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Saluti, Lord Fenner |
Sono d'accordo con Lady Villian.
Il fatto di essere nobli e di avere il "sangue blu" non significa che costoro si comporteranno in maniera cavalleresca. La storia ci insegna che nel corso del Mediovo i sovrani hanno governato con il pugno di ferro e che hanno perseguitato i cristiani o gli ebrei, per non parlare della convesione d massa avveuto solo per costrizioni del sovrani germanici come avviene nel corso dei secoli. La storia insegna che non è stato un bene lasciare il potere in mano ai preti che hanno finito per influenzare re e sedduti con le loro idee subdole e medioevali. Il mio esempio di cavaliere sono Artù e Lancillotto. I loro sono nobili propositi. E' grazie ad Artù che la Bretannia ha vissuto in pace a lungo dopo la sconfitta dei sassoni. Lancillotto è l'idolo di tutti coloro che aspirano a diventare cavalieri buoni e giusti. Anche se si deve dire che cavalieri di questo tipo si sono lasciati troppo intimorire dal peccato di cui i preti parlano, come si vede nelle "Nebbie di Avalon". "Se non fai così o colì finisci all'inferno" o cavolate simili. Un cavaliere per essere tale deve servire con onore il suo re e la sua terra. Deve aiutare i deboli e combattere gli oppressori. Un vero cavaliere non si lascia inflenzare dai preti, ma combatte seguendo i suoi valori e ciò che il suo cuore gli suggerisce perchè la verità e la giustizia sono dentro di noi. |
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Ma vedete, stiamo parlando di un periodo storico molto particolare dove la paura del Purgatorio e dell'Infermo era talmente presente nella vita del singolo che non potete immaginare diversamente. Ogni singola azione quotidiana di ogni individuo, dal povero mendicante al sovrano, era sempre benedetta da invocazioni al divino. Banalmente, ma è la verità, posso dirvi che, tra le altre cose, Cluny ha avuto "successo", potere e soprattutto denaro grazie alle oblazioni che venivano fatte dai nobili signori semplicemente per essere ricordati nelle preghiere dei monaci, questo per evitare il Purgatorio :smile: Quindi da qui capite quanta influenza abbia potuto avere la chiesa sulle menti umane medievali e quanto essa abbia potuto condizionare ogni azione. Per poter comprendere a fondo la mentalità di un uomo medievale, e di conseguenza capire o almeno cercare di capire ogni sua azione, l'unico sistema è quello di "ragionare" con la sua testa, con la testa di un uomo che ha vissuto in quel contesto storico:smile: |
Intendevo le persecuzioni che il re vandalo Unerico aveva iniziato nel corso del VI secolo.
Con le persecuzioni degli ebrei intendevo quella dei Visigoti dopo che conquistarono la penisola iberica nel corso del VII secolo, che hanno segnto le pagine più orribili della stora di questo regno. Si lady Ilamrei comprendo perfettamente quelle che fossero le condizioni del tempo soprattutto le idee. All'universit studio soprattutto il medioevo e me rendo conto che le paure principali fosse dovute principalmente all'ignoranza. Come nel caso del diffonderdi della peste, noi sappiamo perfettamente che si trattava di una malattia trasportata dai topi e che le condizioni igieniche non solo assolutamente paragonabili a quelle odierne come è naturale che sia. Molti dipinti di questi periodi raffigurano la morte con la falce che porta via con se gli uomini impotenti di fronte alla morte. Ciò dimostra quanto fosse grande il timore, ma anche che nessuno si era posto il poblema che potesse trattarsi di una malattia. Ancora oggi mi meraviglio dei passi avanti che l'uomo ha fatto nel corso della storia altrimenti saremo rimasti bloccati in un epoca del genere fatta per lo più da ignoranza. Attualmente sto leggendo il nome della rosa di Umberto Eco e non mi ha sorpreso leggere di frasi del tipo "pensai fosse stregoneria", idea che si prolungherà come sappiamo durante la caccia alle streghe durante la qual vennero uccise chissà quante donne innocenti. Ciò che voglio dire con questo è che dovremmo imparare da tutti questi avvenimenti e, penso, sia meglio ragionare con la propria testa che lasciarsi influenzare da persone sciocche e ignorante che non comprendono la differenza tra realtà e mito, tra cò che vero e falso, che affidarsi unicamente alla chiesa, a mio avviso, sia com gettarsi nella bocca del leone, non saprai mai se ne uscirai vivo. |
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Clodoveo ha convertito il suo popolo dopo che lui, mentre stava perdendo la battaglia, ha invocato dapprima i suoi dei pagani. Ma vedendo che essi non rispondevano alle sue richieste di aver vinto la battaglia, si è rivolto al Dio cristiano, Dio venerato dalla moglie. Clodoveo ha giurato al Dio cristiano che se gli fosse andato in aiuto e avesse avuto la battaglia vinta, egli stesso si sarebbe convertito al cristianesimo come il suo popolo. Una vera e propria conversione di massa:smile: Citazione:
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E' bello trovare una persona con cui parlare di quelli che sono i temi a noi più cari...
