Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La leggenda della Pieve di Monsperone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2537)

Clio 07-04-2018 23.34.54

La leggenda della Pieve di Monsperone
 
“Hai fatto bene, e ora vai...” con un gesto secco della mano.
Se c’era una cosa che amavo particolarmente era starmene sola e godermi la mia compagnia, certo non che se ci fosse stato il bel giardiniere ad aiutarmi con qui bagno non mi sarebbe affatto dispiaciuto. Era così carino quel ragazzo, probabilmente andava allevato bene ma io avevo tempo e spesso mi annoiavo.
Io odio annoiarmi.
Dopo il mio eccitante pomeriggio, però, avevo voglia di godermi la mia solitudine, guatarmi il ricordo di quei tre fantastici briganti che ahimè non avrò più modo di usare. Ma il ricordo mi sarebbe rimasto per un bel po’, almeno finché non trovavo di meglio, quello era chiaro.
Finito il bagno mi alzai, avvolta nella mia vestaglia e mi diressi nella mia camera cercando qualcosa da mettermi quella sera a cena. Il mio signore ci tiene ad ammirare il mio aspetto, e io amo farmi bella per lui.
Sperai solo di avere abbastanza tempo.

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Guisgard 07-04-2018 23.56.12

“Capisco.” Disse Elv a Gwen. “Beh, allora buon appetito.” Sorridendo, per poi riempire due bicchieri di vino, per sé e per Setto.
Questi appariva molto sospettoso nel guardarsi intorno e nel fissare quegli strani anfitrioni.
Tuttavia lo stomaco brontolava come o forse più della sua mente, così cominciò anch'egli a mangiare.
“E' tutto molto buono.” Mangiando Elv. “Dopo giorni di locande ed osterie di dubbia fama ci voleva proprio una tavola imbandita come il Ciel comanda.”
“Si, non si può vivere senza nutrimento...” fissandolo Roze.
“Più che un bisogno” fece Tatiana guardandolo “nutrirsi è una passione, un piacere, persino un vizio oserei dire... non credete?” Quasi mostrando la lingua.
“Beh, immagino di si.” Ridendo piano Elv e notando quel verso quasi lascivo, o comunque ambiguo di lei. “Gli antichi greci affermavano che mangiare e fare l'Amore sono i veri e soli piaceri al mondo.”
“Saggi i greci...” sussurrò Tatiana.
“I banchieri si occupano di storia antica?” Chiese sarcastico Nikolaj.
“I greci antichi erano saggi” rispose Elv “ed ogni banchiere credo dovrebbe conoscerne il pensiero.” Con un sorriso compiacente.

“Ebbene...” disse mangiando Fulminaccio con i suoi modi spicci, quasi grezzi “... cosa devi dirmi? Spero non si tratti di qualche aumento... soldi da sprecare qui non ve ne sono... se non apprezzi ciò che a fatica posso darti, allora prendi pure le tue cose e lascia questa casa.” Seccato.
“No no, padrone...” scuotendo il capo Salamano “... siete già sin troppo generoso, signore...”
“Vorrei ben vedere.” Masticando a bocca aperta Fulminaccio. “Dunque? Sbrigati...”
“Ecco, un mio nipote, un buon ragazzo, non trovando da lavorare in paese... egli vive infatti con i suoi presso un borghetto su un poggio dimenticato oltre l'Elsa... dicevo, non trovando fortuna mi ha scritto, chiedendomi di raggiungere questa casa, sperando che voi, onesto e cortese padrone, possiate prenderlo al vostro servizio... non chiede molto, è giovane e non ha vizi, dunque un misero stipendio gli basterà...”
Fulminaccio lo guardò, poi fissò Altea.
“Sentito, moglie?” A lei. “Tutti sanno che son generoso e forse mi credono anche tocco.”

Altea 08-04-2018 00.06.38

Alle parole di Fulminaccio posi una mano al fianco, guardai il coltello con cui avevo imburrato il pane e mi sorse il desiderio di conficcarglielo in gola per farlo smettere.
Il mio viso d' angelo a dire il vero era solo una maschera per celare il diavolo e il mistero che ero a volte.
Vidi Salamano sottomettersi a quell' uomo ridicolo e fare una proposta, quando il gentil marito si rivolse a me..oh desiderava il mio parere.
Sorrisi falsamente e dissi.."Ma no, mio caro Accio, è che tutti sanno quale uomo di potere tu sia e per loro è un onore essere a tuo servizio, direi ci starebbe bene un altro della servitù, per di più mi sembra di aver capito il ragazzo non pretenda molto, quindi l' affare lo facciamo noi" sedendomi e sventolando il nero ventaglio.

Lady Gwen 08-04-2018 00.10.29

Sorrisi compiaciuta vedendo che i due apprezzavano la cena.
Poi ghignai maliziosamente sotto i baffi ai commenti delle due.
La tentazione era forte, le capivo, non potevo biasimarle.
Ridacchiai pianissimo con Roze alla frase sui greci.
"Oh, Nikolaj è d'accordo su questo..." dissi piano, solo ai miei, con aria maliziosa.
"Oh, io credo che i greci avessero ragione, sono assolutamente d'accordo anche sul fatto che, spesso, amore e cibo coincidano..." intervenni io, con elegante malizia, ma sempre cercando di far capire al nostro ospite che qui non erano tante le cose importanti qui, ma di sicuro i piaceri lo erano eccome, di qualsiasi natura fossero.
"Via via, Nikolaj, non indisporre gli ospiti..." con tono candido.

