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Elisabeth raggiunse il centro del tempio, inaccessibile a chiunque altro e situato nel cuore più profondo dell'isola.
La principessa purificò se stessa e poi con uno specifico rituale completò ciò che le sue ancelle avevano iniziato. Infine raggiunse l'altare dove era situata la statua della dea e dietro la quale si trovavano le porte d'accesso all'oracolo. Erano aperte ed Elisabeth le attraversò. Si inginocchio ed attese. Poi una voce che così disse: “L'isola protetta da Diana dei suoi valori è rifugio, tana. Difesa per secoli da maree e venti, ora è circondata da scontri e stenti. Una scelta come principessa ti toccherà, se ascoltar la ragione o il cuor quando parlerà. Da ciò sarà poi nel Fato deciso e anche scritto, se il credo di Diana verrà preservato o sconfitto.” |
Il Duca Dominus era raggiante...a vederlo cosi sembrava fosse innamorato, ma era impossibile e questa parola era da evitare in questa Corte..come ben mi avevano insegnato mio padre, Petronilla e il mio maestro..anche se si diceva era solo leggenda.
A volte mi chiedevo il motivo per cui il duca amava intrattenersi con me e Costanza...forse per quell' animo che caratterizzava i Taddei..inquieto, mutevole ma così affascinante e che sapevamo capire e rispettare..eppure qualcosa di celato vi era sopra il duca Dominus. Me lo raccontò il mio maestro, uomo sapiente e che aveva viaggiato molto..e mi raccontava dei suoi viaggi..da lui appresi la passione per l' Oriente, per le storie di Tesori Nascosti, Pirati e Isole lontane e molto ancora..era persona che non amava la compagnia e quindi non si intrometteva nei pettegolezzi di corte..quindi la cosa doveva essere sicura e io riserbavo il segreto, anche se molti uomini a corte lo sapevano..egli non era il legittimo erede duca dei Taddei, si parlava di un bimbo rapito molti anni fa a Sygma, per motivi a me nascosti e il Trono aspettava ad esso a dire il vero...ma nessuno si era mai preoccupato di trovare questo legittimo Erede? Non che disdegnassi l' Arciduca Dominus, anzi era per me felicità poter avere la sua benevolenza ed era pure una piacevole compagnia, ma a mio avviso sarebbe stato giusto seguire le successioni ereditarie..ne avrei parlato col maestro appena congedata..doveva raccontarmi molto bene questa storia. "Quindi..se un giorno fa stavano attraversando il Calars, dobbiamo aspettarci siano quasi prossimi all' arrivo a Corte..un' epoca d'oro..amate farci stare sulle spine, Sua Signoria conosce benissimo la mia indole e sa che la mia curiosità mi porta a scoprire subito ciò che è novità specie se riguarda la Vostra felicità, ma aspetterò la vostra volonta a svelare quale ambasciata porterà la Vostra Delegazione" dissi sorseggiando la bevanda e poggiando il bicchiere di cristallo sul prezioso tavolino con inserti di giada "e per scaramanzia..brinderemo quando sapremo la risposta e sono certa sarà positiva". |
Alzai il sopracciglio con disappunto, ma Yanos mi precedette a zittire quell'uomo.
Risi, scuotendo la testa. All'inizio era sempre così, ovunque andassi, ma ora erano anni che non sentivo fare un discorso del genere. Brindai con i miei uomini, e rilanciai "All'Hydra!". Sorrisi alla ragazza "Tesoro non sei proprio il mio tipo..." Facendogli l'occhiolino. Ascoltai divertita il battibecco tra quel filibustiere e la ciurma. Ma per poco non sputai il vino, scoppiando a ridere mentre bevevo alle parole di Abriz "Perché, ci sono angeli che non volano? Beh, forse i più interessanti..." Sorrisi "È Angelo della Tempesta, vecchio mio.." Risi. Erano anni oramai che mi chiamavano così. Una notte, avevamo assaltato un mercantile inglese in mezzo all'oceano. Abbiamo sfruttato la tempesta che imperversava da due giorni. Non ci hanno nè visto nè sentito. Io avevo guidato l'arrembaggio, e quel giorno indossavo un lungo mantello bianco di seta, bottino da una nave orientale. I sopravvissuti raccontarono di aver visto un angelo uscire dalla nebbia, illuminato da un lampo improvviso. Ed era buffo, perché mai mi sarei paragonata ad un angelo in vita mia. Non degnai d'uno sguardo l'uomo che aveva parlato. Gli anni mi avevano insegnato che lasciar perdere era la cosa migliore. Ma non su tutto. "Avete sentito amici miei?" Risi appena "L'Hydra è una nave corsara.." Scossi la testa, per poi alzare lo sguardo finalmente su quell'uomo "Mi dispiace deluderti, marinaio.. Ma L'Hydra non è al servizio di nessuno..". Mi alzai. "Oste!" Chiamai, lanciandogli un sacchetto pieno di monete "La tua camera migliore per me, e le ragazze più belle per i miei marinai, che sono rimasti troppo in mare..". |
L'attesa nella meditazione aveva dato il suo frutto...attenta....alle parole dell'Oracolo accolsi la sua predizione.....guardai la statua della Diana.......mai l'Oracolo aveva detto parole così gravi.....il vento portava alle mie orecchie cosa succedeva nella terra ferma.....ma non temevo per le mie ancelle...esse erano figlie dedite alla virtù...e dovevano essere protette........ringraziai l'Oracolo.....mi alzai.....e rimasi all'interno del Tempio...con una strana agitazione nel cuore........
Il Caos si era trasformato in equilibrio e questo equilibrio poteva essere spezzato............. Dovevo aspettare Armida...era l'unica che poteva venire al Tempio...dopo la predizione...e con lei avrei riportato il Tempio...al buio..chiudendo il portale energetico..intanto...mi sedetti ad uno scranno......ed attesi.... |
Era il crepuscolo di una giornata estiva, col vento che rinfrescatosi da Levante soffiava ora con raffiche irregolari, generando lunghi sibili tra le onde, simili ad angoscianti lamenti.
