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Accennai un risolino mentre alzavo gli occhi al cielo.
"D'accordo, d'accordo..." dissi e insieme a lui mi misi a cercare un qualche attrezzo utile ad aprire quelle casse, che a vederle sembravano non avere nulla di particolare, ma quei tizi che erano appena andato via sembravano tenerci molto, dunque qualcosa di interessante doveva pur esserci lì dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv si misero in cerca di qualcosa che potesse aiutarli ad aprire quelle casse.
Alla fine trovarono un piede di porco ossidato e neanche tanto diritto, ma comunque adatto per quel loro scopo. Così Elv prese quell'arnese e cominciò a forzare il lucchetto che teneva chiusa una di quelle casse. Alla fine riuscì nel suo intento ed il lucchetto saltò via. Allora sollevò il coperchio e scoprirono che nella cassa c'era molta paglia. Scavando trovarono diversi libri. Erano tutti molto vecchi, anzi antichi, dai bordi consumati e le pagine ingiallite e consumate dai tarli. Erano scritti in Latino, in una scrittura tipicamente medioevale. http://www.arslitterae.altervista.or...ola_gotica.jpg |
Alla fine, trovammo un piede di porco, un po' consumato, con cui Elv aprì le casse.
Sotto strati di paglia, c'erano nientemeno che antichi libri. "Ma... Sono codici miniati..." mormorai, stupita, mentre sfiorato appena le pagine con le punte delle dita, senza avere il coraggio di prenderli fra le mani. "Perché quella gente dovrebbe essere interessata? Li avrà ingaggiati qualcuno di quei collezionisti senza scrupoli?" dubbiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Niente, non si trovava niente, nemmeno nel deep web.
Dovevo per forza infiltrarmi nel mercato nero per scovare il collezionista, era strano che quel professore non ne sapesse di più. Spesso infatti i musei avevano degli inviati per tenere d'occhio queste faccende. Decisi così di concentrarmi sul professore, che era lì a disposizione, lo avrei seguito una volta fuori di lì, capivo che era importante in quella faccenda, volevo riuscire a capire come sfruttarlo al meglio. |
“Sono molti antichi...” disse Elv guardando quei codici “... credo valgano parecchio denaro... forse sono dei ladri di libri antichi, o addirittura fanno contrabbando per il mercato nero...” fissando Gwen “... non credo ci siano molte altre spiegazioni...”
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"Sì, è probabile" annuendo.
"Poveri libri..." aggiunsi, sfiorando e i contorni consunti e lisi, che quasi si sgretolavano fra le dita "In mano a certa gentaglia..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya decise di attendere.
Dopo circa un'ora, il professore esperto d'arte salutò o monaci ed uscì dalla biblioteca. Salì in auto ed andò via, prendendo la provinciale una volta uscito fuori città. |
"Beh, usciamo da qui ed appena tornati in città denunciamo queste cose alla polizia..." disse Elv a Gwen "... magari faranno in tempo a beccarli."
In quel momento si udirono dei rumori e poi delle voci che si avvicinavano. |
Annuii e lo seguii, ma poco dopo si sentirono dei passi e delle voci in arrivo.
Allora, presa dal panico, ricoprii di nuovo le casse coi coperchi e tirai Elv con me in un angolo nascosto, per non farci trovare da chiunque stesse arrivando. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Fecero appena in tempo a richiudere la cassa e presi dalla paura di essere scoperti Gwen ed Elv si nascosero per non farsi trovare.
Un attimo dopo entrarono tre uomini. Ma non uomini comuni. Erano infatti tre monaci, con tanto di sai e cappucci sul capo. Uno di loro contò le casse, per poi annuire agli altri due. In quel momento Gwen si accorse che nella fretta avevano dimenticato di rimettere il lucchetto negli occhielli in ferro che tenevano chiusa la cassa. Se i monaci se ne fossero accorti anche loro allora avrebbero scoperto la presenza dei due giovani. |
Mi aspettavo di vedere gli uomini di poco prima, invece arrivarono tre monaci.
Uno di loro controllò le casse, annuendo agli altri. Mi maledissi fra me e me quando notai che non avevo rimesso a posto i lucchetti. Dannazione. Speravo proprio che quei tre non ci facessero caso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dopo qualche istante i monaci uscirono dalla stanza, senza accorgersi del lucchetto a terra.
Allora Elv fece cenno a Gwen di uscire dal loro nascondiglio. “Dobbiamo andarcene” disse “e correre alla polizia... hai capito? Sono i monaci che trafficano questi libri antichi...” |
Passò un'ora e la mia pazienza stava per esaurirsi, ma avevo imparato ormai che spesso aspettare dava poi i suoi frutti.
