![]() |
"Non sto raccontando la trama di un romanzo, dottoressa..." disse quasi seccato Joe a Marin "... o la scenaggiatura di un film... si tratta di percezioni, di sensazioni e stati d'animo..." ispirò profondamente e si asciugò il sudore sulla fronte "... io ho una forte, fortissima percezione medianica che il mondo, come lo conosciamo noi, finirà esattamente fra 3 giorni... e nessuno di noi potrà fare niente per impedirlo... colui che mi ha rivelato ciò è stato categorico... nessuno ci salverà, dottoressa." Sospirando.
A quelle parole di Britty ci fu entusiasmo fra i giornalisti e tra gli ammiratori sorse una sorta di boato, già impazienti di gossip. "La stampa rosa e scandalistica" disse uno dei giornalisti "non vede l'ora, signorina." A Britty. "Ora basta, signori!" A un tratto il capo della sicurezza dell'aeroporto. "Lasciateci passare!" E con la forza gli uomini della sicurezza riuscirono a far arrivare la giovane attrice nell'auto che era giunta per prelevarla e portarla via. "La produzione ha prenotato una suite all'Afra Side Hotel, signorina." Uno degli accompagnatori a Britty, mentre l'auto correva per le strade cittadine. Afragola City pullulava già di ogni sorta di veicolo a 4, a 3 e a 2 ruote per le sue strade. Ad un tratto dal vetro dell'auto Britty notò uno strano murales lungo un muro, che così recitava: "Essi non credono e voi si." |
Amavo passare il tempo in compagnia della stampa e dei miei ammiratori, e avrei perso il lasso del tempo se il capo della sicurezza non avesse richiamato tutti all’ordine.
Giunsi alla macchina accomodandomi sul sedile posteriore, le gambe elegantemente accavallate. “Grazie. Sono proprio curiosa di vedere questo hotel!” esclamai con entusiasmo, riflettendo successivamente che ormai la mia unica casa fossero le suite degli alberghi. Forse avrei dovuto comprare un loft, o un attico, oppure una villetta a tre piani con vista mare. Un posto da poter chiamare casa, insomma. Persa nei miei pensieri, osservavo fuori dal finestrino. La mia attenzione venne catturata da un murales che recitava una curiosa scritta. Mi voltai verso i miei accompagnatori. “L’avete visto anche voi quel murales?” domandai curiosa “Recitava: essi non credono e voi sì… Cosa potrebbe voler dire?” Non so perché mi incuriosì così tanto quel murales ma era certo che volevo andare in fondo alla questione. |
Respirai ancora a fondo.
"Mi perdoni, è che davvero non so cosa dirle, non mi è mai capitato di ricevere una tale notizia da un paziente..." sforzandomi di tenere un tono conciliante, seppur incerto. "Chi le ha dato questa informazione? È un'entità? Una persona?" aggiunsi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il responsabile della sicurezza, seduto davanti accanto al guidatore, si voltò indietro a fissare Britty.
"Si, questo genere di murales" disse con sufficienza "si trovano un pò ovunque, soprattutto sui muri della periferia o comunque dei quartieri più distanti dal centro, signorina." A Britty. "La città pullula di gang giovanili che amano firmarsi sui muri con motti e nomi della propria banda." Joe guardò Marin negli occhi, si asciugò di nuovo il sudore, ora non più solo sulla fronte ma copioso tutta quasi la faccia. "Credo un'entità ultratrrena, dottoressa." Disse deglutendo. |
Non potevo crederci, qualcosa di molto remoto giaceva in quella fessura, forse da secoli immemori e io potevo essere colei che lo avevo scoperto.
Presi dallo zaino una scatolina, schiacciai il pulsante e un piccolo e lungo coltellino entro nella fessura, calibrai ogni mossa per poter portare quell' oggetto verso di me in modo da poterlo prendere senza avere strane o pericolose sorprese. |
Ascoltai le spiegazioni dei miei accompagnatori, annuendo piano alle loro parole.
