Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 19-06-2014 17.29.21

Lupo Nero mostrò così a Sartios il passaggio segreto, spigandogli poi come raggiungere il castello e muoversi al suo interno senza essere visto.
Tutto era dunque pronto per assaltare e prendere la fortezza di Lortena.
“Una volta ad Amoros” disse poi il nobile al capo dei Lupi “diffidate di chiunque. E' vero, laggiù vi sono diversi simpatizzanti ed antichi alleati dei Marsin, ma la corruzione può averci preceduto e non possiamo correre rischi. Cercate piuttosto un certo Bauon. E' uomo fidato, che servì per un certo periodo il nostro signore e vi fornirà il suo appoggio.”
Intanto, nel cortile del castello tutto era pronto per la partenza.
Froster appariva insofferente e non vedeva l'ora di arrivare ad Amoros.
“E' assurdo” fissando con disprezzo il suo luogotenente “che il legittimo signore di questa terra debba vivere così all'erta a causa di un branco di sporchi ribelli. Si fanno chiamare Lupi, ma sono solo dei luridi porci che schiaccerò come ratti sotto i miei piedi.”
“Così sarà, milord.” Annuendo il suo luogotenente.
“Piuttosto, voglio un nuovo censimento per ogni feudo di questa contea.” Mormorò il traditore. “Quando avrò ricevuto l'aiuto dal governo di Imperion dovrò poi sdebitarmi. Prenderemo le terre di tutti i simpatizzanti dei Marsin, per poi distribuirle ai potenti di Imperion. Rivolteremo questa contea come un guanto e la laveremo col sangue di ogni rinnegato.” Rise appena. “Fa chiamare lady Clio, siamo pronti per partire. Dille che il suo futuro sposo è alquanto impaziente di vederla e partire con lei.” Con un ghigno. “Quella bambolina bionda e dagli occhi azzurri è tanto bella, quanto sciocca. Dopotutto è il giusto premio per aver liberato queste terre dagli ignavi Marsin. Il giusto premio insieme al suo governo ed ai suoi tesori.” Rise di gusto.

Guisgard 19-06-2014 17.40.35

Scito rise forte alle orgogliose parole di Altea.
“Peggio per voi.” Disse. “Non sapete cosa vi siete persa. Non sono abile soltanto con la spada, ma anche a letto.” Aggiunse divertito.
Ahmed intanto, indignato, non vedeva l'ora di misurarsi con quell'insolente maestro di spada.
Pochi istanti dopo tutto era finalmente pronto per la sfida.
Anche la bella principessa si allontanò dai bambini e raggiunse lo spiazzo dietro la casa di Scito, teatro dell'imminente duello.
E incuriositi persino quei bambini corsero ad assistere alla contesa, seguiti subito dopo da alcuni curiosi.
Scito sguainò la sua spada lunga e cominciò a fendere l'aria, come chi inizia a scogliere i muscoli prima di cimentarsi in uno scontro.
“Cominciamo.” Fissando poi Ahmed. “Tra meno di un secondo la sfida sarà già finita. Vediamo dunque se valete la grandiosa spada Capomazdese che ho messo in palio.”
“Probabilmente quel cavaliere a cui sei riuscito a strappare la spada non era poi forte come affermi” all'improvviso una voce tra coloro accorsi ad assistere “visto che anche un miserabile come te è stato capace di batterlo.”
“Chi osa parlarmi così?” Voltandosi incredulo Scito.
Vide allora un individuo, dallo sguardo di ghiaccio ed il volto quasi indifferente che lo fissava.
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Guisgard 19-06-2014 17.50.17

Nel vedere uscire Elisabeth da quel vestibolo, Rager restò piacevolmente sorpreso.
Quell'abito infatti sembrava fatto su misura per lei, fasciando con eleganza il suo corpo forgiato e reso statuario dal Sole d'Oriente e dall'arte della guerra.
Ora Elisabeth non sembrava più un soldato, ma una donna.
La donna poi le aveva anche sistemato i lunghi capelli, spazzolandoli con cura e raccogliendoli con una spilla d'oro.
“Credo sia perfetto.” Disse Rager. “Perfetto.”
Pagò allora la donna della bottega e poi con Elisabeth lasciarono quel negozio per tornare nella locanda dove alloggiava Oxuid.
Ma nell'attraversare le strade di Amoros non poterono evitare di accorgersi dell'entusiasmo generale.
Molti infatti parlavano di un carrozzone ormai prossimo ad arrivare nella cittadina, che riusciva a muoversi senza utilizzare cavalli o altri animali da tiro.

Altea 19-06-2014 17.57.02

Si sentiva quella atmosfera tra il teso e il fervore dello scontro..come in una battaglia..i due avversari si osservano e Scito faceva bella mostra di se, Ahmed era serio...il vero guerriero non ha bisogno di grandi mosse per vincere e nemmeno di troppe e vane parole.
I bambini ci avevano raggiunto e io li presi attorno a me e accarezzai loro la testa e osservavo fiera Ahmed....mostra cosa è Setareh.
Korshid a voce bassa pregava gli dei e recitava delle formule e altri curiosi si fecero avanti..ad un tratto una voce...mi voltai e vidi un uomo su cui spiccavano due occhi di ghiaccio, sorrisi alla sua affermazione e con soddisfazione guardai Scito..probabilmente qualcun altro la pensava pure come me.
Rimasi in silenzio presupponendo, forse, i due si conoscessero.

Guisgard 19-06-2014 18.19.51

“Voi...” disse Scito a quel misterioso individuo “... voi... come osate? Chi siete? Volete forse sfidarmi? Beh, non è provocandomi che vi farete onore.”
“Sfidarti?” Con disprezzo l'altro. “Mi credi così sciocco? Sfidare un miserabile come te? E in cambio di cosa poi? Della fama? Non c'è fama nello schiacciare un verme. Quanto alla spada che sfoggi come premio, non la considero certo un trofeo. I Capomadesi sono troppo bigotti ed ignoranti per contemplare la via della spada.”
“Allora sarà io a sfidare voi!” Urlò Scito. “C'è il mio onore in ballo!”
“Allora combatterai per niente.” Fissandolo il misterioso individuo. “Perchè tu non hai onore.”
“Dovete sfidare prima me.” Disse Ahmed a Scito. “Eravamo già d'accordo.”
“Sistemerò questa faccenda in un attimo” mormorò Scito “e poi sarò da voi per la nostra sfida.”
Strinse forte la spada e la puntò contro il misterioso provocatore.
“In guardia!” Esclamò Scito.
Il misterioso individuo allora aprì la sua tunica e mostrò le sue armi.
Una lunga spada avvolta in tele di seta ed un lungo bastone di legno, della stessa misura di una sciabola.
“Non penserai davvero che sporchi la mia spada per te, vero?” Impugnando il bastone di legno. “Questo basterà per te.”
Tutto questo sotto gli occhi di Altea.

Altea 19-06-2014 18.32.45

Osservai la scena, io e Korshid ci guardavamo stupite..."Ma che sta succedendo Korshid, pensavo quei due si conoscessero..sai come è..vecchi rancori tra cavalieri.." vidi Ahmed farsi avanti pure lui sbigottito e alzai le spalle "Ahmed, il nostro unico valente cavaliere, come si definisce lui sembra interessarsi del suo orgoglio, se ne ha uno..ferito" e lo dissi a voce alta in modo da farmi sentire pure da Scito.
Guardai l'uomo venuto dal nulla..aveva una spada e un bastone di legno eppure voleva combattere con il bastone e mi avvicinai incuriosita.."La bravura di un guerriero non si mostra solo con la spada, dovreste saperlo milord Scito" e osservai il cavaliere dagli occhi del gelo..mi chiedevo perchè tanto astio, leggevo nei suoi occhi freddezza...e se avesse vinto? Avrebbe avuto la spada che tanto volevo ma non replicai e mi limitai a dirgli.."Gli dei vi portino la vittoria cavaliere".
Mi misi in disparte per assistere al duello e vicino a me vi erano pure Korshid e Ahmed.

