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Vedere il povero Salamano ridotto così mi faceva stare male e strinsi di più la mano di Icarius e lo guardai.."Avete visto Icarius cosa può fare mio marito? Questo ragazzo mi ha difeso o mi avrebbe ucciso mio marito, ma voleva ucciderlo ugualmente perché pensava di avermi...gli dissi Nostro Signore non approverebbe un omicidio ma a quanto pare pure mio marito non scherzerebbe...dove si trova ora.."guardai negli occhi azzurri il bel giardiniere..."Magari se facciamo in fretta possiamo liberarlo...e poi lo nascondiamo proprio in quella casa disabitata, noi fingeremo di non sapere nulla, ma dobbiamo agire presto e bene, mi aiuterete?" ma questo Icarius era disinteressato a me, quindi non avevo speranze "Parlare con mio marito...presumo le botte le prenderò pure io dopo, forse mi rinchiuderà per sempre in casa" sospirando e abbassando la testa.
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Più notavo la sua tenerezza, più mi sentivo orribile.
Ma cosa ero io, se non una creatura votata all'oscurità? E lui era stato la luce capace di squarciare quella cortina di tenebra. "Non so cosa posso aver mai fatto di buono per meritare queste parole..." dissi piano, sorridendo appena, poi lo guardai "Immagino tu abbia un desiderio in particolare prima... Non saprei, mangiare qualcosa in particolare o altro... Qualcosa che non potrai avere dopo..." guardandolo con curiosità. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Scossi la testa, vagamente divertita da quel tono scanzonato e irriverente.
Poi quello sguardo, le parole sull'alba. Oh, a me aveva sempre affascinato, una nuova luce, un nuovo giorno, una nuova speranza. Senza contare che le civette cantano raramente di notte, dunque per me era un po' come tirare un sospiro di sollievo, pensare di avere un nuovo giorno tutto per me. "Sì, è magica..." dissi soltanto, sospirando appena mentre lo sguardo si perdeva nei suoi occhi che nella fioca luce dell'alba sembravano anora più intensi. Quando il suo sguardo mutò iniziai a trattenre il fiato, mentre il cuore batteva sempre più forte, in modo incontrollato come mai prima d'ora era successo. Poi si avvicinò, sempre di più, sempre di più, avrei dovuto fermarlo, io... ma poi mi baciò e tutto il mio mondo di certezze crollò, e mi abbandonai a quel bacio, dapprima timidamente poi sempre più intensamente, con il cuore che scoppiava sempre di più, il corpo scosso da fremiti nuovi, emozioni così intense di cui non conoscevo nemeno il nome. E lo baciai, inesperta ma appassionata, stringendomi a lui nella calda luce dell'alba. |
Icarius sgranò gli occhi a quelle parole di Altea.
“Ma, madama...” disse quasi balbettando “... io sono solo un umile giardiniere e se mi intromettessi farei di certo la fine del povero servo... se vostro marito vuole può farmi impiccare, visto il diritto feudale conceda libertà di vita e di morte sulle proprie terre... perchè volete rovinarmi e far perdere la vita?” Spaventato il giovane. “Ha ragione lui...” Salamano “... vostro marito lo farebbe bastonare ed impiccare prima di sera... voi invece siete sua moglie e solo voi potete intercedere e farlo ragionare...” Elv sorrise ed accarezzò il volto pallido di Gwen. “Il solo desiderio che ho” disse piano “è far l'Amore con te...” guardandola in quella sua sensuale vestaglia rossa. Aegos strinse a sé Clio, senza smettere di baciarla, di assaporare le sue labbra e di cercare la sua lingua. Un bacio caldo, umido, intimo, appagante, fatto di slancio, passione, desiderio, fuoco, mentre le sue mani stringevano e toccavano il corpo della bionda padrona. “Ti voglio...” disse lui sussurrando sulle labbra di lei. |
Emisi un risolino divertito
"Mi riferivo soprattutto a qualcosa che non potrai avere dopo, ma se è questo che vuoi..." il mio tono si abbassò progressivamente sul finire della frase, mentre il mio sorriso assumeva una piega maliziosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole fissai il ragazzo.."Oh no...voi no...non permetterei mai di farvi rischiare la vita.." e mi accorsi di quelle parole dette spontanee e guardai la rosa in mano sua e la mia rossa.
