![]() |
Rida fece per andar via, decisa a portarsi dietro anche Gwen, ma la mano di Velven prese ancora quella della ragazza di Avalon, come a volerla fermare.
“Aspettate, piove a dirotto...” togliendosi la giubba dell'uniforme e adagiandola sulla testa e sulle spalle di Gwen “... me la renderete al nostro prossimo incontro...” Rida allora portò via con sé la giovane, mentre Velven restò a fissarla con la mano accanto al viso, quasi sentisse ancora il profumo della pelle di lei. “Non dovresti dare tanta confidenza ad uno estraneo.” Rida alla ragazza di Avalon. “Cosa sai di lui? Magari è un farfallone, o peggio un malintenzionato. Devi guardarti dagli uomini così abili con le parole e dai modi tanto cortesi e cavallereschi. Lo dico per te, cosa credi. Di farabutti è pieno il mondo, ahimè.” |
Il religioso fissò Galgan, per poi scuotere la testa.
“Gli uomini sperano sempre di vedere ciò che più desiderano” disse “e talvolta arrivato a credere in ciò che vedono. Vi pare possibile che un duca si riduca a guardare pecore?” Con tono severo. “Che dal comando di uomini passi poi al governo di greggi? O forse credete che questo nobile signore abbia la vocazione di re Davide? Andiamo, cavaliere. Sapete bene, poiché mi apparite saggio, che state cercando solo un fantasma.” Lo fissò. “Ma ditemi... voi avete conosciuto di persona questo duca? Avete mai veduto il suo volto? Lo riconoscereste qualora vi apparisse davvero davanti?” |
"Avete ragione...viverlo è diverso...perchè solo chi lo ha vissuto può capire chi ha amato e ama ancora in modo forte...gli altri invece lo prendono per pazzo..a me vogliono costringere a dimenticare l' Arciduca ma non capiscono che un Amore cosi forte è difficile da scordare e forse per tutta la vita" e diedi una occhiata a Bensuon.."Un ultima domanda...ma chi vi ha commissionato questa lapide, quello almeno lo saprete..ovviamente voi state solo eseguendo un lavoro" e toccai prima il mio anello di smeraldo e poi il braccialetto dono di Guisgard, come a volermi difendere da qualcuno...certo, non era funesto..forse era pronta per chi avrebbe trovato il Fiore Azzurro in un gesto quasi eroico, visto era impossibile trovarlo..ma chi era alla sua ricerca? O chi pensava qualcuno potesse trovarlo tanto da preparargli qualcosa di così immortale come quegli Amori raffigurati...ma a costo della sua vita?
|
Stavamo per andar via, quando Velven afferro` di nuovo la mia mano, si tolse la giubba e la poso` sulle mie spalle, dicendo che gliel'avrei resa al nostro prossimo incontro.
Speravo davvero di rivederlo. Rida mi tiro` via, stavolta con piu` decisione, e mi disse che non dovevo fidarmi di lui, che non sapevo chi fosse. La guardai un po` mestamente, aveva ragione, ma cio` che avevo provato in quei minuti era reale. |
Il camino scoppiettante, la pioggia incessante.
