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Elv sorrise ed accarezzò il volto di Gwen.
“Si, farò un bagno caldo...” disse “... tu mi prepari qualcosa di buono da mettere sotto i denti? Ho una fama che non ti dico.” Ridendo piano. “Se verrò sarà di certo per voi e non per una delle vostre ragazze, madame.” Disse Justine con sguardo malizioso a Destresya. “Si...” annuendo alle sue parole sulla nuova vittima “... la solita modalità... ormai trovo tutto ciò avvilente e noioso...” “Solo perchè non siete capaci di acciuffarla voi altri!” Intervenne Ruspon. “Vi rammento, messere, che voi avete iniziato a dare la caccia alla bestia da diversi mesi prima del nostro arrivo.” Justine. “E cosa avete ottenuto? Solo la quasi estinzione dei lupi da queste terre.” Ridendo piano. |
"Immagino... Povero tesoro..." accarezzando la sua mano "Credo che domanderò tutto al giardiniere, non ho mai cucinato e non sono molto brava..." con una leggera smorfia dispiaciuta e quasi imbarazzata.
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“Tranquilla...” disse lui accarezzando il volto di Gwen “... qualsiasi cosa sarà infinitamente migliore del rancio che ci davano in galera.” Divertito. “E poi vuoi mettere qualcosa preparato con le tue dolce manine?” Baciandole le mani.
Ancora un bacio sulle labbra e poi andò a farsi un bel bagno rigenerante. |
Sorrisi piano, soprattutto ai suoi baci dolcissimi sulle mie mani.
Ancora un bacio e poi andò via. Sospirai e mi diressi in cucina. Non avevo proprio idea di dove mettere le mani. Non lo dicevo per finta, era vero e speravo di fare qualcosa di decente. Ricordavo un certo pollo alle spezie con verdure croccanti che mangiavo spesso da mia zia e magari potevo replicarlo. Mi misi all'opera e il risultato non sembrava così disastroso. Misi tutto in un vassoio e salii in camera, dove Elv era presumibilmente ancora in bagno. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Risposi con un sorrisetto divertito alle parole di Justine.
A quanto pareva era diventata un'abitudine scambiarmi per una delle mie ragazze, ma seriamente? Ripensai all'uomo misterioso della notte precendente, chissà se Mary e Alice lo avevano riconosicuto, dopotutto non sarà stato così bardato in camera da letto, no? Mi ripromisi di interrogarle una volta tornata a palazzo. Asoltai Justine con aria preoccupata, e poi cercai di non ridere al bisticcio tra i due, a quanto pareva c'era molta rivalità. Era prevedibile, ognuno voleva la gloria per sè, ognuno voleva essere l'eroe. A me interessava soltanto che venisse trovata e uccisa. Chi fosse poi a sferrare il colpo fatale, non era affar mio. Ma quel siparietto era decisamente divertente. "Sono sicura che insieme riuscirete a stanarla!" sorridendo, con aria conciliante. Non era mio interesse inimicarmi nessuno dei due, anzi, scoprire cosa pensavano per me era fondamentale. "Dove è stata uccisa questa nuova vittima?" chiesi, come per voler cambiare discorso, mentre in realtà ero interessatissima ad ogni dettaglio. |
Il vapore della tinozza appannava vetri e specchio, con la schiuma che fuoriusciva con l'acqua ad ogni movimento dell'uomo che immerso nei suoi pensieri ed in quel bagno caldo sembrava come indifferente a tutto ed a tutti, quasi apatico.
