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Mi accolse fra le sue braccia, stringendomi, ed io mi sentii protetta, al sicuro.
Sorrisi entusiasta e divertita e scossi la testa alla sua domanda, attendendo poi che mi svelasse il suo tanto agognato nome. Capivo che lo faceva per distrarmi, ma qualunque fosse il motivo, lo adoravo comunque. |
"Vero" dissi accorgendomene. Sfiorai i bordi e notai le squame. "Ce l'abbiamo un esperto di animali e di creature mitologiche, a bordo. Herek... Puoi venire giù per favore. Ci sai dire qualcosa?" puntando gli occhi sul carro.
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La porta si aprì ed entrò svolazzando Abelardo nella stanza.
“Dunque...” disse il gufo a Clio “... come sta il nostro ospite?” “Chi ha parlato?” Stupito Icarius. “Io.” Il gufo. “Tu?” Incredulo il pilota. “Impossibile, i gufi non parlano!” “Io invece parlo e dico la verità.” Annuendo Abelardo. “E smetti di fissarmi come se fossi un fenomeno da baraccone... il tuo amico di latta, credimi, è molto più assurdo di qualunque uccello parlante che tu possa mai incontrare. Ecco.” |
“Ottima idea.” Disse Ken a Gaynor, per poi finire la sua birra. “Anzi, io direi di andarci a fare un bel bagno di mezzanotte... no?”
“Non sarà un po' tardi, dopotutto non siamo su un lido ma su una spiaggia tropicale sperduta nel Pacifico.” Fece Nasan. “Può sempre restare qui, amico mio.” Alzandosi Ken. “Che dite, ragazze?” A Gaynor e a Zora. “L'acqua qui è unica al mondo. Andiamo ad infilarci i costumi? O optate per un bel topless?" Divertito. |
Il mio sguardo cambiò nel vedere che era Abelardo, distendendosi in un sorriso.
"Sta meglio, direi.." annuii per poi voltarmi di scatto verso Icarius, divertita. "Non parlano i gufi ad Afraol.." cercando di ricordare il nome "Afragol.. goli.." sbuffai, rinunciandoci "A casa tua i gufi non parlano?" sorridendo "Che cosa strana..". Il difficile con Abelardo era farlo stare zitto, piuttosto. Osservai la scenetta divertito. "Su, da bravi.." risi, per poi indicare il gufo "Signori, lui è Abelardo, il mio amico più fidato.." sorridendo al gufo "E questi nostri ospiti sono Icarius.." indicando il pilota "E R34.." sfiorando bonariamente il simpatico robottino. "Stavo giusto andando a far preparare un bagno per Icarius, pare che si senta meglio.." con un sorriso leggero. "Novità, piuttosto?" chiesi al gufo, con aria seria. |
Taddeus sorrise a Dacey.
Prima fu un sorriso di circostanza, poi, guardando gli occhi ambrati e luminoso di lei, divenne pian piano più vero, scacciando un po' di quella malinconia. Intanto la carrozza aveva abbandonato il centro cittadino, raggiungendo la periferia. Poco dopo arrivarono dov'erano attesi e molte persone subito salutarono ed osannarono il principe, che in compagnia di Dacey scese in mezzo a loro. |
Ricambiai il sorriso contenta di avergli risollevato un po' il morale.
Scesi seguendo il principe in mezzo alla folla. I segni degli attacchi erano piuttosto evidenti in periferia. |
La scialuppa proseguì il suo viaggio verso l'ignoto, in balia delle onde e del lieve vento che soffiava sull'oceano.
Fortunatamente il Pacifico si mostrava insolitamente piatto in quel tratto, dunque la navigazione della scialuppa risultava alquanto tranquilla. Sarebbe bastata infatti qualche onda più decisa per far rivoltare l'imbarcazione e decretare di fatto la loro fine. Poco a poco il crepuscolo tinse il cielo ed imbrunì l'acqua di un blu cobalto. “Presto sarà buio...” disse Raspion “... speriamo il tempo regga...” “Meglio pensare ad altro...” fece Ulpa “... dottoressa...” ad Altea “... mi ha colpito quella frase... il vostro essere immune all'innamoramento... come mai, se posso chiedere?” |
"Un bagno adesso?" Risposi meravigliata a Ken. "Ma come, dopo una giornata così intensa non sei ancora stanco? No, io resto a bordo, mi aspettano una doccia e un libro per rilassarmi. Sono esausta in verità..." Il mio sguardo passò da lui a Zora. "Voi due andate pure, se avete ancora energia è giusto utilizzarla..." dissi facendo l'occhiolino. "Nasan, voi andate o restate a bordo?"