Il mio sguardo si perse tra le fiamme, e per un breve ma intenso istante, chiusi gli occhi. Mi destai dolcemente, ancora pervasa dal torpore della dolce e intensa felicità che avevo assaporato. Sbattei le palpebre per alcuni istanti, guardandomi attorno. Lui era lì, accanto a me, che mi teneva abbracciata. Alzai lo sguardo sul suo bel viso addormentato e sorrisi, posandogli un leggero bacio sulla guancia. Restai ad osservarlo per lunghi istanti, ascoltando il suo respiro. Mi sembrava di non averlo mai visto così bello come in quel momento. La pioggia batteva inclemente sul soffitto della Casetta, quasi fosse una musica fatta per cullarci. D’un tratto, mi accorsi di avere freddo, e mi resi conto che il fuoco del camino accanto a noi si stava esaurendo, dovevo rinnovarlo. Così, a malincuore, cercai di liberarmi delicatamente dal suo abbraccio, stando attenta a non svegliarlo, e cercai di alzarmi da terra. Ma lui mi afferrò delicatamente il polso, attirandomi nuovamente a sé, su quel morbido tappeto orientale. “Dove credi di andare?” sorrise divertito, stringendomi di nuovo. “Ciao…” sorrisi, cercando il suo sguardo “Credevo dormissi…”. Lui mi guardò come se avessi detto un’assurdità. “Oh, perdonate, Altezza..” lo canzonai “Dimenticavo che non dormi mai..” divertita. Lui mi guardò scuotendo la testa, per poi ridere con me. Restammo abbracciati per attimi che mi parvero eterni, mentre potevo ascoltare il battito del suo cuore riempire tutto il mio mondo. Poi, d’improvviso, mi ricordai del motivo per cui avevo tentato di alzarmi. “Il camino..” mormorai piano “Devo ravvivare il fuoco…”. Lui si chinò su di me, baciandomi dolcemente le labbra. “Vado io, resta qui..” sorrise, adagiandomi piano con la schiena poggiata sul prezioso tappeto, senza che io potessi controbattere. Ma mi guardai bene dal contraddirlo, anzi, mi limitai a voltarmi su un fianco ed osservarlo curare quel fuoco morente, perché potesse scaldarci ancora. Dopo pochi istanti tornò da me, osservandomi a lungo prima di raggiungermi. “Va meglio?” sussurrò, chinandosi su di me, che annuii, sorridendo felice. “Bene..” mormorò, con voce calda e profonda, mentre i miei occhi erano incatenati all’azzurro intenso dei suoi. E poi sorrise, quel sorriso capace di allontanare ogni dubbio, ogni incertezza, ogni problema. Tutto scompariva quando mi guardava sorridendo in quel modo. Potevo sentire le sue mani su di me, che mi accarezzavano dolcemente, facendomi rabbrividire, ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo sguardo, finché non si chinò lentamente su di me, a cercare le mie labbra, per poi intrappolarmi in un bacio eterno e appassionato. Così ci amammo, ancora e ancora, in quella notte d’inverno, mentre la pioggia incessante continuava a cullarci con la sua musica, finché anche quel camino scoppiettante non andò a morire pian piano. E la notte lasciò posto al giorno. Le parole di quell’uomo mi destarono da quel dolce ricordo. Ma probabilmente era meglio così. Lo guardai sorpresa da quella domanda, ma era più che legittima infondo, e sorrisi ripensando a quell'incontro. Portai la testa all'indietro, appoggiandola alla parete e chiusi gli occhi. "Com'era.." mormorai, sorridendo “Era..” scossi la testa, incapace di trovare le parole “Sembrava lui.. il modo di parlare, di comportarsi…” aprendo gli occhi per sorridere all’uomo del Patto delle Civette di cui non conoscevo il nome “Ho finto di essermi persa, ma non solo.. sono inciampata apposta.. lui mi ha aiutato a rialzarmi e.. sì, insomma.. ha detto esattamente quello che mi aspettavo… mi ha chiesto tipo se ero una ninfa o una cosa del genere.. ma non mi ha riconosciuto..” con un sorriso triste. “La cosa strana, però.. è che non aveva quella sicurezza di sé, quella spavalderia che lo caratterizzava.. sembrava persino, sì, come imbarazzato, impacciato..” risi appena, osservando il camino, ma in realtà ripensando all’incontro col pastore “Ha detto di non aver mai lasciato la brughiera..” pensierosa. “Colpo dite?” risi piano “Beh, io ci ho provato, ma sono abbastanza una frana in queste cose.. Persino se parto avvantaggiata come in questo caso…” scossi la testa “Non lo so.. sicuramente devo essergli sembrata una pazza dal modo in cui lo guardavo… chissà cos’ha pensato…” mormorai, come tra me e me. “Mi chiedo se ho visto solo quello che volevo vedere, o se c’è davvero una possibilità che sia lui…” scossi la testa nuovamente “Sembra tutto così assurdo…”. |
“Mi piaci in momenti come questo...” disse lui, fissandola, mentre erano ancora stretti l'una nelle braccia dell'altro “... è così che ti preferisco... con i capelli sciolti e spettinati, questo dolce rossore sulle gote, gli occhi luminosi e languidi, il respiro rotto, le labbra calde...” mentre il caldo contatto pelle su pelle rendeva il morbido tappeto su cui giacevano accogliente come una lunga carezza.