Guisgard 19-06-2014 18.46.10

“Gli dei non c'entrano.” Disse il misterioso spadaccino ad Altea. “E' una questione di abilità e di forza.”
Ma in quel momento, nonostante il suo avversario fosse apparentemente distratto, Scito alzò la spada al cielo e gridando si lanciò verso l'altro.
Questi però schivò rapido l'assalto di Scito e con agilità si ritrovò alle spalle del suo rivale.
Colpì allora violentemente la sua testa col bastone di legno che impugnava, facendo poi cadere pesantemente a terra Scito.
Tutti allora restarono stupiti dalla velocità con cui il misterioso spadaccino aveva battuto quel maestro di spada.
Ora Scito era riverso a terra in una pozza di sangue.
Tanto infatti ne usciva dalla sua testa ormai spaccata dal violento colpo subito.
“Non morirà...” pulendo il suo bastone quel misterioso spadaccino “... ma ha perduto completamente il senno a causa del colpo subito... così non potrà più insozzare la sacra via della spada...”
Raccolse poi la teca posta davanti all'ingresso della casa, aprendola e prendendo la spada alla suo interno.
“Ecco...” porgendo la spada ad Altea “... l'avete desiderata tanto ed ora è vostra...”

Altea 19-06-2014 18.58.59

Tutto avvenne così in fretta...un solo colpo di bastone e l' avversario era a terra, quando vidi il sangue feci cenno ai bambini di andarsene e di aspettare fuori.."Andate..poi vi narrerò tutto".
Mi avvicinai ad Ahmed leggermente sbiancata guardando Scito a terra ma il misterioso uomo rassicurò tutti era solo una ferita alla testa, rimasi colpita dalla freddezza con cui aveva colpito, dal fatto non prestava soccorso a Scito ma di più rimasi senza parole quando mi porse la spada e udendo le sue parole..le mie mani tremavano verso le sue che mi porgevano la spada..."Come sapevate desideravo questa spada? E cos'è la via della spada?" presi la spada tra le mie mani guardando negli occhi l'uomo.."Ditemi il vostro nome, chi devo ringraziare per questo?".

Clio 19-06-2014 18.59.40

Mostrai ai miei Luogotenenti più fidati il passaggio segreto.
Ormai il sole era sorto, lasciai Roland nel tempio e restai sola con Sartios.
Ascoltai attentamente le sue parole.
"Grazie dei consigli, milord.. Farò come dite.." Sorrisi "Abbiate cura della città e dei lupi..".
Congedai il nobile e, raggiunsi a malavoglia le stanze delle donne.
Dopo poco ero nelle mie stanze, dove le mie ancelle avevano preparato tutto per la partenza.
Avevo preparato tutto nei minimi dettagli.
Non potevo avere una spada al fianco, ma questo non voleva dire andare in giro disarmata.
Due pugnali erano fissati con delle cinghie di cuoio alle mie gambe, la sottogonna li copriva perfettamente, e li avevo testati perchè resistessero a tutto.
Le stecche del corpetto erano affilate, così come lo spillone nei miei capelli, e un estratto del più potente veleno di Lortena era nascosto nei miei gioielli.
La prudenza non è mai troppa.
Indossai un abito nero molto semplice, adatto per un viaggio, ma comunque elegante e raffinato.
Radunai le ancelle che mi avrebbero seguito nel viaggio, e andai al tempio da Roland.
Strappare a Froster il permesso di portare un sacerdote con noi non era stato facile, certo ma i sacerdoti bianchi fanno voto di castità come i preti cristiani, non potevano impugnare armi, nè usare magia.
Erano i custodi del tempio e della conoscenza.
Tra tutti i diversi orientamenti religiosi di Lorena, erano di certo i più innocui, e i più adatti a restare soli con una fanciulla.
Sorrisi al mio amico.
Com'eramo cambiati in poche ore.
Lui, nella lunga veste bianca, sormontata dal mantello argentato, il viso rasato e il cappello rituale, io nell'abito del lutto, di raffinata sete orientale, gioielli preziosi.
Tutto era pronto.
Prima di uscire nel cortile, dove Froster mi aspettava, chiusi gli occhi per un istante.
Quando li riaprii indossai la vera maschera che ero costretta a portare, non di cuoio ma di finti sorrisi.
"Eccomi mio signore.." Sorrisi a Froster "Sono pronta a partire...".
Saluta Lortena, perché non la vedrai più..

Guisgard 19-06-2014 19.42.20

“Ero tra la folla e ho potuto udire le vostre parole.” Disse lo spadaccino ad Altea. “Così so quanto desiderate questa spada. Il mio maestro mi ha insegnato che desiderare con tutto se stessi qualcosa è il solo modo per ottenerla. Questa spada dunque vi appartiene.” Lasciò così la spada nelle mani della principessa e nel farlo, per un istante, le sue mani le sfiorarono. “La via della spada è una delle tante strade che conducono alla perfezione. Alcuni le percorrono con la fede religiosa, altri attraverso l'amore per una donna. Altri ancora praticando una delle tante forme artistiche, come la poesia, la pittura o la musica. Gli spadaccini invece conoscono un solo modo per raggiungere la perfezione... attraverso la conoscenza dell'antica e sacra disciplina della spada...” la fissò per poi accennare quasi un sorriso, che però svanì in un attimo “... il mio nome è Musain...” mostrò un lieve inchino col capo e poi andò via.

Guisgard 19-06-2014 19.56.49

Nel veder arrivare Clio, Froster fu subito preso da un palese soddisfazione.
“Come sempre” disse baciandole la mano “ero ansioso di rivedervi, mia cara.” Gettando poi uno sguardo indefinito verso Roland nei panni del falso sacerdote bianco.
Clio era molto bella con quell'abito semplice, eppure elegante e raffinato.
Ed i suoi modi gentili, accomodanti, il candore dei gesti e la dolcezza nel portamento la rendevano una perfetta e meravigliosa dama di corte.
Certo uno sguardo attento e sensibile avrebbe potuto soffermarsi oltre l'incanto di quei suoi occhi azzurri e scorgere l'inquieta e dolorosa costrizione a cui la ragazza era obbligata.
Ma Frostier non arrivava a tanto.
E da ciò si comprende anche la sua gelosia verso quel sacerdote bianco destinato ad affiancare la sua futura sposa.
Il traditore infatti era uomo poco incline e concepire valori come quelli religiosi e la possibilità di dimorare nel cuore di un suo simile oltre le tentazioni e le debolezze umane.
Tuttavia, fece buon viso a cattivo gioco.
Salirono allora tutti nella carrozza, scortata da un nutrito contingente di soldati, per poi lasciare il castello e dirigersi verso i confini di Lortena.
Ma durante il tragitto si imbatterono in un manipolo di soldati che stavano davanti ad una piccola casa nel bosco.
“Cosa succede?” Chiese Froster ai suoi.
“Milord, pare che i nostri soldati abbiano trovato qualcosa in quella casa.”
La carrozza allora si fermò davanti alla piccola abitazione.
Qui il sergente che era con quei soldati spiegò al suo signore l'accaduto.
“Abbiamo prove che questi villani abbiano accolto Lupo Nero durante una delle sue fughe, milord.” Spiegò il tenente.
Infatti due contadini erano coperti di lividi e legati con i polsi dietro la schiena.
“Avanti, cani...” scendendo dalla carrozza Froster “... rivelateci che strada ha preso quel brigante e vi sarà risparmiata la vita. Pensateci bene, meglio finire i vostri giorni in prigione che penzolare con un cappio intorno al collo, no?”
“Avete sentito, no?” Colpendo i contadini il sergente. “Lord Froster, vostro signore, sarà misericordioso. Dunque parlate, bastardi!” Colpendoli ancora.
“Non è misericordia la mia...” mormorò Froster “... ma i contadini servono per lavorare la terra, per questo vi risparmierò la vita se sarete leali... non costringetemi però ad uccidervi, carogne.”