"Ah, capisco!" risposi tranquillamente. Non sapevo nemmeno io per quale motivo un murales mi avesse attirata così tanto, specie perché nei miei viaggi ne vedevo spesso. Forse era l'arte locale ad affascinarmi. Presi il mio cellulare e controllai se mi fossero arrivati messaggi o e-mail. |
Blangey iniziò a lavorar col suo coltellino di precisione, cercando di scrostare il calcare e il quarzo che intrappolavano il misterioso oggetto nella fessura.
Alla fine l'archeologa riuscì a ripulire e a tirar fuori dalla roccia una piccola tavoletta di argilla cotta. Era antichissima, delicata e dall'asptto molto friabile, quindi andava maneggiata con tanta attenzione. Blangey notò una scritta incisa sulla tavoletta. Era antico Sannis, una scrittura geroglifica adoperata dalla civiltà dei Sannisi che abitarono la regione del Kasyrt oltre 5.000 anni fa. Ora serviva un esperto per decifrare quella incisione. L'auto continuava a sfrecciare lungo le strade di Afragola City, deviando poi per la tangenziale in modo da evitare il traffico cittadino. Nel frattempo Britty guardava il cellulare, trovandoci messaggi di auguri pr le imminenti riprese del nuovo film, mail da parte degli sponsor e pubblicitarie. In quel momento squillò il telefonino. Era il suo agente e la informava che in hotel avrebbe incontrato Burl Nat, l'eccentrico regista del nuovo film da girare. |
Lo vedevo continuare a sudare e sentirsi in difficoltà infatti accesi il condizionatore sperando potesse aiutare.
Annuii lentamente, scrivendo. "Che entità pensa potesse essere? Voglio dire, era simile a qualche entità che potrebbe conoscere?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La cosa che meno mi piaceva del mio lavoro era che non avessi il tempo per rispondere a tutti i messaggi e le mail che ricevevo. Persino sui social mi era impossibile rispondere a tutti i fan, dovendo quindi limitarmi ad un ringraziamento generale e, a parer mio, molto impersonale e sbrigativo.
Risposi alla chiamata del mio agente, ringraziandolo per l'informazione. Ero molto curiosa di incontrare di nuovo Burl. Ammiravo i suoi lavori e il suo eccentrico carattere. Prima di mettere via il telefono, controllai automaticamente se il mio ex ragazzo avesse di nuovo postato qualcosa. Era stupido da parte mia, specialmente perché non avrebbe portato a nulla, ma era anche più forte di me. Attesi quindi di arrivare all'hotel, cercando di godermi il paesaggio. Sentivo che in quella città mi sarei trovata bene. |
Dopo aver pulito tutto ciò che ostruiva l' uscita del reperto lentamente estrassi una tavoletta.
Era nelle mie mani, era delicata e friabile e si doveva maneggiare con cura onde evitare fratture nella tavoletta visto vi erano geroglifici, probabilmente era antico Sannis ma non ero esperta della civiltà dei sannisi. Presi un panno e avvolsi la tavoletta, per poi inserirla in una scatola ermetica cercando di avvolgere il contorno affinchè non si muovesse. Salii con la fune e respirai l' aria salubre finalmente "Ehi piccolo" al bambino "Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a tradurre dei geroglifici, penso debba parlare con tuo padre". |
"Io non conosco entità, dottoressa." Disse un pò seccato Joe. "Non sono uno di quei sedicenti imbroglioni che affermano di chiacchierare a ogni ora con defunti o spiriti guida. Io sono qui per aiutare il mondo, per salvare l'umanità dalla sua fine." Fissando Marin e continuando a suonare. "Non ho idea di quale entità fosse, se un Angelo, un demone o l'anima di qualcuno giunto a profetizzarmi il futuro del mondo, dottoressa. Io percepisco, non vedo. Come crede abbia fatto Noè ha sapere del Diluvio? Forse vedendogli apparire Dio stesso? Lo avrà percepito in uno stato psicofisico particolare e indefinibile per noi umani. Forse in sogno, un pò come è accaduto a me." Aveva ora gli occhi fuori dalle orbite, come se gli desse parecchia noia essere contraddetto.
