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:laughing_lol1: I versi, Ser Hastatus, non si possono spiegare, occorre decifrarli seguendo le coordinate del vostro cuore. Se le mie parole vi dicono qualcosa, non saranno poi tanto oscure...altrimenti, ahimè, non ho toccato le corde giuste!!
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I vostri versi, mia signora, li avevo già letti questa mattina, ma per la fretta non ho lasciato un commento.
Le poesie così brevi raramente hanno gran presa: penso agli Haiku o alle poesie di Kiarostami o ad alcune di quelle ermetiche (stile Quasimodo). La vostra galleggia tra l'ermetismo e la multisensorialità degli haiku. Va riletta più volte per immergersi nelle contrastanti emozioni evocate da quei ricordi (piacevoli e non) che attraversano "a stormi" la mente e senza una linearità temporale (quella diacronia tipica dei pensieri che saltano da un punto all'altro della storia, seguendo suggerimenti impliciti negli stessi). Qui, alla fine, non c'è tristezza, ma solo un po' di malinconia, nel vedere sciamare quegli aquiloni/ricordi. Molto brava, milady! Mi inchino. |
Emrys, mio buon bardo, perdonatemi ma non condivido ciò che avete detto (voi siete un animo poetico, io un semplice cavaliere e so che mi concederete questa opinione contraria alla vostra ;)).
Io credo che un pensiero a volte sa essere più forte ed indomito di un intero discorso. Per suscitare emozioni e sensazioni basta un istante, un attimo anche infinitesimale. Ed allora ecco un'immagine, un'eco che prendono forma. Questi brevi versi di lady Argante non sono poi così diversi da quelli che in passato la nostra dama ci ha regaloto. Frammenti e sospiri di un qualcosa, che sia concreto e tangibile, o leggero ed etereo. Nel leggerli ho avuto l'impressione, non so perchè, di vedere una figura femminile assorta in qualche pensiero in un luminoso pomeriggio di inizio Primavera. Un pomeriggio non diverso da quello che sta volgendo ora al termine. Una figura che guarda fuori da una finestra, o da un balcone. Forse guarda il cielo, forse il mare, o magari la campagna. Una figura che attende o ha ricevuto una notizia. E se fosse un'attesa, ecco allora che quegli sciami di cui parlano i versi si materializzano ed attraversano i pensieri. Non so perchè ho visto tutto ciò. Forse perchè ho immaginato di vedere, attraverso i suoi versi, la nostra dama Argante assorta in chissà quali pensieri. E ho cercato di seguire quei pensieri, con la speranza, forse, di intravederla. Questo è ciò che questi versi mi hanno mostrato :smile: |
Era un mattino di queste belle giornate di primavera, quasi al risveglio dei miei sensi...e attraverso uno spiraglio di cielo, incastonato come un diamante al centro della mia finestra osservavo la capienza azzurra del giorno, tutto chiuso nell'abbraccio delle montagne, eppure, per il mio pensiero, così aperto; ho filtrato per un solo istante la vastità di tanti ricordi e ne ho avuto un brivido di malinconia. Quanto è grande la potenza dei ricordi che credevi andati via, grande come il fascino di un volo d'aquilone agli occhi di un cuore bambino:smile_wub: Entrambi, cari Emrys e Ser Guisgard avete colto la semantica di un breve fraseggio d'anima:smile_clap:
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Ho provato un'immensa gioia nel leggere i vostri versi, amica mia...