Altea 19-06-2014 20.13.46

Ascoltavo con attenzione le parole dello spadaccino e osservavo i suoi occhi....la via della spada da come la descriveva era qualcosa che ci portava ad esaudire i nostri desideri..per ognuno di noi era diversa.
Strinsi forte la spada...Musain..non ebbi il tempo di replicare che se ne andò e chiamai Ahmed..."Seguitelo...insieme alle guardie, voglio sapere chi sia e dove risiede..devo sdebitarmi con lui".
Mi avvicinai a Korshid mentre prendevamo i nostri cavalli per tornare a Palazzo, la via era tranquilla e con noi era rimasto una guardia.."Dimmi, tu sei saggia..perchè ha fatto tutto questo, eppure quello spadaccino aveva qualcosa di misterioso non pensi? A sentirlo parlare...e vederlo combattere, mi sembrava uno di quei samurai di cui ho letto molto".
Arrivammo a palazzo e Amina ci venne incontro assieme alla ancella appena arrivata per me, Fatima, sorrisi alla ragazza ed Amina vedendo la spada nelle mie mani mi guardò negli occhi con soddisfazione ma non parlai..."Ora..mentre aspettiamo Ahmed...voglio farmi un bagno rilassante, ma vorrei rimanere sola nella mia stanza per un attimo".
Mi sedetti, guardavo la spada attentamente e osservavo ogni minimo dettaglio...egli me la aveva donata, egli aveva combattuto per darmela e la avrei preservata come uno dei più preziosi tesori..ma cosa significava quella spada? La avvolsi in un prezioso tessuto e la riposi sopra un mobile intarsiato di ebano.
Mi immersi nella tinozza piena di petali di rosa e orchidee, poco dopo mi preparai per andare al piccolo tempio preparato da Korshid, indossai le vesti da principessa e uscii dalla stanza "Korshid, Fatima e Amina andiamo a pregare gli dei per quel cavaliere...anche se egli ha chiarito non crede in essi, e preghiamo per la libertà futura di Setareh".
Ci sedemmo vicino al Sacro Fuoco, lo scrigno era chiuso e ben protetto, ma ero impaziente Ahmed tornasse.

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Guisgard 19-06-2014 20.23.40

“Un antico poeta persiano” disse Korshid ad Altea “una volta scrisse che gli occhi di un uomo sono la porta del suo cuore.” Sorrise. “Ed è proprio così. Infatti solo attraverso di essi è possibile capire le intenzioni degli altri. Gli occhi però di quel misterioso spadaccino erano cupi ed enigmatici. Quasi inviolabili. Come se fosse geloso del proprio spirito.
Poi la principessa, con Fatima, Amida e Korshid, andò al tempio per pregare.
Fino a quando all'improvviso udirono dei cavalli.
Erano Ahmed e le guardie che ritornavano al palazzo.

Altea 19-06-2014 22.10.34

Pregavo e osservavo il Fuoco Sacro ardere nel braciere tra i profumi degli incensi e le essenze aromatiche e pensavo alle parole di Korshid...si, avevo guardato quegli occhi di ghiaccio, erano inviolabili ma io avevo visto..il suo volto, un vago sorriso spegnersi subito...quello spadaccino, forse, era costretto a celarsi..non potevo giudicare poichè io stessa mi ero costruita una prigione interiore dopo il tradimento del Principe promesso sposo e tutto ciò che ne seguii e ringraziavo solo la mia sete di vendetta non si faceva sentire...il Destino avrebbe dato la giusta sentenza e punizione.
Udimmo il rumore dei cavalli e guardai le tre donne..."Deve essere Ahmed, continuate nelle preghiere, io devo parlare con lui".
Uscii dal piccolo tempio, scesi le scale e vidi il mio fidato Consigliere..."Ahmed, dunque...cosa avete saputo riguardo quell' uomo?".

Clio 19-06-2014 23.56.45

Sentivo il lupo dentro di me digrignare i denti e ringhiare, feroce.
Lurido verme, pagherai per tutto il dolore che hai portato tra queste terre.
Calma Clio, non puoi fare niente.
Pensa, pensa.

Cosa farebbe una sciocca ragazza in questo momento?
Di sicuro non resterebbe indifferente a questo spettacolo, si sa che le fanciulle sono deboli di stomaco.
Ma non si infurierebbe nemmeno come farebbe il Lupo Nero.
Presi un profondo respiro, e seguii Froster fuori dalla carrozza.
Mi coprii la bocca con le mani, come se quello spettacolo fosse troppo crudo da sopportare.
"Mio signore.." mormorai, quasi tremante "E' così che trattate la povera gente di Lortena? Guardateli, sono solo contadini, non briganti.. se avessero saputo qualcosa ve l'avrebbero già detto.. guardate come sono ridotti..." lo guardai negli occhi, celando tutta la mia rabbia dietro uno sguardo ingenuo e supplicante, mi avvicinai, posando una mano sul suo braccio.
"Come possono amarvi, se li trattate in questo modo? Degli uomini disarmati e indifesi.." senza staccare gli occhi dai suoi "Lasciateli stare, e saranno i vostri più leali sudditi, loderanno la vostra magnanimità a chiunque incontreranno.." esitai "Ma fate loro altro male, e tutti vi crederanno un crudele tiranno, che se la prende con i più deboli.." mi avvicinai a lui ancora di più e sorrisi, sfiorandogli dolcemente il viso "Voi non siete così, io lo so..".
Sei solo un maledetto, sudicio, rozzo, volgare verme strisciante.
Sorrisi.
"Abbiamo un lungo viaggio che ci aspetta, mio signore.. vi prego.. è il vostro popolo ora.. siate clemente.." supplicai "Mostrate loro che siete un uomo giusto, che governerete rettamente la nostra valle.. mi rattrista vedere tutto questo sangue." annassai lo sguardo.
Considerando che non è il tuo, maledetto..

Guisgard 20-06-2014 01.07.55

Ahmed mostrò un inchino ad Altea.
“Altezza, abbiamo seguito quell'uomo” disse il fedele servitore alla sua principessa “senza perderlo di vista durante ogni suo spostamento. Egli ha vagato un po' per le strade, per poi ritirarsi in una piccola locanda che sull'insegna recava la scritta Da Omar. Abbiamo poi atteso che uscisse da quel luogo, ma invece non ha più lasciato quella locanda. Dunque immagino soggiorni là. Questo significa allora che non è di questa città. Forse è uno spadaccino errante, o magari un mercenario. Chi può dirlo. Una cosa è però certa... da come ha risolto la faccenda con quel maestro di spada e la condizione in cui lo ha lasciato mi sembra chiaro si tratta di un individuo che per vivere ricorre sicuramente alla sua abilità di spadaccino.”