Il tempo di parlare al telefonino con l'agente che l'auto era giunta davanti l'hotel. Britty così scese e fu accmpagnata nella sua suite. Era un hotel molto grande e fra i più moderni di Afragola City. La suite aveva ogni genere di comodità, con 2 bagni, un salotto, uno studio e 2 camere da letto, il tutto diviso da un corridoio che metteva in comunicazione la aletta d'ingresso con un ampio balcone con vista dall'alto sulla città. Qui un cameriere, augurando a Britty un felice soggiorno all'hotel e dopo averle chiesto un autografo con dedica, la informò che avrebbe potuto incontrare il regista sul campo da golf dell'albergo. Kimkik con sollievo vide riemergere l'alta figura di Blangey dal cunicolo. "Si, mio padre conosce molta gente qui a Tora, miss Blangey." Disse il piccolo all'archeologa. "Sicuramente troveremo qualcuno che saprà tradurre." Annuendo il bambino. La donna e il ragazzino salirono così sulla Jeep e lasciarono il sito. Dopo un'ora raggiunsero la cittadina di Preses, arrivando infine al piccolo museo del posto, gestito dal dottor Ernest, vecchio amico di Blangey. |
Sospirai silenziosamente, perchè non riuscivo a capire cosa potessi fare.
"Non ha bisogno di scaldarsi, signor Sev" cercai di calmarlo "Inoltre, io non so davvero che farle..." con aria mortificata "Posso prendere atto della cosa, ma oltre questo... Specie se è vero che non si può porre rimedio..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Li può fare qualcosa, dottoressa..." disse Joe agitato a Marin "... per questo io sono qui... l'ho viata la settimana scorsa... in quella famosa trasmissione in cui si intervistano le persone importanti... lei ha partecipato e ha parlato delle sue ricerche sulla psiche umana... ecco, io voglio che lei mi aiuti ad andare in quella tramissione, in modo da poter avvertire il mondo dell'imminente fine!" Susando ancora di più.
In realtà Joe si riferiva alla nota trasmissione Bert Sper Show, presentata dal sagace e irriverente Bert Sper, famoso per la sua avversione contro ignoranza e superstizione. |
Sorrisi al piccolo Kimik, salii sulla Jeep e gli feci cenno di salire, non ci mettemmo molto per arrivare nella cittadina di Preses.
Entrai nel museo e mi avviai verso lo studio del dottor Ernest "Ho scoperto qualcosa". Presi la scatolina e la aprii davanti al professore, archeologo e studioso davvero talentuoso. |
Entrai nell'hotel con un paio di occhiali da sole addosso, e mi lasciai guidare nella suite che mi avrebbe ospitata. Firmai un autografo al cameriere, lasciandogli una dedica come da lui richiesto.
Una volta che il ragazzo uscì, mi cambiai rapidamente d'abito. Indossai una canottiera nera e un paio di jeans. Mi sciacquai il viso e mi diressi verso il campo da golf. |
Assottigliai lo sguardo, quando capii dove voleva arrivare.
Infatti annuii di nuovo. "Beh questo potrei farlo, sì" ammisi "Potrei metterla in contatto con i responsabili della trasmissione, sì." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Con indosso canottiera e jeans, Britty lasciò la sua suite e raggiunse il campo da golf dell'hotel.
Qui la giovane diva trovò Burl, un uomo di mezz'età magro, quasi scarno, perennemente spettinato e con un ghigno fissato sul viso. "Mia cara..." disse con fare teatrale nel guardar Britty "... sei la nuova Nausicaa che scuote la memoria di Ulisse... sei la Dafne inseguita da Apollo e da tutti i suoi sogni... sei Erminia perduta fra i pastori e capace, come Circe, di mutarli in uomini ai tuoi piedi." Baciandole la mano col suo fare eccentrico e naif. "Grazie, dottoressa." Disse sorridendo e più rilassato Joe. "Grazie, il mondo le sarà grato, dottoressa." Asciugandosi il sudore e fissando Marin. Ernest guardò la tavoletta e subito sgranò gli occhi. "Blagey, hai trovato qualcosa di incredibile..." disse sedendosi e prendendo una grossa lente d'ingrandimento "... periodo Sannis antico... direi così a occhio 3000/2900 a.C. almeno... io non sono in grado di decifrare l'iscrizione ma so chi potrebbe riuscirci..." subito prese il cellulare e chiamò un collega. Dopo circa una ventina di minuti arrivò un uomo anziano, dall'aspetto bonario e minuto. Si trattava del professor Stepain, uno dei più esperti conoscitori della civiltà Sannis. Ernest gli parlò della tavoletta e poi gli mostrò il reperto, sul quale il vecchio archeologo portò subito la sua attenzione. "Ecco cosa dice l'iscrizione sulla tavoletta..." mormorò il vecchio Stepain. E lesse: "Quando Adamo fu cacciato e cadde dai cieli ci diede in pasto il Frutto Proibito che rese pesanti i nostri corpi, portando fatica e sofferenza. Quando le stelle di Asur caddero dai cieli scese il serpente, maledetto che insegnò ai figli rinnegati Ar di non credere più." |
"Lo spero" sorridendo anch'io, più sollevata.
