Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La vendetta di Fantamas (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2563)

Guisgard 22-11-2018 01.05.30

Percorsero alcune miglia, con i cartelli che lungo la strada indicavano la direzione dei monti, con località montane lungo la via.
Infine arrivarono in quello che sembrava un piccolo paesino a ridosso della valle.
Prima di giungervi però apparve una villetta isolata.
Qui l'auto entrò nel cortile antistante l'abitazione, dopo che Elv col telecomando ebbe aperto il cancello.
Parcheggiarono e con Gwen scesero dalla macchina.
“E' la nostra villetta di montagna...” disse lui aprendo la porta di casa “... prego entra...” accendendo le luci.
Si ritrovarono così in una tavernetta arredato con gusto rustico, con tanto di caminetto.
Elv preparò un po' di legna ed accese il fuoco.
“A breve la stanza si sarà scaldata...” mormorò Elv “... vieni vicino al fuoco... gradisci qualcosa di caldo? Un caffè d'orzo? Una cioccolata calda o magari un tè?”
http://www.design-italia.it/wp-conte...tavernetta.png

Lady Gwen 22-11-2018 01.14.09

Mi guardavo attorno sempre più curiosa.
Non avevo la più pallida idea di dove stessimo andando.
Continuavamo a salire, a salire, sempre più verso la montagna.
Intravedemmo un piccolo paesino, di quelli impressi sulle cartoline che si spedivano durante le vacanze di Natale.
Ma non ci arrivammo, poiché Elv si fermò prima, entrando in una piccola villetta isolata.
Entrammo dentro e rimasi a bocca aperta.
"È molto bella..." riuscii a dire, pensando invece che fosse davvero deliziosa e bellissima.
Elv accese il fuoco nel largo camino in pietra e subito un piacevole tepore si diffuse nella stanza.
"Oh... Un caffè..." risposi, sedendomi davanti al fuoco.
Le fiamme quasi si confondevano con i miei capelli e a breve avrei dovuto togliere la giacca, visto il calore che avvolgeva piacevolmente la stanza.

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Guisgard 22-11-2018 01.26.04

Elv raggiunse il cucinino e preparò due caffè, portandoli poi davanti al caminetto, insieme a dei biscotti.
“Prego, serviti pure...” disse a Gwen, togliendosi la giacca e sedendosi su una poltroncina davanti al fuoco “... il bello del camino è che non servono le luci...” spegnendole.
Guardò allora la ragazza negli occhi, bevendo il suo caffè.
La stanza era comoda ed accogliente, arredata con stile e gusto.
“Già, il denaro...” mormorò poi “... un attimo, scusami...” andò nella stanza accanto e tornò poco dopo, con i 400 Taddei, offrendoli alla ragazza.

Lady Gwen 22-11-2018 01.36.24

Sentii Elv armeggiare in cucina, poi tornò in salotto con due caffè e dei biscotti, poggiando tutto sul tavolino.
Allora presi il caffè caldo, che subito mi scaldò le mani fredde ed iniziai a sorseggiare, mentre mi chiedevo il motivo del suo sguardo così intenso.
Aveva spento le luci, così che le fiamme si riflettessero direttamente nei suoi bellissimi occhi di ossidiana lucida.
Poi si alzò per i soldi e non feci in tempo a dirgli che potevo aspettare, che tornò un attimo dopo.
Il suo gesto di offrirmeli suonò molto diverso, rispetto a quello di suo padre di buttarli sul letto accanto a me con disprezzo.
Sorrisi appena prendendoli e mettendoli in borsa, per poi tornare al mio caffè.

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Guisgard 22-11-2018 01.47.19

Mentre Gwen tornava al suo caffè, Elv si chinò ad alimentare il fuoco, sistemando altra legna, restando poi seduto ai piedi del caminetto, sul largo tappetto davanti al focolare.
“Da piccolo ricordo” disse guardando la fiamma “che aprivo sempre dei libri alla luce del camino... i bagliori del fuoco, i giochi di chiaro scuro mi davano l'idea che le illustrazioni sulle pagine si animassero...” sorridendo “... non so, mi sembravano magiche... un po' come un teatro dei burattini... di giorno poi, senza più la luce del fuoco, quelle figure tornavano ad essere piatte... solo disegni...” mangiando un biscotto “... chissà perchè tutti dicono che i biscotti della fortuna sono cinesi...” prendendo il bigliettino chiuso nel biscotto, per poi leggerlo.

Lady Gwen 22-11-2018 01.55.33

Sistemò altra legna nel camino, restando a guardare il fuoco seduto sul tappeto.
La giacca iniziava ad essere un po' troppo e a breve avrei dovuto toglierla per il calore del fuoco.
Fu molto carino quello che disse, magico sì, per usare il suo stesso termine.
Uno stralcio di infanzia e di tenera confidenza nell'idea che poco a poco stavo costruendomi di lui.
Poi, prese un biscotto per leggerne il bigliettino.
Allora lo raggiunsi e aprii anch'io un biscotto.

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Guisgard 22-11-2018 02.00.00

Gwen prese un biscotto della fortuna, lo scartò e lo aprì, tirando fuori un bigliettino che così diceva:

“Solo tu lo sai.”

Lady Gwen 22-11-2018 02.04.40

Aprii il biscotto e il biglietto mi lasciò perplessa.
Erano seri?
Cosa avrei dovuto sapere?
"I biglietti giocano anche agli enigmi, adesso..." sarcasticamente, alzando gli occhi in su.

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Guisgard 22-11-2018 02.27.22

"Pensavo che le ragazze come te non credessero a cose simili..." disse divertito Elv a Gwen "... non so, non ti immagino a leggere l'oroscopo o scartare i bigliettini degli innamorati racchiusi nei cioccolatini..." ridendo.

Lady Gwen 22-11-2018 13.26.44

"Infatti non ci credo, soprattutto quando fanno gli indovinelli..." commentai, con tono vagamente sarcastico.
Di sicuro avrebbero dovuto impegnarsi di più a scrivere quei benedetti bigliettini.
Tolsi la giacca, nel momento in cui l'aria nella stanza diventò ancor più satura di quel tepore crepitante, scoprendo le spalle e le braccia, poi finii in tutta calma di sorseggiare il mio caffè.

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Altea 22-11-2018 16.21.04

"Fantamas" risi battendo le mani "Ne ho sentito parlare ma non mi sono mai addentrata nel suo caso.. Montes voglio questo caso sia mio, devi darmi tutte le notizie, sarebbe un successo per me" con un sorriso quasi vittorioso.

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Guisgard 22-11-2018 23.38.37

Elv sorrise e mangiò un biscotto davanti al fuoco.
"E dimmi..." disse a Gwen "... tu che tipa sei? Ossia, so che voi prostitute vi dividete in due tipologie... quello che baciano e quelle invece che escludono simili contatti durante un rapporto..." fissandola divertito.

Guisgard 22-11-2018 23.40.24

"Guarda..." disse Montes ad Altea "... ne sei proprio sicura? Si tratta di un caso molto difficile... nessuno è mai riuscito a catturare Fantamas... e neanche a scoprire la sua vera identità..."

Lady Gwen 22-11-2018 23.49.32

La sua domanda mi incuriosì un po'.
Guardai distrattamente il fuoco, mentre ripensavo alle prime parole che Lizzie mi aveva detto circa l'evitare "simili contatti", nella maniera più assoluta.
"Direi le seconde..." risposi, senza particolare intonazione.
Era strano parlare con lui di questo.
Se lo avessi conosciuto come cliente fin da subito, sarebbe stato diverso, ma ora era come una strana confidenza che si era creata e non sentivo di essere completamente a mio agio.
Già immaginavo Lizzie a bacchettarmi, per questo.

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Guisgard 22-11-2018 23.55.13

"Ok ok..." disse Elv gettando un fazzoletto di carta sul fuoco "... allora niente baci..." guardando poi Gwen "... beh, se vuoi possiamo cominciare... magari potresti raggiungermi e sederti qui con me ai piedi del caminetto..."

Lady Gwen 23-11-2018 00.11.08

La luce aranciata e rossastra nella stanza si affievolì appena quando gettò un fazzoletto nel camino, smorzando il tepore e facendomi un po' rabbrividire.
Lo guardai alle sue parole e sentii una strana agitazione dentro.
Era strana davvero, inaspettata.
E non capivo cosa l'avesse provocata.
A quel punto, tolsi gli stivali per muovermi più agevolmente e lo raggiunsi sul tappeto, davanti al camino, ai piedi di una delle due poltrone.
Mi avvicinai a lui, sentendo forte il suo profumo, un profumo che mai mi era sembrato così buono e sfiorai il collo sotto il colletto della camicia, piano.
Iniziai sbottonando il primo bottone, poi il secondo e prima del terzo salii a cavalcioni su di lui.
Fui di fronte ai suoi bellissimi occhi neri, ancor più belli nella penombra.
Ripresi a sbottonare la camicia dal terzo bottone, iniziando poi ad assaporare lentamente la sua pelle.
Partendo dal collo e proseguendo per ogni bottone allentato.
C'era qualcosa di molto diverso, stanotte.

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Guisgard 23-11-2018 00.29.54

“Aspetta, non avere fretta...” disse pianissimo Elv, quasi in un sussurro, a Gwen, fermando appena le mani di lei che avevano sbottonato la sua camicia.
Allora cominciò ad accarezzarle le mani, sul dorso, poi sul palmo.
Piano risalì con quelle carezze sulle braccia nude, fino a dove erano coperte dalla maglietta.
La guardava negli occhi, senza smettere con quelle carezze, ricominciando ogni volta.
Poi toccò i suoi piedi nudi, iniziando a massaggiarli con dolcezza, ma anche sensualità.
“La stanza calda ma i tuoi piedi sono freddi...” continuando.

Lady Gwen 23-11-2018 00.44.23

Lo guardai un po' dubbiosa quando mi fermò, trattenendo un fremito al suo sussurro.
Poi, ancora più stranita, guardai il percorso attento e lento della sue dita, dalle mie mani fin quasi alle spalle, lungo le braccia.
Era un momento leggero, sospeso e dolce, che mi lasciava spiazzata, totalmente.
Come il suo sguardo nel mio.
La sua attenzione verso di me era qualcosa che non mi spiegavo, che non riuscivo a capire.
Poi raggiunse i piedi, più freddi rispetto alle sue mani calde e sorrisi appena alle sue parole.
Chinai il viso e ripresi ad assaporare lentamente e con tutta calma la pelle liscia e sottile del suo collo, pregna del suo buonissimo profumo, mentre le mie mani scoprivano il suo petto sotto la camicia non del tutto aperta, seguendo il ritmo della sue carezze dolci e sensuali.

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Guisgard 23-11-2018 01.02.16

Si accarezzarono così, reciprocamente, ancora per qualche istante, poi si tolse la camicia, restando a torso nudo.
Strinse allora i lunghi e rossi capelli di Gwen fra le mani, tenendoli legati dietro.
“Legali...” disse piano “... voglio vederti bene in viso mentre lo facciamo...” guardandola negli occhi verdi.

Lady Gwen 23-11-2018 01.07.26

Quel momento meraviglioso durò troppo poco, interrompendosi quando lui tolse la camicia.
E non potei non asserire, fra me e me, che fosse bellissimo, in ogni sua parte.
Mi chiesi poi cosa stesse per fare, quando strinse i miei capelli.
Rimasi qualche secondo a guardarlo.
Legarli.
Sì, legarli.
Mi riscossi e legai i capelli, in una acconciatura un po' scomposta e imperfetta, scoprendo il mio viso e lasciandolo alla penombra.
Oltre che al suo sguardo.

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Guisgard 23-11-2018 01.12.45

“Si, brava...” disse Elv guardando Gwen con i capelli legati dietro “... spogliati...” accarezzandole le braccia con delicatezza e sensualità, mentre il fuoco inquieto e scoppiettante del camino rendeva l'atmosfera raccolta, in un certo senso magica ed intrisa di un rosso ipnotico.

Lady Gwen 23-11-2018 01.21.17

Accennai un sorriso quasi divertito.
Poi, mi disse di spogliarmi, continuando ad accarezzarmi le braccia in quel modo che mi stava piacendo, così dolce ma anche sensuale e tutto suo.
Allora iniziai a spogliarmi, lentamente e con attenzione, finché i miei vestiti rimasero sul pavimento insieme alla sua camicia.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...e4515d03f3.jpg

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Guisgard 23-11-2018 01.28.09

Elv restò a guardare Gwen mentre si spogliava.
La guardava tutta, seguendo ogni suo movimento, per poi cercare i suoi occhi.
Fino a quando la ragazza restò solo con la biancheria intima.
Allora portò le mani sul reggiseno di lei, sfilandolo piano, restando a fissare i suoi occhi.
Poi guardò i suoi seni ormai scoperti, tornando ancora a cercare gli occhi verdi di Gwen.
Uno sgardo intimo, profondo.
Allora si chinò su quei seni e cominciò a baciarli.
In maniera appassionata, assaporandoli con avidità.
La sua bocca giocava mentre le sue mani tenevano stretti quei seni.
In un attimo Gwen si ritrovò stesa sul tappeto, le sue mutandine che scivolarono via come una carezza ed un istante dopo Elv era sopra di lei, in un amplesso caldo, avvolgente, appagante.

Lady Gwen 23-11-2018 01.39.08

Mi guardò ogni singolo istante, senza distogliere mai lo sguardo, seguendo i miei movimenti e osservando i miei occhi.
Poi, tolse il reggiseno e, dopo aver sondato il miei occhi col suo sguardo profondo e appassionato, iniziò ad assaporare i miei seni, con avidità, con passione, con desiderio, facendomi gemere senza sosta.
E passò poco prima che ci unissimo in quell'amplesso.
Fu bellissimo, appagante, qualcosa che non avevo mai provato e che pensavo non potesse appartenermi.
Mi sentii sua, sì, ma perché sentivo il forte desiderio che aveva di me, non certo perché pensava, come tutti gli altri, di avermi comprata, al pari di un animale.
E mentre, preda dell'estasi più assoluta, stringevo forte le sue spalle e i suoi capelli neri, mi sentii stranamente completa, pervasa da un totale senso di pienezza.

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Destresya 23-11-2018 01.39.30

La corsa nel traffico infinita, ma possibile che tutti debbano muoversi alla stessa ora?
Anche stamattina ho rischiato di non arrivare in orario, avrò dormito si e no due ore e quella maledetta sveglia non è abbastanza potente per svegliarmi.
Le cannonate, ci vorrebbero le cannonate.
Ma ne è valsa la pena, dopotutto.
Oh il capo sarà così contento di scoprire che quel serial killer ha avuto ciò che si meritava.
Non l'aveva detto lui che uno così non era degno di vivere?
Mica è colpa mia se ha compreso le sue colpe e si è gettato giù dal 27esimo piano! O forse sì... ma questi sono dettagli.
Dopotutto non mi è sempre stato detto che dovevo usare le mie abilità per il bene?
Solo dopo essersi accorti che non c'era modo per farmele passare, ovviamente, nemmeno si trattasse di un raffreddore.
Ma la gente ha spesso paura di ciò che non comprende.
E i miei, di certo non fanno eccezione.
Si sono tranquillizzati solo quando ho smesso di parlarne, e hanno fatto finta che quella fantomatica notte non fosse mai esistita.
Ma io la ricordo bene... ogni dettaglio, ogni istante.
La notte in cui mia madre mi dimenticò allo zoo.
Ancora oggi mi chiedo come diavolo si faccia! E io dimentico sempre tutto, s'intende.
Ricordo anche quel mondo spettrale, il silenzio rotto solo dai versi degli animali.
E poi lei.
Lei che mi guardava con i suoi occhioni gialli.
Era bellissima.
Sembrava la versione ingigantita del mio gattino nero.
Così mi avvicinai, e avvicinai, e avvicinai.
Gli occhi gialli sempre più vicini, il pelo lucido che rifletteva la luce della luna.
Ma poi vidi le fauci, gli occhi sempre più grandi.
Da allora ricordo solo il cigolio della sbarra che si apre, e il mio grido così forte da allertare la sicurezza.
Quando mi risvegliai in ospedale, seppi che la Pantera era stata abbattuta.
Eppure da quel giorno, lei vive in me.
Ho smesso da anni di chiedermi perchè, che motivo ci fosse o che senso avesse, ho accettato ormai l'idea che vada oltre la mia comprensione.
Forse mi è stato fatto questo dono per uno scopo, forse completamente a caso. Ormai so che non lo scoprirò mai.
Io sono quella che sono, e non cercherò di cambiare.
Ero arrivata alla sede del giornale Munn, strisciai il pass all'ingresso e mi diressi nel mio ufficio.
Ero in ritardo, tanto per cambiare.
Non ci voleva.
Tanto più che oggi la giornata è lunga, e il capo avrà sicuramente bisogno di me.
Ma lui ha sempre bisogno di me, pensai con un leggero sorriso.
Arrivai alla mia scrivania che lui non era ancora arrivato, per fortuna, così ebbi il tempo di sistemarmi un po'.
Preparai tutto il necessario per la riunione delle 11, sistemai in una cartelletta la ricerca che mi aveva chiesto di fare il giorno prima, chiamai il dentista per confermare il suo appuntamento e spostai invece il pranzo con una fonte al giorno successivo, come mi aveva chiesto.
Che avrebbe fatto senza di me?

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Guisgard 23-11-2018 01.45.28

Gemettero a lungo ai piedi del camino scoppiettante, stringendosi l'una all'altro.
Un amplesso lungo, profondo, appassionato, appagante.
A lungo il volto di Elv fu vicinissimo a quello di Gwen, sfiorandosi più volte, ma lui fu corretto ed attento nel cedere mai alla tentazione di baciarla, come pattuito.
Erano soli in quella casa isolata e Gwen fu libera di gridare mentre Elv la faceva sua.
I loro gemiti, i sussurri, l'odore dei corpi accaldati, inumiditi e scivolosi l'uno contro l'altro, tutto si confuse in quell'atmosfera erotica e sconvolgente, fino a quando esausti si abbandonarono soddisfatti su quel tappeto.

Lady Gwen 23-11-2018 01.59.27

C'era un'intimità forte, palpabile, intensa.
Come quell'amplesso.
Era profondo, travolgente, che toglieva il fiato, per poi mutarlo in sussurri, gemiti e urla, di quelle che nascevano dal profondo.
Ed era bellissima la sensazione del mio viso vicino al suo.
Troppo bella perché io la considerassi legittima.
Intanto ci stringevamo, forte, senza lasciarci mai e i nostri corpi scivolavano l'uno sull'altro, creando una perfetta mescolanza dei loro profumi in uno solo.
Finché tutto quello giunse al termine.
Ci fu il silenzio.
Si sentiva solo il crepitio del fuoco, verso cui mi voltai, rotolando su un fianco.
Sentivo sentimenti contrastanti, dentro di me.
Pensavo che fosse stato troppo bello per essere semplicemente "lavoro", troppo intimo, troppo intenso e profondo, ma mi dicevo che sì accidenti, perché non avere anche io diritto a un angolo di apparente felicità, di tanto in tanto?
Preda di questi pensieri, rimasi a fissare le fiamme.

