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I ribelli, decisi, lasciarono il loro inviolabile rifugio e si ritrovarono avvolti dall'inquieta notte di Maruania, abbastanza stelllata, fresca ed animata dall'attesa dell'ennesima esecuzione.
Raggiunsero la Piazza dell'Araldo, dove il popolo impaziente attendeva l'inizio dello spettacolo. Uno dei ribelli, per non dare troppo nell'occhio, fece cenno agli altri che erano con lui, Clio compresa, di entrare in una delle taverne e mischiarsi ai presenti. Il luogo pullulava di individui di ogni risma, dai rispettabili borghesi, ai mendicanti, ai giocolieri e musici da strada, ai giovinastri annoiati, alle prostitute e ad altri che invece erano intenti solo a bere e a mangiare, senza curarsi più di tanto dell'imminente esecuzione. I ribelli presero posto ad uno dei tavoli e poco dopo entrò un prete nel locale. “Dammi una birra fresca, taverniere...” disse al banco. “Non sapevo che anche voi altri potevate bere.” Servendogli quanto chiesto il taverniere. “Perchè mai?” Bevendo il prete. “Beh, come si dice?” Fece il taverniere. “Niente vizi, no? Sono peccati.” “Credi davvero” mormorò il prete “che il Signore si curi di una birra, quando a questo mondo vi sono tanti di quei peccati da rendere inutile persino il ruolo dell'Inferno?” “Ah, buona questa!” Ridendo il taverniere. “Comunque, a proposito di peccati... presto altre due teste salteranno. Un rullo di tamburo, il boia che alzerà la scure e poi... zack e ancora zack! Ed altre due teste innamorate rotoleranno dal patibolo.” “Già, tutto molto monotono...” sorseggiando la sua birra il prete. “Spreco di tempo direi io.” Fissandolo il taverniere. “Un bel rogo e tutti e due bruciati. Più spettacolare e doloroso. E son certo che nessun altro ci riproverebbe.” |
Raggiungemmo la piazza, e ci mischiammo bene con la classica folla di Maruania.
Dopotutto, volenti o nolenti, ne facevamo parte. Sembrava un'esecuzione come tante altre, è il fatto di essere assuefatta da quelle barbarie mi dava ancora più fastidio. Ordinai da bere insieme agli altri, e ascoltai senza volerlo il discorso tra un prete e il locandiere. Mi limitai ad alzare gli occhi al cielo. Ma certo, il vero problema è il modo in cui vengono giustiziati, non l'assurda motivazione. Che razza di mondo! |
Il pirata rise compiaciuto alla disponibilità mostrata furbamente da Gwen.
Ma ad un tratto un altro di quei bucanieri prese con forza la monaca. “Andiamo, sorella...” disse alla religiosa che tentava di fare resistenza “... vedrai come ti farò divertire...” “Lasciatela, canaglie!” Gridò un marinaio. Ma anche a lui arrivò una pallottola, come al suo capitano. “Cosa succede qui?” All'improvviso una voce. “Possibile che anche per un semplice arrembaggio sappiate fare solo casino? E' un misero battello questo, non una fregata con quaranta e passa cannoni.” Era un altro pirata e dal tono sembrava essere il capo di quella ciurmaglia. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...204398691b.jpg |
Nessuno conosce con precisione la grandezza di un così forte sentimento che è l'Amore; in più, è facilissimo perdersi nei suoi interminabili e tortuosi strati che animano la via dell'anima. Questo anche perché nessuno poteva comandare o redimere quel che è la vera natura dell'uomo, il viver comune, il condividere un percorso ed una via che intrecciandosi conduce a quel che è il brio del sentimento puro di cuori innamorati.
In uno di quegli attimi in cui andavo a terminare i preparativi del piano, vennero enunciati i nomi dei condannati: Ecla e Maios, due giovani innamorati che avevano deciso dinanzi a Dio di congiungersi in un unico corpo ed anima. Forse, avevano entrambe un'età compresa fra i sedici e diciotto anni. Non potevo esserne sicuro, ma potevo ipotizzarlo dai loro lineamenti ancor adolescenziali. Sarebbero stati condannati di lì a poco, solo perché volevano amarsi....come lo si può vietare....la ragazza prese parola e poco dopo fu solo una tremenda e storpia tragedia che apparve innanzi ai miei occhi: la stessa fanciulla uccise entrambe in un ultimo gesto d'amore eterno... La rabbia, la malinconia e l'assurdità di quei modi accesero in me un fuoco che mai e poi mai sarebbe dovuto esser alimentato: quel lato oscuro, quel lato che apparve quando sconfissi la Bestia e il suo enigma presero vita, come poteva la gente rimaner immobile e dispiaciuta per il mancato spettacolo che non avevano potuto godersi. Da tempo immemorabile, non vidi o lessi mai di questi episodi, perché, questa gente è assuefatta da tanto peccato? Come sono riusciti a convertirli? Andavo guardando l'infamia di quel posto, quando in un attimo scoccai una freccia che andò piantandosi a pochi millimetri dal banditore; quell'azione avrebbe condannato tutti i reietti a morte certa...nessuno sarebbe sfuggito alla mia sete di giustizia. "Il ragazzo che sta guardando fuori dalla finestra si chiama Mietitore, e sta commettendo un peccato particolarmente grave per il semplice fatto di usare quel nome. Occhi vermigli spuntarono da quel mantello con cappuccio rosso sangue...stava per cominciare una lunga ed agonizzante epurazione..." |
Il pirata rise alla mia frase e io esibii un sorriso forzato, rimanendo comunque calma.