Fissai ben in mente allora di contattare la trasmissione e di parlargli di Joe Sev. Non sarebbe stato semplice introdurre una situazione come la sua, ma speravo avrebbe funzionato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Joe lasciò lo studio di Marin più sollevato e meno agitato, grazie all'impegno preso dalla psicologa di farlo partecipare a quella trasmissione.
|
Joe andò via ed io, come mi ero impegnata a fare, telefonai agli studi televisivi dove si teneva la trasmissione per provare a contattare qualcuno e consentire a Joe di parlare in TV.
Non sapevo come sarebbe andata, ma speravo ovviamente in bene. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I modi di fare del regista mi fecero sorridere divertita e mi lasciai baciare la mano, stringendogli la sua con moderata decisione.
"Signore, è un piacere rivederla!" lo salutai con dolcezza "Se vuole offrirmi la parte di Circe in un prossimo film, sappia che non le dirò di no." scherzai per poi affiancarmi all'uomo "Sono pronta ad entrare in scena nel suo prossimo film. I suoi collaboratori però non mi hanno ancora fornito la data dell'inizio delle riprese!" |
Marin telefonò agli studio televisivi dopo si registravano le puntate del programma, ma prima dovette parlare con diverse segretarie e assistenti, che la misero in attesa diversi minuti.
Solo dopo una lunga trafila riuscì a parlare con Bert Sper, il conduttore del programma. "La dottoressa Marin..." disse divertito Bert "... se non sbaglio li è stata già mia ospite in studio, dico bene? E se rammento bene ha anche rifiutato il mio invito a cena, giusto?" Divertito. "Immagino quindi che questa telfonata sia il suo ripensamento, vero... dottoressa?" "Eh, mia cara..." disse il regista a Britty "...dipendesse da me dirigerei solo film intimi, profondi, realistici... concederei alla sublime disciplina del Cinema, resa indegna settima arte dalla vuota società moderna, la sua pienadignità, come i tempi che furono... ma ormai le case di produzione professano solo ciò che può mutarsi in denaro, una rozza volgarizzazione della mitica Pietra Filosofale che avrebbe dovuto trasformare i mtalli vili in oro..." teatrale e pesante "... quindi, ahimè, mi toccherà invece dirigere questo nuovo e potenziale campione d'incassi per le brulicani masse ignaranti, mentre gli intellettuali con noia patrizia si delizieranno a distruggere nelle loro piccate e ficcanti recenzioni." Annuì. "Le riprese mi chiedi, mia giovane Costanza senza il tuo D'Artagnan? L'inizio è fissato fra 2 giorni. Ormai il Tempo è scandito dagli sponsor." |
La trafila di segreterie e intermezzi sembrava infinita, ma riuscii a parlare con Sper.
Ridacchiai. "Beh potrebbe, se lei accetta di ascoltarmi in merito ad una faccenda che vorrei sottoporle. Stasera può concedermi il suo tempo?" gli chiesi, certa che avrebbe accettato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise di gusto.
"Vedo lei sa patteggiare molto abilmente, dottoressa." Disse a Marin. "Mi dica dove e passerò a prenderla alle 20.00. Poi andremo al Caffè Capo Miseus, dove fra un istante prenoterò un tavolo." Divertito. |
Dimenticavo sempre come il regista si perdesse in discorsi lunghi ed inutilmente pomposi, soltanto per spiegare un concetto assai semplice. Cercai di dare l'impressione di capire tutto, arrivando quindi all'unica cosa che mi interessava davvero.