Finalmente il professore uscí e decisi di seguirlo. La sua macchina uscì fuori città, chissà dove mi stava portando. Poteva essere un buco nell'acqua, ma era l'unica pista che avevo. Così, presi la mia moto e sperai di essere sulla giusta pista. |
Per fortuna, non si accorsero del lucchetto e andarono via.
"Sì, andiamo!" annuii, seguendolo fuori dal nascondiglio. Era semplicemente incredibile che i monaci stessi trafficassero libri antichi, ma con che coraggio? Non vedevo l'ora di denunciare la cosa alla polizia, per impedire loro di andare oltre. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya con la sua moto si lanciò sulle orme dell'auto del professore.
Questa sfrecciava con buona velocità lungo la provinciale che a quest'ora della sera era praticamente deserta. Dopo un pò la macchina prese uno svincolo e svoltò, ritrovandosi in una stradina di campagna. Percorse una decina di miglia ed infine, avvistato un vecchio casolare, accostò e parcheggiò. Il professore scese dall'auto ed entrò. |
"Fermi." Disse ad un tratto una voce.
Era uno dei monaci tornato indietro che ora puntava una pistola contro Gwen ed Elv. "Una sola mossa e vi spedisco davanti a San Pietro." Minacciò. |
Mi bloccai pietrificandomi e stringendo forte la mano di Elv.
"Mi piacerebbe sapere cosa pensa di lei, San Pietro..." mormorai, sarcasticamente, senza muovermi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sta zitta." Disse il monaco a Gwen, senza abbassare mai la pistola. "Avanti, parlate... chi siete? Come avete fatto ad arrivare qui?" Con tono duro.
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Alzai gli occhi al cielo.
Ma che razza di situazione... "Siamo arrivati qui per caso, stava piovendo e siamo entrati, tutto qui" risposi, atona. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo seguii fino ad un vecchio casolare isolato in campagna, lungo stradine sterrate nella campagna addormentata, cercando sempre di tenermi a debita distanza perché non mi vedesse.
Seguirlo non era difficile, dato che le strade erano pressoché deserte. Una volta giunti al casolare, attesi che entrasse per poi avvicinarmi, di soppiatto a una delle finestre per poter osservare e sentire, nascosta nell'ombra come una pantera nella foresta. https://i.pinimg.com/originals/80/5f...72495e22ad.jpg |
"Ah, ecco..." disse il monaco fissando Gwen "... e quello?" Indicando il lucchetto a terra. "Anche quello è lì per via della pioggia?" Avendolo notato prima, per questo li aveva poi sorpresi. "La curiosità è una brutta bestia. Ma tranquilli, morirete senza peccato, se vi pentirete." Sarcastico.
"Noi non abbiamo visto nulla di che..." fece Elv "... lasciateci andare e non avrete noie... io poi sono facoltoso e posso pagarvi bene..." Per tutta risposta il monaco lo colpì col calcio della pistola in piena fronte, facendolo cadere a terra senza conoscenza. |
Destresya si avvicinò ad una delle finestre e cercò di guardare nel casolare.
Tuttavia era semibuio all'interno e riuscì a vedere solo sagome indistinte, come se il professore si fosse incontrato con alcune persone. Poi svanirono nella penombra di quel luogo. |
Non risposi circa la cassa, poiché era stata oggettivamente aperta ed era chiaro che fossimo stati noi.
Elv gli propose di pagarli, ma quel bastardo lo colpì facendogli perdere conoscenza. "Elv!" urlai, abbassandomi e sollevandogli la testa "Hey... Svegliati, ti prego..." dissi, toccandogli il viso preoccupata, nel tentativo di svegliarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il monaco afferrò bruscamente Gwen per un braccio e la tirò su.
“Tu stai ferma” disse puntandole sempre la pistola “o mi dimenticherò di indossare questo saio e tramortirò anche te!” Spingendola verso il muro. Arrivò un altro monaco. “Che succede?” Chiese all'altro. “Due ficcanaso.” Quello con la pistola. “Tu occupati di quest'idiota...” indicando Elv svenuto “... io penserò alla ragazza.” L'altro prese Elv sulle spalle e lo portò via. |
Cercai di divincolarmi mentre quelli mi tirava su.
"Ah, ora ti ricordi che lo indossi, maledetto bastardo" sputai fuori, con rabbia. Intanto, arrivò un altro e portò via Elv. Ad un tratto, non sapendo che fare, tentai di colpirlo in pieno viso. Non avrei accettato di subire passivamente da quei maledetti criminali col saio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Riuscii a vedere delle sagome, grazie ai miei occhi da felino, ma poi sparirono nella penombra di quel luogo.
