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Annuisco a quelle parole dell'uomo, annotando mentalmente ogni informazione.
"Dafne dovrà sbrigarsi allora.." dico soltanto. |
“Non sono malinconico...” disse Pier a Nyoko “... e comunque non potrei esserlo ora... devo dire sto benissimo, mi piace star qui in sua compagnia...” guardando poi come lei si leccasse le labbra dopo aver bevuto.
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Io cercavo di ignorarlo, ma lui continuava.
Mi spuntò davanti mettendosi sulla porta, ma non mi mossi. Volevo fare contento il dottore Elv è solo se resistervi potevo farcela, così restai sul letto con le braccia incrociate ad aspettare. Dove sei,dottore? |
“Eh... infatti...” disse l'uomo a Clio “... Prometeo è prigioniero ed i fulmini di Zeus, quelle folgori, quelle scariche elettriche non gli fanno certo bene...” pagò, si alzò, salutò ed andò via.
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Il bambino restava lì, fermo sulla porta.
“Gwen...” disse “... vieni ad aiutarmi? A cercare la mia pallina? Queste non mi piacciono...” Allora Gwen cominciò a sentire diverse palline rimbalzare. Sempre di più. Erano tante, forse un centinaio. Ed aumentarono ancora. Un attimo dopo decine e decine di palline arrivarono nella stanza, rimbalzando ovunque attorno a Gwen. Quasi a sommergerla. |
Annuii, e mi alzai poco dopo di lui.
Avevo abbastanza materiale per una ricerca preliminare, alla fin fine. Così tornai a casa, mi misi al computer e iniziai a cercare le informazioni a disposizione sull'imperion Nolihan, l'ospedale psichiatrico. Uaarania metteva a disposizioni particolari piattaforme criptate, per quelle ricerche, molto più approfondite del normale web. |
Sorrisi alle sue parole e bevvi un altro sorso.
"Sono lieta di ciò" dissi solo guardandolo. "Dice davvero?" dissi alla sua affermazione. "Non credevo di essere così di compagnia" risi appena. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Pier sorrise e sorseggiò ancora il suo cocktail, per poi alzare lo sguardo chiaro su Nyoko.
“Lei si sottovaluta...” disse piano “... posso chiederle perchè ha deciso di occuparsi dell'omosessualità come tema dei suoi libri?” Finendo di bere. |
Clio tornò a casa e si mise al computer, dove cominciò le sue ricerche.
Attraverso i canali di Uaarania e le informazioni circa l'Imperion Nolhian arrivò ad un nome: Daniel Fabbrus. Era uno dei tanti pazienti criminali di quell'ospedale psichiatrico. Il nome con cui Fabbrus era chiamato nella malavita era Satiron. |
I cancelli si aprirono, i custodi riconobbero l'auto del dottor Onofrius e la fecero entrare.
Elisabeth ebbe davvero l'idea di stare oltrepassando la porta degli inferi. Il cancello si richiuse dietro l'auto e ricacciò fuori il mondo e le sue leggi. Nell'Imperion Nolhian le leggi erano diverse, come diversi erano i suoi ospiti, o abitanti. Elisabeth vide così una sorta di antica fortezza oggi adibita in clinica, ma ancora troppo simile ad una caserma Borbonica o ad un austero monastero Francescano. Tutto appariva cupo, dimenticato, desolato, silenzioso, persino apatico. Raggiunsero a piedi un grosso androne e subito Onofrius presentò Elisabeth agli inservienti. La bella dottoressa sentì un senso di angoscia scendere sul suo cuore. Si sentì oppressa, quasi claustrofobica. “Prego, le presenterò il nostro direttore...” disse Onofrius ad Elisabeth. Attraversarono un lungo ed anonimo corridoio, sulle cui pareti lei vide un inquietante disegno. Si trattava di un uomo colorato come un pagliaccio. http://img10.deviantart.net/036c/i/2...89-d52802t.jpg |
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