Dopo l'esaltazione iniziale, ognuno andò al proprio posto e Dambros chiese quale potesse essere il nostro compito a bordo.
A quel punto guardai Elv, per capire cosa dire.
Questa non era certo la parte facile del viaggio, anzi tutt'altro, visto che non avevano certo bisogno di fisici sulla nave, ma speravo che potessimo trovare qualcosa da fare, giusto per non essere buttati di sotto prima di subito.

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"Noi..." disse Elv indicando se stesso e Gwen "... noi siamo scienziati."
"Scienziati..." ripetè Dambros "... mi prendete in giro? Perchè mai due scienziati si sarebbero imbarcati su questa nave?" Perplesso.

Elv preferì dire le cose per quelle che erano e andava bene così.
"Glielo abbiamo detto, ci siamo persi nel deserto, siamo arrivati nel paese senza sapere dove fossimo e non sapevamo cos'altro fare. Ma sono certa che potremmo esserci d'aiuto. Immagino ci sarà una parte dei comandi, su questa nave. Potremmo occuparcene noi" proposi.

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"Si, abbiamo diversi macchinari e strumentazioni varie a bordo." isse annuendo Dambros a Gwen. "Cercheremo di sfruttare le vostre capacità e conoscenze. Attendete qui, parlerò col capitano." Ed andò da Gozz.

"Ottimo, grazie" acconsentii annuendo.
"Beh, almeno le nostre conoscenze serviranno a qualcosa, dopo secoli..." dissi sarcasticamente ad Elv.

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Elv sorrise ed annuì a Gwen.
I 2 restarono sul ponte ad attendere, mentre i motori della nave si accesero.
Le alte vele furono sciolte e subito si riempirono d'aria.
Pian piano cominciarono le manovre di decollo e dopo lunghi minuti finalmente l'Arcadia decollò, alzandosi in volo.

Ricambiai il sorriso, cercando di essere ottimista.
Chissà, dopotutto poteva anche piacerci, no?
Poter fare il proprio lavoro a bordo non era certo come doversi accontentare di un lavoretto di fortuna.
Alla fine, le manovre di decollo iniziarono e ci alzammo in volo.
Rimasi a guardare giù: era uno spettacolo che toglieva il fiato, stupendo, indescrivibile ed inimmaginabile.
"Chi lo avrebbe mai detto che avremmo assistito ad una cosa simile..." mormorai.

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L'Arcadia si alzò subito di 10.000 piedi dalla superficie terrestre e poi continuò a salire ancora ed ancora.
Raggiunse le nuvole più altea, fino a quando il mondo sottostante scomparve dalla loro vista.
Lo spettacolo del cielo con il Sole appena sopra la superficie e le nuvole generava riverberi di infinite e cangianti sfaccettature, tra scintillii e balenii dagli straordinari effetti cromatici e luminosi.
Gwen, Elv ed i marinai sul ponte ammiravano quell'incredibile scenario, anche se per questi ultimi era quasi normale ormai.
https://cdn.pixabay.com/photo/2016/0...55_960_720.jpg

L'Arcadia continuò a salire, salire, salire.
Arrivò fin sopra la morbida cortina di nuvole ed anche più su.
Venimmo illuminati dal Sole più sfavillante che mai ed era semplicemente mozzafiato.
Uno spettacolo impossibile da paragonare a qualsiasi altra cosa avessimo mai visto in vita nostra.
"Toglie il fiato, vero?" mormorai, voltandomi verso Elv, i suoi bellissimi occhi neri che scintillavano al Sole.

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"Si, incredibile..." disse Elv a Gwen, guardando gli sterminati banchi di nuvole che avvolgevano tutto intorno a loro, muovendosi veloci e gonfiandosi come se dovessero esplodere, mentre assumevano forme bizzarre, assurde, impossibili.
Allora Elv si voltò a guardare Gwen nei suoi occhi verdi resi come smerladi dall'aria pulita di quei cieli.
"Voglio baciari ora... fra le nuvole..." disse piano, sfiorandole la guancia e poi le labbra.
Allora la baciò, mentre il vento gonfiava i rossi capelli di lei.
Un bacio magico come quel mondo, infinito, profondo e dal sapore dell'aria più pura e libera.
Un bacio fatto degli inafferrabili riflessi dei raggi del Sole, che in quelle moltitudini di cielo parevano brillare con colori nuovi.