Il veliero scivolava silenzioso sulle increspature di un mare che pareva farsi sempre più inquieto. Come inquieti erano gli animi del suo equipaggio. “Io non so nulla di trigonometria, latitudine e longitudine” disse il colonnello mentre scrutava l'orizzonte col cannocchiale “ed è per questo che io ed i miei uomini abbiamo scelto la vostra nave per uscire in mare, capitano...” “Naturalmente io ed il mio equipaggio siamo ai vostri ordini, colonnello de Gur.” Fece il capitano. “Signore...” arrivando un ufficiale. “Cosa succede, signor Fher?” Voltandosi de Gur. “Abbiamo tracciato varie direzioni e rotte dallo sbocco del Volotronus in mare...” mostrando una cartina l'ufficiale “... per forza da qui deve essere passato...” “Già...” annuendo de Gur “... e ancora quin deve trovarsi... per forza...” “Allora pensate davvero che sia riuscito ad attraversare lo sbocco del Volotronus, colonnello?” Chiese il capitano. “Nessuna nave può farcela. In quel punto la corrente è troppo impetuosa.” “A meno che...” mormorò Fher. “A meno che?” Fissandolo de Gur. “A meno che non sia riuscito ad attraversarlo in volo...” “Assurdo.” Scuotendo il capo il capitano. “Non assurdo come l'aver distrutto una torre d'avvistamento a trenta miglia dalla costa...” replicò Fher. “Qualsiasi cosa sia” fece de Gur “da qui è passato e qui deve ancora trovarsi...” per poi tornare a scrutare il mare col cannocchiale “... signor, Fher... guardate laggiù...” indicò poi “... quei grossi banchi di nudi... sono molto bassi e i gabbiani sembrano tenersi a debita distanza...” “E' vero...” osservando quel punto Fher “Capitano...” rivolgendosi de Gur al comandante della nave “... avviciniamoci a quelle nubi... almeno fino a giungere a distanza di fuoco...” “Si. Signore!” Annuì il capitano. “Presto... trenta gradi a tribordo! E voglio una vedetta anche all'albero di trinchetto!” Ordinò poi. La nave, così, cominciò a dirigersi verso quelle basse nubi. Ma ad un certo punto, quando il cielo si era mai tinto con l'imbrunire, qualcosa sembrò prendere forma tra quei nuvoloni, per poi diffondere tutt'intorno un sordo boato che terrorizzò buona parte dell'equipaggio. “Tutti ai posti di combattimento!” Urlò il capitano. Ma dopo quel fragore, la sagoma sorta da quelle nubi cominciò a rilasciare un intenso fumo nero ed in pochi minuti riempì l'aria col suo odore che pareva voler bruciare la gola e i polmoni di chiunque ne venisse a contatto. “Si muove!” Gridò qualcuno sul ponte del veliero. “Viene verso di noi!” “Ma cosa può essere?” Guardando quella sagoma Fher. “E' il mostro...” mormorò un vecchio marinaio “... e sta venendo a reclamare le nostre vite...” segnandosi tre volte. “Ai cannoni!” Il capitano ai suoi. “Fuoco! Fuoco a volontà!” Trenta e più mortai allora cominciarono a sparare verso quella misteriosa figura che veniva verso di loro. Ma prima che i colpi la raggiungessero, ancora avvolta nell'incerta visibilità del crepuscolo, quella sagoma, incredibilmente, sembrò come spalancare le proprie ali e un attimo dopo, sollevando un'onda di straordinaria altezza, si alzò in volo sotto gli occhi dell'intero equipaggio del veliero. Ma mentre quegli uomini ancora fissavano quella misteriosa figura, l'onda da essa sollevata raggiunse il loro veliero e sfondò la fiancata sinistra. Ci fu il caos a bordo. Un attimo dopo dal cielo l'enigmatica sagoma volante iniziò a vomitare palle di fuoco che si abbatterono sul ponte del veliero, fracassandolo e raggiungendo la stiva, dove diedero fuoco ai molti barili di pece e alle munizioni là conservate. Pochi minuti dopo, avvolto da fiamme, il veliero cominciò ad inabissarsi, trascinandosi dietro il suo equipaggio. E de Gur l'ultima cosa che vide fu un'alta onda che lo travolse, facendogli perdere conoscenza. Intanto, a Capomazda, nella corte dei nobili Taddei, Dominus era in compagni di Altea e di sua sorella Costanza. Le due belle e giovani dame erano a corte da un bel po' e ormai entrate nelle grazie dell'Arciduca. “Eh, mia cara lady Altea...” disse divertito il duca “... anche io sono certo che presto avremo bellissime notizie.” In quel momento entrò un servitore. “Milord...” con un inchino “... Fra Pipino, ser Denden e messer Ferracavallo sono appena giunti.” “Finalmente!” Esclamò Dominus. “Falli passare!” |
Clio salì nella sua stanza, mentre di sotto la sua ciurma era intenta a trascorrere alcune ore tra vino, rum e belle e disinibite ragazze.
La stanza era fatiscente, intrisa di un forte odore di chiuso e con le pareti rovinate dall'umidità. Tuttavia il capitano dell'Hydra sapeva che di meglio a Portuga non poteva trovarsi. Di fronte al letto si apriva poi una piccola finestra, che dava a picco su una scoscesa insenatura e da cui si poteva vedere lo scorcio di mare che per forza di cose ogni imbarcazione dove attraversare per entrare a Portuga. E proprio in quel momento, confuso nell'incertezza del crepuscolo, Clio vide il lieve bagliore che si agitava sul ponte di un maestoso vascello. Sull'albero maestro era ancora issata la bandiera, segno che da poco quel vascello aveva portato a termine un arrembaggio, che subito colpì Clio. La sua immagine non era nuova All'Angelo della Tempesta. Sul Jolly Roger, infatti, c'era il simbolo di uno dei più famosi corsari di quei mari: Capitan Barbaleone. Poco dopo quel vascello approdò nel porto di Portuga. http://img0102.popscreencdn.com/1554...rate-flag-.jpg |
Ad un tratto vennero annunciati gli uomini che probabilmente il Duca aspettava.."Sua Signoria vedrà che porteranno la notizia tanto attesa e io sono proprio contenta di soddisfare la mia curiosità."
Mi alzai dalla poltrona e presi sottobraccio mia sorella Costanza..aspettando trepidante il motivo di quella spedizione e l' esito. |
Dopo un po' Elisabeth udì un rumore leggero di passi.
Apparve allora Armida, la sua fedele ancella. “Mia signora...” disse “... avete ultimato i riti? E l'Oracolo? Vi ha parlato? Vi ha rivelato cosa ha disposto la Sorte per noi tutte?” |
Vidi Armida entrare al Tempio...ancora tutto illuminato......la osservavo..mentre mi faceva le domande di rito...che potevo dirle.....forse quello che mi aveva detto Pileo la sera prima,...c'era aria di tempesta......." Mia Cara...l'Oracolo anche quest'anno mi ha parlato.....e'un momento particolare.........ma ve ne parlero' con calma...adesso aiutami a spegnere...le luci del tempio......" E così facemmo...ogni scranno ebbe la sua luce spenta .........le colonne tornarono al loro silenzio....ed uscimmo da quel luogo......magico............" Armida.....vorrei vedere Pileo digli di raggiungermi nella mia camera.....e poi riunirai le tue sorelle...stasera prima di cena....vi parlerò....ora và ".........Lei prese la sua strada per tornare in superficie...io passai dal mio Drago........era lì fedele.......lo adoravo...." C'e' odore di bruciato qui dentro......Gedeone..........dove hai lanciato il tuo fuoco questa volta ?.......lo sai che devi girare solo la notte..........e se vedi navi in movimento devi tornare nella tua tana...."......gli accarezzai il muso e mi lasciò passare .....risalii le scale...ed entrai nella mia camera......ero ancora con la Clamide.....ma non mi importava di cambiarmi...Pileo...sapeva bene come entravo nel Tempio....nell'attesa...camminavo avanti e indietro.....ero nervosa....qualcosa stava accadendo....
