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Risi piano a quelle parole di Icarius, scuotendo la testa.
"Non lo so..." Ammisi, rifugiandomi tra le sue braccia, con la testa posata sulla sua spalla "Non credo ci sia una ragione razionale per certe sensazioni, che non so nemmeno come chiamare a dirla tutta... È tutto così.. Non lo so, naturale, con te.. Non mi sono mai sentita così, e non so cosa pensare..." Mormorai "Ti dico solo quello che provo..." Alzai gli occhi su di lui "Non vale più il gioco della verità?" Divertita. |
“Certo che vale...” disse Icarius a Clio, accarezzandole dolcemente il viso e poi accogliendola fra le sue braccia.
Restarono così a lungo, in silenzio. Poi, ad un tratto, si udì il fischio della nave. “Siamo arrivati ormai...” mormorò lui “... siamo a Nolhia...” |
Altea si sedette per consultare uno dei suoi apparecchi, ma la ricerca fu vana.
Erano tempi quelli in cui il mondo non è come lo ricordiamo o immaginiamo. Ed infatti alla voce Gioia non apparve nessun risultato. E neanche a quella Taddei e Fiore. Ma in quel momento, da fuori, la gitana udì provenire dei rumori. Ormai albeggiava. |
Quell'abbraccio, così dolce e rassicurante,
Restai stretta a lui per lunghi istanti, preda di una pace profonda che non conoscevo. Poi quel fischio, la nostra destinazione. Alzai lo sguardo su di lui e sorrisi. "Lo sai che non ho mai lasciato la città, visto come stanno le cose a Maruania?" Sorridendo "Mi piace l'idea di vedere posti nuovi..." Scivolando dolcemente via dal suo abbraccio "Beh, dovrei andare ora..." Sospirai "Dovrai prepararti..". |
“Ma se tu” disse Elv a Gwen “hai detto di arrenderti sull'enigma.” Divertito. “Anzi, è grazie a me che lo abbiamo risolto. Cosa faresti tutta sola senza di me?” Facendole l'occhiolino.
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Nulla...era meglio trovare qualcosa nella biblioteca di Don Bravo.
Mi alzai per andare via...e poi dovevo finire il lavoro alla biblioteca. Poi udii dei rumori mentre stavo per uscire ma era quasi l' Alba. |
“Si, ma non andare via così...” disse Icarius prendendo la mano di Clio ed impedendole di allontanarsi ancora “... è stato bellissimo vederti arrivare qui da me stanotte...” si avvicinò e la baciò dolcemente sulle labbra, per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrandole qualcosa.
Si alzò, senza smettere di guardarla, indossò la sua giacca ed uscì dalla cabina, lasciando la bella ribelle in quella camera piena di oggetti esotici e preziosi. |
Quei rumori fuori dal capanno.
E da una finestra Altea vide alcuni militari che battevano la zona. Uno di quelli aprì la porta e i soldati entrarono, trovando la gitana. |
Quella mano che cercava la mia, fermandomi.
Mi illuminai e sorrisi a quelle parole. Chiusi gli occhi e risposi dolcemente a quel bacio, arrossendo a quel sussurro. Lo guardai uscire, in preda a sensazioni indescrivibili. Poi restai sola e sospirai, incapace di comprendere e metabolizzare le emozioni di quella notte. Chinai il capo ridendo piano, e sospirai ancora. Lanciai un'occhiata e mi alzai, diretta alla mia cabina, ancora non sapevo se si trattava di una breve sosta, se ci saremmo fermati per molto ne se sarei o meno scesa a terra. |
Erano i militari ed entrarono e feci l' indifferente.."Salve...cosa succede?"
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