandosi davanti a tutti. “Colpito in pieno...” disse uno dei filibustieri “... incredibile...” “Dove hai imparato a sparare così?” Chiese Gurenbarba. “In mare, capitano.” Sorridendo Elv e lanciando il fucile a Tharos. “E' l'università di noi pirati.” Per poi voltarsi e fare l'occhiolino a Gwen. |
Trascorsero due secondi dal colpo.
Due secondi, che a me parvero secoli. Due secondi, poi un rumore metallico e il secchio crollava sul ponte. Ripresi finalmente a respirare, sebbene non avessi dubbi sull'esito della gara. Tutti, perfino Gurenbarba, rimasero sorpresi dalla bravura di Elv, che si volto` ancora a guardarmi, facendomi l'occhiolino ed io risi. |
“Dunque” disse Elv a Gurenbarba “mi tocca un'altra uscita. Posso scendere ancora a terra.”
“Si, ma solo un'ora.” Stizzito Gurenbarba. Elv annuì e raggiunse Gwen. Ma proprio in quel momento a loro due si avvicinò il vecchio della locanda. E fortunatamente non riconobbe la ragazza. |
Sospirai.
"Dici? Spero di no, dai.. Mi auguro sia stata felice..." Con un sorriso "So solo che doveva amarlo tanto... Magari Damasgrada un giorno mi mostrerà un momento felice.." Mormorai, guardando il sole. Poi se ne andò, e sentii improvvisamene freddo. Sospirai, frugando nella borsa per prendere il vestitino blu che avevo portato, era molto semplice, con una scollatura a v, la gonna leggermente ampia corta sopra il ginocchio. Con una giacchettina e gli stivali neri, sembravo proprio la studiosa per cui dovevo passare. Così, una volta pronta, scesi di sotto. |
Gurenbarba concesse ad Elv, e implicitamente anche a me, un'ora di libera uscita.
Il pirata mi raggiunse ed io circondai il suo collo con le braccia, ma proprio in quel momento l'anziano mendicante si avvicino`, pero` stranamente non mi riconobbe ed io ne fui sollevata. |
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