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Sentivo la rabbia montare dentro di me, sempre di più.
Avrei potuto scaraventarlo a terra, ma avevo ormai imparato a dominare la rabbia e ad agire con lungimiranza. E ora dovevo assolutamente sapere se stava mentendo, o se gli avevano fatto il lavaggio del cervello. Dovevo sapere se aiutarlo o ucciderlo. Se era un freddo e calcolatore imbroglione, o un ragazzo a cui avevano distrutto la vita. Dovevo saperlo. E dovevo saperlo in quel momento. Avevo imparato a leggere negli occhi delle persone, in millenni di regno. Sapevo quando qualcuno mi stava mentendo, quando nascondeva qualcosa, o quando era la verità. Lui farfugliava cose senza senso, eppure non aveva detto quello che gli avevo chiesto. Perché sapeva che lo avrei smascherato? Perché sapeva di essere nel torto? O avevo solo spaventato a morte un ragazzo di campagna? Non mi importava: in quel momento l'unica cosa che contava era sapere la verità. "Sì sì, ho capito.." dissi con sufficienza e un eloquente cenno della mano, come se non avessero avuto alcun effetto su di me le sue parole. Allora pensai che non ero stata abbastanza chiara, abbastanza decisa. Così allungai la mano a prendere il colletto della sua camicia, e lo attirai ancora più vicino. Ora riuscivo a vedere ogni minima screziatura di quegli occhi così azzurri, che fin dal primo momento mi erano sembrati incredibilmente belli. "Ho detto.." con gli occhi nei suoi, così vicini che quasi potevano incontrarsi le nostre ciglia "Guardami negli occhi e dimmi che non mi hai mai vista prima.." con lo stesso tono di prima. |
Avevo visto Betty depressa praticamente ogni giorno negli ultimi anni, ma oggi mi sembrava più affranta del solito e un po' mi dispiaceva.
Alzai gli occhi al cielo senza farmi notare, le presi il libro dalle mani e lo posai sul comodino. "Allora tu cerca di contrastarle, cerca di fare qualcosa che ti tiri su di morale. Hai delle amiche, no? Esci con loro, divertito ogni tanto..." sospirando, poi le accarezzai dolcemente il viso "Ti prometto che ci rifaremo stasera e staremo insieme, va bene?" sorridendo "Dai avanti, abbracciami, sorella maggiore" scherzai, tendendo le braccia verso di lei. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Erano vicinissimi.
I loro visi e persino i loro respiri. Icarius poteva quasi specchiarsi negli occhi di Clio, tanto erano quasi nei suoi. E poi il volto di lei, ogni lineamento, tratto, tutto era così vicino che parevano sfiorarsi. Lui era sorpreso, imbarazzato ed anche intimorito da quella reazione, eppure in quella situazione la cosa che più lo colpiva era la bellezza di lei. Una bellezza solare, luminosa, che ora però diventava aggressiva, appariva decisa e ciò la rendeva ancora più bella, persino irresistibile agli occhi di lui. Ed oltre agli occhi di lei, lui fissava la sua bocca così calma nel pronunciare parole in realtà dal tono tutt'altro che rassicurante. “Ecco...” disse farfugliando Icarius “... io, come già detto, non credo di averla incontrata... insomma, mi ricorderei di lei... mi sembra uscita da un libro di Storia dell'arte tanto è bella...” |
Betty sorrise a Gwen e le due sorelle si abbracciarono forte.
“Ti voglio bene...” disse lei. E restarono così a lungo. “Ti aspetto stasera.” Entusiasta. “Sarà bellissimo stare insieme. Come facevamo da piccole quando giocavamo in casa durante le giornate di pioggia.” |
Il mio sguardo era ferreo nello scrutare ogni screziatura di quell'azzurro così vicino al mio.
