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“E' stato un incidente...” disse uno dei professori ad Altea “... purtroppo il professor Holt era al telefono, si è sporto distrattamente da una finestra aperta e purtroppo è accaduta la tragedia...”
Poco dopo arrivò l'ambulanza e la polizia. Il fatto fu bollato da tutti come incidente. |
Tornai nella mia stanza, con il libro stretto tra le mani.
Quello era il mio momento preferito, sedermi sul davanzale, a metà tra il mondo esterno e la torre, e scopre. Scoprire il titolo di quel libro, i suoi segreti custoditi gelosamente tra pagine e inchiostro. Stavo sempre attenta a non sbirciare nel tragitto, per potermi godere appieno quel momento. Era come una specie di rituale, mi sedevo, chiudevo gli occhi un istante, li riaprivo e solo allora leggevo il titolo. “La ballata di messer Teos e Monna Milesa” sussurrai, sorridendo "Dal titolo si direbbe una storia d'Amore.." con aria sognante. E lì, mentre la brezza mattutina faceva capolino fin lassù, aprii il libro con delicatezza, passai dolcemente la mano sul frontespizio, portandolo al viso per sentirne il profumo. E infine, iniziai a leggere. Con la speranza che il miracolo accadesse ancora, come ogni volta, e che leggendo quelle pagine sarei riuscita ad uscire di lì, almeno con le ali magiche della fantasia. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...965ac87336.jpg |
Ascoltai le sue parole e mi maledissi di non essere in grado di sorridere.
"Bisognerebbe cercarle... Anche se non si sa che aspetto abbiano..." tacqui un attimo poi un lampo. "Forse assomigliano a delle stelle... Infondo è dal cielo che sono piovute..." dissi guardando Erien con lo sguardo pieno di scintille. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sospirai.
"Per me invece è stupendo" conclusi. Alle sue parole mi guardai intorno, perplessa. "Non so... Temo dobbiamo andare ad istinto... Andiamo per di qua..." imboccando la strada che avevo davanti e sperando che fosse quella giusta. |
Incidente...no, il fatto non mi convinceva. Il professor Holt non era uno qualsiasi e aveva una fama...era uomo e studioso attento pure nelle spedizioni più pericolose. Qualcuno mentiva...un dispiacere nel profondo del cuore..sapere che nella Università che lui reggeva e dava tutto se stesso avesse avuto dei nemici e lui non se ne era accorto..si era pure fidato.
Mi aveva avvisato di non andare..era tremendo..due fuochi..ma non ero superstiziosa..vi era qualcosa sotto e di grosso e dovevo scoprirlo..avrei dato vendetta ad Holt. Tornai a casa e mangiai malvolentieri...la mano andava verso il cellulare..un ultimo saluto..magari non lo avrei più rivisto e feci il numero a memoria..ormai ci eravamo lasciati da molto e lui amava farfallegiare con qualsiasi ragazza, bello e temerario...preferivo perdere un uomo cosi carismatico che saperlo di tutte...sentivo il suono del cellulare squillare e posi il vivavoce giocherellando nervosa con l' insalata. |
Il dirigibile continuava il suo viaggio, attraversando un cielo screziato da infiniti colori e sorvolando un mondo in continuo mutamento.
Ad un tratto dalla cabina di pilotaggio arrivò una donna. “Salve, professore.” Disse raggiungendo i posti a sedere di Dacey e di suo padre. “Mi chiamo Eisa ed è un onore parlare con voi.” “Com'è diverso il vostro tono da quello dei soldati...” mormorò Oberon. “Naturale, loro sono militari.” Sorridendo Eisa. “Tra non molto saremo a Retania, una città che voi conoscete già, immagino.” “Si...” annuì Oberon “... questa è mia figlia Dacey...” “E' molto graziosa.” Con un cenno di saluto Eisa. |
Nonostante i modi cortesi restavo diffidente verso la donna.
La osservai in silenzio e risposi poi al saluto con un cenno del capo. " Possiamo sapere perché mio padre deve tornare a Retania? É diventata una città pericolosa ormai" |
Clio aprì il libro ed iniziò a leggere...
“Questo libro non narra di avventure e nemmeno di battaglie. Parla di due amanti ma senza descriverne la vita. E' una storia di meraviglia. Infatti essa, la meraviglia, domina dalla prima all'ultima pagina. La meraviglia dell'Amore, il suo nascere e morire. E poi rinascere e morire ancora. Sempre, giorno e notte. Notte e giorno. La Gioia ed il dolore, la felicità e la solitudine. Questo è non altro è descritto in queste pagine e nulla ha più reso omaggio ad Amore come la ballata di messer Teos e monna Milesa.” |
“Come sei romantica...” disse Erin a Nyoko “... beh, se davvero credi che quelle armature possano assomigliare a delle stelle, beh, puoi sempre venire con me stasera sul tetto a guardarle.” Sorridendo.
“Fantastico!” Esclamò Oltram. “Verrò anche io!” |
Le due belle fate imboccarono il sentiero indicato da Gwen, ritrovandosi a camminare con i loro cavalli in un angolo di bosco molto rigoglioso.
Infine giunsero presso un bivio. “Fantastico...” disse Selia “... ed ora? Destra o sinistra?” “Bel dilemma, care fate!” Ad un tratto una voce. |
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