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I tre uomini furono fatti passare, come ordinato dal duca.
E nella sala lo trovarono in compagnia di Altea e Costanza. “Allora...” disse Dominus ai tre “... siete arrivati a Gioia Antiqua? E' davvero magnifica come si racconta? O forse è solo esagerazione di bardi e poeti? Su, parlate!” “E' indescrivibile, milord.” Rispose Ferracavallo. “E la regina?” Impaziente il duca. “L'avete vista? E' bella come cantano gli artisti?” “Non abbiamo visto la regina, milord...” spiegò il notaio “... ella ci ha parlato celando il suo aspetto...” “E la mia proposta di nozze?” Fissandoli il taddeide. “Senz'altro avrà detto di si, vero?” Rise. “Su, avanti! Parlate! Che notizie portate?” Il notaio allora, dopo aver fissato il chierico ed il cavaliere, mostrò il vaso d'oro all'Arciduca. “E questo?” Meravigliato il duca. “Cosa significa?” |
Pileo raggiunse e Elisabeth e la trovò con ancora indosso la clamide.
“C'è un lieve vento fresco...” disse il vecchio “... il mare è stranamente calmo... è accaduto qualcosa...” aggiunse pensieroso “... alti ed inquieti nuvoloni si sono alzati verso Oriente e nell'aria c'è odore di fuoco...” guardò la donna “... cosa ti ha rivelato l'Oracolo? Sbaglio o sei pensierosa?” |
Io e Costanza ascoltavamo incuriosite...quindi era vero..il duca voleva sposarsi, avevo letto qualche cosa della enigmatica regina di Gioia Antiqua..perchè proprio spingersi fino laggiù?
Il duca era impaziente quando i suoi uomini gli presentarono un vaso tutto d'oro..il duca era interdetto..."Un vaso prezioso" esclamai "visto il valore..e forse dovrà essere riempito da parte vostra da qualcosa di altrettanto prezioso". Guardavo il vaso...sapevo benissimo egli si sposava non per Amore..non poteva farlo se credeva alla strana maledizione...ma forse la Regina voleva lui gli mostrasse qualcosa. |
Finalmente sola.
Da quando ero diventata primo ufficiale, e ancor di più da quando ero capitano, apprezzavo immensamente la solitudine della cabina, o della stanza. Sorrisi, la mia cabina era dieci volte meglio, ma era Portuga. Aprii la finestra, e restai ad osservare il mare. Com'è che sei così malinconica oggi, Clio? Sarà questo posto? Sorrisi. Da quanto tempo non ero così vicina a casa? No, non dovevo pensare così, la mia casa era l'Hydra. Non c'era niente per me sulla terraferma, nessuna casa a cui tornare, nessuno ad aspettarmi. Ma lui.. No, pensai, sono passati tanti anni, avrà dimenticato il mio nome e il mio viso. Ogni tanto mi fermavo ad immaginarlo, felice, con una casa, una famiglia, i sogni realizzati. Come poteva ricordare quella ragazzina impertinente che si allenava di nascosto nel bosco? Quella ragazzina scomparsa da un giorno all'altro Correvo, spaventata, affaticata, stremata. Poi la vidi, ero arrivata: l'unico posto sicuro che conoscessi, l'unico dove non mi avrebbero cercato. Mi guardai intorno: lui non c'era. Fermai Loras "Lui dov'è?" Farfugliai. "Non è qui.." Mi guardò sorpreso "Ehi.. Cos'hai?" Stringendomi le spalle. "Devo andare.." Singhiozzai quasi "Mi stanno cercando... Devo andare.." Mi rifugiai tra le sue braccia. "Calmati adesso.. Calmati.. Chi ti sta cercando?" Chiese dolcemente. "I soldati.." Mormorai. Lui non fece altre domande, mi portò nel posto più sicuro. "Puoi aspettarlo qui.." Mi sorrise "Ti serve qualcosa?". "Qualcosa per passare inosservata... Cercano una ragazza, hai dei vestiti da uomo che potrebbero andarmi?". Lui annuii e dopo poco me li portò. Ero sempre più impaziente. Ormai sentivo le guardie urlare per la via. Sorrisi nell'osservarli: erano suoi. Li indossai, e ormai il tramonto se vicino. Non potevo più aspettare. Lasciai la stanza. "Devo andare.." Mormorai. Loras mi guardò con le lacrime agli occhi, per poi abbracciarmi. "Mi mancherai ragazzina... È so che mancherai anche a lui.." "Digli.." Col cuore in gola "digli che.. Non so come o quando, se in questa vita o nella prossima, ma ci vedremo ancora.. Lo prometto..". "Lo farò.. Abbi cura di te..". Lasciai il suo abbraccio e lo guardai negli occhi "Addio amico mio.." Sorrisi "Anzi.. Arrivederci...". Mi voltai verso la porta, mentre un pezzo di cuore restava lì, dove avevo passato i momenti più belli, dove avevo riso, scherzato, dove ero stata felice. "Clio, aspetta..." Mi fermò Loras "Questa ti servirà..." Porgendomi la sua spada. Una luce mi destò da quei vecchi ricordi. Mi stavo perdendo nei ricordi troppo spesso, pensai, dovevo lasciare quei posti. Cercai di vedere meglio, e poi compresi, era Barbaleone. Sorrisi. "Ma guarda un po' chi c'è..." Mormorai sorridendo. Non vedevo Il Capitano da alcuni mesi, ma era sempre un piacere passare del tempo con lui. Avevamo combattuto insieme più di una volta, ed era sempre stato un successo. Diceva sempre che insieme avremmo dominato il mare. "Beh, stasera avrà altro a cui pensare.." Tra me e me "Domattina mi spiegherà dove diavolo l'ha trovata una nave da assaltare..". Tolsi solo la giacca e gli stivali e mi buttai sul letto, col solito pugnale sotto il cuscino. Certe abitudini erano dure a morire. Chiusi gli occhi e mi addormentai. |
Senti bussare alla porta...ed andai ad aprire..era Pileo......il mio cuore si rasserenò......ascoltai la sua voce......ed andai vicina alla finestra........aveva ragione....il vento stava muovendo la folta vegetazione..........gli alberi si muovevano come in una strana danza........" Sapete che ho piena fiducia in voi....come avrebbe una figlia per il proprio padre........L'Oracolo mi ha parlato.........sento che i tempi stanno cambiando Pileo........e sento di avere una grossa responsabilità...gli equilibri degli elementi sembrano diventare precari....riportando il mondo nel caos....il mondo che circonda la nostra isola......e' in ricerca di qualcosa........Io ho la responsabilità di questo luogo e delle ancelle.......e gli eventi che seguiranno potranno cambiare asseconda se le mie decisioni saranno prese dalla ragione o dal cuore........La sorte delle figlie della Dea .....e' interamente nelle mie mani........."...........mi voltai verso Pileo......" Gedeone.....e' uscito dalla grotta...........c'era odore di bruciato......bisogna stare attenti.....non stiamo parlando di un gatto........cosa ne pensate.......?........devo parlarne stasera alle ancelle..ma non voglio metterle in allarme.........".....
