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La situazione mi stava sfuggendo di mano, quando arrivò il tenente Clio.
"Quel tipo ci ha importunati senza motivo e la situazione è degenerata" dissi tesa alla donna. |
“Beh, Città di Capomazda è particolare...” disse Levet a Dacey, mentre insieme passeggiavano mano nella mano per il borgo “... non è paragonabile per dimensioni ad altre città dell'impero, come Acernia o Nolhia, perchè fino a qualche secolo fa era la cittadella proibita degli imperatori, il cui accesso era vietato a chi non aveva sangue nobile. Ma il suo stile architettonico è monumentale. La grandezza dei suoi imperatori è racchiusa nei palazzi, nelle cappelle, nelle chiese e naturalmente nella dimora imperiale. Vedrete, vi piacerà viverci.” Sorridendole. “Una ragazza bella come voi deve per forza vivere in un luogo degno.”
E passeggiando arrivarono davanti al banchetto del tiro a segno, dove Guisgard vinse per lei quell'antico monile. |
Annuii a Gwen.
Si, decisamente vestirmi da civile era stata una buona idea. Non mi piaceva che importunassero così i miei uomini, proprio per niente. "Sta tranquilla, sono sicuro che sa cavarsela..." Dissi ad alta voce, in modo che Fermer capisse che ero lì "In caso contrario, basta dirlo.." Sempre a voce alta. In caso di necessità sarei intervenuta, ma non volevo certo far fare brutta fiuta al dottore davanti alla sua infermiera. Non me l'avrebbe mai perdonato, e Fermer era un brav'uomo, meritava di difendere il suo onore. |
Gwen raccontò tutto a Clio,mentre Fermer ed Agian continuavano a darsele.
Alla fine la gente accorsa riuscì a separarli. “Dannati militari...” disse ansimando Agian “... solo perchè indossate una divisa credete di poter fare i vostri comodi... ma non la passerete liscia...” “Hai cominciato tu a provocare e ad offendere...” Fermer. |
Osservai tutta la scena.
Ero tentata di intervenire, ma dovevo mantenere un profilo basso se volevo trovare quel tipo. Tuttavia le parole di quell'uomo accesero il mio sangue di rabbia, e trattenermi fu difficile. Mi avvicinai al dottore. "Stai bene?" Gli chiesi, alzando gli occhi su di lui. Dovevo proseguire ma non avrei mai abbandonato uno dei miei. |
Finalmente le persone intervenute riuscirono a separarli e la rissa cessò.
Subito mi avvicinai a Fermer, controllando se avesse bisogno di medicazioni. "Deformazione professionale" dissi sorridendo, poi mi voltai verso Clio "Grazie tenente, anche solo per la vostra presenza." |
Sembrava davvero un bel posto. Un luogo dove forse avrei potuto dimenticare tutte le inquietudini e ricominciare .
I ricordi però faticavano a cancellarsi. Il rivedere la bancarella, per esempio, mi fece sorridere riportando alla mente quel momento di felicità che avevo vissuto con Guisgard. << Sono certa che mi troverò bene a Città di Capomazda. Specie ora che ho un amico>> gli sorrisi voltandomi per tornare da dove arrivavamo << forse ora é meglio tornare alla taverna>> Volevo trovare Guisgard e chiarire il suo comportamento di pocanzi. |
Sorrisi a Gwen.
"Dovere mia cara.." Annuii "Quest'uomo mi ha salvato la vita più di una volta, è il minimo.. Ma se la sa cavare da solo, non è vero vecchio mio?". |
Fermer annuì a Gwen e a Clio.
“Si, sto bene...” disse, raccogliendo poi il suo cappello da militare “... sto bene, davvero...” “Si, andatevene ora.” Agian. “Dannati legionari. Fate la voce grossa fra la gente normale, mentre in battaglia gli assi di Canabias mandano all'Inferno i vostri patetici piloti. Quanti hanno tirato le cuoia ultimamente? E non saranno i soli.” Con odio. |
Sorrisi a Clio e poi a Fermer, guardandolo.
Ero contenta che quella rissa fosse finita e che q quella parentesi spiacevole nella nostra serata perfetta si fosse chiusa. Quel tipo però ancora insisteva ed io stavo davvero perdendo la pazienza. |
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