Accanto a me, la suora oppose resistenza e il pirata che tentava di trascinarla con se` insistette. Un'altra pallottola fu sparata a danno di un marinaio che, come il capitano, si era opposto. Erano gia` due vittime. All'improvviso, un uomo interveni`, facendo capolino dal vascello. Aveva il tipico aspetto da pirata e sembrava essere il capo dei filibustieri che ci tenevano sotto tiro. |
E mentre Clio e gli altri erano in quella taverna, ad un tratto si udì il sinistro rullo di tamburo che sanciva l'inizio dello spettacolo, seguito dall'entusiasmo della folla.
“Ci siamo...” disse uno dei ribelli “... andiamo...” Poco dopo, al centro della piazza, su un palco montato per l'occasione, arrivò un uomo di bassa statura, salutato dal boato della gente. “Compagni, fratelli...” esordì il Primo Ministro Bumid “... è giunto il vostro momento... chi vi ha ingannato, chi ha tentato di alterare l'ordine che assicura la vostra felicità, pagherà... ma in nome di cosa? Di cosa sfidano le leggi e la vita? Di un mito, di una favola. Rispondetemi... siete forse voi infelici?” “No!” Gridò la folla. “Non siete forse liberi come in nessun altro luogo?” “Si!” Ancora la massa. “Maruania da la libertà, mettendo un limite al matrimonio, alla fedeltà che sopprime gli istinti e gli slanci!” Deciso Bumid. “Siamo nati per godere! Donne, la fedeltà non è una virtù! Non vergognatevi dei vostri istinti! Nessuno vi giudicherà, qui a Maruania! L'amore non è eterno. L'amore è nato per l'uomo, non il contrario!” Boato della folla. “Non voi, dunque, ma altri saranno giudicati e punti!” Ancora Bumid, che poi con cenno diede inizio all'esecuzione. Un attimo dopo il boia raggiunse il patibolo con due giovani, un ragazzo ed una ragazza col capo coperto da un cappuccio. |
Il pirata, un giovane ed affascinante uomo, camminò fra i suoi uomini e si accorse del capitano e del marinaio del battello uccisi.
“Complimenti all'autore...” disse. “Sono stato io, capitano!” Ridendo l'autore degli omicidi. E subito il suo giovane capitano lo schiaffeggiò. “Idiota...” fissandolo “... rischi di farci avere solo guai...” Il pirata schiaffeggiato chinò il capo. “Lasciate la suora...” ordinò il capitano pirata “... prendiamo il bottino ed andiamocene.” “E le altre due donne, capitano?” Domandò uno dei suoi. Il capitano allora si voltò a fissare Gwen ed Altea. |
Quello spettacolo aveva turbato e disgustato Parsifal.
Profondamente. I due corpi dei giovani amanti vennero portati via ed il palco smontato, tra la delusione generale. Ma qualcosa nell'animo e nel corpo di Parsifal stava mutando. Rabbia? Odio? Entrambi forse? Fino a quando qualcuno gli si avvicinò alle spalle. “Ehi, tu, straniero...” disse uno dei soldati “... ci vuole un permesso per restare in città... se non lo possiedi allora seguimi al più vicino posto di guardia e tene farò avere uno... pagando, naturalmente...” |
Il capitano sali` sul battello e, alla vista dei cadaveri, sembro` arrabbiarsi parecchio, tanto che diede uno schiaffo al pirata che aveva ucciso i due uomini dell'equipaggio.
Risi sotto i baffi davanti alla scena, che aveva un non so che di tragicomico in una circostanza simile. Ordino` alla ciurma di prendere il bottino, lasciare stare la suora e andare via. Quando uno dei suoi uomini gli ricordo` di me e della gitana, si volto` verso di noi. |
Seguii gli altri fuori dalla taverna.
