Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 14-05-2012 19.24.36

“Dio sia lodato...” mormorò Barius, sentendo la voce di Altea “... sir Fyellon è un gran cavaliere ed è stato l'unico ad occuparsi di me... è mio amico...” tossì “... per carità, non toccate nulla... basta un piccolo spostamento e parte della parete franerà...” tossì di nuovo “... dov'è ora sir Fyellon? Quando mi tirerà fuori di qui? E ditemi... mia moglie come sta? E' in pena per me?”

Guisgard 14-05-2012 19.31.25

Reas fissò Elisabeth per aver detto di essere marito e moglie.
“Tylesia?” Guardandoli il monaco. “Si, conosco quella città... è lì che si sta combattendo... tenetevi lontani da quel posto e vedrete che non vi accadrà nulla...”
“Cosa sapete di Tylesia?” Domandò Reas.
“Nulla...” fece il monaco “... solo che si sta combattendo...”
“Fra chi è la guerra?”
“Come sempre...” fissandolo il monaco “... fra i buoni e i cattivi...”
“Chi invade è sempre cattivo.” Disse Reas.
“Chi nega la Verità è cattivo, amico mio.” Replicò il monaco.

Altea 14-05-2012 19.36.56

Barius tossiva ripetutamente, ci doveva essere molta polvere dovuta alla frana o al materiale di cui era fatta la montagna.
"Fyellon state chiedendo? Il vostro buon amico...sta dormendo e riposando..aspetta la venuta..di un dottore o alchimista, non ho capito bene" scossi il capo, egli doveva essere qui a sostenere questo ragazzo, invece se ne stava tranquillo nella sua camera.
"E vostra moglie...si vostra moglie..è in pensiero per voi, infatti dovete resistere e uscire per lei..e per i vostri genitori che sono molto in pena. Siete un temerario messer Barius, avete lo spirito di avventura e vi ha portato in questa situazione..ma io sono un pò come voi. Ma io non vi abbandonerò, non preoccupatevi". Mi chiedevo, tutti erano preoccupati per lui eppure nessuno per Amore di questo ragazzo aveva osato addentrarsi nella Montagna per stargli vicino.
L'aria era sempre più umida, stavo sudando, dovevo resistere. Forse il dottore e i minatori sarebbero arrivati al più presto, mi voltai e volli provare e iniziai a staccare due piccole rocce da quella piccola fessura.

Talia 14-05-2012 19.40.45

Quel ricordo mi sfiorò la mente ed io sorrisi debolmente... sorrisi al ricordo del ragazzino che era ed al modo in cui riusciva sempre a scacciare la pur minima traccia di paura o malumore da me, sorrisi a quel suoi occhi chiari e sempre brillanti quando erano nei miei, sorrisi a quella fiducia che riusciva sempre a farmi sentire sicura...
Sospirai... non avevo mai dubitato, dal momento preciso in cui mi ero risolta a lasciare la caverna, che mi avrebbe ritrovata. Sapevo che lo avrebbe fatto, ne ero certa. Sapevo che dovunque fossi finita, qualsiasi cosa fosse successa, presto o tardi sarebbe arrivato anche lui...
Eppure in quel momento ebbi paura.
E non ebbi soltanto paura per me, ma ne ebbi anche per quegli sventurati che avevano deciso di aiutarmi senza conoscermi e quasi senza sapere a che cosa andavano incontro...
Poi, all’improvviso, quei rumori...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 46392)
I rumori divennero più chiari e riconoscibili.
Provenivano dalla finestra.
Ad un tratto una sagoma incappucciata emerse dal buio, affacciandosi al davanzale della finestra.
Scrutò la stanza avvolta nella penombra, come colui che cerca tra le ombre della notte qualcosa di riconoscibile.
E ad un tratto si accorse di Talia.

Balzai in piedi ed arretrai in fretta verso il fondo della stanza.
Non avevo idea di chi fosse appena entrato, ma sapevo che non poteva certo essere nessuno dei miei nuovi amici... poteva essere uno dei cavalieri?
“Fermo!” mormorai schiacciata contro il muro, la voce che tremava forte e gli occhi spalancati “Chi siete?”

elisabeth 14-05-2012 20.11.21

Se Reas avesse potuto uccidermi lo avrebbe fatto senza pensarci due volte.........ma i miei occhioni dolci fermarono le sue mani sulla mia gola......forse per lui strozzarmi era il massimo in quel momento.......Il Monaco e Reas cominciarono a parlare di Tylesia e la guerra......ma dal monaco non usci' nulla.......la guerra era sempre stata combattuta tra buoni e cattivi..." Scusate se mi intrometto padre....ma i buoni e i cattivi in questa storia hanno per caso un nome ?.....sapete abbiamo camminato molto ultimamente io e il mio consorte.......e abbiamo sentito parlare della Lacrima di Cristo........voi sapete per caso di che si tratta ?......".....mi avvicinai di piu' a Reas e presi le sue mani....." Reas caro.....ho le mani gelide.....mentre le vostre sono caldissime e' un vero piacere...."...e con le mani tra quelle di Reas....attesi guardando il Monaco........una qualunque spiegazione...

