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C'era gente, c'era troppa gente, maledizione.
Ma proprio ora che potevo scoprire a che cosa serviva quella pasta vitrea e chi era quello strano tizio. Sbuffai. Dovevo andarmene di lì, e subito. Spiccai un balzo per raggiungere il soffitto, e da lì cercai di sgattaiolare via, rapida e veloce come un'ombra della notte, verso la finestra. https://i.gifer.com/8Kms.gif |
Brain salutò Altea, che con la sua governante lasciarono la locanda e poi il borgo, dirette verso Afragolopolis.
La città era circa ad un'ora di carrozza da lì. Elv guardò contrariato Gwen, per poi sbuffare e stendersi all'indietro. "Al diavolo..." disse nervoso "... io però non posso mancare al mio appuntamento... è troppo importante..." Destresya veloce saltò via, lasciando la sala ed arrampicandosi poi sulle murature esterne del palazzo avvolto dalla notte. Dopo qualche istante però, dalla finestra spalancata da cui la bella vampira era uscita, non si sentiva più nulla. Un cupo silenzio proveniva dall'interno del castello, come se non ci fosse nessuno dentro. |
Sospirai.
"Non so Che dirvi, sentite bene da voi che non potete neanche reggervi in piedi" commentai. "Non voglio essere indiscreti, ma se mi dite di che si tratta posso provare ad aiutarvi." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen.
"Non credo sia il caso..." disse "... non penso possiate aiutarmi in ciò che devo fare... non è una situazione adatta a voi..." |
Assunsi un'espressione ironica e sarcastica.
"E quali sarebbero le situazioni adatte a me?" con aria divertita e curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, siete un'aristocratica, dunque le situazioni futili, mondane ed appariscenti sono quelle adatte a voi." Disse Elv a Gwen. "Quello è il vostro mondo ed è lontanissimo da quello che io invece sogno ogni giorno. Nel mondo che io vorrei i vostri privilegi non esistono e neanche quelli come voi hanno un posto in cui stare." Con rabbia.
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Insisteva, continuava imperterrito.
"Beh, è evidente che le mie parole di poco fa hanno sortito un effetto solo temporaneo e visto che valutate così scarsamente la mia opinione, siete libero di andare. L'appuntamento non è certo il mio e voi non siete prigioniero. Addio, messere" conclusi il discorso con un vago sorriso, poi senza attendere una risposta uscii in giardino, in attesa di sapere quanti passo avrebbe compiuto prima di stramazzare al suolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen uscì in giardino.
Era una sera fredda e limpida, con sciami di stelle pullulanti in una volta celeste dai riflessi di un cobaldo scuro ed impenetrabile, colmo di segreti che forse i mortali non avrebbero mai svelato. Marte, rosso e luminoso, sferzava il buio del cielo fisso a Meridione ed un silenzio ancestrale avvolgeva ogni cosa. Trascorsero lunghi minuti, poi Mary raggiunse Gwen nel giardino. "Madamigella..." disse "... quell'uomo chiede di parlarvi..." |
Era una sera fresca e limpida, il vento era leggero ma sferzante e pungente.
Il cielo scuro sembrava sovrastarmi, nel mentre che lo guardavo. Arrivò Mary, dicendomi che il nostro ospite voleva parlarmi. "Vediamo cosa c'è adesso..." quasi sbuffando. Tornai in camera. "Credevo foste già in punto di uscita..." commentai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...8f2ddcaf89.jpg |
"Se avessi potuto" disse Elv a Gwen "sarei già andato... ma evidentemente il vostro medico aveva ragione... e sia, a mali estremi... estremi rimedi..." rassegnato "... credo dovrò accettare il vostro aiuto per andare al mio appuntamento di stanotte..." tenendo a freno l'orgoglio.
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