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"Forse il vento davvero ha spaventato i cani..." disse pensieroso Swan ad Altea.
Ad un tratto un'auto si sentì arrivare e qualche istante dopo qualcuno bussò al portone del castello. |
Ad un tratto arrivò un auto e bussarono al portone "E ora chi è? Andiamo a vedere" e feci aprire il portone a Swan.
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Corremmo sotto la pioggia, letteralmente e appena arrivati alla polizia spiegammo tutto.
Non mi stupiva che l'ispettore apparisse turbato e incredulo. Ma mai quanto noi quando vedemmo che la chiamata non risultava. "Ma... C'è stata! Abbiamo davvero ricevuto una chiamata da quel numero! C'erano gli stessi identici rumori, abbiamo un'altra testimone se non ci crede. Il telefono di Elv ha fatto quella chiamata. Non so come, ma è così" con tono convinto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Swan aprì lo spioncino e davanti al portone c'era Maryshel, giunta in auto al castello.
"Buongiorno, signora duchessa." Disse fissando Altea. "Può dedicarmi un pò del suo tempo?" |
"Mi spiace, ma qui sul display non c'è alcun numero..." disse Belven.
"Eppure ci ha chiamato!" Velv. "Ma qui non compare..." fece Belven "... al mio posto voi mi credereste?" Ai due giovani. "Immagino di no..." confuso Velv, fissando poi Gwen. |
Mi stupii nel vedere Maryshel.. "Buona giornata signora Maryshel, certamente.. Vuole accomodarsi in salotto?" tenendo un contegno che il mio rango richiedeva ma ero leggermente turbata.
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Belven aveva ragione, nessuno di noi avrebbe mai creduto ad una cosa simile.
Ricambiai in silenzio lo sguardo di Velv. "Non abbiamo inventato quella chiamata..." mormorai con tono stanco "E non sappiamo più che fare..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Maryshel annuì, ringraziò Altea e la seguì nel salotto.
Bafon preparò del tè con dei pasticcini. "Sono qui per dar credito a ciò che le ho detto ieri..." disse la donna ad Altea "... stamani ho ricevuto un paziente... una donna col suo bambino... il piccolo dice di avere strane visioni e la maestra crede che sia tutto frutto di fantasia. Io però non lo credo, in quanto il bambino, pur non essendo mai stato in questo castello, in quelle sue visioni afferma di aver attraversato queste stanze..." |
Belven fece portare loro dell'acqua affinchè i due ragazzi si calmassero.
Velv però appariva molto nervoso, ansioso e preoccupato. Pensava in silenzio e di tanto in tanto lanciava occhiate a Gwen, quasi volesse conferma di non stare sognando. Arrivò allora un agente ed avvert' Belven che un uomo di una certa fama chiedeva di lui. "Fallo passare." Annuì Belven. |
Presi il the sorseggiandolo e prendendo dei pasticcini. Ascoltai la donna ponderando ogni sua parola "Certamente. Non tutti credono nel paranormale. E il piccolo cosa sostiene? Ha qualche visione o altro?".
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