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Guisgard 08-04-2018 00.30.40

Avvolta nella sua preziosa vestaglia di seta araba, Lys raggiunse la sua camera, ritrovandosi davanti al grande specchio ovale incrostato d'argento ed agata indiana.
Allora i riflessi sul vetro cominciarono ad animarsi, fino a far apparire un volto riflesso.
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Fulminaccio rise.
“Ben detto, moglie mia.” Disse annuendo ad Altea. “Un giovane servo in forza ed in salute, pagato poco o niente è un buon affare. Oggigiorno tutti pretendono salari alti, che il diavoli li porti.” Bevendo. “E sia.” A Salamano. “Fa venire qui quel tuo nipote.” Alzandosi. “Ora vado... questi Sygmesi si credono furbi, ma io so trattare con tutti. Dopotutto un uomo del Sud vale di certo più di questi effeminati imbevuti d'arte, poesia e bistecche!” Ridendo.

Gwen, Tatiana, Roze e Nikolaj conversavano divertiti fra loro, con Ivan fisso a guardare i due ospiti.
Setto era sempre scostante e sospettoso, mentre Elv si ritrovava spesso a fissare Gwen, la padrona di casa, che sembrava forse compiacersi di apparire sfuggente.
Il giovane infatti non riusciva a comprenderne la natura, pur sentendo un certo interesse verso i suoi modi.
Ora appariva silente e maliziosa, un attimo dopo candida e cortese.
Come se si divertisse nel rendersi schiva.
“Di grazie...” disse Setto ad un tratto “... di certo voi tutti siete di nobile sangue e lignaggio... lo si vede dai vostri modi e da questo palazzo... siete anche della stessa famiglia? Noto una vaga somiglianza fra voi.” Sorridendo non troppo convinto.
Roze e Tatiana non riuscirono a trattenere una risata.
Intanto albeggiava fuori.

Altea 08-04-2018 00.39.33

"Oh caro marito, avete fatto un ottimo affare" sorridendo a Salamano ma le sue ultime parole mi irritarono.."Marito caro, dimenticate vostra moglie è sygmese...ma vero, voi provenite da un posto dove il mare è bello per fare scampagnate al mare" prendendo un antico libro che avevo lasciato durante la notte scritto in greco e mostrandoglielo.."Oh, ecco dove si trovava il mio libro, bene io farò un giro a cavallo per la foresta qui vicino, voi andate a fare i vostri affari, Accio, dovete guadagnare no?" finalmente si toglieva dai piedi quell' uomo ignorante, privo di ogni buon gusto..ma mio padre aveva visto a chi mi aveva dato in sposa, mi chiesi.
Salii in stanza e mi misi un abito da cavallerizza, mi sedetti di fronte allo specchio e guardai il mio viso...il suo viso..no questo è il viso di Altea..non posso essere uguale ad un' altra..pensando al Tormento dei Bastian. Il mio viso così angelico da celare qualcosa di meravigliosamente misterioso e dannato, qualcosa di passionale.
Sospirai e mi misi a posto la camicetta ma poi con un gesto malizioso la sbottonai per mostrare la scollatura e scesi da Salamano.."Sono intervenuta a favore di vostro nipote..parlatemene" prima di uscire a cavallo.

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Lady Gwen 08-04-2018 00.46.24

Conversando con i miei, notavo spesso con la coda dell'occhio il giovane Elv intento a guardarmi con perplessa curiosità.
Ottimo.
Era sempre sorprendente come il nostro veleno facesse effetto anche senza affondare i canini.
Era evidente il distacco che poteva esserci fra la nostra razza e il resto dell'umanità.
Il nostro fascino, il nostro carisma, degni di veri predatori che usavano solo alla fine il sangue come arma.
Perché che gusto c'era se non ci si divertiva un poco?
Poi, la domanda di Setto, alla quale Roze e Tatiana, mentre io le ammonivo dolcemente con lo sguardo.
"Voi dite?" docilmente incuriosita, piegando il capo di lato "Beh, cosa sono gli amici, se non la famiglia che ci scegliamo? Concordate?" appena divertita.
Intanto, fuori albeggiava e dovevamo muoverci.
"Credo sia meglio che vi affrettiate per riposare. È quasi l'alba e dovrete essere in forma per ripartire" educatamente, ma rischiava di essere troppo tardi.