Guisgard 20-06-2014 01.33.24

Il sergente di Froster continuava a colpire i due contadini che impossibilitati a difendersi, a causa delle mani legate dietro la schiena, potevano solo limitarsi a tenere la testa bassa e rannicchiarsi per attutire i colpi.
“Va bene...” disse il traditore al suo sergente “... basta così... credo sia inutile continuare con l'interrogatorio... magari davvero non sanno nulla di quei ribelli...” si voltò allora verso Clio e sorrise “... e poi questo genere di spettacoli non devono avvenire davanti alla mia futura sposa.” Accarezzò il volto della ragazza, per poi baciarle la mano. “Li lascerò andare solo per farvi un piacere, mia cara.” Rivolgendosi a Clio. “Perchè sapete bene che non amo rifiutarvi nulla. La loro unica fortuna è avervi come signora.”
“Avete sentito, cani?” Il sergente ai due contadini. “Oggi è il vostro giorno fortunato! Ma badate che se altri sospetti cadranno su di voi, circa i legami con i Lupi, tornerò io stesso qui per cavarvi gli occhi e strapparvi la lingua!”
“Su, riprendiamo il nostro viaggio.” Sorridendo Froster, per poi ordinare ad uno dei suoi uomini di aiutare Clio a risalire sulla carrozza.
All'interno vi era sempre Roland nei panni del falso sacerdote che aveva assistito disgustato all'interrogatorio dei due contadini.
“Appena ci saremo allontanati” a bassa voce Froster al suo sergente, in modo che nella carrozza non potessero sentire “porta questi due miserabili contadini nella piazza principale di Lortena, affinchè siano torturati a morte davanti a tutti. Servirà come monito per chiunque sarà accarezzato dalla tentazione di aiutare i Lupi.”
“Si, milord.” Ridendo il sergente. “Sarà fatto. E lascerò i loro corpi per almeno un giorno in bella mostra sulla piazza.”
Froster annuì e salì poi anch'egli sulla carrozza.
Un attimo dopo la vettura riprese il suo viaggio.
“Eh, milady...” Froster a Clio “... temo voi siate il mio punto debole...” sorrise “... quei due villani meritavano come minimo di trascorrere almeno un mese nelle nostre prigioni, ma quella vostra accorata richiesta non poteva lasciarmi insensibile.” Le baciò di nuovo la mano. “Non è cosa buona questa per un governante, vero?” Fissando poi il falso sacerdote bianco. “Questo dipendere così tanto dagli umori della donna amata intendo.”
“La misericordia” rispose questi “è la vera virtù di ogni capo politico, milord. Così diceva l'imperatore Marco Aurelio.”
“Ah, non voglio sentire queste noiose divagazioni storiche.” Seccato Froster. “I libri sono una cosa e la vita invece tutt'altra cosa. E non credo che la nostra lady Clio debba vedersi riempire la sua bella testolina con questo genere di discorsi.” Guardando di nuovo la ragazza. “Anzi, lei deve dedicarsi solo alle cose belle ed ai piaceri della vita...” accarezzandole il braccio nudo.

Clio 20-06-2014 13.42.20

Risalii in carrozza poco convinta.
Era stato così facile, possibile?
Presi posto e lanciai un'occhiata preoccupata a Roland.
Non mi fidavo di quel traditore.
Continuavo a rivedere nella mia mente le immagini di quei due contadini martoriati.
Potevano parlare, potevano dare a quegli uomini quello che volevano.
Inventare se necessario, implorare pietà.
Ma non l'avevano fatto.
Sapevo che, comunque, avrebbero pagato caro la loro lealtà.
Era gente come quella a darmi la forza di continuare a combattere, gente disposta a perdere tutto.
Mi chiesi se fossi davvero degna di quella commuovente lealtà.
Una cosa era certa, avrei fatto di tutto per esserlo.
D'altronde, quando avevo iniziato tutto quello sapevo che non sarebbe stato facile, che ci sarebbero state vittime innocenti.
Se tutto andava come doveva, allora la tirannia sarebbe durata ancora poco.
Froster tornò, e rischiò di farmi perdere le staffe.
Certo, ti piacerebbe che fossi ignorante quanto te, eh..
Fortunatamente ero abituata a nascondere bene i miei veri sentimenti, e sorrisi distrattamente.
Mi chiesi che genere di donne popolassero la sua terra d'origine, erano davvero così stupide, o semplicemente lo lasciavano credere?
"Avete ragione, mio signore.. La storia è terribilmente noiosa.." Sorrisi.
Se avessi incontrato una dama come quella che fingevo di essere, l'avrei detestata dal primo istante.
Il viaggio era lungo, e la compagnia pessima, considerando che Roland non poteva parlare liberamente, i sacerdoti bianchi sono degli asceti non si intromettono nelle faccende politiche, così appoggiai la testa alla parete della carrozza, voltata dal lato opposto a quello di Froster e chiusi gli occhi, lasciandomi cullare dal ritmatico incedere della carrozza.

elisabeth 20-06-2014 15.18.51

Era molto più leggero camminare in abiti femminili.......mi venne in mente la cotta di maglia e l'elmo cocente sotto il sole....mentre i miei capelli ora ondeggiavano liberi...sebbene chiusi in un gancio d'oro......l'oro....l'avrei regalato al primo povero che incontravo....per noi c' era solo povertà......oppure l'avrei restituito al Dottore......infondo i soldi erano i suoi.......camminavo affianco a Rager.....pensando a come sarebbe iniziato il mio lavoro.......ma il rumore pesante di un carrozzone.....ci fece fermare.......ci passò davanti facendo svolazzare il mio vestito......vidi il volto di una donna al suo interno....ma fu così veloce...che non avrei potuto imprimere i suoi tratti........." Se non fossimo stati attenti...ci avrebbero travolti........chi e' arrivato di così importante..........."...certo che di polvere ne aveva alzata.........." Se mi ha sporcato il vestito sarete costretto a comprarmene un'altro ".......Avevo scelto di tornare in quella città per tornare alle miei origini............quello era un mondo sconosciuto per me......speravo soltanto di non pentirmene mai.....

Guisgard 20-06-2014 15.56.34

Clio appoggiò il capo contro il finestrino della carrozza, lasciandosi cullare e forse rapire dal lento e ritmato incedere della carrozza.
Fu un viaggio tranquillo e la distanza che separava i confini di Lortena dalle terre Pontificie più a Sud non influenzò più di tanto il cammino.
La ragazza vide così mutare, poco a poco, quel paesaggio montuoso che lei conosceva ed amava così tanto in uno più collinare, dove la tarda Primavera e l'imminente Estate avevano ingentilito tingendolo di un verde variegato, fatto a tratti di chiazze scure ed intense, a macchiettate screziature più tenui, quasi accennate, che parevano mutarsi in un alone variegato, cedendo poi il passo al rosato, all'arancio ed al giallino dei teneri e miti pascoli di quelle campagne.
Si fermarono solo una volta, presso una locanda giusto il tempo per far riposare i cavalli e prendere qualcosa da mangiare e da bere, riprendendo poco dopo il loro cammino.
Nella locanda però Clio aveva potuto udire i discorsi di alcuni mercanti seduti attorno ad un tavolo, riguardanti le quattro città indipendenti, Imperion, Cartian, Nagos e Amlot, con il loro sempre più crescente ruolo nello scacchiere politico tra Capomazda, Sygma e lo stato della Chiesa.
Dopo circa un'ora la carrozza oltrepassò anche i confini meridionali Pontifici, giungendo finalmente nei territori Settentrionali di Capomazda.
Il paesaggio più verde ora vedeva monasteri e castelli fatti di muratura su colli e monti che avevano preso il posto delle costruzioni in tufo, con armenti dal manto bruno che pascolavano in campi ricoperti da erba rigogliosa che tradiva un clima più generoso, sebbene più umido.
Infine, da quelle lussureggianti distese, la carrozza arrivò nella piana racchiusa dai fiumi Calars e Volotronus, custodita, tutt'intorno, dagli alti monti.
E finalmente sulla strada apparve un cartello che indica a poche miglia la cittadina di Amoros.

