![]() |
Sorrisi a Skylar vedendo che stava meglio.
Quell'Elv andò via, insistendo a dire che ci avrebbe studiati. Eh... Avevano ragione, non avevamo via di scampo, ma rischiavamo davvero di morirci in quella gabbia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dobbiamo fuggire da qui..." disse Skylar alzandosi da terra "... altrimenti fremo da cavie in un lercio laboratorio..."
"E come pensi di fuggire?" Pablos testando la resistenza delle sbarre. "Questa dannata gabbia è davvero robusta!" "Non sarà con la forza che potremmo cavarcela..." fece Garrison "... sono più forti di noi e peraltro ci hanno preso le armi..." "Cosa proponi?" Pablos. "Sei tu l'intelligentone qui." "Non è che si possa fare molto..." pensieroso Garrison "... forse abbiamo un'unica possibilità... quella scimmia, quello scienziato... ha detto voleva studiarci... e ha indicato Marin... se lei, una volta fuori, travase un modo per tornare e liberarci... beh, avremmo una possibilità." "E se per studiarla loro dovessero menomare Marin?" Poco convinto Skylar. "Farle del male o magari ucciderla?" "Si, è troppo rischioso." Annuì Pablos. "Moriremo comunque se restiamo qui, in questa gabbia." Replicò Garrison. |
Cominciarono a discutere animatamente, io ancora frastornata che quasi non riuscivo a stargli dietro.
Mi nominarono più volte e cercai di prestare attenzione. "Potrò comunque dare un'occhiata, se sarò fuori da qui" dissi "Sospetto che quel professore non si darà per vinto e tornerà alla carica per portarmi nel suo laboratorio" continuai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Come farai" disse Skylar a Marin "a cavartela se quella scimmia cercherà di fare strani esperimenti su di te?"
"Sono certo che se avrà la possibilità riuscirà a scappare." Garrison. "E noi aspetteremo che torni a liberarci." "Te la senti, Marin?" Chiese Pablos. |
Riflettei alcuni istanti e, ora che mi sforzavo di essere un po' più lucida, mi tornava in mente un dettaglio.
La Mentitrice. Ci avrebbe aiutati lei a scappare, o comunque, avrei potuto sfruttare la cosa. Un nuovo sensori potere e coraggio mi pervase. "Sì, posso farlo" assicurai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Bene." Disse annuendo Garrison a Marin.
Pochi minuti dopo e si udirono dei passi. Apparve allora di nuovo Elv. "Sei pronta a venire nel mio laboratorio?" Chiese a Marin. |
Poco tempo dopo, il professore tornò.
Annuii senza aggiungere altro, perchè in realtà la paura ce l'avevo eccome, nonostante avessimo uno scopo da perseguire. Inoltre, non avevo proprio idea di che tipo di esperimenti avrebbe condotto, sebbene sembrasse interessato al nostro comportamento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La scimmia di nome Elv tornò e mostrò ai prigionieri una frusta.
"I soldati del generale Rasputin" disse a Marin e agli altri della spedizione finiti in gabbia "usano soventa questa per spaventare voi uomini. Io non l'ho mai utilizzata e spero vvamente non mi constringiate voi a farlo." Allora aprì la gabbia e fece segno a Marin di uscire. Skylar ebbe un fremito, pronto a lanciarsi fuori, ma fu trattenuto da Garrison, che con lo sguardo gli intimò di non fare pazzie. |
Mi terrorizzai n vedere che aveva una frusta.
Ribadì che veniva usata per punire i prigionieri e speravi con tutta me stessa che non mi facesse del male. Una parte di me si pentiva di ciò che avevo deciso, ma dovevo farlo. A quel punto, sempre in silenzio, lo seguii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv aspettò che Marin uscisse dalla gabbia, per poi richiuderla e andare via con lei sotto gli sguardi di Garrison, Pablos e Skylar.
La ragazza fu portata in una specie di laboratorio che in realtà somigliava molto più a un mattatoio, con gabbie dietro le cui sbarre c'erano diversi uomini allo stato selvaggio. Inoltre tracce di sangue si vedevano sulle brandine e a terra. "Ecco, ora possiamo cominciare." Disse la scimmia a Marin. "Togliti pure i vestiti." |
Uscita dalla gabbia, mi portò in un laboratorio, dove c'erano altri uomini in gabbia ed era davvero inquietante.