Li scrutavo come se nascondessero infiniti segreti da svelare, e forse era così. I nostri sguardi così vicini e così simili e diversi insieme erano ormai quasi un tutt'uno. Poi quelle parole, scrutai ogni impercettibile cambiamento dello sguardo mentre parlava, ogni minimo e possibile segno. Sospirai, lasciando di colpo la presa per poi tornare a sedermi. "Va bene..." mormorai, cercando di contenere la rabbia nei pugni chiusi così forti da far impallidire le nocche. "Va bene.." ripetei, anche se in realtà non andava bene per niente. Chiusi gli occhi e presi un profondo respiro per calmarmi. "Va bene.." una terza volta, quasi quelle parole fossero un mantra capace di allontanare tutto quello. Eppure sarebbe stato tutto più semplice... ora le cose erano davvero preoccupanti. "Clio.." aprii gli occhi e cercai i suoi "Il mio nome è Clio...". Gli dovevo una spiegazione, lo sapevo, eppure mi avrebbe presa per pazza. "Lia è il nome finto che ti ho dato ieri quando ci siamo incontrati.." dissi, cercando di essere più calma possibile "Uso spesso nomi falsi quando sono in vacanza.." alzai gli occhi su di lui, occhi che ora apparivano più rassicuranti, caldi. "Ma voglio fidarmi di te e dirti la verità..." con lo sguardo più serio anche se non duro "Avevi ragione, sai? Sono nobile... Non una delle tante però.. sono la regina in persona.." sospirai. "E tutta questa storia è davvero inquietante.." mormorai, chiudendo gli occhi per un solo istante per poi tornare a guardare quelli di Icarius. Allora sorrisi, un sorriso più leggero. In quel momento realizzai le parole che mi aveva rivolto, le cose che aveva detto su di me. Eppure quel modo così delicato e pulito era qualcosa di completamente diverso da qualunque altra cosa avessi mai riscontrato in un umano. |
Clio tornò a sedersi, allontanandosi da lui.
E quasi questa cosa, che in realtà doveva rassicurarlo, un po', in fondo al suo animo, gli causò forse delusione. “Clio...” disse lui piano “... bel nome... si, molto bello...” ancora imbarazzato “... io... io sono mortificato se ho sbagliato il suo nome, ma era davvero un gioco...” guardandola “... però le chiedo scusa se comunque ho in qualche modo offeso il suo orgoglio... una regina? Quindi la regina del principato... capisco... bello... si...” accennando un sorriso un po' incerto “... beh, le rivolgo ancora le mie scuse... e mi permetto di offrire io questa consumazione...” posando del denaro sul tavolo “... ora però sarà meglio che vada... ho un appuntamento con una modella... beh, non proprio una vera modella... diciamo un'aspirante modella...” ridendo piano “... sarà quindi ora che vada... i miei omaggi... si, altezza...” si alzò e si avviò verso la porta. |
Quella sua reazione mi provocò delle strane sensazioni, sensazioni sconosciute.
Quel suo sguardo così imbarazzato, le gote arrossate. Quel modo in cui mi guardava, come se i suoi occhi diventassero ancora più grandi. Quel tono della voce, le parole farfugliate. Quell'espressione come di un cucciolo ferito. Restai lì, in silenzio, incapace di parlare, completamente rapita da tutto quello. Se ne stava andando. Io non volevo che se ne andasse. Allora, senza pensarci due volte, senza riflettere, senza respirare forse: mi alzai. "Aspetta..." dissi piano, prendendo automaticamente il suo polso, e facendolo voltare verso di me. Allora alzai di nuovo lo sguardo a cercare il suo, anche se la mia espressione ora era molto diversa da quella fredda e intensa della regina. "Non hai sbagliato... hai indovinato il nome..." sussurrai "Ho creduto che stessi solo fingendo di non riconoscermi.." gli spiegai, pacatamente. "Per una regina è fondamentale saper distinguere la verità dalla menzogna, e in tanti anni ho imparato che gli occhi non mentono mai.. se li sai osservare con attenzione ti diranno la verità.." annuendo piano. "E io ho visto solo verità nei tuoi occhi, Icarius.." sussurrai, mentre mi ero persa a guardarli, tanto che quasi non mi accorsi di aver portato una mano al suo viso, in una carezza leggera e delicata. "Ti chiedo perdono, se ho agito in quel modo..." con voce chiara e rassicurante "L'ultima cosa che voglio è farti del male, credimi..." sussurrai piano. http://i63.tinypic.com/ejbehd.png |
Icarius restò sorpreso.