Toh, guarda... Un idiota. Ma stai zitto che fai più bella figura per carità. Ma la verità era che non mi schifava Brumid, no, mi schifava tutta quella gente. E ancora una volta osservai con celato disgusto quella marmaglia. E una volta ancora ammirai quei ragazzi che si opponevano a leggi tanto folli, come Antigone che disobbedì alle leggi umane pur di rispettare quelle divine. Erano degli eroi, e noi dovevamo provare a salvarli. Già, ma come? Diamine, ad averlo saputo prima avremmo potuto organizzare qualcosa. Mi guardai intorno, cercando un appiglio per poter escogitare un piano. Sperai che magari a qualcuno dei ragazzi venisse un'idea brillante. |
Eravamo pigiati uno contro l'altro...si respirava appena....e dal ponte arrivava ogni rumore.......la madre di Dio ci avrebbe aiutati ?...Forse.....infondo ognuno portava con se un fardello di colpe.....ma la maggior parte erano famiglie con bambini.....e proprio il ragazzino che avevo condotto con me sotto in stiva mi chiese se i pirati fossero cattivi....."......Mi hanno detto che alcuni di loro sono senza scrupoli.....ma questi sono solo coloro che non hanno alcun comando a bordo di quelle immense navi.....certo per vivere non sono persone che vanno per il sottile.....ma chi e' che lo fa in questo strano mondo...e allora ci sono delle creature a cui tutti credono e che pochi hanno visto...e questi sono i draghi.....".....e mentre raccontavo..e le donne pregavano..il primo sparo.......ripresi il racconto ..." Ovvio che voi bimbi siete ometti e che starete in silenzio perchè vedete ...se vogliamo che il drago venga in nostro aiuto...lui deve essere aiutato dal nostro silenzio...e nella nostra mente....ognuno di noi dovrà invocarlo......."...il secondo sparo ci fece sobbalzare......" Continuate ad invocarlo bambini...egli e' invincibile..posso udire la sua voce...che dice agli uomini di ritirarsi...."......intanto mi staccai da loro e salii lungo i gradini che dalla stiva portavano al ponte.......dalle fessure potevo vedere la scena...compresi i due cadaveri quelli del comandante e del mozzo......la morte per loro era ancora cosa prematura....dovevano finire il loro viaggio.....soffiai attraverso le grate di legno,l un lieve alito di vita passo' in mezzo al bene e al male........Il Comandante della nave pirata...era un uomo energico dai modi bruschi.....ma non accettava certe barbarie.....gli altri erano immerse nella loro grande ignoranza.........Per un attimo ebbi l'impressione di essere stata vista ma questo era impossibile......fu solo una mia impressione.......Ma feci in modo che per magia o per bontà il comandante ed il marinaio si destassero dal loro sonno........e questo desto' sgomento e paura......Ridiscesi i gradini e tornai dai bimbi...." E allora...chi ha pensato piu' intensamente al drago ?..."....
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Mentre eravamo sul ponte, all'improvviso, il capitano e il marinaio che erano stati uccisi dal pirata si "risvegliarono".
Non potevo crederci. Avevo sempre eseguito incantesimi di guarigione, alcuni anche molto potenti, ma no pensavo si potessere arrivare a questo. Osservai tutti sul ponte, ma nessuno sul ponte mi sembrava capace anche solo di pensare all'esistenza della magia. Dovevo scoprire di chi si trattasse. |
Shaile rimase nella stiva e rimasi stupita dalla sua decisione e una suora si fece avanti..in quel momento ammirai il coraggio di quella donna mentre lanciai una occhiataccia a Shaile e le dissi solo.."Stai attenta alla nostra cara maga Jaime, è anziana".
Salimmo sul ponte della nave e tutto seguì come di norma per un arrembaggio, Shamon mi aveva parlato molto dei pirati..lui era forte nelle armi, a volte pensavo il suo passato provenisse pure da lì. Gli uomini furono perquisiti e derubati ma qualcosa non era preventivato: l'uccisione del capitano e di un marinaio. Guardai Shamon, Andro e Jade..mi fecero segno di stare calma e non fare gesti avventati. Un pirata si avvicinò a noi, minacciando di abusare della suora ma lei, con coraggio, non si scompose mentre l' altra ragazza voleva prendere il pugnale del pirata fautore degli assassini. E fu così, che quasi dal nulla, apparve quell' uomo che sembrava capitanarli e forse non era sicuro fosse lui il capitano. Diede un sonoro schiaffone al pirata e reguardì gli uomini sotto suo comando..mi stupii di questo, solitamente un pirata non badava molto alla gentilezza in un arrembaggio. Se ne stavano andando quando uno dei pirati chiese cosa fare di me e della ragazza vicino a me, per fortuna avevano risparmiato la suora. Un impeto di collera mi pervase..io non ero un oggetto e stavolta non rimasi in silenzio, anche se sapevo rischiavo molto..ma io non temevo il rischio. "Bene, un pirata gentiluomo è arrivato" guardando l' uomo arrivato e i suoi uomini "Avete fatto uccidere due innocenti e venite qui a fare, ora, il perbenista o state forse cercando di salvarvi la reputazione che immagino sia persa già da molto?" con un moto repentino estrassi la pistola dal fodero e la rosa d' argento luccicò sotto il sole e la puntai in alto"Potrei usarla per vendetta contro il vostro uomo che ha ucciso questi due uomini, ma chi me ne ha fatto dono e mi ha insegnato ad usarla molto bene ha detto di usarla con consapevolezza...per un ideale o legittima difesa e non per il gusto di uccidere le persone senza motivo o divertimento" la riposi nel fodero e li guardai a testa alta senza scompormi "Volete prenderci? Sappiate non sono una donnina che si metterà a fare scene di isterismo o gridolini assurdi...oh, non ne sono proprio il tipo, e non vedo il motivo perchè dovremmo venire con voi, non siamo oggetti da rubare" e incrociai le braccia furente mentre la ragazza vicino a me era distratta guardando i due morti. |
La gitana accanto a me inizio` a parlare. Ad un certo punto, estrasse anche una pistola, minacciando di usarla, ma rinfoderandola subito dopo.