Sgranai gli occhi, arrossendo di nuovo. "State scherzando, spero" dissi "Il vostro umorismo è davvero fuori luogo" aggiunsi, anche se temevo che fosse serio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non scherzo affatto." Disse Elv a Marin, come se la sua richiesta fosse la cosa più normale del mondo. "Devo studiarti come esemplare. I tuoi abiti verranno distrutti, ma ti farò indossare altro. Avanti, spogliati e cominciamo." Fissandola.
|
Lo guardai sbigottita.
Diceva davvero sul serio. "Non ci si spoglia così davanti ad uno sconosciuto" replicai, insistendo, ancora più rossa in viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Marin negli occhi, notando poi il rossore sul suo viso.
"Quindi" disse "voi uomini avete una qualche morale? Provate pudore?" Stupito. "Parlami di te, cosa pensi, cosa provi, dei tuoi sentimenti." Con vivo interesse Elv. |
Il suo sguardo nel mio mi provocava inquietudine e disagio, non potevo non ammetterlo, ma capii che avevo la sua attenzione.
"Beh, qualsiasi persona dotata di buonsenso dovrebbe provare pudore. Non è bene mostrarsi di così facili costumi e sprovvisti di senso comune. Non è nemmeno tanto cortese" risposi. "E certamente proverei notevole imbarazzo, se mi si chiedesse di denudarmi davanti ad uno sconosciuto" affermai ancora, sentendo ancora quelle sensazioni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma tu appartieni a una specie diversa, sei un animale geneticamente inferiore e una creatura rozza." Disse Elv a Marin. "Non puoi avere remore. E' sciocco, non credi? Stai solo scimmiottando il comportamento di noi scimmie." Perplesso.
|
A quella considerazione, rimasi genuinamente interdetta, tanto che lo fissai senza sapere cosa dire.
"Io non sono una persona particolarmente colta ed istruita, mio nonno non poteva permettersi un'istruzione elevata, ma posso fare io qualche domanda a voi?" Chiesi, sperando dicesse di sì. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Certo, anche questo potrebbe permettermi di capire molto di te e della tua specie." Disse Elv a Marin. "Avanti, ti ascolto." Annuendo.
|
Per fortuna accettò.
"Voi insistete a dire che noi siamo inferiori, eppure abbiamo gli stessi modi, parliamo la vostra lingua e voi apparite più coscienti ed evoluti dei normali animali. Ma chi vi ha inculcato che gli umani sono inferiori a voi e non il contrario?" gli chiesi, con tono diretto. "Anche la parola "scimmiottare" che avete usato. Noi la usiamo per indicare chi copia senza capire come fanno le scimmie. Non vi sembra un controsenso?" insistetti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La scimmia parve assumere un'espressione divertita, quasi sarcastica se davvero questi animali potessero esternare in tal modo sensazioni e stati d'animo.
"E sia, sono uno scienziato e so per concetto che nulla può davvero essere negato fin quando a dimostrarlo non è una formula matematica." Disse a Marin. "Ti darò la possibilità, nonostante i miei dubbi, di dimostrare la bontà di ciò che affermi." Si allontò di un paio di passi, per cercare e poi tirare fuori un grosso volume dall'aspetto tanto antico, quanto rovinato. "Questo è il solo cimelio che il Tempo ha risparmiato del nostro passato." Indicandole il libro. "E' scritto in una lingua sconosciuta che però antiche superstizioni affermano possa essere opera di un uomo." Fissandola. "Io non credo che esseri come voi, limitati da abitudini primordiali, come la monogamia e la rigida distinzione sessuale, senza citare poi la tribale concezione di dipendere da una Religione, possano davvero conoscere e rirodurre la scrittura. Ma se invece così non fosse, allora leggimi cosa dice questo libro che nessuna scimmia ha mai decifrato." http://toscana.artour.it/wp-content/...immagine-2.jpg |
Aggrottai la fronte.