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Guisgard 23-11-2018 02.09.31

Destresya attraversò il traffico cittadino, il caos derivato dal risveglio della città, dell'apertura dei negozi e dai migliaia di pedoni e passanti che si riversarono sui marciapiedi, nelle piazze e ad ogni angolo di strada.
Raggiunse la redazione del giornale Munn e subito si mise al lavoro.
C'era fermento in tutto il giornale quella mattina.
Era infatti il giorno dell'attesa intervista al misterioso ed inquietante supercriminale Fantamas.

Destresya 23-11-2018 02.14.51

Oggi era il grande giorno.
L'intervista a cui il mio capo aveva lavorato per non so quanto tempo.
Nessuno ci credeva.
Io sì.
Io credevo in lui, sempre.
Dopotutto l'avevo seguito in ogni inchiesta, intervista, scandalo.
Certo, nell'ombra e lui non sapeva nemmeno cos'altro avevo fatto per completare le sue indagini, per arrivare dove lui era costretto a fermarsi.
Mi aveva chiesto di preparare delle cose per l'intervista, e io le avevo lì pronte sulla scrivania.
Mancavano solo lui e il misterioso criminale.
Ero davvero eccitata all'idea di quel grande giorno!

Guisgard 23-11-2018 02.15.09

Anche Elv restò in silenzio accanto a Gwen, lui però fissava i bagliori del fuoco sulle pareti.
Durante l'amplesso era stato si appassionato, ma anche dolce, premuroso, attento ad ogni bisogno di lei.
Ora però c'era solo silenzio.
“Io ho fame...” disse ad un tratto “... tu? Preparo qualcosa? Magari un panino?”

Lady Gwen 23-11-2018 02.21.47

Neanche lui parlava, intento ad osservare i giochi del fuoco sulle pareti.
Avevo a stento trattenuto gli occhi lucidi durante quei momenti, vedendo quanto fosse quasi "premuroso", e ancora una volta a pensarci il suo comportamento e la sua attenzione verso di me mi facevano restare senza parole.
Poi, mi chiese se avessi fame.
"Sì, grazie..."

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Guisgard 23-11-2018 15.26.29

Elv guardò Gwen, col fuoco che rendeva come la lucida onice i suoi occhi scuri, annuì e si alzò, senza preoccuparsi di coprirsi.
Così nudo arrivò nel cucinino e scaldò due brioche nel fornetto elettrico, per poi portarne una alla ragazza e sedendosi a mangiare sul tappeto con lei.
Quasi fossero due naufraghi davanti ad un fuoco acceso su di un'isola sperduta, lontana dal resto del mondo.
Fuori cominciava ormai ad albeggiare.

Lady Gwen 23-11-2018 15.38.16

Sentii il suo sguardo su di me, prima che si alzasse e andasse nella piccola cucina.
Sentii un buon profumo provenire dalla stanza, prima che ritornasse con due brioche.
Allora si sedette di nuovo accanto a me ed iniziammo a mangiare, i miei capelli ormai sciolti che ricadevano sulla mia pelle come rosse fiamme, in silenzio.
Era una situazione strana, ma bella.
E fuori albeggiava.
Sembrava che la notte non dovesse finire mai, alcune ore fa, ma ora la fine sembrava essere arrivata troppo presto.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...88c3dc7fa5.jpg

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Guisgard 23-11-2018 15.47.30

Mentre Destresya sistemava gli ultimi preparativi per quell'importante giornata, le porte della redazione si aprirono ed entrò Fessen, l'asso del giornalismo e cronista d'assalto, vanto del Munn.
Con la sua lunga giacca di pelle, bruno, lo sguardo azzurro ed ipnotico, i tratti puliti su quell'espressione di sicurezza erano le armi di quel fascino misto tra l'arragonza e la gentilezza, l'audacia e l'irriverenza.
Salutò tutti con un sorriso solare e raggiunse il suo ufficio, facendo un cenno affinchè Destresya lo seguisse.
Si tolse la giacca di pelle e prese una delle due tazze di tè caldo che, come ogni mattina, Pejuv, il suo tuttofare, gli faceva trovare sulla scrivania.
"Prego..." disse offrendo l'altra tazza alla segretaria "... gli Indiana affermano che il sibilo che si produce nel sorseggiare del tè sia simile allo scorrere del tamburo che il dio Shiva suona eternamente..." sorseggiando "... buono...” gustandolo “... bene, cominciamo...” estraendo dal taschino una rossa di un meraviglioso e caldo corallo “... nel linguaggio segreto dei fiori, la rosa corallo simboleggia la passione, mia cara...” porgendola alla ragazza affinchè la mettesse in un vaso “... e la passione è l'ingrediente principale di ogni grande conquista... Pietro Abelardo ne aveva una con sé quando vide per la prima volta Eloisa e pare che Maometto il Conquistatore ne colse una prima di far sparare dai suoi uomini la cannonata decisiva sulle mura secolari di Costantinopoli...” finendo il suo tè “... davvero buono... oggi il dolcificante non fa rimpiangere lo zucchero.” Soddisfatto.
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Guisgard 23-11-2018 16.04.03

Elv mangiò in silenzio, guardando gli ultimi bagliori del fuoco morente.
“Credo mi farò una doccia...” disse finendo la sua brioche “... puoi farla anche tu dopo se vuoi...” alzandosi “... scusa, non so cos'altro dire in questo caso... è la prima volta che porto qui una prostituta... quindi non essendo il caso di romanticismi vari e fuori luogo preferisco così.” Accennando un vago sorriso.
Andò a farsi una doccia e tornò poco dopo in accappatoio.
“Se vuoi puoi farla la doccia ora...” a Gwen.

Lady Gwen 23-11-2018 16.11.27

Annuii quando disse che sarebbe andato a fare una doccia.
Trattenni a stento una risata alle sue parole, limitandomi a sorridere e annuire, seppur con divertimento.
Era stata una frase incredibilmente tenera che me lo aveva mostrato per come era davvero, oltre la passionalità o il sorriso sornione.
In realtà, neanche io sapevo bene cosa dire, era la prima volta che mi trovavo in una situazione condita da questa intimità, questa costante elettricità e non sapevo come comportarmi.
Allora lui smorzò l'imbarazzo andando a fare una doccia.
Andai allora io quando lui finì, arrivando avvolto nell'accappatoio.
Così mi alzai ed andai in bagno.
Più l'acqua mi scorreva addosso, più sentivo il suo profumo svanire, abbandonarmi, quasi mi dispiaceva non sentirlo più su di me.
Quando finii, mi vestii e tornai da lui.

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Guisgard 23-11-2018 16.17.05

Gwen tornò da Elv e lo trovò già vestito.
“Bene...” disse lui “... credo sia ora di andare... ti riaccompagno in città.” Accennando un sorriso.
Salirono in auto e partirono verso Afragolopolis, mentre la luce del mattino cominciava a rarefare la nebbia che giaceva incantata nel fondovalle.
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Lady Gwen 23-11-2018 16.20.16

Annuii mentre uscivamo dalla bellissima casetta di montagna e il paesaggio circostante era a dir poco incantato, magico, reso vago dalla nebbia impalpabile.
Salimmo in macchina e subito ci dirigemmo in città.

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Guisgard 23-11-2018 16.22.15

Lungo il tragitto Elv non disse quasi nulla, guidando con attenzione visto la strada era avvolta ancora dalla nebbia.
Raggiunsero la città circa un'ora dopo, già destata dal traffico e dalla folla.
Ora lo scenario era completamente diverso.
"Dimmi dove devo portarti..." disse a Gwen.

Lady Gwen 23-11-2018 16.24.52

Il tragitto, nelle stradine montane, fu silenzioso, un po' per la pericolosità della strada, un po' perché realmente nessuno dei due sapeva cosa dire.
Alla fine, arrivammo in città ed io gli diedi il mio indirizzo affinché mi accompagnasse.

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