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Lui sorrise a Gwen.
La prese poi per mano e si avvicinarono ad uno dei pochissimi alberi scampati all'incendio. Tirò allora fuori un taglierino e cominciò ad incidere sulla corteccia. Fece così un cuore e dentro vi scrisse il nome della fata. Poi, sopra, ne incise un altro: Gillen. “Gillen è il mio nome...” disse alla ragazza. https://thumbs.dreamstime.com/x/carv...e-16786747.jpg |
Guardavo il Cielo e l'infinito con apprensione..li in mezzo a quel mare sconfinato..il Pacifico...si capiva il significato dell' Infinito.
Ed in casi come questi, per scongiurare la paura si parlava, presi una piccola torcia e la accesi per non rimanere molto al buio.."La mia tuta è un portatutto..sono piena di inventive, l' ho fatta costruire su misura proprio per me". Poi quella domanda a bruciapelo di Ulpa..già in quei momenti si parlava per scongiurare la paura, non pensavo a quella donna interessasse molto di me.."Si..sono immune all' innamoramento..non lo so..è qualcosa insito in me. Ho avuto storie, qualcuna di grande importanza ma gli uomini conosciuti a Città di Capomazda non sono mai stati seri con me..preferisco rimanere sola..non penso un uomo possa mai essere interessato a me, forse perchè ho posto un muro ermetico...difficile da rompere" il mio pensiero andò a Simon e ad altri..a qualcuno del gruppo della "Sirena Bianca".."Forse sono solo sfortunata in Amore...oppure non vengo presa sul serio..è tutto". Presi dell' acqua del mare e bagnai la pietra in modo potesse cambiare colore ed illuminare assieme la spada...oltre quella piccola torcia. http://images.everyeye.it/img-notizi...ulk-202112.jpg |
Herek, chiamato da Nyoko, scese dal carro ed osservò l'incredibile impronta nel terreno, restando di fatto allibito.
“Si, comprendo la tua reazione...” disse Erien “... è assurdo...” “Non ho mai visto nulla di simile...” stravolto Herek. Dal carro scese anche Oltram e mostrò la medesima espressione di incredulità. “Sarà meglio filare via da qui...” mormorò impaurito. “Si, riprendiamo il cammino verso Retania...” Erien. |
Ero allibita. Nemmeno Herek, esperto di animali antichi e non, non riuscì a capire di che animale si tratta. Eravamo tutti terrorizzati. Così salimmo sul carro ed Erien lo fece partire. Mi voltai a guardare l'impronta. Era bellissima profonda ma vi era una sola.
"Chissà di che creatura si tratta. Ha lasciato una sola impronta" continuando a guardare l'impronta e la zona circostante. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Molto lieto.” Disse Abelardo.
“Il piacere e lo stupore sono tutti nostri, davvero...” annuì Icarius. “Chissà perchè mai voi mezzi di latta e bulloni venite sovente indicati con lettere e cifre.” Il gufo al droide. “Se ti è più semplice” fece Icarius “puoi chiamarlo Pipita. Gli ho dato questo nome perchè detesto la matematica e ho una latente carenza a ricordare ogni genere di numero.” Sorridendo. “No, nessuna novità, tranquilla.” Abelardo a Clio. “Dovevano essercene?” Chiese il pilota. “Affatto.” Rispose il gufo. “Ma mai dare per scontata la tranquillità, ragazzo mio.” |
“No, resterò a bordo.” Disse Nasan a Gaynor. “Non sono mai stato portato per mondanità e vita troppo agitata.” Sorridendo.
“Benissimo, come volete.” Fece Ken. “Dopo verrò a darti la buonanotte, tesoro.” Facendo l'occhiolino a Gaynor. “Andiamo, bella?” A Zora. “Sicuro.” Annuì lei. E si tuffarono in acqua. “Credo leggerò anche io un buon libro.” Mormorò Nasan. “Un consiglio?” Rivolto a Gaynor. “Cosa c'è di interessante a bordo da sfogliare?” |
Mi sorrise e mi prese per mano.
Subito non compresi cosa stesse per fare, poi lo vidi. Quel cuore. Mi sciolsi a quel gesto, poi sorrisi entusiasta al nome scritto sopra il mio. Gillen. Sentivo così tanta felicità dentro che temevo sarei esplosa. Mi voltai così verso di lui. "Fossi stato un altro ti avrei bacchettato per ciò che hai fatto a questo povero albero..." ridendo appena e sfiorando l'incisione con le dita, poi sorrisi "Ma solo perchè sei stato così dolce e tenero che penso di potertelo concedere" con una strizzata d'occhio "Solo perchè sei tu... Gillen..." sussurrai pianissimo sulle labbra, per poi gustarne il sapore. |
Una trave cadde all'improvviso dal soffitto, quasi colpendo in testa Ghirò, Prince e gli altri del gruppo.