"Non e` produttivo prenderli di petto" le dissi piano. "Sono sicura" iniziai, diplomatica "Che se eseguiste gli ordini del vostro capitano, tutto si risolverebbe nel migliore dei modi" conclusi, riferendomi direttamente ai pirati e guardando poi il capitano, che mi guardava esterrefatto. "A meno che" dissi, fintamente dispiaciuta "Non vogliate obbligare la mia amica a fare fuoco, ma sarebbe un tale e inutile spreco di sangue, dal momento che avete gia` il bottino che cercavate........" |
Ascoltai la ragazza...sorrisi alle sue ultime parole..pure lei era una ragazza forte ma le dissi a bassa voce.."Grazie dell' amica, mi chiamo Altea...meglio non continuare di più, sai cosa temo? Loro non hanno bisogno di noi due sulla loro nave, e certo dubito siano pirati romantici..pure noi possiamo essere un bottino..già e venderci al mercato degli schiavi per fare soldi..ma dobbiamo essere salde, se così fosse..e soprattutto non far saper loro nella stiva vi stanno altre donne e bambini..spero di sbagliarmi comunque" e guardai di nuovo il presunto capitano.
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La piazza era gremita e la folla esultava alle parole di Bumid, in attesa dell'esecuzione dei due giovani innamorati. Clio ed i suoi compagni, nonostante il disprezzo e la rabbia che provavano, erano in realtà impotenti.
Vi erano infatti soldati ovunque e la piazza era ben sorvegliata anche da alcuni palazzi adiacenti, pullulanti di cecchini. “Bene...” disse Bumid “... chi dunque ha scelto il suo Destino, ne sarà responsabile. Come dicevano gli antichi? Chi è causa del suo mal pianga se stesso!” Tutti risero ed applaudirono. “E siccome non siamo né despoti, né assassini” continuò il Primo Ministro “lasceremo a questi due ribelli un'ultima possibilità di parola.” Il ragazzo guardò la sua amata e fece un passo in avanti. “Popolo di Maruania...” gridò “... se amare davvero è una colpa, allora sono felice di pagare... meglio morire per Amore, che vivere senza amare mai davvero.” Fissò ancora la sua innamorata e le sorrise. “So per certo che dall'Altra Parte il Signore ci donerà ciò che l'ignoranza e la miseria umana ha avuto l'illusione di poterci togliere.” “E sia.” Mormorò Bumid. “Giustiziateli, ho già la nausea...” Un nuovo rullo di tamburi. Ma in quell'istante una gabbianella blu volò sul palco. Un attimo dopo arrivarono alcuni soldati a cavallo. “Eccellenza!” Uno di loro a Bumid. “Per voi, da parte del Ministro della Propaganda!” Consegnandogli una lettera. Il Primo Ministro la prese e la lesse, restando poi sorpreso. “Liberatelo...” ordinò allora, indicando il prigioniero “... e portatelo al Palazzo della Memoria Storica.” “Cosa succede?” Stupito il ragazzo, mentre i soldati lo liberavano. “Non voglio venire con voi... ma solo morire con la mia donna... lasciatemi, bastardi!” Ma fu inutile. I soldati lo portarono via. Poco dopo anche la ragazza fu portata via, forse per essere giustiziata altrove. La piazza venne così fatta sfollare, mentre la gabbianella blu era volata via, seguendo i soldati a cavallo. http://blog.libero.it/GabbianoBlu/ge...2Fne|ol-%3F%3F |
Sorrisi piano alle parole del giovane.
In ogni epoca, in ogni luogo amare richiedeva coraggio, ma mai come in questa maledetta città. E i ragazzi che morivano in quel modo erano davvero degli eroi, erano la dimostrazione che Maruania non poteva vincere, erano la forza che ci permetteva di continuare a combattere, giorno dopo giorno, perché prima o poi questa maledetta città ritrovi il lume della ragione. Sentirsi impotenti poi, era ancora peggio. Ma poi accadde qualcosa, vennero dei soldati a liberare prima il ragazzo e poi la ragazza, portandoli via, verso il Palazzo della Memoria Storica. Cosa diavolo stava succedendo? Forse il ministro della Propaganda aveva escogitato un nuovo supplizio per i due innamorati? Li seguii con lo sguardo, forse dovevamo andare anche noi da quella parte, forse avremmo scoperto qualcosa. Poi, quasi senza accorgermene alzai gli occhi al cielo e vidi una gabbianella blu volare verso i condannati, quasi mi avesse letto nel pensiero. Che strano, pensai, ho come l'impressione di averla già vista. Ma probabilmente non era altro che una sensazione, e poi avevamo altro a cui pensare. "Li seguiamo?" Chiesi pianissimo al ragazzo che era accanto a me. |
A quella reazione di Altea, i pirati restarono sorpresi per un momento, ma poi puntarono tutti le armi contro di lei.