Aveva la testa all'indietro, contro il bordo di quella vasca, con una bottiglia di vino accanto poggiata su un basso tavolino squadrato. Allora prese il vino, ne versò un bel po' in un bicchiere e poi ci vede cadere dentro qualche goccia di un qualche liquore. La porta si aprì di colpo ed entrò un uomo appena alto e massiccio, vestito con abiti borghesi. “Guardatelo...” disse fissando quello nella vasca “... il soggetto ideale per una natura morta.” Spazientito. “Magari a breve, caro Pietron...” l'altro, per poi bere. “Beh, non credo che vi rimpiangeranno in molti, sapete?” “Ah no?” Quello nella vasca tornando a rilassarsi nell'acqua. “No, statene certo.” Scuotendo il capo Pietron. “Suvvia, tiratevi su.” “Non ho molti impegni oggi...” sarcastico l'altro “... come ex responsabile della sicurezza di sua grazia il vescovo sono alquanto libero ultimamente... libero da impegni intendo...” “Alzatevi vi ho detto!” Pietron. L'altro lo guardò con i suoi occhi azzurri ed apatici. “Sua grazia chiede di voi, sebbene solo il Cielo sappia perchè!” L'altro si versò altro vino. “Leggete!” Tirando nella tinozza il gazzettino del giorno. “Terrore nella Sundra...” leggendo il titolo in prima pagina quello dagli occhi azzurri “... cosa significa?” “E' proprio ciò che sua grazia vuol sapere.” Spiccio Pietron. “Avanti, Swan... alzatevi, preparatevi e venite con me da sua grazia il vescovo.” Con tono risoluto, guardando l'uomo nella vasca. http://www.ondacinema.it/images/film/from_hell_n_3.jpg |
“Nel bosco, presso il villaggio di Catinelle...” disse Justine a Destresya “... ma come mai tanto interesse, madama?” Fissandola. “Una donna come voi non dovrebbe applicarsi troppo a simili questioni, no?” Con un sorriso enigmatico.
Gwen preparò alla meglio il suo pollo e salì poi in camera da Elv. Questi era ancora in bagno a lavarsi, rilassandosi nell'acqua schiumosa e profumata. |
Elv era ancora nella tinozza.
Poggiai allora il vassoio su un tavolino ed entrai in bagno. La stanza era pieno di vapore, piccole nuvolette veleggiavano candide e leggere rendendo tutto più morbido e vago. Presi una spugna ed iniziai a lavare delicatamente la schiena di Elv, baciando le spalle ed il collo, in silenzio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il villaggio delle Catinelle, forse avrei dovuto farci un salto, odiavo stare con le mani in mano, ascoltare e basta non mi avrebbe portato a niente, anche se naturalmente era la prima cosa da fare, quella che solo io potevo portare a termine, agendo nascosta dalla mia copertura.
Poi sorrisi alle parole di Justine. "Una donna come me dev'essere sempre informata su simili questioni poiché deve poter conversare con tutti quegli uomini potenti che cercano ristoro tra le sue mura, non trovate?" con aria vagamente divertita. |
Gwen entrò nel bagno, dive il vapore si era addensato ovunque.
La ragazza in silenziò prese una spugna e si mise a lavare la schiena di Elv, lasciando baci sul collo e sulle spalle del ragazzo. Lui però si era addormentato, finalmente rilassato, in quella schiuma profumata e non aveva sentito entrare Gwen e neanche il suo lavargli la schiena. "No, non trovo in tutta sincerità." Disse Justine a Destresya. "La padrona di un bordello deve solo impegnarsi a trovare le migliori sgualdrine sul mercato. Questo è ciò che le spetta." Con tono quasi indifferente. Ad un tratto si udirono vari rumori e poi una confusione giungere da fuori. "Cosa diavolo succede ancora?" Seccato Ruspon. "Signore..." entrando un soldato. "Cosa?" Bruscamente Ruspon. "Alcuni uomini sono appena giunti dal bosco" spiegò il militare "ed affermano di aver ucciso la bestia!" |
Ad un certo punto, notai che dormiva, già da prima che entrassi e sorrisi guardandolo.