Quella notte era strana ed avvolgente, Lei dormiva beatamente sul suo letto, ma i suoi sogni erano tormentati mentre l' avaro e molesto marito riposava dopo aver giaciuto con lei, la Rosa Nera.. era triste e guardava il soffitto. Ad un tratto un' ombra nella stanza, leggera e silenziosa. Lei rimase immobile nel letto e vide la figura camminare carponi e due occhi azzurri che luccicavano posando una rosa rossa sul suo petto sopra la camicia da notte.. Mi rinsavii da quella visione, il ciondolo scottava forte e il mio cuore aveva accellerato il battito, eppure era una sensazione avvolgente mentre guardavo quel ragazzo.."E cosa dovrei fare...e se non riuscissi a convincerlo? Io..."guardandolo titubante.."Forse è meglio lo cerchiamo nel bosco visto pure lui deve essere là, poi vi nasconderete se mi vorrà fare del male dovete andarlo a dire che chi mi ha uccisa è lui, a mio padre..il Conte de Bastian...magari sistemo le cose, dirò mi ero persa nel bosco..voi non correrete rischi...d' altronde siamo estranei vero?" sorridendogli. |
Anche Elv rise, per poi fare l'occhiolino a Gwen.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò. “Gwen, sono io...” Ivan da fuori. “Se vostro marito è così violento” disse Icarius ad Altea “perchè allora non lo denunciate? Prchè non andate a Monsperone dai soldati del Maresciallo? Non potete vivere nel terrore con un uomo simile, madama.” Con voce sincera e preoccupata. “Datemi retta...” insistendo il giardiniere. |
"Non posso...mi hanno obbligata a sposarlo, la mia famiglia. Cosa sarebbe poi di me? Dove andrei, la mia famiglia mi ripudierebbe, già mi hanno fatto sposare perché sono strana e non sono adatta alla loro vita mondana..io faccio vita ritirata" poi lo osservai.."E poi che farei? Ditemi voi..." osservando il bel Icarius come se avesse aperto uno spiraglio di luce.
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Quel bacio, intenso, caldo, appassionato.
Mi strinsi a lui e mi abbandonai, gustandomi quelle sensazioni forti, intense che mi attraversavano. Sensazioni nuove, così travolgenti da sconvolgermi, sentivo il corpo bruciare, fremere senza riuscire a fermarmi. La mia lingua era incerta ma, guidata da quella di lui, si muoveva impacciata, emozionata ma sempre più appassionata alla ricerca di quella di lui, delle sue labbra, quasi volessi rubargli il respiro. Aprii gli occhi e trovai i suoi lì, bellissimi, di un azzurro così inconfondibile che avrei potuto riconoscere tra mille. Le sue mani percorrevano tutto il mio corpo, facendomi fremere ancora di più, e le mie percorrevano il suo di corpo, con voracità. Ma poi sbiancai. Lo allontanai di scatto guardandolo negli occhi inorridita. Aveva sentito una parola di quello che gli avevo detto? Improvvisamente mi sentii morire, era quello che voleva, e io che mi ero lasciata andare! Sentii le lacrime affiorare per la rabbia. Allora lo colpii, al viso, un colpo secco, forte, uno schiaffo dato con la potenza di un gancio. Ma uno schiaffo. Sì, perchè non aveva ferito il guerriero, aveva ferito la donna. "Io non sono mia sorella, l'hai dimenticato?" con le lacrime che ormai scendevano copiose. Allora spronai Ercole al galoppo e mi allontanai nella notte, con il cuore che ancora batteva forte per l'emozione e la rabbia dentro che mi divorava come la luce faceva con le ultime ombre della sera. |
“Capisco...” disse Icarius ad Altea “... siete come imprigionata...” rammaricato.