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E' un vero piacere! Confrontarsi porta ad apprendere informazioni che magari non si immaginavo neanche. Io trovo stimolante e costruttivo un dialogo basato in questo modo.
Grazie Lady Liadan |
Sono io che vi ringrazio lady Ilamrei:smile_lol::smile_lol:
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Io credo che nessuno nasca già cavaliere.
Dalle terre da cui provengo siamo portati a credere all'assoluto ruolo del destino. Io credo che esistano dei predestinati, ma il cammino da compiere per giungere a ricoprire il ruolo per il quale si è nati è lungo e difficile. Diventare cavaliere è una prova. Una prova di coraggio, di valore e di fede. Resto convinto che il cavaliere sia l'essere più vicino a Dio e destinato alle imprese più grandiose, ma deve dimostrarsi degno di tutto questo. Lancillotto era destinato all'impresa più grande, ma il suo "peccato" gli ha negato quel che il fato gli aveva preparato. Parsival fù proclamato da quello stesso fato come suo naturale successore, ma dovette superare prove difficilissime per riuscire nella sacra impresa. Ed è sempre questo il cammino di un cavaliere, anche lontano dalle saghe arturiane. Nella Gerusalemme Liberata, Rinaldo è l'eroe destinato a conquistare la città santa, eppure cede alle lusinghe di Armida e solo alla fine, dopo essersi ripreso e purificato può compiere ciò per cui è nato. Essere cavaliere richiede quindi doti non comuni. Una forza d'animo ed una totale devozione alla propria impresa o missione. E' un cammino e solo alla fine si avrà il degno cavaliere. |
Banalmente risponderò: Cavalieri si diventa, basta volerlo.
Sicuramente cavalieri non si nasce : D e non è un fattore ereditario genetico. |
Io credo che essere cavaliere al giorno d'oggi sia affrontare a testa alta tutto ciò che ci viene incontro, significa credere in sani princìpi condivisi quali la lealtà, il coraggio e la verità, senza mai chinare il capo ma guardando sempre avanti, senza fermarsi mai per lottare per ciò in cui si crede, restando sempre consapevoli di essere nel giusto anche se si può sbagliare, di alzarsi sempre anche se si può cadere, di sorridere anche se ci potranno essere momenti tristi. Non si nasce cavalieri, lo si diventa ma non tutti possono farcela!:smile_lol:
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Andrò un po' controcorrente dicendo che Cavalieri si nasce. In realtà, il mio discorso si ricollega a quello di Sir Guisgard di qualche post precedente, ma pur condividendo le sue conclusioni parto da una premessa differente.
Se, come lui dice, e come io condivido, il Cavaliere è in un certo qual modo un "predestinato", allora evidentemente egli nasce avendo nell'anima la forza morale e ideale di essere all'altezza del suo destino. Conosciamo molte persone nella nostra vita, ma non mi sento di dire che tutte quante, ugualmente, abbiano dentro di loro quel qualcosa di speciale, di luminoso, quella "fiamma" che brucia, che è facilmente riconoscibile a chi abbia gli occhi per guardare oltre la superficie. Non è mia intenzione fare discorsi elitaristici, e so bene di quanto sia pericoloso invece dire qualcosa del genere, che è difficile da spiegare, e che può dare invece proprio quell'impressione. Tuttavia a me sembra che ci siano persone nelle quali lo "spirito" (o il geist, per dirla alla Hegel) agisce con maggiore forza. Persone animate da un fuoco inestinguibile, che trasuda da qualsiasi loro atto, da ogni loro parola. Per me queste persone sono nate con le potenzialità di far proprio l'ideale cavalleresco, ma dire che basti soltanto l'impegno... Non so. Può darsi, nella misura in cui impegnarsi a conseguire qualcosa significa aspirare a quel qualcosa. E sicuramente chi vuole dedicare tempo, sacrificio e passione a diventare il Cavaliere Perfetto, significa che è nato con quegli Ideali nel cuore. |
Dal momento che siamo,ognuno porta dentro di sè,fin dalla nascita,ben determinati tratti del temperamento. A ciò,per forza di cose,si aggiungono gli influssi esterni,provenienti dalla famiglia d'origine così come dalle più svariate frequentazioni e vicissitudini di cui nel corso della vita si può avere esperienza,in particolare quegli influssi a cui ci si dimostra più sensibili che ad altri e che possono lasciare preziosi arricchimenti o insanate cicatrici.
Quindi direi che fin dalla nascita si è più o meno predisposti ad essere Cavalieri e le esperienze della vita possono o agevolare o ostacolare il fiorire di questa innata predisposizione. |
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La nobilta' vera
Parmi buona cosa, dopo tante intense e sentite riflessioni, riportare questo poema medievale che ben esprime il mio pensiero sull'oggetto del contendere.
LA NOBILTA' VERA 1.Da quando la nobiltà prese atti servili ad amare, da allora la nobiltà coi servi iniziò a tralignare. 2. La nobiltà, cui la probità non regge e difende, al suolo giace a niuno piace, che nulla si rende. 3. La nobiltà dell'uomo sta nell'animo, divino raggio, la nobiltà dell'uomo è delle virtù nel retaggio. E' nobiltà dell'uomo il cuore adirato frenare, è nobiltà dell'uomo i deboli e oppressi sollevare. É nobiltà dell'uomo di natura le leggi ritenere, è nobiltà dell'uomo nulla, se non il male, temere. 4. È nobile colui cui dona virtù nobiltà ignobile colui che in sé la virtù non ha. |
Il mio concetto di cavalleria si basa principalmente su due punti cardine:
1.) La nobiltà dell'anima e la conservazione di profondi valori che la storia ci ha insegnato e che purtroppo oggi abbiamo dimenticato; 2.) La capacità di andare controcorrente anche a rischio di distaccarti degli schemi della massa. Come ultima postilla io mi rivolgo a codesta unica e semplice regola di San Filippo Neri: " l'unica regola da applicare è la carità...." |
Stupor Mundi
Federico II, l'imperator che fu Stupor mundi, cosi' s'espresse:
Misura provvidenza e meritanza/Fa essere l’omo savio e conoscente/ed’ogni nobiltà l’omo si avanza/e ciascuna richeza fa prudente/Né di richeze aver grande abudanza/facia l’omo ch’è vile essere valente/ ma dell’ordinata costumanza/discende gentilezza fra la gente./ Omo ch’è posto in alto signoragio/ ed in richeze abunda tosto scende/ credendo fermo stare in signoria/ Unde non salti troppo omo ch’è saggio/ per grande alteze che ventura prende/ ma tuttora mantenga cortesia |
Sono dei versi meravigliosi, e chi li ha redatti veramente meritava l'appellativo di "stupor mundi". L'esempio di questi personaggi meravigliosi, che non sono mito, ma storia viva, dovrebbe insegnarci che valori come quelli del Codice Cavalleresco sono più che mai vivi e concreti... Altro che utopia.
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...un messaggio interrotto sulle scie del tempo allo scadere dell'anno passato ha attitato la mia curiosità circa la personalità contraddittoria di Federico II di Svevia, quello che venne chiamato a torto o ragione il Cavaliere dell'Intelletto...
...mi chiedo dove siano finite queste righe, in quale virtuale calamaio o tra i granelli di polvere del passato...è solo un pensiero, una riflessione banale, ma sapere che dietro di loro ci sono stati cuori pulsanti che hanno creato emozioni è una sensazione di malessere, come un Addio... Taliesin, il bardo |
cavalier si fà per ordine di nascenza e di meriti in belligeranza a lo signor sovrano la sentenza che pure per servigio occulto la nomina è di spettanza ma sempre e solo lui imperator o suo vassallo per mano sua la nomina declarare apposta e si faccia sempre lo giuramento a sigillar verdetto
che mai la macchia oppur di onta si parli pe lo cavalier cadetto che come suol sapere la prima fila è nella pugna all'avanzata e la ultima sarà a ritirata e mai madonna ripeter 2 volte faccia la sua richiesta....di senza terra molti son cavalieri e tanti che tanta ne hanno ,piu di scudier non han valore! |
Cavalleria equivale ad Altruismo... cioè : conservazione della specie... e... tale dono, dote o virtù è dentro i nostri geni o cromosomi.
E' scientificamente provato...vedensi animali tipo: pipistrelli vampiro, leonesse, gatti, api, vespe, insetti etc. La "non cavalleria" equivale ed Egoismo... cioè : conservazione del singolo individuo. Sir Morris ringrazia Parxy the Troll e tutti coloro che hanno avuto il senso di partecipazione nel contribuire. Sir Morris |
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Vi perdono, Capitano... accetto le vostre scuse!
I migliori ordini Cavallereschi con le proprie Spiritualità si ispirano proprio a quegli interminabili eserciti microinsettoscopici ligi al mero senso del dovere. Scorgerete presto un immenso stormo d'uccelli lassù nel vostro cielo... e sorriderete! Vi voglio bene, Capitano. Sir Morris |
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Posso rispondere da lady alla cosi fine domanda??
Cavaliere e' colui che nel cuore ha il servizio.. che si da' al prossimo senza aspettarsi un rimando.. che servire e' l'arte piu' nobile al mondo, ciascuno serva all'altro anche solo con un sorriso o uno sguardo.. essere cavalieri e' tenere la porta aperta per qualcuno e a qualcuno e non nel senso letterale del termine.. tenere la porta della mente aperta... significa che si e' dei passaggi per ciascuno che si incontra sulla strada ed a quel ciascuno portare idee ed esperienza. La porta aperta consente il viaggio al viandante, il cavaliere erra in ogni porta ed in ogni porto con grazia senza calpeztare il terreno.. piuttosto passa leggero attraverso come un alito di vento. Raro e' incontrare cavalieri.. ma quando si tiene aperta la porta il vento che a volte li acckmpagna trova sempre un nome nuovo che rimane nel tempo. Detto questo.. la dama ama il cavaliere come fosse quell'amanteche solo la sfiora con il passaggio nel vento, ma la via che le regala le fa assaporare l'infinito e di grazia lonscorgera' per sempre di lontano anche se l'incontro e' durato un secondo. Non e' mai tardi per essere il cavaliere della vostra vita.:smile_clap: |
Lady Morgana.....siete amante del vento ?.esso porta in se' molte cose, e spesso...anche se non si e' cavalieri il vento e' cosi' saggio che lascia sempre il dono del suo sapere......La Cavalleria e' intesa in molti modi, quello che amiamo di piu' e' l'immagine del Cavaliere e l' Amor Cortese......infondo e' quello che fa sognare noi Dame e fa Armare i nostri Cavalieri..........