Quel frammento andò a terminare il ricordo vissuto da Clio un attimo prima. “Sembrate conoscerlo davvero bene...” l'uomo alla ragazza, destandola da quelle sensazioni “... non vorrei apparirvi scortese, ma mi sembra di capire che...” “Che eravate amanti, giusto?” Intervenne un altro di quegli uomini, senza fare troppi giri di parole. |
Quel frammento rese il mio ricordo ancora più bello.
Sospirai, alzando gli occhi sul secondo uomo che aveva parlato, gelida. Amanti era una definizione che avevo sempre detestato, ma d'altronde che altro potevo essere? Lui era l'Arciduca, io un pirata. Stavo per rispondere per le rime, ma mi trattenni, alla fine nessuno si sarebbe sorpreso che l'arciduca avesse delle amanti. Mi aveva sempre tenuto nascosta, non potevo andare contro la sua volontà, a costo di compromettermi. "Immagino si dica così" Freddamente "Quindi capite bene che se quel pastore è riuscito a sorprendere me, figuriamoci il popolo...". |
“Questa lapide” disse il vecchio artista ad Altea “mi è stata commissionata da una misteriosa signora. Credo fosse nobile, o almeno molto ricca.”
“Una signora?” Ripetè Bensuon. “Che signora?” “Ah, questo è un mistero.” Scuotendo il capo l'artista. Bensuon allora fissò Altea. |
Intanto la pioggia era terminata, lasciando un'indefinita umidità sulla brughiera.
Il camino con la sua fiamma consumava la legna e faceva bollire una pentola di rame messa lì a scaldare la cena del vecchio padrone di casa. “Si, se ha ingannato voi” disse uno di quegli uomini a Clio “allora penso possa ingannare la corte ed il popolo.” “Avete parlato di un Voto fatto...” un altro di quegli uomini al vecchio. “Si, un Voto...” annuì questi. “Possiamo chiedervi quale?” “Preferisco non svelarlo...” “Comprendo.” Fissandolo l'uomo. “Ma posso dirvi cosa ho chiesto in cambio di quel Voto...” mormorò il vecchio “... di vedere, prima di morire, colui che riporterà Sygma nei confini di Capomazda... di vedere quello che la profezia chiama il Conquistatore...” “Di sicuro, a quanto pare, non sarà un Taddeide...” a capo chino l'uomo. “Ormai non credo più a nulla io...” un altro ancora di quegli uomini. Ammone si voltò a guardare Clio. |
Rida si accorse della reazione di Gwen alle sue parole e restò a fissarla.
“Non prenderla a male...” disse alla ragazza di Avalon “... lo dico per te... non voglio che tu abbia dispiaceri o che magari qualcuno ti faccia soffrire...” le sorrise “... su, chissà, Ozzillon avrà già scelto la commedia da portare in scena. Io sono curiosa. Tu no?” |
"Tranquilla, hai ragione, non dovrei lasciarmi traviare cosi facilmente. Si, sono curiosa di sapere che commedia ha scelto" dissi, entusiasta.
|
Ingannato, era ciò che aveva fatto Icarius, inconsapevolmente?
Non lo sapevo, non sapevo più cosa pensare. Sorrisi al vecchio quando ci parlò del suo Voto. Annuii alle parole dell'uomo. "Già.." Mormorai "Sono tempi che ci mettono a dura prova, altroché... Se non ci fanno perdere il senno...". Incrociai lo sguardo di Ammone, e sorrisi timidamente. "Beh, ormai ha smesso, possiamo togliere il disturbo, lasciando libero il nostro gentile ospite..." Sorridendo al vecchietto "E riprendere il cammino...cosa dite?". |
Gwen e Rida tornarono al carrozzone, dove trovarono Ozzillon e gli altri della compagnia indaffarati ciascuno con le proprie mansioni.