Misi via la spugna e restai lì, alle sue spalle, appoggiata al bordo della tinozza, ad accarezzargli il viso ed i capelli e a lasciare occasionalmente baci casuali e leggeri, impalpabili come quelle nuvolette di vapore. Non mi andava di svegliarlo, dormiva così bene che sarebbe stato davvero un peccato, doveva essere distrutto e aveva bisogno di riposare. Era ancora più bello quando dormiva, i suoi tratti erano morbidi, rilassati, abbandonati, la pelle ambrata era imperlata da mille e più goccioline e non c'era traccia di inquietudine sul suo volto, le labbra erano rosse e piene ed era stupendo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen restò a guardarlo metre dormiva, accarezzandogli i capelli e donandogli di tanto in tanto un bacio dolce e delicato.
Elv restò un bel pò rilassato nell'acqua, poi pian piano cominciò a svegliarsi. "Ehi..." disse stiracchiandosi "... devo essermi rilassato troppo... ma la fame credo mi abbia svegliato..."sorridendo a Gwen. |
Mi ci volle tutto il mio autocontrollo per non risponderle male.
Infondo, però era il mio compito fingermi un'altra persona, una che non dice quello che pensa in faccia, come sono solita fare io in quei rari casi in cui non sono sotto copertura. "Oh c'è molto più di quel che sembra nel mio lavoro, signore..." con un sorriso enigmatico. Che poteva saperne lei che non sapeva manco rendersi conto di cosa aveva tra le gambe? Poi arrivò la notizia che qualcuno diceva di aver catturato la bestia. Sgranai gli occhi ma restai in silenzio, solo con un'espressione sconvolta sul viso. Era meglio che si dimenticassero di me, che parlassero tra loro e si rendessero conto della mia presenza solo quando ormai fossimo davanti a questa carcassa, dopotutto potevo giustificare la mia invadenza con la curiosità. La curiosità pervadeva gli animi di tutti gli abitanti di Sant'Agata, dopotutto. |
Restai ancora a lungo a guardarlo, baciarlo, accarezzarlo.
E sarei rimasta in quel modo per sempre. Poi iniziò a svegliarsi ed io ridacchiai. "Beh, il vassoio ti aspetta di là, devi solo raggiungerlo..." sorridendo, mentre mi allontanavo per prendere un telo pulito dal mobiletto di legno intarsiato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ruspon ordinò di far entrare quegli uomini ed il loro trofeo nel cortile del palazzo, mentre lui sarebbe andato ad avvertire il presbitero.
Justine allora corse di sotto, incuriosita per poter vedere la possibile bestia. Si erano completamente dimenticati di Destresya, lasciandola da sola nell'ufficio di Ruspon. |
Se ne andarono, tutti e due!
Il mio restare in silenzio aveva dato i suoi frutti, dopotutto. Ero molto curiosa di vedere quella presunta bestia, ovviamente, ma un'occasione così non potevo certo lasciarmela scappare! In quell'ufficio potevano esserci nascoste molte cose interessanti. Così, iniziai a cercare in giro, a frugare ovunque, partendo dalla scrivania di Ruspon, dovevo essere rapida ma soprattuto silenziosa, prima che tornasse e mi facesse fare la fine di quella povera ragazza. |
Elv prese il telo dalle mani di Gwen e lo avvolse attorno al suo corpo bagnato, asciugandosi e legandoselo poi ai fianchi.
Andò nella sua camera con la ragazza e si sedette ad un tavolino per mangiare. “Sembra squisito...” disse guardando il vassoio “... e lo è davvero!” assaggiandolo. Rimasta sola, Destresya cominciò a cercare in giro qualcosa, qualche traccia o indizio. Rovistò sulla scrivania, cercò nei cassetti, sulle mensole e fra i registri degli scaffali, senza però trovare nulla di interessante. Intanto dal cortile giungevano voci confuse. Di certo era giunta la carcassa della presunta bestia. |
Vidi il suo bellissimo corpo avvolto in quel telo, slanciato, ben fatto e armonioso.