Ma la risata di quello che sembrava essere il loro capitano, in qualche modo, parve allentare la tensione. “Nuova lezione...” disse poi ai suoi “... mai fidarsi delle donne, visto? Andavano perquisite.” Guardò Altea. “Che caratterino...” sorridendo “... e sia... gettate allora a terra la pistola o sarò costretto ad ordinare a qualcuno dei miei di venirla a prendere... e a meno che non aspiriate a farvi palpare da un grosso e di sicuro poco cortese filibustiere vi consiglio caldamente di darmi ascolto...” si voltò poi verso Gwen “... prendete esempio da questa fanciulla, che nonostante l'età sembra più saggia di voi.” Ma poi, all'improvviso, il capitano del battello, ferito da un colpo di pistola, riprese conoscenza, nonostante avesse perso molto sangue. L'altro marinaio anch'egli colpito era invece purtroppo già morto e la magia di Elisabeth non poté fare nulla (infatti è magia, altrimenti, se resuscitasse i morti, sarebbe un Miracolo). La donna, dopo aver ridato conoscenza al capitano del battello con i suoi poteri, ritornò come un'ombra nella stiva. E nel vederla alcuni bambini le si strinsero intorno. “Cosa succede sul ponte?” Chiese ad Elisabeth una delle mamme preoccupate. |
"Non mi piegherò affatto..questa pistola me l' ha donata una persona importante..un ribelle ad Animos dove mia mamma fu uccisa da una guardia..e per questo trovo ingiusto colpire degli innocenti" e mi misi la mano sopra la fodera della pistola.
Poi il capitano del battello riprese conoscenza ma era ferito, ma non dissi nulla..certo aveva bisogno di cure...forse se ne sarebbero andati mi augurai, perchè rimanevano ancora a bordo...e perchè volevano disarmarmi..appunto..non avrei sparato contro di loro ma a loro servivo priva di armi. |
"Io sono Gwen" le dissi, sorridendo.
Dopo l'intervento di Altea, il capitano dei pirati rise, consigliandole di mettere via la pistola, a meno che non volesse essere perquisita da uno dei suoi uomini. Quando si rivolse a me, sorrisi lievemente. "Ebbene? Cosa avete intenzione di fare?" gli chiesi, continuando a guardarlo negli occhi. |
“Seguirli al Palazzo della Memoria Storica può essere un suicidio...” disse un altro dei ribelli a bassa voce a Clio, mentre la piazza andava sfollandosi “... quel luogo è dannatamente sorvegliato notte e giorno... occorre un'idea, un piano per andarci... altrimenti è solo tempo perso...”
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Annuii al ragazzo che aveva parlato, per poi sospirare.
Certo, era incredibilmente sorvegliato. "E quindi cosa proponete di fare?". |
Il capitano pirata guardò Gwen con i suoi occhi neri e poi sorrise in maniera quasi impercettibile.
Si avvicinò allora alla ragazza e senza che lei se ne rendesse conto il filibustiere la strinse e sé e la baciò. La baciò a lungo, mentre le sue mani scivolavano lungo il vestito di lei. Staccò poi le sue labbra da quelle di Gwen e tornò a sorridere. “La ragazza è pulita...” disse piano ai suoi “... non ha armi nascoste...” I suoi uomini allora in un attimo bloccarono Altea e la disarmarono, lanciando la pistola al loro capitano. L'uomo la scaricò, facendo cadere a terra i proiettili e poi la restituì alla bella gitana. “Ecco, ora potete riaverla senza correre il rischio di ferire qualcuno...” a lei l'affascinante pirata. “Cosa facciamo, capitano?” Chiese uno dei suoi. “Portiamo con noi queste due donne?” “Eh, non sarebbe una malvagia idea...” divertito il capitano dei corsari. |
Il capitano pirata baciò appassionatamente Gwen..trucchetto..ovvio..che sfrontatezza.
Poi senza tante remissioni mi fece perquisire ma l' importante fu tornarmi la pistola, aveva capito era importante per me..strano. "Grazie...capitano?" lo guardai negli occhi neri "Avanti ora finiamola...volete venderci al mercato degli schiavi? Oh..non sono una martire e nemmeno una santa..ma se rimanete qui tra me e questa ragazza un motivo vi è..e certo non per colpo di fulmine...se volete, potete prendermi a patto lasciate libera questa gente..al loro destino...io sono solo una gitana e il mio destino è non avere casa..questa gente è partita per realizzare dei loro progetti...quindi..sono innocua ora...forse e non sottovalutatemi...andiamo a patti chiari". |
A quelle parole di Clio i ribelli si guardarono l'un l'altro negli occhi, senza però riuscire a rispondere nulla.