Ma in verità il capo se ne stava seduto su un grosso barile a masticare frutta secca e a leggere un grosso libro ammuffito. “Oh, bentornate, care dame.” Disse Ozzillon sorridendo alle due. “Vi ha ispirato girare per Capomazda sotto questa pioggia? Io invece ho cercato altrove la mia ispirazione.” Mormorò, con gli occhi incollati alle pagine del libro. “Ebbene?” Fissandolo Rida. Hai trovato qualcosa degno del nostro talento?” “Forse si...” annuì il capo “... pare che un prete abbia organizzato una recita per alcuni orfanelli, traendo lo spettacolo da una novella scritta da qualcun altro... e devo dire che quella novella mi ispira non poco...” |
-No Magister-
risposi tristemente scossando il capo, -Invero quell'uomo è per me solo un nome, eppure è un nome al quale, in ogni modo, devo aggrapparmi, perché è il nome di quello che manca a Capomazda, e cioè un regnante- Lasciai che la mente vagasse libera, a guisa di cavallo selvaggio, nelle sconfinate praterie dei ricordi; lasciai che in esse si perdesse, permisi, per un istante, che mettesse a nudo anche i suoi lati più dolorosi, poi, quasi improvvisamente, il pensiero divenne parola; -Credetemi, padre, lasciare quello che l'umanità ritiene tutto, in cambio di quello che viene considerato nulla, è tutt'altro che impossibile. Talvolta, i nostri spiriti languono, hanno fame di qualcosa, un qualcosa cui solo l'Onnipotente può dare sazietà- Annuii, -E' un tipo di fame che conosco, e che a lungo mi ha consumato, pertanto, non mi risulterebbe strano il capirne le motivazioni. In quei casi occorre allontanarsi, rendere più semplice ed arcaica la propria vita, per poter parlare direttamente a Dio........ Un nobile può farsi eremita, così come un signore divenire pastore- Rimasi nuovamente in silenzio, prima di tornare nuovamente a parlare, in tono ancor più basso e pacato del solito; -Voi avete conosciuto lord Guisgard, domine magister?- |
“Si, direi di si...” disse uno di quegli uomini alle parole di Clio.
Il gruppo allora ringraziò il vecchio, lo salutò e lasciò la sua casa. Ormai la notte volgeva al termine e l'Oriente cominciava a schiarirsi. L'umidità aleggiava sui campi sterminati e selvaggi, rendendo tutto vago, mutevole, inquieto. Il canto dei merli riempì in breve l'aria, seguito poi dai versi di altre bestie che abitavano quelle lande desolate. Si rimisero così in cammino, cercando di rifare la strada fatta da Clio e da Ammone il giorno prima. E dopo un po', finalmente, col Sole che già aveva lasciato l'orizzonte, udirono dei belati in lontananza. |
Un nuovo giorno era sorto, ci incamminammo nella brughiera, alla ricerca di Icarius.
Dopo un po' udimmo il belare delle pecore, segno che forse, era vicino. Ero terrorizzata all'idea di turbarlo, ma cominciavo a capire che fosse necessario. Già, ma dirgli che cosa? "Bene, potrebbero essere vicini..." Dissi piano "Non voglio spaventarlo, intesi? Mi avvicinerò da sola..." Guardando gli uomini "Cosa volete che gli dica?" Osservandoli "Oppure volete solo vederlo per rendervi conto di persona della somiglianza?". |
“Andate avanti” disse uno di quegli uomini a Clio “e cercate di trattenerlo il più possibile. Noi vi seguiremo a debita distanza, ben nascosti, così da poterlo vedere bene.”
“E rammentate...” un altro di quegli uomini a Clio “... non c'è bisogno che vi facciate scrupoli di nessun tipo... quel tipo non è il duca... lord Guisgard è morto. E rivedendo quel pastore, se davvero conoscevate come dite Sua Signoria, vi accorgerete che non può essere lui. Andate ora.” |
“Si, lo vidi una volta..” disse il religioso a Galgan “... ma un eremita come me, poco attento ed interessato al mondo degli uomini, non da molta attenzione a tutto ciò che appare al di fuori della sua mistica e solitaria meditazione. Per me dunque quel duca era un uomo come tanti.”
In quel momento qualcuno bussò alla porta della cappella. “Padre Nicola...” gridò qualcuno da fuori “... aprite in nome di Dio!” Il religioso aprì, trovando un contadino dal volto provato sulla soglia. “Mia moglie, padre...” ansimando il contadino “... sta ancora male... venite, vi prego...” “Voi cercate fantasmi, vero?” Don Nicola a Galgan. “Bene. Accompagnatemi da questo contadino, cavaliere. Ed io vi mostrerò cosa davvero sa fare uno spirito malvagio per tormentare gli uomini.” |
Annuii all'uomo, nascondendo il fastidio provocato dalle sue parole.