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Clio 08-04-2018 00.46.29

Stavo indossando l'abito rosso quando sentii il familiare suono dello specchio che si muoveva.
Oh, ormai conoscevo benissimo quel leggero fruscio, sarebbe stato impercettibile per chiunque ma non per me.
Le nostre anime erano collegate, dopotutto, c'era come qualcosa di intimo e unico che ci legava indissolubilmente, che ci tendeva l'uno verso l'altro.
Il mio signore sapeva ogni cosa di me, e io gli dovevo tutto.
Giorno dopo giorno bramavo il momento in cui sarebbe venuto a farmi visita, ogni altro momento nella mia vita non era che un passare il tempo, divertirmi un po', dedicarmi a qualche passatempo che potesse interessarmi, ma nulla di più.
Perciò corsi allo specchio così com'ero, senza nemmeno aver finito di allacciare il vestito, dopotutto lui conosceva bene il mio corpo, gli apparteneva da sempre.
Era stato lui a donarmi tutto quello che sapevo.
Il mio signore non mi aveva mai fatto mancare nulla: gli abiti più belli, i gioielli più belli, ogni arma che desiderassi possedere o imparare ad usare, e i poteri per dominare gli uomini a condire il tutto.
Con lui ero potente, forte, nessuno poteva resistermi e nessuna mi era pari.
Avevo ammaliato principi e re, nel nostro peregrinare da una corte all'altra, e sempre al suo fianco, la sua volontà è infallibile, il suo ardore impareggiabile.
"Mio signore..." mi inchinai lieta e sorridente allo specchio, riconoscendo il suo volto "Sono felice che siate tornato, la vostra mancanza era insopportabile..".

Guisgard 08-04-2018 00.50.44

Altea scese di sotto pronta per uscire a cavallo.
Suo marito era ormai partito per Monsperone e ciò rendeva tutto più semplice.
Lui infatti non approvava che lei uscisse sola a cavallo.
“Grazie, madama, per aver appoggiato la mia richiesta.” Disse grato Salamano. “Mio nipote? Oh è giovane e come tutti i giovani è impetuoso a volte ed in certi casi persino irrequieto, ma ha buon cuore. Vedrete, è un bravo ragazzo e lavorerà sodo. Forse è un po' troppo sognatore, ma stare qui gli farà capire come va il mondo e di certo metterà più giudizio.” Ridendo.

“Amici...” disse perplesso Setto, per poi guardare Elv “... si, certo, capisco...” annuendo a Gwen.
“Brindiamo allora alla vostra amicizia e generosità.” Alzando il bicchiere Elv. “Per questo pasto inusuale vista l'ora.” Sorridendo.
Infatti il Sole era ormai sorto.
“Come mai” chiese Setto “le tende restano chiuse? E' ormai giorno.”
Ma da sotto il tavolo con un piede Elv lo colpì, visto la domanda inopportuna e poco cortese.

Lady Gwen 08-04-2018 00.57.50

Sorrisi, ma solo con le labbra, mentre con gli occhi lo inchiodato alla spalliera della sedia come a sondare fin nel profondo il suo animo.
Poi guardai Elv e la mia espressione si ammorbidì appena.
"Ci uniamo formalmente al brindisi e vi ringraziamo, lieti che abbiate apprezzato questa cena un po' improvvisa. Ma sono le cose improvvise, le più belle, non è vero?" con il tono suadente e vellutato di prima.
Ma il Sole era ormai sorto e per fortuna le tende erano chiuse quasi del tutto.
Mantenni la calma alla sua domanda.
"In realtà preferiamo le candele, infondono una luce più vaga, mutevole, morbida..." risposi, con un tono non ben identificato fra il serio e il beffardo.

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Altea 08-04-2018 01.00.28

Ascoltai le parole di Salamano e rimasi in silenzio, a quanto pare pure questo ragazzo era considerato un po' sopra le righe come me e quindi doveva essere messo in riga, odiavo tutto questo..era un sognatore..ben venga, non vedevo l' ora di fare la sua conoscenza.
"Allora ditegli di venire presto, abbiamo bisogno di servitù, io vado alla Pieve, ma per favore...non ditelo a mio marito..io vi ho fatto un favore e voi siete in debito con me" e stavolta mi avvicinai a lui con sguardo duro.."O faccio cacciare vostro nipote".
Detto questo misi a posto la coda del lungo e sontuoso abito da cavallerizza, ardentemente sbottonato e mi recai nella stalla.
Avevo portato con me il fido Cruz, il mio bel cavallo nero e salita sulla preziosa sella di cuoio lavorato lo spronai con le staffe in argento.
E presi la via della foresta per dirigermi verso la Pieve, non vi ero mai stata, ero curiosa..dopotutto Padre Anselmo mi aveva detto di rivolgermi al prete quando volevo parlare con un chierico.

Guisgard 08-04-2018 01.15.07

Un volto prese forma nello specchio, tra riflessi vaghi di fumo, opachi di nebbia ed inquieti bagliori.
Un volto mutevole e sfuggente, con due occhi chiari, quasi grigi che fissavano Lys.
“Mia cara...” disse una voce virile ed enigmatica “... ti trovo bene... l'aria dei boschi ti fa bene... più bella, se possibile...” guardandola tutta in quella vestaglia non troppo chiusa “... è di tuo gusto questo palazzo? Hai già conosciuto i tuoi servitori?” Con il suo sguardo penetrante. “Sono un buon padre che vizia la sua bambina?” Con tono proibito, quasi incestuoso.
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Elv sorrise a Gwen, guardandola.
Fissava i suoi occhi così particolari, dal colore mutevole al chiarore tremulo delle candele, il suo viso giovane, quasi infantile così tinto di quel pallore d'alabastro e la sua bocca, che sembrava muoversi ora con candore, ora cadenzata e beffarda.