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pensar che fossi vento? all'alma mia fa memento, non fragile ed etero ,sò d'essere ma turbinante qual io sono...io sò ! da scompigliar le chiome puranco i crini..maldestro colui che crede d'esser io sollievo al solleone che vento mi piacque d'esser come al ciclone ..che il passo mio lasci ovunque il testimone..tal forza sia da corteggiar le vesti e le sottane che come spirito s'insinui indentro ad esse e fra le pieghe , rovente armattan o fresca tramontana d'impatto s'oda il contraccolpo, son vento io si ma come fagotto che tremula fà la carne al suo soffiare......lo core mio de cavaliere che sempre pronto è ad impugnar la spada con ardore , padrone è però dell'impedo del mio soffiare ma se, in quel di madonna che s'accosta col pregare in breve in brezza svani lo temporale..e dolce suono come di pan lo flauto in delicate spire m'avvolgo al delicato seno. ovvero di turbine son vento ma all'uopo che manco olezzo di verbena sò d'esser flusso.
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Capitano, perdonatemi, ma ciò che avete declamato è del tutto fuori tema con la discussione.
Vi invito quindi ad attenervi all'argomento di questo topic, altrimenti si corre il rischio di appesantirlo e renderlo caotico. Grazie :smile: |
solo un accenno al penier di madama elisabeth e alla gentil morgana nulla di piu si volle fare e dire. chiedo venia se l'error mi portò a strade fuorvianti
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Domandina!
In questa era supertecnologica,dove il tempo sebra sfuggigrci di.mano;
Dove tutti vogliono tutto e nulla....dove l'animo umano e' sempre piu difficile da capire..... Mi domando: Chi e' il cavaliere? |
Bellissima domanda Lady Gonzaga.....ma visto che mettiamo continuamente sotto stress Il Cavaliere....perche' invece non ci poniamo un'altra domanda..
Chi e' la Dama ?....:neutral_think: |
Giusto!
Avete ragione..... Esiste l'ultima delle dame? |
:neutral_think:.....credo che ci possano essere " Ultime delle Dame"......sappiate mia Signora che molto spesso le vere nemiche di noi dame sono le dame stesse.......non vi e' mai capitato ?
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Il Mito della società idilliaca cantata dei meravigliosi versi utopici della "Città delle Dame" è forse pari allo sterminato regno del favoloso Prete Gianni, ma in verità nobile signore che popolate questo piccolo universo virtuale con le vostre Poesie e le vostre Emozioni, devo confessarvi che nel mio lungo peregrinare ho incontrato Contadine e Donne di Malaffare che potevano essere gentili Dame e Guardiani di Porci più nobili di molti Cavalieri...Questo per esprimere un pensiero sempreterno e mai retorico: solo nella miseria, nella povertà e nella solitudine si è veramente Dame e Cavalieri, e cli colui che condusse bene sua Vita, negli agi e nei fasti, male sopporterà sua Morte...
Taliesin, il bardo "...il Potere vestito di umana sembianza, ormai ti considera morto abbastanza, e già volge a spiar le intenzioni, dei poveri, degli straccioni... ...ma gli occhi dei poveri guardano Altrove, non sono venuti ad esiire un dolore, che alla Via della Croce, ti ha proibito l'ingresso, a chi ti ama, come se stesso..." Fabrizio - "Via della Croce" - La Buona Novella |
Mia cara Elisabeth avete ragione...non c' e' peggior nemico di una donna che un altra donna.
Questo perche' l' invidia fa da padrona. Chissa' perche' e' tipica dell' animo femminile.....forse un uomo non ne conosce il sapore?:neutral_think: Dolce Taliesin non avevo mai pensato a questo.....in effetti un cuore povero e' nobile di sentimenti perche' ha solo quelli da coltivare....la ricchezza e la gloria distolgono lo sguardo da cio' che luccica di suo? Spesso sento e leggo uomini che parlano e affermano di essere primi o ultimi cavalieri....ci saranno mai donne che si proclamano prime o ultime Dame ? Chissa! |
Ho unito a questa discussione quella aperta da lady Gonzaga perchè avevano grosso modo lo stesso tema.