Guisgard 20-06-2014 16.05.04

“Non temete...” disse Rager ad Elisabeth “... avrete altri vestiti oltre questo. Che comunque, mi pare, abbia già attirato un bel po' di attenzione su di voi.” Sorridendo.
Infatti molti camminando in strada si voltavano a fissare la donna in quel suo abito che sapeva mettere così ben in evidenza la sua bellezza.
Ma la curiosità per quello strano carrozzone di cui si vociferava l'arrivo era sempre più palpabile.
Poco dopo Rager ed Elisabeth rientrarono alla locanda.
E Oxuid fu piacevolmente colpito dalla scelta di quel vestito per la sua assistente.
“Il corpo di una donna” fece il dottore “è in tutto e per tutto simile ad un'opera d'arte e come tale deve essere messo in mostra. Non siete d'accordo anche voi, messere?” Chiese all'uomo che stava in piedi accanto a lui.
Un uomo armato di una lunga spada ed un robusto bastone di legno.
Un uomo dallo sguardo di ghiaccio e l'espressione impenetrabile.
“La bellezza ha molti modi per mostrarsi” rispose lo spadaccino “e sta poi a noi riconoscerla in essi.”
“Elisabeth è la mia nuova assistente.” Disse Oxuid. “Questi invece è messer Musain, spadaccino originario della città di Nagos ed ora al servizio della repubblica di Imperion.” Presentandolo ad Elisabeth.

Altea 20-06-2014 16.18.26

Ascoltai le parole di Ahmed sul misterioso spadaccino.."Questo è inequivocabile, Ahmed, e infatti sembrava nessuno conoscesse ad Amoros quella persona, Musain è il suo nome. Eppure voi dite potrebbe essere un mercenario o soldato di ventura? Mi sembra quasi segua una sua filosofia...o un giustiziere chissà" sorrisi "Se avesse voluto avrebbe barattato quella spada con una cospicua quantità di soldi ma è svanito nel nulla e senza pretendere nulla, sappiamo dove alloggia perchè lo abbiamo seguito".
Mi sedetti su un sofa e sorseggiai del the al bergamotto riflettendo e osservai Ahmed, egli conosceva quel mio sguardo.."Bene, non dovevate trovarmi alcune guardie anche tra i mercenari o soldati di ventura? Ritornate, ora stesso, alla locanda prima sia tardi, chiedete di lui e ditegli che la principessa di Setareh lo vorrebbe a suo servizio personale...quell'uomo sa il fatto suo..se fossimo a Setareh sarebbe un onore per un guerriero essere chiamato al servizio personale della principessa ma qui tutto cambia" dissi con rammarico.
Ahmed mi osservava pure lui pensieroso.."Potete narrargli del nostro regno e di cosa è successo e il motivo per cui siamo qui, così capirà cosa spinge la nostra richiesta onde evitare fraintendimenti inopportuni e voi capite cosa intendo..andate e spero di rivedervi con lui" e sorrisi andando nelle mie camere.
Mi sedetti e sfilai la spada, poi ebbi un dubbio...il fantomatico uomo pericoloso a cui si dava la caccia, era solo e nessuno sapeva quale fosse il suo aspetto ma ricordai ciò che mi narrarono i bambini quando chiesi loro di Imperion ovvero vi era stata una specie di guerra e si era rovesciata la monarchia...un pò come da noi e infatti il Principe Abrahm, il mio fasullo innamorato, ci stava dando la caccia e sicuramente avrebbe pagato bene chi avesse trovato noi e il Tesoro portato in salvo dalla nostra città santa. In questo caso eravamo noi i ribelli, le persone negative per il nuovo regno formatosi...chissà forse quell'individuo che cercavano era forse un ribelle?
Mi tolsi le vesti e mi coricai nel letto, ero proprio stanca, il viaggio era stato lungo, poi la storia della spada...avevo bisogno di riposare e mi addormentai aspettando il ritorno del mio Consigliere.

Guisgard 20-06-2014 16.38.35

Ahmed lasciò Altea con un inchino e si congedò da lei.
La principessa allora, stanca per il viaggio, si coricò, per poi addormentarsi.
Fu un sonno tranquillo il suo.
Amoros sembrava averla accolta con ospitalità, nonostante gli usi ed i costumi differenti da quelli orientali, lasciando nell'animo della principessa un senso di pace.
Ma poi, a causa di alcuni rumori che provenivano dalla stradina davanti al palazzo, Altea si svegliò di colpo.
Come se alcune persone parlassero e ridessero ad alta voce in strada.
In quel momento arrivò Amida per occuparsi della sua padrone.
Aveva con sé un unguento per il corpo ed un balsamo per lavare i capelli della sua padrona.
“Altezza...” disse con un inchino “... avete riposato bene?”

Altea 20-06-2014 16.50.24

Il sonno fu tranquillo e sereno..nonostante tutto mi trovavo bene in questo posto anche se la nostalgia per il mio regno era forte..forse non ci pensavo per non soffrire.
Mi svegliai leggermente e sentii fuori delle risa e voci abbastanza forti, mi stavo dirigendo alla finestra quando entrò Amina.."Amina, sempre cosi gentile..si ho dormito bene grazie per il vostro interesse."
Mi sedetti mentre ella si occupava di me ma quelle voci erano più forti.."Ma che succede fuori? Gentilmente, mandate Fatima a vedere di cosa si tratta...anzi no, visto abbiamo finito esco io..una boccata d'aria mi farà bene".
Uscii da palazzo e mi trovai in giardino e mi guardai attorno e chiamai una guardia..."Cosa sono queste voci e queste risate?".

Guisgard 20-06-2014 17.05.56

Amina si occupò di preparare Altea.
Dopo l'unguento le spazzolò i lunghi capelli, accomodandoli poi con spille d'argento intarsiate di giada ed ambra.
Rivestì poi la principessa con un prezioso abito di seta adatto alla vita di palazzo, con il quale Altea uscì fuori in giardino.
Da qui poteva vedere un gruppo di individui di giovane età che si dirigevano chiassosi verso il centro di Amoros.
Infatti il palazzo di Altea sorgeva poco fuori la zona più popolosa della cittadina.
“Forza...” disse uno di quelli al resto del gruppo “... sbrighiamoci ad andare in piazza, altrimenti ci perderemo l'arrivo del carrozzone!”
“Ma chi ci sarà al suo interno?” Chiese uno del gruppo.
“Chissà...” rispose un altro “... forse artisti girovaghi.”
“Io spero siano maghi!” Esclamò un altro ancora.
“Lo sapremo appena sarà arrivato!” Fece il primo che aveva parlato. “Sbrighiamoci!”

Altea 20-06-2014 17.20.39

Vidi dei ragazzi spensierati e allegri passare e non potei non udire le loro parole visto l'euforia e dispensai la guardia..."Sono quei ragazzi...nulla di grave...parlano di un carrozzone...la cosa mi incuriosisce".
Amina era dietro me e sorrise, ella sapeva come amavamo portare a corte i bardi, musici, poeti e ogni sorta di artista..a Setareh non solo si imparava a combattere ma pure ad amare l'arte, oltre quella divinatoria.
"Amina, voi a chiamare Korshid...il Consigliere è fuori, dille dobbiamo andare in centro ad Amoros, voglio vedere di cosa si tratta...sono irreparabile vero?" mi feci un attimo seria.."Padre, voi avete sempre voluto vedermi felice, sii sempre felice Altea anche quando il mondo sembra andarti storto, gli dei saranno con te e la tua positività porterà allegria e vittoria".
Amina mi osservava in silenzio, non era difficile per loro capire i miei turbamenti...le guardie ci portarono i cavalli e aspettai Korshid che mi raggiunse subito..."Korshid...e avevamo chiesto una residenza isolata, guardaci siamo quasi in centro alla vita di Amoros..e da quando siamo arrivati vi sono sempre novità..andiamo a vedere di che si tratta ma non facciamoci notare..anzi ci noteranno sicuramente perchè metteremo lo chador stavolta, e guarderemmo il tutto da lontano, non voglio mischiarmi alla folla".