Probabilmente aveva ragione, eppure mi sentivo comunque di dover proteggere Icarius, anche se aveva solo troppe cose in comune con lui. E se mi avesse odiato per quello che gli avrebbero fatto quegli uomini? Sarei stata in grado di accettarlo, di sopportarlo? Sperai vivente che il nuovo incontro con il pastore servisse, nel bene o nel male, a chiarire la situazione. Così, con tutte queste inquietudini, questi dubbi, questi pensieri mi avventurai nella brughiera verso il gregge che speravo fosse il suo. Cosa gli avrei detto? Come giustificare il mio ritorno? Non lo sapevo, speravo fossero i suoi occhi azzurri a ispirarmi. |
Clio lasciò il gruppo e si avviò nella direzione da cui giungevano i belati.
E così, in un vasto pianoro erboso, racchiuso da bassi dossi di terra e pietrisco, ultima testimonianza di qualche preistorico insediamento umano ormai dimenticato, vide un gregge che pascolava. Ma tra la ragazza e gli ovini c'era una casupola, dal cui porticato pendeva l'insegna di barbiere. Era in realtà una sorta di spaccio, con vari tipi di prodotti in vendita e che con ogni probabilità riforniva le sporadiche abitazioni che sorgevano in quelle lande. E ad un tratto qualcuno uscì dalla casupola, sedendosi sullo steccato che precedeva l'ingresso. Clio allora subito lo riconobbe. Era infatti Afel. |
Mi avvicinai a quell'emporio, con un sorriso cordiale.
Beh, potevo sempre fingere di essere giunta lì per comprare qualcosa. Così, raggiunsi raggiunsi lo spaccio. "Ma ciao Afel.." salutai il garzone, gaiamente. E d'un tratto, mi venne un'idea, forse era ridicola, ma era già qualcosa. "Sono alla ricerca di ottime marmellate, puoi aiutarmi?" guardandomi attorno. |
Quando tornammo, trovammo Ozzillon seduto e intento a leggere un libro.
Ci disse che sarebbe stato allestito uno spettacolo per gli orfanelli e che lui aveva gia` un'idea. "Ebbene, di che si tratta?" chiesi impaziente. |
Una donna..una donna ricca, vidi il volto di Bensuon perplesso ma il mio lo era di più..improvvisamente la mia mente mi portò a quella misteriosa donna..Cassaluia.
Non poteva essere...ma se fosse stato così allora ella mi cercava per qualche motivo...perchè mai avrei dovuto rischiare la mia vita e poi aveva detto chiaramente lei non sopportava i Taddei e non erano ben voluti fuori dal regno...ma non poteva essere un caso, o lo speravo. "Una donna...per caso..una donna affascinante, di bellezza rara? Sapete qualcosa di lei tipo..se abita verso le Cinque Vie, o se aveva un ciondolo con una civetta che teneva un carciofo...e non di queste parti ma di passaggio?" guardai Bensuon sperando si ricordasse di quello che gli avevo raontato in locanda su questo fatto.."Sapete, si narra che Dominus mandò Guisgard a cercare il Fiore Azzurro perchè una sorta di strega o megera gli avesse detto...era un antidoto contro la Gioia dei Taddei" e calò il silenzio. Infatti..pensai...questo aveva detto Madame Sibille di ciò che si era saputo, eppure era una pazzia cercare quel Fiore così raro, non ci eravamo arrivati noi della Santa Caterina e Guisgard. Stava albeggiando...avevamo passato così tutta la notte..io dovevo andare assolutamente da Marion..dovevo commissionargli nuovamente il latte e formaggio frutto del suo lavoro di pastore per l' orfanotrofio e soprattutto per Efrem..e a quel pensiero mi si strinse lo stomaco..ma lo avrei cercato ovunque prima di tornare a Corte, era una vergogna mi fossi dimenticata di loro e del piccolo. Rimasi, comunque, ad aspettare la risposta dell' anziano...dovevo scoprirlo e e a questo punto se i miei sospetti erano veri, dovevo proprio parlare con il Priore Tommaso perchè si doveva sapere la verità, cosa volesse quella donna da me ma sperai profondamente in cuor mio mi stessi sbagliando perchè questo turbava di più il mio animo e mi volsi a guardare quella lapide coi suoi immortali innamorati. |
La situazione mi parve grave, oltre che bisognosa di un'immediata azione; quindi, dopo aver lanciato un'occhiata d'intesa al fido Lucas, mi accinsi a seguire il religioso........Il tutto senza porre domanda alcuna......