Ad un tratto si udirono vari rumori, poi i nitriti ed il calpestio di diversi cavalli, i latrati dei cani e le voci di alcuni uomini. Dalla boscaglia allora emersero delle figure. Erano Fulminaccio ed i suoi. Raggiunsero il portone. “Ah, sei qui, scellerata!” Adirato l'uomo a sua moglie. “Ti abbiamo cercata tutta la notte! Dove diavolo eri? Dove?” Gridò, mentre i suoi cani abbaiavano contro uno spaventato Icarius. Aegos si accarezzò il volto arrossato dal colpo di Clio, guardandola galoppare via verso l'alba. Spronò il suo cavallo e la seguì a debita distanza. Il Sole era ormai spuntato dalle colline, screziando la valle di cipressi e poggi, tra castelli addormentati e casolari appena desti. Poco dopo i due intravidero il palazzo di lei. Ma appena Clio arrivò sul portone il canto di un'ultima civetta notturna salutò la notte ormai spenta. http://borgosandonato.altervista.org...o-reale_04.jpg |
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere al suo occhiolino che sentii Ivan da fuori.
Sospirai. "Che succede?" chiesi, con aria un po' scocciata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Si...e forse voi avete ragione...io sono imprigionata per due motivi..." poi si udirono dei cavalli e dei cani che arrivarono in modo cruento.
I cani abbaiavano contro Icarius e Fulminaccio imprecava contro me e non potevo più tollerarlo.."Basta ora" estraendo la mia spada che al sole brillò emanando la Luce dell' Arcobaleno e senza remore ferii uno dei cani che stavano quasi attaccando Icarius, senza ucciderlo ma quel tanto per metterlo ko per alcuni giorni e puntai la spada verso il marito.."Se continui così ti ammazzo io....anzi" guardando Icarius con una luce nuova e viva nei miei occhi verdi "Vado a denunciarti per violenza dal Maresciallo, d' altronde ho un testimone...quindi ti conviene trattarlo bene....oppure me ne andrò via da te...meglio la fame" dissi quelle parole spontaneamente mentre il vento spirava.. mentre come diceva la gente la Dama Nera cantava. https://i.pinimg.com/originals/cc/55...5eab15ea24.gif |
Fulminaccio scoppiò a ridere davanti ad Altea che impugnava la sua spada e minacciava.
"Bene, sembra tu abbia pure del coraggio..." disse divertito l'uomo "... e questo pagliaccio chi è?" Indicando con disprezzo Icarius. "Io..." fece questi "... io... sono un giardiniere..." Fulminaccio rise di nuovo. "Sgualdrina, dove lo hai trovato?" Fulminaccio ad Altea. "Credo sia meglio che tu scenda di sotto, Gwen..." disse da fuori Ivan "... è tornato il dottor Vanbelv e vuole parlarti..." |
"Vanbelv? Ma che accidenti vuole adesso?" incredula.
Mi rivestii e scesi di sotto. Speravo solo che non gli fossero venuti in mente strani pensieri che potevano metterci nei guai. Altrimenti sarebbe stato un bel problema davvero.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5cf8a0a760.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Rideva come un povero idiota, lo odiavo con tutta me stessa...ma alle sue ultime parole gli lanciai un sonoro schiaffo..."Non osate chiamarmi in questo modo, questo gentil signore mi ha accompagnata a casa poiché mi ero persa nel bosco..ero scappata ieri sera dopo le vostre percosse...razza di idiota" e le parole uscivano fuori dalla mia bocca come un torrente in piena, non avrei permesso trattasse in questo modo Icarius, era già troppo quello che aveva fatto a Furio...ma Icarius, si notava era speciale.
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Gwen scese di sotto e trovò Vanbelv in salotto.
Era sceso con lei anche Elv. "Buongiorno, madama." Disse con un sorriso cordiale il medico. "Ho notizie importanti e ho creduto giusto avvertirvi. Riguardano il cocchiere trovato morto davanti alla vostra stalla..." Fulminaccio avvampò di rabbia e restituì lo schiaffo ad Altea, ma con una forza ovviamente maggiore che causarono un grosso livido sulla bianca guancia di lei. "Ecco il marchio per una sgualdrina." Disse con disprezzo. "E non osare mai più comportarti così con me o ti farò bruciare viva, chiaro?" Guardò i suoi uomini. "Chiudetela nelle segrete del palazzo. Ci resterà fino a quando mi piacerà." "Aspettate!" Gridò Icarius, ma si beccò un pugno da uno degli uomini del padrone. Altri due invece disarmarono Altea della sua spada e la portarono di forza nelle segrete del palazzo, chiudendola in un'umida cella. Incatenato al muro della cella c'era anche il povero Furio pestato a sangue e svenuto. |
Risposi al saluto con un sorriso cortese di circostanza.
