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* Seguii con lo sguardo ogni movimento dell'uomo, mi aveva salvata certo ma quella sua gentilezza mi stupiva dopo averlo visto sulla nave a combattere.
-Non fa niente- tentai di dissuaderlo ma il capitano mi prese i piedi per pulirli dai pezzetti di vetro. Restai in silenzio, nessuno aveva mai avuto cura di me, nella mia famiglia non c'erano mai stati gesti d'affetto e premura, ero cresciuta imparando a badare a me stessa da sola, nel bene e nel male ed ora mi sentivo strana, dipendevo in un qualche modo per me incomprensibile da lui. Poi la tristezza velò la sua voce. -State bene? Erano uomini del vostro equipaggio? Uomini che conoscevate?-* |
“Mia sorella...” disse l'evaso ad Altea “... mia sorella è come se fosse morta ormai... non vive più, non sa più vivere...” scosse il capo “... ma io lo troverò... dovessi cercarlo fino in capo al mondo... credimi, non esiste nave che può tenerlo a lungo lontano da me...” fissò l'avventuriera “... pagherà, credimi... pagherà... un antico Testo Ebraico racconta di come la donna sia nata da una costola dell'uomo perchè in tutto simile e pari a lui... e Dio terrà conto di ogni lacrima versata da una donna...”
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A quelle parole sulla sorella mi prese un nodo in gola..possibile possa essere stato così cinico..ammesso fosse stato Icarius..ma non vi erano dubbi..dè Taddei..a parte..non fosse un altro membro della casata..ma poi disse nessuna nave lo avrebbe tenuto lontano da lui...la nave di cui non mi parlò.."Si..mi spiace per tua sorella..doveva amarlo molto.." non aggiunsi altro, come scoprire la verità...chi era nel giusto...a questo punto dovevo scoprirlo, mentendo pure a quell' uomo ma non a me stessa...sembrava ormai fossi invischiata in quella storia per uno strano motivo a me sconosciuto "Ma lui possiede una nave? Dimmi..quale è il tuo piano?" appoggiai le mani sul tavolo o lo fissai.
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Elv sorrise ed accarezzò il volto di Gwen.
“Ehi, piccola...” disse piano “... ma cosa dici? Senza di te io non sarei mai riuscito ad arrivare fino a questo punto... anzi, noi non saremmo giunti fin qui... credi davvero di non essermi d'aiuto? E poi, se vuoi saperlo, neanche io sono un esperto di Religione, dopotutto sono un pirata, non un prete...” rise “... certo, sono credente perchè ho visto tante meraviglie che non possono essersi formate per caso come qualcuno afferma, ma dire che sono praticante o un Santo, beh, si rischia la blasfemia.” Facendole l'occhiolino. |
Clio tornò a letto, cullata dalla magica malinconia di quella sera e dalla musica del mandolino che giungeva da fuori.
Ma non riuscì a riprendere sonno. Anche le voci di Palos e Sammone erano cessate e non si udivano altri rumori provenire dalla stanza accanto. Quando all'improvviso udì qualcosa. Una melodia. Ma non era il mandolino. Era l'ocarina. L'ocarina che lei ben conosceva. |
“Erano due passeggeri, due profughi, come lo sei tu...” disse il capitano alzandosi “... è sempre così...” avvicinandosi all'oblò per guardare fuori “... sappiamo benissimo che questa nostra vita altro non può destinarci, se non pericoli e spesso morte... ma accettarlo non è facile... come non è facile gettare i corpi in mare o nel cielo sterminato, affidando alla natura di prendersene cura... gente che non avrà mai un luogo certo in cui attendere i propri cari per una preghiera o una lacrima...” respirò forte, per poi voltarsi verso Dacey “... ma sono contento che tu stia bene... ora pensa a riposarti...”
Intanto Dacey si era accorta che la nave era ferma. |
Non riuscivo a dormire.
Ma evidentemente Palos e Sammone già dormivano. E Icarius? Dormiva o era sveglio come me? Non potei fare a meno di pensarci. E poi ebbi la risposta. Chiusi gli occhi ascoltando quella melodia che riempiva l'aria. Quella melodia che mi aveva sempre portato da lui. Anche la prima volta che la sentii c'era la finestra aperta. Il mio primo istinto fu alzarmi e seguire quella musica. Ma non lo feci. Lo avevo già fatto la notte prima, dopotutto. Non potevo esagerare. Se davvero voleva vedermi, dopotutto, sarebbe venuto lui da me. Ma forse ero solo io che fantasticavo come al solito. |
Risi piano alle sue parole e mi strinsi a lui.
"Ci sono comunque molte cose che non sai di me, capitano" sorridendo enigmaticamente e guardandolo negli occhi. Avevo sempre tenuto lontane da occhi e orecchie indiscreti le mie credenze religiose, ma Elv non era come gli altri, sentivo di poter parlare di tutto con lui. |
* Riuscivo ad avvertire la sua tristezza, una tristezza che in parte colpì anche me.
Sperai un po' egoisticamente che nessuno dei due morti fosse Vara, l'unica persona con cui avevo legato sulla nave. -Pregherò per loro- dissi spontaneamente anche se non ero una persona devota. Incrociai le gambe sistemandomi più comodamente sul letto. -Avete una vita molto particolare voi, pericolosa ma allo stesso tempo affascinante. Vi ho visto durante lo scontro contro i Corvi, i vostri occhi sembravano quasi brillare... Non ho mai visto nulla del genere- parlavo a ruota libera, ero sempre stata una chiacchierona una volta che prendevo confidenza con qualcuno. - Scusate vi starò di certo annoiando con le mie parole, avrete di certo qualcosa di meglio da fare che restare qui ad ascoltare me-* |
“Non so se abbia una nave, ma non essendo più a Nuova Camelot immagino sia partito.” Disse l'evaso ad Altea. “Chissà, forse si è imbarcato su una nave militare... un piano? Si, dovrei averne uno, hai ragione... ma sono fuggito da poco e non mi ero ancora organizzato... dovrei scoprire l'ultimo luogo in cui è vissuto qui a Nuova Camelot e forse ricaverei informazioni...”
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