E vennero giù anche una rete che quasi bloccò tutti loro. Rapidi però Prince e gli suoi uomini estrassero dei coltelli e tagliarono la rete. “Ma...” uno di quelli “... era una trappola?” “Si, ma per animali...” spiegò Prince “... sono infatti reti adatte per tenere volpi e lupi...” Un attimo dopo sentirono dei passi giungere dall'esterno. |
Aspettammo il suo arrivo ed io il momento giusto, così presi un coltellino che avevo appeso con una corda al fianco. Finalmente lo potevo usare. Mi avvicinai verso la porta senza farmi vedere. L'uomo entro ed io col pugnale tagliai la maglia che aveva addosso senza toccare la sua pelle, ma solo per distrarlo, quel secondo mi basto per tirargli il calcio più forte che potevo dare nel suo posto sensibile.
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"Sembrerà strano, ma nemmeno io sono portata per la mondanità..." risposi a Nasan "Anche una cena tra amici, preferisco farla a casa piuttosto che nei nostri affollatissimi locali..."
Mi rivolsi poi a Ken. "Quando tornerai, io con tutte le probabilità mi starò già facendo cullare da Morfeo... A domani..." salutai lui e Zora, che subito dopo si tuffarono in acqua. "Oh, io non so se ci sia qualcosa da leggere a bordo... ho portato io alcuni dei miei libri preferiti, romanzi di Agatha Christie e Sherlock Holmes di Conan Doyle. Se vi piace il genere, ve ne presto volentieri uno..." risposi sorridendo a Nasan. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Quella scenetta era davvero divertente, per un momento dimenticai ogni cosa: lo stupore nell'aver trovato Icarius, quelle strane sensazioni, il duello e tutto ciò che di oscuro comportava.
Li osservai chiacchierare con un sorriso sereno, ridendo appena quando Icarius però del suo poco amore per la matematica. Io avevo sempre trovato conforto nei numeri, invece, in quel mondo perfetto dove ogni cosa era al suo posto. Poi annuii a quelle parole di Abelardo, lieta che non ci fosse nessuna novità. "Ben detto, amico mio.." annuii. Poi mi voltai verso Icarius "Vuoi ancora che ti faccia preparare il bagno?" chiesi, sorridendo gaiamente. |
“E potrei sapere” disse Abelardo ad Icarius “da dove venite con esattezza? Visti gli abiti particolarissimi che indossate ed il tipo di aereo su cui volavate?”
“S-e v-u-o-i” cigolò Pipita “p-o-s-s-o r-i-s-p-o-n-d-e-r-e a-d o-g-n-i t-u-a d-o-m-a-n-d-a.” “Non sono ancora così pazzo” replicò il gufo “da mettermi a parlare con una scatola di lamiere e fusibili.” Icarius rise, per poi voltarsi verso Clio. “Si, te ne sarei infinitamente grato...” mormorò. |
“Posso capire...” disse Ulpa ad Altea “... trovare il Vero Amore, l'intesa perfetta... a volte penso siano solo una bellissima favola letta da piccola...”
“Come siete disilluse, signore mie.” Sorridendo Raspion. “Non pensavo che voi donne foste così ciniche in Amore.” Intanto la scialuppa proseguiva il suo tragitto persa, così, nel nulla dello sterminato oceano Pacifico. Intanto si era fatto buio e l'oceano trasmetta sensazioni strane ed indefinite. Ora meraviglia, ora angoscia e paura. |
Il Tropico Lunare
Risi nell'ascoltare quella conversazione.