Addirittura novità? Ma guarda... "Davvero? Oh, allora spero che si sia trattato davvero di un animale, potremo sempre sperare che verrà catturato!" esclamai, fingendo stupore e speranza. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tutto accadde velocemente, lo schiaffo o forse quel pugno violento che causò dolore e sangue sulla pelle bianca, poi vidi Icarius pronto a difendermi e alla fine prendersi pure lui un sonoro pugno.
"No" urlai "Icarius, aiutami...preferisco morire" mentre gli uomini mi presero Volpe Ambrata e mi chiusero in cella. Rimasi segregata...vidi Furio pure privo di sensi, sarei rimasta in silenzio per sempre, avrei rifiutato cibo e bevande fino alla morte...magari morire bruciata sarebbe stato meglio ma non come strega ma come Giovanna D' Arco". Rimasi in silenzio con gli occhi sbarrati, forse avrei dovuto andare prima dal Maresciallo a denunciarlo come il giardiniere aveva detto, speravo solo Icarius fosse tornato a casa salvo, d' altronde non meritava di essere messo nei guai per una come me, era meglio la morte. |
Aprii gli occhi che stavo cavalcando.
Cavalcavo veloce, galoppavo nelle prime luci dell'alba, senza sapere dove stessi andando, mentre il bosco intorno a me si velava di una strana foschia. Cercai di rallentare la corsa del cavallo e di rendermi conto di dove fossi. Sì, a Chanty, questo era ovvio. Che ci facevi in giro nel bosco da sola all'alba, Clio? Un sorrisetto divertito mi si dipinse sul volto, poi mi resi conto di com'ero vestita... che diamine, chi se la prende conciata così? Immediatamente cambiai il mio abito con la magia in uno di seta rossa impalpabile, decisamente più consono. Solo allora mi accorsi che il mio palazzo era vicinissimo e che quindi la povera Clio era stata colta dal canto della civetta proprio prima che arrivasse a casa. Non mi dispiaceva affatto essere a casa, avevo un conto in sospeso con il mio bel giardiniere! Vero! Cosa diavolo ci faceva con un'amamelide nella tasca? Alzai gli occhi al cielo, non mi importava, ma mi ero appena persa una notte, e volevo assolutamente recuperare. Ogni volta che mi svegliavo mi sentivo come se avessi dormito anni e dovessi recuperare vivendo al meglio ogni istante che mi era stato concesso. Così spronai Ercole ed entrai in casa, aprendo il cancello con un cenno imperioso della mano e la magia faceva il resto. Smontai davanti alle scuderie "Aegos, ti ho riportato Ercole!" dissi allo stalliere, che però non rispose. Che fa, dorme ancora? No perchè avrei potuto prendermeli tutti e due, tanto per divertirmi un po', già che c'ero. "Icarius!" chiamai poi, guardando il giardino con una certa difficoltà per evitare le aiuole. Sbuffai pesantemente. A cosa serve avere delle bestiole da compagnia se poi non rispondono al mio comando quando voglio io? https://www.cinefilos.it/wp-content/...va-Green-5.jpg |
“Si, effettivamente tutto sembra propendere per questa ipotesi...” disse Vanbelv a Gwen “... il segno del morso... i tagli, le lacerazioni... ma poi...” estraendo qualcosa dalla tasca “... abbiamo trovato questo tra i suoi vestiti... è un monile molto prezioso... di manifattura certamente straniera... e di solito un cocchiere non ha simili oggetti per sé...” mostrando il misterioso monile.
https://i.ebayimg.com/images/g/2bgAA...FEa/s-l300.jpg Altea si ritrovò in quella cella, col viso dolorante. Il povero Furio che si era battuto per lei, rischiando la vita, ora era incatenato alla fredda parete. Pian piano però cominciò a riprendere i sensi. “Acqua...” disse piano “... acqua...” |
Tutto a posto, tutto secondo i piani...