|
C'era il gelo in quel posto...aveva piovuto abbondantemente e l'atmosfera non era delle migliori........tenni il capo celato col cappuccio del mantello...mentre il Priore dava ai due becchini dei comandi precisi...la lettere fu visionata dal responsabile delle sepolture cimiteriali......la mia mente incominciava ad elaborare ..cosa avrei potuto trovare...non era passato molto...certo le parti molli non ci sarebbero state piu'...ma i capelli le unghie.....e se non avessimo trovato nulla ?...non sapevo se fosse stata la parte peggiore o migliore....ma almeno..sapevamo quanto era pazzo quell'uomo e quanto potesse essere pericoloso in certe mani......ero in un angolo ad osservare...ogni tanto mi arrivavano rumori che sembravano non appartenere....ai lavori che si stavano svolgendo...ma poteva essere il mio disagio ad amplificare cio' che in realtà non esisteva.......arrivati al momento cruciale...vidi il Priore irrigidirsi...e mandare via tutti..........rimanemmo io lui...e le mie sensazioni........a quel punto abbassai il cappuccio del mantello e mi avvicinai con lui alla bara....avevamo fatto si che gli uomini avessero solo tolto i chiodi.......in due togliemmo il coperchio e........rimanemmo lì a guardare.......
|
Afel vide Clio e subito la riconobbe.
“Salute a voi...” disse sorridendo il giovane garzone “... marmellate? Io in verità non ne ho qui, ma c'è una signora, poco distante da qui, che ne fa di buonissime. Tutti quelli che vivono nei paraggi vanno a comprare le marmellate da lei. Volete che vi accompagni?” |
“Come vi ho detto” disse Ozzillon a Gwen e a Rida “un prete ha organizzato una recita per gli orfanelli ed io e Berio abbiamo assistito. Mi ha subito colpito e ho chiesto al prete di parlarmi un po' della trama. Lui allora mi ha spiegato che è tratta da una novella scritta da un pastore che pare viva nella brughiera. Non viene mai in città e dunque non dobbiamo neanche pagargli i diritti per portarla in scena.”
“Ed il titolo di questa novella?” Chiese Rida. “Il titolo è...” rispose Ozzillon “... Il Re di Cuori.” Per poi guardarsi allo specchio e truccarsi per le prove. http://media-cache-ec0.pinimg.com/73...093e6516d2.jpg |
Il vecchio ascoltò Altea e le sue inquietudini.
“Era una donna bella, sebbene il suo volto era celato da un velo verde.” Disse poi. “Ricordo che con lei vi erano tre ancelle, anche loro con dei veli verdi a celarne l'aspetto. Però ricordo un particolare... la donna misteriosa aveva un pendaglio al collo... raffigurava una civetta che stringeva un fiore tra gli artigli... una rosa...” |
Ormai dovevo seguire la scusa che mi ero inventata.
"Come volete.. Non vorrei disturbarvi..." Con un sorriso "Altrimenti potreste indicare la strada..." Cordialmente. Chissà, magari parlare con Afel mi avrebbe dato qualche informazione. La dovevo comunque trovare Icarius. |
La tomba fu aperta.
L'aria era cupa, silenziosa, intrisa di inquietudini e primordiali paure. Il cielo sopra il Cimitero era ancora chiaro, sebbene il crepuscolo avesse ormai preso possesso di quel mondo e le ombre della notte già annunciavano il loro arrivo. La lapide pesante fu alzata dai becchini ed il Priore Tommaso fece un passo in avanti, per poi sporgersi e guardare. “Milady...” disse ad Elisabeth, invitandola a guardare con lui. La tomba era vuota. http://www.antikitera.net/images/img...796-inha-2.jpg |
Trasalii alle sue parole...questo significava qualcosa..e pure i miei dubbi..dovevamo tornare da quella donna ma stavolta doveva venire pure il Priore..o la avrebbe accusata di stregoneria..conoscevo i suoi metodi e io non volevo finire in guai.