"Tra due giorni?" domandai per essere certa di aver capito "Mi farò trovare pronta, allora!" esclamai per poi cominciare a guardarmi attorno "C'è qualche cosa che mi suggerisce di fare nel mentre? Qualche luogo da visitare o qualcuno da conoscere?" |
"Gli psicologi hanno una certa affinità col pensiero laterale, non gliel'ho detto?" con tono divertito.
Gli diedi allora il mio indirizzo di casa, dove mi sarei recata a breve per prepararmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ti consiglio, mia cara, ti leggere." Disse il regista a Britty. "Il copione intendo. Leggerlo una volta e poi buttarlo via. Il copione non va mai imparato, ma capito, vissuto, esternato. Te stessa deve emergere e non la bieca sceneggiatura di un estraneo." Fissandola.
|
Ascoltai il suggerimento dell'uomo, scoppiando a ridere quando mi consigliò di leggerlo e buttarlo.
"Certo, signore. Farò come dice." risposi ricomponendomi. Non avrei mai buttato via il copione ma senza dubbio lo avrei cercato di capire e fare mio. |
Marin lasciò il suo studio, per far ritorno a casa e preparasi all'appuntamento della sera con Bert.
Infatti alle 20.00 in punto la Ferrari del noto presentatore arrivò sotto l'appartamento della giovane psicologa. L'uomo scese dalla sua auto e bussò alla porta di Marin. Burl sorrie a Britty e mostrò una buffa riverenza, per poi tornare alla sua partita di golf. La giovane diva fu così libera di riposarsi e godersi il soggiorno nel lussuoso e moderno hotel. Ma circa un'ora dopo Britty ricevette un biglietto portatole da una dei camerieri, accompagnato da un bel mazzo di fiori. https://static.cosaporto.it/media/20...C6D382C31.jpeg |
Arrivai a casa e mi preparai per la serata.
Non intendevo fare chissà quali speranze al presentatore, ma ci tenevo davvero al caso di signor Sev e volevo quantomeno che gli venisse data una chance. Puntuale come un orologio svizzero, alle otto sentii bussare, dopo un sofisticato rombo di macchina. Andai ad aprire quando sentii suonare alla porta e di fatti trovati Sper ad attendermi. "Mi complimento per la sua puntualità, è ammirevole" con un sorriso divertito. https://i.pinimg.com/736x/0a/83/a8/0...da05eccada.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Salutai Burl con un cenno della mano, dirigendomi nuovamente verso la mia suite.
Mi feci un meritato bagno caldo, rilassandomi all’interno della vasca. Restai a mollo per un tempo incalcolabile, uscendo solo quando l’acqua cominciò a farsi fredda. Indossai un vestito leggero e qualche minuto dopo, un cameriere bussò alla mia porta. Tra le mani reggeva un ampio mazzo di fiori, i colori sgargianti e stupendi. “Grazie mille!” ero abituata a regali del genere ma comunque mi facevano sempre molto piacere. Richiusi la porta e lessi il biglietto. |
L'auto di Sunis arrivò a Literia in tarda mattinata, giungendo sul famoso Lago di Patras una mezz'ora dopo.