Quasi sconcertato da quella nuova reazione di Clio, ora dolce, rassicurante, persino remissiva. E poi quella carezza sul suo viso. Questo lo stupì ancora di più. Il suo istinto gli diceva di alzare i tacchi e filare via. Qualcosa gli faceva credere che quella ragazza poteva non avere ogni rotella al proprio posto. Magari non era neanche una regina e forse quel principato manco esisteva. Ma la sua bellezza aveva il potere di inchiodare lì Icarius, impedendogli forse la cosa più saggia da fare. E quella carezza poi non rendeva le cose più semplici, anzi. “Quindi...” disse lui, dopo un leggero colpo di tosse per recuperare regolarità nel respiro per l'imbarazzo ancora vivo “... quindi è Lia il suo nome, giusto? Comunque davvero io non l'ho mai vista...” ancora rossa in volto “... che motivo avrei per negarlo?” Accennando un tiepido sorriso. “Beh... ora...” titubante “... ora forse dovrei andare...” poco convinto. |
Il professore afferrò il lembo e lo legó allo scalpello per poi dargli fuoco. Poi iniziammo a guardarci intorno, con la luce veniva decisamente più semplice. Alla fine, Marios scoprì qualcosa. "Grande, una botola!" esclamai entusiasta. "Forza, vediamo dove porta" dissi iniziando ad aprirla.
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“E' una lunga storia...” disse Alvis ad Altea “... lunga e complicata... anzi, folle... immagina di stare al tavolo da gioco ed avere buone carte contro il miglior giocatore del mondo... rischi, bluffi e poi riesci a vincere... ti senti forte, abile, coraggiosa... ma poi scopri che è tutto falso... che le carte e tutto il resto sono una farsa... il banco voleva vincessi tu... in pratica sei un burattino mosso a piacimento... ecco... io sono qui per scoprire se il banco ha lasciati liberi i giocatori, oppure no...” fissandola.
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Sorrisi piano a quella parole di Icarius.
"No, è Clio..." dolcemente "Il mio vero nome è Clio.." ripetei. Annuii a quelle parole, al fatto che ribadiva di non avermi mai incontrata. "Ti credo.." annuendo "Ti credo, Icarius.." dolcemente. Poi disse di voler andar via, e io trasalii. Andare via. Via. "Oh.." abbassando lo sguardo, visibilmente delusa. Perché mi dava così fastidio che se andasse? Era assurdo, semplicemente assurdo. Eppure non volevo che lo facesse. "Certo.." alzando lo sguardo, titubante "La tua modella ti aspetta.." farfugliai, con lo sguardo malinconico "È fortunata..". Ecco, l'idea poi che ci fosse un altra donna con lui mi dava particolarmente fastidio. Perché mai avrebbe dovuto darmi fastidio? Alzai gli occhi a cercare i suoi, occhi che non volevano lasciarlo andare. E se lui invece voleva andare via? Se non vedeva l'ora e io lo stavo trattenendo? Non sapevo cosa fare, o cosa dire. "Tornerai?" sussurrai poi, con gli occhi spalancati. |
Nyoko e Marios attraversarono quella botola, percorrendo uno stretto passaggio non molto lungo.
Si ritrovarono così in un ambiente diverso. C'erano ossa umane ovunque. “Accidenti...” disse il professore guardandosi intorno. http://www.circelloturismo.it/wp-con...18-960x320.jpg |
Percorremmo così quest'altro sentiero che ci condusse in uno strano ambiente, ambiente pieno di ossa umani. "Oh mio Dio" esclamai portando una mano sulle labbra. "Non ho mai visto tanti scheletri tutti insieme" dissi ricordando le varie tombe visitate in Egitto.
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Icarius annuì a Clio.
Poi quella sua domanda finale. “Io...” disse lui “... non lo so... ma può venire lei da me se vuole... io abito a poche miglia da qui... verso Nord c'è un grande casolare dopo un viale di querce... vivo lì con mio zio... può venire a farci visita...” sorridendo “... ora vado...” con un cenno del capo. Ed andò via. |
Abbracciai forte mia sorella.