Una visione meravigliosa. Stetti quasi col fiato sospeso mentre assaggiava il pollo e sospirai di sollievo quando disse che era buono. "Davvero lo è?" incredula e contenta allo stesso tempo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Niente, non c'era niente di interessante.
Forse quell'uomo sapeva nascondere bene i suoi segreti oppure lo avevo giudicato male ed era uno stinco di santo. Chi poteva dirlo, dopotutto? Sospirai, sconsolata, mentre il rumore nel cortile era sempre più forte, doveva essere arrivata la carcassa. Tanto valeva andare a vedere. Così, lasciai la stanza di Ruspon e scesi nel cortile, rapida e silenziosa. Meno gente si accorgeva della mia presenza, meglio era. |
"Si si..." disse mangiado Elv "... davvero buono... squisito..." facendo l'occhiolino a Gwen "... non immaginavo fossi una cuoca così in gamba." Bevendo. "Ci voleva qualcosa di buono... il cibo nelle prigioni è pessimo... non lo darei neanche ai miei cani, pensa un pò..." con una smorfia.
Alla fine Destresya scese giù nel cortile, dove tutti gli altri erano già impazienti di vedere la presunta bestia. La carcassa era stata portata da alcuni uomini, abbigliati in modo sospetto, in quanto ricordavano dei briganti o comunque gente abituata a vivere nei boschi. Era presente anche il presbitero, quasi più impaziente di tutti gli altri. Gozil allora con i suoi compagni aprirono il grosso sacco e mostrarono il loro trofeo. Era la carcassa di un grosso lupo in decomposizione, piena di vermi ed insetti tutti intorno. Gozil con un pugnale allargò lo squarcio che la bestia aveva sulla pancia, mostrando così le viscere dell'animale. "Come potete vedere" disse Gozil "sono ben visibili i resti dell'ultima vittima... queste sono ossa umane." Il presbitero si avvicinò con un fazzoletto sul naso e sulla bocca, dato il fetido emanato dall'animale in decomposizione. |
Sorrisi entusiasta.
"Neanche io lo immaginavo..." con un mezzo sorriso. "Lo credo... Beh, l'importante è che tu ora sia qui, di nuovo a casa, noi due insieme..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Scesi nella piazza ad osservare lo spettacolo insieme a tutti gli altri.
C'erano tutti, ma proprio tutti, osservai guardandomi intorno. Focalizzai immediatamente l'attenzione sulla carcassa putrida che faceva bella mostra nel centro del cortile. Uno spettacolo decisamente disgustoso. Era palesemente in decomposizione, nonchè piena di vermi. Uno splendore, insomma... Ma quello poco importava, quello che contava era capire se fosse la vera bestia. Si trattava di un enorme lupo, ma solo un lupo. Poteva essere la bestia? Aspettai col fiato sospeso il responso del presbitero, che stava analizzando il contenuto dello stomaco di quella bestiola piena di vermi. Non lo invidiavo per niente! |
“Si...” disse annuendo Elv a Gwen “... mi sei mancata tanto, sai? Le notti in carcere sono senza Luna e senza stelle, le ore non passano mai ed ogni istante serve a farti pensare fino a rischiare di impazzire... non voglio perdere altro tempo... prepariamo tutto e partiamo... andiamo via da qui... andiamo a prenderci Therese e fuggiamo da questa terra per sempre...” accarezzandole il viso incorniciato da quei bellissimi capelli rossi.
