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Mi avvicinai guardandomi bene attorno.
Il fumo proveniva da un aereo precipitato. Uno dei nostri, con due che erano andati a cercarlo. Perché andare in due aerei e non mandare un rimorchiatore? Probabilmente cercavano il pilota, Icarius forse. Sorrisi piano. Gli augurai di non essere trovato, essere dichiarato morto ed essere libero. Io avrei fatto così, ma quella non era. La mia missione era trovare l'aereo, così continuai a cercare. |
Levet strinse appena la mano quando Dacey prese il fazzoletto, in modo che le sue dita sfiorassero quelle della ragazza.
“Milady, purtroppo io non ho la facoltà di far cambiare idea al diacono...” disse lui, guardandola negli occhi “... ma vi credo. Si, non so perchè, ma sento che dite la verità...” “Allora sosterrete la nostra causa, milord?” Chiese Leones. “Si.” Annuì Levet, senza alzare lo sguardo da Dacey. “Parlerò io stesso con la Gran Baronessa. Lei mi darà ascolto.” “Bene.” Annuì soddisfatto Leones. “Però ora basta piangere.” Il baronetto alla ragazza. “Avete bisogno d'aria pulita. Venite, faremo una passeggiata per il borgo io e voi.” Nel frattempo Altea era al pianterreno per pranzare. “Madama...” guardandola l'uomo che doveva accompagnarla “... posso chiedervi come mai volete tornare al forte dei legionari?” |
“Si...” disse Fermer tra i capelli di Gwen “... va a cambiarti... con una scusa troveremo il modo di uscire da qui ed andare nel borgo senza suscitare i pettegolezzi di nessuno...”
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Il pilota fissò Marwel per quella strana richiesta.
“Certo...” disse, per poi alzare la giacca del pigiama. La ragazza allora vide il fianco di quel misterioso paziente lacerato da inequivocabili segni di frustate. Tante frustate che coprivano gran parte della sue pelle. Forse anche il neo che Marwel sperava di vedere. Forse. Quell'uomo era stato brutalmente torturato. |
Gaynor e Palos avanzarono seguendo la voce dal fondo della caverna.
Raggiunsero così una grossa crepa, oltre la quale vi era una rientranza della roccia, simile ad una camera naturale. E dal suo interno proveniva la voce. “Ora mettiti in quell'angolo, con le mani bene in vista, feccia legionaria...” disse la voce di donna “... prova a fare il furbo e ti freddo all'istante.” |
Clio sorvolò quella zona e poco più avanti, dopo circa due o tre miglia, tra alcuni spuntoni rocciosi vide un altro aereo fermo.
Aveva i segni tipici di un atterraggio di fortuna. E sulla coda recava un emblema che il biondo tenente conosceva bene. Era quello raffigurante il teschio con la rosa. |
Annuii asciugando le mie lacrime con calma quindi risistemai ll mio stivaletto nascondendo di nuovo la voglia.
<< Con piacere >> porsi il braccio al giovane per uscire |
Marwel aspettava con ansia il momento in ci avrebbe visto quel neo e invece, al suo posto, vi erano miriadi di cicatrici, alcune vecchie, alcune recenti. Qualcuno lo aveva frustato e chissà cos'altro.
"Mio Dio..." sussurrò portandosi una mano alla bocca. Raggiunse il pilota e gli abbassò la camicia del pigiama. "Mi dispiace di avervelo chiesto..." disse sedendosi al suo fianco "però mi ricordate tanto un uomo di cui non ho più avuto notizie da un bel po' di tempo". |
Stavo mangiando e l' uomo mi pose quella domanda e un senso di inquietudine mi pervase..mi potevo fidare di lui..era strana quella domanda.."Dovevo incontrare il prete che avete accompagnato..ma forse oggi vi sarà confusione laggiù..meglio rimandare". Lo dissi a malincuore ma piuttosto sarei andata a piedi.
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Ancora fumo, fino a raggiungere un aereo che doveva essere distrutto ma non lo era.
E dire che avevo aspettato sposta di essere sicura. Beh, c'era una squadra che doveva mettersi sulle tracce del pilota e catturarlo. Non spettava a me, avevo dato gli ordini, ed ero sicura che i miei ordini sarebbero stati eseguiti. Se il pilota era sopravvissuto, i miei lo avrebbero trovato e portato alla base. La mia missione era un'altra: trovare il misterioso aereo, così ricominciai a cercare. |
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