Ringraziai l' uomo e dissi dovevamo andare ma sarei tornata a trovarlo...e sarei proprio tornata. Uscimmo dal cimitero ma ero scura in volto e mi diressi verso la casa di Marion e la vidi in lontananza e parlai a Bensuon.."E' tutto strano Bensuon, a me hanno fatto recapitare una collana con una civetta che teneva un carciofo..e se fosse quella donna..Cassaluia, era una alchimista..e se fosse una specie di setta? A me disse il ciondolo era una mappa per un tesoro, un elisir per diventare invisibili e voleva regalarmelo..non so perchè, ma poi nominai i Taddei e si adirò dicendomi erano odiati...ma ha detto sapeva qualcosa di me..non so..però mi avrebbe aspettata..o si torna noi due o chiediamo pure al Priore di cui ti ho parlato..lui ha metodi convincenti". Ci trovammo di fronte alla casa di Marion aspettando la sua risposta e aggiunsi.."Non dire sei conte e mio fidanzato..mi conosce troppo bene il pastore". |
“Posso assentarmi per un po'.” Disse sorridendo Afel a Clio. “C'è il mio cane dentro che dorme e fa la guardia.”
Così i due lasciarono quel posto e si incamminarono verso la brughiera più solitaria, fino a quando scorsero una casa lontana. “Ecco la casa.” Indicò Afel. La raggiunsero ed il garzone bussò. Aprì allora una donna. “Buonasera, signora.” Cordialmente Afel. “Vi ho portato una cliente.” Indicando Clio. |
Ma guarda.....non potevo essere che stupita.......forse pensavo di trovare chissa' che cosa...e invece ? nulla.........Mi portai una mano alle labbra...con fare molto pensieroso.......il morto non era morto.......ma in realtà la sua salma poteva essere stata trafugata.....ma mai nessuno aveva chiesto riscatto...quindi...non vi era se non un semplicissimo significato....." Carissimo Priore....siete stato gabbato..il morto e' vivo e vegeto.......magari starà in qualche posto....sinceramente non so a far che.....ma non e' qui a marcire......Ora suppongo bisogna non rendere nota la cosa...almeno penso...voi che ne dite ?...".........rimisi il cappuccio sulla testa....ed attesi istruzioni suol da farsi...certo non potevo mancare una vita da Castello......
|
“Già...” disse sarcastico Bensuon ad Altea “... e non può essere che ti abbia corteggiata e conquistata? Dopotutto sono affascinante.” Facendole l'occhiolino.
Ma ad un tratto apparve il pastore Marion, che subito riconobbe Altea. “Milady...” andandole incontro “... che sorpresa...” |
Il Priore Tommaso fissava la tomba vuota, tra lo sgomento dei becchini e la perplessità di Elisabeth.
“Abbiamo dunque due possibilità...” disse il religioso “... la prima è che il morto non sia morto affatto... ma sinceramente risulterebbe complicato poi sviluppare una simile possibilità... ci sarebbero infatti troppi risvolti... la seconda invece, forse più probabile, che sia stata trafugata...” guardò Elisabeth “... ma da chi e perchè? Beh, forse, da parte di qualcuno interessato a far credere, almeno ai più sciocchi, che i Taddei non siano affatto estinti...” si voltò verso i becchini “... voi avete sempre custodito la tomba? Nessuno vi ha mai chiesto di allontanarvi?” “Mai.” Rispose uno dei becchini. Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno. "Cosa succede qui?" Chiese De Gur con tono grave. "Chi vi ha dato il permesso di scavare?" Con lui vi erano due dei suoi fidatissimi soldati. |
"No..non può essere..perchè Marion sa benissimo quanto io amassi Guisgard..e.."mi fermai, poi udii una voce..era Marion e sorrisi.
"Messer Marion, siete a casa, pensavo di non trovarvi e foste uscito col gregge, ma forse visto le condizioni della brughiera siete rimasto a casa..se permettete posso entrare? Dovrei commissionarvi qualcosa e poi..parlarvi" e lo guardai in modo serio. |
“Ma certo, milady.” Disse Marion ad Altea, per poi invitarla ad entrare insieme a Bensuon.