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Il duca guardò interdetto quel vaso.
“Insomma...” disse poi “... cosa significa questo vaso d'oro?” “Milord...” rispose il notaio “... è stata la regina a consegnarcelo affinchè fosse portato a voi...” “E perchè mai?” Turbato Dominus. “Esso...” mormorò il notaio “... esso è la condizione che la regina ha posto per accettare la vostra richiesta di nozze, milord...” “Che condizione?” Sempre più alterato il duca. “Questo vaso d'oro” spiegò il notaio Ferracavallo “va riempito con un pegno...” “Un pegno?” ripetè il duca. “Si, milord...” annuì il notaio “... solo se riuscirete a riempirlo con il Fiore Azzurro ella accetterà di sposarvi, mio signore...” “Il Fiore Azzurro?” Incredulo Dominus. “Cosa sarebbe? Un oggetto fatato o cosa? Io non l'ho mai sentito!” “Neanche noi, milord...” scuotendo il capo Ferracavallo. “Quella donna crede di aver a che fare con degli eunuchi!” In collera il duca. “E voi conoscete di cosa si tratta? Avete mai sentito parlare del Fiore Azzurro?” Voltandosi poi verso Altea e Costanza. |
La notte trascorse serena, senza sogni.
Al mattino Clio fu destata dal chiasso che proveniva dal pianoterra della locanda. Attraverso la finestra la ragazza poteva sentire le voci e le risate dei suoi uomini e di altri individui, dagli accenti più disparati e dai modi più discutibili. E poi quella voce. Quella potente e fragorosa di Capitan Barbaleone. “Insomma...” disse ad alta voce il corsaro “... volete tirar giù dal letto il vostro capitano o devo andarlo a prendere io? Dopotutto una sana e monumentale sculacciata non farebbe male a quella ragazza!” E rise forte. |
“Non lo so...” disse pensieroso Pileo ad Elisabeth. Ma proprio in quel momento si udirono delle voci.
“Cosa accade?” Chiese il vecchio servitore alla principessa. Ma un attimo dopo giunsero alcune ancelle con Armida. “E'...” mormorò questa “... è accaduto qualcosa... sulla spiaggia... c'è qualcuno... forse è stato trascinato dalle onde... potrebbe essere un dio...” Le ancelle infatti non avevano mai visto nessun altro uomo al di fuori di Pileo. |
Vedere pensieroso Pileo...dava conferma alla mia agitazione.......ma non ci fù il tempo di parlare oltre Armida seguita da alcune ancelle......entrarono nella stanza...erano agitate.....era successo qualcosa...un Dio...un Dio sulla nostra isola...?......" Adesso calmatevi......visto che pensate sia un Dio andrò con Armida e Pileo alla spiaggia.......e tu Erepa.....starai attenta a che non succeda nulla alle tue sorelle...nessuna di voi dovrà muoversi dal palazzo....."....usci' dalla stanza...in clamide e a piedi nudi...i capelli si sciolsero dalla treccia...fluendo liberi come serpi sconvolte dal tempo.............non camminavo...correvo seguita da Pileo e Armida....non sentivo neanche le loro voci.....sentivo solo la voce dell'Oracolo.........e l'odore acre del fumo nella caverna...Gedeone.....aveva combinato qualcosa.......uscimmo dalla vegetazione e vidi la bianca spiaggia...il tempo era grigio...c'era vento....e piccole gocce di pioggia arrivavano da oriente............vidi una sagoma....e alcuni pezzi legno...ci avvicinammo........era un uomo.... aveva un abito strano......pantaloni bianchi e una giacca blu con tanti fregi.......pezzi di legno gli stavano accanto .....certo non poteva essere un Dio....almeno...non credevo lo fosse........l'acqua bagno' la mia clamide....quando mi inginocchiai....poggiai il mio volto al suo viso....." Respira.........Pileo...non so se sia un Dio......tu forse conosci gli uomini ....viene dal mare....forse e' stanco.......bisogna portarlo a palazzo aiutatemi........."....e così tutti e tre.....stanchi e bagnati...portammo nella mia stanza...il Dio venuto dal mare..........." Pileo........spogliatelo e mettetelo nel mio letto......dategli le prime cure.....verro' a controllare piu' tardi....".......uscii dalla mia stanza in preda ad una strana sensazione........." Armida...credete sia un Dio ?........e comunque...dovrete darmi ospitalità e dei vestiti puliti......"....
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L'atmosfera da allegra era diventata pesante..il Duca Dominus aveva avuto uno dei suoi soliti cambi repentini di umore come erano soliti i Taddei..io e Costanza ci mettemmo quasi in disparte silenziose, a dire il vero il Duca si aspettava davvero una risposta positiva da parte della Regina di Gioia Antiqua..cosa gli avrebbe offerto lui in cambio del matrimonio..oh certo le sue terre, la nobiltà di questi posti...e non di certo il suo amore.
Chinai per un attimo il capo..io come donna sarei rimasta davvero rattristita nel vedere non fosse il mio amato a chiedermi la mano..ma era normale, se pure mia madre voleva trovarci marito dicendo bastava ci accasassimo bene..doveva essere normale pure tra i regnanti e forse più. A quelle parole trasalii...voleva il Fiore Azzurro..il Duca era più furioso, sembrava quasi non la volesse più o le avesse recato offesa. Poi si voltò verso noi e ci chiese se sapevamo cosa fosse..."Il Fiore Azzurro...è..si da quello che ho letto su un libro un Fiore rarissimo, non si sa dove potrebbe sbocciare e quando..potrebbe già essere sbocciato..se..insomma ha pure a che vedere con il Vero Amore..se permettete vado a chiamare il mio maestro...egli me ne accennò..ed egli sa benissimo la sua storia, anzi fatelo chiamare da Izzar, il Ciambellano..vedrete egli saprà darvi un ottimo aiuto..ma voi cercate di stare calmo Duca". Versai nel suo bicchiere quel nettare tanto amava e glielo porsi. Mi sedetti sulla poltrona e mi misi a pensare aspettando....già...qualcun altro me ne parlò..ora lontano..chissà magari tra questi mari, tra le Isole Flegee..ormai dimenticandomi...e io ad aspettarlo ogni giorno al porto..giuro su San Michele Arcangelo non avrò altri Amori..il mio cuore è rimasto dentro al suo..oh ma ora starà sicuramente dietro alla gonnella di qualcuna altra. |
Mi svegliai riposata e di buon umore, lasciando che la notte si tenesse quei ricordi che riusciva a strapparmi.