Oltre a non rispondere alla mia domanda, non sapendo come fare evidentemente, era terribilmente maleducato. "Mi state dicendo che non sappiamo leggere e scrivere?" dissi, con tono retorico. Comunque fosse, mi avvicinai e provai a leggere ciò che c'era scritto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv sghignazzò e aspettò che Marin leggesse.
Appena la ragazza aprì il libro si accorse che era stato davvero scritto in una lingua a lei ben conosciuta, sebbene stilisticamente diversa e con qualche parola per lei nuova, come se fosse un tipo di scrittura più moderna. Il titolo del libro era: "Essi non credono" |
Scossi la testa vedendo che sghignazzava.
Erano davvero capaci di questo le scimmie? Aprii il libro e vidi che conoscevo la lingua, anche se lo stile era un po' diverso, con qualche parola più fornita o diversa, ma lo sapevo leggere. "Il titolo di questo testo è 'Essi non credono'" riportai "È questo che volevate provare?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv restò sorpreso, anzi turbato.
"Continua a leggere." Disse a Marin, quasi cercando di capire se vi fosse un trucco, perchè una donna non avrebbe mai conoscere la scrittura secondo lui. |
Notai la sua espressione stranita, ma proseguii a leggere come mi diceva.
Onestamente, non capivo quale fosse il punto, se ritenesse davvero gli umani inferiori per chissà quale strana fissazione o lavaggio del cervello. Forse era stato manipolato? Probabile. Ma comunque, volevo dargli prova che le sue convinzioni fossero del tutto sbagliate. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai attentamente quella canzone, mentre mi facevo trasportare dalle note, mi resi conto che scavava nel mio passato, quelle note risvegliavano ricordi sopiti.
Cercai di ricordare dove avessi sentito quella melodia, e mi ricordai di una sera di molti anni prima, una di quelle in cui Don Fan Fan aveva pensato di organizzare una cena in barca. Sorrisi appena e scossi la testa, scacciando quel ricordo. |
Ascoltai le parole del ragazzo e, con il tramonto in avvicinamento, lo vidi scappare via.
“Aspetta!” cercai di fermarlo ma ormai era andato. Deciso quindi di andarmene da sotterranei e trovare un modo per tornare a casa di Venturi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Marin è stata la prima a trovare il libro.
Ve ne sono 5 copie in tutto. Solo 5 in tutto il mondo, tante quante sono le giocatrici del Gdr. Marin è stata la prima a trovare il suo libro e ora che ha iniziato a leggerlo tutti noi sapremo cosa è davvero accaduto alla Terra e agli uomini... |
Qualcosa di misterioso ci avvolse, non poteva essere magia, non ci avevo mai creduto.
Ma vedevo luci, sentivo uno strano vento addosso a me. Chiusi gli occhi....magari non sarei nemmeno sopravvissuta a tutto questo. Poi il silenzio e udii il suono di uccelli e percepii il calore addosso a me, sembrava di essere in un posto tranquillo ed ebbi il coraggio di aprire gli occhi pronunciando una sola parola "Roberstein". |
Seconda parte
Accadde oggi "Allora la terra intera, presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?»." (Apocalisse, 13-3-4) In un Dedalo di cunicoli, cavità e pareti rese levigatissime dai millenni, l'agile e alta figura si calava stretta alla sua fune, ben legata alla cintura che le stringeva i fianchi. Man mano che si scendeva l'aria diventava più rarefatta, mentre l'umidità ammantava ogni cosa. Alla fine Blangey raggiunse il fondo di quel pazzo, avvertendo il terreno melmoso sotto i suoi piedi. Con le mani cominciò allora a cercare irregolarità nella parete rocciosa, fino a quando sentì una crepa nella quale infilò la mano. “Miss Blangey...” disse una voce di bambino dall'alto “... Miss Blangey, faccia presto! Potrebbe svegliare gli spiriti!” Il bambino, che aveva nome Kimik, era il figlio di una guida del posto ed era stato assoldato dall'archeologa per le sue ricerche. Si trovavano nel sito preistorico di Tora, nella regione di Kasyrt, a Nord-Ovest di Afragola City. Nello stesso momento, proprio ad Afragola City, nel suo studio la dottoressa Marin aspettava il suo primo paziente. Qualche minuto dopo la segretaria fece entrare un uomo di mezz'età, sudaticcio, grassoccio e con i capelli scuri tutti pettinati all'indietro e luccicanti di gel. “Buonasera, dottoressa.” L'uomo salutando la psicologa con un timido sorriso. A pochi chilometri, all'aeroporto San Michele Arcangelo, un aereo privato era appena atterrato. Ad attenderlo vi era una nutrita folla di appassionati e giornalisti, ben tenuta a bada dalla sicurezza dell'aeroporto. A scendere dall'aereo privato era una giovane attrice, ritenuta da tutti la nuova diva del momento. “Britty! Britty!” Gridò qualcuno dalla folla nel vedere scendere la giovane diva dall'aereo. “Britty, una foto, ti prego!” Gridò un'adolescente. https://www.tripguru.it/wp-content/u...irport-1-1.jpg +++ |
Ero riuscita ad entrare in quel cunicolo, ma l' aria trasudava di odori misti tra muffa e altro e l' umidità certo non aiutava.
