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Ormai quel castello non aveva segreti per me, ma li aveva chi ne fu proprietario.
Mi fermai un attimo guardandomi attorno..ricordai una cosa Icarius disse il mattino ultimo lo vidi..nulla era meglio di tornare a casa propria..quel Luigi de Taddei..il fantasma doveva averlo turbato..ma poteva un uomo come lui, cosi sicuro farsi trascinare cosi..da superstizioni e fantasmi, si lo avevo visto pure io..solo lui poteva saperlo. Ad un tratto udii dei rumori nei sotterranei, doveva essere dove avevo visto Pepino..strano..io ci avevo messo per trovare il modo di entrarvi. Andai cautamente verso la botola e la aprii e mi trovai nei primi scalini delle scale e chiusi bene la botola. Accesi la luce della torcia e mi incamminai per il corridoio guardandomi attorno. |
E mentre Clio rifletteva, i tre marinai decisero di cambiare discorso.
Un'atmosfera cupa era infatti sorta dai loro discorsi. Intanto la Divina Misericordia era ormai ormeggiata nel porto. Era quello un luogo ricco di navi mercantili e rimorchiatori. Un posto dunque tranquillo, dove ognuno era troppo preso dalle proprie faccende per occuparsi di quelle degli altri. Poco dopo altri marinai salirono sul ponte. “Direi” disse Palos agli altri “di decidere chi fra noi scenderà a terra.” “Si.” Annuì Sammone. “Ma io ci vado comunque. O qualcuno vuole contestare ciò?” “Tranquillo, gigante.” Ridendo Palos. “Le prove di forza le vinci tutte tu. Chi altri si propone? Ce la giochiamo coi coltelli?” Tutti annuirono. “Una gara!” Esclamò Hold. “Ora ci divertiremo!” Fissando Clio. |
“Gurenbarba” disse Elv a Gwen “è ghiotto di formaggio. Se manca sulla tavola perde le staffe. Ora scenderemo nella stiva e getteremo via le forme di formaggio rimaste. Così ci sarà la scusa per scendere a terra a prenderne altre.”
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Il capitano diede ordine a tutti i suoi uomini di prepararsi.
Poi si voltò verso i passeggeri. “Ascoltate...” disse loro “... sapevamo delle difficoltà e delle possibilità di un viaggio senza ritorno... non più del trenta percento, ricordate? Queste erano le possibilità che vi avevo dato. Beh, ora sembra si siano assottigliate ancora.” Qualcuno pianse, altri gridarono. “Fate silenzio!” Esclamò il capitano. “Piangere e sbraitare non serve a niente. Restate ai vostri posti e cercate di dare meno noie possibili. Chiaro?” Si accorse di Dacey che impugnava il coltello. “E tu cosa vorresti fare, ragazzo?” Vedendola incappucciata e credendola un ragazzo. “Abbattere un Corvo con quell'apriscatole?” |
Altea scese nei sotterranei del castello, un Averno di oscurità e silenzio.
E ad un tratto quel silenzio fu rotto da un nuovo rumore. L'avventuriera comprese che c'era qualcuno. E data l'ora non poteva trattarsi di Ozilon. Poi, all'improvviso, un rumore di passi. Ed in lontananza si accese una lieve luce. |
Era ormai tutto pronto per l'atterraggio?
Ascoltai divertita i discorsi dei marinai, comprendendo che non sarebbe stato facile riuscire a scendere a terra. Ma poi qualcuno parlò di coltelli, e io sorrisi. Mi voltai verso Hold "Beh, limitarsi a guardare una gara non è poi così divertente..." Facendo l'occhiolino al vecchio marinaio. Mi avvicinai così agli altri marinai. "Posso partecipare anche io?" Chiesi. |
*Le parole del capitano erano dure e ebbi un sussulto quando si rivolse a me, tuttavia sostenni il suo sguardo e tolsi il cappuccio.
-Sono una ragazza e si, era proprio questa la mia intenzione a meno che qualcuno di voi non abbia un'arma migliore da darmi.- Avevo parlato con fermezza e per questo ringraziai gli insegnamenti di mio padre.* |
"Beh, si puo` fare" dissi annuendo alla sua proposta.
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Fu come un dejà vù....tornai al passato..stesse mosse..stessi rumori in lontananza e poi rumori di catene...e trovai Pepino.
Mi feci avanti..non poteva essere certo Ozilon..per me quello aveva pure paura a scendere qui. Mi facevo largo con la torcia, ma una luce lieve si accese in fondo e raggiunsi quel posto a me noto e mi affacciai lentamente. |
A quelle parole di Clio tutti si voltarono.
“Gareggiare con noi può non essere facile.” Disse Palos. “Facciamola provare.” Fece Pinto. “Magari ci stupirà.” Divertito. “Si, dopotutto fa parte dell'equipaggio ora.” Annuì Pepino. “E sia...” mormorò Palos “... eccoti un pugnale...” dandolo a Clio “... ora si farà scivolare una moneta lungo l'albero maestro e prima che tocchi il suolo devi centrarla col pugnale. Chiaro? Ah, se è troppo difficile puoi sempre ritirarti.” Sarcastico. |
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