Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 17-05-2011 05.24.36

Finiwell e Cavaliere25 giunsero così alla casa di Pasuan, dove trovarono solo la madre e la sorella con il bambino.
“Buongiorno a voi.” Disse Finiwell entrando. “Siamo compagni di Pasuan, potete dirci dove possiamo trovarlo?”
“Siete cavalieri di Capomazda?” Chiese la madre.
“Sono sir Finiwell e questi” indicando Cavaliere25 “è il cadetto Cavaliere25. Pasuan è atteso dal capitano Monteguard a Capomazda, signora.”
“E’ uscito con una sua amica…” disse la madre “… vi conviene attenderlo qui… non credo tarderanno molto.”

Guisgard 17-05-2011 05.33.05

Gouf fissò il corpo senza vita di Nyclos.
“Se non ci fossi tu mi importerebbe ben poco di questo cane…” disse stringendo Melisendra fra le sue braccia “… al castello però tutti sanno che sei uscita a cavallo con lui…” restò a riflettere per qualche istante “… forse è meglio evitare per ora un tuo ritorno al castello… dobbiamo trovare un posto sicuro, dove tu possa trovare rifugio… almeno fino a quando non avrò sistemato questa faccenda…”

Guisgard 17-05-2011 05.34.18

Sayla fu condotta dalla vecchia servitrice in una stanza.
Qui ricevette abiti nuovi e poté riposarsi.
Ora era nel palazzo dei Taddei, condotta lì dal duca in persona.
Cosa nasconde veramente questa giovane ragazza?
Qual è il vero motivo che l’ha condotta a Capomazda?
E quali forze agiscono attorno a lei?
E’ una nuova minaccia per Capomazda?

Guisgard 17-05-2011 05.43.50

Morrigan vide passare Guisgard dopo il suo incontro con il misterioso Diacono.
Il cavaliere appariva teso e pensieroso.
Avanza nervosamente tra le prime luci che cominciavano ad illuminare Capomazda.
Ed il suo sguardo era attraversato da profonde inquietudini.
Inquietudine che prendevano l’immagine di antichi e mai sopiti fantasmi.

Guisgard 17-05-2011 05.49.04

Icarius, ripresosi dalle forti emozioni vissute durante il suo bagno, raggiunse la Sala Grande, dove trovò Izar visibilmente accigliato.
“Su, non siate arrabbiato, mio buon consigliere!” Disse il duca sorridendogli. “Vi prometto che da oggi sarò più prudente e responsabile. Almeno tenterò!” E rise di gusto.
“Milord…” mormorò il filosofo “… non voglio che vi affezioniate troppo a queste genere di vita…”
Icarius lo fissò.
“Comprendo che qualcuno vi stia facendo credere che tutto questo sia bello e che possa durare…” continuò il consigliere del duca “… ma la realtà è un’altra…”
“Cosa volete dire? Spiegatevi!”
“Milord, è a voi che penso… cerco solo di difendervi… non voglio che qualcuno vi illuda e vi faccia soffrire, in questo momento voi siete per molti aspetti indifeso e…”
“Izar, il vostro compito è preoccuparvi per il ducato, non per me!” Lo interruppe Icarius. “Io sto benissimo e so badare a me stesso. E non tollererò altre discussioni simili, intesi?”
“Come desiderate, milord.”
“Bene.”
“Ah, mio signore…”
“Cosa?”
“Tutto è pronto… l’incoronazione avverrà fra due giorni.”
“Due giorni? Così presto? Perché nessuno mi ha avvertito?”
“Milord, eravate in giro con lady Talia persi per boschi e foreste… sono già stati avvertiti tutti i baroni ed i grandi del regno… tra poco sarete Arciduca, mio signore.”
“E sia…” vagamente turbato Icarius “… ora sarà meglio che informi di questo anche Talia.” Ed uscì dalla sala.
Nel frattempo Talia, che era nella biblioteca, fu raggiunta da Matthias.
“Certo che avete messo in subbuglio l’intero ducato, tu ed il tuo maritino.” Disse questi. “Qui erano tutti in allarme.” Ed accennò una risata sarcastica. “Forse non dovrei immischiarmi, ma credo che tu sia stata un tantino avventata…” facendosi di colpo serio “… c’è una guerra in atto e probabilmente tuo marito non è nemmeno in grado di difendere se stesso… non mi va che tu corra pericoli così inutilmente…”
Le si avvicinò fissandola negli occhi.
“Non voglio che ti accada nulla, Talia…” sussurrò sfiorandole il viso.
In quel momento entrò Icarius nella biblioteca.

cavaliere25 17-05-2011 07.35.33

mi guardai inorno e dissi bella casa avete signora poi dissi non è che avreste un po d'acqua ho una sete incredibile il viaggio mi a seccato la gola e rimasi fermo as aspettare una risposta

Talia 17-05-2011 12.58.24

Non sapevo con esattezza come mai fossi finita in biblioteca, forse semplicemente perché stare lì mi rilassava e le insinuazioni di Izar mi avevano messa di cattivo umore.
Stavo guardando fuori da una delle alte finestre, rimuginando mio malgrado le parole del filosofo, quando entrò Matthias.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30625)
“Certo che avete messo in subbuglio l’intero ducato, tu ed il tuo maritino.” Disse questi. “Qui erano tutti in allarme.” Ed accennò una risata sarcastica. “Forse non dovrei immischiarmi, ma credo che tu sia stata un tantino avventata…” facendosi di colpo serio “… c’è una guerra in atto e probabilmente tuo marito non è nemmeno in grado di difendere se stesso… non mi va che tu corra pericoli così inutilmente…”

Udii quelle parole e immediatamente gli fui grata, perché quelle poche parole dette con quel tono erano bastate a cacciare Izar e i suoi discorsi via dalla mia mente. Sorrisi, quindi, vagamente divertita...
“Ti prego...” mormorai in tono scherzoso “Ti prego, non farmi la predica anche tu. Non ne sopporterei un’altra! E poi... dai, non siamo stati in pericolo, non è successo niente di grave e siamo tornati in città al più presto! Va tutto bene! Quanto ad Icarius, poi...”
Sospirai, osservando fuori ancora per un istante, poi mi voltai verso di lui...
“Oh, Matthias...” dissi, poggiandogli appena una mano sull’avambraccio “Matthias, sono così... felice! E’ assurdo, lo so! E’ pazzesco! Izar crede che io sia una sciocca... o forse, non so, mi ritiene solo un’opportunista... ma sai una cosa? Non me ne importa niente! Niente di lui, niente di quello che crede o crede di sapere... Sai, questa notte ho... ho persino dimenticato la guerra, il ducato e tutto il resto! Non c’era nessun obbligo, nessun dovere... E...”
Ma lui mi interruppe...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30625)
Le si avvicinò fissandola negli occhi.
“Non voglio che ti accada nulla, Talia…” sussurrò sfiorandole il viso.
In quel momento entrò Icarius nella biblioteca.

Gli sorrisi di nuovo, ma non gli potei rispondere perché in quell’istante la porta si aprì ed entrò mio marito.
“Icarius!” dissi, voltandomi verso la porta e sentendomi scioccamente felice.
In fretta lo raggiunsi e presi le sue mani tra le mie, tirandolo poi delicatamente verso il centro della sala...
“Vieni!” dissi “Voglio presentarti qualcuno...”
Non occorreva molta fantasia per comprendere che quei due non si erano istintivamente piaciuti affatto, fin dal primo momento... tuttavia io ero testarda e non ero disposta ad arrendermi a quell’idea...
“Non credo che siate mai stati presentati come si deve...” dissi in tono leggero quando furono uno di fronte all’altro, sorridendo e spostando lo sguardo alternativamente tra loro “Vero?”

Lady Dafne 17-05-2011 16.11.48

Mi era dispiaciuto parecchio lasciare Hubert, pensavo di non essere poi una buona madre se già pochi giorni dopo la sua nascita lo affidava alle cure di qualcun'altro.
Prima di salire a cavallo mi avvicinai a Pasuan
"Ma avremo fatto bene a lasciare Hubert, lo so che è per poche ore però, se avesse bisogno di qualcosa? Se avesse fame?"
Lasciai correre i pensieri e alla fine fu lui a parlare quando già eravamo dentro la rocca
Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30611)
dimmi, sei felice, Dafne?”

Mi voltai a guardarlo e appoggiai la testa sul suo petto cingendogli la vita con le braccia, forse in modo un po' troppo audace. Poi parlai

"A dire il vero avevo bisogno di stare un po' sola con te, tua madre e tua sorella sono deliziose ma io sentivo la necessità di ritrovare un po' di intimità. Davanti a loro ti comporti bene e quasi mai ti lasci andare in gesti affettuosi. E' giusto così, però, io ho bisogno di sapere che, anche dopo l'arrivo di Hubert, il nostro rapporto non è cambiato. Presto sarà il momento di battezzarlo, avrai pensato al fatto che, anche se tu hai accettato di allevarlo come un figlio, dovrò dire -com'è giusto- che è Friederich suo padre. Questo, Pasuan, ti dispiace?"

Tornai a guardarlo, gli serrai le labbra con due dita impedendigli di rispondere

"E poi io non so ancora che cosa sono per te..."

Melisendra 17-05-2011 19.43.58

Il buio stava calando.
Avevo le mani ghiacciate. Ero sempre più preoccupata e ansiosa.
Iniziai ad agitarmi e a camminare pensosamente intorno al cadavere.
Non potevo più fare nulla per Lord Nyclos che, in fondo, pensavo si fosse cercato quel triste destino.
Non volevo lasciare Gouf da solo, specialmente adesso, che si era appena macchiato di un delitto per prendere le mie difese. Mi sentivo responsabile.
Istintivamente risposi: "No! Non me ne vado... non voglio lasciarti!"
Mi aggrappai a lui.
"Ti ho già lasciato una volta... non voglio farlo ancora!"
Chinai il capo.
"E' stata tutta colpa mia... ed è giusto che sia io a sistemare le cose..."
E questo avrebbe richiesto tempo ed energie... e non solo. Forse valeva la pena evocare quelle forze...
"Lascia fare a me... e io e Nyclos torneremo al castello questa notte!" sospirai "Ma prima... aiutatemi a spogliarlo e a seppellirlo!"
Evocare quelle energie mi avrebbe indebolito, ma una notte sdraiata nel letto preda dei deliri non sarebbe stata poi così terribile.
La determinazione affiorò nei miei occhi e scacciò ogni timore.

Guisgard 17-05-2011 19.47.53

Pasuan ascoltò Dafne e poi fissò il cielo che avvolgeva col suo malinconico grigio ogni cosa intorno a loro.
Dafne…” disse mentre un’ombra sembrava attraversare il suo sguardo “… io… sono innamorato di te… innamorato come non lo sono mai stato… da quando ti ho incontrata tutta la mia vita sembra aver acquisito un senso, un significato… prima di te, ho ormai capito, non ho mai amato veramente nessuna…” fissò le acque del lago che quel cielo aveva reso argentate ed incantate “… per te io darei la mia stessa vita… poiché senza di te vivere per me sarebbe impossibile…” sospirò come se facesse fatica ad aprire completamente il suo cuore “… Dafne… io ti voglio solo per me… non voglio dividerti con nessun altro… con nessuno, capisci? Nemmeno con i fantasmi del tuo passato…”
Le prese la mano e la strinse forte.
“Sei bella…” le sussurrò “… tanto bella che anche questo luogo incantato sembra oscurato da te…” e con l’altra mano le accarezzò le braccia nude e vellutate.
http://www.the-reel-mccoy.com/movies...deII_Padme.jpg

Lady Morgana 17-05-2011 19.54.42

Una vecchia servitrice mi condusse alle mie stanze, ove potetti rifocillarmi e riposarmi. La donna rimase lì con me tutto il tempo, il duca si era infatti raccomandato di non perdermi di vista un solo momento. Mi vestii e nascosi tra le pieghe del bellissimo vestito che indossavo il prezioso medaglione. Poi mi sedetti sul letto e guardai la vecchia.
"Mi scusi, signora, potreste dirmi cosa sta succedendo qui, a Capomazda? C'è in atto una guerra contro il nostro Signore, il nobile Taddei? Siamo forse, in pericolo?"
Così dicendo mi protesi verso la donna e presi le sue mani tra le mie, facendola sedere sul letto. Poi le lasciai andare le mani e sospirai.
"Vi prego... parlatemi, ditemi cosa sta accadendo..."

Guisgard 17-05-2011 20.03.47

“Cos’hai in mente? Non voglio che tu corra altri rischi.” Disse Gouf avvicinandosi a Melisendra.
Fissò poi il cadavere di Nyclos.
“Non è colpa tua…” mormorò “… questo verme sarebbe morto presto comunque, magari sotto le mura di Capomazda… o forse sarei stato io stesso ad ucciderlo, per il modo in cui ti guardava…”
Si chinò poi sul morto e, come gli aveva detto Melisendra, cominciò a spogliarlo.

Melisendra 17-05-2011 20.28.00

Mi accinsi ad aiutare Gouf e slacciai la cintura a cui era appesa la spada di Nyclos.
A lui non serviva più, ma sarebbe servita a me.
Afferrai il pugnale, che ancora aveva per fodero le carni del povero lord, e liberai la lama.
La luna era quasi sorta. Calante. Perfetta.
"Prenderai le sue sembianze."
Questo avrebbe richiesto sangue. Mi apprestai a graffiarmi il palmo della mano.
Mi accinsi a disegnare un cerchio intorno a Gouf e al corpo.
Le gocce cadevano sul terreno e subito ne venivano assorbite, come se la terra stessa abbisognasse di quel sacrificio.
Strinsi il pugnale e aprii il palmo del corpo senza vita.
Presi la mano di Gouf e scalfii anche la sua mano.
Il vento iniziò a soffiare con forza.
Feci segno a Gouf di spogliarsi.
Iniziai a cantare.
Non era una lingua. Erano lamenti che attraevano gli spiriti.
Li sentii agitarsi nell'oscurità e bramare il sangue. E la mia energia.
In cambio mi avrebbero aiutata.
Non avrei mai dovuto conoscere certi segreti, ma li conoscevo. Ci ero cresciuta in mezzo.
Congiusi le mani di Nyclos e Gouf.
Gridai, mentre il mio corpo diventava campo di battaglia di quelle forze.
Il vento minacciava di spazzarci via.
Disegnai un simbolo di illusione sul torace di un uomo e poi dell'altro.
Il fumo, una densa nebbia ci avvolse.
Cinsi la vita di Gouf con la cintura. "Questa non la dovrai togliere fino a quando non vorrai dissolvere l'incanto."Poi soffiai sul suo volto.
Gli spiriti ghignarono e si agitarono nella mia mente.
Tutto divenne scuro e io caddi a terra, svenuta.
Ma prima di sentirmi scivolare nell'oscurità, seppi con certezza che aveva funzionato.
Gli spiriti erano soddisfatti.

Guisgard 17-05-2011 20.32.47

La vecchia servitrice rimase colpita dalla dolcezza e dal candore della giovane Sayla.
“Devi venire davvero da molto lontano, piccola mia, se ignori quel che sta accadendo qui…” disse la vecchia “… su Capomazda non c’è più pace… i nostri signori, i nobili Taddei, governano queste terre da tante generazioni ormai… la leggenda narra che quando il regno di Afragogna fu insanguinato dalla ribellione contro la corona, i Taddei si schierarono con il re, riuscendo alla fine a sconfiggere gli insorti. E grato di ciò, il re ripagò i suoi fedeli cavalieri concedendo loro il feudo di Capomazda. E come unico tributo richiese l’animale più diffuso in queste terre… ogni anno i Taddei avrebbero donando al re una civetta. E il primo anno, come segno della loro lealtà, portarono al re una bellissima civetta di giada, sulla quale erano incastonate pietre dall’inestimabile valore, frutto delle conquiste fatte in Oriente durante la partecipazione dei Taddei alle Sante Crociate.”
Un attimo di commozione sembrò quasi destare la vecchia dal suo racconto.
Ma poi riprese:
“E da allora pace e prosperità dominarono fra la gente di queste terre… fino a quando, morto improvvisamente lord Rauger, il ducato cadde nel caos… uno dei suoi baroni, sir Cimarow, approfittando di questa tragedia, si ribellò e dichiarò guerra a Capomazda. E questa guerra che sembra interminabile sta insanguinando le nostre terre.” Esitò un istante. “E poi c’è quella terribile maledizione…”
Improvvisamente si ammutolì, accortasi di aver parlato senza rendersene conto.
“Ora riposa, piccola mia…” tentando di cambiare discorso la vecchia “… domani sarà un giorno importante per il ducato… lord Icarius, a Dio piacendo, sarà incoronato Arciduca di Capomazda.
Ed uscì dalla stanza.

Guisgard 17-05-2011 20.43.21

Icarius li fissò per alcuni istanti nei quali il tempo sembrò essersi fermato.
L’azzurro dei suoi occhi, così intenso, vivo, caldo e luminoso durante i momenti trascorsi nel bosco, appariva ora freddo, spento e distante.
Tirò via, con gesto improvviso, le sue mani da quelle di Talia.
Il suo primo istinto sarebbe stato di colpire quell’uomo.
“Perché poi…” disse fra sé un attimo dopo “… lei si faceva accarezzare… e sembrava essere contenta di questo…”
“Chiedo scusa se vi ho interrotto…” mettendo fine a quei pensieri e fissando lei e Matthias che stavano davanti a lui “… volevo solo dirti che Izar mi ha comunicato il giorno dell’incoronazione, milady…” e quell’ultima parola suonò fredda, vuota, quassi beffarda “… sarà domani, se Dio vorrà…” fissò Talia per qualche altro istante senza aggiungere altro.
La fissò con uno sguardo quasi indifferente.
“Questo è quanto…” concluse “… buona giornata.”
Ed uscì.
Attraversò il lungo corridoio dei ritratti per uscire poi nel cortile.
Sentiva che aveva bisogno d’aria, altrimenti sarebbe impazzito.
Si diresse verso la Porta dei Leoni.
Ad un tratto sentì dei passi alle sue spalle.
“Cosa cercate vuoi due?” Chiese insofferente ai due cavalieri che avevano cominciato a seguirlo.
“Sir August, milord…” rispose uno di loro “... ha dato ordine di non perdervi mai di vista… è per la vostra incolumità, mio signore.”
“Fate come vi pare, ma non statemi troppo addosso!” E riprese a camminare.
Attraversò le strade del borgo, fino a giungere presso un ponticello che dava verso la campagna, mentre i due cavalieri lo seguivano a debita distanza come lui aveva loro ordinato.
Si sedette su un muretto di mattoni e cominciò a fissare la campagna avvolta da un grigio ed austero cielo.
“Io sono il duca Icariuis e voi siete il mio cavaliere!” Disse uno dei tre bambini che giocavano lì vicino.
“Si, milord!”
“Io invece sono lady Talia!” Esclamò l’unica bambina dei tre. “Vi piace il mio vestito? Sono la più bella del ducato, non è vero?”
Icarius li osservava in silenzio.
“Si, tu sei mia moglie!” Disse il bambino che giocava ad essere il duca.
“Ma io non sono innamorata di te!” Scuotendo il capo la bambina.
“Ma cosa dici, pettegola? Io sono il duca Icarius e tu sei mia moglie!”
“Si, ma lady Talia non ama il duca!” Ribadì la bambina.” Me l’ha detto mia mamma!”
“Chi è quello?” Chiese l’altro bambino indicando Icarius sul muretto.
I tre lo fissarono incuriositi.
“Siete un cavaliere?” Chiese quello che faceva il duca.
Icarius accennò un lieve sorriso.
“Chiedigli se ha una bella…” mormorò l’altro bambino al suo amichetto “… ogni cavaliere ha una dama.”
“Avete una dama?”
“Se siete solo, sarò io la vostra dama, cavaliere.” Fece la bambina sorridendogli.
“Sei gentile, ti ringrazio.”
“Come vi chiamate, cavaliere?” Chiese la bambina.
“Tristano…” mormorò malinconicamente Icarius dopo un attimo di esitazione.
Un vivissimo ed acceso Sole purpureo stava tramontando lungo l’orizzonte, squarciando le nuvole che per tutto il giorno avevano coperto le terre del ducato.
Un alone vermiglio si diramava da Occidente su quelli che sembravano essere i confini di un mondo incantato.
“Rosso di sera, bel tempo si spera!” Escalmò la bambina. “Così dice sempre la mia mamma!"
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Melisendra 17-05-2011 21.26.16

"Se te ne andrai... ti troverò..."
"Non puoi aspettarti la mia fedeltà, quando mi tieni in cattività! Mi hai distrutto la vita... mi hai mostrato tutto il peggio e ti sei assicurato che non mi stancassi mai di apprendere!"
"Come osi?" Si girò di scatto. "Mi sono preso cura di te... grazie a me sei forte e sei ancora in vita... se te ne andassi, quanto pensi ci vorrebbe prima che qualcuno ti catturi... o magari preferisci una lenta morte sul rogo. E poi che ne sarebbe di tuo figlio?"
Mi agitai, cercando di slegarmi.
"Non osare parlare di lui!!" Ringhiai.
"Ho visto cose meravigliose... Uriel... è così che intendi chiamarlo, giusto?" sogghignò. "Ebbene, Uriel... diventerà come te... potrà distruggere gli uomini rivoltandogli contro i loro stessi desideri. Grazie a me, invece, diventerà un guerriero più forte di suo padre. Non temere... non saprà mai che lo hai ucciso. Lo tratterò come un figlio..."
Gridai, disperatamente.


Aprii gli occhi, dolorosamente.
Mi trovavo nel mio letto. Al castello.
Una luce mattutina filtrava dai tendaggi.

Lady Dafne 17-05-2011 21.49.46

Mi ritrassi immediatamente appena Pasuan mi toccò. Ero ferita nel più profondo del cuore, delusa e arrabbiata

"Che cosa stai dicendo, Pasuan? Friederich non è un fantasma! Lui vive ancora in Hubert. Anche se non è più qui è lui il suo vero padre, questo non puoi dimenticarlo mai! Hubert verrà battezzato come erede della sua stirpe come è giusto che sia! E' il frutto di un amore grande che è morto troppo presto. Un amore che rimarrà sempre parte di me anche se ora amo anche te, in una maniera diversa e più matura rispetto a quanto amavo Friederich. Lui è stato il mio primo amore, il mio primo uomo, rimarrà sempre nel mio cuore"

Mi allontanai alcuni passi da Pasuan

"E poi pensa, cosa vorresti? Che lo battezzassi come figlio tuo? Lo sai che in quel caso sarebbe un figlio illegittimo, vero? e per di più, basta fare due calcoli e Hubert diventerebbe il figlio di un tradimento all'interno di un sacro vincolo matrimoniale. Ma lui non è questo! E non voglio che la sua vita sia segnata da questa menzogna!"

Raggiunsi il cavallo

"Portami a casa da mio figlio. Voglio ritornare a Capomazda! Questa storia non può avere seguito."

Talia 18-05-2011 00.35.51

Quello sguardo gelido, quelle poche frasi concise e quel tono distante mi lasciarono per un attimo senza parole... quel gesto, soprattutto, mi sorprese: tiro le sue mani via dalle mie con una tale violenta stizza da farmi sussultare.
Lo ascoltai parlare ma quasi non sentii ciò che diceva... sentivo soltanto quella distanza che di nuovo aveva posto tra noi, una distanza che non c’era stata la sera precedente e che avevo davvero creduto abbattuta per sempre.
“Icarius!” lo richiamai quando mi voltò le spalle per andarsene “Icarius, ti prego, aspetta un momento!”
Ma lui non badò a me e un istante dopo era scomparso.
Mi mancò l’aria per diversi minuti.
Infine mi voltai di nuovo verso Matthias e mi strinsi nelle spalle...
“Ma che cosa gli è preso?” domandai avvilita.

Guisgard 18-05-2011 01.01.39

Melisendra si risvegliò al castello dei Cimarow.
Era debole e una strana inquietudine sembrava essersi destata con lei.
Dal cortile provenivano le voci dei cavalieri che si allenavano e quelle dei vari servitori che riprendevano le loro mansioni.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta di Melisendra.
“L’hai fatto di nuovo…” disse la vecchia servitrice entrando nella stanza “… ed ora ne paghi le conseguenze...” si avvicinò al letto e la fissò “… non puoi abusare dei tuoi poteri, finiranno per consumarti… proprio come quella passione sacrilega nella quale sei finita…”
Aprì le finestre.
“Lui ti sta cercando…” mormorò “… c’è la fai a raggiungerlo? E cerca di essere prudente… l’odore del sangue è insopportabile…”

Morrigan 18-05-2011 01.21.36

Ecco... è quasi fatta...
Morrigan strinse le palpebre e serrò le labbra per non fare uscire nemmeno un sospiro.
Guisgard le era passato così vicino... sarebbe bastato un sussulto, e poi... cosa sarebbe accaduto, poi? Quali parole avrebbe mai potuto usare? Ammesso che lui gliene avesse lasciato il tempo...
Doveva solo aspettare che lui si allontanasse di qualche passo... uno... due... tre...
Ma mentre contava lentamente nella sua testa, un raggio di quella luna piena che brillava nel cielo terso di quella notte, incurante della segretezza che Morrigan aveva invocato, di colpo fece brillare Samsagra, rimbalzando lungo la lama affilata e riflettendosi come un lampo sulla stradina deserta ed oscura del borgo...

Guisgard 18-05-2011 01.22.10

Matthias fissò Talia e poi la porta dalla quale Icarius era uscito.
“Sono strani gli uomini di queste terre…” disse Matthias “… sono animati da forti passioni che segnano ogni loro comportamento… per loro il mondo o bianco, o nero… mi chiedo se lui sia davvero in grado di reggere tutto questo… questi grandi valori aristocratici e cavallereschi, questa incrollabile Fede nella missione che sentono di aver intrapreso per una sorta di Grazia Divina…” si avvicinò di nuovo a Talia “… io credo che lui crollerà alla fine, se non dovesse tornare quello di prima… ma tu? Tu davvero senti di voler vivere in un mondo come questo?”

Melisendra 18-05-2011 01.30.37

Mi tirai su a sedere, ma ero talmente debole che perfino scostare le coperte mi costò fatica.
Bevvi dell'acqua e poi rimisi insieme i frammenti di ciò che era accaduto.
"Poteri? Non ricordo... devo essere certamente caduta da cavallo", sospirai quando l'aria fresca mi aiutò a respirare. Aria fresca del mattino.
"Ad ogni modo, grazie del vostro interessamento... cercherò di non consumarmi più di quanto non sarà necessario. Purtroppo ogni tanto sono richiesti alcuni sacrifici."
Provai a scendere dal letto, ma dovetti sorreggermi a una colonna del baldacchino per non crollare. A quanto pare c'erano volute pi energie del previsto.
La luce ferì i miei occhi.
"Potete dirgli che sono sveglia?"
Osservai il taglio sulla mia mano.
"Avete ragione... l'odore del sangue è davvero insopportabile." Abbassai la mano.
Il mio corpo reclamava energie. Sentii quella fame crescere e mi dovetti arrendere all'evidenza che, quella parte selvaggia e terribile della mia natura, sarebbe sempre stata fuori dal mio controllo, eppure era l'unica che poteva garantirmi di sopravvivere.
Mi trascinai fino a una poltrona e mi spazzolai i capelli, come per calmarmi.

Guisgard 18-05-2011 02.00.24

“Il mio colore preferito è il rosa!” Disse la bambina mentre Icarius la portava sulle spalle. “Sono una bambina ed il rosa è il colore delle femminucce! Ed il tuo?”
“Il mio? Il verde!” Rispose Icarius.
“Come quello dei prati?”
“Tutti i tipi di verde…” sorridendo Icarius “… quello dei prati, delle acque dei laghi, degli alberi secolari della nostra campagna, della speranza…”
“Ecco, quella è la mia casa!” Indicò la ragazzina.
“La mamma sarà preoccupata, dici?”
“No, lo sa che stavo giocando con gli altri bambini.” Rispose la bambina. “Tristano, da grande ci sposeremo!”
Icarius rise.
“Ecco…” mettendola giù “… ora è meglio che torni dalla mamma, altrimenti finirà con l’arrabbiarsi per davvero!”
La bambina sorrise e si avviò verso casa sua.
Ma, all’improvviso, si fermò e tornò indietro.
“Ciao, Tristano.” Dandogli un bacetto sulla guancia.
Poi corse verso casa.
Icarius restò a fissarla fino a quando la bambina non entrò dentro.
“Siete dei pessimi segugi, amici miei!” Disse all’improvviso. “Avete fatto più rumore voi che quei bambini durante i loro giochi!”
I due cavalieri uscirono da uno stretto passaggio tra due case.
“Suvvia, sono certo che in battaglia sarà tutta un’altra storia!” E rise. “Andiamo!”
Poco dopo i tre ritornarono al palazzo.
E Icarius restò nel giardino a fissare la meravigliosa Luna che illuminava il cielo di Capomazda.
http://scienceblogs.com/startswithab...oon-briars.jpg

Guisgard 18-05-2011 02.03.50

La vecchia si avvicinò a Melisendra e le tolse la spazzola dalle mani.
“Nessuno può imporci nulla…” disse spazzolandole i lunghi capelli “… neanche la nostra natura… sei molto bella… forse troppo e questo è un male per una come te… anche io lo ero quando avevo la tua età… e quella mia bellezza è stata la mia tragedia…”
Uscì poi dalla stanza.
Poco dopo qualcun altro bussò alla porta.
Era Nyclos.

Guisgard 18-05-2011 02.10.14

Guisgard si voltò di scatto in direzione di quel riflesso.
“Chi è la? Uscite fuori!” Disse estraendo con rapidità la sua spada.
La Luna illuminava quell’angolo del borgo avvolto nell’assoluto silenzio di quella limpida notte di Maggio.
“Chi si nasconde lì dietro? Avanzate ed annunciatevi, o vengo lì ad infilzarvi!” Minacciò il cavaliere.

Morrigan 18-05-2011 02.13.33

"Sembra proprio che stanotte voi dobbiate a tutti i costi infilzarmi e io debba continuare a chiedervi perdono..."

Mentre diceva queste parole con tono pacato, Morrigan uscì fuori dal suo nascondiglio e gli andò incontro con l'aria più tranquilla e innocente che riuscì a trovare in quel momento.

"... deve essere la luna!" sospirò.

Melisendra 18-05-2011 02.20.03

Mi strinsi nella vestaglia, scossa da un brivido.
L'illusione era perfetta.
Mi schiarii la voce.
"Credevo...", mi morsi un labbro, meditabonda. "Cosa contate di fare adesso?"
Cercai di alzarmi in piedi.
"Forse dovreste avvertire Lord Cimarow e partire..." sussurrai. "Solo così potrà tornare Gouf."
Mi appoggiai al tavolino e allungai una mano verso di lui.
Mi sembrava incredibile. Irreale. E lo era.
"A meno che non abbiate in mente qualcosa di diverso..."
Un'idea prese forma nella mia mente. Ma non ero sicura che Gouf mi avrebbe mai dato ascolto. Quindi tacqui.

Guisgard 18-05-2011 02.32.31

“Che mi prenda un colpo…” disse Guisgard “… perché ve ne state nascosta nell’ombra? Ah, immagino attendevate il vostro innamorato! Già, che sciocco sono a fare domande così scontate!” E sorrise. “Ma vi consiglio di mettere da parte la spada quando vi recate a questo genere di appuntamenti…” rimettendo a posto la sua di spada “… altrimenti correrete il duplice rischio di farvi infilzare da qualcuno e di spaventare a morte il povero spasimante di turno! La Luna, come si sa, aiuta chi sospira, non chi porta armi! Beh, forse ora è meglio che vi lasci da sola ad attendere il fortunato innamorato, altrimenti, giungendo e trovandomi qui, sarò io a correre il rischio di essere infilzato da lui!” E rise di gusto.

Guisgard 18-05-2011 02.35.43

Melisendra avanzò verso di lui, ma poi, per la troppa debolezza, fu sul punto di cadere.
“Forse ho trovato il modo di volgere il tutto a nostro favore…” disse prendendola e sostenendola “… ho nascosto in un luogo asciutto il cadavere di quel verme… si conserverà per un po’… a seppellirlo ci penseranno quelli di Capomazda…” ed un ghigno apparve sul suo volto. “Se il mio piano riuscirà, prenderemo due piccioni con una fava…” aggiunse prendendo Melisendra in braccio e riportandola a letto.

Talia 18-05-2011 02.37.50

Gli sorrisi...
“Questo è il mio posto, Matthias!” dissi tranquillamente “Non ne sono mai stata tanto sicura come adesso! Quanto a lui... non sottovalutarlo, ti prego! E’ forte e il suo cuore è saldo... e sono più che certa che potrebbe affrontare qualsiasi cosa, se solo lo volesse davvero!”
Lui non commentò le mie parole e io non glielo feci notare, e così uno vicino all’altra restammo ad osservare dalla finestra il paesaggio imbrunirsi.
Finché Matthias, come destandosi dai suoi cupi pensieri, si congedò da me e uscì dalla stanza.
Restare sola, infine, ruppe l’argine della mia mente... le parole di Izar tornarono quindi a galla, poi il comportamento di Icarius, il suo sorriso della sera precedente e la freddezza riservatami poi... Tutto in un unico, confuso insieme di sensazioni!
Sospirai e appoggiai la fronte contro il vetro freddo, osservando la meravigliosa luna che illuminava il Cielo di Capomazda.

Melisendra 18-05-2011 02.46.42

Le tempie mi dolevano. Ogni singola parte del mio corpo era dolorante.
Mi lasciai sprofondare tra le coperte.
A malapena mi solleva sui gomiti per scrutare gli occhi di quello che pareva Nyclos.
"Cosa intendete?"
Gli feci cenno di avvicinarsi.
"Per un attimo ho pensato che forse avreste voluto deporre Lord CImarow e prendervi il suo feudo..." Suggerii vagamente.
Mi consolai pensando che presto mi sarei sentita meglio.
Tuttavia la curiosità parve rianimarmi. Riuscii perfino a sorridere.

Morrigan 18-05-2011 02.49.31

Lei non rise, ma lo guardò serissima.
Se lui continuava a prendersi gioco di lei, non avrebbe mai potuto far nulla di diverso. Ma gli avrebbe dato un'ultima occasione, perchè, per quanto non sapesse molto di lui, sentiva che qualcosa, anche solo idealmente, avrebbe potuto legarli... un'ultima occasione...

"Io non aspetto nessuno," rispose con tono calmo "e l'amore non mi interessa. E voi, voi fareste meglio a brandire meno la spada e soprattutto la lingua... i giro di parole non mi hanno mai incantata!"

Così dicendo si avvicinò a lui, e, poggiandogli una mano sul braccio, lo fissò dritto negli occhi, obbligandolo al suo sguardo diretto e intenso.
Di rischiare non le importava... in verità, fin da quando era bambina, erano ben poche le cose che le importavano davvero, e tutte quante, in un modo o nell'altro, erano ben lontane da quel luogo!

"E adesso andiamo insieme a trovare Lho, mio signore!" concluse, sottolineando quelle ultime parole e senza mai lasciare i suoi occhi.

Guisgard 18-05-2011 03.29.56

“Questo castello sperduto nella brughiera e maledetto dai lamenti dei morti caduti in questa guerra? No, non mi interessa!” Disse Gouf a Melisendra. “Non sogno terre e domini. E meno ancora se sono appartenuti a gente come i Cimarow.”
Si avvicinò, al cenno di lei e si sedette accanto al letto.
“Aytli è in partenza verso Capomazda, come ben sai…” continuò “… e presentarsi con il cadavere di uno dei nemici giurati dei Taddei come biglietto da visita, sarebbe un modo sicuro per guadagnarsi la loro fiducia… ora l’unico nostro problema è come giustificare l’assenza di Nyclos dal castello… ed io, dopotutto, non posso continuare ad assumere le sue sembianze, visto che già alcuni dei miei si stanno domandando dove io sia finito…”

Guisgard 18-05-2011 03.58.20

La Luna.
Il suo alone d’argento, pallido e sognante, si rifletteva nel giardino e sembrava animare le statue che abbellivano i vialetti che tagliavano il lussureggiante verziere.
Mille pensieri, sensazioni ed emozioni si rincorrevano nel cuore di Icarius.
Ad un tratto alzò lo sguardo nuovamente verso l’alto, cercando l’eterea Luna di quella notte.
Ma un raggio, un riflesso, o forse un bagliore guidò altrove i suoi occhi.
Da una delle finestre del palazzo risplendeva forse l’unica stella che la Luna non era riuscita ad oscurare con il suo alone incantato.
Nel vederla Icarius sentì una stretta al cuore, che cominciò a battergli forte.
Chinò il capo, mentre mille inquietudini sorsero in lui.
Era combattuto.
Sperava, in cuor suo, che lei lo vedesse, lo riconoscesse grazie alla splendida Luna piena di quella notte.
Ma lei sembrava assorta da altrettanti pensieri ed inquietudini.

Un giorno Parzival, appena giunto a corte, chiese ad alcuni cavalieri cosa bisognava fare per diventare un degno cavaliere.
“Curare il corpo e lo spirito!” Disse sir Galeotto.
“Conoscere non solo l’arte della guerra, ma anche tutte le più nobili discipline!” Affermò Sir Galvano.
“Seguire sempre il proprio cuore…” sussurrò un cavaliere sconosciuto che riposava all’ombra di un albero.
Parzival restò colpito da quelle parole e da colui che le aveva così candidamente pronunciate.
Quel cavaliere era naturalmente sir Lancillotto.

Il ricordo di una delle tante letture a cui si era sottoposto per la sua preparazione a diventare Arciduca gli balenò alla mente proprio in quel momento.
Talia fissava la malinconica immensità di quella notte, mentre giocava con gli aloni che il suo respiro lasciava sul vetro della finestra.
Ad un tratto le foglie dei rampicanti che salivano dal verziere cominciarono a scuotersi.
La cosa stupì Talia, vista l’assenza del vento quella notte.
La ragazza allora si affacciò alla finestra.
“Dovresti rientrare ed andare a letto, milady…” disse all’improvviso Icarius sbucando quasi per magia in mezzo a quei rami “… visto che la Luna sta reclamando il firmamento tutto per sé stanotte… a meno che, invece, tu non decida di gareggiare con lei e venire con me giù nel giardino…” sorrise e le fece l’occhiolino.
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Guisgard 18-05-2011 04.26.51

Pasuan fece salire Dafne in sella al suo cavallo per ritornare poi a casa.
Ma il cavaliere non riusciva a non pensare a quelle parole dette poco fa dalla ragazza.
Ad un tratto spronò il cavallo, facendo aumentare di colpo la sua andatura.
Il destriero, sotto la pressione degli speroni di Pasuan, galoppava sempre più velocemente nel fitto bosco, spaventando non poco Dafne.
“Hai paura? E di cosa? Non dovresti!” Disse con rabbia Pasuan. “Una caduta, una tagliola messa da qualche bracconiere, o il cavallo azzoppatosi all’improvviso e rivedresti all’istante il tuo Friederich!” Urlò in quella folle corsa. “Non sei contenta? Potresti così vivere per sempre nel tuo passato, tra le tue illusioni!”
E più gridava, più i suoi speroni penetravano nelle carni del cavallo, spingendolo a correre senza meta tra gli alberi ed i rovi.
“Alza lo sguardo, Dafne!” Con rabbia Pasuan, mentre lei si stringeva impaurita al petto del cavaliere. “Guarda davanti a te! Non vedi? Non senti? Sono i tuoi fantasmi che gridano nel vento! Ti stanno chiamando, di cosa hai paura? Di cosa? Di morire? E perché mai? Chi vive nel passato è comunque morto! Morto, capisci? Morto!”
Giunsero dall’altra parte del lago e Pasuan arrestò quella folle corsa proprio a pochi passi da quelle acque.
Il cavallo chinò la testa per bere, mentre Dafne restava stretta a Pasuan, ancora sconvolta per lo spavento.
Il cavaliere invece fissava con rabbia le limpide e calme acque del lago, mentre il Sole cominciava a diffondere su di esse meravigliosi riflessi dorati.

Guisgard 18-05-2011 04.43.03

A quelle parole di Morrigan, Guisgard la fissò turbato.
“Avete pronunciato un nome…” disse facendosi di colpo serio “… perché proprio quel nome? Chi siete e cosa cercate da me?”
La fissò per alcuni istanti.
“Mi state forse seguendo?” Chiese. “O magari spiando? Beh, dovreste essere più accorta, milady… inseguire la gente di notte non è molto salutare… non basta legarsi una spada alla cintura per essere un cavaliere. Se siete in cerca d’avventura avete sbagliato uomo… lasciatemi in pace e non seccatemi più, altrimenti, donna o non donna, assaggerete la mia spada…” un lampo d’impeto ed orgoglio lampeggiò nei suoi occhi azzurri “… io non sono come i valorosi cavalieri di queste terre, né posso vantare nobili origini… non ho onore e non seguo nessuna regola cavalleresca e di cortesia… l’unica cosa che mi interessa è me stesso… io, io ed io soltanto! Chiaro? Seguirmi quindi non vi porterà nessun tipo di vantaggio! Anzi, vi eviterà un bel po’ di guai!”

Guisgard 18-05-2011 04.51.53

La madre di Pasuan offrì dell’acqua fresca e dei biscotti a Finiwell e Cavaliere25.
“E’ accaduto qualcosa, cavaliere? Pensavo Pasuan avesse preso una licenza.” Disse la donna.
“Purtroppo, signora, siamo in guerra e tutti noi cavalieri dobbiamo essere pronti per ogni evenienza.”
“Dite, siamo forse sotto attacco?” Domandò preoccupata Mian.
“Non temete, damigella, i nostri nemici sanno bene che un attacco diretto a Capomazda sarebbe per loro un’impresa titanica.”
Le due donne si allontanarono un momento, lasciando i due a gustarsi quei fragranti biscotti.
“Ehi, ragazzo, mica male la sorellina di Pasuan, vero? Dico che potrebbe essere il tuo tipo. E secondo me tu le piaci non poco.” Fece Finiwell a Cavaliere25.

Melisendra 18-05-2011 12.13.48

Chiusi gli occhi.
"Allora intendete dire ad Aytli del mio segreto?" Li riaprii. "Non mi sembra una buona idea. Non mi fido di lei... ogni volta che mi guarda riesco a leggerle cosa le passa per la mente... e non sono pensieri gradevoli."
Mi acquietai.
"C'è un'altra cosa: temo che ciò che ho fatto possa aver dato nell'occhio... il mio signore potrebbe aver sentito l'eco della battaglia che ho combattuto ieri notte. E' una remota possibilità, ma potrebbe anche essere così."
Ammutolii e mi voltai verso di lui.
"Ho una domanda... perchè siete tanto determinato a veder cadere Capomazda?"

Talia 18-05-2011 12.27.52

Quella figura sbucò come dal nulla tra i rami che salivano fin lì e, al vederlo comparire così all’improvviso nel buio della notte, sussultai e mi ritrassi appena...
Ma subito lo riconobbi e un’espressione vagamente sorpresa si dipinse sul mio volto.
“Milord!” esclamai, piuttosto indecisa sul tono da tenere.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 30665)
“Dovresti rientrare ed andare a letto, milady…” disse all’improvviso Icarius sbucando quasi per magia in mezzo a quei rami “… visto che la Luna sta reclamando il firmamento tutto per sé stanotte… a meno che, invece, tu non decida di gareggiare con lei e venire con me giù nel giardino…” sorrise e le fece l’occhiolino.

Lo osservai stupita... sembrava allegro, sorridente, rilassato... e io non potei che pensare, con rassegnazione, che quei suoi sbalzi d’umore avrebbero prima o poi finito per farmi perdere la ragione.
“Beh... non lo so...” mormorai alle sue parole, lanciando al contempo un’occhiata scettica in basso, al giardino... la finestra alla quale mi trovavo era piuttosto in alto e quelle piante rampicanti che salivano attorcigliandosi alle escrescenze del muro mi parevano niente affatto sicure.
Poi però sollevai gli occhi sul suo volto e quel suo sguardo di nuovo luminoso e trasparente vinse in un istante ogni mia remora... sorrisi quindi e scossi appena la testa, divertita.
“E sia!” dissi, tendendogli la mano “Verrò, se sarai tu a tenermi fin laggiù!”

Lady Dafne 18-05-2011 14.31.45

"Tu sei un pazzo" dissi con tanta di quella rabbia, mista a paura, che mi sembrò quasi che le parole uscissero dalla mia bocca come frecce incandescenti e andassero a conficcarsi dritte dritte nel petto di Pasuan.
"Non sto rincorrendo nessun fantasma. Voglio solo che mio figlio sappia chi è suo padre, e comunque complimenti per questa sceneggiata. Avrebbe potuto avere conseguenze serie e un neonato sarebbe rimasto orfano di entrambi i genitori. Bravo!" gli mollai un ceffone così forte che mi feci male pure io. Lo strattonai e, non so come, riuscii a farlo cadere da cavallo. Prima che potesse rialzarsi avevo già preso le redini e correvo via veloce verso il borgo senza voltarmi indietro. Non ci misi molto ad arrivare nella casa dove avevo partorito. Ero furibonda, non so se dissi qualcosa o se vidi qualcuno, non ebbi il tempo di rendermene conto. Presi il mio bambino dalla culla e risalii a cavallo stringendolo forte al mio petto. E corsi via veloce verso la mia vera casa nel borgo.

Appena arrivata in città lasciai il cavallo ad un fabbro ferraio dicendogli di averlo trovato in mezzo ad un bosco e, dopo aver acquistato qualcosa da mangiare, mi diressi verso casa. Entrai e mi barricai dentro chiusendo porte e finestre. Intanto Hubert strillava forte per la fame, la stanchezza e lo spavento. Le mie lacrime si unirono alle sue...


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