Sorrisi, da dietro le persiane, nel sentire quella voce. Misi giacca e stivali in un attimo, e aprii la finestre. "Uè.." urlai tra il frastuono "Dico a te, bellezza.. ti sembra il modo di parlare sotto la finestra di una signora?" risi, scotenno la testa "Adesso come minimo devi offrirmi da bere..". Scesi di sotto, dove i miei uomini erano già arzilli, ma probabilmente avevano passato la notte in bianco. Raggiunsi Barbaleone, e mi avvicinai aprendo le braccia "Va bene che non riesci a vivere senza di me, ma non c'è mica bisogno di sbraitare così tanto.." risi, avvicinandomi sempre di più. Gli sorrisi, dandogli una pacca sulla spalla "E' bello vederti, vecchio mio... cosa ti porta a Portuga?". |
Armida condusse Elisabeth nella sua stanza ed offrì alla principessa una tunica bianca da indossare.
Le accomodò poi i capelli, legandoli con un filo d'oro. “Io...” disse poi l'ancella “... io non so se sia un dio... forse si... forse no... allora mi chiedo cosa potrebbe essere altrimenti? E se invece fosse un demonio? Certo... il suo aspetto, gli abiti, sebbene bagnati e strappati dalla foga del mare... nulla in lui fa pensare ad un essere demoniaco... ma le creature che dimorano negli inferi si sa, possono assumere qualsiasi sembianza per ingannare... voi invece cosa pensiate sia?” Chiese confusa ad Elisabeth. |
Il duca prese il bicchiere dalle mani di Altea e cominciò a sorseggiare il dolce nettare.
“Milord...” disse Ferracavallo “... perdonate l'ardire... ma...” “Ah, tacete!” Lo zittì Dominus. “Parlate solo se conoscete il pegno che quella donna reclama!” Scosse il capo. “Avete udito le parole di lady Altea? Un Fiore rarissimo, del quale si ignora anche il luogo in cui possa essere sbocciato...” rise per la rabbia “... una favola, un mito insomma!” Lanciando il bicchiere contro la parete. “Io reclamo la sua mano e lei mi chiede una fiaba!” In quel momento arrivò Izzar. “Cosa inquieta il mio signore?” Con un inchino il Ciambellano. “Izzar...” fissandolo Dominus “... voi conoscete il Fiore Azzurro?” “Ne ho sentito parlare...” rispose Izzar. “Davvero?” “Dai cantori...” fece il Ciambellano “... o avrò forse letto qualcosa in un libro di miti e leggende.” Dominus mostrò disappunto. “Perchè vi interessate a questo curioso argomento, milord?” “La regina di Gioia Antiqua...” spiegò il duca “... alla mi proposta di nozze, sapete cosa ha chiesto come pegno? Proprio quel Fiore! Il Fiore Azzurro!” Izzar mostrò un lieve sorriso. “Benissimo!” Con stizza Dominus. “Ciò vi strappa un sorriso! Ma vi comprendo! Io stesso riderei adesso, se non fossi la vittima di questa farsa! I popoli primitivi sono soliti credere in questo genere di superstizioni... e quella regina, rintanata nella sua città ai limiti di queste terre, crede che anche noi, uomini civili, possiamo confidare in simili assurde credenze!” “Milord...” disse Izzar “... io non definirei quella città così primitiva o incivile... dai racconti che mercanti, pellegrini e avventurieri fanno di quel luogo, di certo deve trattarsi di una terra non solo ricca d'oro, ma anche di cultura... e credo che i nostri tre inviati possano ben testimoniare le meraviglie di Gioia Antiqua.” “E credono in simili miti?” Lasciandosi cadere su una poltrona il duca. “Non credo, milord...” “Cosa intendete dire?” “Semplicemente che con ogni probabilità” rispose il Ciambellano “anche la regina di Gioia Antiqua da lo stesso valore che diamo noi a simili leggende.” “Non vi seguo...” confuso Dominus. “Milord, quasi sicuramente, a mio giudizio, ella si è presa gioco dei vostri messi e dunque dell'intero nostro ducato.” A lui Izzar. “Possibile?” Incredulo il duca. “Magari” con pacatezza il Ciambellano “ella, non avendo alcuna intenzione di accettare la vostra proposta, ha pensato bene di fare ai vostri inviati questa illogica richiesta. Come dire, non so... ti darò il mio cavallo qualora tu mi porterai la Luna. Ecco, credo l'esempio sia calzante.” “Come può pensare di prendersi gioco di me!” Tuonò il duca. “Quella misera donna forse ignora quanto potente sia il nome di Dominus de'Tadei? Non sa che potrei decidere di invadere la sua città domani stesso? Abbatterne le mura, uccidere tutti i maschi adulti e vendere poi le donne e i bambini in schiavitù? Non teme quanto può essere distruttiva per lei la mia ira?” “Milord...” entrando un servitore. “Cosa c'è ora?” Con rabbia il duca. “Perdonate, milord...” con un inchino il servitore “... l'ammiraglio Oxuid è qui e chiede di essere ricevuto. Dice di dover riferire cose assai urgenti a Sua Signoria.” “Fallo passare...” con un cenno della mano Dominus. |
Nel vedere scendere Clio, Barbaleone si abbandonò ad una fragorosa risata.
Abbracciò poi la ragazza, sollevandola e girando in tondo su se stesso. “Però...” disse rimettendola giù e guardandola dalla testa ai piedi “... che io possa perire nel peggior giro di chiglia mai attuato, se tu non sei il più bel pirata di tutto il dannato Flegeerico!” Esclamò. “Ti rammento che la mia proposta di matrimonio è tutt'ora valida! E dovresti pensarci seriamente, piccola peste! Dopotutto sono un buon partito... il più ricco pirata dei sette mari! Vero, ciurmaglia?” Voltandosi verso i suoi che risposero con un brindisi in cui inneggiavano al loro capitano. Barbaleone rise di nuovo. “Su, sediamoci...” invitando Clio a sedersi ad un tavolo con lui “... la colazione è il pasto più importante della giornata, dicono i sapientoni e nulla è più salutare di un bel succo di frutta...madama, un bel boccale di vino!” Rivolgendosi alla moglie del locandiere. “Comunque, erano giorni che pensavo di parlarti...” di nuovo a Clio “... di parlarti di affari intendo... questi sono tempi di vacche magre... poche navi mercantili o di trasporto battono i mari e guadagnarsi un bel bottino è sempre più complicato... gli sciocchi continueranno ad annaspare, fino a quando verranno catturati e fatti penzolare da qualche pennone della flotta ducale... i furbi come me e te invece sanno leggere i tempi e dominarli... per questo ti propongo un'alleanza... la tua furbizia è nota a tutti e unita alla mia forza può far nascere qualcosa di interessante... qualcosa che potrà farci dominare questi mari...” estrasse dalla tasca un foglietto unto e stropicciato “... guarda qui... l'ho strappato ad un guardiamarina di un veliero ducale prima di gettarlo in mare...” mostrando il foglietto a Clio “... è un annuncio con tanto di sigillo dell'Ammiragliato...” Clio lesse così il contenuto di quel biglietto: “Tutti coloro che forniranno informazioni e testimonianze sui misteriosi fenomeni verificatisi nei mari Flegeesi e che hanno portato all'affondamento di diverse navi civili e militari, saranno premiati in base all'aiuto portato alle autorità per scoprire e debellare la causa di questi accadimenti.” “Accadimenti dicono...” sputando a terra Barbaleone “... certo, non possono dire altrimenti... ma tutti ormai sanno cosa c'è dietro all'affondamento di quelle navi... il mostro!” Fissando Clio. “Il misterioso mostro che nuota nei mari e nei fiumi e svetta nei cieli come un dannatissimo drago dei romanzi!” Un ghigno apparve sul suo rude volto. “Ma noi, insieme, possiamo dargli la caccia... e anche abbatterlo!” Annuì compiaciuto. “E poi presentarci dal Lord Ammiraglio con la sua carcassa e reclamare una ricompensa che ci sistemerà tutti quanti per il resto della vita! Cosa ne dici?” “Capitano...” uno degli uomini di Barbaleone “... immaginate... noi, che siamo pirati, uccidiamo quel mostro e poi a farci ricchi ci pensa l'Ammiragliato! Comico, no?” E tutti risero forte. “Allora, sigliamo quest'alleanza, ragazza?” Barbaleone a Clio. http://howoldarethey.com/celebs/GeoffreyRush.png |
Risi con lui mentre mi sollevava, come suo solito.
Scossi la testa divertita alle sue parole. "Troppo facile, amico mio.." risi "Gli altri pirati sono omoni grandi e grossi, se li considerassi più belli di me mi preoccuperei seriamente...". Alzai gli occhi al cielo, divertita, quando nominò la sua eterna proposta di matrimonio. "E farmi cornuta ogni dieci minuti? Nah.. tieniti le tue puttane.." sorrisi "Sono uno spirito libero, lo sai.. non mi farei mai catturare nemmeno da un uomo.." alzai le spalle "A meno che certo, non ne incontrassi uno irresistibile.. ma credo che per farlo dovrei cambiare vita, e non ci tengo proprio..". Ci sedemmo e parlammo di affari, ascoltai attentamente le parole di Barbaleone, e chiamai Yanos e gli altri perché si unissero a noi. Non mi piaceva fare le cose alle spalle dei miei uomini. "Credi davvero che ci sia un mostro che infesta questi mari?" chiesi, sorpresa "Di storie strane ne ho sentite, ma questa le batte tutte.." scossi la testa. "Una cosa è certa, qualcosa sta succedendo.. e sono d'accordo sul fatto che bisogna approfittarne, così come so che, se ci fosse davvero un mostro in giro, insieme riusciremo a sconfiggerlo in barba a tutta la flotta ducale" sorrisi. "Ma chi ci garantisce che pagheranno noi? Andiamo.. sanno benissimo chi siamo.. ce lo vedi l'ammiraglio ringraziarci e tirar fuori teddei a palate per noi? Farebbe la figura dell'idiota.. non è più probabile che consegnata la carcassa, faremo la stessa fine del mostro? Sicuramente fa gola sia per il denaro, che non basta mai, sia per la faccia che farà l'ammiraglio.. ma non bisogna tralasciare nessun dettaglio..". Finii il mio vino, poi guardai i miei uomini. "Voi che ne dite? Avete voglia di imbarcarvi in questa avventura?". |
I discorsi di Izzar non mi piacevano affatto, stava gettando fango sulla regina di Gioia Antiqua e stavolta intervenni guardando l' uomo.."E' da lodare che un semplice ciambellano di corte sputi sentenze su una rispettosa regina..senza nemmeno conoscerla, invece di infondere fiducia al suo sovrano..ma d'altronde voi siete solo Ciambellano" dissi con una punta di ironia per poi voltarmi verso il Duca Dominus che stava quasi dichiarando guerra per quello che riteneva un rifiuto.
Mi avvicinani piano a lui e parlai tranquilla.."Sua Signoria si sente offeso? Dovevate tenere in conto pure un rifiuto...ma lei non vi ha rifiutato..vi ha solo chiesto un pegno..impossibile vero ma forse no..non pensate forse vi sta semplicemente facendo capire ella vorrebbe sapere cosa Sua Signoria sarebbe disposto a fare pur di averla come sposa...ella ragiona...mi sembra non solo con la Ragione ma pure col Cuore e a voi sembra strano tutto questo? La Luna pure è possibile averla...ogni sera ella si dona a qualche poeta, cantore o innamorato perchè possa trovare i migliori pensieri e versi per la propria amata...eh sapete non parlo come una sciocca ragazza che pensa solo all' Amore poichè ho smesso di credererci..purtroppo..da tanto." Ad un tratto un servitore bussò alla porta...annunciò l' Ammiraglio Oxuid e mi scostai vicino a Costanza sussurandogli..."Cose importanti..oh magari è tornata in porto qualche nave ammiraglia..e per la tua gioia sopra vi sarà quel ufficiale o sottoufficiale che tanto sogni..ah si, non importa il rango per te, basta abbia soldi" e risi di gusto mentre ella mi guardava quasi offesa. A dire il vero ero preoccupata..cosa sarà successo...una cosa urgente. |
A quella domanda di Clio la sua ciurma restò perplessa.
Gli uomini cominciarono a scambiarsi profonde occhiate, tra l'incertezza e la bramosia di guadagni. “Io credo” disse ad un tratto Samoa “che effettivamente la situazione sia particolare... voglio dire, è in dubbio che i traffici da qualche settimana sono diminuiti sensibilmente, con conseguenti perdite per la marina e l'economia ducale. Le Flegee rappresentano lo sbocco a mare per Capomazda e se le rotte che attraversano queste coste e le vicine isole subiscono intoppi, allora davvero l'Ammiragliato comincia a pensare come intervenire. Senza dimenticare poi” aggiunse “che questa storia dell'affondamento di navi e di danni lungo il litorale porta noie anche alla potente Compagnia delle Flegee Orientali... per questo ritengo che effettivamente sia vera la storia di una forte ricompensa per chiunque svelerà il mistero dietro questi fatti... e non solo da parte dell'Ammiragliato, ma anche dei ricchi ed avidi mercanti della compagnia.” “Ma voi credete davvero che un mostro infesti i mari e le terre del ducato?” Fissandolo Luis. “Andiamo, per favore...” scuotendo il capo Yanos. “Naturalmente no.” Rispose Samoa. “Ma qualsiasi cosa si nasconda dietro tutto ciò, la sua scoperta potrebbe davvero rappresentare per noi un grosso guadagno. Senza dimenticare che comunque, in queste condizioni, i mari sono molto poco generosi di prede per la pirateria...” |
Ascoltai i miei uomini.
"Ah, io non discuto che la storia sia vera, credo solo che faranno di tutto per evitare di finanziare dei pirati.. e, onestamente, tra la Compagnia delle Flegee Orientali e il Governo Ducale non so chi sopporto meno.." scossi la testa. "Però è vero.. anche se non ci fosse un vero mostro, cosa che mi sembra molto probabile, potremmo svelare chi o che cosa c'è dietro questi affondamenti.. se la cosa fosse talmente plateale da non passare inosservata, allora sì che sarebbero costretti a pagarci..." indicai il foglietto che aveva portato Barbaleone "L'hanno detto loro, no?" alzai le spalle. "E comunque non mi sembra che abbiamo molte altre alternative, voglio dire.. non vediamo una nave da più di una settimana.. Non vedevo una tale siccità da anni.. io sono dell'idea che vale la pena tentare.. vorrei dire anche solo per la gloria di aver liberato Capomazda da questo terribile mostro.." risi "Ma la gloria non si beve... giusto, amici miei?". Sorrisi "Chi ci sta? Come sempre, naturalmente, nessuno è obbligato a seguirmi..". |
A quelle parole di Clio si udì subito la sonora risata di Barbaleone.
“Madama...” disse alla moglie del locandiere “... un altro boccale! C'è da brindare a questa grande alleanza!” Tutti i suoi uomini alzarono i boccali. “Brindiamo all'alleanza tra il Gozocuda e l'Hydra! Le due migliori navi pirata dell'intero Flegeerico!” Guardò Clio. “Allora, ti unisci al brindisi? La nostra società è finalmente nata!” “Noi tutti...” alzandosi Yanos “... obbediamo sempre al nostro capitano. Ogni sua decisione è la nostra. Se lei accetterà, allora anche noi tutti brinderemo a quest'alleanza.” Tutti i suoi compagni annuirono. |
“I vostri romantici e cortesi pensieri” disse Izzar ad Altea “sono come acqua fresca sulla calura estiva ed in buona parte li condivido, milady. Tuttavia, quando si hanno le redini di un ducato tra le mani, non si può solo ragionare col cuore. Per quanto bellissimi, i sogni restano tali e sono comunque solo nostri. Mentre invece un Arciduca non può sfamare il suo popolo, rafforzare il suo esercito e proteggere il suo ducato limitandosi a vivere di essi. E' vero, io sono un umile Ciambellano e voi una semplice dama di corte, dunque possiamo permetterci speranze, sogni e persino illusioni. Sua Signoria invece è il duca e a su di lui ricade la responsabilità di noi tutti. E sono certo che anche stavolta saprà agire per il meglio.” Con un lieve inchino.
“Che stoccata ti ha dato, Altea...” Costanza all'orecchio di sua sorella. Poi fu annunciato l'ammiraglio Oxuid. Ma nello stesso momento i cuochi di palazzo portarono nella sala una monumentale torta. “E' appena uscita dal forno, milord.” Uno dei cuochi al duca. “Meravigliosa...” avvicinandosi alla torta Dominus “... avete seguito la mia ricetta alla lettera?” “Si, milord.” Annuì il cuoco. “E adoperato gli ingredienti per la preparazione come vi ho espressamente indicato?” “Tutto secondo i vostri dettami, milord.” “Ottimo!” Compiaciuto il duca. “Stasera l'intera corte apprezzerà questo capolavoro! Guarò poi Oxuid che assisteva in silenzio a quella scena. “Parlate, vi ascolto.” Dominus all'ammiraglio, senza però staccare gli occhi da quella magnifica torta. |
Sorrisi, lanciando un occhiata ai miei uomini.
"Vi sono grata della vostra lealtà, ma ricordate che non siete soldatini.. ma uomini liberi.." sorrisi "Finchè siamo a terra.. poi, una volta sull'Hydra, guai a chi sgarra.." Strizzando l'occhio. Presi il boccale che mi porgeva la moglie dell'oste e lo alzai, rivolta verso Barbaleone "A noi, allora...". |
Risi ascoltando Izzar, il Ciambellano..."No" dissi a Costanza "io e Izzar siamo ottimi amici e amiamo punzecchiarci...la prossima volta a me la vittoria".
"Effettivamente Sua Signoria..un fondo di verità ce l'ha pure Izzar...vi sono tante regine degne di essere la vostra consorte e non avrete difficoltà a scegliere..ma come mai avete fatto una torta? Visto non vi è nulla da festeggiare?" guardai allibita mia sorella maggiore mentre si parlava di questa sorpresa per la corte e l' Ammiraglio Oxuid aspettava. |
Misi una tunica bianca ....e un filo di oro che mi tratteneva i capelli.........ascoltai Armida per tutto il tempo.....era eccitata....un Dio o un Demone...........non volevo metterla in agitazione........vivevano in quel posto....così lontano dal male............" Armida.......non sempre la vita e' costellata da stelle.......e pianeti caldi come il sole.....o brillanti come la luna......la vita alle volte potrebbe essere buia......Non so chi fosse la persona che abbiamo trovato sulla spiaggia..........forse solo un uomo......e questo basterebbe a trasformarlo in demone...o in un Dio buono......sono gli uomini che ricompongono gli elementi da offrire agli Dei...ora vado da Pileo......tu rasserena le tue Sorelle,....ci vedremo presto.......".......Le diedi un bacio sulla fronte...ed uscii dalla sua stanza...ero pensierosa.......quell'uomo veniva dalle terre vicine.........avevo i sensi in allerta....e Gedeone......lui era la parte in causa di quel naufragio...........aprii la porta della mia stanza lentamente......e a bassa voce " Pileo...pileo..ci sei'..."...non ricevetti risposta...era tutto in penombra....ed entrai....mi avvicinai al letto......il suo petto era stato coperto..........sembrava morto......no respirava piano.....accanto al letto su un tavolino c'erano delle pezze di lino e un catino con acqua e aceto di mele.........presi una pezza la bagnai e la poggiai sulla fronte dell'uomo....lo osservai con curiosità........come mi avvicinai a lui....si mosse e io per tutta risposta spostandomi improvvisamente....feci cadere il catino in ottone...producendo un suono metallico.....che fece svegliare il Dio del Mare........" Vi...vi siete svegliato.....vado a chiamare....il mio padrone...."......Pileo era l'unico uomo ...era meglio che non sapesse chi ero.....
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Il brindisi avvenne e dunque l'accordo fu siglato.
Barbaleone apparve subito molto soddisfatto e con lui tutta la sua ciurma. “Bene...” disse “... direi ora di metterci a parlare di affari... il tempo è prezioso e va sfruttato... Kyra!” Chiamò uno dei suoi. E questi subito srotolò sul tavolo davanti a loro una grossa mappa comprendente le Flegee e parte dell'entroterra Capomazdese. “Ecco...” indicò Barbaleone a Clio “... i cerchi rossi sulla mappa sono i luoghi in cui quel mostro è apparso... come vedi si sposta rapido tra il mare e la terraferma, non disdegnando i corsi d'acqua interni, come fiumi principali e affluenti... persino su un paio di laghi è stato avvistato... tutto questo però rende difficile capire dove possa avere la sua tana qual dannato...” “Ammesso che sia davvero un animale.” Mormorò Yanos. “Insomma, cosa accidenti può essere altrimenti?” Sbottò Barbaleone. “Se così fosse” fece Samoa senza alzare gli occhi dalla mappa “allora ci troviamo davanti ad una bestia molto intelligente... o comunque che non vuol correre rischi...” “Cosa significa?” Fissandolo Barbaleone. “Guardando le tracce che indicano il suo passaggio” rispose Samoa “mi colpisce il fatto che scelga comunque solo fiumi navigabili... curioso, non trovate? I pesci e dunque immagino anche i draghi” sarcastico “non fanno certo simili differenze...” |
Brindammo alla nostra alleanza, e fui lieta dell'entusiasmo nella ciurma.
Sicuramente Barbaleone era un importante alleato, e insieme potevamo fare grandi cose. Mi misi insieme agli altri ad osservare la mappa. "Yanos ha ragione..." osservai "Sembra troppo intelligente per essere solo un animale.. mettiamo che davvero lo sia.. come mai così, all'improvviso ha iniziato a dar fastidio alla gente? Potrebbe esserci qualcosa dietro, un disegno, magari c'è qualcuno che lo comanda, che lo guida.." pensierosa "Sappiamo qualcosa delle sue prede? Perché la ritengo un'informazione quanto più importante.. se c'è un collegamento tra loro, allora magari c'è davvero un disegno, un animale non fa distinzioni di sorta... cosa ne fa delle vittime? Le divora, oppure si diverte solo a inabissare le navi? Perché, se è un animale, qualcosa dovrà pur mangiare.. o no? Chi ci guadagna dal diffondere il terrore nelle Flegee?". |
“Perchè” disse Dominus ad Altea “tutti sanno che la mia passione è preparare dolci. Dolci straordinari, che soddisfano non solo il palato, ma anche l'estetica.” Compiaciuto. “Bene, non vedo l'ora che stasera l'intera corte ne degusti un po'...” sorrise.
Guardò poi Oxuid che continuava a restare immobile ed in silenzio. “Parlate, dunque.” “Grazie, milord...” con un lieve inchino Oxuid “... mi sono permesso di raggiungervi, mio signore, perchè la situazione richiede decisioni importanti, quanto immediate...” “A cosa vi riferite?” “Un altro veliero di Sua Signoria è stato affondato...” “Ancora?” Turbato il duca. “Si, milord...” annuì Oxuid “... i resti sono stati recuperati poco fa da una fregata...” “Non vi avevo incaricato di ripulire le Flegee dai pirati?” “Si, milord.” “Dunque avete fallito, mi pare.” “Milord, i pirati hanno ormai la vita difficile...” spiegò l'ammiraglio “... le mie navi pattugliano la costa notte e giorno e il loro raggio d'azione si è molto ristretto...” “Però un'altra nave è stata affondata.” “Non dai pirati, milord.” “Come fate a dirlo?” “Perchè tra i resti recuperati” rispose Oxuid “tutto ciò che di prezioso vi era a bordo è stato ripescato, compreso un piccolo forziere con del denaro...” “Dunque, secondo voi chi è stato?” Chiese il duca. Oxuid non rispose nulla. “Spero la vostra visita non abbia come scopo quello di parlarmi ancora di mostri e creature fantastiche!” Urlò Dominus. “C'è qualcosa in mare e sulla costa, milord...” mormorò Oxuid “... qualcosa di misterioso che sembra animato da un profondo odio verso di noi... come... come se fosse un animale che uccide per il gusto di farlo e non per profitto...” |
"Ah...sono certa la torta fatta preparare da Sua Signoria allieterà il mio gusto e palato" sorrisi...già non ci si annoiava mai a Capomazda e lui sembrava aver dimenticato del tutto la Regina di Gioia Antiqua e il Fiore Azzurro..come nulla fosse.
Ascoltai con attenzione l' ammiraglio Oxuid..ma come era possibile..pure lui credeva fosse stato il famigerato drago..."Ammiraglio Oxuid..pure io sono scettica..e poi pure il mio maestro..che a quanto pare Sua Signoria non vede di buon occhio visto gli suggerii prima di farsi spiegare il mistero del Fiore Azzurro...non crediamo a tutto ciò, anzi io ero convinta fosse un animale delle isole tropicali portato da qualche vascello dei pirati..e a sentirvi parlare Ammiraglio...i nostri ufficiali vogliono mostrarsi meno forti dei pirati..la Accademia Regia vanta cosi valorosi guerrieri" sorrisi ironica..."Un forziere..e lo avete aperto?Da dove proveniva?" |
“Aspettate...” disse quel misterioso uomo afferrando la mano di Elisabeth, impedendole di allontanarsi dal suo letto “... dove sono?” Cercando di guardarsi intorno. “E voi chi siete?” Tentò di alzarsi, ma le poche forze gli impedirono di farlo. "Siete..." tossendo "... siete forse una schiava?"
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Trasalii.....sentii la sua mano sulla mia pelle....mai mano di uomo mi aveva toccata...............e mai sarebbe dovuto accadere........" lasciatemi andare.....non azzardatevi a toccarmi mai piu'..."...ero inorridita........" Pensate a riposare....questo luogo non ha nome.......nessuno e' schiavo.....ma se vi fa piacere pensarlo......fatelo....pure..........state tranquillo.....dovete riposare.....ora chiamo Pileo e' colui che vi ha curato........"....lo lascia in preda a strane parole.....mi guardai il braccio...avevo la pelle rossa......uscii dalla mia stanza.....e vidi Pileo...mi guardava con uno strano sguardo...." Si e' svegliato....ha chiesto chi ero e dove era...ho detto che questo posto non ha nome....e che nessuno e' servo di nessuno.....non voglio che sappia che sono la principessa...almeno per ora.....se poi dovessi usare la mia autorità.,...allora lo faremo.........andiamo ...entriamo insieme....".......aspettai..ma Pileo sembrava non muovere un passo..." Che vi succede..e' successo ancora qualcosa ?...."...
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“Giusto...” disse Barbaleone a Clio “... ottimo ragionamento... eh, lo dico che sei un portento, ragazza!” Rise forte. “Kyra, cosa sappiamo in merito a questo?”
“In effetti...” mormorò il filibustiere “... ora che ci penso, dando uno sguardo più accurato alle varie segnalazioni... beh, sembra che le prede preferite del mostro siano le navi della marina Capomazdese... infatti solo in due casi ha affondato navi corsare e cmq in risposta ad un loro attacco... invece le navi dell'Ammiragliato sembra attaccarle senza alcun apparente motivo... per quanto riguarda le navi mercantili... nulla... pare non siano di suo gradimento...” “E siamo a due cose strane per un animale...” fece Samoa. |
“Il forziere” disse Oxuid ad Altea “proveniva da un veliero che il colonnello de Gur aveva utilizzato proprio per seguire le tracce di quel... misterioso affonda navi.” Sorrise ironico. “Il forziere conteneva la paga dei soldati a bordo.”
“Avete udito?” Il duca all'ammiraglio. “Lady Altea afferma che il suo mentore può chiarirci molte cose riguardo a questi misteri. Benissimo, milady... volete farci la cortesia di condurlo qui a corte?” |
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