Era una giornata calda e soleggiata con un alone dorato che zampillava sulla piatte acque del lago, increspate di tanto in tanto dal salto di qualche carpa in superficie. L'auto della scrittrice costeggiò buona parte del lago, fino a raggiungere l'hotel Scipiones. Si trattava di una grande struttura abbastanza moderna, tutta bianca, circondata da ampio giardino e con una meravigliosa vista sul lago. L'hotel sorgeva praticamente a ridosso delle acque, in una rientranza isolata del lago, che gli conferiva un'atmosfera molto particolare. Pur essendo in alta stagione, l'hotel era ancora chiuso a causa di diversi permessi burocratici che erano stati negati alla sua organizzazione, con conseguente danno d'immagine. Per questo i suoi proprietari avevano accettato la richiesta di Sunis, apprezzata scrittrice di romanzi di fantascienza, di poter soggiornare da sola nell'hotel sfruttando questa chiusura prolungata della struttura. Ciò per aiutarla a trovare ispirazione e spunti per il suo nuovo romanzo. Ad attenderla vi era il vecchio Jiul, il custode dell'hotel. https://media-cdn.tripadvisor.com/me...esort-view.jpg |
Britty aprì il biglietto e lesse:
"In attesa di conoscerti sul set questi fiori faranno, ne sono certo, il loro dovere facendoti pensare a me. Il tuo nuovo partner sul set Jean Van Bell." Marin si ritrovò davanti il fascinoso presentatore TV. Bert era un uomo infatti bell'asptto, colto e intelligente, per qualcuno anche preentuoso e persino saccente. "Gli uomini" disse "si dividono in 2 categorie, cara dottoressa... quelli che fatto attendere una donna e quelli che attendono una donna. Io ambisco a far parte della econda categoria." Facendole l'occhiolino. https://i.pinimg.com/originals/7e/f0...0a6d97d1ba.jpg |
Dovevo ammetterlo, Sper non era male come tipo, forse un po' saccente di tanto in tanto, ma aveva il suo fascino.
Risi mentre mi chiudevo la porta di casa alle spalle. "Riguardo stasera, spero di non averla fatta aspettare troppo" con tono sornione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Una donna" disse Bert a Marin, mentre raggiungevano la Ferrari di lui "non deve mai chiedere se abbia fatto o meno aspettare." Facendole l'occhiolino.
Un attimo dopo stavano già sfrecciando per le vie di Afragola City. Le luci della città, fra i grattacieli illuminati e le insegne della pubblicità, correvano quasi ipnotiche in un turbinio di colori, suoni ed effetti psichedelici. "Ho un patto da proporre..." guidando lui "... per stasera niente lei, niente formalismi, nè frasidi circostanza... affare fatto?" Divertito. |
Sorrisi mentre ci dirigevamo verso la sua Ferrari.
Un attimo dopo stavamo già sfrecciando fra le strade illuminate della città, mentre io sprofondavo nella comodità quasi illegale della macchina. Una goduria, dovevo ammetterlo. Sorrisi pensandoci su. "Eh, questo mio affare mi sta costando parecchie concessioni, questa sera" commentai sarcastica "Ma voglio accettare" snocciolai infine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Bert rise di gusto, per poi aumentare la velocità.
"Prima che cominci la nostra serata" disse inserendo la marcia "c'è qualcosa di cui dovrei essere messo al corrente? Non so... un padre troppo possessivo, un fidanzato oltremodo geloso, uno spasimante parecchio insistente?" Divertito. |
Risi sarcasticamente alle sue domande.
"No, niente di tutto questo" scuotendo la testa "Sono una donna libera, come la Carmen" aggiunsi, con tono teatrale, per poi ridacchiare di nuovo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Buono a sapersi." Disse divertito Bert a Marin.
Poco dopo arrivarono al lussuoso ritorante, dove Bert aveva prenotato un tavolo esclusivo. "Ed eccoci qui, finalmente..." lui davanti ai drinks che erano stati appena serviti "... questa parola la ripetemo spesso sa, dottoressa?" Sorridendo a Marin. "Al liceo. Corteggiavo una ragazzina fredda... che non dava soddisfazione... io aspettavo la fine delle lezioni, ogn giorno... e poi dalla scuola camminavo con lei fino a poco prima casa sua... nel vederla dicevo sempre finalmente..." sorseggiando il suo drink "... c'è qualcosa da psicanalizzare in questo?" Chiese ridendo piano. |
Arrivammo ad un ristorante che di lussuoso sembrava avesse perfino l'aria che vi si respirava.
Prendemmo posto al nostro tavolo e ci venne servito da bere. Ascoltai il suo breve aneddoto, prendendo un sorso e stupendomi della facilità con cui si apriva. "Beh,a primo acchito mi viene da dire che lei sia già nato nella categoria degli uomini che attendono le donne e continua a ricascarci" dissi divertita e forse un po' pungente, riferendomi sia alla ragazzina sia ai numerosi inviti a cena che avevo rifiutato. "Ma mi chiedo come mai stia mantenendo le formalità. Se n'è già pentito?" Divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.23.49. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli