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Un'altra donna, probabilmente avrebbe provato imbarazzo nell'essere scoperta a curiosare, ma io non ero come tutte le donne. Mi avvicinai allora a quell'uomo. "Avete ragione" dissi sorridendo. "Che rivista stavate leggendo?" dissi sorridendo.
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"I Taddei..." disse l'uomo a Clio "... signori un tempo di queste terre." Divertito. "Ma una bella ragazza non dovrebbe certo lasciarsi suggestionare da queste vecchie fandonie. Io vivo qui da sempre e posso assicurare, nonostante le sciocchezze che ancora qualcuno racconta, che mai spiritelli e fantasmi mi hanno fatto visita." Ridendo.
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Crawel seguiva con indifferenza il dito di Dacey che indicava i punti del suo curriculum, ma appariva invece molto più interessato a ciò che la ragazza diceva di sé.
"Beh, come referenze ed esperienza" disse infine l'uomo "non siamo messi benissimo, ma si dia il caso che in redazione cerchiamo gente giovane, entusiasta e determinata. Mi pare quindi di capire che lei presenti tutte queste caratteristiche. Venga, la accompagnero' dal nostro direttore..." |
Sorrisi all'uomo.
I Taddei, eccome se conoscevo i Taddei, e ora cominciavo a rammentare la storia della maledizione, era qualcosa che ci aveva incuriosito e tenute occupate per diverso tempo. Nascosi un sorrisetto divertito a quelle parole dell'uomo. Spiritelli no, la regina di un pianeta lontano... quella forse sì... "Dista ancora molto la città?" chiesi, guardandomi intorno. |
Sorrisi al professore, per poi unirmi all'ilarità generale.
Ascoltai la domanda di un ragazzo e la risposta del professore. "Tu invece" allo studente "Cosa pensi della morale, o molto spesso finta moralità, come copertura per la Teoria del Complotto? Ossia il perbenismo che cela la corruzione?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"I decisa su due vestiti" disse Raimonde sprezzante ad Altea "ma vedo non ne hai preso nessuno." Fissandola col sospetto tipico di un uomo geloso. "Beh, va a prepararti... stasera verrà nel locale un uomo molto ricco... deve giocare e perdere parecchio qui da noi, chiaro? E tu sai di certo come farglielo fare."
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Rimasi impassibile a quella risposta che mostrava la sua gelosia.."O lo sai...o tutti e due o niente...magari se guadagno bene li prenderò entrambi" trattenendo i pugni per non mollare un ceffone.
"Un uomo ricco...d' accordo...cercherò di fare del mio meglio, ma poi mi dirai di chi si tratta..immagino i padroni ti pagheranno bene e voglio pure io un bel guadagno" sospirando sapendo era invano alzare la voce. Andai nel camerino, vi era ilarità e guardavo le ragazze fare le sciocche e sperare, a differenza di me, di trovare un buon partito per andarsene e sposarsi solo per i soldi e mi si avvicinò Penelope. Lei era una ballerina, i lunghi capelli mori e gli occhi azzurri...era la unica persona mi capisse..la unica con cui parlare in quel posto, ma sempre guardinga...mai fidarsi di nessuno. Iniziai a spogliarmi mentre parlavo con lei.."Stasera dobbiamo fare clamore sembra..verrà un importante cliente.." mentre mi facevo una doccia veloce. Mi aiutò a truccarmi e indossai un abito provocante e spruzzai il mio profumo preferito ovvero Chanel.."Spero di cavarmela..ho una certa paura" e mi sorrise per darmi coraggio, ad un tratto venimmo chiamate e io mi presentai in salone. http://static1.look-dei-vip.it/artic...xx-592x0-2.jpg |
Rimasi un poco offesa, per me ciò che avevo detto era un buon punto di partenza ma parve che l'uomo la relegasse a qualcosa di poco importante.
Temetti che mi desse il ben servito con il classico grazie le faremo sapere e invece no. " Molto bene, la ringrazio!" Scattai in piedi, ancora sorpresa del l'opportunità, raccolsi le mie cose nella borsa e lo seguii attraverso i corridoi della redazione, osservando di quando in quando la gente che li percorreva. Speravo di fare buona impressione anche con il direttore e uscire dallo stabile con il lavoro in mano. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il marchese sorrise a Nyoko, per poi chiudere la rivista e mostrare alla giovane la copertina.
“Afra National Geografich...” disse l'uomo “... diciamo è la mia lettura preferita, anche ora che sono in pensione, essendo io un ex archeologo dilettante.” Fissando la ragazza. “Anche lei è un'appassionata di storia antica?” |
“No, affatto...” disse l'uomo a Clio “... un paio di chilometri scarsi...” indicando i primi grattacieli che svettavano sopra alcune querce della campagna “... c'è una meta precisa da raggiungere una volta in città?” Chiese. “O si va all'avventura come fanno molte giovani?” Con un sorrisetto ebete.
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Il marchese mi mostrò la rivista e subito presi a sfogliarla. Quando poi mi disse di essere un ex archeologo mi illuminai e lo guardai con occhi sognanti. "Anche io... Cioè, voglio dire, ho studiato archeologia e mi piacerebbe tanto diventare archeologa" dissi sorridendo sincera.
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"Ottimo!" Entusiasta, mentre la città cominciava ad avvicinarsi.
"Oh lasciatemi pure in centro.." sorridendo "Siete stato davvero gentile..". |
Crawel condusse Dacey attraverso un lungo corridoio su cui si aprivano ampie vetrate sulla sterminata città circostante, con diversi impiegati ed impiegate che lo percorrevano animatamente.
Arrivarono davanti ad una porta di solido e raffinato legno di noce, dove Crawel bussò. La porta si aprì e l'uomo fece cenno a Dacey di seguirlo. Entrarono così in un'ampia sala con scrivanie, archivi, quadri, soprammobili e persino un tavolino bar con ogni sorta di liquore, aperitivo e vino, tutto pregiatissimo. Qui una segretaria li fece passare in una stanza adiacente che rappresentava lo studio del direttore. L'uomo stava in piedi davanti ad una finestra, perso a fissare l'immensità di Afragolopolis che si estendeva davanti al suo grattacielo. Era alto, robusto, con i capelli tutti rasati e lo sguardo impenetrabile. “Signore...” disse Crawel e quello si voltò “... ecco la sua segretaria...” indicando Dacey. “Lasciateci soli, Crawel.” Symminel. E Crawel uscì. http://vignette3.wikia.nocookie.net/...20110602211658 |
Sapevo che il giornale era il più importante in città ma tuttavia rimasi sorpresa dalla dimensione della sede e dalla quantità di gente che la popolava.
Seguii Crawel senza perdere un passo, sempre attenta a mantenere un comportamento impeccabile, benché quel dannato tailleur di mia madre non mi facesse sentire completamente a mio agio come avrei desiderato. Superata una porta in noce e una stanza ancora, piena di mobili e notai anche liquori, una donna ci fece cenno di passare nella stanza adiacente. Sulla porta di essa troneggiava una targa che professava a grossi caratteri la parola ' direttore'. E così lo vidi il famoso direttore, che mi dava le spalle, immerso a contemplare la città attraverso le vetrate trasparenti. Fui presentata già come la sua segretaria, cose che mi sorprese visto che non avevo capito di essere già stata assunta senza neanche un minimo di prova ma pensai di aver compreso male, il direttore mi avrebbe di certo sottoposta a un altro colloquio prima di decidere. O forse avevo fatto così buona impressione prima? Uscito Crawel decisi che era tempo per me di rompere il silenzio. " Dacey Starklan signore, molto lieta di conoscerla" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Ah, ecco svelato il mistero.” Disse ridendo il marchese. “Ora capisco.” Divertito. “Beh, in effetti l'archeologo è il mestiere più bello del mondo.” Annuendo a Nyoko. “Può tenerla se vuole.” Indicando la rivista. “E mi dica... è qui per l'università? Un corso di specializzazione o altro?”
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Sorrisi alla sua proposta e senza fare complimenti, accettai la rivista. Poi la sua domanda mi fece sorridere "beh, diciamo che sono alla ricerca di misteri da svelare" dissi carezzando la copertina della rivista. "Ne conoscete qualcuno?"
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“Io in tutta sincerità” disse lo studente a Gwen “sono propenso a credere a quel genere di ipotesi e teoria... voglio dire, spesso leggendo libri e giornali...”
“Queste fandonie” lo interruppe Mondo “sono il frutto del delirio e dell'arroganza di alcuni individui che non potendo controllare i gusti e la volontà delle masse finiscono col demonizzare tutto ciò che per loro è inaccettabile.” |
Stavo ascoltando lo studente a cui avevo rivolto la domanda, ma Mondo intervenne.
Tuttavia il suo intervento accolse i miei consensi; conoscevo gente così e mi potevo trovare perfettamente d'accordo con lui, infatti annuii, ripensando ancora a quelle parole assolutamente vere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'uomo annuì a Clio e poi prese ad intonare una canzone di dubbio gusto per tutto il resto del tragitto, tanto che Vale più volte espresse alla sua regina il fastidio per quelle note stonate. Finalmente arrivarono in città e Clio poté ammirare la megalopoli dell'interno. Un gigantesco agglomerato urbano, fatto di cemento, plastica, cristallo, vetro ed acciaio. Infinite insegne, tabelle, cartelloni e manifesti di ogni tipo. Auto, bus, tram ed ogni altro veicolo affollavano le strade caotiche e pullulanti di tutto e tutti. Come chiesto da Clio, l'auto si fermò nel centro cittadino, nella zona dei grandi alberghi residenziali.
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La città si avvicinava e iniziava a mostrarsi in tutto il suo splendore.
Salutai l'uomo e scesi, guardandomi intorno. Quanta umanità intorno a me! Accarezzai piano Vale e le dissi di farmi strada. Chissà in quale di quegli alberghi aveva prenotato. |
Il direttore Symminel, come una targa sulla scrivania ne indicava il nome, si voltò e guardò Dacey negli occhi per un lungo istante.
Uno sguardo penetrante ed indagatore, che sembrò alla ragazza in grado di mettere a nudo il suo animo. Quell'uomo aveva due occhi scuri che sapevano scrutare tutto ciò su cui si posavano. “Il piacere è mio, Dacey...” disse “... se è stata condotta qui, allora vuol dire che lei soddisfa le mie richieste. Prego, si accomodi... beve qualcosa?” Sedendosi. “A me occorre una persona fidata... la fiducia è l'unica qualità che richiedo, essendo la lealtà una virtù innata negli individui. Tutto si può imparare, apprendere, conoscere. Ma la lealtà deve essere una virtù propria dell'individuo. Nel giornalismo, è quindi nell'informazione, gli uomini sono chiamati ad una missione... la verità. E nulla a questo mondo è più complesso, imprevedibile, inafferrabile della verità. La verità è quanto di più pericoloso ci sia a questo mondo.” |
Il marchese sorrise con eleganza a quelle parole di Nyoko.
“Beh, allora lei è nella terra giusta, ragazza mia...” disse “... nulla è più affascinante di Afragolopolis e niente è più avvincente dei suoi misteri.” Annuendo. “Qui ne troverà tantissimi, ammesso sia disposta a crederci. Alcuni infatti dei più, diciamo, insoliti richiedono un bel po' di fantasia per essere accettati.” Divertito. |
Rimasi dritta quasi sull'attenti mentre il direttore mi fissava attentamente, come se volesse fissarsi ogni dettaglio di me nella testa.
Gli occhi scuri erano fissi e imperscrutabili e dopo qualche secondo finalmente l'uomo parlò, scacciando via una sensazione di leggero disagio che iniziavo a provare nell'essere osservata. Mi accomodai come aveva indicato ma rifiutai da bere con fermezza, ero troppo interessata a capire quali fossero le mie mansioni. Contrassi appena le labbra, come a voler parlare ma mi bloccai quando il direttore partì con il discorso sulla verità. Sembrava aver esperienza da come parlava della pericolosità delle parole usate per portare alla luce il vero. Dal canto mio di esperienza non ne avevo ma potevo comprendere, nel mio piccolo, a cosa si riferisse l'uomo che mi stava davanti. " Naturalmente signore" annuii e non tanto per dargli ragione," me ne rendo conto." Lo guardai e questa volta non mi turbò sostenere il suo sguardo indagatore. " Sono certa che troverete il mio lavoro soddisfacente rispetto alle vostre richieste. Sono molto determinata e amo portare a termine i compiti che mi vengono assegnati " dissi scostando leggermente i capelli da un lato. " Naturalmente avrete modo di validare la mia fiducia vedendomi in azione." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ascoltai affascinata le parole di quell'uomo, mi sentivo una bambina a natale, e non era ancora arrivata la parte bella. "Ne sa qualcuna da raccontarmi? Sa, vengo da molto lontano proprio per questo ed è ovvio che sono disposta a crederci" dissi sorridendo "perché credo che un mistero, per quanto possa sembrare surreale, possiede sempre un fondo di verità" dissi ancora col sorriso curioso stampato in faccia.
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Gwen annuì alle parole di Mondo.
“La cosiddetta Teoria del Complotto” disse il professore “è il solo modo che hanno alcuni gruppi di individui per attaccare ciò che è invece la libera espressione dei gusti e delle idee della maggioranza delle persone. La libertà di stampa, di parola e persino di pensiero sono la vittoria ed il traguardo più importante raggiunto nella nostra epoca. E fa paura ad alcuni. Tanta paura da spingerli ad inventare fantasistemi che da luoghi inaccessibili governerebbero o influenzerebbero lo svolgersi normale della vita. Il tutto solo per non ammettere che possa esserci un'altra verità. Una verità diversa da quella che, unica, vorrebbero imporre a tutti noi.” |
Ascoltai il professore.
Certo, non ero d'accordo al cento per cento, ma era questo il bello del confronto. "E quale sarebbe questa verità?" Chiesi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Vale guidò Clio in quello che sembrava essere il più prestigioso albergo della città.
Il Granduca di Capomazda era sicuramente l'albergo più importante di Afragolopolis e con ogni probabilità, già a quel tempo, il più grande del mondo intero. Fra i suoi frequentatori, infatti, solo chi poteva dimostrare la sua nobiltà da almeno tre secoli aveva accesso al suo interno. Clio, come aveva minuziosamente preparato Vale, poteva soggiornare nell'albergo col rango di regina di un principato straniero. Infatti la prenotazione permise alla ragazza di poter alloggiare in una delle suite più belle dell'intera struttura. |
Symminel guardò Dacey e sorrise appena.
“La fiducia è cosa alquanto semplice, Dacey...” disse “... se lei arriverà a credere che qui noi abbiamo il compito di diffondere la verità... la verità a qualunque costo, allora la sua lealtà sarà una conseguenza naturale al nostro lavoro ed io potrò fidarmi ciecamente di lei. Perchè ogni mia azione, ogni mia intenzione e convinzione sono volte alla ricerca ed alla diffusione della verità. E di fronte alla verità tutto passa in secondo piano. Non crede?” Guardandola. |
Non era difficile dover interpretare me stessa, dopotutto.
Non avevo bisogno di chiedermi come si comportasse una regina, come parlasse, come si muovesse, perché io stessa lo ero. Dunque nessuno si meravigliò del mio arrivo o mi fece storie. La suite era all'altezza, arredata con gusto e raffinatezza. "Ottima scelta, mia cara.." sospirai, lasciandomi cadere sul prezioso divano. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...03ae580853.jpg |
“Beh, sicuramente il più noto fra i misteri di questi luoghi” disse il marchese a Nyoko “è quello che riguarda i nobili Taddei... una dinastia di duchi afflitta da una terribile ed implacabile maledizione... la storia infatti narra di un animale demoniaco che di notte infestava la brughiera a caccia proprio dei membri di quella nobile stirpe... a distanza di secoli nessuno è mai riuscito a chiarire le misteriose morti dei duchi...”
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“La libera espressione della maggioranza.” Disse Mondo. “La normale esternazione dei gusti, delle idee e del pensiero di ogni singolo individuo della società. Questa è la sola verità che va accettata. E la verità è sempre libera, senza ombra di deliranti ed assurdi complotti.” Fissando Gwen. “Guardò allora l'orologio. “Bene, signori... la lezione per oggi è terminata. Potete andare.”
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Ascoltai il marchese parlare di uno di quei misteri, il più famoso e di certo, il più affascinate. Rimasi entusiasta e emozionata ascoltandolo, sentendo già una marea di domande salirmi in mente. "Che storia interessante" dissi sorridendo con una luce negli occhi che non voleva sparire. "Dei duchi afflitti da una maledizione. Ho seguito casi come maledizioni di sovrani, faraoni, imperatori, ma ancora non mi ero imbattuta in questo" dissi carezzandomi il palmo della mano. "Penso che inizierò da questo mistero allora" dissi ancora rivolgendomi a lui con sguardo curioso e felice.