“Certo, madama.” Disse annuendo Salamano ad Altea, quasi intimidito dal tono minaccioso di lei. “Ma voi badate di tornare presto. Vostro marito sarà qui nel primo pomeriggio credo.”
Poi lei partì a cavallo, diretta alla vecchia Pieve.
Era una bella mattinata di Sole, l'aria era pulita e profumata dei primi fiori di campo sbocciati in quell'inizio d'Aprile.
Una stretta stradina saliva verso un poggio in direzione di Monsperone, dove poco prima delle sue vecchie mura sorgeva l'antica Pieve.
Ad un tratto Altea vide qualcuno venire dal lato opposto della strada.
Era abbigliato come un contadino e cavalcava svogliato un mulo dinoccolato.
Portava in testa un cappella di paglia e fischiettava distratto.
Pochi metri li dividevano.

Lady Gwen 08-04-2018 01.24.05

Nessuna risposta, solo un suo sorriso e un suo lungo sguardo, che rimase come un istante congelato nel tempo.
Come se mille anni fossero trascorsi solo per questo attimo.
Poi distolsi lo sguardo interrompendo quel contatto e guardando i vampiri.
"Bene, lasciamo i signori affinché possano riposare per poter ripartire quando lo riterranno opportuno " mi alzai dalla sedia "Buon riposo, dunque" ai due, ma guardando Elv e uscendo dalla sala.

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Altea 08-04-2018 01.24.37

Quel giorno era meraviglioso, l' aria fresca arrossava leggermente le mie bianche gote, guardavo distrattamente quel paesaggio mentre Cruz cavalcava sicuro.
Imboccai una stradina da dove si saliva verso un poggio, sapevo che vi era tempo fa una antica Pieve.
Ma venni distratta da una figura, totalmente diversa da me. Dal vestiario capii era un contadino, era sopra un mulo ma un cappello di paglia celava il suo volto e tirai le briglie di Cruz.."Mi scusi..potrei chiederle se questa è la strada per la Pieve? Potreste aiutarmi? Non vorrei perdermi." era meglio non rischiare visto quell' ignobile uomo sarebbe tornato nel primo pomeriggio ma non mi sarei fatta sottomettere da lui.

Guisgard 08-04-2018 01.40.27

Gwen si alzò e si avviò verso la porta guardando Elv, che ricambiò il suo sguardo fino a quando lei non lasciò la stanza, seguita dagli altri vampiri.
“Direi di andarcene subito da qui.” Disse Setto.
“Perchè?” Elv.
“Questa gente non mi piace.”
“Perchè?”
“Perchè vivono in modo strano e loro stessi sono strani.” Mormorò Setto. “Non vedi come sono pallidi?”
“In effetti questo palazzo sembra avere porte e finestre perennemente chiuse...” fece Elv “... ma non mi sembra un buon motivo per definirli strani... molti detestano il Sole... forse qualcuno di loro è malato e non può vedere la luce del giorno... esiste una patologia simile, sai?”
“Io però voglio andare via.”
“Calmati...” Elv a lui “... dobbiamo riposare ed anche i nostri cavalli... su, andiamo a stenderci in camera... e sii più rilassato, vecchio mio.”
Ed andarono a riposare.
Nikolaj li spiava, per poi riportare tutto alle altre e ad Ivan.

Quando raggiunse quel contadino, Altea gli parlò.
Lui allora sollevò il cappello, liberando gli occhi, guardandola con attenzione.
“Una Pieve...” disse “... non sono di queste parti, ma mi meraviglia che una donna si rechi in tal luogo con quella generosa scollatura...” fissandola con un sorriso beffardo “... volete forse tentare qualche eremita?” Ridendo.
Era giovane, forse troppo.
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Clio 08-04-2018 01.41.30

Vedere gli occhi del mio signore mi riempì di gioia, lussuria, passione e ardore incontrollato.
Oh, perchè era così lontano?
Perché permetteva a uno specchio di dividerci quando io avrei voluto averlo accanto, stringerlo, perdermi in lui come nei lunghi giorni d'inverno?
Ma anche solo vederlo mi bastava, sì sì, dovevo farmi bastare quello che il mio signore era disposto a concedermi, dopotutto era molto, era moltissimo.
"Oh mio signore..." gemetti solo, riuscendo a malapena a nascondere l'ardore che mi avrebbe spinto a spiaccicarmi contro lo specchio per cercare quel contatto che mi mancava così tanto.
"Voi siete il migliore, mio signore, lo sapete!" con uno sguardo birichino "Io sono molto più che viziata, sono la bambina più fortunata del mondo... il palazzo è fantastico e anche i dintorni non sono male, oggi sono andata a fare una passeggiata nel bosco e si è rivelata molto stimolante.." sorridendo di estatica follia.
"Quanto ai domestici, ho conosciuto quello vecchio.." sbuffando "Ma ho intravisto un giardiniere niente male.." con un sorrisetto malizioso "Chissà cos'altro ha nascosto il mio signore tra queste mura... voi sapete come deliziarmi...".
Oh cosa avrei dato per averlo lì con me, la mia sete era sempre più insaziabile e soltanto lui riusciva a darmi quell'appagamento più intenso e caldo che desideravo, che bramavo, che mi consumava, che mi donava però un attimo di tregua da quella bramosia sempre viva in me.
"Mi hanno detto che il maresciallo, l'uomo più in vista della città, ha già saputo del mio arrivo, pensavo di fargli un dono per ingraziarmelo, ho fatto raccogliere informazioni per scoprire cosa più gli piace in modo da non sbagliare... sono stata brava?".