Si voltò verso di me ed io sorrisi dolcemente alle sue parole.
Altrettanto dolcemente lui mi baciò.
Un bacio reso eterno e profondo da quelle soffici nuvole che ci avvolgevano, dai bagliori dorati del Sole, dall'aria pulita che rendeva quel contatto quasi effimero.
Mentre il mio cuore galoppava come impazzito ed i miei capelli ci avvolgevano, come rame splendente e mutevole gonfiato dal vento.
"Non ti facevo così romantico, professore..." sussurrai divertita ed intenerita sulle sue labbra.

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"Ignori molte mie qualità, tesoro..." disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen e baciandola poi ancora.
"Che bel quadretto!" Esclamò ad un tratto la roboante voce di Gozz. "Come un romanzo!" Ridendo forte e trascinando con sè le risate di molti dei suoi uomini.

Ridacchiai prima che mi baciasse di nuovo.
Poi sobbalzai sentendo la voce di Gozz, avendo quasi dimenticato che eravamo ancora sul ponte della nave davanti a tutti.
Ma al momento stavo troppo bene per attaccare briga col capitano.
"Dunque, ha pensato alla nostra proposta?" dissi a quel punto, guardandolo.

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"Mi avevano detto eravate scienziti" disse divertito Gozz a Gwen "ma vedo possiedi anche altre qualità..." ridendo malizioso.

Divenni improvvisamente seria e sentii per la prima volta dentro di me la paura, quella profonda e viscerale.
Infatti strinsi forte la mano ed il braccio di Elv, guardandolo per un attimo fugace prima di distogliere lo sguardo anche da lui.
Quel commento mi era giunto come acqua gelida, inaspettato, certamente non voluto mi faceva stare male.

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"Quindi..." disse Elv a Gozz, tenendo la mano di Gwen nella sua "... ha trovato qualche compiti per le nostre competenze da scienziati, capitano?"
"Certo certo..." annuì Gozz fissandoli entrambi "... vi occuperete della strumentazioni delle sala comandi." Divertito.

Disse che ci saremmo occupati delle strumentazioni di bordo, ma lo sapevo che quella sfumatura era ancora ben presente nella sua voce ed era una cosa che non mi piaceva, per niente.
Quel sottile strato di paura e di allarme echeggiava ancora nella mia mente, facendomi stare all'erta stringendo sempre forte la mano di Elv.
Avevo bisogno di lui, di sapere che era accanto a me e che non mi avrebbe lasciata.

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Elv strinse la mano di Gwen fino a quando Gozz non andò via.
D'ambros allora li condusse nella sala comandi, dove fra le tante strumentazioni di bordo, i macchinari e tutto ciò che operava per permettere all'Arcadia di volare trovarono un computer centrale.
"Questo è BF 78000, il computer centrale, vero cuore dell'Arcadia." Disse Dambros ai due scienziati.
http://www.seansgallery.com/gallery/...s/falcon36.jpg

Cercai di rilassarmi un po' quando andò via, Elv ancora stringeva la mia mano.
Poi, Dambros ci condusse nella sala comandi e ci mostrò il computer di bordo.
Almeno avrei avuto qualcosa su cui concentrarmi ed evitare di pensare a ciò che era appena successo.
Iniziai a fare un giro nella stanza, dando un'occhiata per imparare a conoscere ogni strumentazione presente.

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Il robottino non riuscì a parlare, che subito un piccolo velivolo arrivò.
Che fosse quella, l'astronave di cui parlava?
Ero sempre più curiosa e così lo osservai, mentre atterrav e due uomini vestiti come operai ne discendevano.
"Sono loro, F22?"chiesi, sottovoce, al robottino.