Guisgard 15-05-2012 00.24.56

Altea provò a staccare qualcuna di quelle pietre crollate che costituivano la frana su cui poggiava parte della parete rocciosa.
Ma subito diversi scricchiolii cominciarono a farsi sentire.
Era ormai chiaro che continuando a spostare quelle pietre senza un criterio, si rischiava di schiacciare il povero Barius sotto un nuovo crollo.
“Sapete...” disse Barius ad Altea “... in questi giorni saranno due anni... due anni di matrimonio... si, in fondo lo so... non sono un granché come marito... non so parlare come i poeti, né mi intendo molto di cortesia e cose cavalleresche... forse Renya meriterebbe di meglio... vestiti, servitù e una grande casa... ho sempre saputo che questo luogo non aveva molto da offrire... eppure, lady Altea, credetemi, amo quella donna più di qualsiasi altra cosa al mondo...” tossì ancora.

Guisgard 15-05-2012 01.00.13

Il monaco fissò la fiamma del camino, per poi buttarci sopra il vino del suo boccale.
Una vampata si gonfiò e parve quasi che un verso, simile ad un gemito, fuoriuscisse dal focolare.
“La Lacrima di Cristo...” mormorò.
“Allora la conoscete...” disse Reas, tenendo le mani di Elisabeth fra le sue.
“Si...”
“Chi sono in realtà i suoi membri?”
“La Lacrima di Cristo” fece il monaco “è molte cose... come il crepuscolo... per qualcuno è la fine, per altri l'inizio... per i poeti è il luogo in cui cercare l'amata, per i sognatori è il preludio ai sogni, per i superstiziosi è la dimora in cui gli spiriti attendono la notte...”
“Secondo voi cos'è veramente la Lacrima di Cristo?” Domandò Reas.
Il monaco lo fissò.
“Cosa avete?” Chiese Reas.
“Conoscete la parabola del Vangelo sui denari donati?” Fissandolo il monaco. “Chi non ha saputo farli fruttare, dovrà rendere conto della sua mancanza...”
“Cosa intendete?”
“Forse vostra moglie ha compreso...” fece il monaco, fissando poi Elisabeth.

Guisgard 15-05-2012 01.08.09

Mentre Parsifal mostrava il contenuto dello scrigno a Lilith, di nuovo l'innaturale verso di quella belva echeggiò nei meandri di quel labirinto.
Poi ad un tratto una voce cominciò a sibilare tra i cunicoli di quel luogo:
“Parsifal... Parsifal... sono il tuo maestro Redentos...”
E di nuovo quel feroce latrato.
“Lilith...” un'altra voce “... Lilith... mi riconosci? Sono il capo del villaggio... sono tutti morti...”
E quel latrato tornò a farsi udire, mutando poi in una sorta di disperato lamento.
Davanti a Parsifal e a Lilith si trovavano diversi cunicoli, ciascuno capace di condurre in una complicata rete di canali e passaggi che portavano fino al cuore di quel posto.
Ma entrarvi senza comprendere come uscirne, era un suicidio.

Guisgard 15-05-2012 01.11.10

“Sono caduto mentre tentavo di abbeverarmi...” disse quella voce a Cavaliere25 “... aiutatemi, vi prego... sono un povero contadino... aiutatemi...”
“Un contadino che cade in un pozzo?” Mormorò Alberico. “E come un marinaio che muore annegato...”
“Che vuoi dire, Alberico?” Domandò Tieste.
“Quel che ho detto, tonto!” Esclamò il falco.