Ma un monile? Che c'entrava un monile? Mi avvicinai quasi circospetta, sicuramente dubbiosa, per vedere il ciondolo. "Beh, potrebbe averlo rubato. Non mi sembrava versare in una situazione agiata, dunque potrebbe averlo rubato con l'intenzione poi di venderlo." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sentii la voce di Furio e lo guardai..."Non ci sarà acqua, Furio, e nemmeno cibo...ci lasceranno morire così....non dovevi farlo...a me va bene fare questa fine, ma tu non dovevi.. solo io sono invischiata in questa sporca storia ma se uscirò di qui andrò a parlare con mio padre e lo denuncerò questo lurido uomo" mentre il sangue colava dalla ferita nel diafano viso e i polsi erano arrossati dalle catene.
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Aegos era a pochi metri dietro Clio, divenuta ora Lys, ma lei non si accorse minimamente della sua presenza, né sentì il galoppo del cavallo alle sue spalle.
Appena arrivò trovò lo spioncino aperto perchè Stuarto stava pagando alcuni mugnai di una vicina fattoria che avevano appena scaricato sacchi di farina. La padrona entrò nel palazzo e poi subito si recò in giardino in cerca di Icarius. Però il giardiniere non sembrava esserci. “Si, un'ipotesi più che plausibile.” Disse Vanbelv tenendo in mano il ciondolo. “Sarà stato un ladro... l'unica cosa strana è che, come detto, la manifattura è straniera, ma dietro reca il simbolo baronale di Monsperone...” “L'avrà rubato ad un nobile dunque.” Elv. “Non ad un semplice nobile...” precisò Vambelv “... ma al barone in persona.” Fissando Gwen. Furio aprì piano gli occhi, tutto dolorante e guardando Altea accanto a lei, che però non era incatenata come lui. “Si...” disse lui tossendo “... forse ho sbagliato... si, rischiare per una donna che neanche mi considera... ma sappiate che nessuno vi amerà mai come me... nessuno... si, sono stato uno sciocco a farlo... a rischiare la vita... ma l'ho fatto per Amore e lo rifarei ancora...” Si udirono dei passi. Arrivò uno dei servi e lasciò nella cella, attraverso le sbarre, pane ed acqua. |
No.
Questo non ci voleva. Potevo immaginare benissimo di chi si trattasse. Ed iniziavo a capire molte cose su quell'uomo. Tuttavia... "Capisco, ma non so cosa dirvi purtroppo..." con tono imprecisato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai le parole di Furio e scossi il capo "Non è questo Furio, tu volevi ucciderlo, è stata la tua sventatezza .. non puoi pretendere di comandare i sentimenti altrui, saresti come lui però sei il mio migliore amico e io di questo te ne sono grata".
Guardavo la rosa rossa nascosta nel vestito e la annusai mentre un servo ci portò pane e acqua e non dissi nulla, aspettai se ne andasse. Io non avrei mangiato nulla e guardavo le catene di Furio...oh Icarius se mi avessi dato ragione e fossimo venuti qui prima dell' arrivo di quell' uomo saremmo tutti salvi. Finsi indifferenza aspettando non ci fosse nessuno. http://78.media.tumblr.com/13245ef58...o7uao1_500.gif |
“E' naturale...” disse alzandosi Vanbelv “... perchè dovreste saperlo?” Sorridendo a Gwen. “Un lupo forse più grosso della media ed un ladruncolo sono le risposte a questo quesito. Beh, ora non mi resta che far recapitare questo ciondolo al Maresciallo di Chanty, il quale lo farà riavere al barone quando potrà tornare libero a Monsperone.”
“Prego, vi accompagno io al portone.” Elv, essendo l'unico che poteva uscire alla luce del sole. Furio era incatenato e non poteva né bere, né mangiare. Il ragazzo chiese allora ad Altea di porgergli un di acqua. I due restarono in quella cella umida e semibuia, avvolta da silenzio cupo dei sotterranei del palazzo. |
Annuivo lentamente, ma nella mia testa pensavo a come trattare la cosa.