Ma c'era da immaginarlo. Non vi erano fra loro strateghi, né comandanti militari. Difettavano in tante cose, come organizzazione, esperienza e conoscenza di questo genere di faccende. Certo, non mancava loro il coraggio e neanche la voglia di sacrificarsi, ma oltre questo non vi era molto altro. E forse era questa la vera forza di Maruania, non avere, cioè, nemici davvero in grado di far paura al suo governo. |
A quelle parole di Altea il misterioso e affascinante corsaro rise di gusto.
“Mi piacete...” disse poi “... e non solo per la vostra bellezza, ma anche per il coraggio... e chissà, vendervi come schiava potrebbe fruttarci un bel gruzzolo... vi ci vedo al servizio di qualche ricco e panciuto borghese, incapace di avere una donna se non dietro pagamento...” divertito “... ma Capitan Elv, il corsaro più bello di tutti i mari ed i cieli conosciuti, non rapisce le donne... oggi è il vostro giorno fortunato... andiamo, ciurmaglia!” Ordinò ai suoi. I pirati lasciarono così il battello e andarono via, portandosi dietro solo denaro ed oggetti di valore. |
Nessuno mi rispose e io scossi la testa, spazientita.
"Sentite, fate un po' come volete, ormai è mattina, io ho da fare..." Sospirai "Se avete bisogno di me, sapete dove trovarmi... A presto". Così me ne andai per la mia strada, che tanto mi avrebbe portato nella direzione che avevano preso i prigionieri anche se io non ero diretta al Palazzo della Memoria Storica ma all'università. Se non si faceva niente di produttivo, e i ragazzi erano incapaci di fare azioni di qualsivoglia genere, era inutile che perdessi tempo. |
"Oh..finalmente so il vostro nome..capitan Elv...quindi vi ringrazio per avermi graziata..vi ricorderò per la vostra simpatia e forse bellezza...addio".
E la ciurmaglia se ne andò, vidi i bossoli a terra...non capivo...perchè disarmarmi..forse avevano davvero timore di me...e sorrisi a quel pensiero. Ricaricai la pistola e sbuffai innervosita e mi avvicinai a Shamon portandolo in disparte.."Tu che pensi di questa farsa? Non sembravano veri pirati...a dire il vero". |
Successe tutto in un attimo. Il pirata si avvicino` a me e mi bacio`. Poi, vago` con insistenza lungo il mio vestito.
Quando si allontano` da me, lasciandomi di sasso e senza parole, capii che era un escamotage per perquisirmi ma, ovviamente, non avevo armi addosso. Dopo qualche battuta e le proteste di Altea, i pirati si decisero ad andarsene. Mi sentivo ancora intontita, ma mi imposi di ricompormi. Presi la mia borsa, che avevo lasciato in un angolo e mi diressi verso il capitano ferito. Era semicosciente; presi l'estratto di dittamo per fermare l'emorragia, coprii la ferita con le bende e pronunciai un incantesimo di guarigione, sperando di riuscire a guarirlo, dal momento che aveva perso molto sangue. |
I Miracoli sono cose che i Cristiani attribuiscono ai loro Santi.....la mia non era Magia....era lo stesso soffio di vita che i Santi invocavano.....c'era anche questo quella che si chiama la differenza d'intervento...nel senso che...il Capitano....doveva portare a termine la sua opera...il marinaio...aveva terminato il suo cammino......così grata...all'opera del Grande Universo manifesto....mi ritirai di buon grado...tra le anime...pure....e mi rallegrai sentendoli sorridere....e alle domande delle madri preoccupate......" Credo che i vostri bambini abbiano pensato ad un Drago benevolo...ed il capitano di questo veliero...ci condurrà dove avevamo deciso.........non preoccupatevi oltre...sul ponte....c'e' chi si sta preoccupando per tutti noi......"..........infatti...le due donne non si erano lasciate intimorire da nulla e da nessuno.......e questo non poteva che farmi piacere.....eravamo in buone mani......" E allora...ditemi .....miei diletti angioletti...visto che dovremmo stare ancora qui per un po'.....descrivetemi...il drago piu' strampalato che vi e' venuto in mente.,...".......la fantasia .....e'una grande riserva.........sentii una mamma ridere......e la tensione sembrava mollare un pochino la morsa......
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Ero rimasto a guardare mentre i corpi dei due giovani amanti, venivano portati via come se fossero carta straccia e spazzatura, sembrava che non volevano fermarsi col dare spettacolo. Non avevano ancora capito in quale incubo si erano cacciati.