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Clio prese possesso della sua suite, un vasto ed aristocratico appartamento.
“Beh, era giusto fare le cose perbene.” Disse Vale guardando la sua padrona stesa sullo sfarzoso divano. “Tu sei una regina e come tale devi comportarti, sebbene i reali di questo pianeta sono un tantino diversi da come sei tu. Comunque qui c'è tutto per rendere il tuo soggiorno estremamente piacevole.” In quel momento qualcuno bussò. Era un giovane cameriere. “Questo è un pensiero per lei, altezza...” a Clio “... dalla direzione dell'albergo...” stappando la bottiglia di champagne e versandone un po' in un prezioso calice di cristallo. Lanciando però occhiate sull'avvenente regina. |
Annuii lentamente rimuginando sulla risposta che Mondo mi aveva dato.
Guardò poi l'orologio e ci lasciò liberi di andare, vista la fine della lezione. Misi il cappotto e il cappello guardando Lizzie e Lucy. "Avete qualcosa da fare?" chiesi alle colleghe "Non so, potremmo andare in un caffè a prendere qualcosa" sorridendo, mentre l'aula a poco a poco si svuotava e la confusione scemava. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...63e65843c5.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a Vale.
"Mi piace il buongusto... sai non sapevo cosa aspettarmi da questi alberghi umani.." divertita. Poi qualcuno bussò ed andai ad aprire. Lo osservai con aria distaccata, annuendo appena gentilmente. "Portare i miei ringraziamenti alla direzione dell'albergo.." congedando il ragazzo. Una volta sola con Vale potei mostrare la mia meraviglia. "Questo è.. champagne.." prendendo il calice "Vale! Un vino prezioso un vino!" Entusiasta. Allora chiusi gli occhi, portai il calice alle labbra, ma prima ne assaporai il profumo. Poi, finalmente, posai le mie labbra sul calice di cristallo e assaggiai quel nettare così prelibato. |
“Bene, ragazza mia.” Disse il marchese a Nyoko. “Sono lieto di aver acceso in lei la scintilla della curiosità. Questa è la vera molla che serve per rincorrere qualunque tipo di mistero.” Alzandosi e spegnendo il suo sigaro. “Beh, ora devo andare... sono certo troverà molte informazioni circa il mistero di cui abbiamo discusso. E naturalmente mi auguro che lei possa trovare tutto ciò che desidera. Auguri e buona giornata.” Andando via.
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Il marchese fu entusiasta di vedere la mia curiosità spiccare e fece per andarsene augurandomi tante gentilezze. "Vi ringrazio di avere dedicato un po' del suo tempo ad una giovane studentessa. Le auguro tanta felicità anche a lei e alla sua famiglia" dissi alzandomi e salutandolo con le dovute maniere.
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“Si, buona idea...” disse Lizzie a Gwen “... questo genere di lezioni sono spesso troppo pesanti e noiose... un bel caffè è l'ideale... o magari una tazza di tè caldo...”
“Si, concordo con voi, ragazze.” Annuì Lucy. Così le tre raggiunsero una caffetteria del centro, dove si sedettero per bere qualcosa. Ma poco dopo un frastuono turbò il centro cittadino. Un gruppo di motociclisti arrivò e si fermò proprio davanti alla caffetteria. |
Il giovane cameriere fu congedato da Clio, la quale rimasta sola con Vale assaporò e gustò il pregiato champagne.
“Si, gli esseri umani sanno trattarsi bene.” Disse il fedele robottino. “Amano il lusso, lo sfarzo e la bellezza. Come quel cameriere un attimo fa... ti spogliava con gli occhi, mia signora.” Ridendo. “Dovrai abituarti. Sul nostro pianeta non ci sono uomini e questo genere di comportamenti sono usuali quando essi incontrano una bella donna.” |
Bettina si avvicinò a Nyoko, appena il marchese fu andato via.
“Nyoko...” disse a sua sorella “... chi era quel distinto signore? Cosa voleva da te?” |
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