Camelot, la patria della cavalleria

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Tessa 12-06-2014 00.11.24

Felice di aver trovato un'accoglienza tanto calorosa!

elisabeth 12-06-2014 08.47.35

Lady Tessa.....siete arrivata stanca e magari siete in ansia per la vostra ricerca.....spero sappiate dove e come cercare.....intanto non pensateci ed utilizzate questo magico mondo per riposate.....

Tessa 12-06-2014 11.50.11

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 63176)
Milady..il vostro parlare è molto sibillino, se non lo dite chiaramente cosa potremmo dirvi? Di viandanti ve ne sono stati molti e poi non sappiamo cosa era quel qualcosa a voi molto caro...uno scritto? una opera?

Un monile prezioso, l'unico oggetto che avrebbe potuto farmi ritrovare una persona a me molto cara, che forse adesso è perduta per sempre. La donna, colei che me lo ha rubato, altro non è che la scagnozza dell'artefice di tale scomparsa e di tanto dolore.

elisabeth 12-06-2014 17.11.27

Leggere...con quanta certezza e freddezza parlate di quella donna.....fa pensare che il vostro dolore abbia alimentato il lungo percorso della vostra vita....un monile......potrebbe averlo venduto per ricavarne denaro......o potrebbe averlo con se....per strani scopi..........:neutral_think:

Altea 12-06-2014 18.07.46

Storia interessante milady..magari un giorno ce ne narrerete :smile:
Ma ho notato vi siete ben ambientata qui nel Regno..ne sono lieta

Guisgard 12-06-2014 19.39.59

Lady Tessa, una volta, in un dongione diroccato che un orco aveva reso la sua imprenbile dimora, trovai uno strano diario, in cui era raccolta una sterminata quantità di parole.
Un fiume, un oceano di parole messe insieme apparentemente senza alcun senso.
Legate, intrecciate, sovrapposte, incastonate l'una sull'altra, come se la furia del caos le avesse possedute tutte senza sosta.
Davanti a ciò era mia intenzione disfarmi di quel diario, quando per caso, ammesso che il caso esista davvero, lo trovò nella mia giubba un vecchio amanuense greco, fuggito anni fa dai turchi giunti a Costantinopoli e oggi mio servitore.
Ebbene egli sfogliando quel diario fu colto da una tale curiosità che prese la briga di scomporre ogni sua parola, per tentare poi di rimetterle insieme secondo un certo senso celato che egli credeva di aver riconosciuto.
Ebbene, per incredibile che possa sembrare, quel diario altro non era che un codice e le sue parole, una volta decifrato il suo arcano linguaggio, finirono tutte per incastonarsi, quasi magicamente, formando un testo non solo compiuto, ma aderente a tutte le più sottili regole della grammatica e della retorica.
E alla fine scoprimmo così il vero significato di quelle parole.
Esse rappresentavano una sorta di mappa per giungere ad un inestimabile tesoro, appartenuto ad un vescovo e poi andato perduto, nascosto proprio in quel dongione diroccato.
Questo per insegnarci che spesso le cose che crediamo perdute possono invece essere molto più vicine di quanto si pensi.
E magari, milady, proprio qui a Camelot, riuscirete a trovare quel monile che credete smarrito.

Taliesin 13-06-2014 14.19.51

Colei che porta il nome della Madre di colei che rese Dante eccelso nelle beatitudini della Storia e della Poesia, non potrà che stupirsi di questo frammento di stelle che il Cavaliere dell'Intelletto, nelle sue ronde di malinconia, dissemina come tappeto di petali di geranio sul sentiero dell'esistenza di Camelot...

Taliesin, il Bardo

Tessa 13-06-2014 23.41.57

Questo regno è popolato da poeti. Donne e uomini nobili d'animo e abili con la penna. Sono sempre più lieta di essere arrivata qua. Porgo a tutti i miei più sinceri ringraziamenti


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