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"Il nome della donna" disse Ambrose ad Altea "era Ipazias, signora. No, non ha fatto una bella fine. Ancora oggi qui si dice sia stata un'ingiustizia ed uno dei tanti soprusi del governo Afragolignonese in queste colonie."
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Lo zio andò via, lasciandomi in casa da sola.
Il pomeriggio trascorse lento e monotono, già avvolto dalla calura della bella stagione, finché non sentii dei cavalli e le voci di alcuni uomini, parlare con Pistal e lo stalliere. Allora uscii per vedere di chi si trattasse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ipazias.. Non conosco la storia di ciò che successe a quella donna, ma Ambrose, lei sa se il padrone segue questa storia ancora? Era una donna normale immagino ma bellissima. Che reato ha compiuto. Sarà mio dovere porre un fiore sulla sua lapide" leggermente angosciata come in quel corridoio dell'albergo.
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Gwen uscì sulla staccionata dell'ingresso, vedendo Pistal e Grez che discutevano con alcuni uomini.
I loro abiti sembravano quelli di comuni mercanti, ma nelle loro cinture Gwen vide grosse pistole e lunghi coltelli. |
"Non credo che il padrone si interessi di quella vecchia storia, ormai quasi leggenda." Disse Ambrose ad Altea. "Dopotutto riguardava il suo trisavolo, quindi il passato."
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Uscii fuori e mi inquietò un po' vedere quegli uomini così armati.
Potevano sembrare comuni mercanti, ma dubitavo lo fossero. Intanto, continuavano a parlare con Grez e Pistal. "Buon pomeriggio, signori" dissi, salutandoli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ad udire la voce di Gwen, quegli uomini si voltarono a guardarla.
La ragazza sentì quegli sguardi su di lei, provando un senso di disagio. Infatti la fissavano con cupidigia, con volgare interesse, quasi con lussuria. "Miss Gwen, essere nipote di lord Siculon." Disse Pistal presentando la ragazza. "Buongiorno, damigella..." uno di quelli a Gwen "...allora parleremo con voi... siamo dei mercanti e vostro zio era interessato alla nostra merce. Tuttavia non possiamo attendere oltre e se non vaglierà la nostra merce noi la offriremo ad altra clientela." |
Mi sentii a disagio e in imbarazzo quando quegli uomini si voltarono a guardarmi.
Un senso di profondo disagio. Dissero di dover vendere a mio zio della merce. "Non saprei, signori... Mio zio non mi ha lasciato detto nulla a riguardo..." mormorai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I mercanti si scambiarono varie occhiate.
"Allora" disse uno di quelli a Gwen "porteremo la nostra merce a ser Copers. Perdonate il disturbo." Ed andarono via. "Quelli essere si mercanti..." mormorò Pistal "... ma di schiavi." Facendosi il Segno della Croce. "E ora loro portare schiavi a ser Copers... uomo cattivo, vero aguzzino." Annuì. |
Trattenni il fiato mentre si scambiavano varie occhiate.
Poi andarono via e mi rilassai. "Si vede subito che sono persone poco raccomandabili..." scuotendo il capo in un sospiro. "Su, rientriamo in casa..." dissi, tornando dentro e andando a scegliere un abito per la cena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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