L'odore era davvero nauseabondo, con tutti quei vermi nelle interiora e quegli insetti che ronzavano intorno alle carni in decomposizione. “Sembra un lupo decisamente di taglia fuori dal comune...” disse Justine “... forse non è neanche un lupo, magari un ibrido... messer Hiss affermava che non sono rari gli accoppiamenti tra lupi appunto e cani...” “I denti sono molto consumati...” chinandosi sulla carcassa Ruspon “... e sembra avere diverse cicatrici intorno alla bocca...” Il presbitero osservava con attenzione il corpo in decomposizione dell'animale. Tutto ciò davanti a Destresya. http://footage.framepool.com/shotimg...B%E4%BA%A1.jpg |
Così andammo in città e Gozil squarcio' bene la pancia dell'animale. Mi misi un fazzoletto nel naso per l'odore.. "Hiss, ma sembra morta da giorni.. Ha appena ucciso" e lo presi per mano avvicinandomi ai miei compagni di banda vedendo Justine e le dissi.. "Parlate di Hiss al passato e avete sempre riso alle sue teorie, ora gli date ragione Justine?" facendo un cenno ad Hiss. "Abbiamo trovato questi uomini nel bosco e gli abbiamo accompagnati in città" cercando di celare la loro e nostra identità.. Briganti.. "Un uomo disse a me ed Hiss di aver visto la bestia.. Ma è restio a venire in città.. Messer Elsin.. Forse lui potrebbe dirci cosa ne pensa anche se sembrava fuori di senno" perplessa.
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Lessi ad alta voce a beneficio anche di Cales, ora che eravamo da soli con quegli annali davvero antichi. Tanto antichi che temevo di rovinarli e faticavo a capire alcune lettere, rovinate dal tempo.
Tra quelle pagine ingiallite trovammo almeno una risposta alle tante domande che ci ponevamo . Era stato per ordine di un nobile del tempo che ogni notizia degli attacchi fatti dalla Bestia era stata occultata, dimenticata, ignorata, nella vana speranza , frutto anche dell’ignoranza , che non parlandone si sarebbe risolto il problema. Sospirai per quella ottusa mentalità antica che però permeava ancora oggi in alcuni strati della popolazione. “ Posso essere sincera con voi?” Chiusi il libro e mi voltai, seguita da un fruscio di gonna, guardando Cales con fare un po’ grave mentre sentivo le rotelle nel mio cervello lavorare velocemente. “ Sappiamo che gli attacchi avvengono da anni, secoli addirittura. Un uomo, come ipotizzavamo, è da escludere. Così come un animale, sia lupo o felino... E mi rifiuto di credere a bestie mitologiche perché ho l’ardire di definirmi una donna devota alla ragione e alla razionalità. Ho provato a vagliare ogni opzione, alla luce di tutto ciò che sappiamo e mi chiedo... ci troviamo forse davanti a una setta? So che può suonare un’ipotesi fantasiosa quasi quanto un mostro centenario ma, ascoltatemi. Potrebbe trattarsi di una famiglia, un gruppo di persone con rituali e usi diversi dai nostri, persone cresciute credendo che uccidere è giusto , cresciute imparando come dissanguare e disossare, con particolari strumenti. E si spiegherebbe perché prima gli animali e poi altri esseri umani. Stiamo assistendo alla nuova generazione di questi assassini, quindi prima hanno iniziato con prede facili per poi progredire. Fermatemi se ciò che dico vi appare una follia, voi siete ben più colto di me dopotutto.” Rimasi zitta, mordicchiandomi il labbro, il viso illuminato solo da una candela. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gli sorrisi a quelle parole.
Dentro di me si susseguirono diverse emozioni, amore, tristezza, rabbia, felicità, speranza, una dietro l'altra. Annuii baciando il palmo della mano che accarezzava il mio viso. "Sì, prepariamoci, andiamo via adesso, subito." |
Justine guardò Altea ma non rispose nulla, essendo troppo presa, come tutti loro, ad osservare la carcassa della presunta bestia.