Altea 08-04-2018 01.47.52

Quel cappello di paglia prese le sembianze di un ragazzo e pure bello con gli occhi azzurri che splendevano e che senza pudore mi schiaffo' quelle parole in faccia.. "Siete sfacciato ed insolente.. Non voglio tentare nessuno.. Dove vi state recando?" ma lo osservavo attentamente.. Aveva detto non era di queste parti.. "Sarò gentile e vi indichero' la strada visto siete forestiero" perplessa.

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Guisgard 08-04-2018 01.54.42

“Come siete buona, signora.” Con un inchino teatrale il giovane. “Bella e buona. Sono fortunato.” Con un sorriso. “Devo raggiungere la dimora di un certo Fulminaccio... sapete dove si trova?” Fissando Altea con il suo sguardo giovane e scanzonato.

Altea 08-04-2018 02.05.53

Aveva un modo di fare scanzonato e provocatorio ma al tempo stesso mi strappo' un sorriso e d'altronde eravamo quasi coetanei ma diversi nel modo di fare.
Alle sue parole rimasi in silenzio e poi la mia risata argentina eccheggio'.
"Non dite che siete il nipote di Salamano. Io sono la vostra padrona.. Bella e buona forse.. Ho spostato Fulminaccio Casale due giorni fa.. Purtroppo.. Vi accompagno ma state attento, mio marito non ama il vostro comportamento irriverente..".

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Guisgard 08-04-2018 02.14.57

A quelle parole di Altea, il giovane restò sorpreso e si tolse il cappello.
“Accidenti a me...” disse “... perdonate, io non potevo immaginare...” guardandola tutta “... perdonate, non volevo certo offendervi, signora...” con un cenno del capo “... mi chiamo Furio... al vostro servizio.” E prese a seguire la dama, senza però avere il coraggio di rivolgerle più la parola.

Altea 08-04-2018 02.21.47

Il ragazzo si tolse il cappello con reverenza e si scuso'.. "Bene Furio.. Sei perdonato.. In compenso verrai alla Pieve con me.. Sei il nostro servitore no?" sorridendo con fare beffardo per vendetta "Sali sul tuo mulo e seguimi.." e ci dirigemmo verso la Pieve.. "Dimenticavo io sono la contessa Altea de Bastian. Hai detto non sei di queste parti? Ovvero?" vedendo la Pieve vicina.

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Lady Gwen 08-04-2018 02.22.15

Ce ne andammo, soprattutto per sentire i commenti che non tardarono ad arrivare.
"Il vecchio ha l'occhio lungo..." mormorai a loro.
Andarono poi nelle rispettive camere ed io osservai il più grande.
"Voglio che facciate un lavoro pulito, vedete di non sporcare troppo in giro, che poi ci tocca spiegarlo al nostro giovane ospite" spiegai a tutti loro.
Dopotutto, quello non era importante e non mi interessava, ma non potevamo certo lasciarlo in giro, soprattutto ora che poteva aver intuito qualcosa.

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Guisgard 08-04-2018 02.32.07

“Sono del paese di mio zio Salamano, madama.” Disse Furio ad Altea. “Non sono mai stato qui a Chanty.” Seguendola col suo mulo.
La pieve apparve in lontananza.
Era molto antica, circondata da ciò che restava di un muretto di cinta, qualche cipresso alle spalle dell'antica costruzione e cespugli sparpagliati di platani e bacche davanti all'ingresso.
Un pozzo in muratura era costruito sul lato destro della Pieve, con un canaletto d'acqua che gorgheggiava vicino.
Altea ed il giovane arrivarono presso l'ingresso.
Furio scese dal mulo e fece suonare la campanella appesa sulla porta.
Apparve allora un vecchio Frate.

Elv e Setto tornarono nelle loro camere.
Si salutarono, si divisero e si coricarono, ciascuno nel suo letto.
La fatica del viaggio li prese subito e caddero addormentati.
Erano diversi giorni che non dormivano in un letto comodo e soprattutto pulito.
Inoltre il buon vino aveva reso più dolce il loro riposo.
Tuttavia prima di addormentarsi Setto rimise al collo il suo Crocifisso Benedetto.

Lady Gwen 08-04-2018 02.41.03

Anche da fuori sentivo i loro respiri sereni, profondi, regolari, segno di un sonno pieno e ristoratore.
Ormai avevo dimenticato cosa volesse dire dormire, ma avevo imparato che la notte era troppo preziosa per trascorrerla fra le braccia di Morfeo.
Non resistetti alla tentazione.
Lasciai che gli altri si occupassero di togliere di mezzo l'uomo, mentre io scivolai silenziosa nella camera di Elv.
Silenziosa come un'ombra avanzai, salii i due ampi scalini che portavano al baldacchino e mi stesi sul materasso morbido accanto a lui, impalpabile e leggera come una piuma.
Rimasi ad osservarlo dormire, col silenzio rotto dal suo respiro e dal suo cuore, il cui battito mi martellava forte e chiaro nelle orecchie.
E rimasi così, a guardarlo.