"Credo sia opportuno presentarsi, signori." Disse ad un tratto una voce computerizzata. "Io come rivelato dal signor Dambros sono BF 78000, il cervello elettronico che controla l'Arcadia." A Gwen e ad Elv.

Sobbalzai sentendo il computer.
Giusto, aveva ragione.
"Io sono Gwen e lui è Elv. Siamo due scienziati e da oggi ci occuperemo della sala comandi" risposi, in tono cortese.

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"Benvenuti a bordo, dottoressa Gwen e dottor Elv." Disse il cervello elettronico ai due. "Naturalmente sarò a vostra disposizione per ogni evenienza."
"Bene." Annuì un pò stupito Elv, visto che quel computer sembrava davvero una macchina estremamente perfezionata.
"Percepisco in voi, dottori, perplessità e forse scetticismo. Sarei quindi lieto di poter dissipare ogni vostro dubbio circa le mie funzioni qui a bordo."
Dambros sorrise ed andò via.

Annuii interessata ascoltando il computer e sorrisi divertita allo stupore di Elv.
Dambros andò via.
"Immagino che dovremo avere il tempo di familiarizzare con le strumentazioni, ma chiederemo qualsiasi cosa se avremo un dubbio" annuii convinta.
L'idea mi esaltava parecchio e non vedevo l'ora di cominciare.
"Anzi, per iniziare, c'è qualcosa di indispensabile che dobbiamo sapere?"

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"Come scienziati" disse BF 78000 a Gwen "di certo conoscerete i metodi più comuni ed utilizzati per i calcoli trigonometrici, geometrici ed algebrici riguardo alle rotte aeree. Il sistema utilizzato a bordo dell'Arcadia si basa sui principi dell'algoritmo standard, in modo da poter comunicare con ogni corazzata militare della Marina Spaziale ed ogni vascello della Federazione Commerciale."

"Ottimo, allora non avremo problemi, essendo così" annuendo e guardando convinta Elv.
"Sono sicura che ci ambienteremo presto" sorridendo.
Ero nuovamente ispirata da questo lavoro che avremmo fatto a bordo, io ed Elv insieme, a lavorare anche qui fianco a fianco, come se quei secoli e tutte quelle assurdità non fossero mai esistito, e magari per noi era davvero così.

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Elv guardò Gwen perplesso.
"Vorrei avere il tuo entusiasmo e la tua convinzione circa questa assurda faccenda..." disse a lei sottovoce.

Guardai Elv sentendo che mi parlava sottovoce.
"Beh, ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare, hai altre alternative?" gli chiesi, con tono retorico.
"E poi secondo me può essere divertente..." con un sorriso.
"Dai..." Aggiunsi con fare incoraggiante, stringendogli la mano.

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Elv annuì a Gen, sebbene poco convinto.
"Mi chiedo dove siamo diretti..." disse poi al computer, per quanto strano gli sembrasse rivolgersi così ad una macchina.
"Non siete stati messi al corrente circa la missione dell'Arcadia?" Chiese BF 78000.
"Si, certo..." rispose Elv "... la nave rossa... ma mi chiedevo dove fossimo diretti per cercarla..."
"Secondo gli ultimi dati, dottor Elv, la nave rossa ha fatto perdere tracce di sè dopo aver atteaversato il Tropico Astrale, a 22000 piedi dalla stratosfera."

Ascoltai il computer.
"Dunque, stiamo ancora cercando tracce della nave" commentai con tono ovvio "Non abbiamo al momento delle tracce su cui basarci? Un indizio minimo, un'idea..." Aggiunsi poi.

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"Al momento no, se non i calcoli costanto della latidudine e della longitudine astrali che la nave rossa ha seguito, dottoressa." Disse il computer a Gwen.
"Cosa potremmo trovare a quelle altezze?" Chiese Elv.
"I dati descrivono con precisione le cime di un'alta catena montuosa, dottore." Svelò BF 78000. "Probabilmente la nave rossa tenta di nascondersi fra quelle montagne."

