Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 23-10-2015 00.19.15

Osservai la scena immobile e impietrita.
Stava precipitando direttamente nella roccaforte.
Ed era uno dei nostri aerei.
"Maledizione" sussurrai tra i denti.
Osservai impressionata la manovra al limite dell'impossibile.
"E bravo Pintos" esclamai "Dai andiamo a vedere che ha combinato.." Facendo cenno agli altri di seguirmi.

Guisgard 23-10-2015 00.21.57

Quell'uomo fissò Altea per un lungo istante, mentre la pioggia continuava a battere sulla tettoia.
“Voi...” disse “... la duchessa?” Rise appena. “Davvero? E chi, di grazia? Una figlia naturale del duca? Una acquisita? O forse illegittima?” Divertito. “Perdonatemi, ma non frequento molto gli ambienti aristocratici e di certo mi occupo ancor meno dei loro professionisti.” Con fare scettico.

Dacey Starklan 23-10-2015 00.22.14

Non ero l'unica preoccupata per quella fermata non prevista. Sul treno si alzò un vociare di proteste che però si arrestò quando le porte si aprirono lasciando entrare dei militari.
E fu così che mi sentii in trappola, come un topino tremolante che non aveva modo di nascondersi. Cercavano qualcuno, a loro dire un traditore di quell'organizzazione fantoccio che loro chiamavano Canabias. Avrei tanto voluto poter urlare: " Si chiama Animos".
Ora avvertivo il panico percorrere ogni centimetro del mio corpo, sapevo quale sarebbe stata la mia sorte se mi avessero trovata. Sborsando molti soldi avevo ottenuto un falso documento ma temevo che non bastasse comunque, in più viaggiavo da sola ed ero più riconoscibile.
Deglutii mentre le mie mani sudavano e non erano in grado di aprire la borsa per prendere quel documento. Dovevo calmarmi, altrimenti per me non ci sarebbe stata alcuna speranza. Presi un respiro profondo, chiusi gli occhi sentendo il mio cuore battere all'impazzata nel petto.
"Calmati Dacey, sei scampata a quegli uomini una volta, ce la farai anche ora" presi a ripetermi ristabilendo un minimo di calma dentro di me.

Marwel 23-10-2015 00.39.12

Marwel annuì al medico, ma solo per gentilezza, ben sapendo che non avrebbe mai lasciato Evangelia.
Uscì dall'ospedale con il timore di non rivedere più i meravigliosi occhi di Benjamin e di non sentirlo più parlare e ridere, ma non poteva rimanere li.
Quando arrivò all'orfanotrofio ad attenderla c'era la dolce Betty che le chiedeva di Benji, ma Marwel non ebbe tempo di rispondere, poichè il cinquenne Oliver sbucò fuori e ricordò alla madre che aveva promesso a tutti loro di andare a vedere gli aerei. Sapeva che era pericoloso, ma non poteva mancare alla parola data.
Prese in braccio il bambino e insieme rientrarono in casa "Betty, come stanno i bambini? è un po' scesa la febbre?" chiese alla ragazzina. Ella annuì e portò la madre nelle camere dei malati; Marwel baciò le loro fronti ancora calde, ma vide con gioia che i loro occhi si aprivano e riuscivano a sorridere alla loro madre.
"I miei piccoli tesori..." sussurrò mentre chiudeva la porta dell'ultima stanza; avrebbe portato a vedere gli aerei a quattro bambini, poichè gli altri non potevano muoversi di casa e uno era addirittura in ospedale.
"Betty, devi rimanere con i piccoli e prenderti cura di loro al posto mio. Cercheremo di tornare presto" disse mentre metteva sciarpa e cappello a Marie, la più piccola del gruppo di appena due anni.
"Ci siete tutti bambini? Oliver, Marie, Iris e Thomas. Si, direi che ci siete!" disse dopo aver contato il gruppo piuttosto magro.
Prese per mano Oliver e gli altri bambini si agganciarono di conseguenza, così attraversarono la città saltando, di tanto in tanto, in qualche pozzanghera.
Arrivarono nel luogo in cui tenevano tutti gli aerei pronti a partire in caso di attacco e Oliver si agitò felice indicando i velivoli e tirando la mano della madre di qua e di la.
"Mamma! Guarda li! Ma è proprio grande!" la sua vocina stridula la fece sorridere e per un attimo Marwel si distrasse e perse di vista Iris.
Cominciò a girarsi intorno senza riuscire a trovarla e il suo cuore cominciò a martellarle nel petto. "Iris! Dove sei?" la chiamò a gran voce.