La mia espressione non mutò. Odio, malinconia e tristezza avevano aperto le chiavi di un mondo che a nessuno avrei voluto far conoscere, ma quel posto.... bisognava epurarlo dalla radice.... dal generico al dettaglio...dal basso verso l'alto. Da quand'ero arrivato lì, non era passata nemmeno una luna; quando compresi che quel posto era una farsa... Delle mie avventure e battaglie precedenti ne avevo viste di cose, ma nessuna era riuscita a risvegliare quel lato cruento e bestiale che la stessa Bestia odorò in quel labirinto di cunicoli del Castello di Orco Rosso. La gente decantava e ridacchiava sulle sorti di quei poveri fanciulli, ma non sapevano che vi era qualcuno che li aveva ascoltati e segnati col marchio della punizione.. Un suono alle mie spalle ed un tocco ridestarono la mia persona. Nessuno doveva osare avvicinarsi, o proferire parola quando la cappa rossa del peccato e della sofferenza andava "registrando" quelle infamie. Mi sentii il petto pulsare forte, sembrava quasi come se volesse uscir fuori. Eppure, per quanto fosse agitato e ricco di quelle sensazioni, la mia capacità di autocontrollo la faceva da sovrana. Lentamente mi girai ed una guardia andava richiamando la mia attenzione per non aver ritirato una lettera di riconoscimento presso la Capitaneria... Povero esser senza infamia ne lode... forse, aveva bisogno di dover incontrare la propria redenzione...visto che col riso sulle labbra non ostentava a nascondere il suo illecito. Mi spiace solo che si è trovato in mezzo....ma...non importava anche il pesce piccolo è un bel boccone... Mi fermai e mi voltai. Il rosso vermiglio del mio occhio sinistro lo andò scrutando e fulminandolo per bene. Lo guardai, impassibile, e nel fragore di quella folla in festa per l'esecuzione avvenuta, venne ad infrangersi la loro peggior piaga: l'orrore della psiche. Nel chiassoso passo di quei dannati, mi allontanai da quel che fu la prima tomba scoperta della follia che avrebbe toccato uno ad uno i "focolai bubbonici" di quella spudorata menzogna: Libertà e protezione...senza Amore... Nulla può esistere se non vi è Amore, e come se negassimo la stessa nostra esistenza....come se rifiutassimo il regalo primigenio dell'atto d'amore compiuto dai nostri cari; non sei degno di esser considerato "essere umano" se rinneghi la tua indole di eterno cercatore del vero. |
Clio lasciò la Piazza dell'Araldo, diretta verso la sede dell'Università.
Quella di Maruania era nota a molti, anche stranieri, per il suo statuto indipendente e non legato a nobili o a chierici. Dopo la fine della guerra e dei cataclismi che stravolsero ciò che era rimasto dell'ordine di un tempo, la civiltà si era data nuove leggi, di tipo feudale e legate alle varie regioni che esercitavano il potere. Quasi tutte erano in mano a potenti e ricchi aristocratici, o a chierici. Maruania invece era un'eccezione, col suo potere democratico e liberale, non legato, né vincolato al controllo dei nobili o della Chiesa e la sua Università era un simbolo di liberalità. Clio camminava fra la gente, ancora delusa per la mancata esecuzione, mentre si avvicinava alla sede scolastica. Alcuni gruppi di giovinastri cantavano e danzavano fra le vie cittadine, festeggiando non si sa bene cosa e col chiaro intento di continuare quelle manifestazioni di spensieratezza ed istintività altrove, dando probabilmente libero sfogo alle loro passioni. E il tragitto portò Clio davanti al Palazzo della Memoria Storica, simbolo del potere illuminato di Maruania. Il luogo appariva ben sorvegliato dai militari, come se al suo interno si stessero prendendo decisioni importanti. |
Il capitano era stato salvato dai poteri di Elisabeth e la pallottola, incredibilmente, era uscita dal suo corpo.
Ma restava la ferita ed il pericolo di emorragia. A questo pensò Gwen, che raggiunto il capitano ne curò la ferita con le sue conoscenze. Ma il potere di Elisabeth, agli occhi dell'equipaggio, era rimasto celato. Ma non agli occhi di Gwen. Intanto Elisabeth era tornata nella stiva e la sua presenza bastò ad animare le donne lì rinchiuse ed i loro bambini. Poco dopo scese un marinaio e fece uscire tutti, visto il pericolo dei pirati era cessato. Il viaggio verso Nuova Camelot così fu ripreso. Nel frattempo Altea discuteva dell'accaduto con Shamon. “Esistono molti tipi di pirati, o almeno vagabondi dei cieli e dei mari...” disse questi “... alcuni rubano ed uccidano, altri contrabbandano merci o persone, mentre altri ancora vivono così solo per sfuggire alle leggi ed ai loro pericoli... quel Capitan Elv era alquanto strano in effetti... forse era più un avventuriero e predone, più che un vero e proprio pirata...” |
Ascoltai con attenzione le parole di Shamon, entrambi eravamo poggiati al parapetto mentre si procedeva verso Nuova Camelot e Gwen curava il capitano..la osservavo bene..ella sapeva usare dei medicamenti speciali come la nostra Jaime.
Mi voltai guardando l' orizzonte.."Si..era un tipo particolare, non pericoloso comunque..fossero stati altri non mi sarei azzardata in questo modo, si vedeva i suoi uomini erano quasi alle prime armi..Shamon, mi hai sempre parlato dei pirati e mille tue avventure..per un attimo ho pensato di non vedervi più..sai ti ritengo come un fratello, ma non parli mai del tuo passato eppure ho sempre pensato ci sia del pirata in te" e sorrisi per tornare seria "Quindi pensi a Nuova Camelot ci siano rischi di trovare pirati, ribelli..non solo a Maruania, come si dice?". |
Camminavo veloce, mentre nella mia mente ribollivano le parole che avrei elaborato per il prossimo scritto.