"Viene da una terra chiamata Afraolione... No.." Cercai di rammentare "Afragolilione?" Tentai di nuovo "Insomma, te lo dirà lui.." Scuotendo la testa, divertita. Poi annuii a quelle parole di Icarius, sorridendo. Così aprii la porta e ordinai alle ancelle di preparare la stanza da bagno. Ce n'era una anche nell'ala est, ma non veniva usata spesso. Una grande stanza con una vasca grande quasi quanto l'intera stanza, con una vetrata oscurata che dava sulla foresta. Certo non era bella come la mia stanza da bagno, che essendo sulla cima più alta abbracciava con lo sguardo tutta la foresta, ma non era nemmeno malaccio. "Tra non molto sarà pronto..." Gli sorrisi "Non dovrai caminare molto, è molto vicina la stanza da bagno.. Ma potrai comunque appoggiarti a me.." Sorrisi. Poi trasalii. "Gli serviranno degli abiti puliti.." Esclamai, rivolta ad Abelardo "Dici che abbiamo, da qualche parte, degli abiti adatti?" Pensierosa. "Non credo che possano andargli i miei calzoni.." Squadrandolo da capo a piedi "Abbiamo, non so, un bagaglio di qualche speranzoso?" Alzando lo sguardo su Abelardo "Oppure una semplice tunica e sarò disposizione perché lavino in fretta i suoi abiti..." Guardando fuori dalla finestra "C'è un bel sole dopotutto.." Sorrisi "Magari saranno asciutti prima di sera... Dici che sono strani, Abi?" Osservando gli abiti di Icarius. Io che potevo saperne, dopotutto? |
"È la pura verità Raspion..perché mai dovremmo illuderci per qualcosa che non esiste..una favola appunto".
La notte era arrivata..buia ed inquieta, mi poggiai leggermente alla barca con la piccola torcia cercando di riposare. |
Taddeus e Dacey scesero tra la folla.
La gente presente col solo vedere il proprio principe si rianimò. Il parroco del posto guidò lui e la ragazza a visitare cosa era rimasto di quella periferia dopo gli attacchi dei mostri. L'angoscia, la disperazione e la paura erano palpabili fra quella gente, eppure la visita del reggente di Retania aveva dato a tutti loro un motivo in più per credere nel domani. Quando la visita fu quasi terminata, alcune donne vollero invitare Taddeus e Dacey a pranzare con tutti loro. Erano state infatti preparate diverse pietanze e servite in ciò che rimaneva della grande piazzetta. “Figlia mia...” disse un'anziana avvicinandosi a Dacey “... voi ed il principe siete una bellissima coppia... che il Cielo vi benedica...” sorridendole “... si vede che sua altezza stravede per voi...” accarezzandole il viso teneramente. |
La visita fu gestita dal parroco, che ci mostrò i vari danni non solo nella città ma anche nello spirito delle persone.
Molte di loro erano disperate ma sembrava che il solo vedere il principe li stesse aiutando ad andare avanti. Fummo persino invitati a pranzo da alcune donne del luogo che subito mi circondarono con sorrisi e parole gentili. " Ehm...no signora, vi sbagliate io non..." farfugliando un po' in difficoltà, " sono solo qui per lavoro. Non c'è nulla tra me e il principe" accennando una risata come a dire che quella era un'ipotesi impossibile. |
Nessuno rispose a quella domanda di Nyoko.
Forse per paura di una risposta che sembrava ancor più assurda e inquietante. Neanche Erien, che aveva una risposta quasi a tutto, si azzardava a fare ipotesi. Il carro così si allontanò da lì, lasciandosi dietro la gigantesca e misteriosa impronta nel terreno. Poco dopo arrivarono presso un grosso lago, dove c'erano diverse persone immobili a fissarne le acque. |
Quel silenzio alla mia domanda non mi piacque affatto. Mi salirono i brividi. Perché mai doveva esserci una sola impronta im un grande campo. Rimasi anche io in silenzio finché non giungemmo ai pressi di un lago dove un mucchio di persone sembrava osservarne le acque.
"Che sta succedendo qui?" chiesi ad alta voce. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Ti ringrazio...” disse Icarius a Clio “... ne ho proprio bisogno di un bel bagno... andiamo?” Sorridendole.
“E sentiamo...” Abelardo a Pipita “... dove si trova questa vostra terra dal nome così altisonante, eppur impronunciabile?” “I-n v-e-r-i-t-à” rispose il droide “i m-i-e-i c-i-r-c-u-i-t-i l-o-g-i-s-t-i-c-i e g-e-o-s-e-n-s-o-r-i-a-l-i n-o-n r-i-e-s-c-o-n-o a f-o-r-n-i-r-m-i d-a-t-i c-e-r-t-i c-i-r-c-a l-a c-o-l-l-o-c-a-z-i-o-n-e d-i q-u-e-s-t-e t-e-r-r-a...” “Si, una tunica per arrangiare andrà benissimo.” Il gufo a Clio. “Tunica?” Ripetè Icarius. “Tipo quelle che indossavano gli antichi greci?” “Chi?” Fissandolo Abelardo. “Non conosci i greci?” Icarius. “No, ma da come parli mi sembra di capire che hanno fatto della tunica il loro vanto come vestiario.” Mormorò il gufo. |
Gillen sorrise e rispose al bellissimo bacio di Gwen, assaporando le labbra della giovane fata.