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Guisgard 20-06-2014 17.47.40

Altea e Korshid, accompagnate da alcune delle guardie, lasciarono il palazzo e si avviarono verso il centro di Amoros.
E come ordinato dalla principessa, si fermarono in un angolo poco frequentato della piazza, in attesa di vedere cosa incuriosisse a tal punto la gente di quel luogo.
Infatti nella cittadina tutti sembravano attendere questo fantomatico carrozzone.
Qualcuno affermava anche di averlo intravisto mentre imboccava la direzione per Amoros e le descrizioni che ne facevano apparivano al limite dell'immaginazione.
“Chissè perchè” disse Korshid alla sua padrona “la gente di questo posto sembra così presa da quel... come lo chiamano? Ah, si... carrozzone... forse amano molto gli spettacoli di piazza... immagino sia per questo...”
“Ehi, gente!” Correndo un ragazzo al centro della piazza. “Sta arrivando! L'ho visto spuntare dalla campagna! Tra pochi minuti entrerà ad Amoros!”
E nella piazza aumentò ancor più l'entusiasmo.

Altea 20-06-2014 17.59.18

Sorrisi.."Già..carrozzone..parola strana..ma se la gente ne è entusiasta sarà qualcosa di interessante..è semplice Korshid, il popolo come da noi lavora sodo e ogni cosa possa essere un diversivo per loro è gioia..ed essi assaporano le cose semplici della vita...vi ho sempre detto il motivo per cui mi nascondevo tra la folla e nei bazar..proprio come ora".
Un ragazzo esclamò stava arrivando...infatti vidi avvicinarsi un strano aggeggio..vi era fumo..."Deve essere quello..facciamoci più avanti, la gente si sta riunendo e non vedo nulla, guardie...mettetevi davanti a me per ripararmi e avviciniamoci...e niente distrazioni..Hassan ti ho visto mentre ti perdevi sognante ad osservare quella bella ragazza bionda e chiara" e sorrisi alla guardia mentre ci facevamo avanti.."A parte gli scherzi, ho sentito delle voci strane..ricordatevi vi è un individuo pericoloso..si dice..in giro".

elisabeth 20-06-2014 20.08.36

Sorrisi a Rager....." Credetemi, il colore di questo vestito inganna gli occhi di uomini affamati.....di bellezza......ma e' solo un inganno "....Guardammo la gente che si avvicinava incuriosita a quel carrozzone e prendemmo la strada che andava alla locanda....entrammo, l'aria era più fresca.....e vidi il Dottore......i suoi occhi erano furbi......potevo specchiarmi .......specchio specchio delle mie brame chi e' la più bella del reame ?........." Siete troppo buono con me....Dottore.....la bravura di una sarta e' magia......" Accanto a lui c'era un uomo.......e a lui parlò della mia bellezza...Era un uomo alto ..la spada che aveva al fianco era degna di una persona dedita all'arte della guerra.....il suo bastone segnava la sua forza....ogni passo cadenzato ..potevo sentirlo....il bastone e' la spina dorsale dell'uomo retto......e' lo scettro che segue il suo cammino......i suoi occhi erano freddi...come le notti passate nel deserto....quando accampati attendevamo l'inizio della guerra..........già aveva ragione la bellezza...non e' solo data da un corpo armonioso.......l'anima dovrebbe essere lo specchio della bellezza divina........Tolsi il fermaglio di oro che raccoglieva i miei capelli e questi scesero neri...come la notte di un cielo senza stelle......" Questo fermaglio e' troppo prezioso per me , Dottore, avete già fatto abbastanza con il vestito...vi ringrazio.......Messer Musain, sono lieta di fare la vostra conoscenza......Sono Elisabeth......nata ad Amoros....ma non credo di aver nulla che mi leghi a questa città.....sino a qualche giorno fa...vivevo a Gerusalemme e anche se vi sembra difficile crederlo avevo il vostro stesso aspetto........e poi madonna fortuna ha fatto si .... che sulla mia strada incontrassi Maestro Oxuid.........e ha tirato fuori la donna che c'era sotto i panni di un uomo dall'animo oscuro......".......Guardavo l'uomo e pensavo alla mia spada....con la croce ancora sporca di sangue...accanto al mio mantello......era nella sacca che avevo lasciato...in quella stanza quando ero uscita...i miei occhi la cercarono e la trovai nell'angolo in cui l'avevo poggiata.........andai a prenderla la presi tra le braccia..."....Se devo fare qualcosa per voi sono a vostra disposizione Dottore.......".........Ero incuriosita da Musain....perchè era lì in quella stanza......conosceva quella gente ...gente che ancora non avevo definito.....ma era meglio che mi facessi i fatti miei....quello era lavoro..e non dovevo discutere..........avevo voglia di sciogliere i muscoli...se avessi avuto del tempo per andare in camera........mi sarei allenata con la spada....avendo cura di poggiare il prezioso vestito.........

grazia 20-06-2014 22.06.28

Cammina guardandosi intorno, si ferma curiosa ad ascoltare la folla tenendosi in disparte.
Un carrozzone che cammina senza cavalli? Che cosa curiosa, chissà se è vero, pensa tra se.
Continua ad ascoltare: saranno alchimisti più che attori.
E’ curiosa per natura e vorrebbe chiedere di più ma evita, sicuramente ci sarà una spiegazione
Aspetterà che il carrozzone arrivi e poi cercherà le spiegazioni.
Riprende il cammino guardandosi intorno e riflettendo sulla sua situazione.
Scappata dalla sua casa, cosa farà li? Sa leggere e scrivere, ama i libri, tutte cose che ad una donna Non sono permesse, a meno che non si rinchiuda in un convento e lei è terrorizzata solo all’idea.
Non ha molte risorse e deve trovare qualcosa da fare, ma cosa?
Non può neanche continuare il viaggio
Ma non si scoraggia è ottimista, quella città non è poi così male.

Clio 20-06-2014 23.43.14

Guardavo il paesaggio cambiare, in silenzio.
Non ero mai stata in territorio capomazdese, ma mio zio vi aveva passato molto tempo, e lodava sempre le bellezze di quella terra lontana.
Dopo molto tempo, avvistammo un cartello che ci indicava l'approssimarsi della città.
Sorrisi appena, eravamo quasi arrivati.
Non amavo viaggiare in carrozza, preferivo l'aria aperta, ma non avevo molte scelte.
Restai ad osservare la campagna, aspettando di vedere comparire la vivace cittadina da un momento all'altro.
Mi chiesi come sarebbe stato il nostro alloggio.
Ma ero certa che Froster avesse fatto le cose in grande, amava mostrare la sua ricchezza.
Tanto erano le ricchezze di Lortena, poteva spendere e spandere a più non posso.
Maledetto.
Dovevo cercare l'uomo che mi aveva consigliato Sartios, e predisporre ogni cosa.
Non vedevo l'ora di scendere da quella carrozza.
Non ero mai stata per così tanto tempo accanto a Froster, cominciava ad essere insopportabile.

Guisgard 21-06-2014 00.48.24

“Una donna guerriera...” disse Musain fissando Elisabeth “... cosa molto rara, quanto affascinante... combinare bellezza ed abilità è uno dei più straordinari spettacoli che la natura sa compiere...” si voltò a fissare poi Oxuid “... vi faccio i miei complimenti dunque... poter contare su una collaboratrice così è senza dubbio un gran vantaggio, dottore...”
“Si, lo credo anche io.” Annuendo Oxuid. “Ragazza mia, il vestito, la spilla e tutto ciò che vi darò non devono apparirvi come doni, o concessioni. Fanno parte del vostro lavoro. Anche indossando quell'abito voi state svolgendo il vostro compito presso di me.” Rivolgendosi poi ad Elisabeth.
Fece allora un cenno col capo a Musain e quello si avvicinò alla donna.
“Permettete, madama...” fissandola, per poi prendere la spilla dalla sua mano.
Raccolse i lunghi capelli di lei e li fissò con quella spilla.
“Non dubito che con la spada voi siate stata abile” sussurrò al suo orecchio Musain “ma anche la vostra bellezza è un'arma e come tale va usata con attenzione. Come quando vi sciogliete i capelli per poi agitarli...”
La fissò per un istante e poi si allontanò verso una delle finestre.
In quel momento qualcuno bussò alla porta della stanza.
Rager aprì e nella camera si presentò Ahmed.
“Salute a voi, signori.” Salutando i presenti.
“Chi siete voi?” Chiese Oxiud.
“Sono il servitore di una nobile dama giunta dall'Oriente.” Disse il servo di Altea. “La mia padrona ha bisogno di guardie del corpo e avendo ammirato il valore di messer Musain ella domanda la sua spada al suo servizio.” Con un inchino del capo.
“Dovete chiederlo a lui.” Fece Oxuid. “Messer Musain non è al mio servizio, ma agli ordini del governo di Imperion.”