Dopotutto, avevamo trascorso tutta la nostra vita insieme. Sorrisi nel vederla così felice e annuii. "Sì, mi ricordo. A dopo" la salutai, andai a cambiarmi ed uscii per andare all'università. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5b3502deff.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Rimasi ad ascoltare ma ero turbata...prima di tutto Alvis era un altro uomo..mi sembrava di aver parlato con due uomini diversi..questo che si presentava era razionale e quasi vendicativo e quello della Orchidea Blu era romantico, misterioso ed impetuoso e mi aveva conquistato per questo. .ma forse mi sbagliavo.."Scusa ..forse nel 2050 fate discorsi filosofici ma sii chiaro ovvero chi avrebbe barato...perché il banco ti avrebbe illuso con una falsa verità. .insomma chi stai cercando e cosa stai cercando di capire. Ma ti rivolgi a questo periodo storico?" Perplessa.."Dimmi perché mi hai liberata e portata con te..mi è sembrato mi conoscessi già. .sai ho come l'impressione che all'Orchidea Blu parlassi non con te ma un uomo diverso" e mi venne in mente quel momento in cui salì in camera ed io ero da Madama Sibille.."Sei solo qui..chi ti ha dato questa casa..hai detto di essere pure un aristocratico".
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" Dalle mie ricerche sembrerebbe che il signor Fixer sia il più informato su Hiss ma..." esitai qualche secondo," ha chiesto un milione di Taddei per dirci ciò che sa! È qui con me ora, attende una risposta."
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Sorrisi, debolmente a quelle parole.
Voleva rivedermi! O stava dicendo delle cose a caso e non vedeva l'ora di liberarsi di me? Se ne stava davvero andando e io me ne stavo lì impalata. Fermalo... Maledizione, fermalo... Ma quella sensazione nuova, come una strana tristezza affascinante e seducente mi teneva paralizzata. Non te ne andare... Supplicavano i miei occhi nei suoi. Ma se ne andò, e io rimasi immobile, malinconica e sola. Era tutto così intenso, così forte, così nuovo sconosciuto per me. Riuscii a muovermi e come un automa uscii, dalla stessa porta dietro cui era sparito. Chissà magari aspettandomi di trovarlo lì, incapace anche lui di sopportare quel distacco. Feci qualche passo, e mi lasciai cadere accanto a un grosso albero, con lo sguardo fisso nel vuoto, e le braccia incrociate sul capo, mentre quella malinconia si impadroniva pian piano di me, come un cancro inarrestabile. "Non mi riconosco più.." sussurrai fissando il cielo, quello stesso cielo dietro il quale si nascondeva il mio mondo "Che mi sta succedendo, Vale?" sussurrai piano, al mio cagnolino robotico. Potevo ancora sentire quel contatto leggero con la sua pelle. Sentivo come un irrefrenabile desiderio di farlo di nuovo. Cosa avrei provato se fosse stata la sua mano a sfiorare il mio viso? Perché era così importante quel contatto? Perché non sopportavo l'idea di non vederlo più? O peggio ancora: che lui non volesse vedermi. Era un tormento nuovo e intenso, che totalizzava i miei pensieri. "Diamine l'ho spaventato a morte.." sussurrai, a Vale o a me stessa "Non vorrà più avere a che fare con me..." tristemente. Era un pensiero insopportabile. Io volevo vederlo, più di ogni altra cosa volevo vederlo. Una volta ancora. "Eppure ha detto che posso andare da lui.." mormorai "Quanto devo aspettare? Ora sarà con quella.." con lo sguardo triste "Lei sicuramente non lo spaventerà come ho fatto io..." con un sorriso malinconico. L'idea che fosse con una donna era insopportabile. Eppure tutto quello che sentivo era reale, anche se non aveva il minimo senso razionale. Ma non riuscivo a pensare ad altro che non fossero quegli occhi imbarazzati, quell'espressione così dolce, e le parole che mi aveva detto. No, non pensavo ad altro se non alle sensazioni che mi provocava stargli accanto. Era come se non potessi farne a meno, come se fosse l'unica cosa importante. Mi rendevo conto di quanto fosse assurdo, ma mi rendevo anche conto di quanto fosse vero. "Oh, Vale, che mi sta succedendo.." sussurrai pianissimo di nuovo. Quella malinconia era insopportabile. Presi allora il ciondolo tra le mani. "Mostramelo ti prego.." sussurrai, immersa nell'energia della Gemma Azzurra. No, non era rilevante per la missione, ma forse vedendolo avrei potuto ricominciare a respirare. O forse chissà, magari avrebbe reso tutto ancora più difficile. Ma valeva la pena provare. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...453bb0d35b.jpg |
Dalla cornetta, un profluvio di parole dette da una voce squillante attaccò il mio timpano.