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Guisgard 08-04-2018 03.01.53

Elv dormiva e Gwen restò a guardarlo.
Lui cominciò a sognare...

Era su un cavallo bianco nei boschi di Chanty.
Ad un tratto vide un cane, un levriero dal pelo maculato.
Lo seguì mentre l'animale risaliva un pendio fino ad un ruscello che scorreva lento.
Qui la vide.
Era Gwen, vestita di nero, con un velo scuro sul viso.
Montava un cavallo nero come la notte.
Prese a spronarlo e cavalcò via.
Lui la inseguì.
Più correva però e più lei sembrava allontanarsi.
Lui tirò le briglie con forza, incitò il suo cavallo, ma vide soltanto quello di lei sparire nella boscaglia.
Raggiunse allora una vecchia chiesa abbandonata.
Si guardò intorno in cerca di lei.
Vide però Setto sulla soglia della chiesa.
“E' sconsacrata, non posso entrare.” Disse. “Ti avevo detto di andarcene via.” Toccandosi il Crocifisso al collo.
Un colpo di vento, un ululato lontano e si fece buio.
Setto era sparito ed Elv vide Gwen davanti alla chiesa sconsacrata.
Gli sorride.
Lo stesso sorriso visto a tavola, enigmatico, candido e mutevole, anche anche ambiguo e malizioso.
Di nuovo quell'ululato.
Poi la nebbia.
Dolce, umida, malinconica, opprimente, vaga, cupa.

Si svegliò di colpo.

Lady Gwen 08-04-2018 03.18.59

Mai mi sarei stancata, mai al mondo.
Chissà cosa stava sognando...
Ebbi il tempo di sfiorare il suo viso, un tocco impercettibile che lui si svegliò.
Le palpebre si aprirono, rivelando i suoi occhi di onice, come uno scrigno che aprendosi riveli meravigliose pietre preziose.
Sorrisi appena, continuando ad accarezzargli il viso e i capelli, in silenzio, il mio tocco gelido sulla sua pelle calda.
Quando scesi più giù, sul collo, sentendo quella pelle sottile, morbida e vellutata, ebbi un fremito.
La mia acuta sensibilità tattile, un altro dei tanti doni della razza, la percepì come la più preziosa delle sete orientali, più morbida del più nobile velluto, sentivo quasi il sangue scorrere nelle singole vene, caldo ed invitante e mai mi era capitato di avere una simile percezione.
Ma dovevo fare appello a tutto il mio autocontrollo per non affondare in quella carne così desiderabile.
Non adesso.

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Guisgard 08-04-2018 03.27.29

“Sei sempre brava, piccola mia...” disse lui dallo specchio a Lys “... molto più che brava...” con tono basso, caldo, lascivo “... il maresciallo di Monsperone è un uomo molto interessante ed importante... ma non saprà resisterti... chi può?” Fissandola tutta. “Nel frattempo ammaestra bene i tuoi servitori... le bestiole allietano i padroni, sai?”

Clio 08-04-2018 04.22.16

Quel suo tono, quel suo sguardo, era così eccitante, così intenso, così capace di leggermi nel profondo.
"Oh, il mio signore è troppo gentile.." arrossendo a quel suo complimento "Farò in modo che il maresciallo non abbia segreti per me..." con aria complice "Dopotutto, può esserci comodo un centro di potere, dico bene mio signore?".
Eseguivo sempre il volere del mio signore, egli era così attento ai miei bisogni, così generoso da darmi sempre tutto ciò che desideravo.
Era così da sempre, e io lo adoravo per questo, e poi era anche molto attento ai miei bisogni e ai miei capricci.
Oh, e questa volta non era da meno, sentendo le parole sui domestici.
"Il mio signore mi ha lasciato un regalo, devo dedurne?" tutta eccitata "Certo, addomesticherò le bestiole per il mio piacere, perchè mi tengano compagnia in vostra assenza..." sospiro "Vi attendo sempre con ansia, lo sapete non è vero?" guardandolo supplichevole.

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Altea 08-04-2018 12.22.11

Ascoltai il ragazzo e lo esaminavo attentamente.. Stranamente era diventato cordiale e meno spavaldo ma forse aveva paura di perdere il lavoro ma Salamano aveva ragione nel dire era di animo buono.
"Non sei mai stato a Chanty? Si tuo zio ha detto abiti in un borgo sperduto e spero un giorno me ne parlerai. Il bosco di Chanty è una delizia per gli occhi e l'udito.. Adoro il gorgogliare del fiume, anche se.. racchiude segreti." i miei occhi furono percorsi da quel solito lampo.. Lì a pochi metri dal mio nuovo palazzo vi stava il Castello della mia famiglia." Non dare confidenza ai militari e parla poco del Clero.. Questo mi ha sempre detto mio padre, il Conte Gustav de Bastian".
La Pieve si mostrò davanti a noi e scesi da cavallo, era decadente e aveva bisogno di lavori ma era sempre la Casa del Signore.
Furio suono' la campanella ed uscì un Frate e sorrisi.. "I miei saluti sono la Contessa Altea de Bastian" ebbi un fremito.. dovevo aggiungere forse Casolare ma evitai, non ero parte di quella famiglia "Padre Anselmo, mio maestro e confessore, mi disse di rivolgermi qui per la confessione e le preghiere.. dopo sposata" e pronunciai quelle ultime parole tutte di un fiato e seccatamente.

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Guisgard 08-04-2018 23.35.16

Quel sogno enigmatico, persino inquietante ed Elv si svegliò di colpo.
Ci misero alcuni istanti i suoi occhi per abituarsi alla penombra della stanza con le tende ancora chiuse nonostante fosse giorno.
Notò allora una figura accanto a lui che lo guardava.
Era Gwen.
La guardò stupito di vederla là in quella stanza.

“Chissà...” disse lui col suo accento straniero “... forse potrei raggiungerti... chi può dirlo... vedremo nel Tempo... mirabile virtù il Tempo... nulla crea e nulla distrugge...” fissando Lys con i suoi occhi mutevoli, profondi, mutevoli e sfuggenti... attenta al nostro maresciallo...” un ghigno ed il suo volto si dissolse nello specchio, lasciando il posto al viso riflesso di lei.

“Io non do confidenza a nessuno e poco mi interesso degli affari altrui.” Disse Furio a quelle raccomandazioni di Altea.
Il suo mulo camminava accanto al cavallo di lei e di tanto in tanto il giovane lasciava delle occhiate alla ricca dama.
Erano sguardi semplici, a volte impacciati per paura di essere scoperto e giudicato inopportuno, fugaci, persino insicuri.
“Comunque è molto bello qui...” guardandosi intorno “... sono spazi sconfinati... un mare di colline che si perdono fino a dove arriva la vista e proseguono forse dove solo i sogni giungono...” fissando i poggi macchiettati dagli ulivi, dai cipressi e dai campi di girasoli, tra casali isolati e sentieri serpeggianti come nastri dorati al docile Sole di Aprile.
Giunsero infine alla Pieve.
L'ingresso del Santo luogo si trovava sotto un basso porticato squadrato ed ammantato d'edera e rampicanti, decorato con alcuni bassorilievi consumati dal tempo come spesso si può ammirare nell'arte romanica.
Sopra il porticato si ergeva un campanile racchiuso da quattro pilastri quadrangolari, al quale era appesa una campana resa verdognola dalle intemperie.
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Altea 08-04-2018 23.44.53

Sorrisi e lo guardai..che caratterino.."Ti stavo solo mettendo in guardia, se non dai confidenza a nessuno ben venga, pure io non lo faccio...i sogni" sospirai "Fortunato tu che ne hai" con aria malinconia osservando i poggi che esplodevano di trionfante bellezza bucolica, perfetti come in un dipinto.
Lo osservai, avvertivo il suo sguardo su di me e poi un certo imbarazzo..non sapeva io non potevo sentire niente, ero fredda, di pietra per qualsiasi uomo...solo per uno..per quegli occhi azzurri e misteriosi e quei meravigliosi capelli bruni che avevo afferrato nelle mie visioni provavo attrazione il chè equivaleva alla morte per me.
Raggiungemmo la Pieve e suonai il campanellino...eppure mi sembrava di aver vissuto già questo momento.

Lady Gwen 08-04-2018 23.45.13

Non riuscì subito a identificarmi, essendosi appena svegliato.
Poi, vidi la sorpresa nei suoi occhi e mi piacque quella nuova luce.
Continuai ad accarezzargli il viso, i capelli così neri.
Poi mi avvicinai appena, di poco, come per poter studiare da vicino quel bellissimo volto e per sentire ancor di più quella vita pulsante, il respiro caldo.
"Quanta meravigliosa e umana perfezione..." sussurrai pianissimo, quasi fra me e me, osservandolo incantata da tanta bellezza, che mai avevo trovato in un mortale.

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Guisgard 08-04-2018 23.58.46

Altea e Furio giunsero alla vecchia Pieve che sorgeva appena fuori le mura di Monsperone.
Altea suonò la campanella e poco dopo una figura austera apparve sull'entrata.
Era un monaco alto e robusto, dallo sguardo pensieroso, l'espressione seria, il volto senza barba o baffi e capelli bianchi.
“Pace e bene.” Disse benedicendo la dama ed il giovane.

Elv la guardò stupita, ancora vagamente confuso per essersi appena svegliato.
La mano di Gwen piano accarezzava il suo volto pulito e le sue dita scivolavano lente fra i suoi capelli neri.
Restò in silenzio, godendosi quelle carezze, fissando gli occhi di un verde rossastro di lei, la sua bocca dalle labbra morbide ma pallide.
Restò così, con la testa che affondava sul cuscino per un lungo istante.
Poi sorrise appena.
“Credo di aver dormito più del previsto...” disse sussurrando.
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Altea 09-04-2018 00.03.01

Uscì un frate, il viso preoccupato ed austero e guardava attorno, forse pensava fossero quegli uomini che mio padre disse erano contro il Clero.
Sorrisi al frate.."Grazie per ospitarci alla Casa del Signore, sono la contessa Altea de Bastian e padre Anselmo mi disse di rivolgermi qui per le confessioni e le mie preghiere....dopo il mio matrimonio" e dissi quelle parole velocemente e seccatamente, ma dovevo parlare con qualcuno dei miei tormenti e solo un uomo di Chiesa poteva essere la persona giusta.