Quanto a ciò che avete domandato, cara lady Gonzaga, io credo che sia molto complesso definire un cavaliere. Una frase ad effetto potrebbe suggerirci che il cavaliere è “un modo di essere e non di vivere”. Se poi vogliamo essere romantici, si può dire che è cavaliere colui che segue sempre e solo il proprio cuore. Ma talvolta, ahimè, non sempre il cuore è puro. Allora potremmo dire che è cavaliere colui che ha un cuore puro e leale, che concepisce grandi valori e rinnega la falsità, la slealtà, che non vende se stesso a causa delle sue debolezze e dei suoi limiti. Ma rischieremmo di essere banali e limitati se davvero volessimo racchiudere il significato di “cavaliere” in un'unica definizione. Una volta lessi che un cavaliere non è poi tanto diverso da un poeta o da qualsiasi altro artista. Come per un artista, infatti, anche per un cavaliere ogni sua parola ed ogni suo gesto devono essere e restare unici. Perchè nell'unicità sta davvero ciò che differenzia il vero cavaliere :smile: |
Lady Gonzaga.....penso che tra le Dame non ci sia stata una scala di appartenenza....prima o ultima Dama e su questo vi do' atto......anche se posso dirvi che magari siamo un po' sottili nel rispondere e nel chiacchierare....questo ci fa' un po' primeggiare ...mentre i Cavalieri, avendo un Alter Ego possente come le loro armature, tendono ad incensarsi o primi oppure ultimi Cavalieri.......ma credetemi......Essere un Cavaliere tra queste bellissime pagine e' stupendo..ma e' anche estremamente facile...........Diventano poeti..portatori di fiori..........guerrieri instancabili.....sara' vero ?......Io non so dirvelo....spero solo che qualcuno di loro...sappia essere un Pizzichino Cavaliere.....per il resto....non tediatevi troppo, siate sempre quella che siete.........
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Sono d'accordo con voi, milady.
Essere cavaliere è quanto di più difficile e complicato possa esserci. Ma, permettetemi, è difficile anche esserlo su queste meravigliose pagine virtuali della nostra Camelot. Perchè? Perchè per accedere a queste pagine occorre adoperare un qualcosa che non può mentire, un qualcosa che è capace di descriverci come siamo, senza trucchi e senza imbrogli: la scrittura. La scrittura è davvero, come hanno affermato molti grandi del passato (e del presente) lo specchio dell'anima, perchè attraverso di essa finiamo sempre per raccontare un po' di noi ogni volta. Con la scrittura sono state fatte le cose più incredibili e meravigliose. I poeti hanno conquistato le loro amate con la scrittura e hanno dato un volto a mondi incredibili solo per farle sognare, Con la scrittura i grandi romanzieri hanno mostrato le cose più belle della vita e ogni volta che una penna si posa su un foglio bianco nasce sempre qualcosa di magico. Nella nostra Camelot, quando lasciamo una poesia, qualche verso, un racconto, un pensiero, una filastrocca o anche solo il resoconto breve di un fatto accadutoci in giornata, noi tutti lasciamo un po' di noi in questo nostro reame virtuale. E ogni giorno, questo poco o molto che lasciamo, finisce per diventare frammenti della nostra anima e del nostro cuore, rivelando, giorno dopo giorno a chi legge, un qualcosa di nuovo di noi stessi. Per questo Camelot è un luogo speciale, perchè è frequentato solo da persone speciali che col tempo hanno imparato a conoscersi sempre di più proprio attraverso i loro scritti. Talvolta, ahimè, su queste pagine sono giunti in passato giullari e felloni che tentavano di nascondersi sotto una corazza fatta di belle parole, ma col tempo quelle parole non hanno potuto mentire oltre, smascherandoli implacabilmente (e sir Hastatus e sir Morris che sono a Camelot da ben prima del mio arrivo, ne hanno visti di questi "cavalieri per gioco" e di come anche su queste belle pagine virtuali le loro corazze si siano poi sciolte come la nebbia a Mezzogiorno). Perchè la scrittura non mente. Mai :smile: |
Che ben vengano i giullari... ma non i felloni! ;)
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