"Lasciami indovinare..." risposi a Charlotte non appena ci fu un secondo netto di pausa "Hai due biglietti per questa strabiliante trovata e vuoi che io venga a farti compagnia... ci ho preso?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...46177bb5be.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Si trattra di un ossario..." disse Marios a Nyoko guardandosi intorno con la torcia "... forse anticamente doveva esserci un cimitero annesso alla chiesetta... e qui venivano raccolte le ossa dei defunti... vediamo se questo ambiente e' comunicante e conduce in qualche altra zona... su, diamoci da fare e cerchiamo..."
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Ascoltai le parole di Marios, lo avevo immaginato che si trattasse di un ossario. "Bene allora" dissi rimboccandomi le mani, "vediamo se riusciamo a trovare il modo di entrare nella chiesa. Ci sarà qualche porta, una botola, una scala... qualcosa..." dissi guardandomi intorno.
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Betty sorrise ed abbraccio' Gwen, vedendola poi andarsi a preparare per uscire.
La giovane studentessa dai capelli rossi dopo un po' lascio' la sua casa per recarsi in facolta'. Davanti all'ingresso dell'ateneo trovo' ad aspettare le sue due amiche. "Eccoti." Disse sorridendo, non senza un punta di malizia, Lizzie. "Avrai la testa per le lezioni di oggi? Chissa'..." ridendo. |
Alvis guardo' Altea ed annui'.
"Hai ragione..." disse "... sembra un po' di trovarci in uno di quei vecchi film di spionaggio, attuali per voi di qyesti anni, ma un po' anacronistici per noi altri del futuro... ma con tutta sincerita' posso rivelarti che il Cinema degli anni che verranno sara' molto meno di qualita'..." sorridendo "... come ti ho detto sono uno scienziato e sono qui in missione... conosci cos'e' la cosiddetta Teoria del Complotto?" Fissandola negli occhi. |
"Si accerti se questo individuo e' degno di fiducia, Dacey..." disse Symminel al telefono "... se davvero conosce fatti certi e dimostrabili su Hiss allora va bene... gli daremo quanto chiede..."
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Trovai le due ad aspettarmi davanti alla facoltà.
Sorrisi debolmente, scuotendo la testa. "Spiritosa... Comunque in realtà ero venuta anche perché avevo una cosa da fare. Anzi, sapete dov'è il professor Mondo?" guardandomi intorno. Non pensavo ci potessero essere altri a cui chiedere riguardo quelle iscrizioni, sperando di non fare un buco nell'acqua. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Si..il Cinema ha preso il sopravvento in questo periodo e non ti nascondo mi sarebbe sempre piaciuto essere una diva..quando ero piccola e vivevo nella casa fatiscente coi miei genitori e ben 5 sorelle femmine, sfogliavo le riviste e fantasticavo di diventare come loro..una sciocca vero?" sorrisi e poi aggrottai la fronte alla sua domanda osservando fuori la finestra.."La Teoria del Complotto..no..spiegamelo tu" sempre più curiosa ma anche stranita da tutto questo.
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Clio interrogo' ancora una volta il suo medaglione, ma senza successo.
Stavolta nessun segno, nessun dato, niente di niente fu mostrato da quel talismano astrale. "Non puoi cobsultare il medaglione" disse Vale "per qualcosa che non sia strettamente legato alla missione. Dovresti saperlo. La nostra civilta', pur progredita, non conosce o non riconosce alcune sensazioni o sentimenti che qui invece sulla Terra muovono tutto o quasi." Osservo' con fredda lucidita'. "A guardarti, altezza, dai dati in mio possesso, direi che sei afflitta dalla Sindrome del Buon Samaritano..." |
"Certo che ci ha preso..." disse Charlotte al telefono "... e non due biglietti qualsiasi, ma di pri 'ordine!" Entusiasta. "Me li ha dati uno dei tecnici con cui... beh, dicuamo, ho stretto rapporti privilegiati... che fai, mi accompagni?" A Gaynor.
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Alla risposta di Charlotte, risi scuotendo la testa.
"Sei sempre la solita, tu e i tuoi... rapporti privilegiati... Certo che ti accompagno, dimmi quando e a che ora, passo a prenderti io..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
" Dice davvero?" Quasi balbettai dalla sorpresa.
Misi fine alla telefonata e tornai al tavolo. " D'accordo signor Fixer. Può avere i soldi ma... deve dimostrarmi di avere davvero qualcosa. Capirà anche lei che non posso dare un milione di Taddei al primo che passa" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Sospirai a quella parole di Vale.
Eppure la logica mi sembrava quanto di più lontano ci fosse da quel che sentivo in quel momento. "La sindrome del buon samaritano?" chiesi al mio robottino "Cioè?". |
Nyoko e Marios cominciarono a cercare qualcosa in quel luogo che permettesse loro di andare oltre.
Ad un tratto la ragazza noto' una sorta di lapide rozza scolpita nella parete rocciosa. Sulla lapide erano incise queste parole: Fegato come dono, cuore per il mio perdono. Somma virtu' e' l'intelletto, con coraggio e Amor diletto." |
"Certo, a quest'ora e' nel suo ufficio visto che oggi riceve gli studenti." Disse Lucy a Gwen.
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Vagando nell'ossario in cerca di qualcosa simile ad un'apertura, mi accorsi di una lapide con sopra inciso un altro indovinello. "Marios, venite presto, ho trovato un altro indovinello" gli urlai per poi riguardare quella scritta così piena di significati... "Cosa vorrà dire?" dissi guardandolo con gli occhi che mi brillavano.
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"Bene, allora vado a parlargli. A dopo" mi allontanai dalle due e raggiunsi la porta del suo ufficio, bussando.
"Posso?" chiesi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Immagino attragga il Cinema..." disse Alvis ad Altea "... ma credimi, nel periodo in cui vivo io non e' piu' la settima arte." Sorridendo. "Troppi attori insulsi..." accendendosi una sigaretta "... non conosci la Teoria del Complotto? Beh, e' naturale... pochi la conoscono ed ancor meno sono coloro che le danno credito... ma la societa' da cui provengo ha troppe contraddizioni, troppe ingiustizie e le generazioni appaiono ormai troppo imbelli... in una simile situazione e' impossibile non farsi delle domande... l'uomo e' stato Creato per la magnificenza, la bellezza e la Gloria... non si puo' piantare una rosa e vedersi spuntare poi fuori dal terreno una pianta di prezzemolo o basilico..." fumando.
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"Perfetto." Disse ridendo Charlotte. "Ti aspetto a casa mia questo pomeriggio, verso le sei. Sara' una serata indimenticabile." Entusiasta a Gaynor. "Ormai il Cinema e' l'arte di questo secolo e del futuro."
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"Davvero? Sembra i giovani della tua epoca non abbiano allora sogni, invenzioni ed altro...quindi dici che questi tempi sono migliori dei vostri...io non posso sapere ciò che tu vivi..tu si..perchè hai il tuo brevetto o invenzione e non so cosa sia" mentre lui fumando..tipo un intellettuale razionale..avevo preso un abbaglio..io sognavo quell' uomo così romantico, misterioso, particolare e ora era diventato un filosofo intelletuale moderno.."Ma chi ti cerca qui da rimanere mascherato?" toccandomi i capelli e sognando quel momento della rosa rossa.
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Teos rise a quelle parole di Dacey, per poi accendersi una sigaretta.
"Accidenti..." disse fumando "... questo Hiss deve valere davvero tanto se il suo capo e' disposto a pagare senza trattare un milione di Taddei..." guardando la ragazza "... beh, allora non mi resta che mostrare i miei assi al banco." Sarcastico. "Su, andiamo... devo guadagnarmi la sua fiducia, no?" |
"Vuol dire che sei pentita per come hai trattato quel tipo" disse Vale a Clio "ed anche indignata per come lo hanno definito quelli della polizia. Inconsciamente pensi che quell'Icarius sia una sorta di vittima della sfortuna e dei suoi simili ed in qualche modo tutto cio' ti spinge a nutrire verso di lui sentimenti di pena e solidarieta'."
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