“E' il lupo più grosso che abbia mai visto” disse Gozil “e nello stomaco ha ancora i resti del suo ultimo pasto. E' la bestia.” “Voi cosa ne pensate, messere?” Il presbitero a Hiss. “Siete qui in qualità di esperto di sua signoria ed un vostro parere è fondamentale.” “Non saprei...” Hiss “... di certo potrebbe benissimo essere il predatore che ha ucciso le tante vittime... però le tracce lasciate sul terreno accanto all'ultimo cadavere non sembrano combaciare con la sua stazza...” “E' in pessimo stato... è in decomposizione...” mormorò Ruspon. “No no, non dite nulla di assurdo, anzi...” disse Cales a Dacey guardando quelle antiche cronache “... vi confesso che la pista della setta mi ispira parecchio... una setta che tramanda nei secoli i suoi rituali è molto verosimile come ipotesi... anche perchè leggendo si vede che le modalità di uccisioni sono praticamente le stesse nel tempo... si, una setta di fanatici che uccide per motivi forse legati ad un qualche loro credo può essere percorribile...” annuendo alla ragazza. Elv abbracciò forte Gwen. “Va a prepararti...” disse “... partiamo subito... voglio fuggire da tutto ciò, con te e con Therese... le uniche persone che contano per me...” e la baciò. |
Mi strinse, mi rivolse quelle parole stupende e mi baciò.
Sorrisi innamorata e lo guardai. "Non partiremo mai se non mi lasci..." dissi con dolce scherzosità. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv rise, baciò di nuovo Gwen e la lasciò andare.
“Hai ragione...” disse divertito “... su, andiamo a prepararci...” |
Catturai la sua bellissima risata e le sue labbra in quel bacio, poi mi lasciò.
Mi separai da lui e andai a sistemare tutte le mie cose. Stavolta dovevamo farcela, non potevamo ancora rimandare, o avremmo rischiato di restare qui. Ed io volevo andarmene. Volevo ricominciare una nuova vita, con Elv e Therese, la vita di una nuova famiglia. La nostra. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Un qualsiasi altro uomo mi avrebbe già zittita, senza ascoltare o comunque etichettando le mie parole come stupire, solo perché dette da me e non da lui.
Voi siete diverso in questo, mi apprezzate e incoraggiate a proseguire nel migliorare le mie conoscenze, nell’apprendere. Siete un uomo raro ed io sono felice di avervi conosciuto.” In quel momento non indossavo alcuna maschera di indifferenza, ero completamente onesta e sincera, ne sentivo il bisogno con Cales visto come lui mi trattava sempre con riguardo. “ Più uomini, nei secoli e non uno solo dominato da follia... non che la follia sia da escludere ma sarebbe collettiva, si potrebbe quasi dire ordinata e disciplinata tanto da renderla parte di rituali e abitudini tramandate. Certo che se abbiamo ragione, allora siamo dinanzi a qualcosa che neanche un autore di romanzi potrebbe immaginare.” Riprendendo il filo del discorso, tornando al mio ragionamento, forse perché non mi sentivo completamente a mio agio senza maschera, perché avevo paura a mostrare quel lato più fragile e sensibile. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Partirono subito, attraversando la città animata dalla notizia che forse la bestia era stata uccisa.
La loro carrozza rapida passò fra le stradine cittadine, fino a raggiungere il ponte alberato ed uscire dal centro abitato. Poco dopo la vettura di Elv e di Gwen, guidata dal giardiniere, si immerse nel folto bosco. La natura rigogliosa appariva generosa, accogliente, un mondo idilliaco e variopinto, in un tripudio di colori, profumi e suoni. Non sembrava affatto il tetro scenario di morte che accoglieva le mostruose imprese della bestia. Forse l'animale ucciso da Gozil ed i suoi compagni era davvero il tremendo predatore che aveva gettato la Sundra nella paura e nella disperazione. Erano diretti alla magione di De Goth, decisi a portarsi via Therese. Vi arrivarono dopo circa mezz'ora. La carrozza si fermò fra gli alberi ed Elv scese a terra. “Tu aspettami qui...” disse a Gwen, per poi baciarla. E corse verso la magione. Cales guardò Dacey negli occhi e sorrise. “Solo un idiota non prenderebbe sul serio i vostri ragionamenti.” Disse. “Siete una delle persone più intelligenti ed argute che io abbia mai incontrato e vi confesso che ne ho conosciuti di importanti maestri di scuole cattedrali e lodevoli intellettuali accademici.” Annuendo. “Senza di voi non sarei mai giunto a questo punto dell'indagine.” Facendole l'occhiolino. “Avete usato l'espressione giusta... follia collettiva. Ma nel sensi di malvagità di massa. La stessa malvagità usata dai tiranni del passato o da alcuni crudeli imperatori romani. Caligola, Nerone, Domiziano vengono descritti come folli, ma in verità sono crudeli. E solo una simile crudeltà può celarsi dietro a questo orrore vecchio di secoli.” Indicò le cronache. “Guardate... ho segnato le date... le varie aggressioni secolari non avvengono a caso... cominciano e finiscono sempre seguendo un preciso percorso astronomico... un'eclissi di Sole o di Luna... il passaggio di una cometa... l'allineamento di qualche stella... si, sembra in tutto e per tutto un rituale... ma operato da qualcuno in grado di calcolare e prevedere i fenomeni celesti...” |
Partimmo, lasciammo la città e ci inoltrammo nel bosco, che mai come ora era apparso così colorato, rigoglioso, accogliente, come se nulla fosse mai accaduto.
Viaggiammo per un po', poi arrivammo nei pressi della magione. Elv mi baciò e andò via. "Sta' attento" gli raccomandai. Avevo una terribile ansia, avevo paura che De Goth lo avrebbe visto e avrebbe fatto del male a lui e alla bambina, ma dovevo essere fiduciosa che tutto sarebbe andato bene. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv andò via e Gwen attese nella carrozza ben nascosta tra gli alberi dal fido giardiniere.
Trascorsero lunghi minuti, poi un'ora. Ad un tratto la ragazza sentì qualcosa. Un calpestio tra la vegetazione. Poi un latrato. |
Trascorse quasi un'ora ed Elv non si vedeva.
Iniziavo a stare in pensiero, speravo che nulla gli fosse accaduto. Sentii un calpestio e pensai che fosse tornato, ma poi un latrato e mi paralizzai. Ero terrorizzata dal pensiero che potesse essere la bestia, avevo paura che potesse aver attaccato Elv, magari insieme alla bambina e che ora potesse attaccare anche me. Guardai con accortezza fuori dal finestrino, terrorizzata da ciò che avrei potuto vedere. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Grazie alla poca luce fornita dalla sola candela, non fu troppo evidente il leggero rossore che si palesò sul mio viso a quelle parole.
Erano chiaramente fin troppo lusinghiere, non mi ritenevo tanto fondamentale per le indagini ne tanto intelligente da poter competere con saggi maestri. Eppure Cales mi concedeva tali complimenti con fare sincero ed era questo a farmi arrossire. Le stesse parole non avrebbero sortito su di me alcun effetto se avessero suonato finte o forzate. “ Dunque parliamo di studiosi, astronomi direi... persone capaci di guardare il cielo, studiarlo e capirlo. Forse usano un calendario tutto loro, basato sui cicli che considerano importanti e le varie morti avvengono in date speciali, propizie. Potremmo trovarci davanti a una famiglia. Magari il seme della follia del singolo si è diffuso nei suoi discendenti portando avanti tali omicidi fino a renderli parte della loro cultura, se di cultura si può parlare...” Mi allungai a notare le date che aveva appuntato Cales, trovando in effetti le coincidenze di cui parlava. “ Questa sembra una prova a ciò che stiamo sostenendo ma ancora non basta. A mio zio non servono vecchie date e supposizioni...” Facendo scorrere il dito dagli annali al tavolo per poi richiudere la mano a pugno e lasciarla penzolare lungo il corpo. “ In realtà vorrei essere molto più di aiuto di così, sapete, aiutarvi a ottenere qualcosa di concreto a differenza di quanto fatto finora. Perché lo meritate. Vedo la vostra devozione, il vostro impegno. “ Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen si spaventò, ma un attimo dopo vide spuntare dai cespugli un uomo armato, che riconobbe subito essere De Goth, seguito da due dei suoi servitori, anche loro armati, insieme a due cani da caccia.
Cales sorrise a Dacey. “Credetemi, state facendo davvero tanto...” disse posando la mano sulla spala di lei in un gesto confidenziale, quasi complice “... io credo che forse siamo ad un punto cruciale... chiederò al curato di poter portare con noi queste cronache... tutti devono sapere cosa succede in queste terre da secoli... vostro zio ha l'autorità di far cercare tutti gli intellettuali che vivono in queste lande... che sia una setta, una dinastia o qualche società segreta, dobbiamo accerchiarla...” Andarono così dal curato ed il naturalista chiese di potar portare con loro le cronache. “Certo...” annuì il religioso “... sono certo ne farete buon uso.” Benedicendoli. |
La bestia aveva monopolizzato tutta la nostra attenzione in quel momento.
Era enorme, davvero il lupo più grande avessi mai visto, inoltre le cicatrici, i resti nelle viscere facevano davvero credere che quella potesse essere la bestia. Una cosa mi sembrava strana, sembrava morta da giorni e giorni mentre invece sapevamo che aveva appena ucciso. E se ci fossero state più bestie? Dopotutto avevano ucciso in un’area sterminata... però nessuna di loro aveva mangiato le carcasse avvelenate, nè le vittime. Un’inquietante risposta a quelle domande su faceva strada nella mia mente. Qualcuno le dava da mangiare... un allevamento di bestie immonde addestrate ad uccidere gli uomini in quel modo. Era da rabbrividire. Arrivò anche Hiss, uno dei due uomini che Sua Signoria aveva mandato prima di me, e diede la sua opinione. Le tracce non combaciavano. Però cominciava ad avere senso il fatto che fossero più bestie. Speravo di avere torto. Speravo che tutto fosse davvero finito, anche se il mio signore non sarebbe stato contento di ricevere un cadavere in putrefazione. Ma lo avremmo scoperto solo con l’attesa. Se le vittime cesseranno allora sapremo che la bestia era lì, ed era l’unica. |
Avrei preferito la bestia.
Avrei preferito morire dilaniata piuttosto che vedere De Goth lì, con due uomini, i cani e armato. Non riuscii ad emettere un fiato, rimasi immobile in attesa di qualcosa. Qualcosa che sapevo sarebbe stato terribile, più della morte stessa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Non ci resta che attendere..." disse Hiss.
"Attendere cosa, stramaledizione?" Sbraitò Ruspon. "Se non ci saranno altri attacchi" spiegò il cacciatore del duca "allora vorrà dire che questa era la bestia." "Si, concordo." Annuì Justine. "Trovate un modo per imbalsamare meglio questa carcassa." Ordinò disgustato il presbitero. "Se dovesse essere davvero questa la bestia voglio sia esposta nei giardini cittadini prima di inviarla a Capomazda." "Ehm, eminenza..." farfugliò Gozil "... e la nostra ricompensa?" "Se si rivelerà essere la vera bestia" fissandolo il presbitero "allora avrete ciò che vi spetta." "Ora andatevene, cani!" Intimò loro Ruspon, per poi guardare Destresya. Gwen trattenne il fiato. E se De Goth li avesse scoperti? Se avesse trovato Elv e l'avesse ucciso? Per poi finire ora il tutto cercando anche lei? Ma non fu così. De Goth ed i suoi passarono oltre. "Avanti, staniamo quella dannata bestia." Disse l'uomo ai suoi servitori. E queste furono le uniche parole che Gwen sentì, prima di vedere quegli uomini svanire nella vegetazione. |
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