Intanto perchè ci avete regalato ancora una volta un frammento del vostro bellissimo cuore... e poi per l'intensa emozione che ci avete regalato... Un migrante sciame di aquiloni che investe l'anima... come l'istante in cui la gioia ci attraversa la strada all'improvviso... come un sorriso che ci viene regalato gratuitamente... come l'anima che vorrebbe esplode e tendersi verso il mondo e nello stesso tempo tuffarsi in se stessa... :smile_wub: |
Si mia cara amica Morrigan, è un guizzo furtivo d'infinito, in cui attraverso l'effimero si dischiude l'indicibile;)Anche la gioia è così, ci attraversa in risonanza, carica di tutte le gioie che abbiamo trovato per via
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Citazione:
Il plauso, comunque, è solo per voi. :smile_clap: Siete stata molto brava. Io, invece, temo di non aver manifestato bene quanto adori le poesie brevi, soprattutto gli haiku. Intendevo dire che saperli scrivere non è affatto facile. In poco parole (17 sillabe) molteplici sensazioni; oppure nelle 26/27 sillabe della vostra composizione. Citazione:
Mi inchino alle signorie vostre. |
Grazie Emrys di aver letto la mia poesia, sono molto contenta che vi sia piaciuta, ma qualunque fosse stato il vostro giudizio, ne avrei fatto comunque tesoro!!!Siete pur sempre il bardo di questa grandiosa corte:smile_lol:
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Citazione:
Mi inchino, mia signora, e vi auguro una buona giornata! |
Citazione:
Attenderò i prossimi versi. :D |
Euridice agli Inferi
Euridice agli Inferi Lascia che io senta la tua mancanza, che ti percorra, come volo di rondine a pettinare il vento … Lascia che mi ripeta nella salmodiante litania della sera, luna calante o semovente sagoma d’ombra a prolungare la longitudine della mia carne, accartocciata, come farfalla pesta nella sassaiola del ricordo. Che il mio sia un vuoto di corteccia riarso appena dal riverbero di un vetro rotto, e logoro sia il giaciglio delle attese, il crepitio dell’acqua piovana nel pozzo dei versi perduti. Lasciami! Che pur viene la notte e sopraggiunge alfin il tedio di una ferita … Lascia che io senta la tua mancanza altrove o qui se ti pare, nel mio tempio sconsacrato ad invocar l’urgenza del tuo nume salvatore. |
i miei complimenti Argante, un bellissimo poema, mi ricorda un pò E.A.Poe o Baudelaire, ama forse i poeti delle tenebre? Io ne ho una predilizione
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Tutto ciò che è poesia ha la mia attenzione!Adoro Keats e lo trovo di una delicatezza estrema; è uno spirito affine, molto classicheggiante.
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milady Argante, qualsiasi poeta sia il vostro vate, posso dirvi che la vostra poesia mi ha trasmesso particolari emozioni.
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Vi ringrazio, lady Altea, il vostro animo gentile gode della mia amicizia:smile_lol:
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ve ne sono grata milady :smile_lol:
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“Io sono Orfeo e conosco gli inferi…
Conosco il silenzio della loro solitudine e l’eco che domina un vuoto che sembra non volersi colmare mai… Conosco la mano fredda che cerca Euridice nel buio di un cammino senza tempo, dove le uniche compagne sono effimere ombre che giungono da un passato lontano, che veste la sua cupa illusione col manto di una muta consolazione… Conosco il monito di Ade e la pietà di Ermes… Conosco la voce di Euridice che mi chiama… Conosco il cammino perché lo percorro ogni notte in sogno…” Lady Argante, che bellissimo componimento. Raramente ho letto parole tanto cariche di dense emozioni, capaci di dar forma ad immagini celate chissà dove nell’animo. La forza di questo vostro scritto, credetemi, potrebbe davvero barattare le felicità che Ade tanto gelosamente tiene prigioniera nel suo regno. Grazie per donarci così i vostri pensieri, milady. |
Grazie, ser Guisgard, ho scritto molto in tutto questo tempo lontano da Camelot...e mi fa sempre piacere sentire le vostre parole gentili, sanno essere dolci come l'aurora alle prime luci del mattino.
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L’aurora, col suo arrivo, porta via i sogni della notte, voi invece arrivando a Camelot ne portate di nuovi, racchiusi nei vostri bellissimi versi.
Spero che un po’ di ciò che avete scritto lontano da questo reame possa, un giorno, per mano vostra esserci narrato, milady :smile: |
Sarà lui che sentirà la "vostra", milady...... e non per le vostre splendide parole... perchè.. al coltempo ...potevate anche esser meno abile... ma per la vostra voce......... gli mancherà... sì... gli mancherà!
Sir Morris |
Ser Morris vi prego perdonatemi, ma no ho ben inteso le vostre parole; cosa volete dire? Chiedo venia;):neutral_doh:
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Ho fatto in modo che fossero delle vostre parole dirette ad un uomo o a un dio... magari Plutone o lo stesso Orfeo!
Sir Morris |
Signora Argante,di voi ho letto che il vostro volto è trasparente e palese,che è più facile riconoscervi nelle sembianze che penetrarvi nel cuore,che siete un libro aperto e ricco di sorprese per chi vi si accosta,ed io nutro profondo rispetto per tutto ciò che siete e vi mostrate,ma sento che voi non siete Euridice,sebbene narriate di ella come la conosceste intimamente.
Sento,invece,che vi appartiene la celestiale effige di Beatrice,musa e ricompensa,vita e paradiso insieme di un uomo che sa coglierla. Raramente credo di aver sentito dei versi intimamente miei come questi vostri,milady,(a dire il vero mi accade con un poeta solo,e con due dei suoi scritti in particolare,che mai hanno tradito il mio intimo pensiero e,altrove,ne ho fatto menzione). Il cammino di Euridice.. Il gelo che avvolge quando le tenebre della notte mostrano gli antri degli Inferi. E lasciarsi attraversare senza sentire la carne tremula di emozioni. E soffocare la voce che si perde nel buio immenso e nel vuoto sconfinato,esaurendosi nell'ultima nota come un gemito di creatura morente partorita da un ventre di donna spenta,inerme,vuota di pene e di dolore,e con lo sguardo riverso. Euridice!Euridice! L'ho invidiata,sapete? Me,perdutamente dannata,ho maledetto mentre mi ritraevo sui miei stessi passi verso quegli Inferi gelidi che mi trattenevano con la morsa delle sue anime in perdizione.E sui miei piedi irrigiditi non ho ceduto alla tentazione di scappare verso la luce. "Lasciami!"Mentre la dea non recideva il capello che ancora l'anima al corpo.Ma l'urlo si smorza.Poichè il Sole sorge e la Notte vi cede. Non avrei saputo metterle in versi le mie sensazioni,da voi traggo,se me lo permettete,le parole che il mio cuore ha strillato e che tutti hanno udito meno che Orfeo. Che il mio sia un vuoto di corteccia riarso appena dal riverbero di un vetro rotto, e logoro sia il giaciglio delle attese ... Lasciami! Che pur viene la notte e sopraggiunge alfin il tedio di una ferita … |
Caro ser Morris ho immaginato le parole di Euridice, quelle di una donna cui il destino ha sottratto tutto, l'amore, la vita...Ella si rivolge ad Orfeo, all'uomo che ha disceso persino gli Inferi per ritrovarla e condurla via con sè. Qualcuno una volta mi ha detto che per andare avanti occorre avere la forza di non guardare indietro, di non rincorrere i propri fantasmi, occorre disfarsi delle proprie ombre. Ma si può, mi chiedo?
Milady Chantal, quanto a voi e alle vostre bellissime parole che dire? Sono felice: esprimere una mancanza, un sogno, un' attesa in versi non è facile, soprattutto per chi come me, si diletta a scrivere:p Per me la poesia è un microcosmo, un paradiso in terra ove poter abbandonare le pene, le nostalgie, la malinconia e i malumori ed uscirne tersa, come acqua di fonte! Credo, mia cara, che gli Inferi di Euridice siano le gabbie in cui ci lasciamo morire per paura di vivere la bellezza delle cose, i condizionamenti della vita in cui inciampiamo, i ricordi con cui ci confrontiamo e le attese troppo lunghe che ci rassegnano... |
Citazione:
Le gabbie in cui ci si lascia morire spesso effondono calore,quel calore che l'attesa va ricercando nella speranza.E solo il cuore sa,ahimè,che l'attesa,per quanto lunga,estenuante,mortificante,non ci rassegani. No,non ci rassegna. Non rassegna attesa alcuna se si è riconosciuto un'eco perduto che non si smorza nelle valli della dimenticanza. Euridice,dite,cede alla malinconia,alle pene,alla nostalgia. Euridice piange e vive la disperazione,ed affonda l'ultimo raggio di luce nel desiderio di chi troppo ha bramato di ricondurla con sè,nella vita che reclama i sogni degli amanti. Io non so quanto di Euridice si possa conservare nelle memorie di un amore mai assaporato fino in fondo e tradito da chi fa scempio del tuo cuore,del tuo essere e delle tue carni,rinnegando promesse eterne fatte con troppa leggerezza,senza misurarsi con l'immensità delle profondità che quelle promesse andavano accogliendo. Poichè quelle promesse si vanno perdendo nell'infinito di chi attende di colmare di amore il proprio destino. Si vanno perdendo come minuscoli granelli di sabbia nel vasto universo che le accoglie. E la felicità va perduta per mano di chi si beffa di Amore e della sua sposa. Grazie dell'avermi aperto il cuore,e gli occhi. Gli occhi che,in questo momento,vi leggono attraverso immagini sfocate dal pianto che scioglie il ricordo di quelle promesse e ne fa dolore.Il dolore che ama il cuore e fa di me una creatura perduta negli Inferi. |
Mi sono soffermata a leggere la bellissima poesia Lady Argante, siete brava nell'esprime cio' che la vita ci nega....l'Amore e' uno di quei sentimenti che riesce a devastarci, spesso viviamo per assaporare cio' che il nostro passato non accorgendoci che perdiamo il presente vivendo il futuro, Lady Chantal , le promesse di chi gioca con i nostri sentimenti, sono tanto meschini quanto la nostra voglia di farci cullare da quelle terribili bugie....siamo noi che e solo noi che diamo il permesso a farci del male.....ma nulla puo' farci tornare negli inferi perche' non apparteniamo ad essi.....apparteniamo a quell'immenso sentimento che ci fa amare a prescindere......e' questo che ci fa emergere......Euridice cede, non lo so...ma nella sua disperazione segue il filo di luce e tende la sua mano all'uomo amato........nessuno puo' permettersi di far scempio delnostro Amore.....perche' non sa' cosa vuol dire Amore.....
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