“Ecco...” disse Daniel nel vederli, ma subito Selia con un pizzicotto lo portò via. “Non mi hai ancora detto cosa dovrei fare secondo l'Oracolo...” mormorò Gillen, staccando appena la sua bocca da quella di Gwen. Un attimo dopo sentirono il pianto di un bambino. |
Quel bacio fu intenso, caldo.
Fu semplicemente bellissimo. Stavo per rispondere alla sua domanda, quando sentimmo un pianto. "Ma... È un bambino" dissi stupita, guardando Gillen. |
Scese la notte ed una sinistra calma si diffuse tra le onde.
Le stelle, sebbene in un cielo poco limpido, cominciarono ad accendersi sull'oceano, disegnando nel firmamento eterno ed incommensurabile corsi infiniti di costellazioni e rotte senza tempo di viaggi e sogni. La scialuppa ondeggiava lieve sulle acque, tanto che in breve il suo cullare, dolce e ritmico, fece addormentare Altea. |
Annuii ad Icarius, porgendogli il braccio.
"Sì, certo.. non ci vorrà molto perché l'acqua riscaldata riempia la vasca.." sorridendo "Anche se questo bagno non viene usato da molto tempo..". Risi alle parole di Abelardo, quella terra aveva davvero un nome impronunciabile per me. Ma doveva essere molto lontana. Annuii poi al Gufo. "Sì, ne farò portare una dalle ancelle..." annuii, per poi accodarmi allo stupore di Abelardo. "Chi sono?" inclinando la testa di lato "Greci." provai a pronunciare "Questo nome è facile.." sorridendo, soddisfatta. "Ad ogni modo una tunica fino a stasera andrà benissimo.." annuii, per poi voltarmi verso Icarius "Vedrai che i tuoi vestiti saranno pronti prima di sera..". Poi mi avvicinai a lui e gli feci cenno di appoggiarsi a me. "Dai, andiamo.." sorrisi, incoraggiante. |
Le stelle nel cielo infinito quanto il mare sembravano farci da guardiane..mi persi ad osservarle e pensai in questo mare naufragar a me fosse così dolce e mi addormentai cullata dalle onde del mare.
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La vecchia sembrò non capire le parole di Dacey, o forse semplicemente non ci badò.
Il pranzo continuò ed il principe fu molto sciolto e naturale con tutti loro. Alla fine lui e Dacey risalirono sulla carrozza e tornarono verso il palazzo del governo. “Quel poco che avevano lo hanno offerto a noi...” disse Taddeus a Dacey “... io darei la vita per loro ed il mio popolo...” guardò la ragazza “... vi prego, devo distrarmi da questi miei pensieri... parlatemi, per favore... di qualunque cosa... anche del vostro lavoro...” |
“Abbiamo un solo modo per scoprirlo...” disse Erien a Nyoko, fermando poi il carro nei pressi del lago “... vado a vedere... vieni con me?” Chiese a Nyoko.
Intanto quella gente guardava fissa le acque del lago, come se attendesse di vedere qualcosa di sbalorditivo. |
Apprezzai il pranzo, soprattutto perché era stato offerto con il cuore.
Tornati alla carrozza notai che il principe era pieno di pensieri e quindi acconsentii alla sua richiesta per tentare di farlo stare meglio. " Certo maestà... Ecco io lavoro con mio padre perché beh... Ha soltanto me ma...In realtà amo scrivere, sapete...storie di fantasia per lo più. Ho sempre un taccuino con me dove annoto le idee e ... Magari non vi interessa, scusate" poggiando le mani in grembo e zittendomi per qualche secondo, guardando il principe di sottecchi. " Avete mai letto quel genere di libri?" chiesi quindi incuriosita |
Erien fermò il carro. I suoi occhi sembravano brillare di non so quale luce.
"Certo che vengo con te, Erien" dissi. Scesi dal carro e mi avvicinai a quella gente guardando un po' il lago un po' la gente lì raccolta. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gillen si voltò di scatto.
“Hai ragione...” disse a Gwen “... l'ho sentito anche io... ma da dove proveniva?” Prima ci furono lunghi attimi di silenzio, poi di nuovo quel pianto, simile ora ad un gemito di dolore. “Dove sei?” Gridò Gillen. “Parla, grida, così potremo sentirti!” Di nuovo quel pianto debole. “Viene dalle macerie!” Indicò Gillen. “E' sotto i detriti!” |
Cercavamo di capire da dove venisse quel pianto.
Ad un certo punto ci fu silenzio, poi ricominciò simile ad un gemito di dolore. "Andiamo, presto!" a Gillen "Ragazzi, aiutateci!" ai miei amici. |
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