La casa era piccola, ma rustica ed accogliente. Il camino teneva caldo ed il pastore offrì ai due ospiti del pane con formaggio fresco. “In effetti" mormorò "non è un tempo ideale per uscire a pascolare. In cosa posso esservi utili, milady?” Chiese poi alla dama de Bastian. |
Mi sedetti vicino al camino assaporando quel pane e la freschezza del formaggio.."Ci voleva del caldo..abbiamo passato la nottata fuori sotto la pioggia...ah si, gentilmente potreste portare del latte e formaggi ai bimbi? E poi portatemi notizie del piccolo Efrem.." e finsi indifferenza.
Poi lo guardai e aggiunsi con un sorriso.."Scusatemi se sono arrivata con quel priore, vi siete spaventato? In effetti stavamo studiando come Guisgard era morto..ma voi sapete io penso non sia morto..però vi è un particolare...quella impronta che vi ha mostrato, si trova nel pozzo qui vicino, un pittore la notte della presunta morte di Guisgard ha dipinto il paesaggio e vi era una figura o ombra scura...è impossibile il vostro segugio e il vostro gregge non si sono accorti di nulla..non abbiate paura di me potete fidarvi..avete sentito, visto o notato qualcosa?" |
Lo stupore era fuori discussione...e la mia voce in quel momento era fuori luogo.....il Priore diede le sue logiche deduzioni....con tranquillità senza che i fatti gli avessero fatto perdere la lucidità.........Voi penserete che il non trovare la salma per me fosse stato lo sgomento piu' grande...niente affatto......la stranezza fu' scoprire che il Priore riusciva a leggere la mia mente...tutto cio' che mi era passato come un discorso di logica deduzione in un silenzio spettrale lui lo aveva elaborato e sintetizzato vocalmente ai due poveri becchini.......Sconcertante......." Credo che gli spettri non abbiano gambe visibili agli occhi umani....e quindi...anche se il fantasma dei Taddei avesse voluto prendere aria altrove questi due poveretti non avrebbero visto nulla....a meno che...qualcuno non abbia pagato il loro silenzio...ovviamente il silenzio si paga per ogni illecita azione miei Signori....il denaro puo' tutto...Ora...in presenza di un Priore...magari sarebbe meglio che voi vi lavaste l'anima......perchè il denaro non pagherà il vostro passaggio........quindi..e' un'ottima offerta...da un lato avete ricevuto del denaro per il silenzio dall'altra..ci sarà l'assoluzione se ci direte come sono andate le cose......"...........
Ovviamente ogni tanto arriva la Cavalleria ma questa volta era arrivata nel momento sbagliato..........De Gur....non lo vedevo mai...ma ora che ero al cimitero, certo che se ne facevano di incontri interessanti..........Rivolgendomi a mio marito" Anche tu qui ?"...." Priore Tommaso...non mi avevate detto che avremmo dovuto avvisare le guardie......per un rapporto medico......E visto che il buon Dio ci manda sempre la sua grazia divina vuol dire che ne approfitteremo.....Siamo qui perchè il Priore ha avuto il permesso d su Grazia di riesumare il cadavere del giovane Arciduca.......ci sono molte chiacchiere in giro...leggende...storie...ed era doveroso...mettere fine a questa cosa in maniera giusta........Ma a quanto pare....il Giovane Arciduca...anche se morto......non ha gradito il luogo scelto dove passare i suoi prossimi anni.....nella fossa non c'e' nulla.........Capirai bene De Gur.....che oltre ad un fattore medico....i due becchini sanno qualcosa.......qualcuno li ha pagati bene.......ed eravamo qui ...in piacevole conversazione...anzi...credo che fossero convinti alla confessione.....e se si dovessero confessare...noi non possiamo presenziare..........".......Mio marito aveva due opportunità.....far finire me nella fossa vuota.....o farmi scortare a casa.........ma confidavo nella sua intelligenza....... |
Marion ascoltò Altea, per poi alzarsi ed avvicinarsi al fuoco.
Restò così, a fissare le fiamme, per un lungo istante. “Certo che ho paura...” disse “... e come me anche il mio cane... e dire che neanche i lupi lo spaventano... ma la Gioia... la Gioia è terribile...” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 02.49.07. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli