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Era bellissimo camminare tenendosi per mano, come qualunque altra coppia e volevo assaporare quella sensazione fino in fondo.
Poi sentimmo una voce. Sospirai. Possibile che non si potesse stare in pace nemmeno qui? "Fermer, ignoralo. Andiamo. È inutile perdere tempo con questo tipo di gente" dissi piano, stringendo il suo braccio. Poi voltai il suo viso verso di me con la mano. "Siamo qui solo noi due, liberi, per una volta, non facciamoci rovinare la giornata. Fallo per me." |
Il borgo, nonostante tutto, era in festa e Dacey e Levet passeggiavano amabilmente tra le botteghe, tenendosi per mano.
“Io sono un ufficiale dei Dragoni Imperiali.” Disse il baronetto alla ragazza. “Sono il pupillo della Gran Baronessa in quanto figlio di uno dei suoi più vicini amici. Dopo la sua fuga da Animos la mia famiglia è stata molto vicina alla Gran Baronessa. Perchè ha inviato me?” Sorridendo. “In verità per accompagnare il diacono. Egli gode della fiducia della Gran Baronessa. Ma so che il mio parere avrà il suo peso.” La fissò negli occhi. “Ed io credo in voi. Si, per me siete la vera principessa. Ne sono certo.” Le strinse ancor più la mano, per poi baciarla delicatamente. “Ma ditemi... chi era quel tipo entrato nella taverna? Quel giovane in uniforme? Aveva modi alquanto discutibili, nonostante apparisse come un militare...” |
Lo vide incupirsi e si maledì per quello che aveva appena detto. Ma ciò che aveva capito lui, non era ciò che intendeva lei.
"Se voi non foste Danny, significherebbe che dovrei ricominciare una nuova vita anche io" disse sorridendo, cercando di far splendere lo stesso sorriso sulle sue labbra. "Io sono qui per voi e non me ne andrò" aggiunse stringendogli la mano. |
Il suo titolo faceva un certo effetto, non lo nascosi.
<< Vi ringrazio, davvero. Non sapete quanto è importante per me avere qualcuno che mi creda>> sorrisi appena a bel bacio delicato. Da vero gentiluomo. << Il capitano Guisgard... Io non so molto di lui, non abbastanza per soddisfare la vostra curiosità almeno. É un militare si ma... Non ha gradi, non ne so il motivo. Però è capace a combattere e questo mi fa sentire al sicuro. Per il resto beh non è certo un uomo come voi...>> |
Clio si voltò per tornare indietro, ma ad un tratto udì un motore.
Infatti una camionetta militare arrivò davanti alla base e subito il portone corazzato si aprì per farla entrare. Ma sulla soglia apparvero dei militari che si misero sugli attenti. “Abbiamo soccorso e condotto qui il maggiore Gouf.” Disse uno dei militari nella camionetta. “E' un onore, maggiore.” I soldati sugli attenti. “Benvenuto a alla base di Meetinga.” “Voglio subito vedere a che punto è il Mecha Satan.” Una voce dalla camionetta. Aveva il capo celato da un casco, con impresso il simbolo stilizzato di un gufo. E subito la camionetta fu fatta entrare. Un attimo dopo il pesante portone corazzato si richiuse. |
Dalla fessura riuscì a vedere la donna che aveva parlato... una bella bruna con l'uniforme di Canabias che teneva sotto tiro Icarius. Per un attimo la gioia di vederlo vivo prese il sopravvento, ma fu davvero un attimo. Avrei avuto tempo per gioire dopo, dopo aver messo quella canaglia fuori combattimento. Valutai se sparare per ferirla o per ucciderla. Se l'avessi solo ferita, magari avrebbe potuto avere il tempo di sparare ad Icarius. No, bisognava toglierla di mezzo. Certe situazioni, come quella ad esempio, richiedevano decisioni rapide. E la mia fu rapidissima. Mi sporsi leggermente verso la stretta entrata, quel tanto che bastava a prendere la mira, ed io in genere non sbagliavo un colpo. Con mano salda, mirai alla testa e feci fuoco.
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Stavo per andarmene, quando udii un rumore.
Trasalii. Il gufo nero! Ora aveva un nome: Gouf, era vivo e stava cercando notizie su chissà che cosa. Fantastico... Pensai, sarcastica. Così scoprii anche il nome di quella base. Dovevo assolutamente riferire al capitano, ma dovevo anche trovare l'aereo. Restai ancora un attimo per accertarmi che non ci fosse altro, e poi tornai sui miei passi. |
Guisgard ascoltò Altea e poi finì il suo bicchiere.
“Amica mia...” disse infine il militare “... è una storia complicata, ma non fa per me. Non voglio entrare in queste faccende. Come ho detto più volte io combatto solo per me stesso, è l'unica causa che mi interessa. Mi spiace per le vostre sorelle e per vostro nonno, ma vi consiglio di restare fuori dai guai. Datemi retta.” Fece cenno al taverniere di riempirgli ancora il bicchiere. “Capitano, noi abbiamo un affare da portare a termine.” Fece Leones. “Beh, sembra che il tutto sia andato in porto, no?” Guisgard. “Quell'idiota in uniforme dice di credere alla storiella, anche se mi chiedo su quali basi, dunque il più è fatto.” “Dite che la Gran Baronessa crederà al baronetto?” Chiese Fines. “Se la Gran Baronessa è tanto sciocca da scegliere un manichino simile come pupillo, beh, credo sia capace di bersi qualunque fandonia.” Bevendo ancora. “Taverniere, portatemi qualcosa da mangiare.” Ordinò poi. “Ed anche carta e penna.” “Ecco, signore.” Arrivando il taverniere. E Guisgard si mise a mangiare, mentre disegnava una cartina topografica. http://watchesinmovies.info/img/f3/RedDust_1.jpg |
Lo ascoltai attentamente..avevo intuito bene, quella non era la sua guerra..quelle parole..restare fuori dai guai..io mi fidavo di lui.."D' accordo..amico mio..rimarrò fuori dai guai..non posso rischiare se non ho un che di protezione" .
Si fece portare cibo ed iniziò a disegnare una cartina..mi avvicinai a lui con la sedia e mi misi a guardare ciò che stava disegnando..Non so perché ma mi sentivo al sicuro vicino al Capitano..ma assomigliava troppo a lui..e lui mi aveva abbandonata ma gli dissi sottovoce senza nessuno sentisse.." Sono la duchessa Altea de Bastian..unica superstite dei regnanti di Cherval. Sperando non lo sappiano e vogliano ammazzarmi ma non sono nulla per loro" sorrisi e rimasi li a guardare mentre tracciava qualcosa. |
Marwel strinse la mano del misterioso pilota, ma proprio in quell'istante qualcuno entrò nella stanza.
Erano Goz, Tesua e Reddas. “Ah, mi sembrate in ottima forma.” Disse il capitano al paziente senza volto. “Sono il capitano Goz ed è mio dovere accertarmi delle vostre condizioni.” “Purtroppo non ricordo nulla del mio passato...” il pilota. “Il dottor Fermer dice che è un'amnesia momentanea e che potreste recuperare la memoria prima o poi.” A lui Tesua. “Lo spero...” mormorò il pilota. “Tagliamo la testa al toro...” intervenne Reddas “... siete arrivato qui su un aereo di Canabias. Per me siete una spia.” “Non riesco a ricordare nulla...” disse il pilota. “Al diavolo questa storia.” Seccato Reddas. “Io non la bevo.” |
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