Lasciai la fune e lentamente camminai toccando il muro, e...bingo...trovai una crepa. Ma una voce rimbombò in quell' antro dimenticato e mi innervosii urlando "Kimik, se urli in questi modo tu spaventerai non solo gli spiriti, ma credi ancora in queste superstizioni?". Allontanai la mano dalla crepa, e feci luce con la torcia sperando si vedesse qualcosa. https://i.pinimg.com/736x/16/f2/e9/1...c07e32b46f.jpg |
Anche quel giorno, le ore lavorative erano iniziate.
Benché fosse un lavoro impegnativo e, il mio, ero contenta di poter aiutare la gente a fare chiarezza. Inoltre, mi era sempre interessato il pensiero di introdurmi nei meandri della psiche altrui, analizzando i loro sogni, dai più piacevoli ai più sgradevoli. Non era facile con questi ultimi, poiché chiedere ai pazienti di rivivere esperienze sgradevoli non era semplice, ma ciò che dice o loro, era che solo parlandone avrebbero potuto tornare a vivere meglio, liberandosi da quelle catene. Il primo paziente entrò, accompagnato dalla mia segretaria. "Buongiorno" con un sorriso "Prego, si metta comodo" indicando la poltrona davanti a me. "Mi vuole dire il suo nome?" gli chiesi, preparando la sua cartella. https://i.pinimg.com/736x/b7/62/24/b...f3f34ed3dd.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Avevo sempre saputo cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande. Fin da bambina, la mia più grande aspirazione era quella di diventare un'attrice. Ne parlavo costantemente, seguivo corsi su corsi e all'età di diciotto anni, finalmente riuscii a farmi un nome.
Era trascorsi altri sei anni sereni e pieni di successo, soldi e relazioni. In un caso ero anche riuscita ad arrivare molto vicina al matrimonio, ma gli impegni lavorativi di entrambi ci avevano spinto a tornare sui nostri passi. Di ritorno da una vacanza che mi ero concessa per superare il dispiacere, il pilota del mio aereo privato mi informò di un'ingente quantità di fan ad attendermi. Scesi dal veicolo salutando con un gesto della mano la piccola folla, avvicinandomi non appena qualcuno mi chiese una foto. "Certo, possiamo fare tutte le foto che vuoi!" risposi con un ampio sorriso. Non avevo mai capito per quale motivo molte celebrità fossero scontrose con i fan, dopotutto era merito loro se eravamo al centro dell'attenzione. Io amavo il mio pubblico, adoravo intrattenermi con le persone che mi davano la possibilità di essere sul grande schermo e che seguivano le mie vicende. https://i.pinimg.com/564x/65/a6/03/6...9cbfca96dc.jpg |
"Si, ma faccia lo stesso attenzione, miss Blagey..." disse Kimik cercano di parlare un pò più a bassa voce, ma neanche poi tanto.