Non si poteva continuare in quel modo, si doveva passare all'azione, come potevamo starcene con le mani in mano, come se tutte le nostre imprese fossero state vane? No, non era possibile, dovevo parlare con Gauio, non conoscevo nessuno di più saggio, lui combatteva Maruania da molto più di me, e molto di quanto conoscevo lo dovevo a lui. Molti ragazzi si ispiravano a lui, molti ascoltavano rapiti i suoi insegnamenti. Era uno di quelli che Maruania non era riuscita a corrompere. Io avevo la fortuna di essere la sua prediletta, mi aveva sempre trattato come una figlia da quando ero una ragazzina inesperta, fino ad ora. E forse lui solo avrebbe trovato le parole giuste per curare la mia inquietudine. Non facevo caso ai giovinastri nullafacenti che festeggiavano per le vie. Mi sarebbe solo salito il nervoso. Quasi senza accorgermene mi ritrovai accanto al Palazzo della Memoria Storica. Stava succedendo qualcosa. Lo osservai distrattamente, avevo studiato a lungo le sue planimetrie per una vecchia azione, e di solito non c'erano tutti quei militari. Allungai la strada per girarci intorno, senza darci peso, in mezzo alla folla, potevo essere una dei tanti ragazzi di Maruania, che non sono esattamente produttivi. |
Parsifal si voltò verso il soldato e lo scrutò con rabbia e disprezzo.
Poi, nel fragore della folla informe, fece per allontanarsi. “Ehi, tu...” disse il militare “... non hai sentito cosa ti ho detto? Come osi essere indifferente a ciò che ti ho chiesto? Forse meriti una bella lezione, stolto che non sei altro...” ed estrasse la spada “... ora verrai con me... con le buone o con le cattive...” |
“Il mio passato” disse Shamon ad Altea “è come uno scrigno, dove i ricordi sono preziose gemme da conservare.” Sorrise. “Quanto a Nuova Camelot, non credo laggiù troveremo ribelli. E' una piccola ed aristocratica città, abitata perlopiù da nobili signorotti ed il popolo non versa in situazioni difficili tanto da spingerlo a ribellarsi. Ma sui pirati non posso metterci la mano sul fuoco. I cieli sono liberi ed incustoditi e i loro vascelli volanti possono spingersi ovunque... e ti assicuro che la maggior parte non sono come quel pittoresco Capitan Elv...”
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Clio girò intorno al Palazzo della Memoria Storica, sempre ben sorvegliato, tra la folla chiassosa e ad un tratto si sentì chiamare.
“Clio...” disse una voce a lei familiare “... cosa fai qui? Ti diletti tra la folla, invece di studiare?” Era uno dei suoi insegnanti, il Maestro Occal. Era uno uomo schivo e riservato, ma molto amato dai suoi studenti per il carattere comunque solare. Non aveva mai condiviso fino in fondo il governo di Maruania, ma evitava di avvicinarsi ai ribelli per il suo carattere pacifista. “Beh, visto sei qui, vuol dire impiegherai il tempo in modo costruttivo.” Sorridendo Accal. “Vieni, mi accompagnerai al Palazzo della Memoria Storica, devo verificare se una mia richiesta è stata accettata, visto la nostra Università è sottoposta al controllo del Comitato per la Libera Cultura Laica.” |
Lo osservavo, quel palazzo così austero e colmo di misfatti, quando udii una voce chiamarmi.
Mi voltai di scatto, e sorrisi appena. Come si ricordasse del mio nome, proprio non riuscivo a spiegarmelo, ma mi faceva comunque piacere. "Buongiorno professore.." lo salutai con un cordiale cenno del capo "Stavo andando in Università, ma sono in anticipo.." annuii "La accompagno volentieri..". Grande, Occal, quando si dice il tempismo! "Posso chiederle di che richiesta si tratta?" chiesi, incuriosita dalle parole del mio insegnante. |
"Chissà un giorno aprirai un pò quello scrigno e mi mostrerai un pò di luce di quelle gemme preziose. Sembra conosci bene questi posti, magari un tempo li hai frequentati..pure Andro ha detto mi rivelerà un segreto..forse sarebbe il caso di saperlo. Aristocratici...beh, speriamo ci accolgano bene...ma starò attenta la prossima volta..hai ragione, magari la prossima volta incontrerò un pirata non sarà pittoresco come quel Elv" e risi di gusto.
Lo lasciai mentre le donne e i bimbi tornavano sul ponte e vidi Shaile assieme a Jaime, ero delusa dalla mia amica e andai da Andro "Per fortuna siamo ancora uniti..avrei corso il rischio di andarmene e tu...non mi avresti raccontato quel piccolo segreto su Maruania..Shamon mi ha parlato di Nuova Camelot e dei pirati..tu che mi dici invece?" osservavo il suo volto adirato verso di me...magari mi avrebbe sgridato per la mia solita impulsività. |
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