Ormai ero lì, dovevo andare fino in fondo. Così, decisi di intrufolarmi nel casolare e seguirli, silenziosa e felpata come un gatto. |
Il monaco bloccò Gwen che tentò di colpirlo, per poi schiaffeggiarla forte, facendola cadere proprio contro una di quelle casse.
Battè la testa e perse conoscenza. |
Destresya entrò nel casolare, penetrando nella silenziosa penombra.
La sua vista da felino le permise di muoversi a suo agio, fino a scendere in una sorta di scantinato. Qui sentì delle voci giungere da dietro una porta chiusa. "Questo ci permetterà di guadagnare tempo" disse il professore "e di portare fuori città il tutto. Tutto è programmato nei minimi dettagli. Un solo errore e tutto salterà." "Si." In coro due uomini che erano con lui. |
Mi bloccò e lanciai un urlo quando mi colpì con uno schiaffo.
Ricaddi violentemente sulla cassa, avvertendo un forte dolore alla testa, poi nulla. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen riprese conoscenza più tardi.
Forse dopo un'ora o due. Avvertiva un vago capogiro. Realizzò poi di essere in una stanza semibuia, legata. Accanto a lei c'era qualcuno. Era Elv, legato anche lui ed ancora svenuto. |
Non seppi dopo quante ore mi svegliai, ma avvertii capogiri e la stanza era semibuia.
Vidi che ero legata e anche Elv, svenuto, lo era. Così, cercai un modo per liberarmi e per tagliare o consumare le corde. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Di cosa stavano parlando?
La cosa mi insospettiva sempre di più. Ma quelle strane voci mi facevano credere di essere sulla strada giusta. Quel professore nascondeva qualcosa, ne ero certa. Decisi così di avvicinarmi ancora e di cercare un pertugio che mi permettesse di vedere nella stanza, per capire così di che cosa stavano parlando esattamente. |
Gwen cercò di liberarsi, di tagliare le corde ma era tutto inutile.
Erano strette bene. Pian piano però Elv cominciò a riprendere conoscenza. Era visibilmente dolorante per il colpo subito ed impiegò qualche minuto e svegliarsi del tutto. |
Destresya si avvicinò e da uno spioncino sulla porta guardò nella stanza.
Vide il professore e due uomini vestiti da contadini. “Ora tornate a prendere la merce.” Disse lui ai due. “Io attenderò istruzioni su come muovermi. Come detto, il tempo è contato. Andate ora.” I due andarono via da una porticina laterale. |
Niente!
Quelle maledette corde erano strette troppo bene! Non c'era verso di scioglierle! Vidi poi che Elv si stava svegliando e gli lasciai un paio di minuti per riprendersi del tutto. "Hey..." dissi piano, avvicinandomi a lui e poggiando un leggero bacio sul colpo della pistola "Come ti senti? Ti fa molto male la testa?" accarezzandogli dolcemente la tempia con le mani legate. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La merce... di che merce parlavano?
Che fosse lui il misterioso collezionista? No, aveva detto di dover aspettare istruzioni, certo da qualcuno più in alto di lui. Era tutto sempre più sospetto. Seguii con lo sguardo i due che andavano a prendere la merce ma restai lì, nascosta ma vicino al professore, per aspettare con lui gli ordini che avrebbe ricevuto. Magari mi avrebbero dato il prossimo indizio. |
“Un po'...” disse Elv a Gwen “... ma sta diminuendo...” parlando del mal di testa “... ma dove siamo?” Guardandosi intorno.
Era una stanzetta semibuia, senza mobili e solo con un vecchio specchio rotto in un angolo. |
Destresya attese nell'ombra, mentre il professore era rimasto solo.
Il suo cellulare squillò all'improvviso. “Si...” disse “... certo... perfetto... ora porteranno la merce... si, ho io il Codice di Tessalonica... è al sicuro con me.” E staccò la chiamata. |
"Mi piacerebbe saperlo..." sospirando.
Poi, vidi uno specchio rotto in un angolo ed ebbi l'illuminazione. Mi avvicinai, ne presi un pezzo e tornai da Elv. "Prova a tagliare le mie corde, io non ci riesco, ma forse puoi farlo tu" speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Spalancai gli occhi a quelle parole.
Il Codice di Tessalonica! Quello rubato da Fantamas, per il quale avevano arrestato Fessen! Era lì, "al sicuro" con il Professore, ero allibita ma anche entusiasta. Non mi interessava lui, a meno che non fosse Fantamas, dovevo smascherarli per scagionare Fessen ma poi gliel'avrei fatta pagare, non ero certo una che andava per il sottile. Avrei seguito professore e codice fino al capo, come una pantera che segue la sua vittima per studiare il momento migliore per attaccare. Sospirai. Dovevo farcela, la vita di Fessen dipendeva da questo. E nulla valeva di più per me. |
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