Il computer parlò di una catena montuosa.
"E noi abbiamo la possibilità di seguirla, se dovesse davvero nascondersi lì? Tali condizioni fisiche, climatiche e logistiche ce lo consentono?"

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"In verità" disse il computer a Gwen "l'Arcadia è molto più agile della nave rossa, essendo di dimensioni minori rispetto ad essa."
"Quindi" Elv "in uno scontro a fuoco avremmo lapeggio?"
"Affermativo, dottore." Rispose il cervello elettronico. "Dobbiamo evitare scontri diretti a cieli aperti con la nave rossa."
"Ma a bordo di quella nave sanno che li inseguiamo?"
"Sannodi essere braccati dalla marina Spaziale e da vari cacciatori di taglie, ma nello specifico ignorano che l'Arcadia li stia inseguendo." Spiegò BF 78000.

Chiaro.
La situazione era abbastanza logica.
Normale che, essendo più piccoli, eravamo più agili ma più deboli.
"E quindi, a che fazione appartiene l'Arcadia? Voglio dire, in nome e per conto di quale organizzazione diamo la caccia a quella nave?"

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"Il capitano Goz ed il suo equipaggio, dottoressa Gwen, non appartengono a nessuna organizzazione o fazione particolre, ma sono dei cacciatori di taglie." Disse il computer. "Le loro motivazioni sono solo economiche."

Ah, ecco.
Allora era per questo che erano dei fanatici.
Solo per soldi. Semplice.
Va beh...
"E dimmi, puoi darci qualche informazione in più sulla caduta di Uaaropolis?" dissi poi, ancora incuriosita da quella situazione.
"Puoi essere più specifico, su cosa l'abbia davvero fatta crollare?"

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"Uaaropolis è caduta 2 secoli fa, dottoressa." Disse il computer a Gwen. "Dopo 16 anni d'assedio per cielo e per terra. Tuttavia alcuni riuscirono a fuggire alle truppe della Marina Spaziale, dandosi di fatto alla pirateria. ma predare non era la sola vocazione di quei fuggiaschi, poichè segretamente diffondevano la propoganda sorta proprio nella città distrutta. Per questo ancora oggi dopo 200 anni i discendenti di quei fuggiaschi portano vivo il nome ed il ricordo di Uaaropolis. La Marina Spaziale vuole annientarli affinchè il mondo non conosca più i loro dettami."

Due secoli fa.
Guardai Elv stavolta con sconforto.
Due secoli.
Dieci anni potevano già sembrare un'eternità, visto il ritmo veloce che si teneva, ma due secoli.
Duecento anni.
Era sconvolgente.
"Bene. Ci metteremo al lavoro" dissi solo, alla fine, non sapendo come commentare quell'evento surreale

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Elv annuì a Gwen, sebbene anch'egli era rimasto sconcertato da quanto raccontato loro da BF 78000.
Intanto l'Arcadia proseguiva la sua rotta, volando negli azzurri cieli di quel futuro così assurdo, eppure reale.
Le strumentazioni di bordo mostrava le coordinate, calcolando la latitudine e la longiutudine astrali, seguendo i venti che soffiavano verso l'interno continentale.
Ed infatti, oltre alcuni giganteschi banchi di nuvole bianchissime, spuntarono le alte cime di una poderosa catena montuosa.
https://akm-img-a-in.tosshub.com/ind...ocYEp48.2zZz5A

Proseguimmo nel nostro assurdo viaggio, mentre seguivo con interesse tutti i dati sulle strumentazioni.
E ciò mi aiutò a non pensare.
Dopo un bel po', da lontano iniziarono ad intravedersi le cime di una catena montuosa.
A quel punto, controllai i dati per vedere se ci fossero dei cambiamenti in vista.
"BF 78000, vedo delle montagne laggiù, puoi dirmi se riesci a captare un segnale da parte della nave rossa?"

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