Guisgard 09-04-2018 00.09.32

“Prego, figliola...” disse il frate ad Altea “... la Pieve è sempre aperta.” Invitandola ad entrare e una volta nella navatella la fece inginocchiare sull'inginocchiatoio.
Prese la Stuola, si sedette e la benedisse.
“Vi ascolto, figliola...”

Clio 09-04-2018 00.09.40

Quegli occhi, così belli, intensi, carichi di tutto ciò che desideravo.
Come la sua voce, adoravo la sua voce, quell’accento straniero, quel tono suadente che sembrava sempre celare qualcosa, un mistero che solo lui poteva svelare.
“Quando vorrete farmi questo onore, mio signore, mi troverete qui ad aspettarvi, lo sapete..” con un inchino e uno sguardo che cercò il suo, intensamente perché sapeva che stava per svanire. Oh conoscevo bene il mio signore sapevo che quelle non erano che visite rapide, controlli, saluti affettuosi, che io ritenevo più preziosi di qualunque altro dono.
Oh anche se preferivo decisamente di più quando lui veniva da me di persona, quando potevo stringerlo, bearmi della sua oscura essenza, essere unicamente sua, placare la sete che costantemente mi bruciava l’anima.
E infatti, lui se ne andò.
Sospirai, restando per un lungo istante a osservare la mia immagine riflessa nello specchio.
Cosa aveva detto a proposito delle bestiole che allietano i padroni?
Sorrisi a quel pensiero.
Il mio signore mi aveva lasciato dei regali, aveva detto! Decidi che era giunto il momento di scartarli, nell’attesa che Stuardo mi portasse notizie sul maresciallo.
Indossai un bell’abito e scesi in giardino, iniziando a passeggiare guardandomi intorno, stando però ben lontana dalle aiuole, non si poteva mai sapere che fiori vi si trovassero, e io non volevo certo rischiare.

Lady Gwen 09-04-2018 00.10.40

Si abbandonò completamente alle mie carezze, con la testa che affondava nel cuscino.
Le ciocche mi scivolavano fra le dita come scampoli di tenebra ed era terribilmente affascinante.
Non diceva nulla, si limitava a godersi quel momento.
Poi sorrise appena ed io lo imitai.
"Sì?" gli chiesi, piano "Qui non esiste troppo o poco, qui il tempo si ferma. Esiste solo ciò che tu vuoi, giovane Elv, devi solo desiderarlo..." sussurrai con tono carezzevole e vellutato, sfiorando con le dita le sue labbra, delicatamente.

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Altea 09-04-2018 00.13.12

Entrai in quella Pieve decadente, un tempo forse nella sua bellezza di architettura romanica e ora dimenticata ma era sempre la Casa del Signore e seguii il frate e mi inginocchiai.."Io.."sottovoce "Io odio mio marito, non lo amo, mi hanno costretta a sposarlo, a volte vorrei ucciderlo e non riesco ad amarlo...pure Padre Anselmo lo ha detto..è il Tormento dei Bastian, ne parla tutto il volgo..io vedo quell' uomo e lo desidero e lo amo" rimasi in silenzio mentre un lampo folgorante passò nei miei occhi mentre guardavo il chierico con sguardo freddo.

Guisgard 09-04-2018 00.18.08

Elv restò a guardarla.
Gwen gli sfiorò le labbra con una carezza, insieme a quelle sue strane parole, sussurrate però con un tono che turbò il giovane viaggiatore.
Fissò gli occhi di lei, guardando poi la sua bocca mentre parlava.
Di nuovo provò quelle indecifrabili sensazioni quando lei gli parlava.
“Ditemi...” disse “... che luogo è questo?”

“Figliola...” disse il frate ad Altea “... la vita è una prova... la vostra è questo matrimonio senza Amore... ma non permettete all'odio ed alla disperazione di vincervi...” la guardò “... di che uomo parlate? Chi è costui che desiderate e che amate? Vive in casa vostra? O è un forestiero?”

Altea 09-04-2018 00.24.12

"Questa prova non l' ho voluta io...lo sapete, non si può combattere contro una prova che non abbiamo scelto noi..sfidare il Destino si è una prova..e forse il Destino mi sarà amico ma.." alle sue ultime parole il respiro si fece irregolare, mi sentivo quasi persa e avvertii un brivido caldo in me nel parlare di lui..oh si ti voglio diceva la mia mente e il mio corpo..e guardai il Chierico come se a parlare non fossi io ma la Dama Nera.."E' forestiero...viene da Afragolignone..lui vive nell' eternità perché così deve essere, è un mistero meraviglioso e da possedere. Non vive a casa mia ma dentro me...è una maledizione che afflige le ragazze del mio Casato, Padre Anselmo ne ha le prove, era un nobile presumo" portando le mani al petto e sentendo battere forte il cuore come se lui stesse accarezzando i bianchi seni.


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