La bella archeologa, una quindicina di metri più in basso, in fondo a quel pozzo naturale scavato nella roccia dall'acqua in milioni di anni, cercava invece di capire cosa aveva trovato. Illuminò l'interno della fessura e intravide qualcosa, bloccato nel calcare e nel quarzo. Qualcosa che era lì da migliaia di anni, forse ultima traccia di una civiltà oggi dimenticata. A quel punto non restava che cercare di tirare fuori ciò che la fessura conservava. "Buongiorno, dottoressa..." disse l'uomo a Marin "... mi chiamo Joe Sev... e sono un... si... un medium... un sentivo, ecco... insomma ho una particolare sensibilità... un dono... io lo chiamo così..." sudaticcio e impacciato "... ma... gli altri... cioè... le altre persone intendo... non vedono tutto ciò di buon occhio... questo quando non mi prendono in giro... non che a me dia fastidio... o mi metta a disagio, dottoressa... ma ciò mi fa sentire responsabile... verso il mondo..." Britty scese dall'aereo, scortata dalle sue 2 guardie del corpo, mentre gli uomini della sicurezza dell'aeroporto facevano fatica a trattenere la folla di ammiratori. Solo ai giornalisti fu permesso di avvicinarsi alla giovane attrice. "Signorina Britty..." disse un cronista che tentava di allungare il cellulare verso la ragazza per registrarne la voce "... molti critici pensavano lei rifiutasse di venire qui ad Afragola City per girare un film... ha qualche dichiarazione da rilasciare in merito?" "Signorina Britty..." una giornalista "... come mai alla fine ha accettato di girare un film d'azione qui ad Afragola City?" |
Annuii mentre scrivevo il suo nome, Joe Sev.
Mi bloccai quando poi iniziò a parlare. Un sensitivo? Interessante. Infatti lo guardai e mi fece molta tenerezza, sembrava molto timido. "Interessante" ammisi "Mi dica di più" lo invitai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si..." disse titubante Joe a Marin "... allora, dottoressa... io... credo di aver ricevuto un messaggio... l'ho percepito... come in uno stato di veglia... una sorta di estasi... tra sonno e veglia... un messaggio da un'entità... e in questo messaggio era chiaro... molto chiaro... infatti il messaggio mi avvertiva... che la fine del mondo avverrà esattamente fra 3 giorni, dottoressa..." sospirando profondamente e asciugandosi la fronte con un fazzoletto di carta.
|
Nonostante la sicurezza cercasse di tenere distante la folla, i giornalisti si protrassero verso di me ponendomi le loro domande.
Mi voltai rapidamente verso gli uomini della sicurezza, rivolgendo loro un sorriso. "Un momento, per favore." avevo intenzione di rispondere alle domande dei giornalisti. "Perché avrei dovuto rifiutare? Questa è una città stupenda ed è fin dall'inizio della mia carriera che speravo di girare un film qui!" risposi con entusiasmo per poi voltarmi verso il secondo reporter "Ho girato molti film romantici e volevo provare qualcosa di nuovo. Il regista è stato molto gentile a propormi una parte, fidandosi quasi ciecamente di me. Sono sicura che sarà molto divertente come ruolo!" |
"Signorina, signorina..." disse un altro di quei giornalista fra la ressa generale a Britty "... cosa pensa del suo partner sul set? Il famoso divo afragolignonese Jean Van Bell? Qui è considerato il re dei film d'azione, oltre che un playboy incallito!" Con malizia lui."
|
Sorrisi divertita alla domanda del terzo giornalista, sporgendomi lievemente nella sua direzione.
"E' un grande onore recitare al fianco di Jean e da lui sono certa che imparerò molto." mi avvicinai un pochino di più, rivolgendo al reporter uno sguardo di intesa "Non so se sia o meno un playboy, ma immagino lo scoprirò presto!" scoccai un occhiolino divertito. |
Lo ascoltai ancora.
E rimasi senza molto da dire. Del resto, cosa di poteva rispondere a chi diceva che il mondo sarebbe finito in 72 ore? "Beh, è una faccenda molto impegnativa..." commentai "Quali sono i dettagli della situazione?" chiesi ancora, mentre prendevo appunti. Non sapevo ancora se fidarmi del tutto oppure no, ma ero disposta ad ascoltarlo fino alla fine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.08.23. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli