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Perry rimase indignata.
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Quella distrazione fu decisiva per Sir Morris, che non si era accorto della creatura in picchiata verso di lui, alla quale il cavaliere aveva dato le spalle intento a distruggere l'arpa.
Il demone ferì Morris al fianco destro, causandogli una grande perdita di sangue, ma per fortuna non fu fatale, anche se fu scagliato a terra per diversi piedi. Dopo questo primo attacco il mostro tornò sulla rupe a studiare la compagnia con sguardo famelico. |
"Qualcuno pensi a sir Morris!" Gridò Guisgard. "Vediamo ora se quel mostro è insensibile o meno alle mie frecce!"
Ed iniziò a scagliare con il suo arco diversi dardi verso quella repellente creatura. |
Non appena una delle frecce colpì superficialmente la bestia, quest'ultima si levò alta in volo e iniziò a girare circolarmente, aspettando il momento propizio per una nuova picchiata verso il suo pasto.
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Non voleva di certo finire la sua arringa contro Morris, essendo lui punto dalla scaltrezza delle parole dell'uomo. Ma di certo non fu disarcionato dalle sue convinzioni...
Ed ecco però una battaglia ben più interessante di quella verbale sopraggiunse... un nuovo mostro mitologico forse, forse dritto dagli Inferi descritti dalla cristianità o dall'Islam. Indescrivibile per un Nordico, la cui religione viveva di creature marine e di montagna. E una nuova furia divampò dentro il vichingo. Nuova in tutto e per tutto. Stavolta non aveva limiti, ne cognizione, ne sangue freddo. E gli piaceva. E la odiava al contempo. Appena il mostro si rialzò, Eldred sguainò l'ascia pronto ad accogliere una nuova picchiata del mostro... si mise dritto davanti alla traiettoria dell'essere, appena risalito in cielo. |
Nessuno mi aiutò...guardai con disprezzo sir Eldred e lady Perry....poi.. girandomi verso sir Dunmer e sir Guisgard.. sorrisi: troppa differenza tra i primi ed i secondi...la delusione fu più atroce del dolore e del veleno stessi!
Subito dopo..mi accasciai al suolo senza sensi! Sir Morris |
"Al diavolo!" Esclamò Guisgard.
E si lanciò verso Morris. Gli fasciò come poteva la ferita, cercando di tamponare il sangue. "Voi altri" gridò al resto del gruppo "copritemi mentre sposto Morris verso quelle rocce. Non mi fa di morire infilzato da quel mostro!" |
Mi ritrovai con le mani sporche di sangue, era reale.....Morris....lo avvertivo sempre piu' lontano, presei del liquido verde lo avevo preparato con erbe e la muffa tolta dal pane raffermo....se ero fortunata era la prima pennicellina rudimentale.......presi le pietre e tornai a viaggiare.....pensa Morris, sei troppo debole.....Sir Guisgard...guidatemi perche' mi avvicini a voi......attirata da un vortice mi ritrovai accanto a Morris...la visione fu' devastante..uno squarcio irregolare era coperto dalle bende di fortuna...." Sir Guisgard, vi ringrazio senza di voi lo avrei trovato esanime.......ascoltatemi, gli altri non lo faranno mai......quell'animale ha tre teste...una e' umana le altre due sono animali assetati di sangue, uno di voi dovra' combattere con la ragione gli altri due attaccheranno le bestie...e' l'astuzia dell'uomo che uccidera' l'istinto.....e adesso andate...a lui ci pensero' io...." Avrei voluto strangolare Sir Morris, ma non avevo fatto un viaggio cosi' pesante per vederlo morto, disinfettai la sua ferita con infuso di aglio, cucii il suo squrcio, strappai la mia sottogonna e gli coprii la ferita, il problema era fargli bere il prototipo di pennicellina.....guardai Lady Perry.......era una muta richiesta di aiuto......
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Mi portai subito vicino a Guisgard per coprirlo.
Pensai: "Cosa ci sta succedendo?!? Il veleno e forse anche la stanchezza ci stava mettendo uno contro l'altro... dovevamo rimanere uniti. Solo insieme potevamo raggiungere l'obbiettivo.", quindi dissi "Calmatevi!! In questo modo faremo solo il gioco di Nommenor, se vogliamo rimanere vivi, dobbiamo rimanere uniti, quindi mettete da parte le vostre incomprensioni e continuiamo... ma prima dobbiamo liberarci di quella bestia!" |
Guisgard osservò Elisabeth e le sue parole si ripetevano nella mente del cavaliere accompagnate dall'eco della voce della ragazza.
Allora fissò con attenzione le tre teste della bestia. Cercava un particolare che avesse palesato la bestialità, differenziandola dall'umana conformazione. E in quel momento fissò gli occhi della belva e si accorse del loro colore: quella di destra aveva gli occhi chiari, a differenza delle altre due che invece li avevano rossi come il fuoco. "Coprimetemi!" gridò al resto della compagnia. E cominciò a lanciare le sue frecce verso la testa di destra. |
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