Guisgard 15-05-2012 02.00.33

L'ombra fissò Talia ed accertatasi che altri non vi fossero, si sporse in avanti, tenendosi ben salda sul davanzale.
La Luna allora riuscì a farsi strada tra le alte nuvole ed illuminò parte del suo volto.
Occhi inquieti e penetranti, enigmatici come la notte e chiari come stelle, si destarono da quel buio, incontrando la snella e delicata figura di Talia.
Allora con un agile salto scavalcò la finestra ed entrò nella stanza.
La ragazza si era accorta di tutto.
Aveva ben compreso che qualcuno era entrato nella stanza.
L'ombra però non disse nulla e continuò ad avvicinarsi a Talia.
Restò allora immobile d'avanti alla ragazza.
Le sfiorò le mani, poi i capelli ed una carezza di fermò sul suo volto, ora illuminato ed impreziosito dal pallore Lunare.
E quella carezza apparve familiare alla ragazza.

“Cosa leggi?” Chiese Talia.
“Le mille e una notte...” rispose Guisgard.
“Bello!”
“Simbad il marinaio...” fece lui “... il settimo viaggio ed il suo ritorno a Bagdad...”
Talia sorrise.
“Nessuno lo riconosce...” raccontò lui “... è stato attaccato dai pirati e la sua nave è stata affondata dal terribile Rok.... solo la principessa lo riconosce... lei sola, fra parenti, amici e mille e più dignitari... è passato del tempo e tutti lo ritengono morto... il Sultano ha anche deciso di dare la principessa in moglie ad un ricco emiro...”
“E poi?” Chiese Talia.
“Poi lui raggiunge il palazzo vestito come un mendicante... il volto arso dal Sole, la barba lunga e la pelle resa secca dalla salsedine del mare...in principio resta nascosto tra i servi... poi, approfittando del favore della notte, raggiunge il grande terrazzo del palazzo... e vi trova la principessa in lacrime... lei non ha smesso di attendere il suo ritorno... lui aveva giurato di ritornare da ogni suo viaggio...”
“E cosa accade?” Domandò Talia.
“Lui comincia a parlare della notte...” chiudendo il libro Guisgard “... e lei ad ascoltarlo... chiudi gli occhi, Talia...”
Talia chiuse gli occhi sorridendo.
“Hai mai sognato le notti d'Oriente?”
Lei scosse il capo.
“Guarda l'orizzonte...” sussurrò lui “... lo vedi quel chiarore in lontananza? È il punto dove il mare incontra il Cielo... guarda le limpide acque, puoi vederle?”
Lei, sempre con gli occhi chiusi, annuì.
“Scintillano di mille e più preziosi tesori...” continuò lui “... e quei bagliori sono pari solo allo sfolgorio delle stelle nel firmamento... la mezza Luna che sorge... presto si affiancherà alla stella più luminosa... laggiù, la vedi quella nave? La vedi, Talia?”
“Si...” sussurrò lei.
“Salperà per raggiungere quei tesori...” disse lui “... e quando quei tesori saranno stati raccolti, allora toccherà alle stelle... scegli la più luminosa e sarà tua...”
“Quando partirà la nostra nave?” Sempre con gli occhi chiusi lei.
“Appena si alzerà il vento...” rispose lui “... appena vorrai...”
“Posso comandare il vento?”
“Si, puoi...” sorridendo lui “... soffia, Talia... soffia...”
Talia soffiò.
“Ecco, stiamo salpando...” disse Guisgard “... e andremo in cerca della stella che hai scelto...”
“La più luminosa?”
“Si...”
Talia aprì gli occhi e sentì ancora viva la magia di quell'immagine.
In quel momento una lucciola scese davanti a lei, facendo pensare a quella stella da raccogliere.
“Nessuno ha riconosciuto Simbad...” mormorò Guisgard “... nessuno tranne la sua amata...”
“Io ti riconoscerei...” voltandosi a guardarlo Talia.
In quel momento gli altri chiamarono.
“E' tardi...” disse Talia “... il maestro si arrabbierà se mi attardo...” e lasciò un bacio sulla guancia di Guisgard “... questo è il secondo, cavaliere!” Sorridendo. “Dopo quello di stamani!”
“Non c'è due senza tre, recita il saggio...”
Talia lo fissò divertita e baciò di nuovo la sua guancia.
“Ed ecco il terzo!”
“Ti auguro una serena notte...” sussurrò lui “... e di sognare qualcosa di meraviglioso... in cui ci sono anche io...”
“Ed io auguro anche a te bellissimi sogni...” e corse via.
“Io so cosa sognerò...” rimasto da solo Guisgard “... sognerò te...”
E riaprì il suo libro, restando poi a fissare l'immagine di Simbad e della sua amata principessa persi nell'incanto di quel mare scintillante.
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Di nuovo quella figura accarezzò il volto di Talia, destandola da quel lontano e sognante ricordo.


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