Guisgard 21-06-2014 01.04.18

“Si, Altezza” disse Hassan ad Altea “ma non credo possa nascondersi in questo tanto atteso carrozzone. Un individuo in fuga non va certo a mettersi al centro dell'attenzione.”
Ad un tratto un pennacchio di fumo si alzò oltre le casupole del centro cittadino e la gente in strada cominciò ad applaudire.
L'attesa sembrava finalmente terminata.
Un attimo dopo nella piazza comparve quell'attesissimo carrozzone.
Si trattava di un grosso carro, con otto ruote di legno e diverse finestre tutt'intorno.
Aveva forma rettangolare e si muoveva senza essere trainato da nessun animale.
Emetteva strani suoni e da un piccolo comignolo posto sul tetto lasciava uscire del fumo.
Sulla parte posteriore, ben in mostra, vi era dipinta una grande carta da gioco raffigurante il Re di Cuori.
http://www.cirulla.net/listing/Immag...piemontese.png

Guisgard 21-06-2014 01.44.08

La carrozza imboccò la strada indicata dal cartello e dopo un po' cominciò a mostrarsi la cittadina di Amoros.
La vettura la raggiunse dopo poco meno di un'ora, nel bel mezzo di un'allegra confusione che animava le sue strade.
“Chissà cosa festeggiano...” disse Froster guardando dalla finestra della carrozza “... magari qualche festa di paese, forse legata al Santo Patrono... da queste parti sono tutti molto religiosi...” si voltò a fissare Clio “... beh, vuol dire che sarete fortunata, mia cara... se vi seccherà ascoltare i miei discorsi politici con messer Oxiud, cosa per la quale non potrei certo biasimarvi, potrete sempre assistere a questa curiosa festa.” Ridendo appena.
Raggiunsero il centro di Amoros e subito Froster incaricò uno dei suoi soldati di cercare notizie su Oxiud.
Intanto la gente in strada continuava ad accorrere entusiasta.
E pochi istanti dopo, avvolto da una nuvola di fumo, apparve nella piazza un curioso carrozzone.
Procedeva lenta, emettendo suoni e fischi.
E dietro di esso una gran folla di curiosi.
“Che diamine è quello?” Meravigliato Froster. “Chissà che diavoleria sarà!” Sorridendo, per poi guardare Clio. “Sembra che siamo arrivati in un giorno assai festoso!”
Ma proprio in quel momento tornò il soldato con notizie si Oxiud.
“Allora?” Chiese Froster.
“Milord, messer Oxiud alloggia in una locanda non lontano da qui.”
“Bene.” Annuendo Froster. “Andiamoci subito.”

Guisgard 21-06-2014 01.58.56

Grazia era nel bel mezzo della cittadina e tutti fremevano nell'attesa di vedere questo fantomatico carrozzone.
Ad un certo punto un pennacchio si alzò oltre le case e tutti cominciarono a gridare divertiti.
L'attesa era finita, il carrozzone stava arrivando nella piazza centrale di Amoros.
Le botteghe erano aperte per sfruttare la folla che si era riversata nelle strade e molti si mischiavano a quella confusione per i propri affari.
Come l'anziana zingara che, vedendo Grazia da sola tra la gente, si avvicinò alla ragazza, prendendola per mano.
Portò allora la giovane presso una mensola sotto una bassa finestra e tirò fuori dalla borsa un mazzo di vecchie carte.
“Cosa ci fa” disse mischiando le carte “una ragazza giovane e bella tutta sola in mezzo a tanta gente?” Sorridendo. “Ma siccome mi sei simpatica, oggi ti farò un bel regalo. Si, un regalo, insomma... diciamo che ti farò un prezzo di favore per leggere il tuo futuro nelle mie carte... infatti per un solo Taddeo prevederò il tuo futuro...” aprì il mazzo di carte e ne estrasse tre, per poi interpretare quel responso.
“La prima carta uscita” mostrandola a Grazia “è La Giustizia... essa simboleggia la protezione che puoi vantare, poiché tu sei una ragazza giusta... questa carta sta ad indicare un alto grado di conoscenza... sii sempre retta e non ti sarà negato l'Aiuto dall'Alto...” prese la seconda carta uscita “... La Luna... essa rappresenta un lungo viaggio, che hai iniziato o che stai per cominciare... un lungo viaggio non immune da pericoli che dovrai affrontare...” mostrò alla ragazza la terza ed ultima carta “... La Papessa... essa raffigura la conoscenza... una conoscenza però segreta, racchiusa nell'eterna dualità tra il mondo materiale e quello spirituale... i luoghi ossia che esplorerai con il tuo viaggio...”
Richiuse il mazzo e mise a posto le carte.
“I Tarocchi hanno parlato, ragazza mia...” mormorò la zingara “... in quelle tre carte c'è il tuo futuro immediato...”
http://1.bp.blogspot.com/-5VNh4ssL0N...ontisforza.jpg

Altea 21-06-2014 14.40.00

Alzai gli occhi al Cielo. ."Hassan ovvio non sarà sul carrozzone, intendevo con tanta folla potrebbe nascondersi tra loro" e guardai la guardia in modo torvo.
Arrivo' il carrozzone. .ciò che mi stupiva era non era trainato da animali.."Korshid ma che diavoleria è mai questa..e guarda un re di cuori..sono carte di queste parti..ma che centra l'Amore? "..la cosa si faceva più strana e curiosa.
Korshid si guardava attorno nervosa e mi chiese se avessi con me il pugnale benedetto dagli dei e prezioso e mi feci seria..."Si, lo sai mi è stato detto di tenerlo..tutto il resto è nello scrigno ma questo deve essere preservato..a costo della vita e io rischio la mia vita e so che solo io posso tenerlo e posso darlo a chi ne è degno, come Ahmed, o te...o chi è fedele a me...certe volte ho paura Abrham e i suoi uomini mi trovino e mi uccidano per averlo e avere tutto il tesoro..ecco perchè cerco una persona fidata mi protegga..ovvio vi è Ahmed...ma qui potrebbero esserci delle spie potrebbero essere corrotti..ma non voglio rinchiudermi a palazzo".
Scacciai quei pensieri cupi e il mio sguardo tornò al carrozzone.

grazia 21-06-2014 15.46.28

Arriva il carrozzone e lei si ferma a guardarlo le gira intorno, Che strano! Davvero non ci sono cavalli a portarlo. Si sente afferrare la mano e sorride alla zingara che la porta per un po’ lontana da quella confusione.
Ascolta il responso, sorride e non sa se crederci, certo è vero ha iniziato un lungo viaggio, sicuramente pieno di pericoli e incognite. ma il resto?
Lei giusta, se pensa allo scompiglio che ha causato scappando ad un ricco matrimonio.
Avrà fatto bene? Però finora è stata protetta dall’alto.
I luoghi che visiterà? Vorrebbe saperne di più.
Cerca il Taddeo per pagare la zingara e magari chiedere qualcosa in più, ma quando rialza la testa non vede più nessuno davanti a lei e anche la moneta è scomparsa.
Non può essere stato un sogno, era qui pensa.
Si avvia verso la piazza e si unisce alla folla per osservare il carrozzone.
Più tardi penserà al suo futuro.

elisabeth 21-06-2014 20.42.52

Non sapevo cosa potesse avere di pericoloso la bellezza di una donna...pensando al fatto che per trenta anni ero stata una donna nascosta al mondo degli uomini...poichè uomo io stessa........ma quando Oxuid diede il fermaglio a Musain.....i miei occhi percepirono ogni movimento......usava il fermaglio come avrebbe usato la sua spada ...accarezzandone la lama...per poi raccogliere i miei capelli con lenta devozione.....raccogliendone i riccioli ribelli e legarli tra di loro come fosse la trama di un meraviglioso tessuto......mentre le sue braccia erano tese dietro la mia nuca...intente a quell'opera ...le sue labbra si mossero sul mio volto......potevo sentire l'odore di liquore e il profumo acre del cuoio ..... le mie emozioni erano una rivoluzione di momenti incoscienti....erano battiti di cuore incomprensibili........feci un passo indietro di scatto....." Purtroppo credo che vi stiate sbagliando...... chi mi ha conosciuta e' all'inferno per poter cantare le mie lodi.....anzi.....se foste così gentile....ho la necessità di allenarmi....il corpo non può essere lasciato ad oziare.......sempre che non abbiate di meglio da fare........".........tra me e lui fu solo un lieve sussurro....nulla che alcuno potesse udire...quando dalla porta...entrò un uomo e a quanto pareva...una Principessa.......aveva bisogno di lui a corte........risi......alle parole di Oxuid......a quanto pareva Musain non era a servizio di nessuno....era un uomo libero ed ero sicura.. .sarebbe andato dalla principessa che ne aveva richiesto la presenza...bene.. avrei cercato un altro modo per allenarmi..........da sola...in silenzio.......la mia spada avrebbe reso meglio il sibilo della lama che tagliava...il correre dei miei pensieri

Clio 22-06-2014 23.59.54

Sorrisi a Froster.
Credi davvero di potermi tenere a bada così?
"Oh, mio signore, non temete.. Sarò al vostro fianco, dopotutto una moglie deve essere la prima alleata del proprio marito.. Sarà un vero piacere per me incontrare quell'uomo.." Tornando a guardare l'atmosfera festosa che si intravedeva dalla finestra della carrozza "Potrò girare per le strade in festa più tardi.. Una volta che ci saremo sistemati nel nostro alloggio come si conviene, le mie ancelle penseranno ai bagagli.." Sorrisi "Oh, che strano carrozzone.. dev'esserci proprio una grande festa...".
Dopo un po' giunse il sergente di Froster con le informazioni su quell'Oxiud.
Gli porsi la mano, con un sorriso "Vogliamo andare?".

Guisgard 23-06-2014 01.09.44

Capitolo II: Il Re di Cuori


“Poi giunse la casa su ruote, guidata dal lungo e magro Rodomonte, che si era impiastrato la faccia di rosso e, per accrescere il terribile effetto, aveva aggiunto un paio di baffi formidabili.”

(Rafael Sabatini, Scaramouche)


L'ingresso di quel carrozzone nella cittadina di Amoros, se non esattamente trionfale, fu perlomeno decisamente sorprendente e cacofonico da lasciare a bocca aperta tutti i suoi cittadini corsi a vederlo.
Il grottesco e sotto certi aspetti mirabolante veicolo aveva infatti un aspetto a dir poco straordinario per gli animi semplici e un po' ingenui a cui era destinato ad apparire.
Era grosso modo simile ad un grande vagone, di forma rettangolare e dalle dimensioni davvero fuori dall'ordinario.
Misurava appunto tredici metri di lunghezza, almeno otto di larghezza e cinque di altezza.
Costruito perlopiù con solido legno di quercia e rafforzato da giunture di ferro battuto, quel bizzarro veicolo si muoveva davvero senza essere trainato da alcun animale.
E guardandolo dava l'idea di un mezzo molto pesante.
Infatti qualcosa al suo interno sembrava fornirgli l'energia per muoversi, tradito il tutto dal denso fumo che usciva attraverso un comignolo posto sul tetto.
Per facilitare la comprensione di chi legge si potrebbe paragonare questo strambo ed eccentrico mezzo di locomozione ad una sorta di nave terrestre, distinguendo così la prua dalla poppa, una specie di ponte costituito dal tetto e dalle fiancate, dalle quali si potevano riconoscere alcune porte che consentivano l'accesso e l'uscita a chi lo utilizzava.
Ebbene davanti, su quella che abbiamo indicato come prua, si ergeva una sorta di statua lignea, raffigurante una donna che soffiava e che con ogni probabilità rappresentava l'allegoria del vento.
A poppa invece, diciamo così, vi era una porta che dava l'idea di aprirsi dal basso verso l'alto, facendo calare in giù un ponteggio.
L'aspetto poi era degno di un carro da circo o di uno di quelli utilizzati dagli artisti girovaghi, con colori vivi che andavano dall'arancio aggressivo, passando poi ad un verde fosforescente, fino ad un viola che oggi definiremmo psichedelico.
Ed oltre al clangore ed al cigolio, quella incredibile macchina, chiamiamola così, lasciava tutt'intorno a sé una vera e propria musica da parata che pareva ripetersi senza sosta.
Arrivò fino al centro della piazza, proprio davanti alla chiesa dell'Arcangelo Michele, arrestandosi poi di colpo e lasciando partire un lungo fischio simile ad un sibilo, seguito subito dopo da un roboante scoppio che liberò in aria una densa nuvola di fumo.
Cosa quest'ultima che spaventò, almeno in inizialmente, non poco la folla tutt'intorno.
La porta a poppa poi si aprì di colpo ed un attimo dopo alcuni figuri saltarono fuori.
“Signori e signore di Amoros...” disse un uomo non giovanissimo, ma dal tono di voce deciso “... salute a voi! Oggi avrete la fortuna ed il privilegio di poter ospitare nientepopodimeno che Il Re di Cuori nella vostra cittadina!” Sorrise, guardandosi poi intorno. “Tu sai, piccolo, cos'è il Re di Cuori?” Fissando un bambino tra la folla che lo guardava rapito.
Il piccolo scosse il capo.
“Ma come!” Esclamò l'uomo. “Ma si tratta della più grande e famosa compagnia errante di eroi a noleggio!” Indicando il carrozzone dal quale era sbucato e gli altri suoi compagni di viaggio. “Amoros! Da oggi i tuoi problemi, qualsiasi essi siano, sono già risolti!” Si voltò verso i suoi, facendo loro un cenno col capo.
E alcuni di quelli cominciarono a suonare nella piazza, mentre altri distribuivano bigliettini alla gente corsa a vedere quell'incredibile e bizzarro carrozzone con i suoi stravaganti personaggi.
E sui bigliettini era possibile leggere le seguenti parole:

“Qualsiasi sia il guaio in cui vi siete cacciati ed il problema che vi affligge, da oggi potrete contare sull'aiuto della più celebra ed abile compagnia di eroi a noleggio. Il Re di Cuori è giunto nella vostra città e risolverà tutto ciò che vi angustia. Il nostro motto è... il pericolo non ci spaventa, il conto non vi spaventa!”

E nella piazza gremita, tra quella viva curiosità, l'incredula ammirazione e la confusione generale, qualcun altro aveva assistito a quello sproporzionato spettacolo tra il fantastico ed il farsesco.
Come Altea, poco lontana dalla confusione con il suo seguito, che assisteva a quell'inaspettato spettacolo.
Ma anche, più vicina al centro della piazza, Grazia col suo gattino Milord, incuriosita dall'arrivo di quello strano carrozzone.
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