Camelot, la patria della cavalleria

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Eilonwy 03-09-2013 18.08.19

In una grande stanza a bifore gotiche, che dava sulla piazza stava una per destarsi una ragazza.
Quella ragazza sono io. Damigella Eilonwy.
Mi ero svegliata con un leggero mal di testa.
Quando mi affacciai alla finestra sentì un bando:
“Il misterioso e famigerato Mirabole (“Mirabòl”, nella pronuncia Franco Capomazdese) ladro e brigante, come è suo solito, ha proclamato la sua prossima impresa.
Il criminale intende rubare il celebre dipinto intitolato Verziere Fiesolano, custodito a Sygma, facendosi beffe del suo valore e dell'abilità delle guardie reali incaricate di proteggerlo giorno e notte.
Per questo Sua Grazia il vescovo, custode del dipinto, ha promesso una lauta ricompensa a chiunque, per Carità Cristiana ed amore per la giustizia, giungerà ad offrire il suo aiuto contro le mire dell'inafferrabile criminale.”
Non potevano darmi notizia piu' bella.
Avrei dato il mio aiuto per fermare quel criminale così avrei potuto diventare
un cavaliere.
Mi spazzolai velocemente i capelli castano scuro mogano.
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Mi misi il mio abito preferito.
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E scesi le scale pronta a convincere mio padre a lasciarmi andare in questa avventura.

Guisgard 03-09-2013 18.18.51

Talia restò così tutto il pomeriggio, come attraversata da uno stato d'animo misto di delusione e inquietudine.
A nulla era valsa la conversazione avuta con sua madre circa il motivo per il quale Jacopo aveva lasciato in quel modo la festa per il suo matrimonio.
Alcuni servi erano stati mandati al palazzo del Re, ma lì vi era troppa confusione e le notizie, soprattutto quelle fantasiose ed improponibili, sembravano spuntare come funghi.
Poi, verso il tardo pomeriggio, la carrozza di Jacopo tornò finalmente nel cortile del loro palazzo.
Il capitano si cambiò d'abito e raggiunse Talia nel grande salone.
“So che sono imperdonabile...” disse avvicinandosi ed abbracciandola “... ma forse potrei tentare? Magari con un bel viaggio per l'Europa... cosa ti piacerebbe vedere? Londra? Tu adori Londra. Oppure Parigi, o forse Praga?” La fissò e sorrise. “E se le visitassimo tutte?”

Talia 03-09-2013 18.26.45

Vidi la sua carrozza rientrare da una delle alte finestre del salone e qui lo attesi, finché non giunse da me.
Ricambiai il suo abbraccio, ma lo sguardo che gli riservai fu tra i più truci che possedevo, anche se solo per gioco...
"Non tentare di corrompermi, Capitano!" mormorai, con un mezzo sorriso "Ci vorrà ben altro! Dimmi piuttosto... cosa c'era di così urgente da averti trascinato fino a Palazzo proprio oggi? Ho fatto fatto mandare dei servi per avere notizie, ma sono tornati con storie degne del più fantasioso dei poeti!"

Guisgard 03-09-2013 18.30.33

Eilonwy, indossato il suo abito, scese così nella sala al pianterreno, dove sapeva di poter trovare suo padre.
La fanciulla con quell'abito sembrava aver rubato le fattezze ad uno di quei personaggi di cui si leggono le imprese nei romanzi cortesi o nei poemi cavallereschi.
Era infatti simile ad una Enide o una Erminia, col i lunghi capelli che dal chiaro mutavano, leggeri, in un vivace mogano, le gote impreziosite da un vago rossore e il portamento degno del suo lignaggio.
“Piccola mia...” nel vederla apparire suo padre “... vieni pure avanti... e che splendido abito indossiamo oggi!” Sorridendole.

