Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 18-01-2012 16.17.44

E chi avrebbe dormito quella notte.......una notte fatta di inutili parole ........ascoltai Altea era tenera e allo stesso tempo aveva una forza interiore che le faceva brillare gli ochhi........era una donna curiosa ma rispettosa nei confronti di cio' che non conosceva..." Forse ognuno di noi ha intrapreso questo viaggio senza un vero motivo....alle volte il richiamo di non so' cosa, imprigiona le nostre menti e ci fa fare passi inconsapevoli.....ogni vostro desiderio di conoscenza verra' esaudito, ma a dosi consentite e il vostro maestro mi sembra un bravo uomo...e adesso riposate Altea.....magari solo chiudendo gli occhi...il giorno e' vicino vedrete che tra un po' il nuovo giorno ci portera' notizie nuove...."...e cosi' la vidi riposare....una filo di luce filtro' da un piccolo oblo'....c'era un catino di acqua in cabina....fregai le mie mani e ne feci cadere dei fiori profumati....dopo essermi lavata e sistemata..ne preparai uno per Altea......." Buongiorno Altea...avete il volto piu' roseo...lavatevi il viso in questo catino...vi sentirete piu' serena..io intanto vi precedo e vi aspetto in sala..la colazione sara' pronta.....presi il mantello e salii in sala da pranzo...........incontrare Isolde non era il massimo.....ma il viaggio lo avevo iniziato e cosi' doveva essere...

Altea 18-01-2012 16.33.55

Le parole di quella donna gentile mi accompagnarono in un lieve dormiveglia, fatto di piccoli sogni ma ristoratore. Un lieve raggio di sole entrò nella stanza, e aprendo gli occhi sembrava voler trasmettermi la sua energia. Mi alzai dal letto e vidi milady Elisabeth che si preparava per la giornata "Ben svegliata milady, che gentile siete stata a premurarvi per me". La donna aveva una certa fretta e uscì, mi chinai sul quel catino e vidi i petali di rosa galleggiare sull'acqua, in circolo, mi rinfrescai con il loro profumo cosi delicato. E' una sensazione cosi inebriante essere circondata dai profumi che la natura ci dona.
Mi alzai, mi guardai allo specchio e mi sistemai i capelli e uscii dalla camera, ad un tratto mi venne in mente la cesta con la orchidea rotta che nascosi in quel piccolo antro, ma quando arrivai laggiù non vi era più nulla.
Chi mai può averla presa?? eppura l'avevo nascosta cosi bene. Mi rialzai e raggiunsi il salone per la colazione cercando il mio maestro.

Guisgard 18-01-2012 17.14.41

Lainus, a quelle parole di Daniel, sorrise.
“Non bisogna essere stregoni o streghe per toccare vette di malvagità alte, amico mio.” Disse mettendosi a letto. “Non immaginate fino a che punto un uomo può essere cattivo. E senza aver bisogno della magia nera. Vi auguro la buonanotte.”
La notte trascorse così, muta e veloce.
L’indomani, tutti scesero nella sala centrale, dove era stata preparata la colazione.
Si ritrovarono, così, tutti al tavolo del capitano.
Focacce calde, frutta fresca, miele e confetture varie furono servite ai passeggeri.
“Dormito bene, milady?” Domandò Lainus ad Altea.
Anche Gaynor e Isolde arrivarono nella sala.
“Vi vedo in ansia, milady…” fissando Gaynor “… va tutto bene? Non ho potuto fare a meno di notare quel velo di tristezza sul vostro bel volto…”
Cavaliere25, invece, aveva vagato per tutta la notte sul Carrozzone, senza però trovare nulla di interessante.
Al mattino, poi, anche lui raggiunse gli altri per la colazione e trovò ad attenderlo i due frati Jovinus e Plautus.
“Dormito bene, amici miei?” Entrando Goz nella sala. “Oggi è una bella giornata e il Calars appare mite e benigno… forse oggi ci condurrà in qualche luogo speciale…”
“Sono così eccitata, capitano!” Fece Isolde.
Goz annuì sorridendo.
“Posso domandarvi…” continuò la donna “… oh, che sciocca… rischio solo di essere invadente… perdonatemi, ma non ho avuto l’istruzione di questi nobili compagni di viaggio e forse non posseggo la sensibilità della nostra dama…” fissando Elisabeth “… vi prego, non badate alle mie sciocchezze…”
“Milady, parlate pure.” Disse Goz. “Non abbiate paura.”
“Ecco…” a capo chino lei “… mi chiedevo… si, quelle vostre strane parole su quei cigni…”

Daniel 18-01-2012 17.18.53

Non la sopportavo.. Erano pazzi.. La strega incominciò a parlare.. Mi avvicinai a Elisabeth e le dissi sottovoce:
<<Guardate hahaha>>
Mi sedetti accanto a lei e con indifferenza feci schioccare le dita ad un certo punto i capelli di Isolde andarono a fuoco..
"Scusa bella piccola vendetta personale hahaha" pensai mentre mi godevo la scena..