Guisgard 23-10-2015 00.40.48

I militari salirono sul treno e cominciarono a controllare i vari passeggeri.
Ed uno di quei soldati si fermò proprio accanto al posto di Dacey, restando a fissarla per alcuni istanti.
“Documenti, prego...” disse alla ragazza.
Ma prima che la ragazza mostrasse il suo documento falso, gli altri militari chiamarono con un cenno quello accanto a lei.
Circondarono il posto di un ometto, impegnato a giocare a carte con un altro passeggero.
“Ci segua, prego.” Uno dei soldati.
L'ometto annuì e raccolse i soldi che aveva vinto.
Seguì infine i militari verso la porta.
“Fortunato, vero?” Mostrando la sua vincita ai soldati.
Ma un attimo dopo estrasse rapido una pistola e corse verso l'altra carrozza, cercando una drammatica ed improbabile via di fuga.
Ma uno dei soldati all'esterno del treno lo freddò con due colpi di fucile.
Il cadavere fu portato via dai militari.
Il treno fischiò e poco dopo ripartì.
“Non è accaduto nulla, signori...” il controllore camminando nella carrozza “... ripartiamo... recupereremo il ritardo, non temete...”
Tutto ciò sotto gli occhi di Dacey e di Gwen.

Lady Gwen 23-10-2015 00.47.51

I militari entrarono e girarono per il treno.
Si fermarono poi accanto ad un uomo che stava giocando a carte, dicendogli di seguirlo.
Il tutto si "risolse" con la morte dell'uomo.
I mitari andarono via e ripendemmo il viaggio.
Scossi la testa. Era assurdo che succedesse una cosa del genere, con dei militari, soprattutto.

Guisgard 23-10-2015 00.48.42

L'aereo di Pintos piombò come un proiettile sulla pista di atterraggio e quando riuscì incredibilmente a fermarsi senza prendere del tutto fuoco la manovra a tutti parve figlia della fortuna.
Arrivarono allora i meccanici e subito aprirono gli estintori sulla coda del veicolo, mentre Pintos saltò velocemente fuori dall'abitacolo.
“Baffin...” disse togliendosi frettolosamente il casco “... Baffin, maledizione...”
“Eccomi!” Arrivando il vecchio gestore dello spaccio.
“Presto, dammi del disinfettante...” massaggiandosi la fronte insanguinata Pintos “... credo mi sia partito un perno dall'alettone... e si è conficcato nel mio casco...”
“Ecco!” Baffin lanciandogli la bottiglietta col disinfettante, che Pintos si rovesciò in testa senza attendere neanche un secondo.
“Accidenti quanto brucia!” Esclamò il pilota. “Speriamo almeno mi tenga la testa calda!”
Tutti risero.
“Sei un pazzo, Pintos!” Divertito Watary.
“Ehi, voi!” Pintos rivolto ai meccanici. “Cos'ha il mio gioiellino?” Indicando l'aereo.
“Ti è partito l'alettone posteriore destro...” rispose uno dei meccanici “... ma il motore è integro.”
“Al diavolo!” Gettando rabbiosamente a terra il casco Pintos. “Un alettone nuovo proprio non ci voleva! Oggi ho volato per te, vecchio Baffin!”
E Baffin sorrise.
“Per fortuna tutto si è risolto con un paio di migliaia di Taddei.” Tesua rivolto a Clio.

Guisgard 23-10-2015 00.50.39

Marwel, come promesso, condusse i bambini fuori dal borgo, dove un sentiero si inerpicava scosceso verso il fortino militare dei legionari e dove si trovavano gli hangar degli aerei.
Arrivarono appena in tempo per vedere scendere uno degli aerei in fiamme.
Assistettero al suo atterraggio di fortuna ed i piccoli restarono rapiti da quella scena che si concluse con un lieto fine.
Ma proprio a causa di quella situazione Marwel perse di vista Iris.
La chiamò a lungo, ma la piccola sembrava sparita nel nulla.

Clio 23-10-2015 00.54.16

Alla fine Pintos riuscì ad atterrare sano e salvo.
Osservai divertita la scena tra lui e il vecchio Baffin.
Pintos era sempre il solito, ma sapeva il fatto suo.
Mi piaceva quel ragazzo, pazzo e determinato quanto bastava.
Lo erano un po' tutti i legionari, a dir la verità.
Sorrisi a quelle parole si Tesua.
"Lo dici tu al capitano?" Divertita.

Dacey Starklan 23-10-2015 00.55.16

Ed ecco avvicinarsi il mio incubo. Un soldato dal passo pesante raggiunse il mio sedile e mi chiese il documento. Mentre rovistavo nella borsa sentivo il suo sguardo fisso su di me, che mi avesse riconosciuta? Che avesse capito la mia vera identità?
Per fortuna non dovetti scoprirlo, perché l'attenzione di quel militare fu attirata dai suoi compagni. E tutti loro si rivolsero verso un uomo che giocava a carte. Pareva un individuo innocuo e invece era proprio il ricercato, naturalmente questi tentò di fuggire ma invano.
Quella piccola fuga fu fin troppo rapida e l'ometto non ebbe alcuna speranza, un colpo di pistola e la sua vita ebbe fine.
Ebbe fine come la nostra attesa. Infatti i militari recuperarono il cadavere e lasciarono il treno, permettendogli di ripartire.
Non mi impressionai, non era la prima persona che vedevo morire e egoisticamente pensai che in fondo io ero salva grazie alla sua morte.

Altea 23-10-2015 14.47.39

Quel suo sarcasmo..mi stava provocando ma non ci sarebbe riuscito. Fissai il laghetto e risposi pacatamente.."Non frequentate gli aristocratici ma pensate di sapere di mia madre e mio padre, siete di Chevral ma non conoscete il nome del defunto Duca e delle figlie." Presi un profondo respiro e mi voltai a guardarlo senza tradire emozioni..inscalfibile..."Vi ho dato protezione sotto la tettoia infischiandomi del vostro ceto sociale..Non ho bisogno di aggiungere altro. È vero, non frequentiamo gli stessi posti..infatti ora dovrei andare da Padre Abramo e aiutare le suore del convento nella mensa e servire i bisognosi e non vi ho mai visto laggiù. Come, probabilmente, voi non mi avete visto nelle bettole che frequentate e divorare alcool per poi andare in giro a ridere e parlare inutilmente, o sbaglio?". Lo sguardo freddo fisso su di lui, pensavo se fosse un segnale..se fosse contro i nobili e vi fossero movimenti interni pure a Chevral. Mi misi il cappuccio del mantello in testa, pioveva poco.."Avete altro da aggiungere? Padre Abramo mi starà aspettando".

Guisgard 23-10-2015 17.08.37

Il Meridian Express riprese la sua corsa, dopo l'inquietante episodio.
Ma nessuno dei passeggeri ne parlò.
Fatti simili erano all'ordine del giorno ormai.
I sovversivi, i nemici politici e i profughi erano continuamente braccati dalle polizia segreta di Canabias.
Uno speciale provvedimento infatti, escogitato per difendere il popolo di quello stato dalla minaccia dei nemici, perlopiù nobili o chierici in fuga, aveva concesso alla polizia la possibilità di uccidere i sospettati, proprio per tutelare la popolazione e solo successivamente processare i cadaveri (in pratica come avveniva in Russia e nelle dittature dell'Est fino a pochi anni fa ed in Cina ancora oggi).
“Il viaggio riprende normalmente, signori...” disse il controllore “... tutto è tornato normale.”
“Controllore...” uno dei passeggeri “... quante fermate effettua il treno prima di giungere a Città di Capomazada?”
“Una soltanto...” rispose il controllore “... ad Evangelia... ma durerà poco.”
“Evangelia?” Stupito un altro passeggero. “Ma lì c'è la guerra!”
“Non possiamo superare la frontiera di Afralignone” spiegò il controllore “senza fermarci per un controllo.”
“E chi ci garantisce la sicurezza?” Una passeggera.
“Dalla stazione ci daranno il permesso di transito solo in assenza di scontri, non temete.” Annuì il controllore.
E ciò fu udito anche da Gwen e da Dacey.
http://www.homepage.eu/userdaten/010...lberg_0060.jpg

Guisgard 23-10-2015 17.16.01

“Beh, la manutenzione degli aerei” disse Tesua a Clio “è a spese dei piloti. Pintos dunque se la caverà solo con una lavata di capo. Ma credo che i Taddei da sborsare lo faranno star peggio di qualunque richiamo.” Accennando un sorriso.
Infatti, come ben sapeva Clio, ad ogni pilota legionario veniva affidato un aereo, la cui manutenzione, carburante e armamentario compreso, erano poi a sue spese.
Spese che venivano trattenute dalla paga settimanale.
Pochi istanti dopo al forte arrivò una camionetta militare, da cui scesero alcuni legionari ed un civile.
“Ecco il nostro fotografo...” Tesua a Clio, indicando proprio il civile.

Dacey Starklan 23-10-2015 17.18.05

E questo viaggio pareva complicarsi ancora di più. Dopo quell'episodio del cosiddetto traditore il treno era si ripartito ma non era facile raggiungere la destinazione ancora. Infatti nuove fermate ci attendevano. Una in particolare destò la mia attenzione. Evangelia. Io sfuggivo dalla guerra e il treno andava proprio a fermarsi in una zona in conflitto.

Lady Gwen 23-10-2015 17.23.59

Il viaggio riprese dopo quello strano episodio.
Il controllore disse poi che ci saremmo fermati ad Evangelia e ció scosse un po' i passeggeri.
Era strano: avevo messo da parte tutti quei soldi per raggiungere Capomazda e ora cambiavo completamente itinerario, ma ero comunque convinta di ció che facevo, grazie anche al mio essere fatalista. Ero sicura xhe ci fosse un motivo se avevo letto quell'annuncioe volevo assecondarlo.

Guisgard 23-10-2015 17.29.23

“Tra breve smetterà di piovere...” disse l'uomo ad Altea, guardando il cielo “... vi conviene attendere qualche istante ed eviterete di increspare i vostri biondi capelli sotto quel cappuccio...” sorrise “... a meno che la mia compagnia non sia più fastidiosa della pioggia che vi increspa i boccoli.” Accennò una risata. “Si, non frequentiamo gli stessi ambienti e dunque mi scuserete se non riconosco una duchessa a prima vista. Perdonatemi, ma faccio parte del popolo e sono cresciuto con la malsana convinzione che tutti abbiano nelle vene il medesimo colore di sangue. Comunque, sebbene difetti in nobiltà, non sono del tutto scortese. Lasciate allora che mi presenti... milady...” con un sarcastico inchino “... avete davanti a voi un futuro eroe.”

Altea 23-10-2015 17.39.54

Il misterioso ragazzo si fece leggermente più gentile, poi quell' inchino...era irriverente senza dubbio. Ma non mi lasciai corrompere facilmente.."un eroe..e ditemi cosa farete per diventarlo?".

Guisgard 23-10-2015 18.09.12

Il Meridian Express divorava miglia su miglia, attraversando un territorio che andava mutando velocemente.
Alle boscose colline attraversate da fiumi, cominciò a mostrarsi una terra più montuosa ed aspra, intervallata da antichi castelli che dominavano piane e passi, da piccoli borghi addormentati e da austeri monasteri a guardia di inerpicati sentieri e remote alture.
Poi il paesaggio, pian piano, mutò ancora.
Sterminate distese di roccia e terra, racchiuse, come una corona, da cime alte ed invalicabili se non dal vento, cominciarono ad appropriarsi del paesaggio.
Chilometri e chilometri di nulla.
Di un silenzio avvolgente, ossessivo ed infinito.
Una terra in cui forse solo le bestie selvatiche potevano sopravvivere.
Un uomo sarebbe impazzito.
“Mamma...” disse un bambino tra le braccia di sua madre “... che posto è questo?”
“E' il deserto roccioso...” rispose uno dei passeggeri “... qui nessun uomo può viverci.”
“Allora non ci abita nessuno, signore?” Ancora il piccolo.
“Solo serpenti, scorpioni e legionari.” Mormorò l'uomo.
“Chi sono i legionari?” Domandò il bambino.
“Sono soldati...” fissandolo l'uomo “... soldati che proprio come i serpenti e gli scorpioni amano vivere da soli nel deserto...”
“Tra breve saremo ad Evangelia, signori.” Annunciò il capostazione.
Questo era l'ambiente che stava accogliendo il passaggio di Gwen e Dacey.
http://2.bp.blogspot.com/-quTKRk_jia...SA+53%252C.JPG

Guisgard 23-10-2015 18.14.37

“Beh, un eroe ammazza i cattivi solitamente...” disse l'irriverente individuo ad Altea “... e per questo potrei avere qualche medaglia, forse pure un vitalizio e persino i tributi della patria... e magari, addirittura, risultarvi più simpatico...” ridendo piano “... si, perchè i cattivi potrebbero essere proprio quelli che oggi mirano a fregarvi terre e titoli, mia vivace duchessa.” Annuendo divertito, per poi tentare di accendersi una sigaretta che la pioggia aveva però bagnata.

Dacey Starklan 23-10-2015 18.17.21

Mi persi a guardare fuori dal finestrino, lasciando che la mente vagasse. Quei castelli che si scorgevano all'inizio mi ricordavano la mia vita, fino a quel momento e poi l'imponente avanzare del deserto, arido e inospitale. Era così che sentivo il mio cuore. Una volta pulsante e vivo come un'oasi ora non era altro che una pietra fredda. Mi era stato portato via tutto, tutto quanto, ogni mio affetto e non sapevo neanche più chi ero io ora. Senza la mia famiglia, la mia patria, chi ero? Un'orfana, una fuggitiva... Un nulla... Un nulla ormai... Se non ero più Dacey, la principessa di Animos, non sapevo chi ero.

Sospirai stanca, ma senza riuscire a prendere sonno, forse proprio a causa di quei pensieri, interrotti dalla vocina di un bambino.

Bestie e legionari nel deserto... Che genere di uomini potevano essere, mi chiesi gettando un ultimo sguardo su quel deserto.

Altea 23-10-2015 18.23.40

Lo ascoltai attentamente..."Se così fosse...allora volete proteggere Cherval? E chi sarebbero coloro che vogliono rubarmi le terre? Ricordate la rubano pure al popolo...dobbiamo proteggerle per fare in modo abbiamo un lavoro. O forse servirebbe qualcun altro...futuro irriverente eroe?" Trattenni una risata quando si spense la sua sigaretta..." Posso sapere il vostro nome?"

Guisgard 23-10-2015 18.41.02

E mentre Dacey si perdeva nei suoi pensieri, sentendo il suo cuore simile a quell'arido ed inospitale deserto, i cui unici fiori erano quelli selvatici che spuntavano tra le rocce arse, dalla carrozza precedente arrivarono tre individui.
“Qui c'è posto...” disse uno dei tre agli altri due “... prego, sediamoci qui.” E presero posto.
Erano tre uomini dall'aspetto borghese, panciuti e baffuti, insomma quegli ometti che con bombetta, valigia e bastone pullulavano nelle affollate stradine di una qualsiasi delle città del tempo.
“Veniamo a noi...” l'uomo, aprendo la sua valigia e mostrando alcuni documenti agli altri due “... come detto in precedenza non abbiamo descrizioni attendibili della ragazza... sappiamo che era di certo giovane, di bell'aspetto... forse bruna, ma non è detto...”
“Possibile che non ci siano testimoni?” Chiese uno degli altri due. “Qualcuno che l'abbia vista a corte?”
“I testimoni” spiegò il primo che aveva parlato “non sono mai usciti vivi dal regno dopo la rivoluzione. L'unico era l'ex Ciambellano Reale, ma non era più lucido negli ultimi anni di vita e dunque non è mai riuscito a fornire una descrizione attendibile della ragazza.”

Guisgard 23-10-2015 18.46.29

“Detesto il tabacco di Monfort...” disse l'uomo fissando la sua sigaretta che non voleva saperne di accendersi “... costa un occhio della testa e poi si inzuppa come una ciambella nel latte...” scosse il capo “... avete forse voi una sigaretta decente? Ah, già, dimenticavo... siete una duchessa e le duchesse non fumano...” cercando nelle tasche un'altra sigaretta “... come dicevate?” Tornando a guardare Altea. “Ah, si, il mio nome... beh, è un nome come tanti... né bello, né brutto... almeno a me piace...” sorridendo “... Rodian... Rodian è il mio nome...” con un lieve inchino del capo “... aspirante eroe, nonché futuro legionario, milady.”

Clio 23-10-2015 18.50.24

"Ah sì, certo.." Sorridendo a Tesua "'Non offrirà da bere per un po' temo.." Divertita.
Poi la mia attenzione venne catturata da una camionetta da cui scesero dei legionari con un civile.
Annuii a Tesua.
"Sono proprio curiosa di scoprire quanto reggerà.." Con un sorrisetto divertito.

Dacey Starklan 23-10-2015 18.51.10

Dopo il bambino le mie orecchie furono attirate da un'altra conversazione. Ben più rilevante per me. Era una conversazione condotta da tre uomini dall'aspetto ordinario e preciso, di certo dei borghesi. Ed era una conversazione che non piaceva.

Non volevo sembrare paranoica ma sembrava che stessero proprio parlando di me!

Rimasi ben nascosta contro il mio sedile ma non persi una parola detta da quei tre. Uno di loro aveva delle carte in mano e per un attimo temetti avessero una mia foto ma invece non avevano ben idea del mio aspetto, sempre che parlassero di me ma più i loro discorsi avanzavano più mi convincevo. Ero io l'oggetto della loro conversazione. Io, la principessa fuggita alla morte. Perché mi cercavano, non erano militari e questo in parte mi tranquillizzava ma di certo avevo ina taglia sulla mia testa e magari quei tre cercavano di ottenerla. Per fortuna non erano a conosceva neanche del mio colore di capelli, adoravo il color castano dei miei capelli che si sposava così bene con la mia pelle olivastra e mi sarebbe spiaciuto molto doverli colorare in modo da camuffarli.

Quanto avrei voluto sapere chi erano e capite che volevano da me. E se fossero persone disposte ad aiutarmi? Per un attimo mi cullai in quella idea dolce ma sapevo che non dovevo illudermi. No, non avrei osato rivolgere loro la parola, potevo solo sperare che continuassero a parlare aggiungendo maggiori dettagli.

Altea 23-10-2015 18.53.19

Pensai, nonostante fosse uno del popolo, i soldi per prendere il tabacco costoso li aveva.
"I miei omaggi..Rodian" dissi senza scompormi "a dire il vero..mio nonno fuma sigari, ma io detesto l' odore del fumo. Volete diventare un legionario?" il mio volto si fece serio.."Evangelia..volete forse arruolarvi laggiù? Ne ho sentito parlare".
Mi persi per un attimo...Afralignone e la sua roccaforte..e noi eravamo rimasti neutrali, inutile far cambiare idea a mio nonno. Io ero fermamente convinta dovevamo allearci a loro..cosa potevamo fare soli. Ma per lui era un disonore ammettere il nostro esercito non era forte...almeno ci avesse mandato a Capomazda, ma sostiene è fuggire come topi..il suo orgoglio ci avrebbe rovinati.

Marwel 23-10-2015 19.05.20

"Bambini restate qui e tenetevi per mano!" disse Marwel allontanandosi dai suoi orfani. Aveva perso Iris e di solito la cosa non la metteva in ansia così, poichè capitava spesso che la bambina si divertisse a nascondersi in qualche angolo remoto della casa e Marwel passava sempre delle ore a cercarla in lungo e in largo. Ma quella non era casa loro.
"Iris! Vieni fuori!" chiamò a gran voce, ma nessuno rispose, nessuno le venne incontro e il suo cuore aumentò i battiti e nella sua mente s'insinuò un pensiero buio che vedeva la piccola ferita da qualche parte.
"Oh Dio misericordioso, ti prego di farmi ritrovare la mia bambina..."

Guisgard 23-10-2015 19.23.41

I militari condussero il civile proprio da Clio e da Tetsua.
“Signori...” disse uno di loro ai due ufficiali “... questi è Zac Heon, il fotografo giunto qui per realizzare foto e riprese della base e dei suoi membri...” guardò il fotografo “... loro sono il tenente Clio Loyd ed il tenente Tesua.”
“Piacere, signori.” Sorridendo il fotografo. “Potete chiamarmi Zac, non amo molto i formalismi.”

Guisgard 23-10-2015 19.27.32

“Un bel guaio non avere foto, ritratti o descrizioni della ragazza.” Disse uno dei tre uomini, seduti qualche posto più avanti da quello occupato da Dacey, che ben attenta ascoltava tutto.
“Già...” l'altro dei tre, quello con la valigia aperta “... per questo il pericolo di miti o leggende intorno a lei potrebbe essere una cosa concreta.”
“Miti e leggende?” Ripetè il terzo.
“Andiamo, non stiamo parlando certo di un personaggio fiabesco.” Il primo. “E' una ragazza, sebbene ultima erede di una monarchia secolare.”
“L'assassinio della sua famiglia” replicò quello con la valigia aperta “e poi i momenti concitati in cui il plotone d'esecuzione cercò di far sparire i corpi. La questione della fuga e prima ancora il misterioso modo in cui la principessa si sarebbe salvata. Ammesso sia davvero riuscita a sopravvivere all'esecuzione. Insomma, come vedete, ci sono tutti gli elementi per definire la faccenda misteriosa, al limite del romanzesco, se non addirittura del leggendario.”
“Come può essersi salvata la ragazza?” Mormorò il terzo. “Il plotone era a pochi metri delle vittime... in una cantina non troppo grande. Insomma, chiunque sarebbe morto.”
“Già, questo è il vero mistero.” Annuì l'uomo con la valigia aperta. “Eppure la Gran Baronessa madre afferma di saperla viva. Dice di sentirlo nel suo cuore.”
“Una sensazione è un po' poco per aprire indagini e ricerche, non trovate?” Pensieroso il secondo.
“Una sensazione è poco, ma tre milioni di Taddei sono un ottimo motivo invece, amici miei.”

Guisgard 23-10-2015 19.30.03

“Vedo che siete ben informata.” Disse Rodian ad Altea. “Non vi facevo così istruita su simili faccende.” Sorrise. “Ebbene si...” annuendo “... voglio arruolarmi nella Legione Straniera di Afralignone e combattere i nemici del mondo civile. Mi riferisco alla repubblica di Canabias, ossia il nemico che mira alle vostre terre ed alle vostre teste, milady. Ditemi la verità... con quest'aura di eroe vi appaio più simpatico, vero?” Divertito.

Guisgard 23-10-2015 19.31.33

Furono attimi di ansia e poi di paura.
Iris sembrava sparita nel nulla.
Forse era tornata verso il borgo, oppure magari era riuscita a salire la scarpata fino ai margini del fortino militare.
Fatto sta che sembrava svanita nel nulla.
E quando la disperazione stava per impossessarsi definitivamente di Marwel, ad un tratto la ragazza udì una voce.
“Allora tu voli...” disse la voce “... proprio come gli uccelli? E non hai paura di cadere?”
Proveniva da dietro ad alcune rocce che racchiudevano la scarpata.
Ed era proprio la voce della piccola Iris.
Come se la bambina stesse parlando con qualcuno.

Dacey Starklan 23-10-2015 19.33.37

Come sospettavo. Mi cercavano per soldi, non perché fedeli a ciò che era rimasto della mia famiglia e del suo prestigio. Mi ero davvero illusa per un momento ma per fortuna non avevo fiatato. Ovviamente non erano i soli a interrogarsi su come ero fuggita perché neanche io lo rammentavo bene, tutto troppo confuso. Probabilmente la mia mente aveva deciso di rimuovere quei terribili momenti, permettendomi così di non esserne troppo sopraffatta. Di non ricordare esattamente il momento in cui i miei cari etano stati fucilati. Eppure io sapevo che era successo. Che erano morti.

D'ora in poi, sapendo che c'erano quelli sulle mie tracce, avrei dovuto stare ancora più cauta e vigile.

Marwel 23-10-2015 19.36.13

Stava per tornare indietro e chiedere aiuto a qualcuno, quando udì la voce della sua piccola Iris. Con un enorme sorriso stampato in volto e le lacrime agli occhi, seguì la sua vocina fino a delle rocce e non appena si sporse la vide: il volto gioioso e le gote arrossate dal vento e poi quei capelli ricci e perennemente scompigliati, di un nero corvino e lunghi fino alle spalle.
"Iris!" la chiamò Marwel, ma la bambina non era da sola.

Altea 23-10-2015 19.40.27

Guardai il ragazzo..mi resi conto che era la prima volta mi aprissi con qualcuno..e che uno sconosciuto stesse ad ascoltarmi.."Sapete vero Canabias è pericolosa? Mio padre, il duca, è stato ucciso da alcuni loro sicari perchè non abbiamo voluto allearci con loro..ma voi siete coraggioso, ma troppo avventato a mio parere" sorrisi "Ma forse è pure un pregio..sapete, pure io vorrei andarmene da qui, andare a Capomazda. Mio nonno, il duca reggente, me lo proibisce..poichè io sarei la futura duchessa e darei una cattiva impressione, ma vorrei tanto togliesse questa neutralità e prendesse una presa di posizione..stare con Afralignone. Gliene parlerò di nuovo. Presi un ciondolo dalla sacca, recava il nome di Cherval e lo stemma e glielo consegnai.."Tenetelo..vi porterà fortuna e vi darà un motivo in più per diventare un eroe" sorrisi "Ora penso dovrò proprio andare presso Padre Abramo..è stato un piacere conoscervi. Se mi siete simpatico? Si, ma mi avete dato il conforto vi sono persone come voi pronte per combattere per la giustizia".Stavolta feci io un leggero inchino e mi inoltrai nel boschetto, passai il piccolo ponte e girandomi vidi Rodian che guardava e proseguii verso la chiesetta.

Clio 23-10-2015 20.57.02

Il legionario che aveva scortato il fotografo lo scortò direttamente da noi, mi chiesi se fosse perché eravamo gli ufficiali più vicini o perché era stato disposto così.
Ad ogni modo, squadrai attentamente il fotografo con uno sguardo indecifrabile.
In realtà non sarebbe stato un gran problema, più che altro mi chiedevo quanto avrebbe resistito.
Sorrideva addirittura, mi chiesi che cosa si stesse aspettando di trovare, che cosa cercasse nella nostra roccaforte.
"Benvenuto ad Evangelia" dissi soltanto, per poi alzare lo sguardo verso i militari che lo avevano accompagnato "Dev'essere portato dal capitano?".

Lady Gaynor 23-10-2015 21.19.46

L'auto militare sobbalzava di continuo. I sediolini erano piuttosto scomodi, ma ciò che mi disturbava di più era l'assoluta monotonia di quel paesaggio inospitale, che sembrava fatto di sole pietre. Alte montagne, rocce, pietrisco ovunque... Sebbene non mi aspettassi spiagge dorate o verdi praterie, questa desolazione mi avviliva l'anima. Di tanto in tanto degli aerei volavano sopra le nostre teste, come a ribadire che mi trovavo in pieno territorio militare, in guerra. La guerra... Fino a qualche mese prima il regno intero era prospero, prima che qualche testa calda decidesse che la vita di alcuni valeva meno della libertà di altri. L'aristocrazia Afralignonese tremava sotto la minaccia dell'attacco nemico, ma il governo si era mostrato fiducioso sull'inespugnabilità di Evangelia. Ed io non potevo fare altro che sperare, e pregare, che avesse ragione...
"Se c'è qualcuno in grado di tenere alto il morale dei nostri soldati, quella sei tu, mia cara..." Così mi era stato detto a Capomazda dall'alto funzionario governativo che aveva voluto la mia presenza ad Evangelia. Ed io avevo accettato di andarci, avevo accettato di cantare per le nostre truppe, con lo scopo di allietare le loro sere e regalare loro qualche ora di frivola spensieratezza. Avevo accettato, dal momento che mi era stata promessa una cosa in cambio. "Quando tutto questo sarà finito e Canabias si troverà in ginocchio, gireremo un grosso film al riguardo, un colossal di quelli che ti segnano la carriera, e tu ne sarai l'assoluta protagonista, avendone vissuto la realtà. Diveterai la stella che hai sempre sognato di essere, pensaci bene..." E io ci avevo pensato eccome. Il mio sogno, e questa stupida guerra di mezzo fra me e il suo avverarsi...
"Scusatemi" chiesi ad uno dei militari di scorta,"quanto manca ancora?"