Clio 03-09-2013 18.32.57

Il locandiere mi venne incontro, nel vederlo lasciai cadere il cappuccio in modo da mostrargli il mio viso.
"Salute a voi.." Dissi sorridendo.
Da quanto tempo un uomo qualunque non mi sorrideva? Non ricordavo nemmeno un sorriso fuori dalle mura di casa.
Ma, infondo, come poteva essere diversamente.
Per la prima volta, fui felice di essermene andata.
Lo seguii nella locanda, lasciando che si prendesse cura di Ercole.
Posai il mio leggero bagaglio accanto a me e adagiai lo scudo contro di esso.
Mi sedetti ed osservai divertita i battibecchi tra l'oste e sua moglie.
Mossi la mano in un gesto di noncuranza.
"Portatemi pure quello che avete in casa.." Dissi piano.
D'un tratto, si udirono dei cavalli e poi dei passi fuori dalla locanda.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Qualcuno mi aveva seguita? Eppure, avevo controllato costantemente durante il viaggio in nave, non poteva essere.
Ma la paura non mi abbandonava, così coprii la spada col mantello e appoggiai il gomito sul tavolo, portando una mano alla tempia.
Quel che restava dei miei lunghi capelli, tagliati di metto sotto le spalle, avrebbe celato loro il mio viso.
Ma poi, quegli uomini parlarono, e il loro accento non poteva essere più diverso dal mio.
Sospirai di sollievo e prestai orecchio alle loro parole.
Sygma.. Ancora quella città.
Che fosse un segno?
Lanciai una rapida occhiata ai tre uomini, e poi tornai a fissare la cucina, da cui speravo sarebbe uscito un gustoso piatto di.. Qualunque cosa.
In quel preciso momento, abbassata la guardia, mi accorsi di essere affamata.

Eilonwy 03-09-2013 18.35.48

"Buongiorno padre" dissi a lui inchinandomi "Grazie del complimento. Volevo chiedervi se potevo unirmi a quelli che dovranno fermare il ladro, di cui oggi ho sentito parlare".
Dissi questa frase timidamente.
Volevo andarci, ma mio padre mi avrebbe detto sicuramente di no.

Guisgard 03-09-2013 20.43.03

Il locandiere portò a Clio un piatto di minestra accompagnato da una coscia di pollo.
E la stessa cosa servì ai mercanti di Sygma.
E nel mangiare Clio non poté fare a meno di ascoltare le loro parole.
“Sembra che le cose di casa nostra abbiano fatto il giro del mondo...” disse uno di loro.
“Già...” fece un altro dei tre “... vedendo cosa accade qui, temo che ci ritroveremo un bel po' di avventurieri e cacciatori di taglie a Sygma...”
“Al diavolo...” imprecò Francesco “... queste sciocchezze sono l'ultimo dei miei pensieri... le cose vanno male da quando è diventato difficile commerciare con monasteri e chiese... di questo passo la nostra compagnia fallirà e dovremmo trovarci tutti un nuovo lavoro...” scosse il capo “... su, finiamo di mangiare e poi rimettiamoci in viaggio... voglio essere a Sygma il prima possibile...”

Guisgard 03-09-2013 20.44.51

“Un...” disse Rown sorpreso da quelle parole di Elisabeth “... un quadro? Forse il quadro di cui tutti parlano qui a Camelot? Quello che si trova in una chiesa di un paese straniero e che un famoso ladro ha detto di voler rubare?” Era eccitato nella sua infantile ingenuità. “Ma esiste davvero quel ladro? Padre Anselmo dice che tutti i ladri sono cattivi, ma che quel ladro forse non esiste... altri invece dicono che esiste davvero e che è il più cattivo di tutti, perchè vuole rubare un quadro in una chiesa... Dio non lo permetterà, vero?”

Guisgard 03-09-2013 20.45.55

Il frate sorrise ad Altea e le offrì un piatto caldo nella mensa della chiesa.
“Domani all'alba” disse alla ragazza “trovatevi qui, davanti alla chiesa. Partiremo presto, così che alla fine del giorno, forse verso il crepuscolo, giungeremo alle porte di Sygma. Troveremo molta gente entrando nella capitale. Tanti infatti sono stati richiamati dalla ricompensa promessa per proteggere il quadro nella Chiesa di Santa Felicita.”

Guisgard 03-09-2013 20.46.49

Il padre di Eilonwy, a quelle parole della ragazza, trasalì.
“Sei impazzita...” disse “... si, del tutto... hai perduto il senno... vuoi andare in un paese straniero a fare cosa? Difendere un quadro dagli intenti di un brigante? E come? Sfoggiando pettinature alla moda ed abiti sfarzosi? Ora stammi a sentire... non voglio più sentire simili assurdità! Intesi? Altrimenti finirai in convento! E ora va nella tua stanza! E restaci fino a quando non ti farò chiamare!”


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