Altea 18-01-2012 17.25.06

Mi sedetti al tavolo e il mio maestro mi raggiunse e io sorrisi nel vederlo "Oh certo maestro, ho dormito bene, a dire il vero guardavo il soffitto con mille turbamenti poi quando entrò la mia compagna di stanza, lady Elisabeth un senso di pace mi pervase. Invece leggo la vostra tensione in volto". Entrò pure Goz e ci preannuncio una piccola meta, ero curiosa di sapere quale luogo avremmo visitato quando la affascinante Isolde chiese di quei cigni...la fissai...pure lei era rimasta colpita da quelle meravigliose creature?

cavaliere25 18-01-2012 17.27.55

si per modo di dire dormito ho fatto un giro per il carrozzone non riuscivo a dormire dissi guardando il capitano poi continuai a dire ma quando arriviamo a destinazione domandai ce qualcosa da fare su questo carrozzone chiesi al capitano vorrei rendermi utile visto che non so cosa fare e aspettai una sua risposta

Guisgard 18-01-2012 17.29.22

Ad un tratto tutto mutò.
Non c’era più il Carrozzone e nemmeno gli altri passeggeri.
Anche Goz e i suoi uomini erano svaniti.
Daniel era solo.
Attorno a lui vi era un bosco fatto di alberi secchi e senza verde.
Il cielo era cupo e il vento ululava sinistri lamenti.
L’aria era fetida e il terreno fangoso.
L’apprendista mago era come immobilizzato.
Ad un tratto vide una scena...
Una donna, troppo lontana per essere riconosciuta, era ferma a fissarlo.
Ad un tratto arrivò un piccolo maialino.
Lei lo prese in braccio e cominciò ad accarezzarlo.
Poi, di colpo, lo sgozzò con le sue lunghe unghie.
Fissò Daniel e si abbandonò ad una spaventosa risata.
Finalmente l’apprendista mago riuscì a muoversi e a raggiungere il corpo del maialino senza vita.
Ma, incredibilmente, quell’animale non c’era più: al suo posto Daniel vide se stesso a terra, sgozzato.
La donna non c’era più.
“Domani all’alba” sussurrò una voce nell’aria “ti sveglierai con le sembianze di quel maiale… ti avevo avvertito… la tua magia è inutile contro di me...”
Poi solo il vento.

Daniel si destò di colpo.
Era stata una visione.
I capelli di Isolde erano intatti.
E la donna, per un momento, si voltò a fissare Daniel con i suoi bellissimi ed enigmatici occhi.

Daniel 18-01-2012 17.36.10

No.. No.. No! Il Supremo mi aveva avvertito di non scherzare.. Uscii di corsa fuori sul ponte.. Chiamai a me lo Forza dei quattro elementi.. L'acqua, Il Fuoco, L'aria e La Terra.. Ora mi sentivo più sicuro.. Vidi un uccello.. Lo feci avvicinare a me.. Gli sussurai qualcosa nell'orecchie e lo feci volare via.. L'uccellino entrò nella sala grande e si posò sulla spalla di elisabeth dicendole con il pensiero:
<<Ti prego vieni fuori>>
Poi l'uccellino uscì dalla sala e volò via mentre io aspettavo Elisabeth..

elisabeth 18-01-2012 17.41.10

Isolde.....Isolde....anche tu ti interessi a quei cigni.....ma guarda che donna sensibile.....Lessi nella mente di Daniel il suo assurdo intento......chiusi gli occhi.....ed entrai....


Era un bosco freddo e senza vita......
gli alberi erano spogli e avvolti dai funghi
la malattia degli uomini aveva avvolto l'anima della natura
c'era Daniel e c'era Lei......un maialino
lo vidi tra le mani di Lei...e il suo malefico artiglio recidere il suo collo
sangue col suo odore dolciastro....

Aprii gli occhi e vidi tutto intorno a me stranamente fermo ed addormentato......Isolde era li'......." Isolde cara.....Daniel puoi pure fermarlo....ma c'e' altro che per te che diventa impossibile......".......tutto riprese vita

Un uccellino si poso' sulla mia spalla e sentii l'angoscia di Daniel....lasciai la sala e lo raggiunsi sul ponte...

" Daniel.....vieni qui e tranquillizzati....non mi stai aiutando e non ti stai aiutando..."....

Guisgard 18-01-2012 17.49.17

Parsifal cercò in quel libro, ma nulla parlava della Croce di Longiniu.
Cercò ancora, anche tra le raffigurazioni, ma tutto taceva su quell’argomento.
Neanche del misterioso crine intrecciato Parsifal trovò notizie.
Poi, quasi senza accorgersene, il suo sguardo cadde su un vecchio libro.
Sembrava uno dei tanti trattati di filosofia o teologia.
Recava sulla copertina un titolo alquanto misterioso:

“Le Penitenze di Santa Celerina”
http://www.codicemedievali.com/conta...incunables.jpg


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