Lady Gwen 23-10-2015 23.42.31

Guardavo fuori dal finestrino, mentre il treno procedeva a gran velocitá attraversando paesaggi d'ogni tipo.
Ad un certo punto, il paesaggio mutó completamentamente fino a diventare definitivo: era desertico e intervallato da sporadica vegetazione ormai secca.
Ero certa peró, che un piccolo fiore potesse ancora crescere in quel deserto arido di vita e inondato di guerra e morte.

Guisgard 25-10-2015 23.53.24

“Tre milioni di Taddei...” disse uno dei tre uomini “... ci pensate? Non basta una vita intera per poter pensare di spenderli tutti...”
“La Gran Baronessa” fece uno altro di quei tre individui “se ha messo tale cifra come compenso non deve poi passarsela tanto male.”
“Infatti.” Annuì l'uomo con la valigia aperta. “Ella fuggì quasi subito da Animos, quando ormai la rivoluzione era una realtà. Si rifugiò a Città di Capomazda e vi soggiornò come rifugiata politica, dopo aver ottenuto un vitalizio dalla casa imperiale. Con lei la baronessa portò anche alcuni gioielli che costituivano una cospicua parte del tesoro reale. Gioielli che oggi sono bloccati in una banca Afralignonese, in quanto attorno ad essi ruota una spinosa questione politica. Canabias, l'ex Animos, li rivuole indietro in quanto a suo dire patrimonio del popolo, mentre invece il governo imperiale si rifiuta di riconoscere la nuova repubblica e dunque i suoi diritti sui gioielli.”
“Questione davvero annosa...” il primo dei tre “... e mi chiedo se la Gran Baronessa sia mossa da spirito parentale o da interesse per quei gioielli.”
“La Gran Baronessa” spiegò l'uomo con la valigia aperta “è una donna molto anziana. Il suo unico desiderio è quello di ritrovare sua nipote.”
“E ha incaricato noi tre.” Il secondo.
“Già.” Fissandoli l'uomo con la valigia. “Dopotutto siamo il miglior studio legale Afralignonese.”
E mentre Dacey ascoltava tutto ciò, qualche posto più indietro Gwen trascorreva distrattamente il tempo guardando fuori dal finestrino.
Il paesaggio ora era solo deserto.
Un deserto di pietre e terra.
Chilometri e chilometri di sterminati spazi desolati, in balia di serpenti, scorpioni e avvoltoi.
E fissando il finestrino, ad un tratto, a Gwen parve di vedere su un'altura in lontananza la singolare sagoma di un centro abitato.
L'unico nel raggio di decine e decine di miglia.
Il primo dopo chilometri di rocce aride e terra quasi del tutto sterile.

Guisgard 25-10-2015 23.54.36

Altea si allontanò, fino a raggiungere la chiesetta di Padre Abramo, lasciandosi alle spalle Rodian.
La chiesetta sorgeva in un angolo di bosco tra alcuni olmi che la riparavano dalla tramontana, dove fiorivano spontanee eriche selvatiche e rigogliosi cespugli di bacche e more.
Un rio gorgheggiante scorreva tra ciottoli e piante acquatiche, echeggiando tra il cinguettio degli uccellini.
All'arrivo della donna si udì la campanella, segno che erano state appena recitate le ultime preghiere del giorno.

Guisgard 25-10-2015 23.55.17

I militari annuirono a Clio e poi le chiesero di accompagnare il fotografo dal capitano.
“E' molto pittoresco quaggiù.” Disse Zac alla ragazza, mentre si avviavano da Goz. “Sembra quasi di attraversare le pagine di un vecchio romanzo, come quelli di genere avventuroso e coloniale del secolo scorso. Tutto sembra infatti intriso di un senso di epicità, di eroismo ma anche di un senso tragico, drammatico.” Sorridendo come se fosse finito in un grande gioco da tavolo. “Però guardandovi non posso non chiedermi perchè una ragazza, molto bella devo dire, sceglie una simile strada. Forse per dimenticare un Amore sfortunato? Aggiungerebbe un pizzico di romanticismo a questo scenario.” Facendole l'occhiolino.


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