"Certo, arrivederci." Quando Elv portò fuori il dottore, mi rivolsi subito ai miei, soprattutto a Tatiana che lo aveva incontrato, il barone. "Forse so a chi appartiene quel monile. Il barone è l'uomo che c'era col Maestro!" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Nessuno mi rispose.
Che cosa strana, forse i domestici avevano preso tutti un giorno di festa? Alzai gli occhi al cielo, se c'è una cosa che detesto è aspettare! Entrai in casa, chiamai Stuardo con una campanella mentre mi sedevo su un divanetto. Lui c'era, l'avevo visto vicino al cancello. |
Rimanemmo soli e presi la brocca porgendola sulle labbra di Furio.."Ho aspettato fossimo soli, sarebbe stato peggio se mi avessero visto aiutarti".
"Lasciami stare maledetto diavolo" urlava la Dama Nera. Il marito la gettava a calci lungo le scale e lei cadeva ferendosi mentre con un ultimo calcio la gettò nella prigione. La chiuse e urlò "Vedremo se il tuo Amore ora ti salverà" mentre la sua risata sadica rimbombava tra le feritoie delle segrete. Aiutami Amore Mio... Tornai in me...no Lui non mi avrebbe aiutato..e Icarius mi avrebbe salvato..oh no, si era sicuramente dimenticato di me e guardai Furio triste "Hai ancora sete?" |
“Credi dunque” disse Ivan a Gwen “che al suo ritorno il maestro avrà con sé ancora il barone?”
“Non credo...” intervenne Tatiana “... il barone ha detto era di passaggio ed aveva approfittato del viaggio del maestro. No, non viaggiavano insieme.” Fissò Gwen. “Ma fammi capire... credi il monile sia del barone? E come poteva averlo il cocchiere?” “No...” disse rasserenato Furio “... ora sto meglio, grazie...” guardando Altea “... mangiate qualcosa...” alla dama. I sotterranei erano semibui, umidi e silenziosi al punto da sembrare opprimente. Passò un'ora, poi due, tre, fino a quando i due prigionieri persero la nozione del tempo. Ad un tratto si udirono dei passi. Uno dei servi accompagnò alla cella un monaco. Aveva il cappuccio sul capo. “Ecco i prigionieri, Frate... avete solo pochi minuti...” il servo, per poi andare via. “Pace e bene, figlioli...” il chierico rivolto ad Altea ed a Furio. https://cdn.quizme.se/questions/vjdl...0_YVUcd80N.jpg |
Tatiana aveva ragione, probabilmente non ci sarebbe stato di nuovo.
"Potrebbe essere stato lui ad ucciderlo, a questo punto è quasi certo. Anche se non so quale potrebbe essere il motivo. Tuttavia, tutte le prove portano a lui." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Non ho fame Furio...mi si sta contorcendo lo stomaco".
Non so quanto tempo passò in quel posto, rimanemmo in silenzio, meditavo sul da farsi ma era impossibile scappare da lì. Poi dei passi e arrivò un servo con un Frate e guardai Furio.."Siamo condannati a morte ora?". "Il Signore Sia Lodato" dissi al Frate "Qual buon vento vi porta in questa buia prigione? Dovete confessarci prima di morire?"...un Frate...eppure attualmente i Chierici non erano molto ben veduti a Chanty. Rimasi in silenzio guardando a terra e lasciando il frate fare il suo dovere. |
“Aspetta, fammi capire...” disse Ivan a Gwen “... dunque credi che la bestia in realtà non esista, ma è il barone l'assassino?”
In quel momento tornò dentro Elv dopo aver accompagnato fuori Vanbelv. “Mai perdere la speranza, figliola...” disse il Frate ad Altea “... bisogna avere fede, essere ottimisti che la Sorte cambierà...” col volto celato dal cappuccio “... tenetevi pronta ad ogni evenienza...” con un tono enigmatico. Stuarto arrivò subito al cospetto di Lys. “Prego, madama...” disse “... avete chiamato?” Con un inchino. |
"Per quanto ne so, potrebbero essere la stessa persona" con tono un po' cupo "La bestia non si era mai vista qui. È spuntata mentre il barone sostava nel giardino. Poi quando lui è ripartito col maestro, quella è sparita. O almeno, così sembrava."
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"Si Padre, avete ragione...sono ancora qui, viva Grazie al Signore" voltandomi e spiando sotto al cappuccio.." Ogni evenienza? Mi auguro la Sorte giri dalla mia fortuna allora" alzandomi e camminando nervosamente nella cella e ponendomi davanti al frate.."Siamo chiusi qui...avete altra soluzione Padre?" sbirciando sempre sotto quel cappuccio.
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Stuarto, per lo meno, arrivò subito.
"C'è un motivo per cui i miei domestici non sono ai loro posti?" chiedo, svogliata. "Se c'è una cosa che non tollero è la mancanza di professionalità, glielo faccia presente prima che sia costretta a farlo io" infastidita. "Portatemi la colazione qui, immediatamente!" spiccia. |
A quelle parole di Gwen, benchè fosse mattino, un senso di oppressione, un'atmosfera cupa e sinistra scese sul palazzo.
“Forse siamo troppo negativi...” disse Elv “... ci stiamo facendo suggestionare...” “Per questo Nikolaj aveva proposto di andar via da qui...” fece Ivan. “Mi chiedo quando arriverà il maestro...” Tatiana. Elv si avvicinò a Gwen. “Come stai?” Lui a lei. “Forse dovresti riposare...” tenendole la mano. Il Frate era fermo davanti alla cella e nonostante i tentativi di Altea il suo viso restava ben celato dal cappuccio. “Ve l'ho detto...” disse “... occorre essere fiduciosi...” estraendo un mazzo di chiavi, probabilmente scippato al servo al suo arrivo “... prendete queste chiavi... nascondetele ed usatele alcuni minuti dopo che sarò andato via, quando il servo carceriere mi avrà accompagnato fuori... prendete un cavallo e lasciate questo palazzo... buona fortuna.” Ed andò via. “Aegos è andato a Monsperone con vostra sorella, madama.” Disse Stuarto a Lys. “Icarius invece ha accompagnato una dama che si era perduta a casa sua. Credo a momenti saranno tornati entrambi.” Poi le servì la colazione. |
Non riuscivo a guardare il viso del frate ma ascoltai le sue parole...chi era mai..."Chi siete mai..siete la mia libertà" afferrai le chiavi dalle sue mani sfiorandole con delicatezza.
Le nascosi e andai da Furio e prendendo una forcina cercai di far scattare le serrature dei ferri in cui era imprigionato..."Appena apro la cella tu scapperai per il bosco e non tornare più Furio, io scapperò col cavallo...oppure mi seguirai a cavallo...quel Frate ci ha salvati forse" deglutii...e se fosse stato Icarius veramente? Il cuore mi batteva forte e andai verso la porta della cella aprendola piano sperando Furio si fosse liberato. |
L'aria era pesante, improvvisamente cupa.
"Davvero Nikolaj lo aveva detto?" chiesi, incredula e sulle difensive Poi mi si avvicinò Elv. E spontaneamente Ridacchiai. "Oh tesoro, io non riposo da mille anni..." ancora divertita "Forse tu dovresti riposare..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Hai capito la sorellina, era con Aegos nel bosco, non era da sola!
Allora perchè non era con lei? Un momento... quindi avevo piantato lì Aegos nella brughiera senza dirgli niente? Accidenti, Clio, l'hai combinata grossa. Beh, se non altro non si sarà accorto della trasformazione, darà la colpa a Clio, non a me. Un piccolo vantaggio di questa situazione, effettivamente. Spalmai della marmellata su un pezzo di pane e lo portai alla bocca. Icarius che aveva accompagnato a casa una dama... questa sì che era interessante. Non mi piaceva, non mi piaceva per niente, ero estremamente gelosa dei miei uomini, e sopratutto dei miei domestici che consideravo né più né meno che mia proprietà. Oh l'avrei punito ben bene il ragazzino, pensai con un sorrisetto perfido, e la cosa poteva rivelarsi estremamente piacevole ora che ci facevo caso. Continuai tranquillamente la mia colazione. |
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